Corso di Storia e metodo delle Scienze sociali

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Corso di Storia e metodo delle Scienze sociali Alexis de Tocqueville: associazionismo e democrazia

Corso di Storia e metodo delle Scienze sociali Alexis de Tocqueville: associazionismo e democrazia

2 1. Vita e opere (1805 -1859) 2. Associazionismo e democrazia 3. Spunti di

2 1. Vita e opere (1805 -1859) 2. Associazionismo e democrazia 3. Spunti di riflessione a partire da Tocqueville: a) Il capitale sociale: risorsa individuale vs. risorsa comunitaria b) Le religioni civili 4. Il metodo in Tocqueville: a) una teoria di sociologia della religione b) una teoria di sociologia della conoscenza DEMOCRAZIA: DEFINIZIONI, CONDIZIONI, CRISI 16 febbraio 2013

1. Opere e tematiche principali (1805 -1859) 3 La democrazia in America (1835 -40),

1. Opere e tematiche principali (1805 -1859) 3 La democrazia in America (1835 -40), Rizzoli, Milano, 1992 L'antico regime e la rivoluzione (1856), in Id. , Scritti politici, Utet, Torino, 1967 - Massimo rappresentante del liberalismo politico ottocentesco - Origini nobiliari, carriera in magistratura, viaggio istituzionale negli Stati Uniti per osservarne il funzionamento del sistema penitenziario (1830 -31) - Partecipazione a eventi Seconda Repubblica Francese (1848 -1851) - Acuta osservazione critica della società americana (istituzioni politiche e caratteri/problemi sociali) - Principali criticità della democrazia: tirannia della maggioranza da enfasi su eguaglianza di opportunità, individualismo (estraneo a società feudale basata su legami di dipendenza/protezione), conformismo negli schemi di pensiero e di azione (rischi di rinuncia alla libertà e di affermazione di dispotismi del singolo o delle fazioni) - Risorse e meccanismi di compensazione negli USA: frazionamento verticale e orizzontale del potere, vitalità dell'associazionismo, consonanza tra attaccamento a beni materiali (da maggiori opportunità di mobilità sociale/precarietà delle condizioni di privilegio), amore per la libertà e cura degli affari pubblici (senso civico, partecipazione politica, lealtà verso le istituzioni DEMOCRAZIA: DEFINIZIONI, CONDIZIONI, CRISI 16 febbraio 2013

4 2. Associazionismo e democrazia 1. Come negli americani il gusto per i beni

4 2. Associazionismo e democrazia 1. Come negli americani il gusto per i beni materiali si unisce all'amore della libertà e alla cura degli affari pubblici: - legame tra benessere individuale e prosperità collettiva; -relazione tra orientamento particolaristico, disinteresse per il bene comune gli affari pubblici e rischio di dispotismo (del singolo o della fazioni); - in USA passione per beni materiali non cieca ma guidata dalla ragione; - la libertà politica è vista come migliore strumento e “più grande garanzia” del benessere individuale (governo libero e non dispotico favorisce acquisizione di beni desiderati e godimento di quelli già acquisiti) DEMOCRAZIA: DEFINIZIONI, CONDIZIONI, CRISI 16 febbraio 2013 e

5 2. L'uso che gli americani fanno dell'associazione nella vita civile: - proliferazione dell'associazionismo

5 2. L'uso che gli americani fanno dell'associazione nella vita civile: - proliferazione dell'associazionismo negli USA; - impossibilità da parte del potere politico di sopperire alle innumerevoli attività svolte dai cittadini tramite le associazioni; - tra le “leggi” che regolano la società umana: “affinché gli uomini restino o divengano civili, occorre che l'arte di associarsi si sviluppi e si perfezioni presso di loro in proporzione al crescere dell'eguaglianza delle condizioni” DEMOCRAZIA: DEFINIZIONI, CONDIZIONI, CRISI 16 febbraio 2013

3. Come l'aristocrazia può nascere dalla democrazia - la democrazia favorisce lo sviluppo dell'industria;

3. Come l'aristocrazia può nascere dalla democrazia - la democrazia favorisce lo sviluppo dell'industria; da industria può nascere una nuova aristocrazia; - incrementi di produttività si ottengono tramite crescente parcellizzazione del lavoro; - nell'industria progressiva perdita della capacità dell'operaio di applicare la propria intelligenza alla direzione generale del lavoro (appartenenza alla professione, più che a se stesso); - creazione di una nuova aristocrazia: declino e abbrutimento della classe operaia, innalzamento della classe padronale; - aristocrazia industriale più dura dell'aristocrazia terriera del passato (obbligata da leggi e costumi ad alleviare sofferenze dei servi) nel ridurre operai ad abbrutimento, abbandonandoli alla carità pubblica DEMOCRAZIA: DEFINIZIONI, CONDIZIONI, CRISI 16 febbraio 2013 6

7 3. Spunti di riflessione a partire da Tocqueville: a) Il capitale sociale: risorsa

7 3. Spunti di riflessione a partire da Tocqueville: a) Il capitale sociale: risorsa individuale vs. risorsa comunitaria DEMOCRAZIA: DEFINIZIONI, CONDIZIONI, CRISI 16 febbraio 2013

Il capitale sociale come risorsa individuale Relazioni intersoggettive, legami con altri, rapporti con diversi

Il capitale sociale come risorsa individuale Relazioni intersoggettive, legami con altri, rapporti con diversi ambiti di vita sociale e luoghi di aggregazione, possono essere capitalizzati dalle persone e trasformati in risorse per raggiungere determinati obiettivi, come il reperimento di un’occupazione (Coleman 2005, Portes 2010). Capitale sociale bonding e capitale sociale bridging. Economia, lavoro e società > Il mercato del lavoro

L’incontro tra domanda e offerta di lavoro • centralità dei contatti e dei rapporti

L’incontro tra domanda e offerta di lavoro • centralità dei contatti e dei rapporti interpersonali • distinzione tra legami forti e legami deboli (Granovetter 1998) • i legami deboli convogliano soprattutto informazioni, mentre i legami forti forniscono sostegno concreto e appoggio personalizzato Economia, lavoro e società > Il mercato del lavoro

Il capitale sociale come risorsa comunitaria • Secondo Putnam, l’interazione tra le persone e

Il capitale sociale come risorsa comunitaria • Secondo Putnam, l’interazione tra le persone e la partecipazione associativa accrescono il capitale sociale: ossia, in questa accezione, reti sociali che alimentano la fiducia negli altri, la disponibilità e la capacità di cooperare in vista di obiettivi comuni • Il capitale sociale cosi inteso rafforza lo spirito civico, ossia il rispetto delle norme, l’interesse per la politica, il senso di responsabilità per il bene comune e la disponibilità a impegnarsi per esso.

Ricerche e discussioni sul capitale sociale • Putnam osserva un declino della partecipazione e

Ricerche e discussioni sul capitale sociale • Putnam osserva un declino della partecipazione e quindi dello spirito civico negli USA: calo della partecipazione associativa, degli iscritti ai sindacati, della partecipazione al voto, ecc. (Putnam 2004) • In Italia ha notato che dove c’è maggiore capitale sociale (regioni centro-settentrionali), anche le istituzioni pubbliche funzionano meglio: tesi che ha sollevato molte critiche (Putnam 1993). • Secondo le ricerche italiane sulle economie illegali, esiste anche un lato oscuro del capitale sociale, come nel caso delle mafie, che utilizzano legami sociali forti e deboli per scopi criminali.

12 3. Spunti di riflessione a partire da Tocqueville: b) Le religioni civili DEMOCRAZIA:

12 3. Spunti di riflessione a partire da Tocqueville: b) Le religioni civili DEMOCRAZIA: DEFINIZIONI, CONDIZIONI, CRISI 16 febbraio 2013

4. Le religioni civili 13 In antitesi alla moderna differenziazione funzionale dei sottosistemi sociali

4. Le religioni civili 13 In antitesi alla moderna differenziazione funzionale dei sottosistemi sociali (Luhmann), nella tarda modernità politica e religione tornano a sperimentare inedite forme di intersezione, secondo modalità ed esiti altamente differenziati (Gentile, 2001). E' possibile in tal modo distinguere tra: forme di sacralizzazione della politica, come le religioni civili (nelle democrazie) e le religioni politiche (nei regimi non democratici); forme di politicizzazione della religione, come i fondamentalismi. DEMOCRAZIA: DEFINIZIONI, CONDIZIONI, CRISI 16 febbraio 2013

14 Il concetto di religione civile è già presente in Jean-Jacques Rousseau, che ricorre

14 Il concetto di religione civile è già presente in Jean-Jacques Rousseau, che ricorre a tale espressione per definire le religioni laiche del cittadino, funzionali alla democrazia. Scrive il filosofo ginevrino nel 1756: “Non appena gli uomini vivono in società hanno bisogno di una religione che ve li mantenga. […] In un qualunque Stato che possa esigere dai suoi membri il sacrificio della vita, chi non crede in una vita futura è necessariamente un vile o un pazzo; ma è fin troppo noto in che misura la speranza della vita futura può spingere un fanatico a disprezzare la vita terrena. Liberate il fanatico dalle sue visioni e dategli la stessa speranza come premio della virtù: ne farete un vero cittadino”.

15 La “sacralizzazione della politica” in epoca moderna si avvale soprattutto della diffusione delle

15 La “sacralizzazione della politica” in epoca moderna si avvale soprattutto della diffusione delle cosiddette “religioni secolari”, che si affermano quando la dimensione politica, conquistata la sua autonomia istituzionale nei confronti della religione tradizionale, assume un carattere di sacralità, fino a rivendicare per sé la prerogativa di definire il significato e il fine fondamentale dell’esistenza terrena per l’individuo e la collettività. La religione secolare (o laica) consiste in un sistema, più o meno elaborato, di credenze, miti, riti e simboli, che conferisce carattere sacro a un’entità terrena (la nazione, lo Stato, la razza, la classe, il partito, il movimento), rendendola oggetto di culto e devozione.

16 Scrive Raymond Aron in un noto saggio sul tema: “Propongo di chiamare ‘religioni

16 Scrive Raymond Aron in un noto saggio sul tema: “Propongo di chiamare ‘religioni secolari’ quelle dottrine che, nell’animo dei nostri contemporanei, prendono il posto della fede perduta, e che collocano la salvezza dell’umanità in questo mondo, in un avvenire lontano, nella forma di un ordine sociale da costruire”. Si tratta di dottrine che “definiscono lo scopo ultimo, quasi sacro, in rapporto al quale vengono definiti il bene e il male. […] Esse, in tal modo, danno un’interpretazione globale del mondo (quantomeno del mondo storico)”. In breve, conclude Aron, le religioni secolari sono religioni di salvezza collettiva, le sole al giorno d’oggi, che “sembrano possedere il segreto per risvegliare passioni che sollevano le montagne” (Aron 1944).

Le prime religioni della politica, le religioni civili, nascono, dunque, per consacrare la legittimità

Le prime religioni della politica, le religioni civili, nascono, dunque, per consacrare la legittimità della democrazia e per subordinare l’interesse particolare al bene comune. Esse: 17 - non si identificano con l’ideologia di un particolare movimento politico; - affermano la separazione fra Stato e Chiesa; - convivono con le religioni tradizionali, senza identificarsi con nessuna particolare confessione religiosa, - si pongono come un credo civico comune sovrapartitico e sovraconfessionale; - riconoscono un’ampia autonomia all’individuo nei confronti della collettività; - fanno generalmente appello al consenso spontaneo per l’osservanza dei comandamenti dell’etica pubblica e della liturgia collettiva.

18 A titolo di esempio, Emilio Gentile scrive che “la banconata americana da un

18 A titolo di esempio, Emilio Gentile scrive che “la banconata americana da un dollaro, con l'effige di George Washington, è un simbolo religioso”.

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20 I motti (“In God We Trust”, “E Pluribus Unum”, “Novus Ordo Seclorum”, “Annuit

20 I motti (“In God We Trust”, “E Pluribus Unum”, “Novus Ordo Seclorum”, “Annuit Coeptis” e le immagini sulla banconota (aquila americana, piramide tronca di tredici blocchi, triangolo sacro con occhio divino) hanno inequivocabilmente un significato religioso, anche se non si evidenzia di quale religione essi siano la testimonianza. Il biglietto è un simbolo religioso poiché “esprime una professione di fede che conferisce un alone di sacralità al popolo della repubblica stellata, alla sua origine, alla sua storia, alle sue istituzioni, al suo destino nel mondo”. Fin dall'epoca della guerra di indipendenza (1776), infatti, il popolo americano “si considera scelto da Dio per compiere una missione storica a beneficio di tutta l'umanità” (Gentile 2001: VII-IX).

21 Pur essendo forse tuttora il paese più religioso nel mondo industriale, gli Stati

21 Pur essendo forse tuttora il paese più religioso nel mondo industriale, gli Stati Uniti non sono, tuttavia, uno Stato confessionale, non riconoscendo a nessuna religione o Chiesa una posizione privilegiata nel suo ordinamento istituzionale. Il primo emendamento, aggiunto nel 1791 alla Costituzione del 1787, garantisce, infatti, libertà a tutte le confessioni religiose. Ma non c'è contraddizione tra la separazione tra Chiesa e Stato e la professione di fede religiosa espressa dai motti, dai simboli e dai riti politici degli Stati Uniti (es: frequenti riferimenti a Dio nel linguaggio politico). Infatti, “la fede in Dio espressa nei simboli e nei riti politici della nazione americana è la manifestazione di una forma particolare di religione, che non coincide con nessuna delle confessioni religiose professate dai cittadini degli Stati Uniti: è una religione civile, ci. Oè un sistema di credenze, di valori, di riti e di simboli che conferiscono un alone di sacralità alla entità politica degli Stati Uniti, alle sue istituzioni, alla sua storia, al suo destino nel mondo” (ivi: IX-X)

22 Scrive ancor Gentile: “Anche se la religione civile degli Stati Uniti è derivata

22 Scrive ancor Gentile: “Anche se la religione civile degli Stati Uniti è derivata dal protestantesimo, e ne ha portato per oltre un secolo una forte impronta nel suo richiamo al puritanismo e alla tradizione biblica, col tempo se ne è distaccata […], diventando un credo puramente civico, convivente con le confessioni cristiane o non cristiane”. Queste ultime, dal canto loro, “rendono omaggio alla sacralità della nazione, alle sue istituzioni e ai suoi simboli”, tramite, ad esempio, l'esposizione in molte Chiese della bandiera nazionale (ivi: XI).

23 Rappresentando una forma di sacralizzazione della politica propria dei regimi democratici (fondati su

23 Rappresentando una forma di sacralizzazione della politica propria dei regimi democratici (fondati su pluralismo delle idee, libera competizione per l'esercizio del potere, revocabilità dei governanti da parte dei governati attraverso metodi pacifici e costituzionali), la religione civile: - rispetta la libertà dell'individuo; - convive con altre ideologie; - non impone l'adesione obbligatoria e incondizionata ai propri comandamenti.

24 Al contrario, un’altra particolare concretizzazione storica del fenomeno della sacralizzazione della politica in

24 Al contrario, un’altra particolare concretizzazione storica del fenomeno della sacralizzazione della politica in epoca contemporanea è costituita dalle religioni politiche, termine la cui paternità è comunemente attribuita a Eric Voegelin (1938), proprie dei regimi non democratici, quali autoritarismi o totalitarismi (fondati sul monismo ideologico, sul monopolio irrevocabile del potere, sulla subordinazione obbligatoria e incondizionata dell'individuo e della collettività al suo codice di comandamenti. Ne consegue che la religione politica: - è intollerante, impositiva, integralista; - vuol permerare di sé ogni aspetto della vita individuale e collettiva (ivi: XIII-XIV).

Più in particolare, per Gentile una religione politica si manifesta ogni volta che un

Più in particolare, per Gentile una religione politica si manifesta ogni volta che un movimento o un regime politico: - “consacra il primato di una entità collettiva secolare, collocandola al centro di una costellazione di credenze e di miti che definiscono il significato e il fine ultimo dell’esistenza sociale e prescrivono i principi della discriminazione fra il bene e il male; - formalizza questa concezione in un codice di comandamenti etici e sociali, che vincolano l’individuo all’entità sacralizzata, imponendogli l’obbligo della fedeltà e della dedizione, eventualmente fino al sacrificio della vita; - considera i suoi appartenenti una comunità di eletti e interpreta la propria azione politica come una funzione messianica per il compimento di una missione a beneficio dell’umanità; - istituisce una liturgia politica per l’adorazione dell’entità collettiva sacralizzata, attraverso il culto delle figure in cui essa si materializza, e attraverso la rappresentazione mitica e simbolica di una storia sacra, periodicamente attualizzata nella rievocazione rituale degli eventi e delle gesta compiute nel tempo dalla comunità degli eletti” (ivi: 3 -4, 206 -7). 25

26 4. Il metodo in Tocqueville Secondo Raymond Boudon, negli scritti di Tocqueville possono

26 4. Il metodo in Tocqueville Secondo Raymond Boudon, negli scritti di Tocqueville possono rinvenirsi alcuni esempi di applicazione del metodo weberiano della comprensione (in termini di ricostruzione del senso dell'agire sociale) all'analisi di alcuni fenomeni del suo tempo, quali: a) la persistenza della religiosità in una nazione altamente modernizzata come gli Stati Uniti (in antitesi all'equazione: modernità = secolarizzazione); b) l'appello alla ragione contro la tradizione da parte degli intellettuali nella Francia pre-rivoluzionaria (fenomeno non avvenuto altrove, es: Inghilterra o Stati Uniti)

27 a) una teoria di sociologia della religione (Smith-Tocqueville-Weber) Scrive Raymond Boudon nel saggio

27 a) una teoria di sociologia della religione (Smith-Tocqueville-Weber) Scrive Raymond Boudon nel saggio “Spiegazione e comprensione (1998): “Il fenomeno della religiosità americana è apparso profondamente enigmatico a molti grandi sociologi. Esso infatti rappresenta una sfida alla 'legge' evolutiva enunciata da Comte, dallo stesso Tocqueville, da Durkheim e da Weber, secondo la quale la modernità comporta ciò che Schiller, Balzac, lo stesso Weber e altri ancora hanno chiamato il 'disincantamento del mondo'. Questa legge è perfettamente fondata, anche se approssimativa e passibile di eccezioni, per esempio quella americana. Ora, l'enigma deriva proprio dal fatto che gli Stati Uniti sono la società in cui, secondo i principi che ispirano la legge in questione, il disincantamento dovrebbe essere più pronunciato.

28 Perché la società più moderna, e anche la più materialistica, rimane invece la

28 Perché la società più moderna, e anche la più materialistica, rimane invece la più religiosa delle nazioni occidentali? Proprio per il suo carattere sconcertante il caso ha richiamato l'attenzione di Smith, Tocqueville, Weber e di molti autori moderni. Si ha l'impressione che la teoria policefala di Smith-Tocqueville-Weber esaurisca largamente il tema dell'eccezione religiosa americana.

29 La religiosità americana si spiega, osserva innanzitutto Adam Smith, con la diversificazione dell'offerta

29 La religiosità americana si spiega, osserva innanzitutto Adam Smith, con la diversificazione dell'offerta religiosa: ciascuno può trovare nelle innumerevoli sette presenti sul territorio americano, e che risalgono alle ondate successive di immigrazione, un corpo dogmatico conforme alle sue aspirazioni. Quando invece, come nell'Inghilterra di Smith, l'offerta religiosa è monopolistica, chi, per una ragione o per l'altra, non può accettare un dato punto del dogma o del culto non ha altre soluzioni se non quella di uscire dalla comunità dei fedeli. La teoria di Smith rende conto senza dubbio di una parte del fenomeno dell'eccezione americana. Essa spiega forse anche il fatto che oggi i paesi dove l'ateismo è più sviluppato sono quelli, come i Paesi Scandinavi, in cui esiste una Chiesa dominante in situazione di monopolio quasi perfetto, avente per di più lo statuto di religione di Stato.

30 Tocqueville completa la costruzione teorica di Smith. La fioritura di istituzioni religiose in

30 Tocqueville completa la costruzione teorica di Smith. La fioritura di istituzioni religiose in America (una moltitudine di sette, non una Chiesa dominante) ha avuto altri effetti oltre quelli su cui ha insistito Smith. Essa ha reso poco plausibile la concorrenza tra religione e politica che si era creata per esempio in Francia durante la Rivoluzione del 1789.

Di conseguenza, le sette americane hanno conservato alcune funzioni sociali essenziali (sanità, istruzione, assistenza)

Di conseguenza, le sette americane hanno conservato alcune funzioni sociali essenziali (sanità, istruzione, assistenza) che nelle nazioni europee sono passate nelle mani dello Stato. Il carattere federale dello Stato americano, con la delimitazione delle sfere di competenza delle strutture federali, ha agito nello stesso senso. Ne deriva che il cittadino americano incontra le istituzioni religiose nella sua vita di tutti i giorni; come potrebbe sviluppare in queste circostanze dei sentimenti negativi nei loro confronti? Oltre a ciò la molteplicità delle sette ha fatto sì che si sviluppasse una grande tolleranza nei confronti delle 'credenze dogmatiche'. Poiché le credenze variano da una setta all'altra, si è rapidamente arrivati all'idea secondo cui le verità dogmatiche dipendono in larghissima misura dalla valutazione personale. Questa valorizzazione dell'interpretazione personale del dogma, latente nel protestantesimo, si rafforza là dove esiste una pluralità di sette. 31

32 Tutto questo ha prodotto, a sua volta, un effetto di cruciale importanza: essendo

32 Tutto questo ha prodotto, a sua volta, un effetto di cruciale importanza: essendo le credenze dogmatiche molto diverse, il fondo comune del protestantesimo americano è di natura molto più 'morale' che 'dogmatica'. I cristiani e i protestanti in particolare si riconoscono nei valori morali di cui il cristianesimo è portatore piuttosto che negli articoli di fede che entrano in concorrenza con l'interpretazione scientifica del mondo. Di conseguenza, la religiosità americana ha risentito meno di quella francese dei progressi della scienza.

33 Weber aggiunge a questa teoria un elemento essenziale. L'importanza del mito egualitario negli

33 Weber aggiunge a questa teoria un elemento essenziale. L'importanza del mito egualitario negli Stati Uniti (tipico paese di immigrazione) fa sì che i simboli della stratificazione sociale (nel linguaggio, nell'abbigliamento, ecc. ) siano molto meno marcati che in Francia o in Germania. Ora, poiché esiste sicuramente una stratificazione negli Stati Uniti, e poiché la vita sociale nei suoi aspetti più semplici e ricorrenti comporta che si sappia 'con chi si ha a che fare', vale a dire che si possa valutare immediatamente il posto dell'altro nella scala sociale, è importante poter disporre di simboli di stratificazione. Poiché le differenze nell'abbigliamento, nel linguaggio, nei gesti, nei segni ufficiali di distinzione (onorificenze, titoli più o meno altisonanti), ecc. , non hanno negli Stati Uniti l'importanza che hanno altrove, sono le appartenenze religiose a servire da "sostituti funzionali" (Merton).

34 Perché vengono ad assumere questa funzione? Perché sulla base della storia dei fenomeni

34 Perché vengono ad assumere questa funzione? Perché sulla base della storia dei fenomeni migratori, esiste una correlazione fra appartenenza religiosa e ondate migratorie, e quindi fra tale appartenenza e la posizione nel sistema di stratificazione, poiché un gruppo ha più chances di far parte delle élites se corrisponde a una immigrazione più antica. Se la teoria di Smith-Tocqueville-Weber dell'eccezione religiosa americana non è stata quasi messa in discussione in seguito, e non è stata integrata se non nei dettagli, è perché essa fornisce una spiegazione dei fenomeni esaminati perfettamente soddisfacente dal punto di vista scientifico. Allo stesso tempo, questa teoria continua a ispirare un gran numero di ricerche” (Boudon 1988).

35 b) una teoria di sociologia della conoscenza Scrive Boudon nello stesso saggio: “Perché

35 b) una teoria di sociologia della conoscenza Scrive Boudon nello stesso saggio: “Perché gli intellettuali francesi - si domanda Tocqueville ne L'ancien régime - alla vigilia della Rivoluzione credevano così fortemente nell'idea di Ragione con la R maiuscola e perché questa fede si diffuse alla velocità della luce fra la popolazione francese? La questione ha tutti i caratteri di un enigma, perché lo stesso fenomeno non si produsse nello stesso periodo, per esempio, né in Inghilterra né negli Stati Uniti.

36 Secondo Tocqueville, gli scrittori e i cittadini francesi della fine del XVIII secolo

36 Secondo Tocqueville, gli scrittori e i cittadini francesi della fine del XVIII secolo avevano buoni motivi per credere nella Ragione. La Francia di quel tempo era in uno stato tale che le istituzioni tradizionali a molti apparivano illegittime. Così secondo l'istituzione della divisione in 'stati', la nobiltà era superiore al Terzo stato, ma i nobili non partecipavano né agli affari politici locali, né alla vita economica, e consumavano il loro tempo a Versailles; quelli tra loro, sovente squattrinati, che rimanevano in campagna si aggrappavano tanto più ai loro privilegi quanto più erano sprovvisti di mezzi economici.

37 Non vi era dunque alcuna ragione per trattare i nobili come superiori. Una

37 Non vi era dunque alcuna ragione per trattare i nobili come superiori. Una simile superiorità giuridica era il prodotto della tradizione, ma veniva percepita come una disfunzione e di conseguenza come illegittima. La stessa cosa può dirsi di molte altre istituzioni. Tutto ciò generò la convinzione che le tradizioni sono cattive, le istituzioni sono prive di funzioni, nient'altro che residui di un morto passato, lo status delle persone è disgiunto dalla loro importanza sociale, e che, all'origine di tutti i mali, vi è l'eternizzazione di un ordine ormai obsoleto. Si stabilisce allora un'equazione: tradizione = caos = ineguaglianza = ingiustizia = istituzioni che non funzionano e per opposizione, ragione = pianificazione = eguaglianza = giustizia = progresso.

38 Da qui la visione 'artificialista' delle società sviluppata dai filosofi illuministi, e l'ardente

38 Da qui la visione 'artificialista' delle società sviluppata dai filosofi illuministi, e l'ardente volontà di ricostruire la società secondo un piano razionale: tutti "pensano che convenga sostituire con regole semplici ed elementari attinte alla ragione e alla legge naturale, le consuetudini complesse e tradizionali che reggono la società del loro tempo" (Tocqueville 1856). Tocqueville non considera mai queste credenze (che peraltro non condivide) come prive di senso. Al contrario, in Francia gli intellettuali avevano delle buone ragioni per credervi, così come i loro colleghi inglesi avevano delle buone ragioni per non farlo. In Inghilterra infatti i nobili avevano un ruolo fondamentale nella vita sociale, politica ed economica a livello locale. La superiorità accordata ai costumi e alle tradizioni era dunque percepita come funzionale e di conseguenza come legittima.

39 Dietro la valorizzazione della Ragione contro la tradizione che caratterizzava la situazione francese,

39 Dietro la valorizzazione della Ragione contro la tradizione che caratterizzava la situazione francese, Tocqueville scopre, dunque, un procedimento argomentativo che ne fonda il senso per ciascun individuo e spiega come essa sia potuta diventare collettiva. Tale argomentazione poggiava su una vera e propria teoria politica, per cui le distinzioni sociali possono essere percepite come legittime solo se fondate su funzioni sociali la cui importanza è riconosciuta da tutti. La presenza in forma latente di tale argomentazione nella mente degli individui spiega perché l'appello dei philosophes alla Ragione avesse incontrato un successo immediato tra la popolazione” (Boudon 1998).

Riferimenti bibliografici 40 – M. Ambrosini, L. Sciolla, Sociologia, Mondadori Education, Milano, 2015 –

Riferimenti bibliografici 40 – M. Ambrosini, L. Sciolla, Sociologia, Mondadori Education, Milano, 2015 – R. Boudon, Spiegazione e comprensione, in Enciclopedia Treccani delle Scienze sociali, 1998 (http: //www. treccani. it/enciclopedia/spiegazione-e-comprensione_%28 Enciclopedia-delle-scienze-sociali%29/) - E. Gentile, Le religioni della politica. Fra democrazie e totalitarismi, Laterza, Roma-Bari, 2001 - M. Granovetter, La forza dei legami deboli e altri saggi, Liguori, Napoli, 1998 – A. Izzo, Storia del pensiero sociologico, il Mulino, Bologna, 1994 – P. Jedlowski, Pagine di sociologia. Antologia di testi dai classici alle riflessioni contemporanee, Carocci, Roma, 2002 – P. Jedlowski, Il mondo in questione. Introduzione alla storia del pensiero sociologico, Carocci, Roma, 2009 - R. Putnam, La tradizione civica nelle regioni italiane, Mondadori, Milano, 1993 - R. Putnam, Capitale sociale e individualismo, il Mulino, Bologna, 2004 DEMOCRAZIA: DEFINIZIONI, CONDIZIONI, CRISI 16 febbraio 2013