Corso di Storia e metodo delle Scienze sociali

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Corso di Storia e metodo delle Scienze sociali Alfred Schütz e la sociologia fenomenologica

Corso di Storia e metodo delle Scienze sociali Alfred Schütz e la sociologia fenomenologica

2 1. Georg Simmel (1858 -1918): opere e tematiche principali 1. Alfred Schütz (1899

2 1. Georg Simmel (1858 -1918): opere e tematiche principali 1. Alfred Schütz (1899 -1959): opere e tematiche principali 3. Il reduce 4. Spunti di riflessione a partire da Simmel: a) Moda e consumi 5. Spunti di riflessione a partire da Simmel e Schütz: a) Il processo di socializzazione – Stranieri, migrazioni e società multietniche DEMOCRAZIA: DEFINIZIONI, CONDIZIONI, CRISI 16 febbraio 2013

1. Georg Simmel (1858 -1918): opere e tematiche principali Problemi di filosofia della storia

1. Georg Simmel (1858 -1918): opere e tematiche principali Problemi di filosofia della storia (1892) Il problema della sociologia (1894) La moda (1895) Filosofia del denaro (1900) Le metropoli e la vita dello spirito (1903) Sociologia (1908) Il conflitto della cultura moderna (1918) DEMOCRAZIA: DEFINIZIONI, CONDIZIONI, CRISI 16 febbraio 2013 3

4 Il metodo in Simmel: una sociologia delle forme - Società come complessità di

4 Il metodo in Simmel: una sociologia delle forme - Società come complessità di relazioni create da continue interazioni tra individui, che si stabilizzano in forme (processo di sociazione), per essere poi sempre incessantemente ridefinite dal flusso ininterrotto della vita - Lo stesso soggetto conoscente è immerso nelle relazione (il processo del conoscere contribuisce a produrre l'oggetto mediante astrazioni che colgono proprietà comuni oggetti) - Non esiste una società sui generis, autonoma da individui concreti interagenti - Oggetto della sociologia: forme delle relazioni tra individui e tra parti della società, considerando loro costante mutevolezza (tragedia della cultura) - Per ogni fenomeno esiste serie infinita di cause inestricabili (con effetti reciproci); centralità del concetto di “effetto di reciprocità” o “influenza reciproca” (“Wechselwirkung”) DEMOCRAZIA: DEFINIZIONI, CONDIZIONI, CRISI 16 febbraio 2013

5 - Sociologia = studio delle forme che le relazioni di influenza reciproca assumono

5 - Sociologia = studio delle forme che le relazioni di influenza reciproca assumono tra gli esseri umani (es di forme di relazioni: “il dominio”, “la socievolezza”; esempi di forme di figure sociali: “lo straniero”, “il povero”) - Capacità del sociologo di cogliere l'ambivalenza di ogni fenomeno sociale (contraddizioni della modernità: massima libertà individuale vs. massima dipendenza da apparati burocratici; sviluppo relazioni più intime vs. economia monetaria, intellettualizzazione dell'esperienza, spersonalizzazione dei rapporti) - Influenza di Kant nella possibilità della conoscenza tramite apriori sociologici: 1. si coglie l'altro non per ciò che è, ma nel suo ruolo; 2. il ruolo non esaurisce mai la complessità dell'altro; 3. ognuno è destinato a occupare la posizione sociale più consona alla vocazione - – Distanza da positivismo e struttural-funzionalismo: ogni conoscenza non è mero rispecchiamento della realtà, ma forma l’oggetto mediante la propria stessa attività. Oggetto della sociologia = non un insieme di fatti sociali (Durkheim) ma “il prodotto di uno specifico sguardo sulla realtà”, nel caso di Simmel, sulle forme dell'interazione (Jedlowski 2002: 94) DEMOCRAZIA: DEFINIZIONI, CONDIZIONI, CRISI 16 febbraio 2013

Individuo e società Le cerchie sociali - Teoria del rapporto tra individuo e società

Individuo e società Le cerchie sociali - Teoria del rapporto tra individuo e società (non dell'azione) - Derivazione della coscienza dall'appartenenza alle cerchie sociali, sempre più differenziate nelle società moderne (individuo come centro delle relazioni sociali che lo costituiscono, nessuna delle quali esaurisce la sua complessità) - Ambivalenza della differenziazione sociale nella cultura moderna: maggiore libertà per attenuazione legami ascrittivi (tradizione e soggezione)/ distacco emotivo, cultura del calcolo, indifferenza (individuo blasè) - Conflitto come fatto fisiologico, insito nelle cose, non disfunzionalità DEMOCRAZIA: DEFINIZIONI, CONDIZIONI, CRISI 16 febbraio 2013 6

La stratificazione sociale 7 - Ineguaglianza come essenza fisiologica della modernità (ruolo concetto chiave

La stratificazione sociale 7 - Ineguaglianza come essenza fisiologica della modernità (ruolo concetto chiave per rispondenza vocazione/posizione sociale) - No teoria della stratificazione sociale ma fenomenologia delle forme di subordinazione (non marxista ma piena consapevolezza effetti dei rapporti di potere) - Interesse non per ipostatizzare società differenziata in ruoli ma per possibilità per attore sociale di trascendere ruolo nella pluriappartenenza (distanza da struttural-funzionalismo) DEMOCRAZIA: DEFINIZIONI, CONDIZIONI, CRISI 16 febbraio 2013

Il mutamento sociale 8 - No teoria evoluzionistica del mutamento: visione della differenziazione non

Il mutamento sociale 8 - No teoria evoluzionistica del mutamento: visione della differenziazione non implica una filosofia della storia (critica a Hegel, Comte, Marx) - Dimensione dinamico-processuale del mutamento e della storia, fatti dagli uomini creando forme sempre nuove dalle relazioni sociali - Visione tragica della cultura moderna: liberazione progressiva dell'individuo da vincoli/“gabbia del futuro” per contraddizione tra ipertrofia cultura oggettiva (incorporata nei prodotti umani, nelle macchine, nella ecnologia, ecc. ) e atrofia cultura soggettiva (capacità individuale di rielaborazione critica, comprensione e gestione responsabile di tali prodotti) – - Espansione dell'intelletto (Verstand), facoltà logico-combinatoria, orientata alla calcolabilità, superficiale e adattabile, a scapito della ragione (Vernunft), principio di ordine delle conoscenze in base a domande riguardanti il loro “senso”, a questioni di valore – La vita stessa non può essere compresa che sulla base di simboli e categorie (forme, che la fissano, la riducono, le si contrappongono e non la esauriscono; pertanto esse sono destinate ad essere sempre superate dalla vita stessa DEMOCRAZIA: DEFINIZIONI, CONDIZIONI, CRISI 16 febbraio 2013

La metropoli 9 - Entità sociologica, luogo di piena realizzazione del processo di razionalizzazione

La metropoli 9 - Entità sociologica, luogo di piena realizzazione del processo di razionalizzazione dei rapporti sociali (controllo razionale su ogni sfera di vita, es: tempo “misurato” sostituisce tempo vissuto) - Comprendere le forme di interazione dei soggetti nella metropoli = comprendere la condizione del soggetto moderno per continua tensione tra a) massima differenziazione e pluriappartenenza alle cerchie sociali (libertà, arricchimento della personalità) b) rischio del rovesciamento della libertà in indifferenza (atteggiamento blasé, individualismo estremo, ) Straniero come figura emblematica della metropoli moderna per senso di non appartenenza – Modernità come cultura in costante divenire, costellazione di processi contraddittori DEMOCRAZIA: DEFINIZIONI, CONDIZIONI, CRISI 16 febbraio 2013

La moda 10 -. Contraddizione della moda come simbolo del conflitto dell'individuo moderno: spinte

La moda 10 -. Contraddizione della moda come simbolo del conflitto dell'individuo moderno: spinte alla distinzione (autonomia) / imitazione (omologazione) - Nelle società moderne, caratterizzate dalla prevalenza dell'acquisizione sull'ascrizione, la moda consiste in un processo di mobilità sociale apparente; i processi di imitazione consentono agli strati sociali più bassi di mostrare la propria appartenenza agli strati superiori; ma la diffusione della moda stessa vanifica il tentativo di utilizzarla per distinguersi; il processo continua così all'infinito - Ambivalenza della moda anche nell'esprimere, al contempo, autonomia e obbedienza; , nche se, secondo Simmel essa è soprattutto “la palestra adeguata per individui che sono intimamente non autonomi e bisognosi di appoggio” - Consonanza della moda con la cultura moderna: enfasi sul presente, sulla caducità e ansitorietà dei fenomeni; ma il fascino della moda risiede in parte proprio nella sua capacità di evidenziare la novità e insieme la caducità, dandoci “finché è in voga, una così forte ensazione del presente come pochi altri fenomeni riescono a darci” (Simmel 1895, trad. it. 1985 : 37), per quanto essa abbia anche la caratteristica di presentarsi “come se volesse vivere in eterno”. DEMOCRAZIA: DEFINIZIONI, CONDIZIONI, CRISI 16 febbraio 2013

2. Alfred Schütz (1899 -1959): opere e tematiche principali 11 La fenomenologia del mondo

2. Alfred Schütz (1899 -1959): opere e tematiche principali 11 La fenomenologia del mondo sociale (1932), il Mulino, Bologna, 1974 Lo straniero (1944), in Id. , Saggi sociologici, Utet, Torino, 1979; nuova ediz. Armando 2013 Il reduce (1945), in Id. , Saggi sociologici, Utet, Torino, 1979; nuova ediz. Armando 2013 Don Chisciotte e il problema della realtà (1955), Armando, Roma, 1995 – - Fondatore della “sociologia fenomenologica”, originale sintesi della sociologia comprendente di Max Weber con la fenomenologia di Edmond Husserl (1859 -1938) – Fenomenologia come metodo, modalità di osservazione e di conoscenza fondata sullo “studio di ciò che appare” e sul dubbio radicale, sulla decisione di “sospendere la fede nell'esistenza del mondo”, di “mettere il mondo tra parentesi”, riducendo la realtà al modo in cui essa appare e viene soggettivamente percepita ed esperita (realtà non esiste al di fuori dell'apparenza e dell'esperienza) – Realtà come costruzione significativa e intersoggettiva, costituita dai significati che attribuiscono ad essa i soggetti e fondata sulla conferma da parte degli altri; – possibilità per l'uomo di cogliere non la realtà del mondo ma solo alcuni aspetti per lui rilevanti; non esistono “fatti” ma sempre “fatti interpretati” (no a teoria come rispecchiamento della realtà) DEMOCRAZIA: DEFINIZIONI, CONDIZIONI, CRISI 16 febbraio 2013

12 - Dalla molteplicità dei significati e degli sguardi sulla realtà deriva che essa

12 - Dalla molteplicità dei significati e degli sguardi sulla realtà deriva che essa non è unica (“realtà multiple”, “province finite di significato”) - Tra le province finite di significato prevale il “mondo della vita quotidiana”, ovvero “un mondo intersoggettivo che esisteva prima di noi, e ci offre un'interpretazione della realtà nei suoi aspetti che costituisce un insieme di conoscenze a nostra disposizione. Queste ci orientano nell'azione, ci porgono una serie di ricette precostituite per affrontare le situazioni in cui ci troviamo” (Izzo 1979: XXVI). – Il “mondo della vita quotidiana” è la sfera della routine, delle attività pratiche si ripetono – Il “senso comune” è “il bagaglio delle conoscenze ordinarie, socialmente condivise e tramandate, di cui gli individui si avvalgono, in modo scontato, irriflesso, nello svolgimento delle attività ripetitive della vita quotidiana, nelle interazioni sociali, nelle interpretazioni degli altri e del mondo” – “Il pensiero di senso comune, in cui gli individui sono prevalentemente immersi nella loro vita quotidiana, sospende il dubbio che la realtà possa essere altrimenti da come appare e viene percepita ed esperita: in altri termini, la realtà della vita quotidiana è data per scontata (Jedlowski 2002: 248); pensare secondo il senso comune è “pensare come al solito” – Compito delle scienze sociali: problematizzare quello che nella vita quotidiana è dato per scontato (per evitare di interrogarsi continuamente su quello che si fa, di cercare di risolvere problemi per cui sono state già elaborate soluzioni) DEMOCRAZIA: DEFINIZIONI, CONDIZIONI, CRISI 16 febbraio 2013

13 - Al fine di conoscere e semplificare la realtà, si effettuano continue operazioni

13 - Al fine di conoscere e semplificare la realtà, si effettuano continue operazioni di tipizzazione, ovvero di costruzione di categorie, rappresentazioni o tipi (sulla falsariga di Weber) (es. “tipi di cose” che possono succedere, “tipi di persone” che si possono incontrare, ecc. ), che sono utili nell'interazione sociale in quanto (e finché) sono condivisi dagli altri - Il senso comune è, dunque, un “sistema condiviso di credenze”, è “quello che ciascuno crede che tutti gli altri credano” (una sorta di accordo tacito, continuamente riprodotto e confermato dagli altri, senza il quale il mondo quotidiano precipiterebbe nel caos (Jedlowski 2009: 250) Anche la realtà è allora ciò che intersoggettivamente viene chiamato “reale” (costruzione sociale della realtà) - Se il senso comune è un insieme di “ricette” per vivere (fini, mezzi e situazioni ricorrenti della vita quotidiana che vengono compresi come “ovvi”), affidarsi ad esso non è sempre sufficiente per affrontare e risolvere problemi. - Scrive Schütz ne Lo straniero (1944), che lo straniero (es: l'immigrato o chi entra in un gruppo a lui sconosciuto) si trova in una situazione in cui niente è più “ovvio”, poiché “il quadro di cose che egli dava per scontate all'interno del gruppo da cui proviene non vale più, per definizione, nel nuovo mondo a cui accede”, a partire dallo stesso linguaggio. Ciò comporta una crisi, in quanto lo straniero “deve abbandonare un senso comune e imparare a condividerne un altro” (Jedlowski 2009: 249) DEMOCRAZIA: DEFINIZIONI, CONDIZIONI, CRISI 16 febbraio 2013

14 - Scrive l'autore: “Lo straniero, in ragione della sua crisi personale, non condivide

14 - Scrive l'autore: “Lo straniero, in ragione della sua crisi personale, non condivide le suddette premesse basilari. Egli diviene essenzialmente l'uomo che deve mettere in discussione praticamente tutto ciò che appare indiscutibile ai membri del gruppo a cui si è avvicinato. Per lui il modello culturale del gruppo a cui si è avvicinato non possiede l'autorità di un sistema sperimentato di ricette, e ciò, se non altro, poiché egli non prende parte alla vivida tradizione storica attraverso cui esso si è formato. […] egli rimane escluso dalle esperienze che riguardano il suo passato. Visto dalla prospettiva del gruppo avvicinato, egli è un uomo senza storia. Lo straniero che si avvicina, tuttavia, è prossimo a trasformarsi dall'essere uno spettatore distaccato all'essere un aspirante membro del gruppo avvicinato. […] Per lo straniero il modello culturale del gruppo avvicinato non è un rifugio, ma un campo d'avventura, non è una questione scontata ma un tema d'indagine controverso, non è uno strumento per sbrogliare situazioni problematiche ma una situazione problematica di per sé. […] L'adattamento del nuovo venuto a questo gruppo che dapprima gli appariva insolito e poco familiare è un continuo processo di indagine sul modello culturale del gruppo a cui si è avvicinato. Se questo processo di indagine ha successo, allora il modello e i suoi elementi diventeranno per il nuovo venuto una questione scontata, uno stile di vita indiscutibile, un rifugio, una protezione. Ma a quel punto lo straniero non è ormai più uno straniero e i suoi problemi specifici sono stati risolti” (Schütz 1944, ed. 2013: 19 -34) DEMOCRAZIA: DEFINIZIONI, CONDIZIONI, CRISI 16 febbraio 2013

15 3. Il reduce - Interruzione del senso comune anche nell'esperienza di chi, dopo

15 3. Il reduce - Interruzione del senso comune anche nell'esperienza di chi, dopo essersi allontanato, fa ritorno al mondo della vita quotidiana – Il reduce è il veterano di guerra ma anche chiunque “torni a casa” dopo un'assenza più o meno prolungata – Egli, almeno inizialmente, non riesce ad accedere immediatamente al senso comune (“modello organizzato di routine”), non riconoscendo con naturalezza il modello che in passato condivideva, il gruppo di appartenenza, la realtà quotidiana – Non aver condiviso, per un certo periodo, significati ed esperienze “nel vivido presente” fa apparire a lui insolite realtà, credenze e persone, così come egli stesso appare “insolito” agli occhi degli altri – il senso comune, solitamente dato per scontato, è messo in discussione DEMOCRAZIA: DEFINIZIONI, CONDIZIONI, CRISI 16 febbraio 2013

16 - Ulisse, risvegliatosi sulla spiaggia di Itaca, dopo un'assenza di vent'anni non riconosce

16 - Ulisse, risvegliatosi sulla spiaggia di Itaca, dopo un'assenza di vent'anni non riconosce i luoghi della terra dei padri - Mentre lo straniero deve entrare in un gruppo che non è mai stato il proprio, il reduce si aspetta di tornare in un contesto che conosceva, pensando di “darlo per scontato”, per sapere comportarsi - “Patria” e “casa” (dal carattere simbolico) hanno significati diversi per chi non si è mai allontanato, per chi è lontano, per chi ritorna – La vita a casa segue un modello organizzato di routine, tramite tradizioni, abitudini, istituzioni che non occorre di volta in volta ridefinire; le azioni degli altri in quel contesto sono ampiamente prevedibili – In quel contesto prevalgono rapporti “faccia a faccia”, dati dalla condivisione degli stessi riferimenti spazio-temporali (“partecipazione alla vita interiore dell'Altro”) e rapporti che si svolgono in “gruppi primari”, basati sull'intimità, in cui la personalità dell'Altro è accessibile come unità DEMOCRAZIA: DEFINIZIONI, CONDIZIONI, CRISI 16 febbraio 2013

17 – Nel reduce l'esperienza vivida dell'Altro è sostituita dal ricordo; dato il mutamento

17 – Nel reduce l'esperienza vivida dell'Altro è sostituita dal ricordo; dato il mutamento delle circostanze, “sono diventate importanti per entrambe le parti altre cose”; di conseguenza, “il mutamento nel sistema di attribuzioni di importanza ha il suo corollario nel mutamento di grado dell'intimità” “La discrepanza che l'unicità e la decisiva importanza che l'assente attribuisce alle sue esperienze e la pseudo-tipificazione attuata da coloro che sono rimasti a casa, che imputano a tali esperienze una pseudo-rilevanza, costituisce uno tra i più grossi ostacoli al reciproco ristabilirsi delle interrotte relazioni. E tuttavia il successo o il fallimento del rientro a casa dipenderà dalla possibilità di trasformare queste relazioni sociali in relazioni ricorrenti” – - Irreversibilità del tempo interiore: “ciò che appartiene al passato non può mai essere restaurato in un nuovo presente esattamente com'era prima” – “Il reduce non è la stessa persona che era partita”, né per sé stesso, né per coloro che attendono il suo ritorno”, desiderando egli anche “trapiantare nel vecchio modello qualcosa delle nuove mete”, delle nuove esperienze fatte altrove DEMOCRAZIA: DEFINIZIONI, CONDIZIONI, CRISI 16 febbraio 2013

18 - Problematico è anche il fatto che il reduce sia stato privato, nel

18 - Problematico è anche il fatto che il reduce sia stato privato, nel contesto del ritorno, dello status privilegiato che assumeva nella nuova comunità di cui ha fatto esperienza – “All'inizio non è solo la madre patria a mostrarsi al reduce con un aspetto inconsueto. Anche il reduce appare strano a coloro che lo hanno atteso”. – Entrambi “hanno bisogno di una guida che li renda edotti della situazione” DEMOCRAZIA: DEFINIZIONI, CONDIZIONI, CRISI 16 febbraio 2013

19 4. Spunti di riflessione a partire da Simmel: a) Moda e consumi DEMOCRAZIA:

19 4. Spunti di riflessione a partire da Simmel: a) Moda e consumi DEMOCRAZIA: DEFINIZIONI, CONDIZIONI, CRISI 16 febbraio 2013

Il consumo: definizione e funzioni • È un’azione che include l’acquisizione, l’uso, il godimento,

Il consumo: definizione e funzioni • È un’azione che include l’acquisizione, l’uso, il godimento, la fruizione di beni e servizi, in modo che questi risultino indisponibili ad altri, o in via definitiva (ad esempio il cibo) o in forma temporanea (come uno spettacolo cinematografico). • Una duplice funzione: appartenenza a una cerchia sociale e distinzione dagli altri (Simmel 1895). Economia, lavoro e società > Consumi e povertà

Il valore posizionale dei consumi • Spesso i consumi servono a rendere visibile agli

Il valore posizionale dei consumi • Spesso i consumi servono a rendere visibile agli altri una certa posizione sociale (generalmente l’agiatezza); Veblen ne La teoria della classe agiata (1899) critica lo stile di “consumo vistoso” della classe dei nuovi ricchi in ascesa sociale • Logica di competizione emulativa: le classi inferiori cercano di imitare i comportamenti di consumo delle classi superiori, e queste sviluppano nuovi consumi per mantenere le distanze dalle classi subalterne; il gusto dominante è quello imposto dalle classi superiori (Bourdieu 1979). • Oggi, i gruppi sociali privilegiati sono spesso culturalmente “onnivori”, incuriositi da esperienze sempre nuove e variegate; le pratiche di consumo delle classi popolari restano comunque più ristrette Economia, lavoro e società > Consumi e povertà

Il consumismo • • Consumismo: induzione di bisogni artificiosi da parte dell’apparato produttivo e

Il consumismo • • Consumismo: induzione di bisogni artificiosi da parte dell’apparato produttivo e commerciale, grazie a un marketing sofisticato e a una pubblicità aggressiva e martellante, capaci di spingere i consumatori all’accumulazione di beni inutili e all’investimento in consumi superflui Oggi però sembra più difficile definire che cosa è utile o inutile, necessario o superfluo Tendenza alla crescita dei consumi immateriali (sport, turismo, tempo libero, ecc. ) I consumi come dispositivi di integrazione sociale: servono a inserirsi in un determinato gruppo o ambiente sociale, a essere accettati e apprezzati da altri con cui si vogliono stabilire dei legami Economia, lavoro e società > Consumi e povertà

Consumismo e globalizzazione - Dibattito sui consumi nell'era della globalizzazione: “mcdonaldizzazione” della società (Ritzer

Consumismo e globalizzazione - Dibattito sui consumi nell'era della globalizzazione: “mcdonaldizzazione” della società (Ritzer 1993) come standardizzazione, omologazione, spersonalizzazione del consumo vs. “glocalizzazione” (Robertson 1995), ovvero ricombinazione della razionalizzazione del globale in contesti e pratiche locali, ibridazione di prodotti e pratiche di consumo - Dibattito sui grandi centri commerciali: promotori di individualismo, anonimato, perdita di occasioni di socializzazione e coltivazione di senso civico e partecipazione (Putnam 2004) vs. creazione di nuove pratiche di acquisto, esperienze sociali, forme di intrattenimento per famiglie e adolescenti Economia, lavoro e società > Consumi e povertà

I consumatori come soggetti attivi • Consumerismo: nascita e crescita di movimenti e associazioni

I consumatori come soggetti attivi • Consumerismo: nascita e crescita di movimenti e associazioni di consumatori, che si adoperano per ottenere maggiore tutela per i cittadini, controlli più rigorosi, effettiva concorrenza tra i venditori • Sviluppo di esperienze di consumo critico e alternativo: commercio equo e solidale, gruppi di acquisto solidale (GAS) • Riscoperta del baratto, del riuso, del riciclaggio, della rivendita di vestiti o altri prodotti usati • Molteplicità dei significati e delle valenze sociali del consumo: es: il risparmio economico si associa a dimensione culturale e politica di reazione a spreco ed eccessi di consumo Economia, lavoro e società > Consumi e povertà

25 5. Spunti di riflessione a partire da Simmel e Schutz: a) Il processo

25 5. Spunti di riflessione a partire da Simmel e Schutz: a) Il processo di socializzazione DEMOCRAZIA: DEFINIZIONI, CONDIZIONI, CRISI 16 febbraio 2013

La socializzazione è quel processo attraverso il quale l’individuo diventa un essere pienamente sociale

La socializzazione è quel processo attraverso il quale l’individuo diventa un essere pienamente sociale e si integra, in modo più o meno completo, in un gruppo o in una comunità più ampia. Essa comprende: • Una trasmissione intergenerazionale, dalla generazione adulta a quella più giovane, che opera attraverso istituzioni specifiche (scuola, famiglia ecc. ) • Una formazione personale che trasforma l’individuo in un essere morale, con una propria, specifica, identità. Individuo e società > Socializzazione, identità e devianza

Socializzazione primaria e secondaria Nelle moderne società post-industriali il processo di socializzazione si allunga

Socializzazione primaria e secondaria Nelle moderne società post-industriali il processo di socializzazione si allunga e non ha più un termine definito dalla fine dell’adolescenza. Si tende così a distinguere la socializzazione in due fasi (Berger e Luckmann): • Socializzazione primaria: avviene durante l’infanzia, principalmente in famiglia, ed è carica di componenti emotive. In essa il bambino compie le acquisizioni cognitive di base. • Socializzazione secondaria: inizia con l’ingresso nel mondo della scuola e in quello del lavoro, è molto meno connotata emotivamente della fase precedente; in essa l’individuo acquisisce conoscenze legate a specifici ruoli. Individuo e società > Socializzazione, identità e devianza

Le agenzie di socializzazione • Sono istituzioni specificamente, anche se non esclusivamente, dedicate alla

Le agenzie di socializzazione • Sono istituzioni specificamente, anche se non esclusivamente, dedicate alla socializzazione. • Tipiche delle società industriali moderne e dovute alla crescita della differenziazione sociale. • Le principali sono: la famiglia, la scuola, il gruppo dei pari e i media. Individuo e società > Socializzazione, identità e devianza

Due prospettive teoriche • La prospettiva del condizionamento: intende la socializzazione come un processo

Due prospettive teoriche • La prospettiva del condizionamento: intende la socializzazione come un processo top-down, in cui i soggetti apprendono in maniera piuttosto passiva i valori sociali condivisi (Parsons). • La prospettiva dell’interazione: considera la socializzazione come un processo di adattamento e apprendimento attivo (Mead). Individuo e società > Socializzazione, identità e devianza

30 5. Spunti di riflessione a partire da Simmel e Schütz: b) Stranieri, migrazioni

30 5. Spunti di riflessione a partire da Simmel e Schütz: b) Stranieri, migrazioni e società multietniche DEMOCRAZIA: DEFINIZIONI, CONDIZIONI, CRISI 16 febbraio 2013

La definizione di migrante Migrante: una persona che si è spostata in un paese

La definizione di migrante Migrante: una persona che si è spostata in un paese diverso da quello di residenza abituale e che vive in quel paese da più di un anno Tre elementi: 1) Uno spostamento 2) L’attraversamento di un confine nazionale 3) Una temporalità non breve Territori e società > Le migrazioni e la formazione di società multietniche

Doppia alterità e stratificazione civica Non chiamiamo immigrati né gli stranieri provenienti da paesi

Doppia alterità e stratificazione civica Non chiamiamo immigrati né gli stranieri provenienti da paesi sviluppati, né le persone individualmente riscattate dall’eccellenza artistica, sportiva, professionale, economica (es: calciatori, cantanti, ecc. ) Il termine si applica di fatto agli stranieri poveri: comporta una doppia alterità (stranieri e poveri) Contiene una valenza sottilmente peggiorativa Le differenze tra gli stranieri residenti si riflettono sul piano legale nella stratificazione civica: le varie categorie di immigrati (per es. UE/ extra UE) godono di diritti e trattamenti diversi Territori e società > Le migrazioni e la formazione di società multietniche

Alcuni concetti in evidenza Per emigrazione si intende l’uscita dal proprio paese Immigrazione indica

Alcuni concetti in evidenza Per emigrazione si intende l’uscita dal proprio paese Immigrazione indica invece l’ingresso e il soggiorno in un paese diverso Migrazione/i è invece un termine più generico, che si applica ai diversi tipi di spostamenti L’approccio transnazionale cerca di connettere le due sponde delle migrazioni Primomigrante è il primo a partire nell’ambito di un nucleo familiare Migrazioni secondarie sono quelle dei familiari che in seguito lo raggiungono Territori e società > Le migrazioni e la formazione di società multietniche

Fasi o stadi delle migrazioni Arrivano i primi immigrati per lavoro: sono giovani adulti,

Fasi o stadi delle migrazioni Arrivano i primi immigrati per lavoro: sono giovani adulti, con un progetto temporaneo Arrivano altri immigrati, legati ai primi: cresce l’età media, i tempi si allungano Avvengono i ricongiungimenti familiari e i nuclei si stabilizzano L’immigrazione si consolida, acquista consapevolezza del proprio insediamento permanente, fonda istituzioni proprie, rivendica una piena inclusione Territori e società > Le migrazioni e la formazione di società multietniche

Diversi tipi di immigrati Immigrati per lavoro Immigrati stagionali o lavoratori a contratto Immigrati

Diversi tipi di immigrati Immigrati per lavoro Immigrati stagionali o lavoratori a contratto Immigrati qualificati e imprenditori Familiari al seguito Immigrati di seconda generazione Immigrati in condizione irregolare, clandestini, vittime del traffico Migranti di ritorno Richiedenti asilo, rifugiati, migranti forzati Territori e società > Le migrazioni e la formazione di società multietniche

Le cause delle migrazioni Spiegazioni macro: si rifanno a grandi cause strutturali, nella società

Le cause delle migrazioni Spiegazioni macro: si rifanno a grandi cause strutturali, nella società di origine (push factors) o in quella di destinazione (pull factors) Spiegazioni micro: pongono l’accento sulle scelte razionali degli individui e delle loro famiglie, mossi da interessi soprattutto economici Spiegazioni meso: danno priorità ai legami sociali con altre persone già emigrate (networks), oppure alle istituzioni che facilitano gli spostamenti (agenzie, servizi legali e illegali) Spiegazioni meso-macro: la regolazione politica delle migrazioni Territori e società > Le migrazioni e la formazione di società multietniche

Xenofobia, razzismo, discriminazione Xenofobia: è la paura e quindi l’ostilità verso gli stranieri, che

Xenofobia, razzismo, discriminazione Xenofobia: è la paura e quindi l’ostilità verso gli stranieri, che oggi si rivolge verso gli immigrati (stranieri poveri) Razzismo: teoria che stabilisca una superiorità o un’inferiorità intrinseca di gruppi razziali o etnici, o che fondi dei giudizi di valore su una differenza razziale Discriminazione: si riferisce ai comportamenti pratici e riguarda il trattamento ineguale di persone e gruppi a causa delle loro origini, apparenze, opinioni Territori e società > Le migrazioni e la formazione di società multietniche

Il governo delle società multietniche Assimilazionismo e neo-assimilazionismo politico: pressione sugli immigrati affinché si

Il governo delle società multietniche Assimilazionismo e neo-assimilazionismo politico: pressione sugli immigrati affinché si conformino culturalmente alla società ricevente Multiculturalismo: riconoscimento, rispetto, promozione delle appartenenze culturali e aggregazioni collettive degli immigrati (tende oggi a essere sostituito dalle politiche della diversity) Integrazione: il divenire una parte accettata della società ricevente Territori e società > Le migrazioni e la formazione di società multietniche

Le minoranze etniche - Sono gruppi subordinati all’interno di società complesse; - presentano aspetti

Le minoranze etniche - Sono gruppi subordinati all’interno di società complesse; - presentano aspetti fisici o culturali soggetti a valutazione negativa da parte dei gruppi dominanti; - acquistano un’autocoscienza di gruppo, essendo legati da una medesima lingua, cultura e appartenenza a una storia, tradizione e destino condivisi e da una comune posizione sociale (svantaggiata) - possono in qualche misura trasmettere alle generazioni successive l’identità minoritaria Territori e società > Le migrazioni e la formazione di società multietniche

Riferimenti bibliografici • • 40 M. Ambrosini, L. Sciolla, Sociologia, Mondadori Education, Milano, 2015

Riferimenti bibliografici • • 40 M. Ambrosini, L. Sciolla, Sociologia, Mondadori Education, Milano, 2015 A. Izzo, Introduzione, in A. Schütz, Saggi sociologici, Utet, Torino, 1979 A. Izzo, Storia del pensiero sociologico, il Mulino, Bologna, 1994 P. Jedlowski, Pagine di sociologia. Antologia di testi dai classici alle riflessioni contemporanee, Carocci, Roma, 2002 • P. Jedlowski, Il mondo in questione. Introduzione alla storia del pensiero sociologico, Carocci, Roma, 2009 DEMOCRAZIA: DEFINIZIONI, CONDIZIONI, CRISI 16 febbraio 2013