La nuova economia del benessere VILFREDO PARETO Vilfredo
La nuova economia del benessere VILFREDO PARETO Vilfredo pareto 1
Biografia • • • Nasce a Parigi nel 1848. Il padre Raffaele: un nobile esiliato per le sue posizioni mazziniane. 1858, amnistia e ritorno a Torino … dove Vilfredo si laurea nel 1870 in ingegneria Si trasferisce a Firenze come dirigente di una società ferroviaria (la Leopolda). 1890: incontra Maffeo Pantaleoni (1857 -1924), autore dei Principii di economia pura che diffonde in Italia il marginalismo. avvicinamento di Pareto all’economia pura: “Considerazioni sui principi fondamentali della economia politica pura”, Giornale degli Economisti, 1892 -3. 1893. Cattedra di economia politica a Losanna. Succede a Walras. 1896 -7. Cours d’Economie Politique 1906. Manuale di Economia Politica 1916. Trattato di Sociologia Generale Negli ultimi anni si ritira a Céligny, sul lago di Ginevra, dove muore nell’agosto del 1923. Vilfredo pareto 2
Le posizioni politiche • L’impegno giovanile • Partecipa all’Accademia dei Georgofili e scrive sul giornale liberista L’Economista. • Campagna anti-protezionista e anti-corruzione • Simpatia verso i socialisti per la loro battaglia contro lo Stato borghese. • La maturità • Rompe l’alleanza coi socialisti per il loro compromesso con Giolitti: vi vede l’alleanza tra la “plutocrazia demagogica” degli speculatori e la dirigenza operaia e sindacale. • Simpatia per frange antagonistiche: i “socialisti rivoluzionari” ispirati da Georges Sorel-filosofo francese (1847 -1922) (Réflexions sur la violence, 1908): primato della volontà sulla necessità. • Incoraggia il movimento nazionalista • Nel dopoguerra si schiera con il movimento fascista. Vilfredo pareto 3
Il positivismo di pareto • Pareto affascinato dal positivismo: critica alle contaminazioni metafisiche e morali delle scienze sociali. Ideale della verifica empirica. • Del positivismo di Auguste Comte (filosofo francese - 1798 -1857) accetta la fiducia nel metodo positivo ma non nell’ideale del progresso sociale guidato dalla scienza • Il fenomeno sociale fondamentale è l’ascesa e il declino delle “elette” (élites). élites “la storia è un cimitero di élites” Vilfredo pareto 4
La misurazione dell’utilità • Primi autori marginalisti: marginalisti - l’utilità è una grandezza misurabile = utilità cardinale; cardinale - un consumatore può dire di quanto migliora il proprio benessere scegliendo un paniere piuttosto che un altro; - è possibile effettuare confronti interpersonali di benessere. - è possibile l’aggregazione delle utilità individuali • Pareto: Pareto - propone il passaggio a un concetto di utilità ordinale; ordinale - tutto ciò che si richiede al consumatore è di esprimere relazioni di preferenza o indifferenza tra i vari panieri. Vilfredo pareto 5
Versdo l’utilità ordinale • 1896 -7. Cours d’Economie Politique - “utilità” = concetto ambiguo: per i marginalisti ha un senso soggettivo: soggettivo è “rapporto di convenienza tra una cosa e un individuo”; - nel linguaggio ordinario ha spesso una accezione oggettiva; oggettiva - per il primo significato propone il termine ofelimità; ofelimità - l’ofelimità è misurabile. • 1906. Manuale di Economia Politica - le scelte del consumatore vengono rappresentate mediante curve di indifferenza (Edgeworth: economista britannico – 1845 -1926); - ogni curva di indifferenza ha uno specifico “indice di ofelimità” soggetto al vincolo che, date due curve di indifferenza, quella preferita deve avere un indice di valore superiore. Vilfredo pareto 6
Le curve di indifferenza a b • Le curve di indifferenza permettono di misurare solo ordinalmente l’utilità. Le combinazioni di beni nella curva più alta sono preferite a quelle nella curva più bassa Vilfredo pareto 7
L’economia del benessere • Jeremy Bentham. The greatest happiness of the greatest number • Massimo benessere = max U totale = somma U individuali • Arthur C. Pigou (economista inglese – 18771959), The Economics of Welfare, London, Macmillan, 1920. Fonda su questo criterio l’ “Economia del benessere”. benessere • Con l’abbandono del cardinalismo il criterio della somma entra in crisi. Vilfredo pareto 8
La nuova economia del benessere • Manuale oggetto di studio dell’economia è l’equilibrio economico, economico risultante dal “contrasto tra i gusti degli uomini e gli ostacoli per soddisfarli”. • “gusti” gusti = forze che spingono gli individui all’azione • “ostacoli” = - i gusti degli altri soggetti con cui si compete, • - scarsità dei beni. definizione di ottimo a) nello scambio b) nella produzione a) nello scambio: scambio una configurazione è ottima quando non è possibile pervenire a un’allocazione alternativa nella quale almeno uno stia meglio e nessuno stia peggio. In altri termini, è impossibile migliorare la posizione di qualche agente senza peggiorare quella di qualcun altro. b) nella produzione: produzione una configurazione è ottima (efficiente) quando non è possibile aumentare la produzione di un bene senza diminuire quella di qualche altro bene. Vilfredo pareto 9
La scatola di Edgeworth • Curve di indifferenza di A = rosse. Curve di indifferenza di B = blu. Le combinazioni C ed R non sono ottime. Attraverso lo scambio si arrivaalle combinazioni Q e P che sono di ottimo Paretiano. La curva D è la curva dei contratti. Tutti i punti nella D sono di ottimo e non si può dire che un punto di ottimo sia preferibile ad un altro di ottimo. Vilfredo pareto 10
Il I° teorema dell’economia del benessere • primo teorema dell’economia del benessere: benessere poste determinate assunzioni relativamente alla convessità delle preferenze ed alla tecnologia, ogni allocazione di risorse generata come equilibrio generale in una economia perfettamente concorrenziale è un ottimo paretiano (efficiente allocazione delle risorse). • NB. Pareto fornisce la dimostrazione di un punto lasciato aperto da Walras. • Problema: efficienza / equità. una allocazione nella quale uno dei due agenti possiede quasi tutto e l’altro quasi nulla è ottima alla stessa stregua di una distribuzione bilanciata. Il criterio paretiano non dice nulla sull’equità, equità ma riguarda solo l’efficienza Vilfredo pareto 11
Dall’economia alla sociologia • Economia: azioni logiche (mezzi adatti a conseguire i fini) • Sociologia. Azioni non logiche (i mezzi non sono atti a raggiungere i fini – inganno o ignoranza) • La sociologia ha come oggetto principale le élite e la loro cicolazione. • L’élite ha motivazioni profonde (residui), residui ma giustifica il suo comportamento (derivazioni) derivazioni in modo da convincere i governati che gli interessi dei governanti siano anche i loro interessi. • Es. Le barriere doganali favoriscono un gruppo di potere, ma diminuiscono la ricchezza. Si convince l’opinione pubblica che tutti traggono beneficio dalle barriere. Vilfredo pareto 12
Ottimo per e della collettività • L’ottimo per la collettività è l’ottimo paretiano in economia ed è relativo • L’ottimo della collettività è assoluto. È quella posizione che la maggioranza della opinione pubblica ritiene ottimo attraverso confronti interpersonali di utilità. • Gli svantaggi che alcuni soggetti subirebbero per raggiungere la posizione sono ritenuti, in modo non logico, minori dei vantaggi che altri otterrebbero. Vilfredo pareto 13
La distribuzione del reddito • Pareto si sforzò quindi di dimostrare che la disuguaglianza è frutto di una legge naturale empiricamente rilevabile: rilevabile • “se la ripartizione della ricchezza varia poco per regioni, epoche, organizzazioni diverse, dovremo concludere che, senza voler trascurare le altre cause, dobbiamo cercare nella natura dell’uomo la causa principale che determina il fenomeno” (Cours). Ogni intervento politico redistributivo avrebbe l’unico risultato di portare l’economia verso un equilibrio subottimale Questa esigenza porta Pareto a studiare il problema della distribuzione personale isolandolo dalla teoria della distribuzione funzionale. Giornale degli economisti, 1895 Vilfredo pareto 14
La trottola di Pareto X = reddito N= numero di redditieri x c b a 0 • N La distribuzione del reddito non segue la distribuzione normale. Secondo Pareto mostra che il reddito più frequente è un reddito relativamente basso. Nella parte bassa (area a) i redditi molto bassi che sono schiacciati, e in cui non c’è mobilità sociale mentre nella parte alta (area c) ci sono i redditi alti che sono molto differenziati. Si tratta dell’élite. Subito sotto ci sono coloro che premono per formare una nuova élite (area b) Vilfredo pareto 15
«Naturale» diseguaglianza • Secondo Pareto questa forma della distribuzione del reddito è costante nelle diverse epoche storiche e nelle diverse società • Pareto conclude che la disuguaglianza non è frutto delle istituzioni politiche e sociali, ma delle differenze di abilità individuali Non serve redistribuire i “punti di partenza”! partenza La diseguaglianza dipende dalla distribuzione naturale dei talenti Vilfredo pareto 16
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