Forme interne 1 elementi strutturali 2 forme di
- Slides: 19
Forme interne � 1. elementi strutturali � 2. forme di convalidazione �Elementi di struttura: documento = discorso che si articola in più parti �Non esiste un modello unico, ma generalmente ogni documento è suddiviso in 3 grandi parti, ognuna con una sua precisa funzione: Protocollo Testo escatocollo
Forme di struttura �All’interno di queste 3 grandi parti vi è un’ulteriore articolazione in più parti Non tutte indispensabili Diverse tra documenti pubblici e documenti privati Si modificano nel corso del tempo (storicità delle forme) e variano (tipicità delle forme) a seconda � Della funzione del documento (per quanto riguarda sia i documenti pubblici sia quelli privati) � Delle cancellerie che lo hanno emesso (per quanto riguarda i documenti pubblici)
La struttura dei documenti pubblici �Protocollo ed escatocollo sono parti di cornice �Il Protocollo ha funzione identificativa. Qui l’autore si presenta �L’escatocollo ha funzione autentificatoria. Qui trovano posto i mezzi di convalidazione �Il testo è il nucleo centrale del documento. Qui si dà conto dell’azione o del fatto giuridico
Il PROTOCOLLO � 1. Invocazione/Invocatio. Sempre presente nei primi secoli del medioevo, tende a sparire a partire dal XII secolo) Simbolica Verbale (In nomine Dei/domini dostri Iesu Christi/sancte et individue Trinitatis, ecc. ) � 2. Intitolazione/Intitulatio. Nome e titoli dell’autore al nominativo � 3. Indirizzo/Inscriptio. Nome e titoli di destinatario al dativo Individuale Generale All’ufficio (gemipunctus) � 4. Saluto/Salutatio
Il TESTO � 1. arenga/prologo/preambolo/esordio (non indispensabile) � 2. notificazione o promulgazione/publicatio, promulgatio, notificatio (non indispensabile) Funzionale alla pubblicità dell’azione (Notum sit omnibus tam presentibus quam futuris, Noverint universi, ecc. ) � 3. narrazione/narratio (non indispensabile) Racconto delle circostante che hanno fatto scaturire l’azione. Può contenere il ricordo della richiesta (petitio) o dell’intercessione di una terza persona (intercessio) � 4. parte dispositiva/dispositio (sempre presente perché è il cuore del documento)
Il TESTO: la dispositio �Qui si esprime l’azione giuridica documentata, usando verbi e forme verbali tipiche: Decernimus, decrevimus, precipimus, confirmamus, precipiendo mandamus quatinus…, per apostolica scripta mandamus… �Corredata da molte clausole accessorie tipiche a seconda della tipologia dei documenti e delle azioni documentate le più usate: clausola proibitiva (decretum, precetto) associata alla clausola comminatoria (sanzione, sanctio, minatio), dove si commina la pena per i trasgressori (che può essere pecunia o spirituale e, in questo secondo caso, positiva o negativa) Tipica dei documenti imperiali: la corroboratio, posta al termine del testo, dove vengono annunciati gli elementi di corroborazione e le formalità adottate per garantire il documento, che si trovano più avanti, nell’escatocollo.
Il TESTO: la clausola probitiva
Il TESTO: le clausole probitiva e comminatoria nei documenti della cancelleria pontificia
Il TESTO: la formula di corroborazione �a. 943 diploma di Ugo e Lotario re d’Italia “Quod ut verius credatur diligentiusque ab omnibus observetur, manibus propriis roborantes, anulo nostro impressuri iussimus” �a. 1070 doploma di Giordano principe di Capua “Ut autem hec nostre concessionis et confirmationis pagina firmius credatur et diligentiusque ab omnibus observetur manu nostra propria eam corroboravimus nostrique sculpiri anuli iussimus impressione”
L’ESCATOCOLLO �Cornice di chiusura del documento e parte importantissima dove compaiono: i segni di convalidazione e corroborazione, necessari per la credibilità del documento gli elementi cronologici e in alcuni casi come nei privilegi pontifici le sottoscrizioni dei testi
L’ESCATOCOLLO: i segni di convalidazione �Servono a garantire l’origine del documento, la sua provenienza a firmare, confirmare, roborare, corroborare il documento �I più usati sono La sottoscrizione dell’autore, che può essere tracciata per esteso o in forma monogrammatica Il sigillo (sigillum, bulla), che può essere appeso o impresso. Calco su materia morbida di una matrice (matrice o tiparium)
i segni di convalidazione: il SIGILLO � entra in uso con questa funzione al tempo dei re Merovingi e passa in primo piano rispetto alla sottoscrizione del sovrano con i Carolingi. Infatti nelle formule di corroborazione dei diplomi merovingi non si fa mai riferimento al sigillo �Ut haec auctoretas nostris et futuris temporibus firma permaneant, manus nostre subscricionibus subter eam decrevemus roborari � Metà VIII secolo: nei documenti di Pipino il Breve, poco prima della sua ascesa al trono (a. 751), compare una nuova formula di corroborazione �Et ut haec auctoritas firmior habeatur vel per tempora melius conservetur, manu propria subter eam firmavimus et anuli nostri impressione signavimus
FEDERICO I
Federico II
Gisulfo principe di Salerno
Enrico VI
Corrado IV
i segni di convalidazione: la SOTTOSCRIZIONE DELL’AUTORE �Tra X e XII secolo la sottoscrizione regia perde sempre più d’importanza a favore del sigillo �Nel XIII secolo vi si rinuncia del tutto
L’ESCATOCOLLO: le sottoscrizioni dei testimoni e la datazione �Per la validità dei documenti pubblici non sono necessarie le sottoscrizioni dei testi. Compaiono nei privilegi pontifici, ma solo per ratificare la volontà del pontefice: i cardinali sono i suoi consiglieri �Nei documenti pubblici la data chiude il documento, con la formula “Actum” (=fatto) o “Datum” (=emesso il documento)
- Elementi strutturali coperture
- Paratia corrugata
- Struttura testo
- Tipologie strutturali
- Cappellq
- Forme affirmative forme négative
- Struttura aereo
- Conditii interne si externe ale invatarii
- Innerbetriebliche mitteilung aufbau
- Reclassement interne adem
- Linguistique interne et externe
- Dr khellaf
- Interne stakeholders
- Pied plat angle
- Adidas segmentation
- Interne logistieke processen
- Wilson formel
- Configuration externe de la vessie
- Logique interne handball
- Architecture d'un api