La norma e lerrore Quali sono gli errori

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La norma e l’errore

La norma e l’errore

Quali sono gli errori che si fanno quando si scrive? Quando si pensa all’errore

Quali sono gli errori che si fanno quando si scrive? Quando si pensa all’errore di scrittura, generalmente ci si riferisce all’ortografia o, magari, al lessico. ¡ L’errore di ortografia è una spia di inaffidabilità che non rimane confinata nell’ambito dello scritto (in altre parole, non è ”solo” un errore). ¡

Giugno 2017, sito del Ministero della Pubblica Istruzione

Giugno 2017, sito del Ministero della Pubblica Istruzione

Reazioni sui giornali e sui social “Anche il meno preparato dei maturandi di fronte

Reazioni sui giornali e sui social “Anche il meno preparato dei maturandi di fronte a un errore così elementare e clamoroso si sarà tranquillizzato e rincuorato. E sicuramente gli sarà scappata anche una bella risata. Anche se non ci sarebbe proprio alcun motivo per cui ridere. Questa volta quelli del Miur l’hanno fatta grossa: a poche ore dall’inizio degli esami di maturità hanno scritto “traccie” anziché “tracce”. Una “i” di troppo sul sito del ministero dell’Istruzione, nella pagina dedicata alla prima prova degli esami di Stato che da mercoledì 21 giugno vedono protagonisti circa 500 mila studenti”.

Risposta del Miur "Abbiamo visto il refuso sul sito degli Esami di Stato e

Risposta del Miur "Abbiamo visto il refuso sul sito degli Esami di Stato e siamo subito intervenuti per farlo correggere. Si tratta di un errore di battitura, di un errore materiale che, naturalmente, non doveva esserci, tanto più su una pagina che riguarda gli Esami". E' quanto afferma una nota del ministero della Pubblica Istruzione circa un refuso apparso e poi subito corretto sul sito degli Esami di Stato. Ovvero il plurale sbagliato della parola traccia: 'traccie' con una 'i' di troppo. "Il fornitore tecnico che gestisce l'inserimento dei contenuti sul sito del Ministero - precisa il Miur quanto alle responsabilità - ci ha fatto pervenire una lettera di scuse per l'episodio accaduto che arreca un danno d'immagine alla nostra istituzione".

Luca Serianni (Norma linguistica e devianze, 2006) “Quale sarebbe l’effetto che in ciascuno di

Luca Serianni (Norma linguistica e devianze, 2006) “Quale sarebbe l’effetto che in ciascuno di noi cittadini […] susciterebbe un medico, poniamo, che scriva patologgia, con due g? Sarebbe un effetto molto negativo. Ci verrebbe spontaneo di chiederci: ‘Ma se non sa neanche scrivere la parola, che cosa saprà davvero di patologia? ’ Tutto questo per un banale errore di ortografia. Proprio perché, essendo l’ortografia una zona consolidata dell’uso italiano, si determina una forte reattività sociale. Quando dobbiamo esemplificare un errore clamoroso non andremo forse a citare un errore di sintassi, più complesso da descrivere; indicheremo un errore di ortografia: quore con la q è più immediato ed efficace, per rappresentare l’ignoranza di qualcuno, che non un anacoluto o un’incongruenza semantica. ”

Infatti, spesso le reazioni di fronte agli errori di ortografia sono piuttosto vivaci, tanto

Infatti, spesso le reazioni di fronte agli errori di ortografia sono piuttosto vivaci, tanto che è stato coniato il termine grammarnazi, per indicare chi non perdona la benché minima esitazione ortografica e di pronuncia. In generale, il grammarnazi, se posto di fronte a qualsiasi violazione della norma linguistica, risponde in modo aggressivo.

Nanni Moretti, Palombella rossa, 1989 https: //www. youtube. com/watch? v=qt. P 3 FWRo 6

Nanni Moretti, Palombella rossa, 1989 https: //www. youtube. com/watch? v=qt. P 3 FWRo 6 Ow

Il grammarnazi professa certezze grammaticali incrollabili, come se la lingua non fosse di per

Il grammarnazi professa certezze grammaticali incrollabili, come se la lingua non fosse di per sé un organismo vivo e in divenire. Un esempio? Il congiuntivo

Fantozzi: “Ah, congiuntivo? ” Filini: “Sì”

Fantozzi: “Ah, congiuntivo? ” Filini: “Sì”

Dante, Paradiso XXVII 139 “Tu, perché non ti facci meraviglia”

Dante, Paradiso XXVII 139 “Tu, perché non ti facci meraviglia”

Giovanni Boccaccio, Decameron, III 4: “ove che tu vadi” ¡ ibi. , VII 5

Giovanni Boccaccio, Decameron, III 4: “ove che tu vadi” ¡ ibi. , VII 5 “che su per lo tetto tu venghi stanotte di qua” ¡

Giacomo Leopardi, “Dialogo di Plotino e di Porfirio” (in Operette Morali) “io credo che

Giacomo Leopardi, “Dialogo di Plotino e di Porfirio” (in Operette Morali) “io credo che tu abbi in capo una mala intenzione”

Insomma, che cos’è l’errore? L’errore è quella violazione della norma che provoca una sanzione

Insomma, che cos’è l’errore? L’errore è quella violazione della norma che provoca una sanzione sociale (Serianni, Prima lezione di grammatica, 2006)

Il paragone più calzante è quello con il comune senso del pudore, che è

Il paragone più calzante è quello con il comune senso del pudore, che è definito da una legge dello Stato ma muta col mutare dei costumi e della sensibilità collettiva (Serianni, op. cit. )

Il comune senso del pudore in spiaggia III sec. d C. , Mosaico di

Il comune senso del pudore in spiaggia III sec. d C. , Mosaico di Piazza Armerina (Sicilia)

2017, bikini e burkini

2017, bikini e burkini

La norma linguistica può essere definita “come un insieme di regole, che riguardano tutti

La norma linguistica può essere definita “come un insieme di regole, che riguardano tutti i livelli della lingua (fonologia, morfologia, sintassi, lessico, testualità), accettato da una comunità di parlanti e scriventi (o per lo meno dalla stragrande maggioranza) in un determinato periodo e contesto storicoculturale” (Enciclopedia dell’Italiano Treccani, s. v. ).

Per scrivere bene occorre rispettare la norma linguistica ¡ ¡ Qual è lo scopo

Per scrivere bene occorre rispettare la norma linguistica ¡ ¡ Qual è lo scopo ultimo di tutto ciò? A che cosa serve tener conto della norma linguistica?

Lo scopo è capirsi

Lo scopo è capirsi

Una peculiarità dell’Italiano ¡ ¡ La norma linguistica si evolve incessantemente, ma lentamente. Per

Una peculiarità dell’Italiano ¡ ¡ La norma linguistica si evolve incessantemente, ma lentamente. Per l’Italiano, la lentezza è estrema, perché esso è rimasto pressoché immobile per quasi quattro secoli (dal XVI secolo alla seconda metà del Novecento). Per questa ragione, possiamo leggere Dante con una certa facilità, mentre gli inglesi non possono fare lo stesso con Chaucer. L’Italiano è stato per secoli una lingua esclusivamente letteraria, d’élite, più scritta che parlata. Gli italiani parlavano i vari dialetti, ancora adesso molto importanti negli idioletti. Il vero ruolo unificatore è esercitato dalla scuola pubblica obbligatoria e, soprattutto, dalla televisione, che si è diffusa nel secondo dopoguerra.

Alberto Manzi, Non è mai troppo tardi ¡ Non è mai troppo tardi. Corso

Alberto Manzi, Non è mai troppo tardi ¡ Non è mai troppo tardi. Corso di istruzione popolare per il recupero dell'adulto analfabeta è un programma televisivo, mandato in onda dal 1960 al 1968, dal lunedì al venerdì. La trasmissione era organizzata con il sostegno del Ministero della Pubblica Istruzione. https: //www. youtube. com/watch? v=UF_Xypl. Tn. Nk

La norma cambia nel tempo, ma anche in base alla situazione comunicativa

La norma cambia nel tempo, ma anche in base alla situazione comunicativa

Comportamenti scorretti

Comportamenti scorretti

Comunicazione scorretta R. Benigni, M. Troisi, Non ci resta che piangere (1984) https: //www.

Comunicazione scorretta R. Benigni, M. Troisi, Non ci resta che piangere (1984) https: //www. youtube. com/watch? v=HQ 79 Xobb. Cf. U

REGISTRO LINGUISTICO SITUAZIONE COMUNICATIVA SOLENNE UFFICIALE (livello alto, formale) Cerimonie ufficiali, incontri tra personalità

REGISTRO LINGUISTICO SITUAZIONE COMUNICATIVA SOLENNE UFFICIALE (livello alto, formale) Cerimonie ufficiali, incontri tra personalità di elevato livello sociale che rivestono cariche pubbliche. COLTO, ERUDITO (livello alto, formale) Convegni, conferenze, incontri formali tra persone di prestigio sociale e culturale. DIGNITOSO E CORRETTO (livello medio, normale) Relazioni quotidiane di lavoro, studio, affari tra persone che non hanno rapporti intimi e la cui conoscenza è limitata all’aspetto pubblico. SEMPLICE, FAMILIARE(livello informale) In ambito familiare, tra parenti e amici quando esistono rapporti di conoscenza abbastanza stretti. CONFIDENZIALE, INTIMO (livello informale) In ambiente familiare e con amici, in comunicazioni private con persone tra le quali esiste un alto grado di confidenza.

Dunque…. …occorre riflettere sui diversi usi linguistici, sui vari registri, sulle tante possibilità espressive

Dunque…. …occorre riflettere sui diversi usi linguistici, sui vari registri, sulle tante possibilità espressive che la nostra lingua ci offre.