COUNSELING PER INFERMIERI CURARE SE STESSI PER CURARE

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COUNSELING PER INFERMIERI: CURARE SE STESSI PER CURARE GLI ALTRI Stefania Passini Counselor Olistico

COUNSELING PER INFERMIERI: CURARE SE STESSI PER CURARE GLI ALTRI Stefania Passini Counselor Olistico 10 dicembre 2019

COUNSELING: CONOSCIUTO O SCONOSCIUTO? Il counseling è un processo che attraverso il dialogo e

COUNSELING: CONOSCIUTO O SCONOSCIUTO? Il counseling è un processo che attraverso il dialogo e l’interazione aiuta a gestire difficoltà e a prendere decisioni; coinvolge un “cliente” ed un “counselor”. Il primo è un soggetto che sente il bisogno di essere aiutato, il secondo è una persona esperta, imparziale, non legata al cliente, formata all’ascolto, al supporto e alla guida (OMS) Il counseling, inoltre, è un percorso di ricerca di nuove strade, di equilibri accettabili, di vie d’uscita quando una difficoltà diventa SOGGETTIVAMENTE insostenibile e riduce la capacità di

COUNSELING: ETIMOLOGIA DEL TERMINE E’ omologo di un altro verbo latino “consulto-are”, iterativo di

COUNSELING: ETIMOLOGIA DEL TERMINE E’ omologo di un altro verbo latino “consulto-are”, iterativo di consultum. Ha preso sviluppo nella lingua inglese per la quale può assumere diversi significati tradotti in lingua italiana • CONSOLARE • CONFORTARE • CONSIGLIARE • VENIRE IN AIUTO • OFFRIRE CONSULENZA

COUNSELING Carl Rogers è il padre del Counseling. Psicologo, promotore della terapia centrata sulle

COUNSELING Carl Rogers è il padre del Counseling. Psicologo, promotore della terapia centrata sulle esigenze del cliente, in modo sostenere il cliente stesso durante il percorso. In realtà il Counseling non è una terapia, ma uno strumento, un modo per affrontare momentaneamente un diverso percorso di vita del cliente che è disposto a condividere con un Counselor, con capacità di far riscoprire al cliente stesso, le risorse che in quel

COUNSELING IN AMBITO INFERMIERISTICO E’ UNA FORMA DI RELAZIONE D’AIUTO BASATA SULLA COMUNICAZIONE/RELAZIONE E

COUNSELING IN AMBITO INFERMIERISTICO E’ UNA FORMA DI RELAZIONE D’AIUTO BASATA SULLA COMUNICAZIONE/RELAZIONE E SULL’ASCOLTO ATTIVO • PROPONE UN INSIEME DI TECNICHE, ATTEGGIAMENTI, STRATEGIE CHE AIUTANO A GESTIRE LE PROPRIE DIFFICOLTA’ UTILIZZANDO RISORSE INTERNE DISPONIBILI • CONSIDERATO UN METODO DI LAVORO CHE UTILIZZA SENTIMENTI, EMOZIONI, CONFLITTI PER ARRIVARE AL CAMBIAMENTO •

COUNSELING E COMUNICAZIONE Le forme comunicative più conosciute sono: • verbale • non verbale

COUNSELING E COMUNICAZIONE Le forme comunicative più conosciute sono: • verbale • non verbale Nel counseling sono considerate anche altre forme comunicative • la comunicazione fra TE E TE • la comunicazione fra L’ALTRO E TE • la comunicazione fra TE E L’ALTRO • la comunicazione fra VOI DUE

COMUNICAZIONE FRA TE E’ la prima forma di comunicazione a cui è indispensabile prestare

COMUNICAZIONE FRA TE E’ la prima forma di comunicazione a cui è indispensabile prestare attenzione per iniziare. Si tratta di un livello più profondo di riconoscere cosa sen. TI, cosa e vero per TE Siamo orientati verso il mondo esterno da noi stessi E’ necessario invertire questa tendenza per RI-ORIENTARE LA PROPRIA ATTENZIONE DAL FUORI AL DENTRO Questo sforzo ci porta verso una maggiore consapevolezza delle sensazioni, dei pensieri, delle parole, dei suoni, ma anche dei silenzi.

COMUNICAZIONE FRA L’ALTRO E TE E’ fondamentale tenere presente sì come dobbiamo comunicare, ma

COMUNICAZIONE FRA L’ALTRO E TE E’ fondamentale tenere presente sì come dobbiamo comunicare, ma soprattutto tenere presente chi abbiamo di fronte. Premesso che abbiamo qualcosa di importante da dire, prima di enunciare, prova a rivolgere l’attenzione al destinatario delle tue parole e chiederti: • è disposto ad ascoltarmi in questo preciso momento? • sarà in grado di capire e sostenere quanto sto per dire? • c’è qualcosa di importante che devo sapere per poter attivare la sua attenzione verso quello che sto per dire? Capire lo stato d’animo di chi abbiamo di fronte,

COMUNICAZIONE FRA TE E L’ALTRO In questa forma comunicativa prende importanza COSA DIRE e

COMUNICAZIONE FRA TE E L’ALTRO In questa forma comunicativa prende importanza COSA DIRE e COME DIRLO Comunicare implica che l’informazione arrivi all’altro accertandosi che la stessa venga recepita così come vogliamo che sia compresa. Il FEEDBACK è lo strumento di monitoraggio di questa forma comunicativa Il ritorno lo osserviamo attraverso ciò che l’altro manifesta più o meno palesemente, quindi utilizzando l’ascolto attivo, osservando le manifestazioni del corpo coniugando parole e movimenti del corpo stesso (ASPETTO NON VERBALE) Un semplice strumento di controllo utilizzato è il sistema SI – NO, dove SI è uguale a benessere (rilassato, leggero, chiaro) e NO è uguale a malessere

COMUNICAZIONE FRA VOI DUE Questo aspetto può essere definito come l’ARTE DI CAPIRSI Ci

COMUNICAZIONE FRA VOI DUE Questo aspetto può essere definito come l’ARTE DI CAPIRSI Ci sono aspetti che influenzano il capirsi: • mappe socio – culturali • percezioni date dagli attori su pensieri, parole ed azioni • scale di valori • il contesto in cui avviene la comunicazione. Il LUOGO in cui avviene la comunicazione ha una sua storia Il MOMENTO ha la sua influenza Gli ATTORI hanno la loro parte nella comunicazione Quando esiste una buona comunicazione non ci sei più solo TU, ma nemmeno c’è solo l’ALTRO,

ASCOLTO ATTIVO E’ UN’ABILITA’ CHIAVE DEL COUNSELING, POICHE’ SE NON SI ASCOLTA, NON C’E’

ASCOLTO ATTIVO E’ UN’ABILITA’ CHIAVE DEL COUNSELING, POICHE’ SE NON SI ASCOLTA, NON C’E’ COMPRENSIONE (comprendere anche attraverso i sensi) • E’ UN MODO DI STARE NELLA CONVERSAZIONE, NON PER DARE SOLUZIONI AL PROBLEMA, MA PER CONDIVIDERE LA FATICA “DI STARE NEL PROBLEMA” • E’ LA PARTE PIU’ DIFFICILE DA METTERE IN ATTO; E’ PIU’ FACILE DARE CONSIGLI CHE ASCOLTARE, SOPRATTUTTO ASCOLTARE SENZA GIUDICARE •

LE EMOZIONI

LE EMOZIONI

EMOZIONI Le Emozioni hanno un’importanza straordinaria nella nostra vita, sono la bussola che guida

EMOZIONI Le Emozioni hanno un’importanza straordinaria nella nostra vita, sono la bussola che guida al riconoscimento dei nostri bisogni, sono il termometro delle nostre scelte, sono il segnale di un bisogno di cambiamento. La via del CAMBIAMENTO inizia quando incontriamo la paura e la vulnerabilità e prevede un atto di CORAGGIO. Il primo atto di coraggio consiste nel vedere a livello profondo CHI SIAMO.

EMOZIONI • POSSONO METTERE ANSIA • POSSONO FAR PERDERE IL CONTROLLO POSSONO RIPORTARCI IN

EMOZIONI • POSSONO METTERE ANSIA • POSSONO FAR PERDERE IL CONTROLLO POSSONO RIPORTARCI IN LUOGHI DOLOROSI DELLA • NOSTRA MENTE POSSONO FAR REAGIRE OGNI VOLTA IN MODO DIVERSO • MA POSSIAMO CONSIDERARLE DEGLI “ACCELERATORI DI TRASFORMAZIONE”

DIALOGARE CON LE EMOZIONI Elaborare le emozioni prevede due passaggi: • ammettere serenamente ciò

DIALOGARE CON LE EMOZIONI Elaborare le emozioni prevede due passaggi: • ammettere serenamente ciò che si prova, anziché cercare di nasconderci nella gabbia del falso SE’ • trasformare le emozioni parassite in emozioni autentiche Perché trasformare parassite? le emozioni

Esistono quattro ragioni che conducono a trasformare le emozioni parassite. 1. Ogni emozione non

Esistono quattro ragioni che conducono a trasformare le emozioni parassite. 1. Ogni emozione non espressa porta il nostro corpo ad ammalarsi. Il pensiero e le emozioni sono nel nostro corpo e non solo nella nostra mente 2. Ogni emozione o sentimento negativo è un inevitabile danno per le nostre relazioni 3. Non è possibile dirottare la legge dell’attrazione verso gli scopi che vogliamo raggiungere 4. La ricerca di verità e autenticità è sempre oscurata se non riusciamo ad

EMOZIONI: esprimerle, renderle funzionali. regolarle, E’ importante: • accoglierle attraverso l’accettazione incondizionata, senza giustificarle

EMOZIONI: esprimerle, renderle funzionali. regolarle, E’ importante: • accoglierle attraverso l’accettazione incondizionata, senza giustificarle • riconoscerle, identificarle, nominarle, esprimerle, condividerle, senza inviarle (es. esprimere la rabbia contro altri) • individuare il bisogno sotteso modificare i pensieri quando insorgono emozioni parassite (passaggio da pensieri governati dalla logica a pensieri governati dal desiderio) •

EMOZIONE: TRISTEZZA La sperimentiamo nel momento in cui perdiamo qualcosa o qualcuno e non

EMOZIONE: TRISTEZZA La sperimentiamo nel momento in cui perdiamo qualcosa o qualcuno e non riusciamo ad individuare alternative. La postura diventa ricurva, la fronte corrugata, labbra piegate e sguardo che si perde nel vuoto. Si manifesta con crisi di pianto, carenza di appetito, a volte insonnia, continue lamentele e recriminazioni. E’ l’emozione che dura più a lungo di altre, a causa della rimuginazione

EMOZIONE: PAURA La sperimentiamo attraverso stati di diversa entità emotiva che vanno dal semplice

EMOZIONE: PAURA La sperimentiamo attraverso stati di diversa entità emotiva che vanno dal semplice timore alla fobia o panico. La paura può essere innata o appresa e i fattori che la influenzano sono la percezione e la valutazione soggettiva dello stimolo come pericoloso o meno. In definitiva la paura è espressione soggettiva dello stato emotivo. I muscoli si irrigidiscono, gli occhi sbarrati, la respirazione aumenta, la sudorazione aumenta, la frequenza cardiaca aumenta. Principalmente si hanno due risposte: PARALISI o FUGA. Generalmente la paura è considerata la conservazione dell’umanità.

EMOZIONE: RABBIA E’ un emozione che si manifesta in tutti, grandi e piccoli. Considerata

EMOZIONE: RABBIA E’ un emozione che si manifesta in tutti, grandi e piccoli. Considerata in genere, un sentimento negativo estremo, in quanto ci fa perdere l’autocontrollo, ci fa dire frasi negative a volte offensive, ci spinge a compiere gesti pericolosi per noi stessi e per chi abbiamo di fronte. Sguardo feroce, denti stretti, labbra serrate, voce alterata questo in genere la reazione del nostro corpo alla rabbia. Reprimere un sentimento di rabbia per troppo tempo, porta inevitabilmente ad una situazione di stress, in quanto siamo dotati di una energia limitata, che deve essere rigenerata; quando le nostre risorse sono esaurite, si diventa più aggressivi. Non pensiamo che sia sempre un emozione negativa, può essere considerata adattiva se riusciamo ad incanalare tale sentimento in attività alternative; così facendo il nostro benessere aumenta e non rimaniamo incastrati in questa emozione

EMOZIONI: APPROCCIO INTERNO Darsi la possibilit à di provare emozioni sia piacevoli che spiacevo

EMOZIONI: APPROCCIO INTERNO Darsi la possibilit à di provare emozioni sia piacevoli che spiacevo li Capacità di rimanere coinvolti da un’emozi one in modo consapev ole Monitorare consapevol mente le emozioni riguardanti se stessi e gli altri in modo da riconoscer e quanto siano influenti Valutazione delle informazioni delle proprie o altrui emozioni senza reprimere od esprimere in maniera esagerata

EMOZIONI E CORPO

EMOZIONI E CORPO

INFLUENZA DELLE EMOZIONI SUL CORPO

INFLUENZA DELLE EMOZIONI SUL CORPO

MENTE – CUORE: INTEGRAZIONE POSSIBILE?

MENTE – CUORE: INTEGRAZIONE POSSIBILE?

MENTE – CUORE: INTEGRAZIONE POSSIBILE? Il cervello ed il cuore sono gli organi nobili

MENTE – CUORE: INTEGRAZIONE POSSIBILE? Il cervello ed il cuore sono gli organi nobili del nostro corpo, quelli che preserviamo fino alla fine, quelli su cui ci concentriamo quando ci troviamo a dover rianimare una persona, ma nel mondo del counseling possiamo paragonare i due organi uno al software e l’altro all’hardware che si adattano l’uno all’altro entrambi dinamici e in movimento per tutto l’arco della vita Le istanze del cuore, le emozioni, vengono tradotte nel linguaggio del cervello attraverso le vie neurali che si attivano attraverso il passaggio di mediatori chimici

MENTE – CUORE = INTELLIGENZA EMOTIVA L’INTELLIGENZA EMOTIVA rappresenta un equilibrio dinamico ed armonico

MENTE – CUORE = INTELLIGENZA EMOTIVA L’INTELLIGENZA EMOTIVA rappresenta un equilibrio dinamico ed armonico tra mente e cuore, armonia di aspetti complementari ed essenziali, integrati nel sistema individuo. Jhon D. Mayer e Peter Salovey sono i padri dell’Intelligenza Emotiva (1990), che la definiscono «la capacità di controllare i sentimenti ed emozioni proprie ed altrui, distinguere tra di esse e di utilizzare queste informazioni per guidare i propri pensieri e le proprie azioni» . DANIEL GOLEMAN è il divulgatore di questa teoria fin dal 1995. Ritiene l’Intelligenza Emotiva come una COMPETENZA PERSONALE E SOCIALE, che rappresenta «la differenza che fa la differenza» , ovvero «la capacità di comunicare con efficacia con noi stessi e con gli altri» .

INTELLIGENZA EMOTIVA L’INTELLIGENZA EMOTIVA è la capacità di entrare profondamente in contatto con le

INTELLIGENZA EMOTIVA L’INTELLIGENZA EMOTIVA è la capacità di entrare profondamente in contatto con le proprie emozioni e utilizzarle per migliorare la propria vita. Riconoscere i propri sentimenti consente di gestire lo stress e comunicare efficacemente con le persone: due abilità che migliorano sia la propria vita personale sia quella professionale Contrariamente al quoziente intellettivo, che rimane costante per tutta la nostra vita, l’Intelligenza Emotiva può essere sviluppata e perfezionata nel corso del tempo. E’ POSSIBILE EMOTIVA? COLTIVARE MOLTI STUDIOSI RITENGONO DI SI L’INTELLIGENZA

INTELLIGENZA EMOTIVA: CONSAPEVOLEZZA DI SE’ Essere consapevoli significa essere onesti con se stessi e

INTELLIGENZA EMOTIVA: CONSAPEVOLEZZA DI SE’ Essere consapevoli significa essere onesti con se stessi e aiuta a vedere le cose con più chiarezza, in quanto siamo in grado di comprendere quanto le emozioni influiscano sulla nostra vita; è la capacità di produrre risultati riconoscendo le proprie emozioni Dal punto di vista scientifico, l’autocosapevolezza (o consapevolezza di sé), funziona perché attiva la neurocorteccia, ovvero il cervello pensante, cioè la parte di noi che analizza le cose per quello che sono e le valuta razionalmente. Principale caratteristica e la capacità PRENDERSI TROPPO SUL SERIO di NON

INTELLIGENZA EMOTIVA: AUTOREGOLAMENTAZIONE/UTILIZZO DEI PROPRI SENTIMENTI PER UN FINE E’ la capacità di prendere

INTELLIGENZA EMOTIVA: AUTOREGOLAMENTAZIONE/UTILIZZO DEI PROPRI SENTIMENTI PER UN FINE E’ la capacità di prendere le decisioni migliori, perché non dettate dall’impulso. La MINDFULNESS è un ottimo strumento che porta la nostra capacità di attenzione a META-ATTENZIONE ovvero essere attenti ad essere concentrati Per imparare a governare le nostre emozioni sarà sufficiente focalizzare la nostra attenzione al NOSTRO RESPIRO. Secondo le neuroscienze, bastano pochi secondi di respiro per ritornare calmi e riprendere il controllo su noi stessi PROVARE PER CREDERE

INTELLIGENZA EMOTIVA: MOTIVAZIONE E’ la capacità di scoprire il vero e profondo motivo che

INTELLIGENZA EMOTIVA: MOTIVAZIONE E’ la capacità di scoprire il vero e profondo motivo che spinge all’azione. E’ il desiderio di raggiungere gli obiettivi prefissati Quando siamo concentrati al progredire dei nostri passi, non ci accorgiamo nemmeno del tempo che passa Un trucco per essere maggiormente motivati? Tenere traccia dei nostri risultati, alzando abbassando l’asticella in base ai risultati ottenuti Ovvero Essere RESILIENTI o

INTELLIGENZA EMOTIVA: EMPATIA E’ la capacità di sentire gli altri entrando in un flusso

INTELLIGENZA EMOTIVA: EMPATIA E’ la capacità di sentire gli altri entrando in un flusso di contatto; aspetto molto delicato in quanto ognuno deve trovare la giusta misura dell’aspetto empatico. Esistono tre tipi di empatia: EMPATIA EMOTIVA, per cui ci “sentiamo” come gli altri • EMPATIA COGNITIVA, per cui comprendiamo i motivi che suscitano gli stati d’animo di una persona e riconosciamo il perché di quello stesso stato • COMPASSIONE, attraverso la quale riconosciamo le sofferenze degli altri, siamo tristi per loro e offriamo aiuto • La compassione è il tipo di empatia più utile perché ci aiuta a sentire per, anzichè sentire con. E’ questo che ci porta ad aiutare gli altri PERCHE’ NON FARE LO STESSO CON NOI STESSI?

ASCOLTO ATTIVO: COME FARE • I nostri pazienti hanno fame infinita di sapere •

ASCOLTO ATTIVO: COME FARE • I nostri pazienti hanno fame infinita di sapere • Se non sono soddisfatti delle nostre spiegazioni diventano «spietati» • Sono esigenti e chiedono impegno continuo • A volte non chiedono chiaramente cosa vogliono e noi dobbiamo interpretare • Ognuno ha valori diversi QUINDI • Creare un ambiente sicuro che porti comunicazione ad essere fatta senza barriere la • Prestare attenzione ad ogni tipo di sentimento e vissuto emotivo che si sprigiona dalla comunicazione (propri e del paziente) • Dimostrare di essere presenti e disponibili • NON GIUDICARE

ASCOLTO ATTIVO: COME FARE • SILENZIO ATTIVO: quando l’interlocutore finisce di parlare o fa

ASCOLTO ATTIVO: COME FARE • SILENZIO ATTIVO: quando l’interlocutore finisce di parlare o fa una pausa, non interveniamo per consentire alla persona di rimanere con i propri pensieri e possa riflettere su quanto detto • SEGNALI DI CONTATTO: sono stili comunicativi che si avvalgono del canale non verbale. Sarebbe opportuno che ognuno di noi conoscesse i propri stili • TECNICHE DI RISPECCHIAMENTO EMPATICO: serie ampia di interventi che non interpretano mai le parole dell’altro. E’ una tecnica molto potente perché riesce a creare un clima socio-affettivo in quanto la persona si sente accolta e realmente ascoltata • RIFORMULAZIONE SEMPLICE: formulare domande riutilizzando le parole espresse dalla persona. Dimostra attenzione e accettazione e da modo alla persona di aprirsi con fiducia (quindi mi sta dicendo che………. )