Storia e critica del cinema AL Lorenzo Marmo

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Storia e critica del cinema, A-L Lorenzo Marmo 4. Gli anni ’ 20, le

Storia e critica del cinema, A-L Lorenzo Marmo 4. Gli anni ’ 20, le avanguardie e il surrealismo

L’età del primo piano Secondo Béla Balázs (L’uomo visibile, 1924): «I primi piani costituiscono

L’età del primo piano Secondo Béla Balázs (L’uomo visibile, 1924): «I primi piani costituiscono la sfera più peculiare del cinema. Nei primi piani si dischiude la terra inesplorata di questa nuova arte» . D’altronde non si tratta solo di primi piani dei volti: il cinema svela l’anima delle cose stesse, recuperando così una forma di percezione tipica dell’infanzia: «Ogni bambino conosce i volti delle cose e attraversa col cuore palpitante una stanza semibuia, in ci tavolo, armadio e divano paiono voler dire qualcosa. Anche da adulti si può ancora vedere nelle nuvole strane forme. (…) Non c’è nessun arte che abbia una simile vocazione a rappresentare questo ‘volto delle cose’ quanto il cinema» . Secondo Balázs il cinema, ad un certo livello, trasforma qualsiasi cosa in un primo piano perché dà agli oggetti del mondo un’enfasi e un PATHOS che altrimenti non avrebbe.

Renée Falconetti in La passione di Giovanna d’Arco (Carl Theodor Dreyer, 1928)

Renée Falconetti in La passione di Giovanna d’Arco (Carl Theodor Dreyer, 1928)

Fotogenia Per Jean Epstein, il cinema «è animista, ovvero presta un’apparenza di vita a

Fotogenia Per Jean Epstein, il cinema «è animista, ovvero presta un’apparenza di vita a tutti gli oggetti che designa. (…) È stata spesso sottolineata l’importanza quasi divina che assumono in primo piano i frammenti di corpi, gli elementi più freddi della natura! Una pistola in un cassetto, una bottiglia rotta per terra, un occhio circoscritto dall’iride, si elevano, grazie al cinema, alla dignità di personaggi del dramma. (…) Le vite che il cinema crea, facendo emergere degli oggetti dalle ombre dell’indifferenza per collocarli nelle luci dell’interesse drammatico (…) sono simili alla vita degli amuleti, dei talismani, degli oggetti minacciosi e tabù di certe religioni primitive» . J. Epstein, Alcune condizioni della fotogenia (1923)

Abel Gance Uno dei cineasti più importanti dell’impressionismo francese. Con La roue (La rosa

Abel Gance Uno dei cineasti più importanti dell’impressionismo francese. Con La roue (La rosa sulle rotaie, 1922), stimola in modo assai significativo il dibattito sulla fotogenia. D’altronde è celebre anche per il film Napoléon (1927), che prevedeva l’utilizzo simultaneo di tre proiettori per creare una percezione panoramica magniloquente della vita dell’imperatore francese: uno dei massimi esempi della VISIONARIETÀ del cinema muto.

Il cinema d’avanguardia Emancipazione dal cinema come arte della narrazione e dai legami con

Il cinema d’avanguardia Emancipazione dal cinema come arte della narrazione e dai legami con il mercato CINEMA PURO Improvvisazione Astrattismo Futurismo e cubo-futurismo Dada Dinamismo e velocità Man Ray Sinfonie visive René Clair Fernand Léger Insieme magmatico di materiali

Il surrealismo e il cinema Due figure: Luis Buñuel (1900 -1983, a destra) Salvador

Il surrealismo e il cinema Due figure: Luis Buñuel (1900 -1983, a destra) Salvador Dalì (1904 -1989, sotto) Du Due film: Un chien andalou (1929) L’age d’or (1930)

Le parole chiave del discorso surrealista Sogno Immagine psichica Inconscio Desiderio Enigma Provocazione Trasgressione

Le parole chiave del discorso surrealista Sogno Immagine psichica Inconscio Desiderio Enigma Provocazione Trasgressione Rifiuto dei discorsi realistici Logica parallela

La greguería La scrittura metaforica e ironica di Ramón Gómez de la Serna, basata

La greguería La scrittura metaforica e ironica di Ramón Gómez de la Serna, basata su frase ingegnose che scaturiscono da un incontro casuale tra il pensiero e la realtà L'effetto a sorpresa si ottiene attraverso: • L'associazione visiva di due immagini: «La luna è l'occhio di bue della barca della notte» . • L'inversione di una relazione logica: «La polvere è piena di vecchi e dimenticati starnuti» . • L'associazione libera di concetti legati: «Le due uova che prendiamo sembra siano gemelle, e invece non sono nemmeno cugine di terzo grado» . • L'associazione libera di concetti contrapposti: «Ciò che più importa nella vita è non essere morti» .

Automatismo surrealista «Il surrealismo è un automatismo psichico puro con il quale ci si

Automatismo surrealista «Il surrealismo è un automatismo psichico puro con il quale ci si propone di esprimere, sia verbalmente, sia per iscritto, sia in qualsiasi altro modo, il funzionamento reale del pensiero. Dettato di pensiero, in assenza di qualsiasi controllo esercitato dalla ragione, al di fuori di ogni preoccupazione estetica o morale» André Breton, Manifesto del Surrealismo, 1924

Metodo paranoico-critico “Un metodo spontaneo di conoscenza irrazionale fondato sull’associazione interpretativo-critica dei fenomeni deliranti”

Metodo paranoico-critico “Un metodo spontaneo di conoscenza irrazionale fondato sull’associazione interpretativo-critica dei fenomeni deliranti” dirà Dalì nel 1935 L’idea è di usare le associazioni tipiche della paranoia, ma piegarle in direzione creativa anziché di paura e delirio v Il punto allora è: c’è un’attività interpretativa oppure no?

Surrealismo e psicoanalisi I surrealisti si oppongono alla psicoanalisi, che considerano parte dei cascami

Surrealismo e psicoanalisi I surrealisti si oppongono alla psicoanalisi, che considerano parte dei cascami problematici della società borghese. Ciononostante, il loro pensiero e la loro produzione artistica è intrecciata a doppio filo col discorso freudiano. Secondo Freud (L’interpretazione dei sogni, 1899), i due principali meccanismi con cui funziona la nostra logica onirica sono: v CONDENSAZIONE (più aspetti della vita psichica si coagulano in un solo elemento – personaggio, oggetto, evento – del sogno) v SPOSTAMENTO (una problematicità del vissuto psichico viene traslata da un elemento – personaggio, oggetto, evento – ad un altro, magari legato al primo da qualche logica associativa)

Un chien andalou La valenza duplice del prologo: Ø Mette già in scena l’aggressività

Un chien andalou La valenza duplice del prologo: Ø Mette già in scena l’aggressività del desiderio e la violenza implicita del rapporto uomo-donna Ø Funziona anche come dichiarazione d’intenti: la visione, lo sguardo vanno radicalmente modificati e rifondati su nuove basi

Struttura tripartita I. Personaggio immaturo, il rapporto col femminile è di tipo ‘materno’: ma

Struttura tripartita I. Personaggio immaturo, il rapporto col femminile è di tipo ‘materno’: ma la figura androgina va eliminata II. Il desiderio maschile si espande, il rapporto col femminile è di puro desiderio: seduzione aggressiva III. L’alter ego maschile svolge una funzione positiva, ma va poi eliminato; ribellatosi alla figura ‘paterna’, il personaggio deve comunque scontrarsi con la frustrazione del desiderio e con l’intreccio tra eros e thanatos.

Gli asini putrefatti e il pianoforte Dalì – La miel mas dulce que la

Gli asini putrefatti e il pianoforte Dalì – La miel mas dulce que la sangre (1927) Dalì – Burro podrido (1928)

In termini psicoanalitici, quella particolare scena rappresenta uno scontro tra l’Es (l’aspetto più istintuale

In termini psicoanalitici, quella particolare scena rappresenta uno scontro tra l’Es (l’aspetto più istintuale e bestiale della nostra struttura psichica) e il Super-Io (l’istanza di controllo, dell’ordine e della Legge). Ma rappresenta anche un discorso contro l’arte borghese, che invece di tenere conto della carica sovversiva della libido cerca di sublimare gli istinti. «Il moderno problema dei sentimenti, che è strettamente connesso con il capitalismo, non è ancora stato risolto» Manifesto dei surrealisti a proposito di «L’age d’or» (1930).