mile Durkheim Le regole del metodo sociologico e
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Émile Durkheim Le regole del metodo sociologico e la ricerca empirica
E NELLE SCIENZE SOCIALI? • Trasformazioni socio-politiche economiche delle società europee dal XVI sec. Scienza della • Secolarizzazione del pensiero e crisi della riforma protestante società Principio di razionalità Comte • Valido nell’interpretazione della natura come della società umana • Leggi generali possono guidare fenomeni morali, politici e sociali • • • Illuminismo e positivismo Unico metodo oggettivo/sperimentale Scienza fondamento dell’ordine sociale Stretto nesso causa/effetto tra fenomeni sociali Rapporto inscindibile tra scienza e progresso
CENNI STORICI • 1890 – 1910 la sociologia diventa disciplina accademica • Durkheim: • 1887 Università di Bourdeaux; • 1896 fonda ”l’Anée sociologique” (Halbawachs, Mauss …) • Programma scientifico - “Fondare la sociologia”
PRODUZIONE SCIENTIFICA • • 1893 la divisione del lavoro sociale 1895 le regole del metodo sociologico 1897 il suicidio 1912 le forme elementari della vita religiosa
IL PENSIERO • Oggetto: ordine = coesione • Cosa tiene insieme la società? • La morale • Insieme di norme alle quali ciascun membro è vincolato. • Vincoli agiscono dall’esterno e dall’ interno • Dall’esterno = infrazione-sanzione • Dall’interno = “il super io”
LE NORME MORALI E I FATTI SOCIALI • Le norme morali si impongono istituzionalizzandosi in un insieme di credenze religiose – rese sacre dal sistema di riti • Le norme in sociologia = fatti sociali (25) • Netta distinzione tra fenomeni organici/psichici etc. e fenomeni sociali
FATTI SOCIALI • Fatti sociali sono ciò che si presenta “normalmente” all’interno della società Essi si impongono ai singoli e li attraversano Fatti sociali esistono perché esiste l’uomo ma la loro esistenza sovrasta l’individuo durezza – indipendenza rispetto alla volontà del singolo
IL LINGUAGGIO • Non è creato dal singolo: è Intersoggettivo • È Trascendente: già dato • Consolidato: sedimento • Quindi cosa è il fatto sociale? (P. 33)
LA SOCIOLOGIA E I FATTI SOCIALI • La sociologia ha il compito di: accertare fatti sociali ricorrenti in grado di esercitare pressione sociale • La prima regola –che è anche la più fondamentale impone di considerare i fatti sociali come cose: • I f. s. devono essere osservati e presi in considerazione perché in grado di esercitare pressione sociale attraverso la loro ricorrenza (non perché veri o giusti!) • Dalle ricorrenze e dalle uniformità il sociologo perviene a istituire classi di omogeneità larghe: collegamenti ricorrenti e costanti tra fenomeni eterogenei • Ne risulteranno le “concomitanze” di regole, corpi di regole e istituzioni che compongono la struttura sociale • Per questa via si perviene alle medie statistiche delle ricorrenze e quindi al tipo medio
IN SINTESI • Osservazione dei fatti sociali; • Classificazione sulla base del criterio di uniformità; • E poi? • Reperimento della causa. • Ma l’accertamento causale deve essere indipendente dall’osservazione della ricorrenza e fungere da criterio di controllo
I PARAMETRI DELLA SPIEGAZIONE CAUSALE Lo schema della connessione causale e i criteri secondo cui i singoli fatti possono essere collocati all’interno di questo schema sono dati prima dell’osservazione diretta 2 principi 1. Ogni effetto ha una sola causa, tra causa ed effetto c’è reciprocità; 2. Causa ed effetto devono essere omogenei.
TEOREMA METODOLOGICO Siccome causa ed effetto devono essere omogenei. E siccome i fatti sociali sono nettamente distinti da quelli naturali, biologici, etc. , le cause dei fenomeni sociali vanno rintracciate nei fenomeni sociali; Sul piano metodologico: I fenomeni sociali devono essere disposti lungo due serie parallele di modo che tra i termini dell’una e quelli dell’altra intercorrano relazioni biunivoche La due serie insieme definiscono il campo della realtà sociale
MA COME SI FA A STUDIARE LA REALTÀ SOCIALE? APPROCCIO FUNZIONALISTA • Società = trascende i singoli • Metafora organicista • Durkheim vuole spiegare ogni elemento della società provando a riconoscere quali funzioni esso svolga all’interno della società stessa
FUNZIONALISMO IS NOT FINALISMO • Dice ancora D. (95) • Non tutti i fenomeni coincidono con un fine prestabilito. • Un fenomeno può essere un risultato non intenzionale di una pratica sociale • Devianza = comportamenti distanti dalla norma • … ad esempio? • Rinsaldare la coscienza collettiva. Nel sanzionare il colpevole la società riafferma le sue regole
QUANDO LA SOCIETÀ HA PIÙ BISOGNO DI RINSALDARE LE SUE REGOLE? • Tipi di società: • società semplice (tribù primitive) -bassa divisione del lavoro • Morale: solidarietà meccanica - prossimità fisica, attività poco differenziate • Società complessa (nazione moderna)- divisione del lavoro articolata- presenza di istituzioni intermedie (famiglia, gruppi professionali etc. ) • Morale: solidarietà organica – individui come organi di un organismo complesso (individui e gruppi funzionalmente legati)= la tenuta delle norme più necessaria e complessa
L’ANOMIA • Assenza di norme morali condivise. • Rischio del conflitto (vs Marx) = patologia sociale • corporativismo
IL SUICIDIO COME SFIDA RADICALE (1897) • 1° esempio di ricerca sociologica basata su di un metodo empirico • 1° dimostrazione empirica della validità della sua impostazione della sociologia. • Centrale: coesione sociale • L’individuo isolato non esiste sociale • ma • Il suicidio è però espressione della libertà del singolo; • è gesto estremo di sottrazione alla coesione.
PERCHÉ PROPRIO IL SUICIDIO? • ?
SFIDA RADICALE • se persino il suicidio è riconducibile a spiegazioni di carattere sociologico, allora la sua prospettiva sarebbe stata valida per ogni fenomeno individuale.
L’OGGETTO DI STUDIO • il tasso di suicidi in una data società, non il suicidio dei singoli individui nella sua drammatica unicità • La regolarità dei tassi all’interno dei vari paesi trova la sua ragion d’essere in un insieme di spiegazioni di ordine sociale. • il numero di suicidi in un dato contesto è connesso a fatti sociali: è in relazione al grado di integrazione sociale
IL METODO • Uso di dati statistici, discussi e interpretati alla luce di una teoria dell’integrazione sociale; • Passa in rassegna una serie di spiegazioni concorrenti: • (esamina una ad una la tesi del fattore ereditarietàpazzia- abusi-climatico-, mostra che la variazione ad es. del clima non corrisponde in modo regolare ad una variazione del numero di suicidi. Quindi se tra le due variazioni non c’è relazione il clima non è causa del suicidio)
LE CORRELAZIONI POSITIVE: IL SUICIDIO EGOISTICO • Su tutte le nazioni che era in grado di considerare, D. trova che i protestanti hanno al loro interno un tasso di suicidi sempre maggiore di quello presente fra i membri di altre confessioni. Questa proporzione rimane costante negli anni. • Ergo l’appartenenza religiosa ha un relazione con la propensione al suicidio • È questo il suicidio egoistico • Ps. Egoistico vuol dire per D. relativo allo sviluppo dell’ego e all’assenza di istituti intermedi tra le istanze individuali • Quindi il suicidio è connesso alla coesione sociale (più frequente tra i non sposati etc. )
SUICIDIO ANOMICO • Il numero di suicidi varia in modo solidale con gli andamenti dell’economia. • Aumenta in periodi di crisi • Crisi negativa o positiva (effervescenza rialzi del livello di benessere) – causa è l’incertezza- mancanza di norme morali condivise
SUICIDIO ALTRUISTICO • Ha luogo quando fortissima è la coesione sociale ad esempio?
ALCUNE CRITICHE • Il metodo è quello del confronto tra serie di dati. Se le due serie variano simultaneamente si ha variazione concomitante: la correlazione è significativa • Verifica di ipotesi teoriche sulla base di dati empirici. • Ma: • Il controllo delle fonti (dati registrati dalle autorità civili, che dipendono dai dati forniti dai medici che non la dicono tutta … • Vip. Tenere conto del modo in cui i dati sono costruiti
SECONDA CRITICA • (Halbwachs) i protestanti risiedono in zone urbane; • I cattolici nelle campagne. • È la religione o il tipo di residenza? • Vip. Non può una sola correlazione positiva autorizzarci ad arrestare l’analisi. La realtà sociale è complessa
TERZA CRITICA • Un’analisi quantitativa lascia in ombra le motivazioni soggettive che spingono al suicidio
DURKHEIM • la sociologia deve stabilire quali siano le cause e quali gli effetti dei fenomeni sociali analizzando le relazioni tra i dati di fatto attraverso le procedure impersonali definite nella Logica di John Stuart Mill per arrivare a leggi analoghe alle leggi delle scienza della natura • indispensabile considerare i modi di agire e di pensare degli uomini come proprietà che esistono al di fuori delle coscienze individuali. • I fatti sociali si comportano come cose e sono legati da rapporti di causa-effetto in una spiegazione di tipo induttivo che punta a leggi generalizzanti utilizzando un metodo basato su manipolazione e controllo delle variabili il che implica la distanza tra osservatore ed osservato.
IL SUICIDIO: LA RICERCA Il lavoro empirico di Durkheim: ricerca sulle cause sociali dei suicidi, basata su studi preesistenti, dati di archivio e altri documenti (fonti statistiche ufficiali). Idea di fondo: il suicidio, pur essendo un atto individuale, dipende da fattori sociali ed è perciò un fatto sociale. Tipo analisi: metodo delle variazioni concomitanti per eliminare possibili fattori extrasociali (malattie mentali, la razza, l’ereditarietà, il clima, l’andamento stagionale della temperatura e l’imitazione). Cause reali del suicidio: forze sociali che nascono dal gruppo e non dagli individui singolarmente presi. Il tasso di suicidi varia inversamente al grado di integrazione dell’ambiente familiare, della comunità religiosa e della società politica. Conclusione: i suicidi sono più probabili quando i legami sociali si allentano, l’individuo non è più integrato in una rete relazionale. senza la guida morale della società (concetto di anomia, o assenza di norme).
IL SUICIDIO: I RISULTATI
Approccio quantitativo o standard per cui la scienza consiste nel formulare asserti su relazioni fra proprietà che non dipendono da conoscenze e valutazioni personali Da Durkheim e attraverso l’analisi delle relazioni casuali tra i fenomeni, Lazasferld arriverà a definire il linguaggio delle variabili che si fonda sull’analisi delle associazioni tra dati quantitativi per spiegare i fenomeni sociali APPROCCIO STANDARD
GLI APPROFONDIMENTI per approfondimenti sulla lezione: • Durkeilm E. (ed. or. 1895), Le regole del metodo sociologico, Edizioni di Comunità, 2001. • Jedlowski P. (2007), Il mondo in questione, Carocci. • Campelli E. (1999), Da un luogo comune, Carocci. • I testi sono stati largamente consultati
- Durkheim schema
- Selznick sociologo
- Neoistituzionalismo sociologico
- Modelo sociologico de austin
- Paradigma sociologico
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