Finanza per il terzo settore e limpresa sociale

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Finanza per il terzo settore e l’impresa sociale Gestire un’impresa sociale: gli scenari del

Finanza per il terzo settore e l’impresa sociale Gestire un’impresa sociale: gli scenari del welfare, le organizzazioni non profit, le normative, le economie Corso di Alta formazione La gestione finanziaria dell’impresa sociale: possibilità e prodotti Francesco Abbà

INDICE 1. 2. 3. 4. Presentazione di CGM Finance Dinamiche evolutive del nonprofit italiano

INDICE 1. 2. 3. 4. Presentazione di CGM Finance Dinamiche evolutive del nonprofit italiano (in sintesi) Terzo Settore e Offerta servizio Nuovi strumenti di filantropia e strumenti finanziari per il terzo settore e l’impresa sociale

CGM FINANCE CGM Finance, sistema finanziario consortile che sostiene lo sviluppo della cooperazione sociale,

CGM FINANCE CGM Finance, sistema finanziario consortile che sostiene lo sviluppo della cooperazione sociale, svolge da oltre 20 anni un ruolo centrale nei percorsi di sviluppo alla finanza di sistema sostenendo i consorzi nella gestione delle relazioni con gli istituti di credito e finanziari del territorio. La nostra attività a favore della cooperazione sociale ha una storia ben più lunga: nel 1989 inizia l’esperienza di Sol. co. Finanza, trasformandosi poi in CGM Finanza dal 1995 al 1998 che si occupa di finanziamenti alla cooperazione e alle persone fisiche (socie di tali realtà) per poi trasformarsi in CGM Finance occupandosi solo di finanza alla cooperazione.

ATTIVITA ’ CGM FINANCE CGM Finance è quindi holding finanziaria infragruppo ma non più

ATTIVITA ’ CGM FINANCE CGM Finance è quindi holding finanziaria infragruppo ma non più intermediario finanziario quindi non più vigilati da Banca di Italia ma dal Ministero Provvedimento di riferimento per l’attività tipica di CGM Finance Sezione VII Raccolta nell'ambito dei Gruppi ". . Nel caso in cui più soggetti di natura cooperativa detengano una partecipazione al capitale di una società che svolge attività di concessione finanziamenti, la raccolta di risparmio effettuata da tale società presso le cooperative. . . non è sottoposta ad alcun vincolo purchè i finanziamenti della partecipata siano rivolti IN VIA ESCLUSIVA, alle cooperative partecipanti e/o alle loro controllate e la complessiva operatività della società medesima sia rivolta, in via prevalente, ai rapporti con le cooperative. . " Estratto dalle Disposizioni di Banca d’Italia entrate in vigore dall’ 01 gennaio 2017 pubblicate sulla Gazzetta ufficiale della Repubblica Italiana ai sensi dell’art. 8 comma 2 T. U. B. CGM FINANCE si sta dotando di funzioni previste per intermediari vigilati: • Adozione di un sistema di controllo e di MOG ex Dlgs 231/91 • Inserimento in outsourcing delle funzioni di controllo di secondo e terzo livello: • Risk management e internal audit coerenti con struttura e dimensione CGM Finance

ANDAMENTO ATTIVITA’ 2019 12 riunioni del CDA 72 nuove pratiche di finanziamento 28 rinegoziazioni

ANDAMENTO ATTIVITA’ 2019 12 riunioni del CDA 72 nuove pratiche di finanziamento 28 rinegoziazioni 2019 2018 2017 Nuove delibere = € 10. 333. 000, 00 Rinegoziazioni = € 5. 351. 401, 69 Nuove delibere = € 12. 580. 198, 00 Rinegoziazioni = € 6. 758. 360, 00 Nuove delibere = € 9. 866. 700, 00 Rinegoziazioni = € 4. 298. 652, 00 L’importo medio delle delibere è di Euro 143. 500

Raccolta media nell'esercizio 21, 500, 000. 00 € 20, 400, 804. 00 € 19,

Raccolta media nell'esercizio 21, 500, 000. 00 € 20, 400, 804. 00 € 19, 676, 403. 00 € 19, 500, 000. 00 € L’ATTIVITA’ DI RACCOLTA 18, 500, 000. 00 € 17, 326, 106. 00 € 16, 500, 000. 00 € 15, 500, 000. 00 € 2016. 5 2017. 5 2018. 5 2019. 5 La raccolta al 31/12/2020 si attesta a Euro 21. 467. 793, 00 Raccolta al 31/12 Raccolta media nell’esercizio 2019 € 21. 468. 669 € 20. 400. 804 2018 € 19. 715. 447 € 19. 676. 403 2017 € 18. 346. 948 € 17. 326. 106 Complessivamente il dato medio della raccolta è aumentato del 4% rispetto all’esercizio precedente e del 18% rispetto al triennio. La raccolta è finalizzata a garantire i finanziamenti ai soci che ne fanno richiesta. L’interesse riconosciuto, mediamente è più alto rispetto ad altre organizzazioni similari

L’ATTIVITA’ DI IMPIEGO Impiego medio nell'esercizio 21, 500, 000. 00 € 20, 400, 804.

L’ATTIVITA’ DI IMPIEGO Impiego medio nell'esercizio 21, 500, 000. 00 € 20, 400, 804. 00 € 19, 676, 403. 00 € 19, 500, 000. 00 € 18, 500, 000. 00 € 17, 326, 106. 00 € 16, 500, 000. 00 € Complessivamente il dato medio degli impieghi è aumentato del 1% rispetto all’esercizio precedente e del 15% nel triennio. 15, 500, 000. 00 € 2016. 5 2017. 5 2018. 5 2019 L'attività di finanziamento al 31/12/2019 si è attestata a Euro 18. 611. 877 Impieghi al 31/12 Impiego medio nell’esercizio 2019 € 18. 611. 877 € 18. 802. 267 2018 € 19. . 135. 372 € 18. 649. 484 2017 € 17. 610. 791 € 16. 051. 227 2019. 5

Prima parte DINAMICHE EVOLUTIVE DEL NON PROFIT ITALIANO 8

Prima parte DINAMICHE EVOLUTIVE DEL NON PROFIT ITALIANO 8

DINAMICHE E SCENARI DEL NONPROFIT Calo strutturale delle risorse pubbliche, arretramento politiche di welfare;

DINAMICHE E SCENARI DEL NONPROFIT Calo strutturale delle risorse pubbliche, arretramento politiche di welfare; crisi del sistema economico e di welfare tradizionale Nuove sfide e bisogni sociali (i. e. salute, abitazione, mobilità, incremento anziani non autosufficienti, etc…) Nuovi paradigmi economici (economia circolare, economia inclusiva, etc. . . ), apertura crescente a percorsi imprenditoriali da parte delle imprese sociali e possibile crescente convergenza fra mondo del non profit sociale ed economico

SFIDE FUTURE Supportare investimenti orientati all’impatto (i. e. tramite finanziamenti ad impatto sociale) Migliorare

SFIDE FUTURE Supportare investimenti orientati all’impatto (i. e. tramite finanziamenti ad impatto sociale) Migliorare ulteriormente la valutazione del credito sulla base di elementi qualiquantitativi caratteristici Ricercare soluzioni innovative cercando di mettere insieme profit e non profit e stimolare domanda di investimento in: > Gestione Beni Comuni e Rigenerazione Urbana > Nuovo Welfare > Nuove Filiere > Aree Interne e Rurali

IL CREDITO AL NONPROFIT (1/4) Negli anni duemila (fino al 2008) il credito al

IL CREDITO AL NONPROFIT (1/4) Negli anni duemila (fino al 2008) il credito al Terzo Settore è cresciuto a ritmi sostenuti (secondo solo alle famiglie), anche se il livello resta ben inferiore all’importanza che questo comparto rappresenta nel sistema Italia (peso impieghi inferiore all’ 1% vs PIL del 4 -5%). Caratteristiche del credito al Non Profit bassa rischiosità complessiva dovuta al tipo di servizi offerti, generalmente meno ciclici di altri, e alla granularità del settore. dimensione molto contenuta del settore degli operatori, con alcune notevoli eccezioni, che consente agli intermediari la diversificazione dei rischi solidità delle condizioni finanziarie degli operatori, nonostante la crescita dell’indebitamento fonte

IL CREDITO AL NONPROFIT (3/4) FORZA DEBOLEZZA § presenza poco diffusa di una specifica

IL CREDITO AL NONPROFIT (3/4) FORZA DEBOLEZZA § presenza poco diffusa di una specifica struttura preposta alla gestione finanziaria § ridotta pianificazione e programmazione § “avversione” verso la finanza § mancanza di risorse § scarsa prevedibilità dei flussi finanziari § elevata affidabilità e meccanismi “di rete” (le ONP difficilmente falliscono e tendenzialmente onorano il debito) § mixano efficacemente la struttura dei mezzi di terzi (debiti v/banche, prestito sociale e finanza specialistica) § i dirigenti sono prudenti e molto raramente si impegnano in iniziative imprenditoriali a rischio § non prevedono la distribuzione di utili, ma il reinvestimento § imprese anticicliche, durature e resilienti con un ciclo di vita più lungo rispetto alle imprese tradizionali

IL CREDITO AL NONPROFIT (4/4) Oltre il 77% delle ONP identifica almeno una “banca

IL CREDITO AL NONPROFIT (4/4) Oltre il 77% delle ONP identifica almeno una “banca (o istituzione) di riferimento”, ovvero un’istituzione con la quale intrattiene in via prevalente i rapporti di tipo finanziario. (Fonte: AICCON 2013). Il 30% delle cooperative sociali e il 65% delle imprese sociali intrattiene rapporti con una sola banca (Fonte: Osservatorio UBI Banca sulla Finanza e Terzo Settore) Nella relazione, l’istituto di Credito che sceglie di finanziare le ONP deve avere un approccio: • Competente (sapere cosa chiedere, cosa si vuole ottenere e come chiederlo: ad esempio, richiedere info sia sui risultati sociali che imprenditoriali dell’iniziativa che si va a realizzare) • Propositivo (indagare i bisogni / comportamenti bancari ed identificare il prodotto/servizio più adeguato alla tipologia/bisogni della ONP ed all’iniziativa e non limitarsi all’ “offerta standard”) • Autorevole (sapere mixare i prodotti bancari e anche mettere in concorrenza l’offerta • Collaborativo (ricercare soluzioni, offrire alleanze / ipotesi di collaborazione che portino anche alla riduzione del rischio e dei costi dell’intervento)

SOGGETTI A SUPPORTO

SOGGETTI A SUPPORTO

LA MATRICE DEI PRODOTTI Macro bisogni – Consegue, da quanto precedentemente esposto, che l’attività

LA MATRICE DEI PRODOTTI Macro bisogni – Consegue, da quanto precedentemente esposto, che l’attività di valutazione creditizia e la proposta di prodotti e servizi finanziari possono essere utilmente orientati in funzione della caratterizzazione dell‘organizzazione non profit nell'una o nell’altra fattispecie, in particolare rispetto a differenti macrobisogni finanziari del non profit economico e sociale. Non profit economico Macro bisogni sostanzialmente coincidenti con le esigenze tipiche delle imprese for profit (commerciali) a cui si aggiungono esigenze specifiche, in particolare collegate al ritardo nell’erogazione dei flussi dei contributi da parte degli enti pubblici, che possono generare squilibri finanziari non governabili e non prevedibili. PRINCIPALI ESIGENZE § smobilizzo crediti; § finanziamenti per la gestione ordinaria/progettuale; § strumenti finanziari a medio/lungo termine per lo sviluppo imprenditoriale; § sistema delle garanzie; § prodotti assicurativi; § prodotti/servizi per lavoratori. Non profit sociale ONP di tipo associativo ONP di tipo fondazionale Esigenze di operatività e di ottimizzazione del rapporto con gli stakehoder interni (base associativa, addetti, volontari) ed esterni (fruitori e donatori). Esigenze orientate all’efficienza della gestione del patrimonio e all’ottimizzazione dell’attività erogativa. PRINCIPALI ESIGENZE § servizi di incasso/pagamenti (pos/rid); § raccolta fondi (risorse finanziarie e strumenti operativi); § prodotti/servizi per stakeholder (collaboratori, volontari, fruitori); § anticipo 5 per mille. PRINCIPALI ESIGENZE § valorizzazione liquidità / patrimonio mobiliare ed immobiliare; § smobilizzo crediti; § finanziamento per l’implementazione dell’attività; § tesoreria.

TERZO SETTORE E OFFERTA DI SERVIZIO 16

TERZO SETTORE E OFFERTA DI SERVIZIO 16

COSA SI FINANZIA? Una casistica dei finanziamenti tipici di un’impresa sociale (in ordine sparso)

COSA SI FINANZIA? Una casistica dei finanziamenti tipici di un’impresa sociale (in ordine sparso) § Start-up di nuove imprese (soci sovventori, cooperative, imprese, fondazioni, …) e processi di aggregazione/integrazione/filiera. . gruppo cooperative, scissione e fusione; § Start-up e consolidamento di reti d’impresa (consorzi) § Acquisto di beni strumentali (soprattutto coop sociali di tipo B) § Operazioni immobiliari (magari acquisiti a titolo gratuito o a prezzo non di mercato ma spesso da ristrutturare)- es. housing, condominio solidale, § Fronteggiare situazioni critiche come i ritardi di pagamento – la questione dell’accesso al credito nel sud. Elementi da considerare: – durata – tasso- sistemi di garanzia

CHI SI FINANZIA? • Nell’individuazione di fonti di finanziamento di un’iniziativa imprenditoriale occorre tenere

CHI SI FINANZIA? • Nell’individuazione di fonti di finanziamento di un’iniziativa imprenditoriale occorre tenere presente che il soggetto finanziatore valuta: Ø soggetto che richiede finanziamento (storia, rete, reputazione, piazzamento. . ); Ø la capacità di generare reddito dell’operazione e quanto il finanziamento “serve” investimento; Ø l’esistenza di partner – donatori, imprese, committente pubblico; Ø il sistema delle garanzie; Ø la capacità gestionale e l’affidabilità della dirigenza; • Spesso i dirigenti privilegiano la dimensione progettuale (i contenuti del servizio o dell’iniziativa imprenditoriale) tralasciando invece di fornire una pianificazione precisa delle dimensioni economico, finanziarie e patrimoniali. • Evitare di costruire business plan, piani d’azione pre-confezionati …

L’IMPORTANZA DELL’ECOSISTEMA Lo sviluppo della finanza sociale in Italia è legato all’affermarsi di un

L’IMPORTANZA DELL’ECOSISTEMA Lo sviluppo della finanza sociale in Italia è legato all’affermarsi di un ambiente normativo ed istituzionale favorevole allo sviluppo del TS ed in particolare dell’imprenditoria sociale. Punti di attenzione da rimuovere per un ecosistema più favorevole: ECOSISTEMA § ridotto peso degli incentivi, agevolazioni finanziarie ed in generale ridotte iniziative da parte del settore pubblico, anche a favore dell’imprenditoria sociale § ridotte concrete possibilità di accesso a strumenti per agevolare l’accesso al credito quali il Fondi di Garanzia per le PMI, solo recentemente superate in parte: il DL 69/2013 in materia di rafforzamento del Fd. G ha previsto per le imprese/cooperative sociali l’accesso automatico alla garanzia del Fondo senza la valutazione dei dati contabili per importi di finanziamento fino a 150. 000 euro § ridotta presenza di soggetti “facilitatori” (business angels, incubatori, fondi, investitori) che contribuiscano ad supportare e accelerare percorsi di innovazione sociale. § assenza di iniziative di “sistema” volte a definire metriche per consentire la valutazione e valorizzazione dell’impatto e dell’efficacia sociale delle attività svolte.

SOGGETTI A SUPPORTO Consorzi di cooperative sociali assumono come missione l’impresa di comunità, svolgono

SOGGETTI A SUPPORTO Consorzi di cooperative sociali assumono come missione l’impresa di comunità, svolgono un ruolo di playmaker nella gestione della finanza e nei rapporti con i donatori • fanno da capofila/garante rispetto ai donatori • assumono struttura giuridica differente connotandosi come soggetto imprenditoriale o costituendo vettori ad hoc; • gestiscono con il supporto di soggetti esterni operazioni di tesoreria interna alla rete • acquisiscono risorse specialistiche o individuano forme di consulenza personalizzata per le imprese sociali • realizzano progetti in partnership con altri attori, anche con iniziative di microcredito Fondi Mutualistici per la promozione e lo sviluppo della cooperazione Fondazione con il Sud previsti dalla L. 59/1992 e alimentato dal 3% degli utili di esercizio delle cooperative alleanza tra le fondazioni di origine bancaria e il mondo del Terzo settore e del volontariato • FONDOSVILUPPO S. p. A. , (cooperative aderenti a Confcooperative): interviene prioritariamente nelle iniziative cooperative nelle aree meno sviluppate del paese e nei progetti che presentino caratteristiche di innovazione tecnologica di prodotto o di processo e incremento reale dell´occupazione • COOPFOND (cooperative aderenti a Legacoop): interviene favorendo la nascita di nuovi strumenti finanziari • Cooperare, holding di partecipazione • Cooperfactor, fattorizzazione crediti vs PA • Cooperfidi, consorzio nazionale fidi di settore) • opera per lo sviluppo sociale, civile ed economico del Meridione, in particolare Basilicata, Calabria, Campania, Puglia, Sardegna e Sicilia • attua forme di collaborazione e di sinergia con le diverse espressioni delle realtà locali, in un contesto di sussidiarietà e di responsabilità sociale • interviene: • nella promozione di Progetti Esemplari (iniziative che per contenuto innovativo, rappresentatività delle partnership coinvolte, impatto e rilevanza territoriale possano divenire modelli di riferimento) • nel sostegno alla costituzione di Fondazioni di Comunità, (soggetti autonomi, rappresentativi del territorio e in grado di raccogliere risorse, valorizzarle e metterle a disposizione per lo sviluppo socio-economico delle realtà locali di riferimento)