Pitagora e i Pitagorici VI V sec a

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Pitagora e i Pitagorici (VI - V sec. a. C. ) La figura di

Pitagora e i Pitagorici (VI - V sec. a. C. ) La figura di Pitagora PITAGORA (Samo 570 a. C. , Metaponto 490 a. C. ) Fondatore della Scuola pitagorica ad indirizzo filosofico, matematico, religioso e politico. La sua figura è avvolta nella leggenda. Di sicuro si sa che credeva nella metempsicosi (trasmigrazione delle anime o reincarnazione). Di lui si tramandano, altresì, due aneddoti sulla nascita del termine filosofia.

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Pitagora e i Pitagorici (VI - V sec. a. C. ) La figura di Pitagora «Nessuno è in grado di riportare con sicurezza quanto Pitagora comunicasse ai discepoli più stretti: in effetti, presso di loro, il silenzio era osservato con grande cura» . (Porfirio, DK 14 A 8 a; in Pitagora, Versi aurei. Seguiti dalle vite di Porfirio e Fazio, da testi pitagorici e da lettere di donne pitagoriche).

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Pitagora e i Pitagorici (VI - V sec. a. C. ) La figura di Pitagora È quasi certo che l'insegnamento, màthema, pitagorico avesse un aspetto mistico -religioso [consistente in un indottrinamento dogmatico, di stile autoritario secondo il noto motto della scuola “αὐτὸς ἔφα” (autòs épha) o “ipse dixit” (lo ha detto lui)], e un contenuto che molto probabilmente riguardava gli opposti (Limitato, Illimitato) ed i numeri (in quanto principi cosmologici), da intendersi però, come hanno osservato vari autori, in un senso non solo quantitativo, ma anche qualitativo e simbolico. Per quanto riguarda altri aspetti, neppure il famoso teorema di Pitagora è attribuibile a lui, ma piuttosto alla scuola.

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Pitagora e i Pitagorici (VI - V sec. a. C. ) La Scuola pitagorica, Crotone 530 a. C. La scuola pitagorica, fu fondata da Pitagora a Crotone intorno al 530 a. C. , sull'esempio delle comunità orfiche e delle sette religiose d'Egitto e di Babilonia, terre che, secondo la tradizione, egli avrebbe conosciuto in occasione dei suoi precedenti viaggi di studio. I pitagorici celebrano il sorgere del sole Ereditò dal suo fondatore la dimensione misterica ma anche l'interesse per la matematica, l'astronomia, la musica e la filosofia.

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Pitagora e i Pitagorici (VI - V sec. a. C. ) La figura di Pitagora Nelle sue lezioni, che si tenevano nella "Casa delle Muse", un imponente tempio all'interno delle mura cittadine, in marmo bianco, circondato da giardini e portici, sembra che Pitagora ribadisse spesso il concetto medico che la salute fosse armonia, mentre la malattia disarmonia. Quindi l’obiettivo principale della filosofia e della medicina pitagoriche era di ristabilire l’armonia tra il proprio corpo e l’universo.

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Pitagora e i Pitagorici (VI - V sec. a. C. ) La Scuola pitagorica Crotone 530 a. C. La scuola fu distrutta da una rivolta democratica in cui rimase coinvolto lo stesso Pitagora. I discepoli si sparsero nella Magna Grecia e nella Ionia. I pitagorici celebrano il sorgere del sole In seguito a ciò, le dottrine pitagoriche si diffusero in parecchi centri della Magna Grecia (Taranto, Siracusa, Reggio, Locri).

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Pitagora e i Pitagorici (VI - V sec. a. C. ) La Scuola pitagorica Crotone 530 a. C. La scuola, che poteva essere frequentata anche dalle donne, offriva due tipi di lezioni: una pubblica e una privata. Durante quella pubblica, seguita dalla gente comune, il maestro spiegava nel modo più semplice possibile, le basi della sua filosofia fondate sui numeri. Quella privata era invece di più alto livello e veniva seguita prevalentemente da eletti iniziati agli studi matematici. I pitagorici celebrano il sorgere del sole

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Pitagora e i Pitagorici (VI - V sec. a. C. ) La Scuola pitagorica Crotone 530 a. C. Pitagora aveva diviso i discepoli della scuola privata in due gruppi: Ø I matematici (mathematikòi), la cerchia più stretta dei seguaci: vivevano all'interno della scuola, spogli di ogni bene materiale, con l’obbligo di non mangiare carne e di osservare il celibato. Erano gli unici ammessi direttamente alle lezioni di Pitagora con cui potevano interloquire. A loro era imposto l'obbligo del segreto, sicché gli insegnamenti del maestro non diventassero di pubblico dominio. Ø Gli acusmatici (akusmatikòi): la cerchia più esterna dei seguaci, ai quali non era richiesto di vivere in comune o di privarsi delle proprietà e di essere vegetariani; avevano l'obbligo di seguire in silenzio le lezioni del maestro.

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Pitagora e i Pitagorici (VI - V sec. a. C. ) La Scuola pitagorica Crotone 530 a. C. Poiché i pitagorici erano sostenitori delle teorie orfiche dell’immortalità dell’anima e della metempsicosi, ritenevano che per mantenere l’anima pura e incontaminata occorresse svolgere delle pratiche ascetiche, sia spirituali che fisiche: solitarie passeggiate mattutine e serali, cura del corpo ed esercizi quali corsa, lotta, ginnastica e diete costituite da cibi semplici, che abolivano anche l’assunzione di vino.

Pitagora e i Pitagorici (VI - V sec. a. C. ) L’elaborazione della matematica

Pitagora e i Pitagorici (VI - V sec. a. C. ) L’elaborazione della matematica scientifica Ai Pitagorici si deve la nascita della matematica speculativa (il termine greco màthema significa studio, conoscenza), cioè di quella disciplina che studia le proprietà dei numeri e delle figure geometriche, prescindendo dalle applicazioni pratiche, e adotta il metodo delle dimostrazioni rigorose che rimarrà come carattere di essa e sarà fatto proprio sia dalla filosofia, sia dalla scienza moderna.

Pitagora e i Pitagorici (VI - V sec. a. C. ) Il numero come

Pitagora e i Pitagorici (VI - V sec. a. C. ) Il numero come principio del cosmo Una prima distinzione fatta dai Pitagorici è quella tra numeri pari (considerati illimitati e imperfetti) e numeri dispari (considerati limitati e perfetti). Il numero uno è detto parimpari; il numero dieci è considerato perfetto e sacro perché dà origine a una figura triangolare, la tetractys.

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Pitagora e i Pitagorici (VI - V sec. a. C. ) Il numero come principio del cosmo Da quanto illustrato, il pitagorismo risulta essere una filosofia dualistica poiché intende spiegare la realtà sulla base della contrapposizione fra limitato e illimitato, pari e dispari. A queste i Pitagorici aggiunsero altre opposizioni, nelle quali l’ordine, il bene, e la perfezione stanno dalla parte del dispari e del limitato, mentre il disordine, il male e l’imperfezione stanno sempre dalla parte del pari e dell’illimitato.

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Pitagora e i Pitagorici (VI - V sec. a. C. ) Il numero come principio del cosmo Si hanno così dieci opposizioni fondamentali 1. Limite - Illimitato 2. Dispari - Pari 3. Unità - Molteplicità 4. Destra - Sinistra 5. Maschio - Femmina 6. Quiete - Movimento 7. Retta - Curva 8. Luce - Tenebra 9. Bene - Male 10. Quadrato - Rettangolo

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Pitagora e i Pitagorici (VI - V sec. a. C. ) Il numero come principio del cosmo I Pitagorici usarono per primi il termine cosmo (in greco kòsmos), che originariamente significava ordine, per designare l’universo visto come un tutto armonico e misurabile, composto di sfere ruotanti e realizzanti suoni celesti. Ai Pitagorici si deve anche la scoperta dei rapporti musicali tonali e della scala naturale.

Pitagora e i Pitagorici (VI - V sec. a. C. ) Le dottrine fisico-cosmologiche

Pitagora e i Pitagorici (VI - V sec. a. C. ) Le dottrine fisico-cosmologiche FILOLAO di Crotone, seconda metà del V sec. A Filolao si deve la sistemazione delle dottrine pitagoriche e la teoria cosmologica secondo cui al centro del cosmo c’è un grande fuoco (hestìa) che illumina tutti i corpi celesti sferici e ruotanti attorno ad esso.

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Pitagora e i Pitagorici (VI - V sec. a. C. ) Le dottrine fisico-cosmologiche IL COSMO DI FILOLAO di Crotone, seconda metà del V sec.

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Pitagora e i Pitagorici (VI - V sec. a. C. ) Le dottrine fisico-cosmologiche ECFANTO di Siracusa, V sec. a. C. Sostenne la tesi della rotazione della terra attorno al proprio asse.

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Pitagora e i Pitagorici (VI - V sec. a. C. ) Le dottrine fisico-cosmologiche ENOCLIDE, V sec. a. C. Riconobbe l'obliquità dell'eclittica, cioè dell'orbita percorsa dalla terra intorno al fuoco in un anno, rispetto all'equatore celeste.

Pitagora e i Pitagorici (VI - V sec. a. C. ) Le dottrine fisico-cosmologiche

Pitagora e i Pitagorici (VI - V sec. a. C. ) Le dottrine fisico-cosmologiche ARISTARCO di Samo, III sec. a. C. Sostenne la tesi eliocentrica, cioè sostituì al fuoco centrale di Filolao il sole che in questo caso costituisce il centro illuminante del cosmo, anticipando di circa mille e settecento anni la tesi che, nel 1543, Copernico sosterrà nel suo De revolutionibus orbium coelestium

Pitagora e i Pitagorici (VI - V sec. a. C. ) Le teorie antropologiche

Pitagora e i Pitagorici (VI - V sec. a. C. ) Le teorie antropologiche ALCMEONE di Crotone, VI sec. a. C. Forse discepolo di Pitagora. Fu medico. Scoprì il nervo ottico e le trombe dell’orecchio (dal 1562 dette di Eustachi o Eustachio). A lui si deve la dottrina che vedeva nel cervello la sede del pensiero, contrariamente alle convinzioni del tempo che consideravano il cuore sede di esso.