La terra dove si nasce e si vive

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La terra dove si nasce e si vive influisce nel modo di essere e

La terra dove si nasce e si vive influisce nel modo di essere e di comportarsi Per conoscere bene una persona è importante conoscere bene la sua terra e il suo ambiente

la PALESTINA al TEMPO di GESÚ Situazione geografica v Situazione politica v Situazione religiosa

la PALESTINA al TEMPO di GESÚ Situazione geografica v Situazione politica v Situazione religiosa v Situazione sociale v

Giudea Situazione geografica Samaria Galilea

Giudea Situazione geografica Samaria Galilea

Governo romano Potere romano Re vassallo Situazione Politica Potere giudaico Sinedrio

Governo romano Potere romano Re vassallo Situazione Politica Potere giudaico Sinedrio

Un solo Dio Credo Speranza messianica La Legge Situazione Religiosa Feste Culto nel tempio

Un solo Dio Credo Speranza messianica La Legge Situazione Religiosa Feste Culto nel tempio Pratiche religiose Ubbidienza alla Legge Osservanza del Sabato Frequentare la sinagoga

Sommo sacerdote Classe dirigente Sadducei Sacerdoti Scribi Situazione sociale Popolazione Farisei Pubblicani Emarginati Invalidi

Sommo sacerdote Classe dirigente Sadducei Sacerdoti Scribi Situazione sociale Popolazione Farisei Pubblicani Emarginati Invalidi Gentili

Giudea Situazione geografica Samaria Galilea

Giudea Situazione geografica Samaria Galilea

Valle di Izreel Monte Hermon Monte Carmelo Mare di Galilea Lago di Genezareth Lago

Valle di Izreel Monte Hermon Monte Carmelo Mare di Galilea Lago di Genezareth Lago di Tiberiade Montagne transgiordaniche Regione montuosa Fiume Giordano Pianura litoranea Mar Morto Deserto

 • Bassa e piatta Pianura litoranea • Fertile dove non molto sabbiosa o

• Bassa e piatta Pianura litoranea • Fertile dove non molto sabbiosa o salata • Passaggio tra nord e sud • Territorio facile all’invasione • Alture ripide e gole strette Regione montuosa • Agricoltura con terrazzamenti • Pioggia ad ovest delle cime, arido ad est • Passaggi lungo le creste • Territorio difficile all’invasione Valle del Giordano • Fenomeno geologico • Depressione dall’Africa alla Siria • Valle ampia, il fiume scorre nel mezzo • Clima caldo e secco • Per la coltivazione occorre irrigare Deserto di Giuda • Regione ad est di Gerusalemme fino a Gerico • zona praticamente non abitata per assenza di acqua e terra coltivabile • in inverno (periodo umido) usato per pascolo

Mare Mediterraneo • È il bacino intorno a cui si sviluppano le maggiori civiltà

Mare Mediterraneo • È il bacino intorno a cui si sviluppano le maggiori civiltà occidentali • È via di comunicazione e di trasporto • La palestina ha pochi porti • I palestinesi sono tipicamente mediorientali piuttosto che naviganti Mare di Galilea • È un lago di acqua dolce di oltre 100 kmq a circa 180 mt sotto livello del mare • l’immissario è il Giordano che nasce a nord dalle pendici del monte Hermon • L’emissario è ancora il Giordano che scorre verso sud • La particolare topografia permette violente tempeste • Le acque sono particolarmente pescose Mar Morto • È un lago di oltre 1000 kmq, lungo 76 Km e largo 16. • si trova a circa 395 mt sotto livello del mare, il punto più basso della superfice terrestre • l’immissario è il Giordano • Ha una salinità media di 365 gr/lt (dieci volte superiore all’oceano) e non permette la vita. • Le acque sono usate come curative e sono usate per l’estrazione di minerali

Regione montuosa di Giuda Montagne transgiordaniche GERUSALEMME Pianura litoranea Valle del Giordano GERICO ��

Regione montuosa di Giuda Montagne transgiordaniche GERUSALEMME Pianura litoranea Valle del Giordano GERICO �� �� Circa 900 metri sul livello del mare Livello Mare Mediterraneo Livello Mar Morto circa 400 sotto il livello del mare FOSSA TETTONICA

“Via Maris” La via del mare, strada costiera dall’Egitto verso Antiochia e Damasco “Via

“Via Maris” La via del mare, strada costiera dall’Egitto verso Antiochia e Damasco “Via Reale”, strada che segue l’altipiano transgiordanico, dal golfo di Aquaba fino a Damasco “Via della montagna”, strada nella regione montagnosa della Giudea, collega Gerusalemme con la Galilea VIE DI COMUNICAZIONE

Sidone Cesarea di Tiro Filippo Cafarnao Traconitide GALILEA Fenicia Betsaida Nazareth Cesarea Decapoli Samaria

Sidone Cesarea di Tiro Filippo Cafarnao Traconitide GALILEA Fenicia Betsaida Nazareth Cesarea Decapoli Samaria SAMARIA Ioppe GIUDEA Gerico Gerusalemme Perea Betlemme Gaza Ebron Idumea Araba

GIUDEA § Centro della nazione ebraica § La maggior parte degli abitanti sono ebrei

GIUDEA § Centro della nazione ebraica § La maggior parte degli abitanti sono ebrei § È la regione di Gerusalemme capitale politica e religiosa § politicamente comprende anche la Samaria e l’Idumea, abitate da gentili § Governo: Erode il Grande, Archelao, Erode Agrippa, Governatori romani.

SAMARIA § Regione del Regno d’Israele fino alla deportazione. § In quel periodo altre

SAMARIA § Regione del Regno d’Israele fino alla deportazione. § In quel periodo altre nazioni si stabilirono nell’area mescolandosi con i residenti e assumendone in parte i costumi: nascono i Samaritani. § Religiosamente adorano lo stesso Dio d’Israele ma in un santuario prorio sul monte Garizim, c’è anche sincretismo con altri culti. § sono disprezzti dai giudei, dipendono dal governo di Giuda.

GALILEA § Area ad Ovest del mare di Galilea § Abitata dalle tribù del

GALILEA § Area ad Ovest del mare di Galilea § Abitata dalle tribù del nord fino alla cattività, territorio dei Gentili fino al ritorno dei Maccabei § Governo: Erode il Grande, Erode Antipa, Erode Agrippa, governatori romani

Governo romano Potere romano Re vassallo Situazione Politica Potere giudaico Sinedrio

Governo romano Potere romano Re vassallo Situazione Politica Potere giudaico Sinedrio

GOVERNO ROMANO La Palestina è caduta sotto il potere dei romani nell’anno 67 prima

GOVERNO ROMANO La Palestina è caduta sotto il potere dei romani nell’anno 67 prima di Cristo. Era una provincia romana unita alla Siria. Per tenere sotto controllo il suo immenso territorio, Roma si serviva di governatori chiamati anche procuratori e di prefetti (un titolo di carattere militare). Le autorità romane erano rispettose dei costumi giudaici e delle autorità locali. L'esercizio della giustizia era in gran parte regolato dalla legge ebraica e quindi demandato al sinedrio ma in caso di sentenza di morte lo jus gladii era riservato al governatore. Iscrizione di Cesarea Marittima Ponzio Pilato governò la Giudea per dieci anni, dal 26 al 36 d. C. , mentre a Roma era imperatore Tiberio (14 -37 d. C. ). Furono anni di continue provocazioni e incidenti. Abitualmente Pilato risiedeva a Cesarea Marittima, città fondata da Erode. Però durante le maggiori feste ebraiche si trasferiva a Gerusalemme per controllare l'ordine pubblico. Tiberio

RE VASSALLO Nei territori conquistati Roma procura di conservare i costumi locali. Si riserva

RE VASSALLO Nei territori conquistati Roma procura di conservare i costumi locali. Si riserva la politica estera, controlla la moneta, le strade e esige un tributo elevato. Per questo si serve di uomini fedeli. Erode il grande è uno di questi uomini. Roma lo utilizza per governare la Palestina occupata. Fù posto dal Senato romano come re per tutta la Palestina. Erode detto il Grande o Ascalonita (73 a. C. - 13 marzo 4 a. C. ) fu re di Israele dal 37 a. C. fino al 4 a. C. Figlio di Erode Antipatro, idumeo, e di madre araba, Cipro, ebbe tre fratelli (Giuseppe, Fasael, Ferora) e una sorella, Salomé. Governò tutta la Palestina dopo la morte del padre, prima per incarico di Marco Antonio e poi di Ottaviano Augusto al quale prontamente era passato dopo la sconfitta di Antonio a Azio. Promosse e finanziò l'ultimo ampliamento del Tempio di Gerusalemme, che viene perciò detto "Tempio di Erode". Estremamente sospettoso e maligno, fece uccidere la moglie e alcuni dei suoi figli temendo che complottassero per spodestarlo. Alla sua morte il regno fu diviso fra i tre figli rimasti: Archelao governò la Giudea, Erode Antipa la Galilea, Erode Filippo la Batanea. Erode il grande

SINEDRIO Il sinedrio costituiva la suprema assemblea amministrativa e giudiziaria, formata essenzialmente da tre

SINEDRIO Il sinedrio costituiva la suprema assemblea amministrativa e giudiziaria, formata essenzialmente da tre componenti: sacerdoti, scribi e anziani. Kaifas Il sinedrio (synédrion) era un supremo senato giudaico, teneva le sue riunioni in un’aula nell’area del Tempio. A capo del Sinedrio stava il sommo sacerdote. I membri (71 persone), per lungo tempo furono di classe sacerdotale (solitamente sadducei), a partire dal regno di Alessandra (76 -67 a. C. ) vennero ammessi anche i Farisei, gli Scribi, o gli anziani che ne ottenevano il privilegio. Con Erode il Grande perse parte della sua sovranità, per poi riacquistarla all'epoca del diretto governo romano. Il sinedrio era in parte responsabile dell’ordine pubblico e disponeva di un corpo di guardia, ma la sua competenza riguardava soprattutto le cause religiose e civili che avevano una qualche relazione con la legge mosaica. Le sue decisioni avevano vigore di legge e come tali erano accettate dalle autorità romane che potevano eventualmente intervenire per farle applicare.

Un solo Dio Credo Speranza messianica La Legge Situazione Religiosa Feste Culto nel tempio

Un solo Dio Credo Speranza messianica La Legge Situazione Religiosa Feste Culto nel tempio Pratiche religiose Ubbidienza alla Legge Osservanza del Sabato Frequentare la sinagoga

Un solo Dio Credo Speranza messianica La Legge La tradizione ebraica considera la propria

Un solo Dio Credo Speranza messianica La Legge La tradizione ebraica considera la propria esperienza religiosa eminentemente come osservanza della Torah, la Legge suprema che Dio ha donato al suo popolo, e come Halakah, una "via", un percorso di fede e di vita da seguire scrupolosamente a livello personale e collettivo. La speranza nell'avvento del Messia divenne un tratto fondamentale della fede ebraica specie dopo ogni rovina della nazione, ed in ultimo, dopo che romani nel 70 avevano distrutto il tempio di Gerusalemme, luogo simbolico dell'ebraismo, sede principale del culto e altare del sacrificio offerto a Dio. I Profeti prima ed i Rabbini poi hanno tenuto alta la prospettiva messianica, alcuni personaggi, come il Re Davide, ne sono diventati una prefigura. Caratteristica fondamentale dell'ebraismo è un monoteismo radicale, la fede in un unico Dio, assolutamente trascendente e creatore di un universo che governa provvidenzialmente dall'inizio dei tempi. Israele esprime la consapevolezza che Dio abbia "parlato" al suo popolo e, nel corso della storia, la Scrittura sacra, la Bibbia, documenta le tappe di questa rivelazione progressiva, interpretata dagli ebrei come un'alleanza, berith, che Dio ha istituito con loro in quanto popolo eletto, chiamato a custodire gelosamente i precetti della legge.

Feste Culto nel tempio Pratiche religiose Ubbidienza alla Legge Osservanza del Sabato Frequentare la

Feste Culto nel tempio Pratiche religiose Ubbidienza alla Legge Osservanza del Sabato Frequentare la sinagoga L'anno ebraico è scandito da varie ricorrenze che ricordano gli eventi succedutesi dalla creazione e che ricordano la storia degli ebrei. Le principali feste ebraiche sono legate alle stagioni e ad antiche tradizioni agricole pastorali. Il calendario ebraico comprende cinque feste maggiori di origine biblica. Tre feste "del pellegrinaggio" o "feste del raccolto" (Pesach, Shavuot e Sukkoth) associate all'esodo dell'Egitto Due "feste penitenziali" (Rosh Ha. Shanan e Yom Kippur) Capodanno e il Giorno dell'Espiazione. �L a festa della consacrazione (Hanukkah) e Purim (Carnevale) sono feste minori e non hanno una diretta origine biblica.

Feste Culto nel tempio Pratiche religiose Ubbidienza alla Legge Osservanza del Sabato Frequentare la

Feste Culto nel tempio Pratiche religiose Ubbidienza alla Legge Osservanza del Sabato Frequentare la sinagoga Y Peasah La Pasqua è la festa più importante del calendario ebraico. Si celebra tra marzo e aprile e ricorda la liberazione dalla schiavitù egiziana. Y Shavuot La Pentecoste si celebra nel periodo della mietitura, cinquanta giorni dopo la Pasqua. Ricorda il dono delle leggi (Torah) sul monte Sinai che trasformò gli schiavi fuggiti dall'Egitto in un vero "popolo". Y Sukkoth La Festa delle Capanne si celebra alla fine della vendemmia. Le capanne dal tetto di rami o di paglia, nelle quali si consumano i pasti durante la festa, ricordano l’amore costante con il quale Dio assistette gli Israeliti nel deserto.

Feste Pratiche religiose Culto nel tempio Ubbidienza alla Legge Osservanza del Sabato Frequentare la

Feste Pratiche religiose Culto nel tempio Ubbidienza alla Legge Osservanza del Sabato Frequentare la sinagoga Per gli Ebrei, il santuario era il luogo e segno della presenza del Dio vivente (Dt 12, 5; 1 Re 8; 9, 3), casa di Dio, luogo purissimo e santissimo, per entrarvi erano necessarie previe purificazioni, specie per i sacerdoti. Come presso tutti i popoli antichi, anche nella religione d’Israele il sacrificio era l’elemento principale del culto. Esso consisteva nell’immolazione di una vittima, che veniva sgozzata, ed il suo sangue sparso sull’altare; il resto era macellato, e poi consumato in tutto o in parte col fuoco dell’altare. Vi erano poi offerte di farina, vino o olio, il tutto come propiziazione o espiazione dei peccati del popolo o del singolo. Solo animali domestici allevati per il consumo umano erano accettati per i sacrifici, purché privi di qualsiasi difetto. Mattino e sera si offriva il sacrificio perpetuo (tamid), l’olocausto di un agnello, mentre il sabato non si accettavano offerte dei privati, ma si compivano due sacrifici in più a nome di tutto il popolo Il pellegrinaggio al Tempio di Gerusalemme era previsto tre volte all'anno, durante le feste di Pesach, Shavuot e Sukkot. Anche le donne vi prendevano parte.

Feste Culto nel tempio Pratiche religiose Ubbidienza alla Legge Osservanza del Sabato Frequentare la

Feste Culto nel tempio Pratiche religiose Ubbidienza alla Legge Osservanza del Sabato Frequentare la sinagoga Vi è uno stretto legame fra la storia, le ritualità e la memoria. Nella tradizione ebraica la memoria è fondamentale, il passato non è consegnato alla storia, ma rivissuto e fatto presente nella ritualità. La storia non rappresenta la "ciclicità della natura", ma un cammino verso un unica direzione, compiuto dalla collettività delle generazioni umane verso un fine ultimo. La preoccupazione è che non venga dimenticato l’insieme di valori che ispirano e armonizzano la vita e il comportamento del popolo. I fatti, siano essi storici o mitici, o più spesso una fusione di entrambi, il cui ricordo garantisce il perpetuarsi del sistema di valori, sono formalizzati nella Torà - “La Legge” (letteralmente "insegnamento" dalla radice del verbo "oraà"). L’insegnamento può essere orale o scritto, ma è sempre sancito, condiviso e oggetto di consenso, e sopravvive diventando tradizione. I riti e i valori che costituiscono il senso della identità e del proprio destino, diventano oggetto di trasmissione perchè il popolo si mantenga lungo la sua Halachà (la legge ebraica; dall’ebraico Halach: camminare da cui la Halachà: sentiero sul quale si cammina).

Feste Culto nel tempio Pratiche religiose Ubbidienza alla Legge Osservanza del Sabato Frequentare la

Feste Culto nel tempio Pratiche religiose Ubbidienza alla Legge Osservanza del Sabato Frequentare la sinagoga All'ottavo giorno dalla nascita, i bambini maschi vengono circoncisi Milà: l'intervento chirurgico è praticato da un esperto del rito, chiamato mohel. Il senso di questa cerimonia è di rinnovare il patto tra Dio e il suo popolo. Il giorno della circoncisione, il bambino riceve pubblicamente il proprio nome. A tredici anni avviene il passaggio dei bambini maschi nell'età adulta, sancito dalla cerimonia del bar mitzvà ("figlio del precetto"). In questa occasione il ragazzo indossa per la prima volta il talleth (manto) per la preghiera e i tefillin (filatteri). In sinagoga egli deve leggere tutta la parte della Torah prescritta per quel giorno.

Feste Culto nel tempio Pratiche religiose Ubbidienza alla Legge Osservanza del Sabato Frequentare la

Feste Culto nel tempio Pratiche religiose Ubbidienza alla Legge Osservanza del Sabato Frequentare la sinagoga Lo shabbat (sabato) è il giorno sacro, in cui ci si astiene dal lavoro per dedicarsi al riposo e a Dio, in ricordo del "riposo divino" dopo la creazione e per commemorare la liberazione dalla schiavitù d'Egitto. Ha inizio il venerdì al tramonto, quando la padrona di casa accende le due candele sabbatiche e il capofamiglia recita il Jiddish, la preghiera di lode e di benedizione, all'inizio della cena. Nella Mishna sono elencate trentanove attività lavorative proibite durante il Sabato.

Feste Culto nel tempio Pratiche religiose Ubbidienza alla Legge Osservanza del Sabato Frequentare la

Feste Culto nel tempio Pratiche religiose Ubbidienza alla Legge Osservanza del Sabato Frequentare la sinagoga La sinagoga è il luogo della preghiera, dell'ascolto della Parola e della spiegazione delle Scritture. Con il termine greco synagoghé si traduce generalmente l'ebraico 'edah, assemblea. Nelle fonti giudaiche del primo secolo e nel Nuovo Testamento, il termine designa anche il luogo di riunione dell'assemblea. Vi si svolgeva in particolare il servizio liturgico del sabato (Shabbat, giorno di preghiera e di riposo). Anche Gesù partecipava al culto sinagogale e vi leggeva e interpretava la Scrittura. Non abbiamo elementi certi su come si svolgeva in dettaglio il servizio liturgico; conosciamo le grandi articolazioni che consistevano in un momento eucologico (preghiera) e nella lettura e interpretazione della Legge. Tra le varie preghiere del culto sinagogale ricordiamo il Qaddish, e la preghiera delle Shemoné 'esreh, le Diciotto benedizioni.

Sommo sacerdote Classe dirigente Sadducei Sacerdoti Scribi Situazione sociale Popolazione Farisei Pubblicani Emarginati Invalidi

Sommo sacerdote Classe dirigente Sadducei Sacerdoti Scribi Situazione sociale Popolazione Farisei Pubblicani Emarginati Invalidi Gentili

La classe sacerdotale (circa 18. 000 tra sommi sacerdoti, sacerdoti e leviti) godeva di

La classe sacerdotale (circa 18. 000 tra sommi sacerdoti, sacerdoti e leviti) godeva di prestigio e potere, in particolare il Sommo sacerdote la cui rappresentanza legale era riconosciuta anche dai romani. Fino al 70 d. C. era il ministro principale del culto nel tempio, grande interprete della Torah, giudice supremo e capo del Sinedrio. Gli scribi erano considerati gli specialisti della Torah, maestri e teologi, dottori della Legge, con l'autorità di interpretarla, di chiarire i precetti, di trascrivere il testo biblico. Lo scriba aveva dunque un ruolo sociale e non aderiva necessariamente a una corrente del giudaismo: potevano esserci dunque scribi farisei, sadducei o esseni. Il termine Farisei significa separati (da ogni persona o cosa che possa contaminare). Il gruppo dei farisei si distingueva per una osservanza scrupolosa della Torah sia scritta che orale (complessivamente 613 precetti) e soprattutto 3 precetti: l'osservanza del sabato, la legge della purità (cibi, persone, cose), la decima. Godevano di grande stima presso il popolo che li considerava maestri e modelli di religiosità. Il nome dei Sadducei deriva da Sadoq, capostipite della linea sacerdotale legittima. Al tempo di Gesù rappresentavano i gradi più elevati della gerarchia sacerdotale, le classi benestanti e i nobili. Per mantenere il potere non si facevano scrupolo di venire a compromessi con i romani. I Sadducei accettavano solo la Torah scritta, diversamente dai Farisei che ritenevano ispirata anche la Tradizione (la Torah orale). Inoltre non credevano nella risurrezione dei morti e nell'esistenza degli angeli.

Sullo sfondo delle denominazioni religiose sta l'insieme del popolo, quello che in senso solitamente

Sullo sfondo delle denominazioni religiose sta l'insieme del popolo, quello che in senso solitamente dispregiativo chiamiamo "massa". E proprio in tal senso esso era chiamato "popolo della terra" (Am ha 'ares), vale a dire popolo di ignoranti la Legge, di impuri, di contaminati dal paganesimo. Senza togliere nulla ai meriti, e anche ai difetti, di Farisei, Sadducei, Esseni, dobbiamo riconoscere che pure le comunità di queste anime semplici era portatrice di veri valori morali e religiosi, anche se questa gente non era protetta dalle contaminazioni dovute alla forzata convivenza con popolazioni pagane, non era sufficientemente istruita sulle minuzie della Legge. Nell'insieme, il popolo ebraico mostrava un grande attaccamento alla sostanza della religione tradizionale. In lui trovava una sua eco la predicazione profetica, vibravano le promesse messianiche, era presente lo spirito universalista e missionario dello jahvismo, non mancavano esempio di profonda pietà individuale.

Non sono ancora del tutto chiare origini degli Esseni. Essi si consideravano "resto" di

Non sono ancora del tutto chiare origini degli Esseni. Essi si consideravano "resto" di Israele destinatario della Nuova Alleanza di cui parlava Geremia. Vivevano nel deserto, per ripetere il cammino dei padri verso la terra promessa. Là, in una vita di penitenza tesa ad eliminare il male annidatesi nell'uomo, si attendeva il giorno della venuta del Messia che avrebbe inaugurato i tempi nuovi. Gli Esseni avevano vari centri: nel centro di Qumran vivevano insieme in regime di comunanza di beni, povertà, celibato; gli aspiranti dovevano sostenere un postulandato di un anno, durante il quale si sforzavano di vivere la regola della comunità, seguivano due anni di noviziato. Alla fine del primo anno partecipavano a certe pratiche comuni mentre alla fine del secondo prendevano parte ai banchetti sacri. Entrando nella comunità i novizi rinunciavano al possesso dei beni. La giornata era divisa tra il lavoro manuale (coltivazione della terra nella vicina oasi di En Gaddi e trascrizione di testi vari) e la riunione liturgica che occupava quotidianamente tutta la serata e consisteva nella lettura dei libri sacri, nella loro spiegazione e nelle preghiere nonché nel banchetto durante la quale si consumavano pane e vino.

Mentre i Farisei e i Sadducei cercavano di adattarsi nel migliore modo possibile al

Mentre i Farisei e i Sadducei cercavano di adattarsi nel migliore modo possibile al giogo romano e gli uomini di Qumran si attendevano un intervento potente di Dio in loro favore, molti ebrei adottavano un comportamento più attivo e combattivo. Gli Zeloti, come furono chiamati più tardi, erano dei combattenti per la libertà, i rivoluzionari del popolo ebraico, quelli che fecero esplodere alla fine la grande ribellione che avrebbe indotto Roma a distruggere Gerusalemme nel 70 d. C. Già al tempo di Gesù c'erano state alcune rivolte soffocate nel sangue, e la popolazione si dimostrava ricettiva alla propaganda rivoluzionaria. Gli Zeloti, ardenti patrioti, fondavano il loro appello sul fatto che la sudditanza a Roma era un tradimento nei confronti di Dio, il vero re d'Israele. Almeno uno degli Apostoli, Simone, proveniva dalle loro file.

Per riscuotere le tasse, i Romani usavano il sistema dei pubblicani. Nel resto del’impero

Per riscuotere le tasse, i Romani usavano il sistema dei pubblicani. Nel resto del’impero erano reclutati tra i membri di rango elevato, in Giudea, inece furono costretti ad assoldare Ebrei che, perduto ogni pudore, acconsentivano a collaborare con loro. Quando accettava l'incarico, il pubblicano doveva prestare un giuramento di fedeltà all'imperatore ed offrire un sacrificio pagano in onore al genio dell'imperatore. Accettare una tale condizione significava la perdita totale della moralità, diventare traditori della patria e della propria fede. I pubblicani, non contenti di servire gli interessi di Roma riscuotendo le tasse dai loro compatrioti, assecondavano i loro appetiti mercenari e, divenendo ricchi a spese degli altri, rendevano ancora più gravoso il peso dell'oppressione romana. Per comprendere la condizione dei poveri e degli ammalati bisogna immaginare una cultura come quella ebraica in cui la malattia è segno della maledizione di Dio, tanto che il malato stesso si convince di aver fatto qualcosa di male per essere ridotto da Dio in quello stato.

I Giudei guardavano con sospetto gli stranieri, i Gentili, perché li consideravano un pericolo

I Giudei guardavano con sospetto gli stranieri, i Gentili, perché li consideravano un pericolo per la purezza della loro cultura e della religione. Distinguevano tre tipi di stranieri: • NOKRI viaggiatori, commercianti, gente di passaggio, vengono ospitati e protetti ma non ammessi al Tempio • GER lavoratori immigrati con le famiglie, assimilati alla gente del posto, sono rispettati e poono ricevere la circoncisione • ZAR lo straniero residente di cui però bisogna diffidare. Nel mondo antico l’indipendenza della donna era impensabile, era considerata proprietà del padre e poi del marito. La donna non può possedere, non può testimoniare, non può partecipare alla vita pubblica. Si nasconde quando arrivano ospiti, mangia dopo gli uomini, cammina dietro il marito con il volto nascosto. Era soggetta al marito in tutto, ma con una certa libertà di iniziativa nella conduzione della casa. Nelle classi più agiate poteva raggiungere un buon livello di cultura e discutere con gli uomini della Torà.