Donne religiose e donne sante in Italia tra

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Donne religiose e donne sante in Italia tra XIII e XIV secolo Lezione n.

Donne religiose e donne sante in Italia tra XIII e XIV secolo Lezione n. 11 Prof. Marco Bartoli

Isabelle di Longchamp

Isabelle di Longchamp

Le fonti Isabelle di Francia, unica sorella di Luigi IX, nasce nel marzo 1225.

Le fonti Isabelle di Francia, unica sorella di Luigi IX, nasce nel marzo 1225. Fa voto di castità e rifiuta diversi matrimoni. Fonda il monastero di Longchamp presso Parigi nel 1255 dove si ritira nel 1260. Muore a Longchamp nel febbraio 1270. Vie d'Isabelle de France scritta da Agnès d'Harcourt dedicata a Carlo d’Angiò, re di Sicilia. Si tratta di uno dei primi testi agiografici in Francese scritto da una donna.

L’autrice Agnès d'Harcourt appartiene ad una grande famiglia di letterati: il padre, Jean d’Harcourt

L’autrice Agnès d'Harcourt appartiene ad una grande famiglia di letterati: il padre, Jean d’Harcourt è un signore normanno, i suoi zii, Raoul e Robert hanno fondato a Parigi il collège d’Harcourt. Damigella di Isabelle, nel 1260 entrò a Longchamp, di cui divenne abbadessa dal 1263 al 1279 e dal 1281 al 1286. Muore nel 1289.

Data di composizione La redazione non può che essere tra il 1270 (morte di

Data di composizione La redazione non può che essere tra il 1270 (morte di Isabelle) e il 1289 (morte di Agnes). Ad un certo punto l’autrice dice: « Je, sœur Agnes de Harcourt, qui adonc estois en l'office d'abbesse » quindi scrive prima del 1286. Il contesto è con tutta probabilità quello del processo di canonizzazione di suo fratello Luigi IX, i cui testimoni vennero ascoltati negli anni 1282 -83. Nella sua testimonianza Carlo d’Angiò (che testimonia come secondo, subito dopo Filippo III) parla della santità di Luigi, ma anche di Isabelle.

L’impostazione del testo Agnès divide il suo lavoro agiografico in modo molto classico: –

L’impostazione del testo Agnès divide il suo lavoro agiografico in modo molto classico: – – Infanzia e adolescenza (1225 -1254) Fondazione di Lingchamp 1254 -1260 Vita monastica e morte di Isabelle (1260 -1270) Miracoli post mortem Eppure l’autrice è dotata di sensibilità storica: – Ci tiene a sottolineare talvolta di essere stata lei stessa testimone dei fatti narrati: « Je, sœur Agnes de Harecourt, oÿ ceste chose de la bouche monseigneur le roy saint Louys qui nous le raconta » – Come pure di possedere i documenti originali: « Nous en avons encores lettres en nostre abbaye »

Le fonti E’ possibile che Angès conoscesse le agiografie riguardanti suo fratello Luigi, come

Le fonti E’ possibile che Angès conoscesse le agiografie riguardanti suo fratello Luigi, come pure la vita sanctae Clarae virginis Molto interessanti i possibili riferimenti a Elisabetta di Turingia, che, come Isabelle, era una principessa di sangue reale. Il più antico testo agiografico, il Libellus quattuor ancillarum è stato scritto sulla base delle testimonianze di 4 ancillae, di cui una Isentrude, era nobile, come Angès. La madre di Isabelle, Bianca di Castiglia, aveva una devozione particolare per Elisabetta.

Un affare di famiglia Il tentativo, nemmeno tanto nascosto, è quello di procedere alla

Un affare di famiglia Il tentativo, nemmeno tanto nascosto, è quello di procedere alla santificazione del lignaggio degli Angiò. Isabelle è presentata « mirouër d'innocence, exemplaire de penitence » et « escolle de toutes bonnes mœurs » Essa è dotata di « vraye noblesse » , così da diventare un modello per tutte le nobili dame.

Un affare di donne • Nel testo sono menzionate 37 donne contro 28 uomini

Un affare di donne • Nel testo sono menzionate 37 donne contro 28 uomini • Le testimoni dei miracoli sono le prime sorelle di Longchamp, tutte nobili • Spesso queste donne prendono la parola, come Agnese stessa: « Dame, dictes moy pour Dieu, si vous plaist, pourquoy vous avez mis ce nom en nostre abbaye » • Le voci femminili partecipano alla costruzione del racconto e lo strutturano più che le voci maschili. E’ cosa rara che la parola delle donne sia stata giudicata degna di memoria nelle fonti medievali.

La sorella del re Ella filò con le proprie mani un copricapo, che suo

La sorella del re Ella filò con le proprie mani un copricapo, che suo fratello il santo re Luigi le domando e la pregò molto graziosamente che glielo donasse perché potesse metterlo la notte sul suo capo. Ella non volle darglielo, cosi come io suo Agnese dl Harcourt ho udito con le mie orecchie dalla sua bocca. Ella rispose al re e gli disse: Io propongo che sia dato a Nostro Signore, dato che e il primo che filo da sola. E lo pregava. E lui disse: Sorella allora vi prego che ne filiate un altro così che anche io lo abbia. E ella rispose: Vorrò certamente, se ne farò degli altri. E quel copricapo lo inviò segretamente ad una povera donna che giaceva in grande languore, che lei visitava con grande cura ogni giorno con grandi benefici della sua tavola e di vivande speciali. Madama Giovanna e madama Perronel di Montfort udirono questa cosa del copricapo ed andarono dalla povera donna in segreto e l’acquistarono, dandole tutto ciò che lei desidero avere, ed ora (il copricapo) e presso le monache di Sant’Antonio che lo conservano come una reliquia. (20)

La fondazione di Longchamp Isabelle stava in grande studio di fare cosa che piacesse

La fondazione di Longchamp Isabelle stava in grande studio di fare cosa che piacesse a Nostro Signore ed ebbe molto grande volontà di fare un ospedale, e non sapeva quel che lei ne dovesse fare, se una casa del nostro ordine o un ospedale, Ella allora inviò al cancelliere di Parigi e gli fece chiedere segretamente che cosa potesse piacere di più a Dio, che ella fondasse un ospedale o una casa di Suore minori. Il cancelliere Hemery, [Aimerico di Veire] che e uomo molto prudente e maestro nelle cose divine ed era allora suo confessore, rispose che non vi era comparazione tra un ospedale e il fare una casa di religione, e specialmente di questo ordine, poiché la divina lode di Nostro Signore vi è celebrata e festeggiata, la verginità vi è custodita e moltiplicata attraverso le opere di misericordia, dato che le suore servono all’una e all’altra (cosa). E allora egli disse al messaggero: Ditele che non chieda più consiglio riguardo a questa cosa, ma che faccia la casa di religione. E subito dopo ella fondò la nostra abbazia, la quale costò ben trenta mila libre di Parigi.

Partecipa personalmente alla stesura della regola delle sorelle minori Ella fu molto diligente per

Partecipa personalmente alla stesura della regola delle sorelle minori Ella fu molto diligente per la Regola, che fosse buona e sicura, e la fece approvare da frati minori che fossero persone buone e provate e maestri di teologia, come frate Bonaventura, frate Guillaume de Milleton (William of Middleton), e frate Eudes de Rosny, e frate Geoffroy di Vierso, frate Guillaume de Harcombour. E fece mettere nella Regola ciò che riguardava i privilegi, mentre tutto ciò che era dubbio o pericoloso lo fece togliere. Ed era in così grande studio per tale cosa che essa vi vegliava per gran parte della notte e del giorno. Essa vi lavorò e studiò tanto che appena lo si potrebbe raccontare. Molte persone stavano nella sua camera e tra loro alcuni leggevano i privilegi, e gli altri li annotavano. Ed erano sempre lì i frati minori, maestri in teologia, per esaminare ogni cosa lì davanti, in sua presenza. E stava così tanto attenta che niente passasse che fosse pericoloso per le anime, che è una meraviglia, e per questa cosa aveva così grande preoccupazione e studio che ella appena riusciva a riposare. E meravigliosamente aveva grande desiderio che tale cosa fosse confermata dal papa. (23)

La spiritualità: i 13 poveri il giovedì santo Molto faceva di bene e di

La spiritualità: i 13 poveri il giovedì santo Molto faceva di bene e di elemosine per donne vedove e orfani, e meravigliosamente aveva grande compassione delle persone che erano in disagio e in afflizione. Ella aveva questo abito: il giovedì santo prendeva 13 poveri e lavava loro i piedi e li serviva con le proprie mani una doppia portata di cibo, e dava loro delle scarpe, donando a ciascuno 30 soldi di Parigi, in ricordo del prezzo con il quale fu venduto nostro Signore Gesù Cristo (21)

La spiritualità: la flagellazione Spesso riceveva delle discipline molto grandi, che madame de Heluis,

La spiritualità: la flagellazione Spesso riceveva delle discipline molto grandi, che madame de Heluis, di cui si è parlato sopra, che lungamente è vissuta con lei e di cui lei si fidava molto, le dava in grande segreto. E questa madame Heluis, quando la vide svestita, disse, davanti a molte dame: le vostre discipline non sono come le altre, perché sono fino al sangue. Essa riceveva le discipline non solo di semplici verghe, ma in modo tale che la sua veste era poi macchiata di sangue. (15)

La dote Messere il re Luigi, suo padre, quando morì le lasciò gran quantità

La dote Messere il re Luigi, suo padre, quando morì le lasciò gran quantità di denari, ed ella donò tutto per Dio e soprattutto inviò 10 cavalieri oltremare. Ella sostenne tante persone di religione, che noi non ne conosciamo il numero. (20)

Un miracolo insieme al fratello Suor Giovanna di Louvetaines ebbe una malattia molto grave,

Un miracolo insieme al fratello Suor Giovanna di Louvetaines ebbe una malattia molto grave, che le durò oltre anni, e aveva poche speranze di ritrovare più la salute, a causa della gravità della malattia. Ella si votò alla nostra santa madre e le promise che avrebbe digiunato a pane e acqua per tre sabati. Dopo aver così digiunato, disse alla nostra santa dama: “Ah, dolce dama, ora io ho digiunato a pane e acqua per tre sabati e molto mi è costato e ancora non ho ricevuto alcun conforto”. Poi si addormentò e le sembrò di essere trasportata sulla tomba della dama e che madama era seduta sulla tomba, per la qual cosa la malata fu un po’ spaventata. Ma si ricordò e disse tra sé e sé: “E’ colei cui tu hai chiesto aiuto”. E sembrò alla suora che madama fosse ancora lì, allora disse a madama: “Madonna, io vi prego, che mi aiutiate presso nostro Signore e mi doniate la salute”. Madama la prese tra le sue mani, e le disse: “Andate da mio fratello”. Allora sembrò alla suora di vedere una processione di re nobilmente vestiti e tutti coronati e alla fine di tale processione stava messere il re Luigi. Madama prese la suora e la mise davanti a lui e gli disse di guarirla. Messere il re segnò [fece il segno della croce] la suora e le disse: “Voi sarete completamente guarita”. E con certezza la suora fu del tutto guarita, così come apparve in seguito, così che tutte videro che era guarita e non ebbe più nessun segno della malattia.

Un miracolo post mortem Una pulzella che viveva due leghe dalla nostra chiesa era

Un miracolo post mortem Una pulzella che viveva due leghe dalla nostra chiesa era in pericolo di perdere la propria verginità. La notte prima di essere consegnata, le apparve la nostra santa dama mentre dormiva, e le disse: “Alzati su, va’ nella mia abbazia che sta vicino a Saint-Clou, e sarai libera”. La pulzella si alzò di buon mattino, e dato che non sapeva da che parte fosse l’abbazia, corse sempre dritto e arrivò così sudata e affannata che appena aveva ancora fiato. E tanto era il suo desiderio di essere salvata, che lasciò il suo corpetto per correre più in fretta, e il suo corpetto in seguito fu ritrovato. E come Dio volle, la pulzella da quel momento in poi visse in onestà, conducendo una vita bella e onesta, come testimoniano le persone tra le quali visse. (63)