MITI A CONFRONTO Gli stessi miti in civilt

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MITI A CONFRONTO Gli stessi miti in civiltà differenti e lontane da loro

MITI A CONFRONTO Gli stessi miti in civiltà differenti e lontane da loro

I MITI RICORRENTI • Civiltà differenti e molto lontane tra loro hanno elaborato miti

I MITI RICORRENTI • Civiltà differenti e molto lontane tra loro hanno elaborato miti con caratteristiche simili, anche a distanza di secoli • Perché? per tentare di rispondere alle grandi domande della vita • Tre esempi di miti ricorrenti: 1. Il mito dell’età dell’oro 2. Il mito del diluvio 3. Il mito degli inferi

ESIODO: le cinque età dell’uomo 1 L’ETA’ DELL’ORO LA BIBBIA: la Genesi EPOPEA DI

ESIODO: le cinque età dell’uomo 1 L’ETA’ DELL’ORO LA BIBBIA: la Genesi EPOPEA DI GILGAMEŠ: Utanapištim e il racconto del diluvio 2 IL DILUVIO UNIVERSALE GENESI (Noè) OVIDIO (Metamorfosi) Tradizione Scandinava medievale EPOPEA DI GILGAMEŠ: il sogno di Enkidu 3 LA DISCESA AGLI INFERI VIRGILIO: Orfeo ed Euridice (Georgiche)

1. L’ETÀ DELL’ORO un’epoca remota e felice perduta per sempre • Comprendere l’origine dell’esperienza

1. L’ETÀ DELL’ORO un’epoca remota e felice perduta per sempre • Comprendere l’origine dell’esperienza quotidiana del DOLORE: la sofferenza della malattia, la morte, la fatica del lavoro, il rapporto dell’uomo con la natura • Per giustificare l’esistenza di questi aspetti negativi della vita si cerca, attraverso il mito, di immaginare un epoca primordiale in cui il dolore non vi era affatto Un’età dell’oro dove tutto era facile: • La terra produceva i suoi frutti e l’uomo non era costretto a lavorarla per ottenerli • La vecchiaia non esisteva e la morte era dolce Poi per qualche motivo tutto cambia ed ha inizio la vita come oggi noi la conosciamo

Tradizione greca • Esiodo (VIII-VII) poeta greco autore del poema Le opere e i

Tradizione greca • Esiodo (VIII-VII) poeta greco autore del poema Le opere e i giorni poema didascalico sulla necessità del lavoro e della giustizia. • Inserisce l’età dell’oro in una storia dell’umanità in cinque fasi associate ai differenti metalli: dal più prezioso (l’oro) al più comune (il ferro) • Mito di origine orientale + aggiunte della moralità religiosa greca del suo tempo • Epoca aurea di felicità e inconsapevolezza l’uomo acquisisce capacità intellettive perversione dell’età del ferro, dove sceglie consapevolmente il male Cultura ebraica • Il racconto biblico dell’Eden, dal libro della Genesi. • L’età dell’oro viene fatta risalire all’origine del peccato universale: un paradiso terrestre dove Adamo ed Eva vivono sereni e ignari fino al giorno in cui, tentati dal serpente, mangiano il frutto della conoscenza del bene e del male. • Perdita dell’innocenza e uso (inappropriato) della ragione da parte dell’uomo • Condanna divina una vita di dolori e sofferenze fino alla morte

2. IL DILUVIO UNIVERSALE • Nella mitologia di molti popoli si racconta di un

2. IL DILUVIO UNIVERSALE • Nella mitologia di molti popoli si racconta di un momento in cui gli uomini sono talmente corrotti e malvagi da suscitare lo sdegno degli dei • Punizione alla corruzione dell’uomo cancellare la stirpe degli uomini attraverso il diluvio universale • Giusta collera: si salva una coppia di persone, pie e giuste , per dar vita ad una nuova umanità, si spera, migliore della precedente. • Le quattro versioni della letteratura occidentale a questo mito: 1. Epopea di Gilgameš, ( versione babilonese: è la più antica) 2. Noè e il diluvio ( nel libro della Genesi) 3. Deucalione e Pirra ( nelle Metamorfosi di Ovidio, III d. C)

LA MALVAGITA’ DELL’UOMO L’uomo è corrotto per natura: ha sempre un margine di scelta

LA MALVAGITA’ DELL’UOMO L’uomo è corrotto per natura: ha sempre un margine di scelta e per gli uomini stessi rimane un mistero la causa di quell’istinto che li spinge ad accanirsi gli uni contro gli altri LA DRAMMATICA PUNIZIONE il comportamento egoista dell’uomo inorridisce Dio. Non resta altra soluzione che la punizione: cancellare il genere umano dalla faccia della terra L’ACQUA PURIFICATRICE L’acqua ha un duplice ruolo: da una parte provoca la morte dell’umanità peccatrice; dall’altra l’acqua che piove dal cielo conduce alla rinascita

Concezioni nel tempo: Diluvio 1. Epoca antica: nella cultura ebraica, babilonese e greca è

Concezioni nel tempo: Diluvio 1. Epoca antica: nella cultura ebraica, babilonese e greca è presente il racconto dell’inondazione con la quale dio sommerge la terra per punire la malvagità degli esseri umani 2. Nel Medioevo: oltre all’accezione religiosa, il diluvio viene inteso in senso figurato come invasione di popoli 3. Nel Settecento: a partire dal XVIII secolo la scienza si distacca dalle credenze della Bibbia. Il diluvio viene interpretato come paura primitiva della mente umana

3. LA DISCESA AGLI INFERI • Cosa c’è oltre la morte? Tutti i popoli

3. LA DISCESA AGLI INFERI • Cosa c’è oltre la morte? Tutti i popoli si sono posti questa domanda almeno una volta, immaginando e sperando che la morte non sia la fine di tutto e che potesserci un altro mondo al di là di essa. • Mitologia dell’oltretomba: più o meno complessa a seconda delle epoche e delle culture 1. Nell’epopea di Gilgameš : il mondo dei morti viene visitato in sogno da Enkidu e viene descritto come «casa della polvere» . 2. Odisseo nel XII libro dell’Odissea: le anime vi si aggirano come copie sbiadite di quello che erano in vita. Achille, il più valoroso tra gli Achei, dichiara che preferirebbe essere l’ultimo dei servi ancora vivo, piuttosto che regnare su tutti i morti.

Nella tradizione greca e romana successiva, la struttura dell’oltretomba diventa più complessa, ad esempio:

Nella tradizione greca e romana successiva, la struttura dell’oltretomba diventa più complessa, ad esempio: i campi Elisi, luoghi meravigliosi destinati ai morti eccezionali per la loro parentela agli dèi o per le loro imprese o virtù. Chi scende negli inferi? § Odisseo § Enea (Eneide di Virgilio) si reca tra i morti guidato dalla sibilla cumana per interrogare il padre Anchise sul proprio destino § Orfeo (sempre raccontato da Virgilio nelle Georgiche) che affronta le tenebre dell’aldilà per amore, deciso a riportare in vita la sposa Euridice. § Psiche (nelle Metamorfosi di Apuleio) una donna mortale, affronta la discesa agli inferi per riconquistare il suo amato di nome Amore. § Anche alcuni eroi si scontrano con Thanatos, come Eracle e l’astuto Sisifo.

La moneta per l’Ade Era credenza diffusa che solo dopo aver ricevuto gli onori

La moneta per l’Ade Era credenza diffusa che solo dopo aver ricevuto gli onori funebri l'anima del defunto potesse attraversare l'Acheronte e trovare finalmente pace. A traghettare le anime dei morti nell'Ade era il vecchio Caronte a bordo della sua imbarcazione: per pagargli il costo della traversata, ai morti veniva posto nella bocca un obolo: proprio in conseguenza di ciò, il nome di questa antica moneta greca ha assunto per noi il significato di "modesta offerta in denaro". A guardia della porta dell'Ade era talora rappresentato Cerbero, mostruoso cane a tre teste.

La càtabasi virgiliana Una visione ancora più complessa ci viene dall’Eneide di Virgilio, precisamente

La càtabasi virgiliana Una visione ancora più complessa ci viene dall’Eneide di Virgilio, precisamente nell’episodio della descensio-ad-inferos di Enea: • L’Ade ci viene descritto come un luogo cupo e buio, nel quale oltre alle anime dei defunti vi soggiornano anche esseri mostruosi (Furie, Cerbero, Minosse). • Il regno era circondato da un fiume sotterraneo (Acheronte) nel quale confluivano il fiume dei gemiti (Cocytus) e il fiume infuocato (Flegetonte). Il Cocìto poi dava luogo alla palude dello Stige. • Dell’Ade fanno parte il Tartaro, dove sono destinate le anime empie, e i Campi Elisi, dove invece sono destinate le anime beate destinate a reincarnarsi bevendo l’acqua del fiume Lete.

 • Sono numerosi i miti antichi legati al Regno dei Morti. Oltre alla

• Sono numerosi i miti antichi legati al Regno dei Morti. Oltre alla già citata catàbasi virgiliana sono da citare i miti di Orfeo e Euridice, Teseo, Eracle e Cerbero. • Tutte queste storie hanno spesso esito fallimentare, per sottolineare la distanza incolmabile tra i vivi i morti e l’inesorabilità della morte.