Nuova confederalit e contrattazione integrata Parte 3 Contrattazione
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Nuova confederalità e contrattazione «integrata» Parte 3 Contrattazione del lavoro che cambia, Contrattazione territoriale per lo sviluppo
Struttura della contrattazione in Italia Governo CGIL, CISL, UIL, (3 + altri) Accordi tripartiti Accordi interconfederali Confindustria, Confapi, Confartigianato, Legacoop, ecc. (>10) 1° livello … Federazioni di categoria (10 -15) CCNL (456) … Federazioni datoriali (>200) … … … 2° livello Lavoratori nei luoghi di lavoro, nel territorio Contrattazione territoriale • accordi aziendali, di filiera, di gruppo, ecc. (imprese di media e grande dimensione) • accordi territoriali (pmi) • politiche sociali e di sviluppo) Datori di lavoro e management nei luoghi di lavoro, nel territorio 2
¢ Intervento pubblico: Politica economica… industriale, sociale e ambientale. Non solo Industria/Fabbrica. Non solo incentivi e bonus… Sistema-paese… a partire dalla P. A. ) ¢ Relazioni industriali þ Contrattare nelle piattaforme ( «l’algoritmo» ) þ Contrattare la condizione del lavoro nella digitalizzazione þ Contrattare i processi di innovazione nel territorio 3
Impatto sul lavoro Ü Disoccupazione tecnologica e creazione di nuovo lavoro: nuovi settori, nuovi prodotti, nuovi servizi; Ü La trasformazione del lavoro: digitalizzazione, interfacce uomo/macchine intelligenti, nuove forme di management; Ü Trasferimento dei lavori, del tempo e dello spazio: piattaforme digitali, economia della condivisione. Ü Formazione e riqualificazione del lavoro Ü Inclusività e Democrazia economica
La tecnologia non è neutrale! Rilassare: riduzione dei tempi di lavoro? “Il cammino che anche Keynes aveva evocato un secolo fa: un mondo con delle settimane lavorative progressivamente più corte, dove le mini-ferie diventano maxi-ferie” Ri-formare: i lavoratori saranno abbondantemente surclassati dalla macchine nelle competenze quali la lettura, l'aritmetica e la scrittura. “Ma ci sono altre competenze dove il vantaggio comparato dell’uomo è più grande. Per esempio, è noto come gli esseri umani siano in possesso di una serie di facoltà importanti quanto queste sopra citate; competenze non cognitive – la fiducia nei propri mezzi, l’instaurazione di relazioni, le tecniche di negoziazione, l'empatia ”. Redistribuire: “modelli alternativi di guida dell’impresa [potranno] offrire un equilibrio diverso di potere fra capitale e lavoro (…) ripartizione più equa degli investimenti nella robotica e un valore più alto per le imprese e per la società nel suo insieme”. (Rif: “Labour’s Share”: Andrew G Haldane, Capo economista alla Banca d’Inghilterra, Trades Union Congress, 2015) 5 5
il documento di Cgil, Cisl e Uil parte dall’affermazione che quella di Industria 4. 0 è una sfida senza alternative e un’opportunità per il Paese. Progetto e opportunità a cui però i sindacati confederali non intendono fare sconti, a partire dalla richiesta di una governance efficace, poco burocratica e meno centralista, collegata ai sistemi territoriali, anche valorizzando ed estendendo gli osservatori sulle imprese innovative già definiti in alcune regioni. Un progetto che riduca le polarizzazioni, a partire da quelle tra Nord e Sud, con azioni che coinvolgano le piccole e medie imprese, i servizi, la pubblica amministrazione, senza le quali le aspettative di crescita, di competitività e di produttività rischiano di non trovare risposta. Un progetto, nella richiesta unanime del sindacato, che oltre agli aspetti tecnologici metta al suo centro il “Lavoro 4. 0”, i temi della formazione e delle competenze, quello degli orari, della loro gestione, di una diversa redistribuzione e di nuove possibilità di riduzione, anche per fronteggiare efficacemente i rischi di disoccupazione tecnologica. Ma non solo. Nel documento si avanza il tema di nuove forme di partecipazione delle persone che lavorano in questi processi e nella prestazione lavorativa, valorizzando in primo luogo la contrattazione collettiva. (Rif: Alessio Gramolati, rassegna. it. ) 6
ITALIA 2030 Per un’innovazione socialmente sostenibile n Il Paese ha bisogno di innovazione diffusa p le persone hanno bisogno di innovazione p il territorio ha bisogno di innovazione p il lavoro ha bisogno di innovazione p le imprese hanno bisogno di innovazione 7
il Piano del lavoro 8
Creare lavoro nei beni comuni e nell’innovazione sociale ¢ Approccio esplicitamente keynesiano: intervento pubblico a sostegno della domanda effettiva, con nuovi investimenti pubblici e occupazione in consumi collettivi. ¢ Approccio implicitamente schumpeteriano: agire di riflesso sulla domanda attraverso la (ri)qualificazione dell’offerta del sistema produttivo, selezionando progetti e programmi sostenibili attraverso cui diffondere innovazione e sostenibilità per promuovere lo sviluppo locale. ¢ Approccio partecipativo, cercando un percorso di democrazia deliberativa con la contrattazione sociale e inclusiva (nei territori) 9
Il Piano straordinario (1) n Assunzione a tempo indeterminato di 20. 000 (ventimila) ricercatori (di cui il 50% dei soggetti indicati). Ü Settori di intervento: cicli delle energie rinnovabili; riutilizzo dei materiali (rifiuti, economia circolare, nuovi materiali, ecc. ). Ü Attività e settori privati stimolati: green economy ed economia circolare, alte professionalità verdi, ricerca privata, industria metalmeccanica, chimica e delle telecomunicazioni. 11
Il Piano straordinario (2) n Assunzione a tempo indeterminato di 100. 000 (centomila) persone nella pubblica amministrazione (di cui il 50% dei soggetti indicati). Ü Settori di intervento (almeno per i primi 5 anni): integrazione digitale della pubblica amministrazione, aumento prestazioni di diagnostica sanitaria nel pubblico, progetti didattici contro la dispersione scolastica. Ü Attività e settori privati stimolati: settore informatico e servizi alle imprese, biomedicale, editoria. 12
Il Piano straordinario (3) n 300. 000 (trecentomila) contratti straordinari 3 anni + 3 (che danno diritto a crediti formativi, titoli per i concorsi pubblici successivi e inquadramento nei contratti di riferimento maggiormente favorevoli). Ü Settori di intervento: prevenzione antisismica, manutenzione del territorio e bonifiche, cura delle coste e delle spiagge, esperienze e strutture sociali aggiuntive su infanzia, anzianità attiva e non autosufficienza, emarginazione ed educazione permanente, ristrutturazione sociale delle abitazioni. Ü Attività e settori privati stimolati: edilizia sostenibile, dotazioni infrastrutturali, nuove professionalità nell’urbanistica e nella progettazione, professioni del sociale. 13
Il Piano straordinario (4) n 100. 000 (centomila) contratti triennali (che danno diritto a crediti formativi, titoli per i concorsi pubblici successivi e inquadramento nei contratti di riferimento maggiormente favorevoli). Ü Settori di intervento: beni culturali e archeologici (in particolare, nell’implementazione tecnologica e informatica e nella fruizione del patrimonio), digitale per tutti, lingua italiana per i migranti. Ü Attività e settori privati stimolati: turismo, valorizzazione scuole e università, produzione software e hardware, trasporto locale. 14
Il Piano straordinario (5) n 60. 000 (sessantamila) occupati in nuove cooperative, che adottino i CCNL di riferimento, giovanili e femminili (composte dal almeno il 50% di giovani, donne e disoccupati di lungo periodo) con facilitazioni amministrative e di credito bancario con un bonus o trasferimento di 20. 000 euro a fondo perduto per ogni socio appartenente ai soggetti indicati. Ü Settori di riferimento: agricoltura biologica, agriturismo, produzione culturale, tutela del territorio e della forestazione, assistenza familiare. Ü Attività e settori privati stimolati: agricoltura, servizi alle famiglie, industria del mobile (legno). 15
Il Piano straordinario (6) n 20. 000 (ventimila) occupati in nuove imprese giovanili (con facilitazioni amministrative e di credito con un bonus o trasferimento di 20. 000 euro a fondo perduto per ogni socio appartenente ai soggetti indicati. Ü Settori di intervento: risparmio ed efficienza energetica, creazione di nuovi dispositivi tecnologici per il territorio, housing sociale. Ü Attività e settori privati stimolati: edilizia, energia, software house, coworking e sharing economy. 16
Variazioni percentuali annuali Previsioni del Governo (DEF, aprile 2016) 2017 2018 2019 Scenario con Piano Straordinario 2017 2018 2019 PIL 1, 2 1, 3 3, 2 1, 1 1, 3 Importazioni 3, 2 4, 3 4, 0 6, 9 2, 3 2, 6 Consumi delle famiglie 1, 0 1, 3 1, 4 0, 6 0, 8 -0, 1 -0, 4 0, 8 10, 7 -0, 3 0, 8 Investimenti fissi lordi 2, 5 2, 8 2, 5 10, 6 4, 6 2, 7 Esportazioni 3, 8 3, 7 3, 5 0, 8 2, 1 3, 0 Deflatore del PIL 1, 4 1, 7 1, 6 1, 9 1, 8 Inflazione 1, 8 1, 4 2, 0 Clup (settore privato) 0, 5 1, 1 1, 9 2, 7 1, 7 Occupazione 0, 7 0, 6 3, 9 1, 2 0, 6 Tasso di disoccupazione 10, 9 10, 4 9, 9 8, 3 5, 7 4, 8 Indebitamento netto della PA % PIL -1, 8 -0, 9 0, 1 0, 9 2, 3 2, 9 2, 0 2, 7 3, 6 -2, 5 -1, 2 -0, 3 130, 9 128, 0 123, 8 129, 3 127, 7 125, 2 Consumi pubblici Avanzo primario % PIL Debito pubblico % PIL
Numeri indice 2007 = 100 Impatto del Piano straordinario Fonte: elaborazioni su dati ISTAT e CER. 18
Il Piano straordinario nel circuito economico corrispettivi di beni e servizi export beni e servizi prestiti imposte, tasse e prestiti IMPRESE FAMIGLIE prestiti internazionali lavoro servizi aiuti flussi (persone, redditi, ecc. ) STATO MONDO lavoro retribuzione servizi imposte, tasse e prestiti import prestiti internazionali 19
Dal PIANO DEL LAVORO alla CONTRATTAZIONE PER LO SVILUPPO (PSES aree colpite dal sisma e aree interne, Laboratorio SUD, Programmazione congiunta Fondi europei, Progetto Lavoro 4. 0, Piattaforma «integrata» per lo sviluppo sostenibile, CCNL e Contrattazione decentrata, ecc. ) 20
Emergenze, limiti e potenzialità Domanda Obiettivi nazionale e locale Lavoro Imprese Parti sociali Università Scuola Ricerca Associazioni Risorse private Progetti e Programmi prioritari Governo/ Parlamento Economia e finanza pubblica Risorse pubbliche Fondi europei Cabina di regia Piani territoriali 21
Programmi e Progetti (migliori pratiche) • Riassetto idrogeologico e • • manutenzione straordinaria del territorio Edilizia sostenibile Riqualificazione energetica urbana Prevenzione antisismica Protezione del paesaggio e delle coste Bonifiche (es. siti industriali) Energie rinnovabili, efficienza energetica e smart grid Qualità filiera agroalimentare e nuovi modelli di consumo • Nuovo welfare e servizi di • • • assistenza Salvaguardia patrimonio artistico-culturale e archeologico Messa in sicurezza edifici pubblici (es. Scuole) Trasporto pubblico integrato Infrastrutture materiali e reti (ferrovie, porti, ecc. ) Infrastrutture immateriali e digitali (Ri)ciclo dei rifiuti 22
Non partiamo da zero! 2014 -2016 23
Grazie! Riccardo Sanna Capo Area Politiche di sviluppo CGIL nazionale r. sanna@cgil. it +39 06 8476 550 +39 348 0360 739 @riccardo_sanna FINE
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