Il XII secolo e la citt comunale in

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Il XII secolo e la città comunale in Italia Registrata il 20 marzo 2020

Il XII secolo e la città comunale in Italia Registrata il 20 marzo 2020

Cartina 1

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Cartina 2 (Italia 1300)

Cartina 2 (Italia 1300)

Cartina 3 (Italia 1450 c. )

Cartina 3 (Italia 1450 c. )

L’organizzazione del potere pubblico in Italia nel secolo XI Imperatore e re Enrico II-Corrado

L’organizzazione del potere pubblico in Italia nel secolo XI Imperatore e re Enrico II-Corrado II-Enrico V- Enrico IV- Enrico V Duchi marchesi e conti, che in teoria governano le giurisdizioni pubbliche In realtà fanno politica autonomamente (politica dinastica, politica familare) Hanno le loro clientele di vassalli CAPITANEI (vassalli di primo livello che spesso hanno feudi direttamente anche dall’impero

Il sistema vassallatico in Italia nei secoli XI e XII • Capitanei (vassalli che

Il sistema vassallatico in Italia nei secoli XI e XII • Capitanei (vassalli che hanno talvolta relazioni dirette con l’imperatore) • Vassalli di secondo livello (vassi vassorum, o valvassori) • La loro rivolta (1035) Edictum de beneficiis o constitutio de feudis (1037) • [gerarchie, non piramide!]

I vescovi • Non sono estranei a questo sistema • Hanno rapporti con l’Impero,

I vescovi • Non sono estranei a questo sistema • Hanno rapporti con l’Impero, risiedono in città, hanno relazione coi vassalli imperiali che vivono in città (impersonano la tradizione cittadina…. molto più che non i marchesi e i conti che vanno a costruirsi castelli nelle loro terre di campagna (conti di S. Bonifacio, conti di Montebello) vassalli dei vescovi

Un vuoto di potere • Avrebbe potuto l’impero tenere in pugno la situazione? Evitare

Un vuoto di potere • Avrebbe potuto l’impero tenere in pugno la situazione? Evitare che nelle città si sviluppassero nuove forme di organizzazione politica? • Sì se fosse stato presente in Italia • 1027 -1128 (Corrado II, Enrico II, Enrico II IV e V) : sono presenti in tutto per 21 anni

… Quando non c’è il gatto i topi ballano In assenza dell’imperatore c’è un

… Quando non c’è il gatto i topi ballano In assenza dell’imperatore c’è un vuoto di potere che deve essere riempito: Certo, in parte anche dal vescovo Ma soprattutto in una situazione di effervescenza sociale, di sviluppo economico, di crescita demografica Lo spazio di potere viene riempito da nuove forme di organizzazione politica, nate spontaneamente nell’interesse del BENE COMUNE I CONSOLI

. comparsa dei consoli • • Pisa 1085 Asti 1095 Milano 1097 Arezzo 1098

. comparsa dei consoli • • Pisa 1085 Asti 1095 Milano 1097 Arezzo 1098 Genova 1099 Como 1105 Pistoia 1105

. • La città europea come elemento di periodizzazione (Berengo, L’Europa delle città. XII-XVIII

. • La città europea come elemento di periodizzazione (Berengo, L’Europa delle città. XII-XVIII secolo, Einaudi, Torino 1999 • La ripresa urbana del XI-XII secolo • La città comunale italiana come “laboratorio” della politica occidentale • È un tema storiografico che diventa un mito….

. … nella cultura liberale europea dell’età della Restaurazione (Jean Baptiste de Sismondi, Histoire

. … nella cultura liberale europea dell’età della Restaurazione (Jean Baptiste de Sismondi, Histoire des républiques italiennes) … nel Risorgimento italiano (Berchet, Manzoni, Guerrazzi…) … che viene valorizzata nella lettura di Marx della storia economica dell’Occidente … Cattaneo e «Le città come principio ideale della storia d’Italia»

Città comuni signorie • • Il controverso mito del comune Comune e “democrazia” Comune

Città comuni signorie • • Il controverso mito del comune Comune e “democrazia” Comune e “italianità” Il problema dello stato e dell’unificazione nella storiografia italiana • Il passato comunale, campanilistico, sembrava spiegare la mancata unificazione nazionale e la nostra insuperabile lontananza quindi dal modello trionfante destinato a rimanere inavvicinabile: quello dello Stato nazionale nel modello incarnato dalla Francia e dall’Inghilterra. •

. • «Commune» : cosa significa? • Generale «principio associativo» che si riscontra in

. • «Commune» : cosa significa? • Generale «principio associativo» che si riscontra in tutte le articolazioni delle società occidentali dal XI secolo in poi - Rustici, Clero, Nobili - Docenti, studenti: universitas

. • Per tutta l’Europa si può parlare di comuni cittadini, • ma solo

. • Per tutta l’Europa si può parlare di comuni cittadini, • ma solo per l’Italia e, in parte, per la Francia meridionale si può parlare di città-Stato. C’è una radicale differenza di «cultura politica» • I cives di questi comuni non si accontentavano dell’autonomia entro le proprie mura (come le città imperiali tedesche o i grandi comuni borghesi delle Fiandre), ma assoggettavano in modo più o meno ampio il contado circostante, di cui il comune diventava signore collettivo.

. • Tra la fine del secolo XI e la prima metà del XII

. • Tra la fine del secolo XI e la prima metà del XII tra i dirigenti comunali si sviluppò la coscienza del loro essere potere pubblico e legittimo per eccellenza.

 • • • . Il prestigio delle sedi urbane era forte anche nell’alto

• • • . Il prestigio delle sedi urbane era forte anche nell’alto medioevo: lo determinavano la tradizione di centralità ereditata dal mondo antico la vivacità economica dei ceti urbani mercantili e finanziari, il carisma delle autorità vescovili presenti nelle città (civitas era appunto il centro abitato con un suo vescovo). ;

Il ruolo decisivo della cultura cittadina e della autocoscienza civica • E a ciò

Il ruolo decisivo della cultura cittadina e della autocoscienza civica • E a ciò contribuì la cultura: molti dei primi consoli erano giudici e notai, che accelerarono la valorizzazione del comune come res publica. • In molti casi, addirittura, i comuni si appiglieranno al ricordo del comitato carolingio, rivendicando il diritto di governarlo tutto come legittimi governatori collettivi al posto dell’antico conte:

. • i giuristi definiscono questo come «diritto di comitatinanza» . • La stessa

. • i giuristi definiscono questo come «diritto di comitatinanza» . • La stessa parola «contado» (da comitatus, appunto), per indicare la regione condizionata dal comune, deriva da quella concezione pubblica del potere comunale sulle campagne.

. Un’Europa ‘rurale’ • L’anima «rurale» dell’Europa transalpina • I grandi latifondi, le armi,

. Un’Europa ‘rurale’ • L’anima «rurale» dell’Europa transalpina • I grandi latifondi, le armi, il potere sulle campagne hanno dettato le regole per quasi tutto il medioevo: suggerendo gerarchie sociali e fissando i modi della politica. • Il mondo cavalleresco, la cultura cavalleresca di origine francese è “rurale” (anche nelle sue componenti letterarie)

. • In gran parte della Francia, il passaggio dall’XI al XII secolo è

. • In gran parte della Francia, il passaggio dall’XI al XII secolo è segnato dalla «dislocazione cavalleresca» : il potere signorile assume una dimensione locale in seguito alla frantumazione di vasti distretti signorili – le castellanie – ad opera dello strato inferiore dell’aristocrazia. Il processo non è uniforme.

. • Esso si manifesta in forme accentuate nelle regioni meridionali (Mâconnais, Linguadoca e

. • Esso si manifesta in forme accentuate nelle regioni meridionali (Mâconnais, Linguadoca e Provenza), mentre nel nord (Normandia e contea delle Fiandre) permane una forte autorità comitale e situazioni intermedie possono essere ravvisate nel bacino della Loira

Diversa la situazione in Germania . • nei territori della Germania permane, dopo il

Diversa la situazione in Germania . • nei territori della Germania permane, dopo il Mille, un gruppo ristretto di principi di altissimo rango sociale, dei quali l’imperatore stesso deve tener conto nell’esercizio del suo potere. • aristocrazia maggiore, che in epoca postcarolingia era alla guida di ducati (Stammesherzogtum),

 • dall’XI secolo sempre più si afferma il fenomeno della promozione di individui

• dall’XI secolo sempre più si afferma il fenomeno della promozione di individui di condizione servile a responsabilità militari e politiche: i ministeriales, reclutati nella familia del signore, vengono a costituire un’aristocrazia di rango inferiore ma di grande importanza, che può disporre di allodi e feudi trasmissibili ereditariamente.

. • Il processo continua e diventa ancor più evidente nel XII secolo: Federico

. • Il processo continua e diventa ancor più evidente nel XII secolo: Federico I impiega ministeriali per controllare alcune zone del regnum teutonicum, e il figlio, Enrico VI, fa di un ministeriale il suo rappresentante nel regno italico

. • Solo in Italia interscambio fitto tra campagna e città. Anche le famiglie

. • Solo in Italia interscambio fitto tra campagna e città. Anche le famiglie dell’aristocrazia rurale usavano sempre le città come propri punti di riferimento: la città era il mercato, il luogo d’inurbamento delle famiglie aristocratiche, la sede in cui si diventava vassalli del vescovo. •

 • . Non si può dare una spiegazione tutta «borghese- mercantile» delle origini

• . Non si può dare una spiegazione tutta «borghese- mercantile» delle origini dei comuni italiani perché contrasterebbe con i casi, tutt’altro che rari, in cui il ceto promotore dell’organismo comunale era stata l’aristocrazia: • è frequente che l’iniziativa sia dovuta alla clientela vassallatica di vescovi potenti, una clientela quasi sempre reclutata tra i maggiori milites del contado. • Non si deve tuttavia operare un rovesciamento completo, e non si deve generalizzare una teoria «signorile» delle origini comunali: è giusto dare rilievo agli elementi di continuità fra l’esperienza dei comuni e le gerarchie sociali precedenti, ma si deve soprattutto prendere atto che le origini dei diversi comuni possono avere i caratteri più disparati, sia per i tempi e i modi di formazione, sia per i tipi di gruppi sociali che ne furono interpreti.

Le città italiane secondo Ottone di Frisinga • I latini imitano ancor oggi la

Le città italiane secondo Ottone di Frisinga • I latini imitano ancor oggi la saggezza degli antichi Romani nella struttura delle città e nel governo dello Stato. Essi amano infatti la libertà tanto che, per sfuggire alla prepotenza dell'autorità si reggono con il governo di consoli anziché di signori. Essendovi tra essi tre ceti sociali, cioè quello dei grandi feudatari, dei valvassori e della plebe, per contenerne le ambizioni eleggono i predetti consoli non da uno solo di questi ordini, ma da tutti, e perché non si lascino prendere dalla libidine del potere, li cambiano quasi ogni anno. •

2. • Ne viene che, essendo la terra suddivisa fra le città, ciascuna di

2. • Ne viene che, essendo la terra suddivisa fra le città, ciascuna di esse costringe quanti abitano nella diocesi a stare dalla sua parte, ed a stento si può trovare in tutto il territorio qualche nobile o qualche personaggio importante che non obbedisca agli ordini delle città. Esse hanno anche preso l'abitudine di indicare questi territori come loro «comitati» , e per non mancare di mezzi con cui contenere i loro vicini, non disdegnano di elevare alla condizione di cavaliere e ai più alti uffici giovani di bassa condizione e addirittura artigiani praticanti spregevoli arti meccaniche, che le altre genti tengono lontano come la peste dagli uffici più onorevoli e liberali. Ne viene che esse sono di gran lunga superiori a tutte le città del mondo per ricchezza e potenza.

3 • A tal fine si avvantaggiano non solo, come si è detto, per

3 • A tal fine si avvantaggiano non solo, come si è detto, per la saggezza delle loro istituzioni, ma anche per l'assenza dei sovrani, che abitualmente rimangono al di là delle Alpi. In un punto tuttavia si mostrano immemori dell'antica nobiltà e rivelano i segni della rozzezza barbarica, cioè che mentre si vantano di vivere secondo le leggi, non obbediscono alle leggi. Infatti mai o quasi mai accolgono con il dovuto rispetto il sovrano a cui dovrebbero mostrare volonterosa obbedienza. . . a meno che non vi siano costretti dalla presenza di un forte esercito a riconoscerne l'autorità…]. •

Milano secondo Ottone di Frisinga • [Del luogo e dei costumi di questa città

Milano secondo Ottone di Frisinga • [Del luogo e dei costumi di questa città (Milano) abbiamo già parlato. Qui dobbiamo aggiungere che tutt'intorno è circondata da una pianura coltivata che per natura è amplissima. Il suo circuito è più di 100 stadi, è circondata da mura, dalla parte di fuori ha un ampio fossato colmo d'acqua che scorre come un fiume, che nell'anno precedente per timore della guerra futura i loro consoli avevano fatto fare malgrado le opposizioni di molti. Non hanno torri alte come tante altre città; infatti per la moltitudine e la fortezza loro e delle città a loro confederate, con molta fiducia avevano pensato che la loro città mai avrebbe potuto essere assediata da un re o da un imperatore.

Milano 2 • Di conseguenza avvenne che questa città fin dal tempo più antico

Milano 2 • Di conseguenza avvenne che questa città fin dal tempo più antico fosse nemica ai suoi re e che temerariamente macchinando ribellioni contro i suoi principi, godesse delle divisioni del regno e preferisse avere sopra di sé l'autorità di due sovrani, piuttosto che di uno e ridendosi dell'uno e dell'altro incapaci di farsi valere non serbava fede né a una parte né all'altra. Di queste cose, chi vuole un esempio, ricorra a Liutprando che ha scritto le gesta dei Longobardi].

Gli eventi • • 1154 Federico Barbarossa in Italia Le leggi di Roncaglia La

Gli eventi • • 1154 Federico Barbarossa in Italia Le leggi di Roncaglia La lega lombarda La distruzione di Milano (1160) • • • L’alleanza fra i comuni e il papa La fondazione di Alessandria 1176 1177 1183

L’Europa nel secolo XII

L’Europa nel secolo XII

La pace di Venezia (1177)

La pace di Venezia (1177)

Il monogramma di un diploma di Federico I Barbarossa

Il monogramma di un diploma di Federico I Barbarossa

Federico I coi figli Federico ed Enrico

Federico I coi figli Federico ed Enrico

Il giuramento di Pontida (1167)

Il giuramento di Pontida (1167)

La battaglia di Legnano

La battaglia di Legnano

La battaglia di Legnano

La battaglia di Legnano

La battaglia di Legnano e la storia militare italiana

La battaglia di Legnano e la storia militare italiana

L’uso pubblico della storia

L’uso pubblico della storia

Una parentesi, ma decisiva Una storia «culturale» del XII secolo • L’innovazione è soprattutto

Una parentesi, ma decisiva Una storia «culturale» del XII secolo • L’innovazione è soprattutto “culturale” (non si può mai distinguere e separare l’evoluzione della mentalità da quella della società: per spiegare le origini “culturali” del comune cittadino dobbiamo partire dalla storia della teologia”!)

. • Impotenza della teologia e spiritualità monastica di fronte al nuovo mondo •

. • Impotenza della teologia e spiritualità monastica di fronte al nuovo mondo • Incapacità culturale da parte di persone avvezze ad un mondo austero, stabile, di cogliere il nuovo • Ruperto di Deutz presenta lo sviluppo urbano come una delle conseguenze del peccato; le città sono il ricettacolo di infami trafficanti e di vagabondi

 • Guiberto di Nogent condanna senza appello il mondo comunale (“comune nomen novum

• Guiberto di Nogent condanna senza appello il mondo comunale (“comune nomen novum et detestabile”) • Il processo di desacralizzazione del mondo iniziato con la riforma gregoriana ha messo il germe dell’emancipazione della società laica • Paradossalmente, ciò accade nel momento del massimo potere della chiesa (Alessandro III, Innocenzo III)

, • • Sul piano teologico. la scuola di Chartres (Ivo di Chartres) 1120

, • • Sul piano teologico. la scuola di Chartres (Ivo di Chartres) 1120 -1140 Concetto di creazione: Dio si è “ritirato” dopo la creazione; ha lasciato che seguisse le sue “regole” • La creazione come «ordinata collezione di creature» (Bernardo di Chartres), che non è peccato voler conoscere • «L’universo, lungi dall’essere un semplice riflesso degradato delle sfere celesti, possiede una propria realtà, che può divenire oggetto di studi e di interpretazioni. Siamo alla fine del mondo incantato» (A. Vauchez). .

. • Opinioni, combattute (cfr. S. Bernardo, che considera profanazione e presunzione l’opera dei

. • Opinioni, combattute (cfr. S. Bernardo, che considera profanazione e presunzione l’opera dei teologi che col solo intelletto vogliono penetrare i misteri divini) • creare un nuovo «equilibrio fra la natura e la grazia» (Chenu) • Le Goff, “Tempo della chiesa e tempo del mercante”: una nuova idea, un nuovo modo di concepire il tempo e lo spazio • “L’invenzione del purgatorio”

. • Salvezza individuale / mediazione ecclesiastica • Etica/profitto • questioni del giusto prezzo

. • Salvezza individuale / mediazione ecclesiastica • Etica/profitto • questioni del giusto prezzo • prestito a interesse • regolamentazione cristiana dei contratti • condanna dell’usura

. • Il mondo non è più una valle di lacrime • La resistenza

. • Il mondo non è più una valle di lacrime • La resistenza al male non implica più la fuga dal mondo • La vita monastica, in prospettiva, non è più ‘superiore’ • Conseguenze del dinamismo sociale • alterarsi dell’omogeneità sociale del mondo rurale • estrema mobilità, ansia di spostamenti • (pellegrinaggi, crociate, colonizzazioni, viaggi a Roma. . ) • la stabilitas monastica si perde

. • Torniamo al comune come istituzione politica • Una nuova concezione del potere

. • Torniamo al comune come istituzione politica • Una nuova concezione del potere politico nasce nel mondo urbano (italiano!) • Quali erano le concezioni del passato? • Richiamiamo brevemente:

. • Nella versione tardoimperiale, il potere politico istituzionale dell’impero romano si presenta come

. • Nella versione tardoimperiale, il potere politico istituzionale dell’impero romano si presenta come un apparato autonomo dal corpo della società: legislazione, giurisdizione, burocrazia sono tutte nelle mani dell’imperatore da cui discende ogni funzione statale, mentre i «cittadini» sono costretti nella posizione di sudditi senza capacità di interferire con la gestione del potere. L’autorità imperiale è considerata sacra, sia nell’età pagana che in quella cristiana.

, • Potere sacrale dell’imperatore carolingio ecc.

, • Potere sacrale dell’imperatore carolingio ecc.

. • Cosa succede nelle città comunali? In queste società complesse e inquiete? Con

. • Cosa succede nelle città comunali? In queste società complesse e inquiete? Con una antica tradizione alle spalle, con gruppi sociali diversi (i vassalli del vescovo portatori di una mentalità aristocratica, ma anche la tradizione urbana antica, il “senso” della civitas, e anche la presenza di commercianti, di artigiani, ecc. )?

. • La fondazione di un nuovo modo di fare politica • Sismondi e

. • La fondazione di un nuovo modo di fare politica • Sismondi e la Storia delle repubbliche italiane nel medioevo • Il mito ottocentesco della città comunale • Max Weber e il saggio sulla “Città”

. • La de-magificazione, il disincantamento del mondo (Weber) • "Entzauberung", • L'uomo progressivamente

. • La de-magificazione, il disincantamento del mondo (Weber) • "Entzauberung", • L'uomo progressivamente conquista spazi di dominio e di conoscenza, prima con le attività manuali e poi con la ragione, attraverso le tappe di un processo di demagificazione, cioè di razionalizzazione, di considerazione e valutazione razionale del mondo.

. • Quali sono le caratteristiche del potere politico nella città medievale? Si tratta

. • Quali sono le caratteristiche del potere politico nella città medievale? Si tratta di un potere…. - delegato collegiale Rappresentativo A tempo (non ereditario): torna la funzione pubblica - “Sindacabile” - Mediato attraverso la scrittura (tecnicità / regolarità). La “rivoluzione documentaria” del secolo XII

… COLLEGIALITA’ Le assemblee furono in vario modo espressive della collettività tutta, e comunque

… COLLEGIALITA’ Le assemblee furono in vario modo espressive della collettività tutta, e comunque con la tendenza a presentarsi come tali, rappresentative del populus e della civitas come lo erano i consoli. Ma il ‘popolo’ poteva esser chiamato direttamente a ‘parlamento’ (concio, arengo), ossia in piazza davanti alla cattedrale di solito mancando per tanto tempo i palazzi ‘pubblici’, per approvare in modo corale una nomina; ad esempio dei consoli da parte dei predecessori, o un evento importante come la proclamazione di una guerra ecc. Si faceva con un sì (sic, o fiat, di solito), ossia con modalità che non davano molte garanzie né di ponderatezza di giudizio né di reale assenso, ma che comunque salvava il principio della titolarità popolare del potere. La comparsa dei consoli come «certificato di nascita» del comune cittadino

Consoli eletti a tempo determinato, come diceva Ottone di Frisinga • I consoli sono

Consoli eletti a tempo determinato, come diceva Ottone di Frisinga • I consoli sono di regola sottoposti non solo a decadenza rapida secondo norme previste in anticipo (annuale, semestrale; ma non mancano consoli “eletti per fare quella determinata cosa”), ma soprattutto non consolidati nei loro uffici con ricorrenze continue (insomma, non è detto che una volta eletti siano eletti poi ogni anno)

I consoli possono essere eletti «al bisogno» • Non possiamo pensare alle città comunali

I consoli possono essere eletti «al bisogno» • Non possiamo pensare alle città comunali applicando ad esse gli schemi rigidi di età posteriori. Le istituzioni sono in fase incoativa: si stanno facendo e cercano consensi sotto l’urgenza degli eventi. • (lo stesso vale, nei decenni successivi, quando si passa dal console al podestà)

Consoli non solo aristocratici, come diceva Ottone di Frisinga • non è esclusa la

Consoli non solo aristocratici, come diceva Ottone di Frisinga • non è esclusa la comparsa anche di homines novi, degli ‘emergenti’ ammessi al più alto vertice cittadino del consolato una volta resisi riconoscibili per il loro stile di vita da parte del ceto eminente – quindi anche come milites, pronti cioè a prestare servizio militare a cavallo per la città.

Consoli che risiedono in tutti i quartieri della città • Non è un ceto

Consoli che risiedono in tutti i quartieri della città • Non è un ceto chiuso per tanta parte del secolo XII quello che esprime i dirigenti detti consoli • È uno strato ampio della popolazione: un 10, un 15%? • Certo, devono essere tanti e dei notabili con un seguito in città, con aderenti capaci di esercitare ascendente e controllo nei vari quartieri, e capaci quindi di raccogliere consensi e trasmettere decisioni e proposte.

Città comunali: non proiettiamo sul passato la nostra idea di «democrazia» e di «uguaglianza»

Città comunali: non proiettiamo sul passato la nostra idea di «democrazia» e di «uguaglianza» ! • . Questa più antica società comunale non è egualitaria sul piano giuridico, politico e sociale ed è spesso scossa dai conflitti di classe e da scontri tra i pochi ricchi e i tanti ‘mediocri’ (diremmo oggi medio e piccoli borghesi) o ‘poveri’. • Tripartizione maiores, mediocres, minores • Ma soprattutto è anche attraversata dalla fondamentale divisione tra milites (combattenti a cavallo) e pedites (fanti), che si traduceva in vantaggi concreti, in termini di acquisizione di beni pubblici e di privilegi, per i primi

. • A mercanti, finanzieri, imprenditori e armatori navali, nelle città marittime • Giudici

. • A mercanti, finanzieri, imprenditori e armatori navali, nelle città marittime • Giudici e notai, ovunque • competenze militari assicurate dai nobili di tradizione cavalleresca, ovunque

C’erano divisioni e tensioni, come sempre al mondo • E’ animata da una tensione

C’erano divisioni e tensioni, come sempre al mondo • E’ animata da una tensione collettiva che si è realizzata nonostante (o forse anche proprio grazie a) la fluidità degli schieramenti politici interni. • Ma c’è unità contro i nemici esterni (milanesi contro comaschi o cremonesi, veronesi contro padovani; orgoglio civico, patriottismo civico ) La solidarietà cittadina di fronte ai problemi posti dalle contingenze esterne era forte anche perché non esistevano i partiti come noi li concepiamo. • Non si parla ancora di guelfi e di ghibellini, né di conflitto tra nobiltà e ‘popolo’ (fino alla fine del 1100) perché, pur con tutti gli squilibri socio-economici presenti in città, siamo pur sempre di fronte a un ceto dirigente aperto e a una cittadinanza fortemente coesa dal generale successo della città, reale o auspicato, e dall’apertura delle prospettive sociali ed economiche o dalle esigenze della aggressione o della difesa militare dall’esterno, da parte di altre città o dell’Impero.

 • La città che lotta del 1100 si sente un unum corpus che

• La città che lotta del 1100 si sente un unum corpus che sta salvaguardando la posizione raggiunta o che si sforza di migliorarla e in cui i vari elementi (ordines) devono sentirsi solidali perché cooperano verso un fine comune: la grandezza della città come creazione comune e, quindi, il suo onore.

Le prerogative del governo comunale • Fisco • Giustizia • Difesa

Le prerogative del governo comunale • Fisco • Giustizia • Difesa

. • Vedi Schermata 47 • LA DOCUMENTAZIONE • I notai come specialisti della

. • Vedi Schermata 47 • LA DOCUMENTAZIONE • I notai come specialisti della documentazione che ha valore di legge • 'Italia centro-settentrionale terra di notariato.

. • Il primo Comune aveva bisogno dei notai. Essi gli erano necessari per

. • Il primo Comune aveva bisogno dei notai. Essi gli erano necessari per costituire la propria autonomia, per legittimarsi come soggetto pubblico. • il Comune consolare è solo un cliente specialissimo dei notai - notai a loro volta un po' speciali, eminenti per preparazione e prestigio.

CHIESA E COMUNE • Le origini della laicità? Una laicità «quotidiana» ? • Tornare

CHIESA E COMUNE • Le origini della laicità? Una laicità «quotidiana» ? • Tornare alle schermate 37 – 40 e 46 • Un mondo più laico, disincantato • Non dominato più soltanto dalla paura dell’aldilà • (l’invenzione del Purgatorio)

, • Non certo un governo laico nel senso di non-religioso: cosa inconcepibile •

, • Non certo un governo laico nel senso di non-religioso: cosa inconcepibile • Ma un governo che si basa su presupposti diversi da quelli della fede • (Fra un po’ di tempo si riscopre Aristotele e la «Politica» !) • Il problema della tassazione dei beni ecclesiastici