Il Proterozoico In geologia il Proterozoico leone caratterizzato

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Il Proterozoico In geologia, il Proterozoico è l'eone caratterizzato dalla prima abbondanza di forme

Il Proterozoico In geologia, il Proterozoico è l'eone caratterizzato dalla prima abbondanza di forme di vita complesse sulla Terra. Nella suddivisone classica, la transizione fra il Proterozoico e il Paleozoico fu scelta come l'inizio del periodo Cambriano dove comparvero i primi fossili conosciuti di animali detti trilobiti e archeocyathids (spugne estinte). Nella seconda metà del XX secolo, un consistente numero di formazioni fossili furono trovate in rocce Precambriane, ma attualmente la fine del Proterozoico è scelta anche come la fine del Precambriano e l'inizio del Cambriano, correntemente all'incirca 545 Milioni di anni fa. Il Proterozoico si suddivide in 3 ere geologiche denominate, dalla più antica alla più recente: Paleoproterozoico Mesoproterozoico Neoproterozoico L'evento più significativo verificatosi in questo eone fu la transizione verso un'atmosfera ossigenata, che probabilmente avvenne durante il Mesoproterozoico per effetto di numerose glaciazioni, e probabilmente per l'apporto di cianobatteri, in grado di produrre ossigeno. Nell'ultimo periodo del Proterozoico, il Neoproterozoico, vi sono indizi che sia avvenuto il fenomeno della Snowball Earth, (in italiano Terra a palla di neve) provocato dalla più forte glaciazione di questa epoca. Eone Proterozoico

Distribuzione delle terre nel Proterozoico Eone Proterozoico

Distribuzione delle terre nel Proterozoico Eone Proterozoico

Il Precambiano: un tempo per esseri incredibili Se avessimo affrontato il nostro viaggio nel

Il Precambiano: un tempo per esseri incredibili Se avessimo affrontato il nostro viaggio nel tempo qualche anno fa avremmo cominciato parlando di un’Era, il Precambriano, che oggi è suddiviso in 3 diversi Eoni La Terra si è formata circa 4, 6 miliardi d’anni fa, ma la vita sul nostro pianeta è comparsa molto tempo dopo e con forme diverse da quelle che oggi conosciamo. I primi colonizzatori furono esseri dalle minuscole dimensioni, che vissero nel Pre. Cambriano. A questi seguirono altri organismi, conservati fossili nelle rocce, con scheletri e conchiglie visibili anche a occhio nudo, che popolarono la Terra dal Cambriano, circa 540 milioni d’anni fa (Ma). La vita sul nostro pianeta quindi è divisa in due fasi di lunghezza differente: il Criptozoico (dal greco cryptos, nascosto), ossia la fase più antica, e il Fanerozoico (dal greco phaneros, evidente) che arriva fino a oggi. Archeocyathids, antica spugna fossile Era Precambriano

Ma se è vero che, durante i lunghi periodi che hanno preceduto il Cambriano,

Ma se è vero che, durante i lunghi periodi che hanno preceduto il Cambriano, la Terra è stata popolata da numerose creature viventi, ne abbiamo poche tracce di difficile interpretazione. Gli enigmi trovano risposta solo recentemente, con l’aiuto di più efficaci mezzi di ricerca. Più uno strato geologico è antico, più si trova in profondità e più le rocce che lo compongono state sottoposte ad alti gradi di metamorfismo. Esse sono così deformate dalla temperatura e dalla pressione cui sono sottoposte all’interno della Terra, che i resti degli organismi viventi eventualmente contenuti, sono scomparsi. Solo i marcatori biochimici, gli involucri cellulari e le impronte di organismi spezzati, hanno permesso agli scienziati di individuare e spiegare l’esistenza di alcuni eccezionali reperti. Le stromatoliti di Warrawoona (Australia), risalgono a 3400 Ma, e sono formate da batteri marini che popolavano i bassi fondali degli atolli; i primi organismi eucarioti sono comparsi 2700 Ma, e alcuni si sono fossilizzati nei giacimenti di Wittenoom (Australia, 2680 Ma). Era Precambriano

Tra i 2500 e i 1000 Ma, si sono sviluppati molti altri organismi dall’aspetto

Tra i 2500 e i 1000 Ma, si sono sviluppati molti altri organismi dall’aspetto e dalle dimensioni più vari: i rappresentanti del fitoplancton, le alghe pluricellulari e alcuni individui particolari. Grypania (Negaunee, USA, 2100 Ma), ad esempio, è un fossile macroscopico visibile ad occhio nudo, conservato come una pellicola nera, simile a un nastro avvolto a spirale e compresso su una lamella rocciosa. Gli acritarchi, dall’origine incerta, sono invece alghe verdi unicellulari, che hanno assunto forma e grandezza diverse: da pochi millimetri ad alcuni centimetri di diametro, rotondi e lisci, poligonali e con spine. L’evoluzione però cambiò il suo corso tra i 750 -590 Ma, quando due glaciazioni colpirono la Terra. Le odierne stromatoliti sono le discendenti degli antichi colonizzatori precambriani Era Precambriano

La vita non sparì, grazie a “zone-rifugio”, dove i ghiacci non si formarono mai.

La vita non sparì, grazie a “zone-rifugio”, dove i ghiacci non si formarono mai. Fu proprio in questo periodo, che si svilupparono i primi organismi bilaterali, simili ai vermi piatti. È la fauna di Ediacara (Australia, 565 - 545 Ma), quindi prima del Cambriano, con il 70% di nuove forme, che conferma le ipotesi degli scienziati e li stupisce con i suoi organismi semplici, che scambiavano le sostanze direttamente con l’ambiente circostante, con animali strani, spesso di grande taglia e dalle affinità oscure. Ma poco dopo il debutto di questa fantastica fauna, 540 Ma, una nuova crisi provocò la scomparsa di tutti gli organismi noti per lasciare spazio a esseri nuovamente piccoli e dotati spesso di guscio. È l’inizio del Cambriano, del Fanerozoico, in cui la varietà dei viventi aumenterà enormemente, poiché, come scrisse Darwin nell’Origine delle specie: «…Le antiche forme sono state sostituite da forme di vita nuove e perfezionate, prodotte dalla legge della variazione, tuttora operante intorno a noi, e preservate dalla selezione naturale. » Ricostruzione di un fondale marino del periodo ediacarano Era Precambriano

Il Paleozoico, noto anche come Era Primaria, è una delle più importanti divisioni della

Il Paleozoico, noto anche come Era Primaria, è una delle più importanti divisioni della scala dei tempi geologici, una delle quattro ere geologiche tradizionali. L'ulteriore suddivisione all'interno dell'era in periodi, fu fatta dall'Italiano Giovanni Arduino nel XVIII Secolo, che denominò questa era come "Primaria". . Si estende da circa 542 a 251 milioni di anni fa. L'era che precede è l'era Neoproterozoica (dell'eone proterozoico e supereone Precambriano) e la successiva è detta era Mesozoica. Fanerozoico Paleozoico

Suddivisione Il Paleozoico include sei periodi geologici: in ordine cronologico (dal più antico): Cambriano

Suddivisione Il Paleozoico include sei periodi geologici: in ordine cronologico (dal più antico): Cambriano Ordoviciano Siluriano Devoniano Carbonifero Permiano. Spugne attuali Limiti inferiore e superiore Fanerozoico Paleozoico Il Paleozoico ricopre quell'intervallo temporale che comincia con la comparsa dei primi fossili con parti dure, classicamente marcato dalla prima comparsa di creature dette trilobiti e archeociatidi (spugne primitive ***). Oggi si stabilisce il limite inferiore alla prima comparsa di una particolare traccia fossile detta Phycodes pedum (un artropode che viveva in gusci infossati nei sedimenti che sono quindi rimasti sottoforma di fossile nelle rocce del periodo). Il limite superiore è invece associato alla grande estinzione di massa del limite Permiano-Triassico.

Morfologia e Paleogeografia Geologicamente, il Paleozoico inizia poco dopo la disgregazione del supercontinente Rodinia,

Morfologia e Paleogeografia Geologicamente, il Paleozoico inizia poco dopo la disgregazione del supercontinente Rodinia, alla fine di un'era glaciale globale. Durante la prima parte (Cambriano) del Paleozoico, le terre emerse furono disperse in un gran numero di continenti relativamente piccoli. Verso la fine dell'era (Permiano), i piccoli frammenti continentali si riunirono insieme in un unico supercontinente denominato Pangea, che includeva la maggior parte degli attuali continenti. Le conoscenze attuali su flora e fauna del Paleozoico sono dovute al ritrovamento di fossili in due siti particolari: Ediacara e Burgess Fanerozoico Paleozoico

Eone: Fanerozoico Era: Paleozoico Cambriano superiore Cambriano Paibiano Cambriano medio Cambriano inferiore 501 513

Eone: Fanerozoico Era: Paleozoico Cambriano superiore Cambriano Paibiano Cambriano medio Cambriano inferiore 501 513 542 Fanerozoico Paleozoico Cambriano

Il Cambriano Il nome Cambriano, o Cambrico, deriva dal latino Cambria, termine con il

Il Cambriano Il nome Cambriano, o Cambrico, deriva dal latino Cambria, termine con il quale i Romani indicavano il Galles, dove le rocce risalenti a questo periodo sono più significative. Esso va da 542 a 488 milioni di anni fa; in termini di Anno della Terra, esso dura più o meno dalla mezzanotte del 17 novembre alle dieci antimeridiane del 22 novembre. Il Cambriano è una delle più importanti divisioni della scala dei tempi geologici che comincia da 542 milioni di anni fa alla fine dell'eone Proterozoico e si conclude circa 490 milioni di anni fa con l'avvento del periodo Ordoviciano. È il primo periodo dell'era paleozoica nell'eone Fanerozoico Paleozoico Cambriano

Suddivisioni Il periodo Cambriano segue il periodo Ediacarano dell'era Neoproterozoica e precede il periodo

Suddivisioni Il periodo Cambriano segue il periodo Ediacarano dell'era Neoproterozoica e precede il periodo Ordoviciano . Il Cambriano è tradizionalmente diviso in tre epoche: Cambriano superiore (Caerfai o Waucobana) Cambriano medio (St Davids o Albertiana) Cambriano inferiore (Merioneth o Croixana). Le epoche in ordine cronologico sono le seguenti: Tommotiano (Inferiore) Atdabaniano (Inferiore) Toyoniano/Leniano/Botomiano (Inferiore) Solvano (Medio) Meneviano (Medio) Dresbachiano/Maentwrogiano (Superiore) Franconiano/Trempealeauano/Dolgelliano (Superiore ) Fanerozoico Paleozoico Cambriano

Datazione Il limite inferiore del Cambriano fu tradizionalmente stabilito con la comparsa dei primi

Datazione Il limite inferiore del Cambriano fu tradizionalmente stabilito con la comparsa dei primi artropodi conosciuti, come i trilobiti e le primitive colonie formate da animali conosciuti come archeociatidi. La fine del periodo fu stabilita invece da un repentino cambiamento della fauna, identificato attualmente come un evento di estinzione. Nonostante l'evoluzione della datazione radioattiva nell'ultimo quarto del XX secolo, ci sono ancora controversie intorno a questa datazione: c'è anzitutto un'incertezza di circa 20 milioni di anni, condivisa dalla maggior parte degli autori. La più ragionevole proposta per la datazione del periodo fu formulata dalla sottocommissione internazionale di stratigrafia terrestre a ca. (approssimativamente) da 545 a 490 milioni di anni fa recentemente nel 2002. Una datazione radiometrica effettuata nel New Brunswick pone la fine della prima fase del periodo Cambriano a circa 511 milioni di anni fa. Questo propone un periodo di circa 21 milioni di anni per le due fasi successive del Cambriano. Fanerozoico Paleozoico Cambriano

Come viene determinato il limite inferiore Una data più precisa per il limite inferiore,

Come viene determinato il limite inferiore Una data più precisa per il limite inferiore, 542 milioni di anni (± 300. 000 anni) è stata recentemente riconosciuta per una estinzione di massa avvenuta all'inizio del Cambriano. La ragione di questa data precisa è un esempio di ragionamento deduttivo paleontologico. Esattamente a questa data si presenta un notevole decadimento della abbondanza di carbonio 13 presente precedentemente, un 'punto d'inversione' che i paleontologi chiamano escursione. Questo metodo è molto utilizzato ed è ritenuto il miglior indicatore del limite inferiore del Precambriano, relativamente alle sequenze stratigrafiche di questa età. Uno dei siti dove è meglio stabilita l'escursione del carbonio 13 è nella regione dell'Oman. Fanerozoico Paleozoico Cambriano

Amthor (2003) descrive le evidenze rilevate in Oman (Stato del sud della penisola arabica)

Amthor (2003) descrive le evidenze rilevate in Oman (Stato del sud della penisola arabica) che indicano le escursioni dell'isotopo del carbonio in relazione con l'evento di estinzione di massa: la scomparsa dei fossili caratteristici del Precambriano coincide esattamente con l'anomalia dell'escursione repentina del Carbonio-13. Fortunatamente, nella sequenza dell'Oman, sono state ritrovati livelli di cenere vulcanica nei quali lo zirconio ivi contenuto fornisce una datazione più precisa a 542± 0. 3 milioni di anni fa (calcolata sul rapporto di decadimento dell'uranio in piombo). Questa nuova e precisa data coincide con le meno precise datazioni ottenute dall'osservazione dell'anomalia del Carbonio-13, rilevata dalle sequenze ritrovate in Siberia e in Namibia. Quanto detto sopra è stato ormai accettato come la datazione definitiva per l'inizio dell'eone Fanerozoico, e dunque per l'inizio anche dell'era Paleozoica e del relativo periodo Cambriano. Fanerozoico Paleozoico Cambriano

Morfologia Cambria è il nome antico dato dai latini al Galles del nord, un

Morfologia Cambria è il nome antico dato dai latini al Galles del nord, un sito ricco di rocce di età Cambriana studiate da Adam Sedgwick nel 1830. Nelle prime serie stratigrafiche compilate, il tardo Cambriano coincideva nelle sequenze stratigrafiche con quelle del successivo 'Siluriano', le quali furono meglio identificate da Sir Roderick Murchison. Nel 1879, Charles Lapworth definì un periodo intermedio fra i due, detto 'Ordoviciano', che includeva le sovrapposizioni fra i due periodi. Paleogeografia I continenti presenti nel Cambriano sono stati originati dal disfacimento del supercontinente formato nella precedente era neoproterozoica, il supercontinente Rodinia. Gli oceani nel periodo Cambriano sembrano essere diffusi, ma poco profondi. Si crede che il clima durante il Cambriano fosse notevolmente più caldo che nei periodi immediatamente precedenti (Ediacarano e ovviamente, Cryogeniano), in quanto erano oramai finite le ere glaciali globali, come la famosa glaciazione di Varanger. La Deriva continentale avvenuta nel Cambriano può essere stata anomala, ovvero molto veloce e caotica. In ragione della sua complessità, risulta difficile descrivere i moti continentali avvenuti in questo periodo. Le sequenze temporali delle mappe continentali relative a tali paleocontinenti e le altre più significative caratteristiche geologiche sono chiamate paleomappe e sono disponibili in numerosi siti web. Fanerozoico Paleozoico Cambriano

Contenuto fossilifero Il Cambriano è il periodo più antico ove sono state trovati in

Contenuto fossilifero Il Cambriano è il periodo più antico ove sono state trovati in grandi quantità nelle rocce numerosi reperti distinti di organismi animali multicellulari, o Metazoi , organismi anche più complessi di poriferi o medusoidi già rilevati nel tardo Ediacarano. Durante questo periodo vi fu una vera e propria esplosione di forme evolute di organismi viventi, riferita in letteratura come la cosiddetta esplosione cambriana: all'incirca 50 gruppi separati di organismi (tipi o "Phylum" un phylum definisce la classificazione di base di gruppi di animali estinti o attuali) emersi improvvisamente, in molti casi senza avere evidenti precursori. Fanerozoico Paleozoico Cambriano

La "foresta dei Gondi" Il supercontinente Pannotia, esistito alla fine dell'Algonchiano, cominciò a rompersi

La "foresta dei Gondi" Il supercontinente Pannotia, esistito alla fine dell'Algonchiano, cominciò a rompersi in tre continenti più piccoli detti Laurenzia (cioè Nordamerica, Groenlandia e Scozia, dal nome del fiume San Lorenzo), Baltica (l'Europa centrosettentrionale fino agli Urali, che allora non esistevano) e Gondwana (la parte meridionale del mondo), per lo più posizionati a basse latitudini e in parte sommersi da mari poco profondi, detti mari epicontinentali, mentre Cina e Siberia vagavano per i mari come grandi isole. Siccome pochi sanno qual è l'etimologia esatta del nome Gondwana, sarà bene specificare che esso deriva dal sanscrito Gondavana, cioè "foresta dei Gondi", una regione della penisola indiana formata da un altopiano delle province centrali, abitato in maggioranza per l'appunto dalla popolazione dei Gondi. Il nome fu assunto dai geologi per indicare una formazione continentale paleozoica le cui rocce si trovano rappresentate in questa regione. Una vera sineddoche: la parte per il tutto. . . Le rocce, prevalentemente sedimentarie e di notevole spessore (in alcune zone delle Montagne Rocciose il loro spessore va oltre i 3600 metri!), si sono formate sugli strati precedenti dopo un periodo di relativa inattività dovuta all'innalzamento dai fondi oceanici. Non sono state invece ritrovate tracce di costruttori di scogliere d'acque calde, il che fa supporre temperature dell'oceano piuttosto basse. Fanerozoico Paleozoico Cambriano

A parte alcune enigmatiche forme di vita che potrebbero essere o no animali, tutti

A parte alcune enigmatiche forme di vita che potrebbero essere o no animali, tutti i moderni phylum del regno Animale compaiono nel Cambriano, eccetto i poriferi, che si pensa si siano originati subito prima dell'inizio del periodo, cioè nel tardo Ediacariano. Molti phyla estinti e alcuni animali asimmetrici non hanno chiare relazioni con altri animali anche apparsi nel Cambriano stesso. L'improvvisa comparsa contemporanea in un periodo di appena 10 milioni di anni di fauna molto diversificata è riconosciuta come esplosione cambriana, ed è tuttora uno dei più interessanti e affascinanti oggetti di ricerca paleontologica. I migliori siti ove sono stati ritrovati organismi molli fossilizzati sono il cosiddetto Burgess shale in British Columbia. Sono stati ritrovati in degli strati del medio Cambriano e ci forniscono ricche informazioni sulla diversità dei primi organismi animali. Fauna similiare è stata in seguito trovata in numerosi altri siti -- alcune importantissime argille primordiali del Cambriano in Cina, provincia dello Yunnan. Una più antica fauna pre -Cambriana (ediacarana) fu identificata negli ultimi 50 anni, ma le loro relazioni con le forme cambriane rimangono tuttora oscure. Il Cambriano in Italia Le più antiche rocce presenti in Italia risalgono al Cambriano e affiorano principalmente in poche regioni della Sardegna meridionale (Iglesiente, Sulcis, Sarrabus). Queste rocce si sono depositate in bacini marini poco profondi, i cui fossili includono animali primitivi come gli archeociatidi, le meduse, i brachiopodi e i Fanerozoico trilobiti. Paleozoico Cambriano

Fauna La comparsa dei Trilobiti Con il Cambriano ha inizio l'EONE FANEROZOICO ("della vita

Fauna La comparsa dei Trilobiti Con il Cambriano ha inizio l'EONE FANEROZOICO ("della vita palese"), perché il mare cominciò veramente a brulicare di vita. Fecero il loro debutto i celenterati ("cavi all'interno"), oggi rappresentati da polipi e meduse, animali che devono il nome all'unica cavità del loro corpo che coincide con il sistema gastrovascolare; gli echinodermi (ad es. ricci di mare), animali esclusivamente marini a simmetria spesso apparentemente raggiata, con un dermascheletro costituito da piastrine calcaree, spesso munite di aculei, da cui il loro nome ("pelle con aculei"); e gli ostracodi, crostacei racchiusi all’interno di una conchiglia come se fossero molluschi e tuttora presenti con piccoli animaletti che non superano i 23 millimetri di lunghezza, il cui corpo è racchiuso in un carapace formato da un guscio bivalve simile a quello dei molluschi. Particolarmente diffusi erano i gigli di mare e le stelle marine, mentre le spugne erano praticamente già identiche a quelle attuali. Fanerozoico Paleozoico Cambriano

Fanerozoico Paleozoico Cambriano Ma soprattutto nel Cambriano apparvero gli Artropodi ("piedi articolati“, oggi rappresentati

Fanerozoico Paleozoico Cambriano Ma soprattutto nel Cambriano apparvero gli Artropodi ("piedi articolati“, oggi rappresentati da Insetti, Aracnidi, Crostacei, ……. ), probabilmente derivati da anellidi marini del Precambriano, i quali furono i primi esseri viventi a costruire attorno al corpo molle un vero e proprio esoscheletro, costituito da chitina e talvolta reso ancora più resistente da sali calcarei. Oggi sono presenti con oltre 4 milioni di specie viventi, di cui solo un milione e mezzo classificate! Molti di essi erano simili a crostacei con occhi ben sviluppati, posti sopra la testa; altri, invece, erano privi di capacità motorie o racchiusi in conchiglie. Altri ancora, come tutti i Calimenidi, avevano la possibilità di arrotolarsi su se stessi. Tra i primi Artropodi a munirsi di esoscheletro ci furono i Trilobiti, oggi completamente estinti, dalle cui numerosissime testimonianze fossili sono state classificate oltre quattromila specie. La maggior parte di essi viveva nei mari poco profondi, e le loro dimensioni variavano da 10 cm a qualche millimetro, ma ve n'erano anche di notevoli dimensioni. La caratteristica principale di questi animali, cui devono il nome, è la suddivisione in tre parti dell'esoscheletro, sia lungo l'asse cefalocaudale, sia lungo quello perilaterale: la testa, il torace e la coda.

Un Trilobite nuota in un mare del Cambriano Il torace e la coda erano

Un Trilobite nuota in un mare del Cambriano Il torace e la coda erano formati da segmenti, ognuno dei quali muniti di zampe per la deambulazione e branchie piumose per la respirazione. Erano dotati di grandi occhi composti e si nutrivano di particelle planctoniche. Durante lo sviluppo, quando lo scheletro esterno si faceva troppo stretto veniva abbandonato dall'animale che provvedeva alla sua ricostituzione com'è testimoniato dagli innumerevoli resti fossili. In confronto agli esseri viventi attuali appaiono assai semplici, come denota la forma primitiva del capo, l'uniformità di tutte le appendici deambulatorie e l'assenza di organi masticatori; ma, per quei remoti tempi, potevano già considerarsi particolarmente evoluti, soprattutto in rapporto alla fauna di Ediacara. Evolvendosi, i Trilobiti si trasformarono in animali privi di vista in grado di scavare nella sabbia, o svilupparono occhi enormi posti sopra la testa e protuberanze ad aculeo sullo scudo cefalico. La loro estinzione definitiva avvenne alla fine del periodo Permiano per lasciare il posto ad altri artropodi meglio sviluppati come granchi, gamberi e simili. Fanerozoico Paleozoico Cambriano Ricostruzione tridimensionale di un trilobite mentre nuota

L'esplosione cambriana Il Cambriano rappresenta ancor oggi, per gli studiosi, un vero e proprio

L'esplosione cambriana Il Cambriano rappresenta ancor oggi, per gli studiosi, un vero e proprio rebus, perché all'inizio di questo periodo avvenne una straordinaria moltiplicazione delle specie viventi nei mari, oggi nota come "esplosione cambriana". Nell'Algonchiano vi erano solo tre phila, cioè tre grandi gruppi di esseri viventi, tutte simili a vermi o simili; nel corso di appena cinque milioni di anni (un'inezia, in termini geologici) si passa a 38 phila, cioè lo stesso numero di grandi famiglie oggi viventi sulla Terra. Come si spiega questo balzo in avanti? Come c'era da aspettarsi, le spiegazioni date dagli esperti sono state molteplici e di solito contrastanti tra di loro. Ma Andrew Parker, biologo marino della Royal Society ad Oxford, nel suo libro "In un batter d'occhio", ed. Zanichelli, ha riproposto la cosiddetta "light switch theory", la quale ipotizza che il Big Bang della vita nei mari cambriani sia stata dovuta all'invenzione dell'occhio. Fanerozoico Paleozoico Cambriano

Prima del Cambriano i viventi possedevano solo dei fotoricettori, in grado di distinguere fra

Prima del Cambriano i viventi possedevano solo dei fotoricettori, in grado di distinguere fra luce e buio, ma non di delineare immagini nitide degli oggetti. Quando improvvisamente il primo predatore sviluppò un organo in grado di fornirgli una visione chiara del mondo circostante, e soprattutto delle possibili prede, ci fu una vera rivoluzione. Un simile predatore infatti divenne subito il terrore delle specie allora viventi che, per sopravvivere, dovettero escogitare nuove strategie; sviluppare anch'esse occhi efficienti, sviluppare gli altri sensi, adottare soluzioni mimetiche, difendersi mediante corazze, aculei o ghiandole velenifere. . . Tutto ciò provocò insomma una moltiplicazione esponenziale delle linee evolutive dando vita alle forme di vita più svariate, alcune veramente bizzarre, altre talmente azzeccate da sopravvivere fino ad oggi (è il caso dei brachiopodi, degli onicofori e degli anellidi). La prova definitiva in favore di questa teoria è stata la scoperta del sito cinese di Chengjiang (provincia di Yunnan, sudovest della Cina), dove uno smottamento di fango seppellì la fauna del tempo preservandoci una "fotografia" del mare cambriano popolato da tutte quelle strambe creature. Fanerozoico Paleozoico Cambriano

 Il 95 % delle specie di Chengjiang possiede occhi, e l'epoca a cui

Il 95 % delle specie di Chengjiang possiede occhi, e l'epoca a cui risale il sito coincide praticamente con quella dell'esplosione evolutiva (mentre sinora il sito più antico ricco di animali dotati di visione oculare, quello canadese di Burgess Shale, era posteriore di 15 milioni di anni (quasi due minuti dell'Anno della Terra), giudicati troppi per poter affermare l'esistenza di una relazione causa-effetto tra la comparsa dell'occhio e il Big Bang del Cambriano): la prova definitiva della teoria dell'"interruttore della luce" può dirsi trovata, come ha riconosciuto anche il genetista Francis Crick, uno dei due scopritori della struttura a doppia elica del DNA, che per risolvere la questione puntava in precedenza sugli studi di genetica. Tra l'altro uno degli strani animali di Chengjiang, il Millokunmingia, è stato identificato come l'antenato di tutti i cordati (e dunque anche dell'uomo!), possedendo per primo un'evidente corda dorsale. Dunque anche noi esisteremmo solo perché un trilobite un bel giorno si è dotato di occhi ed ha cominciato ad usarli per cacciare. . . opabinia Fanerozoico Paleozoico Cambriano

Fanerozoico Eone: Fanerozoico Paleozoico Ordoviciano Era: Paleozoico Hirnantiano Ordoviciano superiore Ordoviciano VI Ordoviciano V

Fanerozoico Eone: Fanerozoico Paleozoico Ordoviciano Era: Paleozoico Hirnantiano Ordoviciano superiore Ordoviciano VI Ordoviciano V Darriwiliano Ordoviciano medio Ordoviciano III Arenig Ordoviciano inferiore Tremadociano 445, 6 455, 8 460, 9 468, 1 471, 8 478, 6 488, 3

L’Ordoviciano Fanerozoico Paleozoico Ordoviciano Generalità Il nome Ordoviciano o Ordovicico deriva dagli Ordovici, il

L’Ordoviciano Fanerozoico Paleozoico Ordoviciano Generalità Il nome Ordoviciano o Ordovicico deriva dagli Ordovici, il nome latino di un popolo del Galles. È il secondo periodo del Paleozoico, successivo al Cambriano e precedente il Siluriano, e va da 488 milioni a 444 milioni di anni fa. In termini di Anno della Terra, esso dura più o meno dalle dieci di mattina del 22 novembre alle ore 23. 40 del 25 novembre.

Fanerozoico Paleozoico Ordoviciano L' Ordoviciano è il secondo dei sei (sette in Nord America)

Fanerozoico Paleozoico Ordoviciano L' Ordoviciano è il secondo dei sei (sette in Nord America) periodi geologici in cui è suddivisa l' era geologica paleozoica. Segue il periodo Cambriano ed è seguita dal periodo Siluriano. L' Ordoviciano, il cui nome deriva da una tribù gallese (Ordovici), fu definito da Charles Lapworth nel 1879 per risolvere una disputa tra i seguaci di Adam Sedgwick e di Roderick Murchison che avevano attribuito le stesse rocce del nord del Galles rispettivamente al Cambriano ed al Siluriano. Lapworth risolse la contesa proponendo un nuovo periodo, perché aveva riconosciuto che la fauna fossile negli strati oggetto della disputa era diversa sia da quella del Cambriano che da quella del Siluriano.

Fanerozoico Paleozoico Ordoviciano Nel Regno Unito l'adozione del nuovo periodo fu lenta, mentre nelle

Fanerozoico Paleozoico Ordoviciano Nel Regno Unito l'adozione del nuovo periodo fu lenta, mentre nelle altre parti del mondo l'Ordoviciano fu accettato velocemente. Esso ricevette il riconoscimento internazionale nel 1906, quando fu adottato ufficialmente come periodo del Paleozoico dal Congresso Internazionale di Geologia. I sedimenti dell' Ordoviciano contengono abbondanti fossili ed in talune regioni contengono giacimenti di idrocarburi. Datazione L'Ordoviciano iniziò con un evento minore di estinzione circa 488, 3 milioni di anni fa. La fine dell'Ordoviciano, 433, 7 milioni di anni fa, coincide con uno dei maggiori eventi di estinzione di massa, che portò alla scomparsa di circa il 60% dei generi di animali marini.

Fanerozoico Suddivisione L' Ordoviciano è suddiviso in tre epoche: Ordoviciano inferiore che comprende le

Fanerozoico Suddivisione L' Ordoviciano è suddiviso in tre epoche: Ordoviciano inferiore che comprende le sottoepoche Tremadociano Arenigiano Ordoviciano medio che comprende le sottoepoche Ordoviciano III Darriwiliano Ordoviciano superiore che comprende le sottoepoche Ordoviciano VI Hirnantiano Paleozoico Ordoviciano

Fanerozoico Fauna Paleozoico Ordoviciano In Nord America ed in Europa l'Ordoviciano fu caratterizzato da

Fanerozoico Fauna Paleozoico Ordoviciano In Nord America ed in Europa l'Ordoviciano fu caratterizzato da mari continentali poco profondi e ricchi di vita. Trilobiti e Brachiopodi in particolare furono numerosi e differenziati. I primi Briozoi e le prime barriere coralline apparvero nel corso dell' Ordoviciano. I Molluschi, che apparvero già nel Cambriano come i coralli non organizzati in scogliere, divennero comuni e differenziati, specialmente bivalvi, gasteropodi e nautiloidi cefalopodi. Fu a lungo ritenuto che il primo vertebrato (pesce - Ostracoderma) apparve nell' Ordoviciano ma di recente alcune scoperte in Cina hanno rivelato che essi probabilmente si originarono all' inizio del Cambriano. Animali marini non estinti chiamati graptoliti prosperavano negli oceani e apparve qualche crinoide e cistoide. I Briozoi, ancora oggi presenti in tutti i mari, erano presenti in gran quantità nei mari dell’Ordoviciano

Arrivano i cordati L'Ordoviciano è testimoniato da scisti e da calcari con Graptoliti e

Arrivano i cordati L'Ordoviciano è testimoniato da scisti e da calcari con Graptoliti e Trilobiti con presenze anche in Italia, nelle Alpi Carniche (scisti e calcescisti), ed in Sardegna (scisti argillosi e arenacei fossiliferi). Tipici abitanti dei mari in quel periodo erano gli ortoceratidi, molluschi della famiglia dei nautiloidei. Si trattava di cefalopodi dal guscio diritto, conico ed appuntito (da cui il nome, in greco "corno diritto"), alcuni dei quali raggiungevano il metro di lunghezza! Nei mari ordoviciani comparvero anche gli Euripderidi, orribili scorpioni marini lunghi fino ad un metro e ottanta, probabilmente antenati degli attuali ragni e scorpioni. Intanto però comparivano i cordati, antenati dei vertebrati. Oggi ne sono testimonianza le ascidie, che nella fase larvale si muovono nuotando, ma da adulti si fissano sul fondo perdendo la corda dorsale, un embrione di colonna vertebrale. Il nautilo è un mollusco affine alle ammoniti, i cui progenitori ancestrali apparvero nell’Ordoviciano Fanerozoico Paleozoico Ordoviciano

Fanerozoico Paleozoico Ordoviciano Alcuni cordati tuttavia cominciarono a conservare la corda anche da adulti,

Fanerozoico Paleozoico Ordoviciano Alcuni cordati tuttavia cominciarono a conservare la corda anche da adulti, ed iniziarono a vivere nuotando in superficie. Nella testa, dove si concentravano i centri nervosi, si raccolse del calcio che produsse placche di rivestimento, le quali poi si diffusero sull'intero corpo. E così, i più antichi vertebrati di cui si ha conoscenza sono gli ostracodermi o pesci corazzati, organismi ittiomorfi (ossia simili ai pesci di acqua dolce), protetti da uno scudo osseo e privi di mascelle; le loro dimensioni non superavano i 50 centimetri. Comparvero nel periodo Ordoviciano e si estinsero alla fine del Devoniano; si svilupparono probabilmente in acque dolci e si imposero come gruppo dominante al pari dei Trilobiti. Li conosciamo bene grazie ai ritrovamenti nella Scozia, ma i più antichi sono stati ritrovati in Norvegia e risalgono a circa 460 milioni di anni fa (al 24 novembre). Queste forme di vita primitiva erano prive di mascelle ed avevano un'unica narice, impari e mediana; da qui i termini agnati e monorrini. Tra i vertebrati privi di mascelle sono giunti fino a noi solo i ciclostomi, rappresentati dalle lamprede e dalle missine.

Flora Fanerozoico Paleozoico Ordoviciano Le prime piante terrestri Durante l'Ordoviciano, vaste regioni erano ricoperte

Flora Fanerozoico Paleozoico Ordoviciano Le prime piante terrestri Durante l'Ordoviciano, vaste regioni erano ricoperte da acque poco profonde, e così su di una deserta spiaggia alcune alghe cominciarono a sopravvivere sulla battigia dando vita alle più primitive tra le piante terrestri, le Briofite (muschi). Nonostante fossero ancora assai primitive, esse svilupparono per prime uno stelo rigido e vascolare, attraversato cioè da un sistema di tubi (vasi) che trasportavano l'acqua nel corpo della pianta.

Fanerozoico Paleozoico Ordoviciano Di questa prima colonizzazione della terraferma da parte di vegetali provenienti

Fanerozoico Paleozoico Ordoviciano Di questa prima colonizzazione della terraferma da parte di vegetali provenienti dal mare si hanno testimonianze fossili rinvenute in Inghilterra e risalenti a circa 450 milioni di anni fa. Tra le prime pioniere ci furono le Riniide, prive di radici ma con accenni di foglie; le Zosterofilide, che trascorrevano tutta la vita sott'acqua, protendendo fuori dal pelo di essa le ramificazioni del fusto piatto e privo di foglie; e le Psilofitide, anch'esse prive di foglie ma ricoperte di spine, che in alcune specie svilupparono rizomi di notevoli dimensioni a sostegno delle ramificazioni che ripiegavano verso il basso. La prima pianta terrestre apparve nella forma di una piccola pianta simile alle Epaticae.

Fanerozoico Paleogeografia Paleozoico Ordoviciano Prosegue la danza dei continenti La gran parte dei continenti

Fanerozoico Paleogeografia Paleozoico Ordoviciano Prosegue la danza dei continenti La gran parte dei continenti occupava ancora la fascia equatoriale ed era ricoperta da mari poco profondi. Verso la fine dell'Ordoviciano una parte di Gondwana si mosse verso il Polo Sud, e l'attuale Nordafrica viene ricoperta da estesi ghiacciai: sono state trovate testimonianze di un'estesa glaciazione di quel periodo nell'odierno Sahara, per quanto incredibile ciò possa sembrare. Ne conseguì un rapido abbassamento del livello marino a scala globale, essendo l'acqua intrappolata nei ghiacci. Laurenzia e Baltica, che nel Cambriano erano separate da un oceano chiamato Protoatlantico, si riavvicinarono e l'oceano primordiale andò chiudendosi. Comparvero poi vasti archi vulcanici e le prime avvisaglie della successiva orogenesi caledoniana. Uno di questi archi vulcanici comprendeva il cosiddetto microcontinente di Avalonia, il cui nome ricalca quello della mitica isola dei druidi nella saga di re Artù. Esso è molto popolare in America perché le rocce che lo costituivano esistono tuttora e formano il New England.

Fanerozoico Paleozoico Ordoviciano Durante l'Ordoviciano il livello marino fu elevato, infatti durante il Tremadociano

Fanerozoico Paleozoico Ordoviciano Durante l'Ordoviciano il livello marino fu elevato, infatti durante il Tremadociano l’occupazione di nuove aree asciutte, in tutto il mondo, fu una delle maggiori mai registrate. I continenti meridionali erano uniti in un singolo super-continente chiamato Gondwana. All'inizio del periodo il Gondwana si trovava ad una latitudine equatoriale per poi migrare mano verso il Polo Sud. L'inizio dell' Ordoviciano è ritenuto essere un periodo caldo, almeno ai tropici, mentre nella parte conclusiva i ghiacci furono largamente estesi. Durante l'Ordoviciano il Gondwana fu estesamente coperto da mari poco profondi che favorirono la crescita di organismi che fissavano il carbonato di calcio nei loro gusci (conchiglie) o nelle loro parti solide. Le rocce dell'Ordoviciano sono principalmente sedimentarie. A causa dell'area ristretta e della limitata elevazione delle terre emerse, caratteristiche limitavano l'erosione, i sedimenti marini che compongono una gran parte dell' Ordoviciano consistono in calcari. Le argille e le arenarie sono meno rappresentate. Un rilevante episodio di sollevamento fu l'Orogenesi Taconiana (con formazione dei monti Appalachi in Nord America) che già era in corso durante il Cambriano.

Fanerozoico Paleozoico La fine dell'Ordoviciano L'Ordoviciano si concluse con una serie di estinzioni che,

Fanerozoico Paleozoico La fine dell'Ordoviciano L'Ordoviciano si concluse con una serie di estinzioni che, prese collettivamente, compongono la seconda tra le cinque maggiori della storia della Terra in termini di percentuale di specie estinte. L' unica maggiore fu quella occorsa nel passaggio tra il Permiano ed il Triassico. L'estinzione avvenne circa fra 444 - 447 milioni di anni fa e segna la separazione tra l'Ordoviciano e il seguente periodo, il Siluriano. A quel tempo molti organismi complessi multicellulari che vivevano nel mare (circa il 49% delle specie della fauna) scomparirono per sempre; brachiopodi e briozoi furono decimati, insieme a molte famiglie di trilobiti, conodonti (piccoli animali vermiformi ma cordati e probabilmente vertebrati, insomma i nostri progenitori fossili) e graptoliti (organismi marini coloniali con esoscheletro chitinoso). La teoria più accettata è che a causa di imponenti glaciazioni il livello marino si abbassò drasticamente causando l'estinzione di molte specie marine. Depositi glaciali di questo periodo sono stati trovati nel deserto del Sahara. Si pensa infatti che, a causa delle deriva dei continenti, il supercontinente Gondwana transitando vicino al Polo Sud abbia causato una prolungata glaciazione.

Fanerozoico Paleozoico Ordoviciano Gli impulsi glaciali furono almeno due, separati da 500. 000 -1.

Fanerozoico Paleozoico Ordoviciano Gli impulsi glaciali furono almeno due, separati da 500. 000 -1. 000 di anni durante i quali il livello del mare risalì rapidamente. Secondo una recente ipotesi avanzata da Prof. A. Melott della Kansas University, questa estinzione di massa sarebbe stata causata da lampi di raggi gamma dovuti all'esplosione di una supernova "vicina" (qualche migliaio di anni luce) particolarmente massiccia. L'Ordoviciano in Italia I terreni ordoviciani in Italia non sono molto diffusi. Sono rappresentati solo in Sardegna (metaconglomerati a matrice argillosa, detti "puddinghe", nella zona costiera dell'Iglesiente) e nelle Alpi Carniche (calcari marnosi, in quota).