Attraverso il Purgatorio di Dante Lucia Olini 8

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Attraverso il Purgatorio di Dante Lucia Olini 8 marzo 2021 1

Attraverso il Purgatorio di Dante Lucia Olini 8 marzo 2021 1

La nascita del Purgatorio Il Purgatorio è creazione del Medioevo, non esiste nelle Sacre

La nascita del Purgatorio Il Purgatorio è creazione del Medioevo, non esiste nelle Sacre Scritture. Ci sono passi canonici dai quali sono derivati alcuni elementi che hanno alimentato l’immaginario sul Purgatorio: ad es. il fuoco: il fuoco è da sempre simbolo sacro: cfr. riti di passaggio fuoco di iniziazione o di purificazione: Riemersione di un substrato indeuropeo, di cui la Cristianità XI-XIII sec. è stata teatro. Fuoco che rigenera e rende immortali: > cfr. leggenda di Fenice. Cfr. I Corinzi 3, 13: “Il fuoco proverà quel che vale l’opera di ciascuno” qs fondamento scritturale dell’elaborazione ME di Purgatorio. 2

La nascita del Purgatorio Processo lunghissimo: circa un millennio. Jaques Le Goff, La nascita

La nascita del Purgatorio Processo lunghissimo: circa un millennio. Jaques Le Goff, La nascita del Purgatorio (1^ ed. 1981) > processo di spazializzazione del pensiero > organizzazione dello spazio di aldilà (processo di lunga durata). 3

La nascita del Purgatorio 3 fasi: 1. Padri della Chiesa: destinazione, nell’aldilà, delle anime

La nascita del Purgatorio 3 fasi: 1. Padri della Chiesa: destinazione, nell’aldilà, delle anime non del tutto buone né del tutto cattive. Agostino (IV-V sec. ) distingue quattro categorie: Boni Non valde boni (>purgazione col fuoco) Non valde mali (>inferno ma pene più lievi) Mali 2. Dall’età dei Padri della Chiesa fino al periodo intorno all’anno Mille: ricca produzione di visioni dell’aldilà. 3. Basso Medioevo, dopo il Mille, l’idea del Purgatorio prende corpo in relazione a varie circostanze: cambiamento nella diversa percezione del tempo, legata alle trasformazioni sociali ed economiche. Sviluppo della classe dei mercanti (gli antenati della borghesia), per i quali il tempo non è più quello ciclico del mondo contadino, ma è lineare e monetizzabile: il tempo ha un valore economico. Il Basso Medioevo vede inoltre lo sviluppo e poi la crisi della Scolastica 4

La nascita del Purgatorio - Secondo Concilio di Lione 1274 - Dante è il

La nascita del Purgatorio - Secondo Concilio di Lione 1274 - Dante è il primo grande teologo del Purgatorio Il Purgatorio di Dante - Il Purgatorio è nettamente separato e distinto dall’Inferno - Ministri del Purgatorio sono angeli - Il Purgatorio è una MONTAGNA, non è nel sottosuolo 5

Il cosmo di Dante 6

Il cosmo di Dante 6

I l o n r t i e P o u r d g

I l o n r t i e P o u r d g i a t D 7

Attraverso il testo Prima parte: passaggi strutturali fondamentali Ø Catone guardiano del Purgatorio Ø

Attraverso il testo Prima parte: passaggi strutturali fondamentali Ø Catone guardiano del Purgatorio Ø L’Antipurgatorio e la grandezza della misericordia di Dio Ø Dante pellegrino Ø Il male nel mondo e il libero arbitrio Ø Stazio: il terremoto; la creazione dell’anima Ø Il congedo da Virgilio 8

Attraverso il testo prima parte: passaggi strutturali fondamentali Catone, canto I, vv. 22 -39

Attraverso il testo prima parte: passaggi strutturali fondamentali Catone, canto I, vv. 22 -39 I’ mi volsi a man destra, e puosi mente a l’altro polo, e vidi quattro stelle non viste mai fuor ch’a la prima gente. 24 vidi presso di me un veglio solo, degno di tanta reverenza in vista, che più non dee a padre alcun figliuolo. 33 Goder pareva ‘l ciel di lor fiammelle: oh settentrional vedovo sito, poi che privato se’ di mirar quelle! 27 Lunga la barba e di pel bianco mista portava, a’ suoi capelli simigliante, de’ quai cadeva al petto doppia lista. 36 Com’io da loro sguardo fui partito, un poco me volgendo a l ‘altro polo, là onde il Carro già era sparito, 30 Li raggi de le quattro luci sante fregiavan sì la sua faccia di lume, ch’i’ ‘l vedea come ‘l sol fosse davante. 39 9

Attraverso il testo prima parte: passaggi strutturali fondamentali L’Antipurgatorio e la grandezza della misericordia

Attraverso il testo prima parte: passaggi strutturali fondamentali L’Antipurgatorio e la grandezza della misericordia di Dio, canto III, vv. 106 -129 Io mi volsi ver lui e guardail fiso: biondo era e bello e di gentile aspetto, ma l’un de’ cigli un colpo avea diviso. 108 Poscia ch’io ebbi rotta la persona di due punte mortali, io mi rendei, piangendo, a quei che volontier perdona. 120 Quand’io mi fui umilmente disdetto Orribil furon li peccati miei; d’averlo visto mai, el disse: “Or vedi”; ma la bontà infinita ha sì gran braccia, e mostrommi una piaga a sommo ‘l petto. 111 che prende ciò che si rivolge a lei. 123 Poi sorridendo disse: “Io son Manfredi, nepote di Costanza imperadrice; ond’io ti priego che, quando tu riedi, 114 Se ‘l pastor di Cosenza, che a la caccia di me fu messo per Clemente allora, avesse in Dio ben letta questa faccia, 126 vadi a mia bella figlia, genitrice de l’onor di Cicilia e d’Aragona, e dichi ‘l vero a lei, s’altro si dice. 117 l’ossa del corpo mio sarieno ancora in co del ponte presso a Benevento, sotto la guardia de la grave mora. 129 10

Attraverso il testo prima parte: passaggi strutturali fondamentali L’ingresso nel Purgatorio: Dante pellegrino, canto

Attraverso il testo prima parte: passaggi strutturali fondamentali L’ingresso nel Purgatorio: Dante pellegrino, canto IX, vv. 73 -78 e 103 -114 Noi ci appressammo, ed eravamo in parte che là dove pareami prima rotto, pur come un fesso che muro diparte, 75 vidi una porta, e tre gradi di sotto per gire ad essa, di color diversi, e un portier ch'ancor non facea motto. 78 Sovra questo tenëa ambo le piante l'angel di Dio sedendo in su la soglia che mi sembiava pietra di diamante. 105 Divoto mi gittai a' santi piedi; misericordia chiesi e ch'el m'aprisse, ma tre volte nel petto pria mi diedi. 111 Per li tre gradi sù di buona voglia mi trasse il duca mio, dicendo: «Chiedi umilemente che 'l serrame scioglia» . 108 Sette P ne la fronte mi descrisse col punton de la spada, e «Fa che lavi, quando se' dentro, queste piaghe» disse. 114 11

Attraverso il testo prima parte: passaggi strutturali fondamentali Il male nel mondo e il

Attraverso il testo prima parte: passaggi strutturali fondamentali Il male nel mondo e il libero arbitrio. Marco Lombardo, i due soli, c. XVI, vv. 67 -81 e 106 -108 Voi che vivete ogne cagion recate pur suso al cielo, pur come se tutto movesse seco di necessitate. 69 e libero voler; che, se fatica ne le prime battaglie col ciel dura, poi vince tutto, se ben si notrica. 78 Se così fosse, in voi fora distrutto libero arbitrio, e non fora giustizia per ben letizia, e per male aver lutto. 72 A maggior forza e a miglior natura liberi soggiacete; e quella cria la mente in voi, che 'l ciel non ha in sua cura. 81 Lo cielo i vostri movimenti inizia; non dico tutti, ma, posto ch'i' 'l dica, lume v'è dato a bene e a malizia, 75 Soleva Roma, che 'l buon mondo feo, due soli aver, che l'una e l'altra strada facean vedere, e del mondo e di Deo. 108 12

Attraverso il testo prima parte: passaggi strutturali fondamentali Stazio e il terremoto. Canto XXI,

Attraverso il testo prima parte: passaggi strutturali fondamentali Stazio e il terremoto. Canto XXI, vv. 58 -66 Trema forse più giù poco o assai; ma per vento che ‘n terra si nasconda, non so come, qua sù non tremò mai. 57 De la mondizia sol voler fa prova, che, tutto libero a mutar convento, l’alma sorprende, e di voler le giova. 63 Tremaci quando alcuna anima monda sentesi, sì che surga o che si mova per salir sù; e tal grido seconda. 60 Prima vuol ben, ma non lascia il talento che divina giustizia, contra voglia, come fu al peccar, pone al tormento. 66 13

Attraverso il testo prima parte: passaggi strutturali fondamentali Stazio spiega la creazione dell’anima. Canto

Attraverso il testo prima parte: passaggi strutturali fondamentali Stazio spiega la creazione dell’anima. Canto XXV vv. 37 -108 Nel canto XXV Dante manifesta un dubbio che lo sta assillando: come possono le anime incorporee provare sensazioni fisiche? Il poeta Stazio, per spiegarglielo, descrive la creazione dell’anima: nell’utero femminile l’unione del “sangue perfetto” maschile e del sangue femminile genera il feto, nel quale si sviluppano dapprima l’anima vegetativa e quella sensitiva. Poi… Ma come d'animal divegna fante, non vedi tu ancor: quest'è tal punto, che più savio di te fé già errante, lo motor primo a lui si volge lieto sovra tant'arte di natura, e spira spirito novo, di vertù repleto, sì che per sua dottrina fé disgiunto da l'anima il possibile intelletto, perché da lui non vide organo assunto. che ciò che trova attivo quivi, tira in sua sustanzia, e fassi un'alma sola, che vive e sente e sé in sé rigira. Apri a la verità che viene il petto; e sappi che, sì tosto come al feto l'articular del cerebro è perfetto, E perché meno ammiri la parola, guarda il calor del sol che si fa vino, giunto a l'omor che de la vite cola. Quando la morte determina la separazione dell’anima dal corpo, l’anima non perde la sua 14 unità, ma resta completa, e questo spiega come le anime nell’aldilà possano provare sensazioni corporee pur essendo incorporee.

Attraverso il testo prima parte: passaggi strutturali fondamentali Il congedo di Virgilio in attesa

Attraverso il testo prima parte: passaggi strutturali fondamentali Il congedo di Virgilio in attesa di Beatrice, canto XXVII vv. 127 -142. «Il temporal foco e l’etterno veduto hai, figlio; e se’ venuto in parte dov’io per me più oltre non discerno. 129 Mentre che vegnan lieti li occhi belli che, lagrimando, a te venir mi fenno, seder ti puoi e puoi andar tra elli. Tratto t’ho qui con ingegno e con arte; lo tuo piacere omai prendi per duce; fuor se’ de l’erte vie, fuor se’ de l’arte. 132 Non aspettar mio dir più né mio cenno; libero, dritto e sano è tuo arbitrio, e fallo fora non fare a suo senno: 138 per ch’io te sovra te corono e mitrio» . 142 Vedi lo sol che ’n fronte ti riluce; vedi l’erbette, i fiori e li arbuscelli che qui la terra sol da sé produce. 135 Ma Virgilio n'avea lasciati scemi di sé, Virgilio dolcissimo patre, Virgilio a cui per mia salute die'mi; Con questi versi la prima parte del percorso all’interno del testo si apre alla seconda… 15

Attraverso il testo seconda parte: Dante rilegge la propria vita L’amicizia: Casella canto II

Attraverso il testo seconda parte: Dante rilegge la propria vita L’amicizia: Casella canto II vv. 106 -123 E io: «Se nuova legge non ti toglie memoria o uso a l’amoroso canto che mi solea quetar tutte mie doglie, 108 Lo mio maestro e io e quella gente ch’eran con lui parevan sì contenti, come a nessun toccasse altro la mente. 117 di ciò ti piaccia consolare alquanto l’anima mia, che, con la sua persona venendo qui, è affannata tanto!» . 111 Noi eravam tutti fissi e attenti a le sue note; ed ecco il veglio onesto gridando: «Che è ciò, spiriti lenti? 120 Amor che ne la mente mi ragiona qual negligenza, quale stare è questo? cominciò elli allor sì dolcemente, Correte al monte a spogliarvi lo scoglio che la dolcezza ancor dentro mi suona. 114 ch’esser non lascia a voi Dio manifesto» . 123 16

Attraverso il testo seconda parte: Dante rilegge la propria vita La superbia dell’artista canto

Attraverso il testo seconda parte: Dante rilegge la propria vita La superbia dell’artista canto XI vv. 91 -102 Oh vana gloria de l’umane posse! com’poco verde in su la cima dura, se non è giunta da l’etati grosse! 93 così ha tolto l’uno a l’altro Guido la gloria de la lingua; e forse è nato chi l’uno e l’altro caccerà del nido. 99 Credette Cimabue ne la pittura tener lo campo, e ora ha Giotto il grido, sì che la fama di colui è scura: 96 Non è il mondan romore altro ch’un fiato di vento, ch’or vien quinci e or vien quindi, e muta nome perché muta lato. 102 17

Attraverso il testo seconda parte: Dante rilegge la propria vita Stazio e l’amore per

Attraverso il testo seconda parte: Dante rilegge la propria vita Stazio e l’amore per Virgilio: l’Eneide mamma e nutrice. Canto XXI vv. 91 -102 Stazio la gente ancor di là mi noma: cantai di Tebe, e poi del grande Achille; ma caddi in via con la seconda soma. 93 de l’Eneida dico, la qual mamma fummi e fummi nutrice poetando: sanz’essa non fermai peso di dramma. 99 Al mio ardor fuor seme le faville, che mi scaldar, de la divina fiamma onde sono allumati più di mille; 96 E per esser vivuto di là quando visse Virgilio, assentirei un sole più che non deggio al mio uscir di bando» . 102 18

Attraverso il testo seconda parte: Dante rilegge la propria vita Stazio e Virgilio: il

Attraverso il testo seconda parte: Dante rilegge la propria vita Stazio e Virgilio: il riconoscimento. Canto XXI vv. 124 -136 Ond’io: «Forse che tu ti maravigli, Già s’inchinava ad abbracciar li piedi antico spirto, del rider ch’io fei; al mio dottor, ma el li disse: «Frate, ma più d’ammirazion vo’ che ti pigli. 123 non far, ché tu se’ ombra e ombra vedi» . 132 Questi che guida in alto li occhi miei, è quel Virgilio dal qual tu togliesti forza a cantar de li uomini e d’i dèi. 126 Ed ei surgendo: «Or puoi la quantitate comprender de l’amor ch’a te mi scalda, quand’io dismento nostra vanitate, Se cagion altra al mio rider credesti, lasciala per non vera, ed esser credi quelle parole che di lui dicesti» . 129 trattando l’ombre come cosa salda» . 136 19

Attraverso il testo seconda parte: Dante rilegge la propria vita Stazio e Virgilio lampadoforo.

Attraverso il testo seconda parte: Dante rilegge la propria vita Stazio e Virgilio lampadoforo. Canto XXII, vv. 64 -73 Ed elli a lui: «Tu prima m’inviasti verso Parnaso a ber ne le sue grotte, e prima appresso Dio m’alluminasti. 66 quando dicesti: ‘Secol si rinova; torna giustizia e primo tempo umano, e progenie scende da ciel nova’. 72 Facesti come quei che va di notte, che porta il lume dietro e sé non giova, ma dopo sé fa le persone dotte, 69 Per te poeta fui, per te cristiano 73 20

Attraverso il testo seconda parte: Dante rilegge la propria vita L’amicizia poetica: Forese. Canto

Attraverso il testo seconda parte: Dante rilegge la propria vita L’amicizia poetica: Forese. Canto XXIII, vv. 115 -120 Per ch’io a lui: «Se tu riduci a mente qual fosti meco, e qual io teco fui, ancor fia grave il memorar presente. 117 Di quella vita mi volse costui che mi va innanzi, l’altr’ier, quando tonda vi si mostrò la suora di colui» , 120 21

Attraverso il testo seconda parte: Dante rilegge la propria vita Bonagiunta e lo Stil

Attraverso il testo seconda parte: Dante rilegge la propria vita Bonagiunta e lo Stil Novo. Canto XXIV, vv. 49 -60 Ma dì s’i’ veggio qui colui che fore trasse le nove rime, cominciando ‘Donne ch’avete intelletto d’amore’» . 51 «O frate, issa vegg’io» , diss’elli, «il nodo che ‘l Notaro e Guittone e me ritenne di qua dal dolce stil novo ch’i’ odo! 57 E io a lui: «I’ mi son un che, quando Amor mi spira, noto, e a quel modo ch’e’ ditta dentro vo significando» . 54 Io veggio ben come le vostre penne di retro al dittator sen vanno strette, che de le nostre certo non avvenne; 60 22

Attraverso il testo seconda parte: Dante rilegge la propria vita Il “padre” Guido Guinizzelli.

Attraverso il testo seconda parte: Dante rilegge la propria vita Il “padre” Guido Guinizzelli. Canto XXVI, vv. 82 -102 Nostro peccato fu ermafrodito; ma perché non servammo umana legge, seguendo come bestie l’appetito, 84 Quali ne la tristizia di Ligurgo si fer due figli a riveder la madre, tal mi fec’io, ma non a tanto insurgo, in obbrobrio di noi, per noi si legge, quando partinci, il nome di colei che s’imbestiò ne le ’mbestiate schegge. 87 quand’io odo nomar sé stesso il padre mio e de li altri miei miglior che mai rime d’amore usar dolci e leggiadre; 99 Or sai nostri atti e di che fummo rei: se forse a nome vuo’ saper chi semo, tempo non è di dire, e non saprei. 90 e sanza udire e dir pensoso andai lunga fiata rimirando lui, né, per lo foco, in là più m’appressai. 102 96 Farotti ben di me volere scemo: son Guido Guinizzelli; e già mi purgo per ben dolermi prima ch’a lo stremo» . 93 23

Attraverso il testo seconda parte: Dante rilegge la propria vita Il congedo estremo da

Attraverso il testo seconda parte: Dante rilegge la propria vita Il congedo estremo da Virgilio e il ritorno di Beatrice, canto XXX, vv. 28 -54. […] così dentro una nuvola di fiori che da le mani angeliche saliva e ricadeva in giù dentro e di fori, 30 volsimi a la sinistra col respitto col quale il fantolin corre a la mamma quando ha paura o quando elli è afflitto, 45 sovra candido vel cinta d'uliva donna m'apparve, sotto verde manto vestita di color di fiamma viva. 33 per dicere a Virgilio: 'Men che dramma di sangue m'è rimaso che non tremi: conosco i segni de l'antica fiamma’. 48 E lo spirito mio, che già cotanto tempo era stato ch'a la sua presenza non era di stupor, tremando, affranto, 36 Ma Virgilio n'avea lasciati scemi di sé, Virgilio dolcissimo patre, Virgilio a cui per mia salute die'mi; 51 sanza de li occhi aver più conoscenza, per occulta virtù che da lei mosse, d'antico amor sentì la gran potenza. 39 né quantunque perdeo l'antica matre, valse a le guance nette di rugiada che, lagrimando, non tornasser atre. 54 Tosto che ne la vista mi percosse l'alta virtù che già m'avea trafitto prima ch'io fuor di püerizia fosse, 42 24