Arrampicata Atletica e lo sport nei progetti di
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Arrampicata, Atletica … e lo sport nei progetti di Attività motorie persone con autismi sindromici, cecità e/o malattie rare.
ANGSA BOLOGNA, come per tutte le attività sportive che gestisce, vuole dare la possibilità anche a casi molto gravi o a casi non gravi ma difficilmente gestibili, di essere inseriti (dopo percorsi lunghi e strutturati) in gruppi di disabilità più leggere o in gruppi di normodotati.
Noi tutti, vedenti e non vedenti, ci differenziamo gli uni dagli altri non per i nostri sensi, ma nell’uso che ne facciamo, nell’immaginazione e nel coraggio con cui cerchiamo la conoscenza al di là dei sensi. Hellen Keller
PLURIDISABILITA’ • Coesistenza di una patologia sensoriale con una disabilità motoria o intellettiva o relazionale • Nei Paesi Industrializzati i bambini con minorazioni visive e disabilità aggiuntive sono affetti nel 40 -65% dei casi anche da ulteriori handicap fisici • Causa: prevalentemente malattie rare, forme sindromiche
PLURIDISABILITA’ • Non rappresenta la semplice somma di più limitazioni compresenti nella stessa persona, ma una interazione permanente di patologie, limitazioni e disabilità all’interno di un sistema dinamico influenzato dagli ambienti interni ed esterni alla persona stessa (Piccioni, 2005)
• Classificazione Internazionale del Funzionamento OMS, 2001 nuova mentalità di osservazione del paziente, non più statica e cristallizzata nella sola rilevazione del segno clinico, bensì nella sua estrinsecazione funzionale e di vita quotidiana (Benedetti, 2008) VISIONE GLOBALE ICF
MALATTIA RARA • <5 su 10. 000 • Secondo Orphanet in Italia sono colpiti 2. 000 di persone, di cui il 70% sono bambini • 80% eziologia genetica
EDO ed ELI Phelan Mc. Dermid (sindrome da delezione 22 q 13. 3): ipotonia neonatale, ritardo globale dello sviluppo, afasia, possibili crisi epilettiche dismorfismi, crescita accelerata o normale, autismo Sindrome SOX 2: anoftalmia, iposomia, atassia, autismo, possibili crisi epilettiche, possibile atresia esofagea, possibili malformazioni genitali
AUTISMO e CECITA’ • Autism and visual impairment, è la definizione utilizzata a livello internazionale per indicare l'associazione di un disturbo dello spettro autistico ad un disturbo visivo (cecità o ipovisione ) indicata anche con la sigla ASVI. • E’ l’associazione di diversi gradi di deficit visivo , (comunque causati ), con un disturbo dello spettro autistico. • Anche il livello cognitivo e la gravità dei sintomi dello spettro autistico può andare dal più serio al più sfumato. Attualmente la ricerca internazionale , sebbene non molto copiosa , offre conferme rispetto a questa tipologia di diagnosi e vi è interresse a sviluppare pratiche educative che siano adeguate per questi bambini e ragazzi.
AUTISMO e CECITA’ • Fino ad 1/3 dei bambini non vedenti presenta disturbi inquadrabili nello spettro autistico (H. Cass, 1998) • Il primo autore ad osservare e descrivere l’associazione fra cecità ed autismo è stato un canadese, Keeler nel 1958
Exercise May Improve Communication in Children with Autism Academy of Pediatric Physical Therapy's Association Section on Pediatrics, 2016 Annual Conference Presented November 12, 2016
ATTIVITA’ FISICA ADATTATA • L’esercizio fisico può essere eseguito tenendo conto delle abilità motorie e delle esigenze individuali • Attività fisica come componente del proprio benessere
Che cos’è lo sport? Lo sport viene definito come l'insieme delle attività, individuali o collettive, che impegnano e sviluppano determinate capacità psicomotorie, svolte a fini ricreativi o salutari.
Lo sport non è solo utile alla salute ma racchiude in sé diversi aspetti: 1) Aspetti neuro e psicomotori (sport come attività motoria) Numerose ricerche hanno dimostrato che esiste una stretta correlazione tra sport e salute mentale e praticare regolarmente un’attività fisica può portare benefici a livello neuro-psicologico e miglioramenti nel funzionamento comportamentale.
2) Aspetti educativi (sport come apprendimento) EDUCARE ALLE AUTONOMIE: • svestirsi, farsi la doccia, vestirsi. • condividere spazi e servizi EDUCARE AL RISPETTO DELLE REGOLE • In ogni sport il ragazzo deve imparare ciò che si può fare e ciò che non si può fare, in quello specifico contesto. . .
3) Aspetti ludici (sport come divertimento) Lo sport può essere anche divertimento persone affette da Disturbo dello Spettro Autistico?
E’ necessario lavorare sulla motivazione ad uno sport “faccio quello che so fare” e “faccio quello che mi piace fare” • E’ motivante ciò che si capisce • E’ motivante ciò che si è in grado di fare • E’ motivante ciò che risponde al proprio stile percettivo ed emotivo
IL PROGETTO SPORT di ANGSA BOLOGNA • E’ rivolto a bambini/ragazzi/adulti con diagnosi di Disturbi nello spettro autistico e grave ritardo cognitivo. • Ha lo scopo di migliorare la qualità di vita, creando, al di fuori dell’ambito familiare e riabilitativo, uno spazio che possa essere di esperienze gratificanti ed efficaci per lo sviluppo e il benessere psicofisico. • Attraverso la proposta di attività sportive che tengano conto delle competenze, dei bisogni e delle esigenze individuali di ogni ragazzo, si vuole costruire e sviluppare le capacità di autonomia, socializzazione e integrazione.
IL PROGETTO SPORT di ANGSA BOLOGNA Le attività proposte sono state le seguenti, dislocate in diverse aree geografiche del territorio. • Arrampicata: 1 lezione settimanale di 1 ora • Atletica: 1 lezione settimanale di 1 ora • Triathlon (Arrampicata-Atletica–Nuoto): 1 lezione mensile di 4 ore
Il corso di atletica si è svolto una volta a settimana presso la sala polivalente della parrocchia di San ATLETICA Silverio di Chiesa Nuova a Bologna. Da quest’anno si svolgerà presso la palestra dell’Istituto Mattei a San Lazzaro. L’attività prevede 2 gruppi di 4 -5 ragazzi ciascuno che si allenano per un’ora. L’attività è così strutturata: • Saluto iniziale • Riscaldamento guidato dall’istruttore (corsa, esercizi di riscaldamento, giochi motori) • Percorsi strutturati guidati dall’educatore (ostacoli, cerchi, trave, palla, ecc. ) Saluto https: //youtu. be/3 ho. Z 4 b. BSC 6 s
ARRAMPICATA Il corso di arrampicata si svolge una volta a settimana presso la palestra attrezzata Monkeys Planet a San Lazzaro. L’attività prevede 2 gruppi da 4 -5 ragazzi ciascuno che si allenano per 1 ora. L’allenamento è strutturato così: • cambio abiti e scarpe • saluto iniziale • riscaldamento guidati dall’istruttore • allenamento in parete; si arrampicano 2 ragazzi per volta e gli altri attendono il loro turno • esercizi specifici per prendere confidenza con l’altezza e di miglioramento dell’equilibrio • saluto finale 22
Il corso di triathlon comprende le discipline di atletica, arrampicata e nuoto, che vengono svolte presso la palestra comunale di Padulle e presso la piscina di San Giovanni in Persiceto. TRIATHLON L’attività si svolge un sabato mattina al mese. La struttura della giornata è così organizzata: • ritrovo presso la palestra; cambio abiti e scarpe • saluto iniziale • i ragazzi vengono suddivisi in 2 gruppi che si alternano nello svolgimento delle attività di atletica e di arrampicata • merenda e spostamento presso la piscina • attività di nuoto • doccia e termine delle attività. 23
TRIATHLON • 8 ragazzi/e (età 6 -16 anni) con diagnosi severe: 2 autismi + iperattività, 2 autismi sindromici , • 1 (cecità, sordità, ritardo cognitivo), 1 con paralisi cerebrale, 1 con malattia genetica, 1 autismo ed epilessia. • https: //youtu. be/i. JJh 7 v. SUVdo
COME SI STRUTTURA IL PROGETTO?
GLI ATLETI Per ogni ragazzo è stato pensato un percorso individualizzato per facilitare l’apprendimento della disciplina e migliorarsi nel corso di ogni allenamento, cercando di valorizzare i suoi elementi di forza e inserendo nuovi obiettivi, una volta appreso quello precedente.
GLI EDUCATORI FORMATI I ragazzi sono accompagnati durante lo svolgimento dell’attività da educatori competenti e formati sul disturbo dello spettro autistico. Si è valutato di seguire tutti i ragazzi con un rapporto uno ad uno e con educatori che già conoscono l’educando, per strutturare un percorso personalizzato per ciascun partecipante con obiettivi individualizzati specifici.
ISTRUTTORI ESPERTI Le attività si svolgono con la presenza di un istruttore specifico (per l’arrampicata anche 2/3 istruttori), che ha il compito di organizzare una modalità di allenamento e apprendimento ad hoc per la disciplina proposta.
COORDINATORISUPERVISORI E’ emersa l’importanza di avere all’interno del gruppo una figura di coordinamento e supervisione, con il compito di occuparsi della organizzazione degli spazi, di aiutare gli istruttori e gli educatori a strutturare al meglio l’attività, suggerendo l’utilizzo di opportune strategie psico - educative (comunicazione aumentativa - alternativa, strategie visive per la comunicazione, uso di rinforzi specifici ecc. ) e di poter intervenire, affiancandosi agli educatori, in caso di comportamenti problematici dei partecipanti.
COORDINATORI-SUPERVISORI I Coordinatori del progetto si mettono a disposizione per collaborare, insieme alle famiglie, per valutare i punti di forza e criticità di ogni singolo ragazzo e indirizzarlo verso la disciplina più adeguata. Dopo la valutazione iniziale si prevede un monitoraggio a livello individuale; il percorso di ogni partecipante verrà monitorato con griglie di osservazione sistematica create ad hoc, per valutare il trend abilitativo dell’esperienza sui bisogni del singolo (incremento di scambi comunicativi, riduzione delle ecolalie , comprensione e accettazione delle regole ecc. )
ESEMPIO DI MONITORAGGIO E. è un ragazzo di 14 anni con diagnosi di autismo atipico e un grave ritardo cognitivo (Phelan Mc. Dermid); ha competenze motorie ridotte a causa di una forte ipotonia che rende i suoi movimenti goffi e faticosi. Negli ultimi 2 anni è cresciuto di quasi 30 cm e ciò ha aumentato la sua insicurezza nei movimenti. Il lavoro svolto durante l’attività di triathlon, in particolare nella parte di atletica, è stato volto a implementare le sue capacità grosso motorie e di coordinazione, al fine di dargli maggiore sicurezza nei movimenti e dargli nuovi strumenti motori. Si è pertanto impostato un lavoro (portato avanti anche durante le ore scolastiche) attraverso percorsi con cerchi, travi, step, spalliera e palloni in cui E. venisse sollecitato a muovere in maniera coordinata braccia e gambe mantenendo l’attenzione. Per l’attività di nuoto, attività che E. aveva già svolto in passato in altri contesti, si è cercato di mantenere le competenze che il ragazzo aveva già acquisito, implementando la sua capacità di muoversi in acqua in maniera autonoma. Maggiori difficoltà si sono riscontrate nell’attività di arrampicata, in cui i miglioramenti sono stati inferiori rispetto alle altre attività, in quanto per svolgere tale disciplina è necessaria una forza fisica e una coordinazione che E. attualmente non possiede.
(+) è riuscito a svolgere l'esercizio da solo; (-) non è riuscito a svolgerlo; ( + - ) è riuscito a svolgerlo o in parte o con aiuto.
(+) è riuscito a svolgere l'esercizio da solo; (-) non è riuscito a svolgerlo; ( + - ) è riuscito a svolgerlo o in parte o con aiuto.
(+) è riuscito a svolgere l'esercizio da solo; (-) non è riuscito a svolgerlo; ( + - ) è riuscito a svolgerlo o in parte o con aiuto.
Ci teniamo a precisare che questo progetto vuole dare la possibilità anche a casi molto gravi o a casi non gravi ma difficilmente gestibili, di essere inseriti (dopo percorsi lunghi e strutturati) in gruppi di disabilità più leggere o in gruppi di normodotati. Come avete visto dai filmati possiamo essere soddisfatti dei risultati raggiunti. Vi mostriamo il filmato di Elisa dopo un anno di triathlon https: //youtu. be/MGgvp. UM_z 7 Q
i nostri atleti hanno anche imparato a stare in gruppo, a cercarsi e a volersi bene…
E sono nati anche grandi amori… ecco l’ultimo video
GRAZIE PER L’ATTENZIONE
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