PRESENTAZIONE DIRITTO REALIZZATO DA Alessia Salandra Noemi Piserchia

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PRESENTAZIONE DIRITTO REALIZZATO DA: Alessia Salandra, Noemi Piserchia , Cinzia Cullari , Sonia D’Elia,

PRESENTAZIONE DIRITTO REALIZZATO DA: Alessia Salandra, Noemi Piserchia , Cinzia Cullari , Sonia D’Elia, Gaetano Della Gioia, Denise Torluccio & Maura Di Rese

A L L E D I N O I G A R LE A

A L L E D I N O I G A R LE A L E T TU La tutela dei soggetti deboli comprende gli interventi e le misure da attuare per evitare l’emarginazione e l’esclusione sociale di quei soggetti che, per la loro condizione economica , sociale o personale, si trovano in condizione di bisogno, cosi da poter vivere una vita piena e soddisfacente.

Tali principi sono riconosciuti in numerosi articoli della Costituzione, ma in particolare nel: ARTICOLO

Tali principi sono riconosciuti in numerosi articoli della Costituzione, ma in particolare nel: ARTICOLO 2: ARTICOLO 3: Riconosce i diritti universali dell’uomo, che si definiscono: Sancisce l’uguaglianza tra i cittadini senza distinzioni sociali, economiche e personali e da allo stato il compito di rimuovere gli ostacoli che impediscono il pieno sviluppo della personalità. Tali ostacoli possono essere di natura: -inalienabili e intrasmissibili -irrinunciabili e indisponibili -insopprimibili -universali (dato che riguardano anche gli stranieri) PERSONALE SOCIALE ED ECONOMICA

Perciò è importante tutelare i soggetti che si trovano in condizioni di bisogno e

Perciò è importante tutelare i soggetti che si trovano in condizioni di bisogno e di svantaggio, che sono: -MINORI, che non essendo ancora maggiorenni sono ancora soggetti alla potestà dei genitori. È importante essere consapevoli del fatto che i bambini sono diversi dagli adulti, hanno specifiche esigenze e perciò vanno trattati e visti diversamente. Infatti nell’ultimo decennio dichiarazioni e interventi, tra cui la «Convenzione sui diritti dell’infanzia» che definisce bambini tutti coloro che hanno meno di 18 anni e afferma il diritto per i minori alla vita, alla salute, al gioco, all’istruzione, ad esprimere la propria opinione e ad essere difeso in situazioni di abuso e maltrattamento.

-DONNA, che nei secoli passati ha sempre avuto nella famiglia e nella società un

-DONNA, che nei secoli passati ha sempre avuto nella famiglia e nella società un ruolo inferiore a quello dell’uomo. Ci si è avviati verso l’emancipazione con la partecipazione alla vita politica, alla parità sul piano dei diritti civili, all’accesso alla cultura. Nonostante questo anche nelle società più evolute continua, su certi piani, ad avere una posizione di svantaggio. -ANZIANI, presenti in numero molto elevato nella popolazione, tanto che forse il numero di anziani supererà presto quello dei giovani. Ciò è anche la conseguenza della denatalità, un fenomeno molto preoccupante. Gli anziani quindi rappresentano una fascia debole perché la loro età è accompagnata poi da difficoltà, malattia, solitudine e abbandono.

- DIVERSAMENTE ABILI, a cui va riconosciuto il loro diritto a condurre un’esistenza dignitosa,

- DIVERSAMENTE ABILI, a cui va riconosciuto il loro diritto a condurre un’esistenza dignitosa, a sviluppare le proprie capacità e metterle al servizio della collettività. Non si deve quindi pensare alla diversità come qualcosa che porti all’esclusione sociale, ma pensarla come una risorsa, motivo per cui si è preferibile usare la parola «diversamete abili» , per indicare un individuo dotato di capacità diverse da un soggetto considerato normale. - STRANIERI IMMIGRATI, cioè coloro che abbandonano il proprio paese d’origine per venire a vivere e a lavorare nel nostro, sperando in un futuro. Molto spesso vengono visti come un problema, ma possono essere considerati una risorsa per il nostro paese se viene effettuata una giusta integrazione, anche attraverso il riconoscimento di quei diritti inviolabili, considerati universali.

IL MINORE NELLA LEGISLAZIONE ITALIANA L’articolo 30 della Costituzione si basa sulla promozione dei

IL MINORE NELLA LEGISLAZIONE ITALIANA L’articolo 30 della Costituzione si basa sulla promozione dei diritti del minore che è titolate di un diritto all’educazione. I più importanti normativi che la tutela ha richiesto sono: 1) L’equiparazione di figli legittimi e naturali, attuata dalla Riforma del diritto di famiglia con la Legge 151/1975 2) La tutela del minore nella sua famiglia e prevede: - l’intervento dei servizi sociali per le famiglie in difficoltà; - l’allontanamento dalla casa familiare sul minore prevista dalla Legge 154/2001 per le vittime di abusi, maltrattamenti; - con la Legge 54/2006, è stato introdotto l’affido condiviso ad entrambi i genitori in caso di separazione. 3) Gli interventi per i minori in difficoltà comportano: - l’intervento del giudice verso il minore (incapace di risolvere i problemi nell’ambito quotidiano); - la punibilità per chi compie atti sessuali con un minore di 14 anni secondo la Legge 66/1996 sulla violenza sessuale sui minori; - la repressione dei reati come prostituzione, pornografia con la Legge 269/1998 e poi modificata con dalla 38/2006; - il diritto del minore ad avere una famiglia tramite l’affidamento o l’adozione.

La famiglia è il luogo favorito per la cura e lo sviluppo del bambino.

La famiglia è il luogo favorito per la cura e lo sviluppo del bambino. È la Repubblica ad avere il compito di sostenere la famiglia con misure economiche e non solo. Accanto alla famiglia ci devono essere altri servizi come la scuola, il comune che interviene tramite i servizi sociali per assicurare la tutela alle persone più deboli.

LA DISCRIMINAZIONE DELLA DONNA Per molti secoli la donna ha vissuto in condizioni di

LA DISCRIMINAZIONE DELLA DONNA Per molti secoli la donna ha vissuto in condizioni di inferiorità rispetto all’uomo proprio a causa della differenza dei ruoli. La posizione della donna: - nella famiglia, ancora oggi, la donna è considerata colei che si occupa della cura, dell’educazione dei figli, dell’economia; e proprio per questo il suo inserimento all’interno del mondo del lavoro è ostacolato. - nel mondo del lavoro, le donne hanno uno sviluppo di carriera più lento rispetto agli uomini. - nella società solo poche donne riescono ad inserirsi come gli uomini e quindi avere pari opportunità.

Per la tutela dei diritti delle donne, sono intervenute varie dichiarazioni internazionali. Possiamo ricordare:

Per la tutela dei diritti delle donne, sono intervenute varie dichiarazioni internazionali. Possiamo ricordare: - Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo del 1948; - La Carta sociale europea e il Protocollo di Lisbona del 2000; - La convenzione sui diritti politici della donna del 1952; Nel 1948, la nostra Costituzione ha emanato importanti principi per la tutela della donna: Articolo 29: nel quale viene affermato che il matrimonio è fondato sull’uguaglianza morale e giuridica dei coniugi. Articolo 37: nel quale viene riconosciuto alla donna lavoratrice pari diritti. Articoli 48 e 51: nei quali viene stabilita la parità agli uffici pubblici e alle cariche elettriche.

Grazie alla riforma del diritto di famiglia, la legge del 19 maggio 1975 n.

Grazie alla riforma del diritto di famiglia, la legge del 19 maggio 1975 n. 151 riconosce uguali diritti e doveri a moglie e marito. Per la parità tra uomo e donna in ambito lavorativo vi è la legge 1204/1971 che tutela la madre lavoratrice. Quest’ultima legge ha subito svariate modifiche fino a essere raccolta nel d. lgs 198/2006 il quale stabilisce pari opportunità tra uomo e donna.

DIVERSAMENTE ABILI: TIPOLOGIE E PRINCIPI DI INTEGRAZIONE SOCIALE Principi costituzionali a tutela dei diversamente

DIVERSAMENTE ABILI: TIPOLOGIE E PRINCIPI DI INTEGRAZIONE SOCIALE Principi costituzionali a tutela dei diversamente abili: L’articolo 38 prevede il diritto al mantenimento e all’assistenza sociale per i cittadini inabili al lavoro e sprovvisti dei mezzi necessari per vivere e riconoscere agli inabili e ai minorati il diritto all’educazione e all’avviamento professionale

I soggetti handicappati possono essere tali dalla nascita o in seguito ad altre cause

I soggetti handicappati possono essere tali dalla nascita o in seguito ad altre cause come malattie, incidenti perché hanno come detto nella Legge 1041992, una minoranza fisica, psichica, sensoriale stabilizzata o progressiva che è causa di difficoltà di apprendimento, di relazione o di integrazione lavorativa e può determinare emarginazione sociale. Gli interventi da attuare sono i seguenti: - cura e riabilitazione; - inserimento e integrazione; - diritto all’educazione e istituzione; - inserimento nel mondo del lavoro; - misure economiche Nonostante nei testi si legge e si continua a parlare di inabilità, minorazione, handicap, ora molti preferiscono fare riferimento al termine diversabilità.

LA TUTELA DEI DIVERSAMENTE ABILI NELLA SCUOLA L’integrazione dei diversamente abili nelle scuole di

LA TUTELA DEI DIVERSAMENTE ABILI NELLA SCUOLA L’integrazione dei diversamente abili nelle scuole di ogni ordine e grado COSTITUISCE IMPORTANTI PRINCIPI COSTITUZIONALI. Rappresenta la realizzazione del principio di uguaglianza tra i cittadini. Vengono garantiti altri diritti come il diritto allo studio, alla salute, all’educazione, all’assistenza e all’avviamento professionale.

I PRINCIPALI INTERVENTI NORMATIVI SONO: LA LEGGE 104/1992: Disciplina in modo organico l’integrazione della

I PRINCIPALI INTERVENTI NORMATIVI SONO: LA LEGGE 104/1992: Disciplina in modo organico l’integrazione della persona diversamente abile dalla prima infanzia alla vecchiaia e prevede i servizi scolastici, servizi sanitari e sociali che cooperino per rendere effettivo il diritto dell’integrazione. I DLGS 297/1994: LA LEGGE 328/2000: Disegna un sistema locale La legislazione scolastica , nell’art. 314 dei servizi integrati in rete e sancisce che: «l’ prevede il coordinamento e integrazione scolastica l’ integrazione dei servizi ha come obbiettivo lo sanitari, sociali, e sviluppo delle dell’istruzione. potenzialità della persona disabile nell’apprendimento, nella comunicazione, e nella socializzazione.

La legislazione ha affrontato il problema individuando due tipi di interventi fondamentali: -Il DIRITTO

La legislazione ha affrontato il problema individuando due tipi di interventi fondamentali: -Il DIRITTO dell’ alunno disabile all’integrazione. -Il DOVERE di integrazione tra i servizi.

DALL’INIZIO DELLA SCUOLA DELL’INFANZIA, IL BAMBINO DIVERSAMENTE ABILE HA DIRITTO: 1. A ricevere prestazioni

DALL’INIZIO DELLA SCUOLA DELL’INFANZIA, IL BAMBINO DIVERSAMENTE ABILE HA DIRITTO: 1. A ricevere prestazioni aggiuntive da parte del personale scolastico anche di sostegno per l’assistenza di base. 2. Di avere assistenti all’autonomia e alla comunicazione a carico del comune. 3. Di essere inserito in classi con un numero massimo (20 -25 alunni). 4. Essere destinato ad un piano educativo personalizzato elaborato da docenti e operatori coinvolti nel singolo caso e una programmazione didattica ed educativa individualizzata a opera dei docenti di classe e di sostegno. 5. Svolgere a una valutazione riferita al percorso individualizzato con criteri adottati e delle attività svolte.

Il dovere dei servizi sanitari, sociali e dell’istruzione è quella di integrare le attività

Il dovere dei servizi sanitari, sociali e dell’istruzione è quella di integrare le attività con i seguenti obbiettivi: 1. L’INDIVIDUAZIONE del bambino con difficoltà di autonomia e di relazione, che deve avvenire tramite una specifica certificazione da parte di uno specialista presso l’asl per supportare il percorso scolastico. 2. Il RILASCIO certificazioni relative all’accertamento dell’handicap e di quelle relative all’invalidità civile che è di competenza delle commissioni mediche dell’asl. 3. L’elaborazione di una DOCUMENTAZIONE SPECIFICA, che serve all’intervento individualizzato e si compone della DIAGNOSI FUNZIONALE a opera della asl e del PROFILO DINAMICO FUNZIONALE elaborato dall’asl e dai dicenti.

LA TUTELA DEI DIVERSAMENTE ABILI NEL LAVORO Nel mondo lavorativo, le persone diversamente abili

LA TUTELA DEI DIVERSAMENTE ABILI NEL LAVORO Nel mondo lavorativo, le persone diversamente abili sono in una condizione di svantaggio in quanto: hanno difficoltà nel cercare un lavoro e nello svolgere le attività lavorative quotidiane. Rimuovere i diversamente abili dal mondo lavorativo potrebbe comportare notevoli costi. Per tale motivo, il legislatore è intervenuto in favore di queste persone per promuovere il loro inserimento e la loro integrazione nel mondo del lavoro.

Tutto ciò è regolato dalla legge 482/1968, la quale fa riferimento ai soggetti diversamente

Tutto ciò è regolato dalla legge 482/1968, la quale fa riferimento ai soggetti diversamente abili e individua delle categorie di lavoratori da assumere come invalidi del lavoro, sordomuti o ciechi. Questa legge è stata riformata dalla legge del 12 marzo del 1999 n. 68, la quale obbliga i datori di lavoro ad assumere un certo numero di lavoratori Persone invalide del lavoro con un grado di invalidità superiore al 33% accerta dall’INAIL Persone non vedenti o sordomute Persone invalide di guerra, civili o per servizio Persone in età lavorativa affette da minorazioni fisiche, psichiche o che siano comunque portatrici di handicap

v I datori di lavoro devono assicurare il mantenimento del posto di lavoro a

v I datori di lavoro devono assicurare il mantenimento del posto di lavoro a quelle persone che hanno acquisito una disabilità, solo dopo l’assunzione, a causa di infortuni sul lavoro o a causa di malattie professionali. v Per inserire e integrare i diversamente abili sono necessari servizi di sostegno e di collocamento obbligatorio e mirato. Quest’ultimo può essere definito come l’insieme di strumenti tecnici e di supporto che consentono di valutare le capacità lavorative della persona permettergli di far parte del mondo del lavoro. v Con il d. lgs 276/2003, alle organizzazioni di lavoratori si è data la possibilità di ‘‘dar vita’’ ad accordi riguardanti il raggiungimento di determinati obiettivi attraverso particolari modalità. v In tali accordi devono essere presenti i criteri di individuazione dei lavoratori svantaggiati che devono essere inseriti nelle attività lavorative. Bisogna, inoltre, prevedere gli strumenti di promozione e sviluppo dei lavoratori a favore delle cooperative.

L’ASSISTENZA AGLI ANZIANI Il sistema integrato è Un’insieme di interventi e servizi che garantiscono

L’ASSISTENZA AGLI ANZIANI Il sistema integrato è Un’insieme di interventi e servizi che garantiscono la qualità della vita con lo scopo di eliminare le condizioni di disagio, difficoltà sia individuale che familiare. La legge 328/2000 prevede: - l’assistenza agli anziani; - la riorganizzazione degli interventi da parte dello Stato, Regioni, ASL, cooperative, - garantisce la qualità della vita, le stesse opportunità, il diritto di cittadinanza e la non discriminazione;

Gli interventi da attuare sono: Per la prevenzione delle malattie invalidanti sono previste: -

Gli interventi da attuare sono: Per la prevenzione delle malattie invalidanti sono previste: - analisi e cure gratuite per le persone che hanno superato i 65 anni d’età e che non superano un certo reddito L’assistenza domiciliare è prevista: - gli anziani non autosufficienti; Essa può essere gratuita o in base al reddito L’assistenza nelle residenze sanitarie: - case albergo: appartamenti autonomi per anziani autosufficienti con servizi collettivi; - case di riposo: struttura residenziale per gli anziani non autosufficienti; - residenza protetta: struttura residenziale persone con handicap grave e non autosufficienti.

GLI IMMIGRATI E L’INTEGRAZIONE L’Italia è diventata un paese d’immigrazione Il problema è stato

GLI IMMIGRATI E L’INTEGRAZIONE L’Italia è diventata un paese d’immigrazione Il problema è stato affrontato con la legge 48/1998 (Turco-Napolitano) e con il d. lgs. 286/1998. Con essi sono stati introdotti diritti e doveri degli stranieri d. lgs. 286/1998: - Stabilisce una specifica procedura per l’accesso al lavoro da parte di cittadini stranieri; - Prevede l’istituzione di centri di accoglienza; - Riconosce il diritto alle prestazioni di assistenza sociale e sanitaria; - Prevede uno speciale permesso di soggiorno per lo straniero che ha subito violenze e sfruttamento. la legge 189/2002 (Bossi-Fini) ha modificato le norme del nostro paese riguardanti gli stranieri. Le modifiche sono state: - Il permesso di soggiorno è stato trasformato in contratto di soggiorno; - Il datore di lavoro deve garantire un alloggio adeguato e deve pagare le spese di viaggio per il rientro dello straniero nel suo paese natio; - Lo straniero privo di permesso di soggiorno viene espulso per via amministrativa; - Al cittadino straniero, che chiede o rinnova il permesso di soggiorno, vengono prese le impronte digitali.

E N I F …CI VEDIAMO L’ANNO PROSSIMO!

E N I F …CI VEDIAMO L’ANNO PROSSIMO!