Il Tecnico di Istruzione e Formazione professionale un

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Il Tecnico di Istruzione e Formazione professionale: un diploma europeo Dario Nicoli

Il Tecnico di Istruzione e Formazione professionale: un diploma europeo Dario Nicoli

Ie. FP: una tendenza all’espansione • • Il monitoraggio 2012 -13 descrive una filiera

Ie. FP: una tendenza all’espansione • • Il monitoraggio 2012 -13 descrive una filiera in grande crescita numerica. Il +18% di iscritti dell’ultimo anno ed il +52% rispetto al 2010 -12 sono numeri eclatanti. Questa crescita esponenziale sembra essere legata in larga misura alla preferenza, espressa da parte dei giovani e delle loro famiglie, per la triennalità del percorso. I percorsi realizzati dalle Istituzioni Formative accreditate si vanno stabilizzando: il passaggio da 125 a 128 mila iscritti sembra denotare l’età matura del sistema, dopo anni di costante sviluppo. Gli iscritti in sussidiarietà invece, dopo essere passati da 75 a 120 mila nel 2011 -12, anno in cui tali percorsi hanno cominciato ad avvicendarsi agli “integrati scuola-formazione”, subiscono un ulteriore balzo in avanti, crescendo di altre 35 mila unità.

La qualità dei Centri di formazione professionale • • Sul fronte degli esiti formativi,

La qualità dei Centri di formazione professionale • • Sul fronte degli esiti formativi, il successo degli iscritti ai Cfp si conferma maggiore rispetto a quello delle scuole, con una percentuale di allievi iscritti al primo anno che arrivano a qualificarsi pari al 68% contro il 45, 6% degli allievi dei percorsi scolastici di IFP. Inoltre i Cfp presentano performance migliori sul versante dell’occupabilità: a un anno dalla qualifica, il 70% dei ragazzi ha trovato un primo lavoro e l’ 85% lavora dopo due anni; il tipo di occupazione è molto coerente con la qualifica professionale conseguita (ben il 64% dei casi). Sono esiti di oltre 20 punti più elevati rispetto a quelli dell’Istruzione professionale (che come si sa è quasi totalmente quinquennale).

Criticità delle risorse, non della domanda • • • Negli attuali tempi di crisi,

Criticità delle risorse, non della domanda • • • Negli attuali tempi di crisi, si registra un ridimensionamento delle risorse da parte dello Stato e di alcune Regioni, che sembrano non considerare la Ie. FP come un valido strumento antidispersione su cui investire. Per la prima volta, gli iscritti alla Ie. FP del primo anno di corso sono diminuiti del 4, 6% rispetto all’anno precedente: non certo per mancanza di candidati, perché sono in forte aumento all’atto delle preiscrizioni i licenziati dalle medie che scelgono di proseguire presso le istituzioni formative accreditate. Eppure, siamo in presenza di un tasso di dispersione altissimo nei primi anni della scuola secondaria e, in particolare, nell’Istruzione professionale accusata da un’utenza a rischio di abbandono di realizzare studi “troppo pesanti, teorici e

La domanda potenziale ed i limiti dell’offerta • • • Cfp, Istituti professionali ed

La domanda potenziale ed i limiti dell’offerta • • • Cfp, Istituti professionali ed apprendistato presentano una percentuale di utenti pari al 23% (Cfp 5%, IP 16%, apprendistato 1%). Rispetto al 35% medio dei Paesi più avanzati, mancano ancora 12 punti percentuali; ciò è confermato dalla mancanza di oltre 10 mila figure di qualificati e diplomati professionali richieste dal mondo del lavoro e non reperibili tra gli offerenti. La dinamica crescente degli iscritti al percorso di Ie. FP è alimentata da una tendenza nuova, rilevabile oramai da duetre anni, e resa più sensibile dalla crisi economica: l’onda di rientro dell’eccesso di liceizzazione dei percorsi secondari. Ma esistono ancora rigidità nell’offerta che alimentano in buona parte la dispersione scolastica ed il fenomeno dei Neet. Inoltre, l’estrema variabilità regionale fa emergere un’effettiva

Valore democratico del sistema Ie. FP La responsabilità delle Regioni e Province autonome assume

Valore democratico del sistema Ie. FP La responsabilità delle Regioni e Province autonome assume in questo ambito un elevato valore democratico: • • garantire ad una quota rilevante della gioventù una formazione coerente con i principi di cittadinanza europea; consentire, in tempi brevi e con esiti positivi, l’inserimento sociale e lavorativo su ruoli rispondenti alle necessità del mdl; Favorire l’inclusione sociale di persone/ceti in situazione di instabilità e di rischio di emarginazione. Un sistema di IFP non ambiguo, di qualità, ha quindi un rilevante valore educativo, con notevoli ricadute in ambito sociale ed economico. È bene che le regioni e le province autonome ne siano pienamente consapevoli ed agiscano di

Due citazioni «L’occupazione è il solo elemento che armonizzi le capacità specifiche di un

Due citazioni «L’occupazione è il solo elemento che armonizzi le capacità specifiche di un individuo e la sua funzione sociale. Chiave della felicità è lo scoprire che cosa uno è adatto a fare e il dargli l’opportunità di farlo» . • (Dewey J. , Democrazia ed educazione, Sansoni, Milano, 2004) “Il lavoro è un agire spirituale con mezzi sensibili”. • (Sprengler O. , L’uomo e la macchina. Contributo ad una filosofia della vita, Settimo sigillo, Roma, 1989)

Alla ricerca di un liceo di quattro anni… • • Le recenti sperimentazioni Lombarde

Alla ricerca di un liceo di quattro anni… • • Le recenti sperimentazioni Lombarde ("Collegio San Carlo" di Milano, "Guido Carli" di Brescia "Olga Fiorini" di Busto Arsizio) rappresentano il tentativo di allineare il nostro Paese alla realtà europea e mondiale dove il diploma si acquisisce a 18 anni e la laurea a 21 -22. Sono esperienze limitate e viste con notevole sospetto, anche se gli esiti provvisori rivelano che con i metodi appropriati si possono ottenere migliori risultati con minore tempo degli studi. non ci cerca tanto nel “fare economia”, quanto di adottare strategie e metodi che rendano più efficace l’apprendimento: “imparare vedendo e imparare facendo” piuttosto che solo “imparare ascoltando”, studiare meglio e apprendere con maggiore efficacia. Tutto ciò comporta inoltre una facilitazione dell’inserimento nel mondo del lavoro.

Il liceo italiano all’estero dura 4 anni! • Il decreto 4 agosto 2010 del

Il liceo italiano all’estero dura 4 anni! • Il decreto 4 agosto 2010 del Ministro degli Affari esteri e del Miur, sancisce che tutti i Licei italiani all'estero, statali e paritari, hanno durata quadriennale, sulla base del seguente quadro orario settimanale obbligatorio (liceo classico): Lingua e letteratura italiana Lingua e cultura latina Lingua e cultura greca Lingua e cultura straniera Lingua e cultura locale Storia e geografia Filosofia Matematica Fisica Scienze naturali Storia dell'arte Scienze motorie e sportive 1° anno 5 4 4 3 4 5 5 2 1 2° anno 5 3 3 3 4 3 3 3 3 2 2 1 3° anno 5 3 3 3 4 3 3 3 3 2 2 1 4° anno 5 3 3 3 4 3 3 3 3 2 2 1 Religione cattolica o attività alternative 1 1 Totale ore 34 36 36 36

Come formare il cittadino della società odierna? • Per formare il cittadino della società

Come formare il cittadino della società odierna? • Per formare il cittadino della società odierna occorre: a) La scelta del «sapere essenziale» superando l’enciclopedismo. b) c) d) Un approccio amichevole al sapere, mettendo in luce ciò che colpisce e ciò che serve davvero. Un metodo di studio attivo, per scoperta, mobilitando le capacità dei giovani, producendo «opere» dotate di valore. Un legame positivo con la realtà e la capacità di insegnare attraverso compiti ed esperienze. e) Un rapporto circolare tra teoria e prassi. f) L’utilizzo intelligente delle nuove tecnologie.

La crisi economica mostra i limiti di un’istruzione astratta ed impersonale • • La

La crisi economica mostra i limiti di un’istruzione astratta ed impersonale • • La crisi economica sta mostrando i gravi limiti della scelta di prolungare i percorsi degli studi moltiplicando le discipline, aumentando il tono astratto degli insegnamenti a discapito del sapere acquisito tramite il fare. La didattica per trasferimento (le lezioni teoriche) basata sulla docenza frontale richiede alcune condizioni : l’omogeneità della classe, la motivazione dei ragazzi, un tempo adeguato di lavoro domestico da parte degli studenti per poter assimilare individualmente il sapere. Tutto ciò è progressivamente venuto meno: le classi sono oggi molto diversificate per etnia, lingua, cultura, motivazioni; lo studio a casa sta diminuendo anche nei licei, mentre negli istituti tecnici e professionali, dopo la riduzione delle ore settimanali da 38 -40 a 32, non si è potuto quasi mai affermare.

Le esperienze straniere di diploma a 18 anni • 1. 2. Emerge, oltre alla

Le esperienze straniere di diploma a 18 anni • 1. 2. Emerge, oltre alla durata del percorso, la sua qualità in relazione a: la capacità della scuola di orientare alla acquisizione di saperi e saper fare specifici, attraverso l’opportunità di sperimentare conoscenze nuove, di approfondirle in senso teorico, e di praticarle, agendo sulla motivazione, la creatività e la curiosità, che sono le molle fondamentali per operare scelte consapevoli e per aiutare i giovani a scoprirsi come soggetti autonomi; l’offerta di occasioni di studio e riflessione sul senso di quello che si è appreso e di quello che si vorrà/potrà apprendere, in vista dell’acquisizione di solide competenze per costruirsi una prospettiva di futuro.

Il Diploma di tecnico Ie. FP • • La legge 53/03 ha delineato un’offerta

Il Diploma di tecnico Ie. FP • • La legge 53/03 ha delineato un’offerta formativa equivalente tra il percorso dell’Istruzione e quello dell’Istruzione e Formazione professionale; quest’ultima prevede, oltre alla qualifica triennale, un successivo quarto anno finalizzato al conseguimento del diploma Professionale di Tecnico, un vero e proprio titolo di studio che consente l’inserimento lavorativo nelle funzioni di tecnico, oltre alla possibilità di proseguire gli studi nel terzo livello dell’Istruzione e Formazione Tecnica Superiore (IFTS) per conseguire una specializzazione. Si tratta di un’esperienza già attiva da alcuni anni, diffusa in contesti territoriali vivaci dal punto di vista del sistema formativo, normata dalla Conferenza Stato Regioni nel 27 luglio 2011 con propri standard formativi riferiti a 21 figure di tecnico.

Un diploma europeo in espansione • • Il diploma di Ie. FP è un

Un diploma europeo in espansione • • Il diploma di Ie. FP è un titolo di validità nazionale, corrispondente al IV livello europeo. Il diplomato è una persona dotata di una buona cultura tecnica, in grado di intervenire nei processi di lavoro con competenze non solo operative in relazione ai processi, ma anche di programmazione, coordinamento e verifica, sapendo assumere gradi soddisfacenti di autonomia e responsabilità, in relazione con i responsabili delle unità operative in cui operano. Gli iscritti ai corsi nel 2012/13 sono 9. 471 e sono cresciuti in un anno del 26, 8%. Il modello, già presente in Lombardia, Trento, Bolzano e Liguria, era vigente dall’anno formativo 2011/12 anche in Piemonte e Sicilia. Da quest’anno è stato esteso al Friuli-Venezia Giulia, con 59 unità. Il 57% di tutti gli iscritti al IV anno si trova in Lombardia e il 24% in Sicilia.

Distribuzione degli allievi del IV anno Ie. FP

Distribuzione degli allievi del IV anno Ie. FP

La metodologia Ie. FP • • Il percorso formativo è costituito dalla sequenza delle

La metodologia Ie. FP • • Il percorso formativo è costituito dalla sequenza delle esperienze che sollecitano il coinvolgimento dell’allievo e quindi ne mobilitano le risorse intrinseche. Nel momento in cui assolvono a compiti reali e significativi e risolvono i problemi, tesi a risultati utili e significativi, gli studenti fanno esperienza personale del sapere, quella che rimane come bagaglio e padronanza reale. Il lavoro costituisce l’occasione per fare esperienza del mondo in senso pienamente culturale; ma l’agire umano appare nel suo giusto valore se la persona si alimenta anche con la contemplazione, la poesia e l’arte.

Gli esiti formativi e lavorativi Il diploma Ie. FP evidenzia: • • un tasso

Gli esiti formativi e lavorativi Il diploma Ie. FP evidenzia: • • un tasso di dispersione formativa dimezzato rispetto a quello degli istituti professionali; una maggiore rapidità di inserimento ed una più elevata presenza di occupazioni coerenti. È una proposta formativa attraente ed insieme dotata di valore professionale. Il monitoraggio Isfol mostra percorsi con metodologie attive, laboratori e stage ben organizzati in grado di formare diplomati dotati di professionalità tale da permettere loro di inserirsi agevolmente nel mondo del lavoro. Pochi sono i giovani sotto inquadrati, a differenza di quanto accade per diplomati e laureati dei percorsi dell’istruzione. Si tratta di una formazione non “full stop” vale a dire rinchiusa nella fase iniziale della vita, ma aperta alla continuazione del cammino di

Il primo diploma europeo a 18 anni Il percorso Ie. FP consente di “risparmiare”

Il primo diploma europeo a 18 anni Il percorso Ie. FP consente di “risparmiare” un anno per poter ottenere il diploma secondario di livello Eqf 4, ed un altro tre per la specializzazione Ifts di livello Eqf 5.

Il polo formativo o «comunità professionale» Le esperienze di diploma Ie. FP mostrano un

Il polo formativo o «comunità professionale» Le esperienze di diploma Ie. FP mostrano un salto di qualità nella configurazione del CFP: 1. 2. 3. stimolo alla progettazione comune dei percorsi 3+1 al fine di anticipare il cammino autonomo e responsabile degli allievi, che devono essere in grado di fronteggiare non solo processi standard , ma anche problemi ed imprevisti alleanza strategica con le aziende, non solo per le figure consolidate (standard nazionali), ma anche per quelle peculiari della specifica azienda e quelle nello stato nascente ampliamento dei servizi formativi includendo l’apprendistato, la formazione continua del personale aziendale, i servizi attivi per il lavoro

La questione delle abilitazioni formali per l’esercizio della professione • 1. 2. La possibilità

La questione delle abilitazioni formali per l’esercizio della professione • 1. 2. La possibilità di rilasciare un diploma di livello EQF 4 apre alla questione delle abilitazioni formali per l’iscrizione agli appositi albi che consentono il pieno esercizio del lavoro. Per ottenerle, la normativa pone condizioni varie: formative, titoli di studio, esperienze di lavoro. Quando il vincolo è espresso in termini di requisiti professionali (competenze, abilità e conoscenze), si è riusciti facilmente ad ottenere tale riconoscimento, come nel caso dell’acconciatore e dell’estetista. Quando il vincolo è espresso in termini di anni di esperienze di lavoro e titoli di studio, occorre un impegno da parte del Coordinamento Stato-Regioni, come nel caso dell’Installatore degli impianti termici o del revisionatore di veicoli a motore.

Contro l’addestramento da resetting (azzeramento) • • Occorre combattere la visione popolare» (comune anche

Contro l’addestramento da resetting (azzeramento) • • Occorre combattere la visione popolare» (comune anche a molti intellettuali) secondo cui, a fronte di una società in continuo e rapido cambiamento, serve una formazione leggera, centrata esclusivamente sulle cosiddette «competenze trasversali» e continuamente iper-addestrata (e decostruita/ricostruita) sulle ultime soluzioni tecnologiche. Una simile formazione porta a figure senza identità e senza professione; si tratta di semplici (e tristi) «operatori di processo» che mancano della vera cultura professionale oltre che di una solida formazione umana. Una specie di «materiale umano» malleabile, ma in definitiva assente delle capacità di tradurre la propria vocazione personale in vere e proprie competenze, di desiderio, passione, capacità di legarsi entro un progetto comune, di voglia nel fronteggiare le sfide, di coraggio e resistenza nei confronti delle difficoltà, di gusto del

Formazione: stabilità nel cambiamento • • • Il lavoro è il modo più rilevante

Formazione: stabilità nel cambiamento • • • Il lavoro è il modo più rilevante in cui la persona entra in un rapporto positivo – creativo e di servizio – con la realtà, impegnandosi in opere capaci di apportare valore agli altri ed alla comunità, che gli forniscono un riconoscimento ed un’identità stabile e duratura. Senza l’esperienza del lavoro la persona risulta indebolita in se stessa, dedita prevalentemente a sentire e cercare di soddisfare i propri bisogni, perennemente incerta sulla propria identità, incapace di assumere decisioni forti in rapporto al futuro, scarsamente propensa ad un atteggiamento donativo e coraggioso circa il proprio contributo a favore della comunità. Umanesimo tecnologico: una stagione di impegno centrata sulla cultura e l’etica del lavoro come occasione di

Lavorare è un onore «Un tempo gli operai non erano servi. Lavoravano. Coltivavano un

Lavorare è un onore «Un tempo gli operai non erano servi. Lavoravano. Coltivavano un onore, assoluto, come si addice a un onore. La gamba di una sedia doveva essere ben fatta. Era naturale, era inteso. Era un primato. Non occorreva che fosse ben fatta per il salario, o in modo proporzionale al salario. Non doveva essere ben fatta per il padrone, né per gli intenditori, né per i clienti del padrone. Doveva essere ben fatta di per sé, in sé, nella sua stessa natura. Una tradizione venuta, risalita dal profondo della razza, una storia, un assoluto, un onore esigevano che quella gamba di sedia fosse ben fatta. E ogni parte della sedia che non si vedeva era lavorata con la medesima perfezione delle parti che si vedevano. Secondo lo stesso principio delle cattedrali. E sono solo io - io ormai così imbastardito - a farla adesso tanto lunga. Per loro, in loro non c'era neppure l'ombra di una riflessione. Il lavoro stava là. Si