IMPARARE A COOPERARE INSIEME Strategie didattiche inclusive per

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IMPARARE A COOPERARE INSIEME Strategie didattiche inclusive per una scuola a misura di tutti

IMPARARE A COOPERARE INSIEME Strategie didattiche inclusive per una scuola a misura di tutti e di ciascuno

COSA È IL COOPERATIVE LEARNING A cosa serve? - Migliora la qualità degli apprendimenti

COSA È IL COOPERATIVE LEARNING A cosa serve? - Migliora la qualità degli apprendimenti - Sviluppa contesti nei quali si sviluppano relazioni positive - Aumenta la soddisfazione degli insegnanti Simone Consegnati, Dicembre 2016 Un metodo di insegnamento/apprendimento la cui variabile significativa è la cooperazione tra gli studenti

LAVORO DI GRUPPO VS LAVORO COOPERATIVO Nel lavoro di gruppo prevale la dimensione di

LAVORO DI GRUPPO VS LAVORO COOPERATIVO Nel lavoro di gruppo prevale la dimensione di lavoro collettivo, ma esso è: Destrutturato - Non organizzato - Omogeneo - Volto alla realizzazione di un compito - Non progettuale Simone Consegnati, Dicembre 2016 -

IL LAVORO COOEPRATIVO INTERDIPENZA POSITIVA FACCIA INCREMENTO ABILITÀ SOCIALI LAVORI PICCOLI GRUPPI ETEROGENEI VERIFICA

IL LAVORO COOEPRATIVO INTERDIPENZA POSITIVA FACCIA INCREMENTO ABILITÀ SOCIALI LAVORI PICCOLI GRUPPI ETEROGENEI VERIFICA E VALUTAZIONE INDIVIDUALE E DI GRUPPO Simone Consegnati, Dicembre 2016 INTEGRAZIONE PROMOZIONALE FACCIA A

L’INTERDIPENDENZA POSITIVA 1. - Simone Consegnati, Dicembre 2016 - Il gruppo è qualcosa di

L’INTERDIPENDENZA POSITIVA 1. - Simone Consegnati, Dicembre 2016 - Il gruppo è qualcosa di più e di diverso della somma dei suoi membri, infatti ha: Struttura propria Fini peculiari Relazione particolari (anche con altri gruppi)

DIFFERENZA TRA COOPERARE E COMPETERE: In contesti cooperativi gli obiettivi sono mirati al fatto

DIFFERENZA TRA COOPERARE E COMPETERE: In contesti cooperativi gli obiettivi sono mirati al fatto che si vince o si perde insieme Simone Consegnati, Dicembre 2016 In contesti competitivi, un membro del gruppo può vincere, e gli altri perdere

L’INTERDIPENDENZA TRA I PARTECIPANTI PUÒ ESSERE: Positiva: si ha quando i membri di un

L’INTERDIPENDENZA TRA I PARTECIPANTI PUÒ ESSERE: Positiva: si ha quando i membri di un gruppo condividono un obiettivo e interagiscono positivamente per raggiungerlo Negativa: si ha quando i singoli sono svincolati l’un l’altro in modo tale che se per una persona è facile raggiungere un obiettivo, per gli altri la possibilità è remota Assente: sono assenti le relazioni sociali o interpersonali, ognuno ha i suoi obiettivi e da solo li persegue Simone Consegnati, Dicembre 2016

L’INTERDIPENDENZA POSITIVA PUÒ ESSERE: soggettiva • Si riferisce alla struttura del compito, si realizza

L’INTERDIPENDENZA POSITIVA PUÒ ESSERE: soggettiva • Si riferisce alla struttura del compito, si realizza quando i membri di un gruppo vivono esperienze di interdipendenza positiva raggiungibile grazie all’impegno di tutti i membri Simone Consegnati, Dicembre 2016 • Si realizza quando ogni membro del gruppo si percepisce indispensabile per i compagni e quando percepisce gli altri come ricchezza

DIECI TIPI DI INTERDIPENDENZA POSITIVA: 1. 2. 4. 5. Simone Consegnati, Dicembre 2016 3.

DIECI TIPI DI INTERDIPENDENZA POSITIVA: 1. 2. 4. 5. Simone Consegnati, Dicembre 2016 3. Di scopo: l’unica ad essere veramente necessaria, è orientata all’obiettivo finale da raggiungere Di identità: spinge a riconoscersi in un nome, motto, slogan Di risorse: sia le risorse interne che materiali (condividere competenze e materiali di vario genere) Di ruolo: si ha quando l’insegnante assegna ai membri del gruppo ruoli specifici in funzione dell’obiettivo finale Di compito: mettere in relazione un gruppo suddividendo il compito da eseguire: ognuno ha una parte da realizzare!

DIECI TIPI DI INTERDIPENDENZA POSITIVA: Simone Consegnati, Dicembre 2016 6. Di valutazione: si realizza

DIECI TIPI DI INTERDIPENDENZA POSITIVA: Simone Consegnati, Dicembre 2016 6. Di valutazione: si realizza mediante un’interconnessione della valutazione di gruppo con quella individuale 7. Di ricompensa: i membri del gruppo si sentono uniti in base alla ricompensa che l’insegnante darà loro 8. Di fantasia: quando i membri trovano insieme idee nuove e originali per rispondere al compito iniziale 9. Di celebrazione: si riferisce a un riconoscimento, feedback positivo 10, Di competizione: stimolo tra gruppi sia nella classe che nella scuola.

L’INTERDIPENDENZA Negativa: competizione Assente: individualismo Positiva: cooperazione Livelli - oggettivo - soggettivo Simone Consegnati,

L’INTERDIPENDENZA Negativa: competizione Assente: individualismo Positiva: cooperazione Livelli - oggettivo - soggettivo Simone Consegnati, Dicembre 2016 MODALITA’ scopo identità ruoli compito ricompensa risorse fantasia competizione valutazione celebrazione

LE ABILITÀ SOCIALI Non sono innate … quindi possono essere insegnate!!! Un sistema integrato

LE ABILITÀ SOCIALI Non sono innate … quindi possono essere insegnate!!! Un sistema integrato di funzione cognitive e di comportamenti verbali che una persona mette in atto quando agisce (Coleman e Lindsay) Simone Consegnati, Dicembre 2016

LE ABILITÀ SOCIALI Quali abilità sociali insegnare per promuovere competenze cooperative? 2. Come insegnare

LE ABILITÀ SOCIALI Quali abilità sociali insegnare per promuovere competenze cooperative? 2. Come insegnare le abilità sociali? Simone Consegnati, Dicembre 2016 1.

QUALI ABILITÀ SOCIALI INSEGNARE PER PROMUOVERE COMPETENZE COOPERATIVE? A livello didattico ogni competenza deve

QUALI ABILITÀ SOCIALI INSEGNARE PER PROMUOVERE COMPETENZE COOPERATIVE? A livello didattico ogni competenza deve essere declinata in abilità o comportamenti da insegnare Competenze di cooperazione in gruppo Conoscersi e fidarsi degli altri Competenze per la formazione e l’avvio del gruppo Comunicare con chiarezza e precisione Competenze di funzionamento del gruppo Accettarsi e sostenersi a vicenda Competenze di apprendimento Risolvere i conflitti Competenze di stimolo alla riflessione meta cognitiva Simone Consegnati, Dicembre 2016 Competenze relazionali di base

PER INSEGNARE LE ABILITÀ SOCIALI: Modeling Ø Role- playing Ø Esperienze ludiche Ø Feedback

PER INSEGNARE LE ABILITÀ SOCIALI: Modeling Ø Role- playing Ø Esperienze ludiche Ø Feedback positivi Ø Generalizzazioni Simone Consegnati, Dicembre 2016 Ø

AGIRE IN PICCOLI GRUPPI ETEROGENEI Qual è il numero ideale dei membri? Il valore

AGIRE IN PICCOLI GRUPPI ETEROGENEI Qual è il numero ideale dei membri? Il valore della precisione nella composizione del gruppo Come deve essere composto il gruppo? Il valore dell’eterogeneità Rapporti interpersonali significativi Conduce al rispetto reciproco Offrono più opportunità per un mutuo insegnamento Simone Consegnati, Dicembre 2016

COME SI FORMANO I GRUPPI? È necessario che l’insegnante conosca bene il gruppo classe,

COME SI FORMANO I GRUPPI? È necessario che l’insegnante conosca bene il gruppo classe, nella dimensione cognitiva, metacognitiva e socio-emotivo- relazionale Importanza durata: connessa agli obiettivi, all’età dei componenti, alle dimensioni verso le quali si rivolge Puntano alla co-responsabilità e si rivolgono verso una dimensione anche non strettamente didattica Simone Consegnati, Dicembre 2016

COME SI FORMANO I GRUPPI? Scelta casuale 2. Scelta casuale secondo un criterio di

COME SI FORMANO I GRUPPI? Scelta casuale 2. Scelta casuale secondo un criterio di stratificazione 3. Scelta dell’insegnante 4. Autoselezione degli alunni Simone Consegnati, Dicembre 2016 1.

VERIFICA E VALUTAZIONE INDIVIDUALE E DI GRUPPO La verifica è relativa agli strumenti e

VERIFICA E VALUTAZIONE INDIVIDUALE E DI GRUPPO La verifica è relativa agli strumenti e alle modalità scelti per misurare una determinata prestazione La valutazione consiste nell’espressione di un giudizio grazie alla misurazione raccolta Simone Consegnati, Dicembre 2016

VERIFICA E VALUTAZIONE INDIVIDUALE E DI GRUPPO Nel CL è presente una corresponsabilità alunni/insegnanti

VERIFICA E VALUTAZIONE INDIVIDUALE E DI GRUPPO Nel CL è presente una corresponsabilità alunni/insegnanti nella produzione/identificazione strumenti verifica Presente la dimensione della co-valutazione, tra chi valuta e chi viene valutato, sviluppando consapevolezza, criticità e progettualità Simone Consegnati, Dicembre 2016

MONITORING: Simone Consegnati, Dicembre 2016 si riferisce all’osservazione che gli alunni e/o l’insegnante possono

MONITORING: Simone Consegnati, Dicembre 2016 si riferisce all’osservazione che gli alunni e/o l’insegnante possono compiere durante i lavori cooperativi. E’ bene che sia deciso preventivamente: 1. Le abilità sociali da osservare 2. Chi avrà il compito di osservare 3. La tecnica di osservazione (strutturata o no) 4. Se focalizzare l’attenzione su uno o più gruppi 5. Il valore da attribuire all’osservazione fatta 6. L’elaborazione di una scheda di osservazione sulle abilità sociale

PROCESSING: ü ü ü Simone Consegnati, Dicembre 2016 ü Si realizza al termine dell’attività

PROCESSING: ü ü ü Simone Consegnati, Dicembre 2016 ü Si realizza al termine dell’attività e viene fatta prendendo in considerazione le osservazione dell’insegnante e/o dell’osservatore, oppure attraverso una discussione di gruppo Deve focalizzarsi sui prodotti, sulle modalità di azione e sulle abilità sociali La valutazione non è riferita alla persona, ma ai comportamenti e a come gli studenti hanno interagito Fine ultimo è la valutazione del lavoro svolto e di come si è raggiunto il risultato finale

CONCLUDENDO: Il CL è orientato non solo all’apprendimento, ma alla dimensione pedagogica-educativa Non è

CONCLUDENDO: Il CL è orientato non solo all’apprendimento, ma alla dimensione pedagogica-educativa Non è orientato alla produzione di un compito, ma alla realizzazione di un percorso formativo globale Mira all’inclusione di ogni alunno, offre compiti su misura per tutti Tende alla crescita, alla collaborazione, è orientato al compito autentico (dimensione delle competenze) GRAZIE!!!!!! Simone Consegnati, Dicembre 2016