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MODULO 3 : Metodologie didattiche utilizzate nella formazione a distanza e integrazione con le

MODULO 3 : Metodologie didattiche utilizzate nella formazione a distanza e integrazione con le metodologie tradizionali Unità Didattica 1 La formazione a Distanza e in Rete PER UN’ETICA DELL’INNOVAZIONE DIDATTICA

MODULO 3 INTRODUZIONE AL MODULO Partiremo dalla definizione di FAD e dalla descrizione in

MODULO 3 INTRODUZIONE AL MODULO Partiremo dalla definizione di FAD e dalla descrizione in chiave diacronica delle tre generazioni in cui si è soliti distinguerla. Vedremo come cambia in ogni fase il mezzo di comunicazione, la tecnologia utilizzata per realizzare e veicolare la formazione. Evoluzione delle teorie dell’apprendimento e diverso impatto sulle pratiche didattiche: dal comportamentismo (inizio Novecento, Skinner) che definisce l’apprendimento come un processo di condizionamento, di trasmissione della conoscenza dall’erogatore al discente mediante stimolo ricompensa, al cognitivismo (metà anni ‘ 60, Piaget) per cui apprendere non significa solo acquisire nuove conoscenze, ma anche costruire la propria rappresentazione del mondo attraverso processi cognitivi diversi da individuo, fino ad arrivare al costruttivismo (fine del Novecento, Vigotsky), per cui il discente ha un ruolo attivo nel processo di apprendimento e deve essere posto al centro del processo educativo.

FORMAZIONE A DISTANZA (FAD) e E-LEARNING MODULO 3 In letteratura esistono molte definizioni di

FORMAZIONE A DISTANZA (FAD) e E-LEARNING MODULO 3 In letteratura esistono molte definizioni di Formazione a Distanza (FAD), l’elemento comune tra tutte è il riferimento ad azioni di formazione in cui la trasmissione delle conoscenze avviene in assenza di concomitanza spaziotemporale dei protagonisti. Due elementi principali: la separazione spazio temporale tra docenti e discenti; l’utilizzo di strumenti di comunicazione per colmare tale distanza. Ciò significa che lo studente, in base alle proprie necessità e alle proprie possibilità, può scegliere il luogo e il momento più opportuni per avviare l’attività di apprendimento. La FAD si concretizza quindi in attività tali da favorire l’auto-istruzione interattiva attraverso canali di comunicazione multimediale (Isfol, 1994).

MODULO 3 EVOLUZIONE DELLA FORMAZIONE A DISTANZA (FAD) UN BREVE EXCURSUS STORICO DELL’EVOLUZIONE TECNICA

MODULO 3 EVOLUZIONE DELLA FORMAZIONE A DISTANZA (FAD) UN BREVE EXCURSUS STORICO DELL’EVOLUZIONE TECNICA E CULTURALE L’evoluzione della FAD ha seguito negli anni un percorso corrispondente allo sviluppo degli strumenti di supporto necessari alla divulgazione. Ciò che distingue le tre generazioni, nelle quali vengono identificati i modelli di FAD, è il medium o i media utilizzato/i.

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MODULO 3 EVOLUZIONE DELLA FORMAZIONE A DISTANZA (FAD) UN BREVE EXCURSUS STORICO DELL’EVOLUZIONE TECNICA E CULTURALE Le motivazioni che hanno portato all’introduzione della FAD nei diversi periodi, sono diverse a seconda del contesto storico: agli inizi la principale motivazione era di permettere il completamento della formazione a quanti, per motivi geografici, non potevano frequentare la scuola o le strutture formative. Oggi parliamo di un bisogno legato all’apprendimento permanente. Il ruolo delle nuove tecnologie diventa importante per soddisfare il bisogno della formazione continua. Nella società attuale, definita della ‘conoscenza’, diventa importante la formazione non solo iniziale nella fase di crescita della persona, ma anche all’interno di tutto l’arco della vita (life long learning).

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MODULO 3 EVOLUZIONE DELLA FORMAZIONE A DISTANZA (FAD) UN BREVE EXCURSUS STORICO DELL’EVOLUZIONE TECNICA E CULTURALE In ogni caso, il principale merito della FAD è stato quello di svincolare i limiti spazio-temporali. L’innovazione introdotta dalle nuove tecnologie permette oggi di creare materiali didattici più vicini alle esigenze degli studenti così come di strutturare i percorsi formativi secondo le esigenze dei discenti. La diffusione della FAD è stata favorita dalle nuove tecnologie, ma unitamente a esse, il passaggio dalla FAD all’e-learning è legato anche allo sviluppo di nuove teorie dell’apprendimento e di nuovi modelli pedagogici. Si passa dalle teorie comportamentiste, in cui lo studente è essenzialmente visto come attore passivo, alle teorie cognitiviste prima e costruttiviste poi.

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MODULO 3 EVOLUZIONE DELLA FORMAZIONE A DISTANZA (FAD) UN BREVE EXCURSUS STORICO DELL’EVOLUZIONE TECNICA E CULTURALE Mentre nelle teorie di Thornidike e Skynner il soggetto rispondeva in modo condizionato allo stimolo, il cognitivismo introduce il concetto secondo cui il comportamento e l’apprendimento non sono soltanto la risposta a uno stimolo, ma rappresentano una strategia attivata per soddisfare uno scopo. L’apprendimento diventa un mezzo per interagire con l’ambiente, mediante capacità sempre più efficaci di risolvere i problemi e di strutturare gli schemi cognitivi (Piaget). Per la prima volta comincia a evidenziarsi il ruolo ‘attivo’ dello studente nell’apprendimento e nella costruzione dell’ambiente che lo circonda.

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MODULO 3 EVOLUZIONE DELLA FORMAZIONE A DISTANZA (FAD) UN BREVE EXCURSUS STORICO DELL’EVOLUZIONE TECNICA E CULTURALE L’evoluzione della FAD verso l’e-learning è condizionata dalle teorie costruttiviste (Vygotsky): il soggetto è al centro del processo educativo. Ogni soggetto è caratterizzato da uno stile di apprendimento proprio che adatta in base al contesto in cui è immerso e alla propensione dettata dalle sue esperienze di vita (il riferimento è qui al processo circolare di Kolb, composto da 4 fasi: esperienza concreta, riflessione, formulazione di nuovi concetti, verifica). All’interno delle teorie costruttiviste si inserisce anche il concetto di apprendimento collaborativo: ovvero la costruzione della conoscenza a partire dalla condivisione del sapere comune a più soggetti.

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MODULO 3 EVOLUZIONE DELLA FORMAZIONE A DISTANZA (FAD) UN BREVE EXCURSUS STORICO DELL’EVOLUZIONE TECNICA E CULTURALE Nella formazione a distanza, generalmente si è soliti individuare tre generazioni: 1. Istruzione per corrispondenza 2. Istruzione plurimediale/multimediale 3. Formazione in rete

MODULO 3 1. ISTRUZIONE PER CORRISPONDENZA Le prime forme significative di istruzione a distanza

MODULO 3 1. ISTRUZIONE PER CORRISPONDENZA Le prime forme significative di istruzione a distanza risalgono alla fine del XIX secolo. La diffusione dei sistemi postali e lo sviluppo dei sistemi di trasporto, resero infatti possibile la divulgazione dei materiali di studio a gruppi di soggetti dislocati su vaste aree geografiche. Le prime scuole per corrispondenza nacquero negli Stati Uniti e in Canada alla fine dell’ 800, si trattava di corsi erogati prevalentemente da enti privati e non istituzionali, finalizzati a fornire un’istruzione di base e una preparazione professionale a studenti residenti in zone disagiate e/o con poco tempo a disposizione per poter frequentare le scuole in presenza. Queste scuole inviavano allo studente i libri per posta, insieme ai supporti didattici e ai test di verifica (unica, allora, modalità di interazione tra docente e studente) da far riavere al mittente per poter ricevere eventuali attestati di acquisizione di competenze. Successivamente agli interventi basati esclusivamente su corrispondenza cartacea, si avviarono delle sperimentazioni che applicavano all’istruzione le tecnologie allora disponibili: telefono e radio.

MODULO 3 1. ISTRUZIONE PER CORRISPONDENZA Nei primi del 900 la BBC propose un

MODULO 3 1. ISTRUZIONE PER CORRISPONDENZA Nei primi del 900 la BBC propose un programma di lezioni integrative dei corsi scolastici. Radio Canada diffuse un programma radiofonico per istruire gli agricoltori nel miglioramento delle tecniche professionali senza dover abbandonare i luoghi di lavoro e sempre negli stessi anni si diffusero gli insegnamenti telefonici per gli studenti disabili (sperimentazione dell’Università dello Iowa). In Francia, i primi tentativi di scolarizzazione primaria e secondaria furono di ausilio e si diffusero tramite la radio negli anni della seconda guerra mondiale. In Italia, a causa dei conflitti mondiali e dell’elevato tasso di analfabetismo, le prime esperienze si registrano negli anni ‘ 50, con la Scuola Radio Elettra, un istituto privato torinese che erogava formazione professionale su territorio nazionale. Anche la radio, però pur velocizzando la trasmissione delle lezioni, erogava corsi con lo stesso limite delle scuole per corrispondenza: la mancanza di comunicazione tra docenti e discenti. Negli anni ‘ 60 si diffuse la televisione e la Rai propose il primo programma dedicato allo studio della lingua italiana per gli analfabeti: ‘Non è mai troppo tardi’. Il programma ebbe molto successo, ottennero così la licenza elementare circa un milione di italiani analfabeti, chi possedeva un televisore poteva tranquillamente assistere alle lezioni da casa, chi invece non ne aveva uno poteva usufruire dei centri d’ascolto sparsi in tutta Italia.

MODULO 3 2. ISTRUZIONE PLURIMEDIALE/MULTIMEDIALE Negli anni ‘ 60 si diffonde l’uso integrato di

MODULO 3 2. ISTRUZIONE PLURIMEDIALE/MULTIMEDIALE Negli anni ‘ 60 si diffonde l’uso integrato di più canali mediali (multimedialità) e di più supporti/materiali ciascuno basato su un medium specifico (plurimedialità): materiale cartaceo, trasmissioni radio/tv, registrazioni sonore e più tardi videoregistrazioni e software didattici in alcuni casi. Più tardi, alla fine degli anni ‘ 70, si elaborano i primi semplici floppy e poi ancora CD-ROM, contenenti informazioni strutturate e prove di autoverifica. Sono ancora prodotti chiusi, in linea con la visione razionalistica e oggettivistica della conoscenza di allora e con l’approccio didattico allora dominante, la progettazione curricolare analitica, che scompone problemi complessi in sotto unità più semplici (unità didattiche) e organizza l’apprendimento in piccoli blocchi sottoposti a continue verifiche, secondo le logiche dell’istruzione programmata.

MODULO 3 2. ISTRUZIONE PLURIMEDIALE/MULTIMEDIALE In questa FAD di seconda generazione l’interazione tra docente

MODULO 3 2. ISTRUZIONE PLURIMEDIALE/MULTIMEDIALE In questa FAD di seconda generazione l’interazione tra docente e discente è ancora molto simile a quella di prima generazione, circoscritto allo scambio di elaborati e a qualche incontro in presenza, ma si introduce l’assistenza telefonica e via fax. Lo studente è ancora isolato e non è ancora prevista nessuna interazione con gli altri corsisti. Generalmente l’interazione avviene esclusivamente in una direzione univoca uno-uno o uno-molti (dal docente ai discenti). L’apprendimento è ancora inteso come un processo individuale, la didattica è ancora di tipo erogativo e non interattivo, e prevede una trasmissione dei contenuti “a cascata” dal docente al discente. In questo contesto lo studente, desideroso di interagire e fare domande, rappresenta un problema perché il sistema non sa gestirlo.

MODULO 3 3. FORMAZIONE IN RETE Dopo i primi due modelli di FAD, di

MODULO 3 3. FORMAZIONE IN RETE Dopo i primi due modelli di FAD, di prima e di seconda generazione, l’idea chiave che guida lo sviluppo della FAD di terza generazione è la riproposizione anche a distanza dell’apprendimento e della comunicazione come processo sociale, mediato dalla tecnologia. Parliamo di online education, perché la maggior parte del processo formativo avviene in rete, il processo formativo si basa sull’interazione di tutti i partecipanti – corsisti, tutor, docenti – che costituiscono una vera e propria comunità di apprendimento (Trentin, 2001). L’interazione in rete si presta a strategie di apprendimento attive e collaborative, il termine rete assume un significato più ampio, non indica solo un gruppo di computer in comunicazione tra loro per condividere dati, ma anche l’adozione di strategie didattiche collaborative che esaltano la dimensione sociale del processo di apprendimento attraverso l’attivazione di una rete di individui (Trentin, 2001).

MODULO 3 3. FORMAZIONE IN RETE E’ nell’evoluzione della formazione a distanza che si

MODULO 3 3. FORMAZIONE IN RETE E’ nell’evoluzione della formazione a distanza che si inserisce il termine elearning (Electronic-learning). L’e-learning comporta l’uso di mezzi di comunicazione digitale, la separazione tra docenti e discenti, la comunicazione tramite newsgroup, email, oggi sempre di più i social, favorendo lo scambio di informazioni e idee fra le persone indipendentemente dal luogo e dal tempo di interazione. L’e-learning si configura come la tipologia di insegnamento e di apprendimento che coinvolge sia il prodotto che il processo formativo: il prodotto è la tipologia di materiale e/o contenuto messo a disposizione in formato digitale attraverso supporti informatici o di rete, il processo formativo è invece la gestione dell’iter didattico, che coinvolge gli aspetti di erogazione, fruizione, interazione e valutazione. Il valore aggiunto dell’e-learning è il servizio di assistenza e tutorship, nelle modalità di interazione sincrone e asincrone, di condivisione e di collaborazione a livello di community (ANEE, 2004). Uso di approcci pedagogici nuovi, che sfruttano la comunicazione mediata dal computer.

MODULO 3 ASSUNTI DEI PROCESSI FORMATIVI IN AMBIENTI ONLINE In un ambiente online l’apprendimento

MODULO 3 ASSUNTI DEI PROCESSI FORMATIVI IN AMBIENTI ONLINE In un ambiente online l’apprendimento è concepito come un processo dove insegnanti e alunni sono partecipanti attivi e dove il sapere non è qualcosa di consegnato agli studenti, ma ciò che emerge dal dialogo attivo attraverso il quale gli studenti cercano di capire e applicare concetti e tecniche (Hiltz, 1994). Nei processi formativi in ambienti online: esistono diversi stili di apprendimento; gli studenti quando apprendono nuove conoscenze gli attribuiscono il proprio significato; ciò che fa la differenza nel mantenimento e nella trasmissione dei contenuti non è ciò che viene fatto dagli insegnanti, ma ciò che gli studenti sono incoraggiati a fare da soli.

MODULO 3 ASSUNTI DEI PROCESSI FORMATIVI IN AMBIENTI ONLINE In questa definizione sono evidenti

MODULO 3 ASSUNTI DEI PROCESSI FORMATIVI IN AMBIENTI ONLINE In questa definizione sono evidenti le influenze delle varie teorie pedagogiche dell’apprendimento: dalla teoria ‘associazionista’, che promuove una conoscenza nell’ottica bottomup, in cui il soggetto che apprende partecipa attivamente alla costruzione della realtà giungendo a livelli sempre più alti di comprensione; alla teoria cognitivista in cui la costruzione della realtà cessa di essere considerata come qualcosa di oggettivo, perché lo studente contribuisce a tale creazione attribuendogli significati personali.

MODULO 3 ASSUNTI DEI PROCESSI FORMATIVI IN AMBIENTI ONLINE La prospettiva teorica che maggiormente

MODULO 3 ASSUNTI DEI PROCESSI FORMATIVI IN AMBIENTI ONLINE La prospettiva teorica che maggiormente ha influenzato la concezione dell’apprendimento in un ambiente online, è quella costruttivista: l’interazione diventa essenziale per l’apprendimento, poiché è il processo con cui vengono interiorizzate nuove abilità; l’interazione conduce a concepire l’apprendimento quale fenomeno sociale e personale (Jarvis, 1997), superando le teorie precedenti. Il costruttivismo, infatti, mettendo in discussione i tradizionali modelli razionalilineari, costituisce un apparato teorico di più ampio respiro che permette di rivalutare il ruolo prioritario e attivo del soggetto che conosce. Il suo approccio antropologico e sistemico alla conoscenza, diventa presto la cornice teorica di nuovi modelli di apprendimento, improntati alla collaborazione, all’interazione e al confronto, alla costruzione di nuovi significati del mondo. In questa nuova visione, le TIC, da supporto per la collaborazione, diventano tecnologie cooperative in grado di promuovere la condivisione del sapere, mentre le reti esaltano tali attività.