Come si scrive un disegno di legge Elena

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Come si scrive un disegno di legge Elena Griglio 2 marzo 2017

Come si scrive un disegno di legge Elena Griglio 2 marzo 2017

La “buona” scrittura delle leggi Perché esistono TECNICHE di scrittura dei testi normativi? Peculiarità

La “buona” scrittura delle leggi Perché esistono TECNICHE di scrittura dei testi normativi? Peculiarità del testo giuridico rispetto ad un testo poetico o scientifico: - per le finalità perseguite: volontà di regolare i comportamenti - per le applicazioni: esigenza di interpretare il testo normativo per risolvere casi pratici - per i caratteri della norma giuridica: § Imperatività (comando) § Coercibilità (sanzione) § Esteriorità (comportamenti esteriori) § Generalità (rispetto ai consociati) § Astrattezza (rispetto al fatto - nel tempo e nello spazio) 2

Il DRAFTING NORMATIVO Che cos’è il drafting? Un insieme di tecniche e regole redazionali

Il DRAFTING NORMATIVO Che cos’è il drafting? Un insieme di tecniche e regole redazionali dirette a migliorare la qualità, testuale e tecnica, di un atto normativo Differenza tra il drafting: • formale: criteri redazionali dell’atto e studio delle espressioni linguistiche ne facilitano la comprensione (legistica come “scienza della legislazione”; circolari sulla redazione dei testi normativi) • sostanziale: indagine sostanziale sui contenuti e sull’impatto che il provvedimento legislativo è in grado di produrre sulla realtà sociale (valutazione d’impatto ex ante ed ex post; AIR e VIR) 3

VAGHEZZA e AMBIGUITÀ delle norme Se la norma deve essere APPLICATA a situazioni puntuali,

VAGHEZZA e AMBIGUITÀ delle norme Se la norma deve essere APPLICATA a situazioni puntuali, l’obiettivo del drafting è ridurre i margini di vaghezza e di ambiguità involontaria della legge. VAGHEZZA legata alla formulazione di una disposizione (polisemia di un termine; genericità di un termine, di una espressione o di un costrutto semantico) – LINGUAGGIO GIURIDICO AMBIGUITA’ legata agli effetti della norma nel contesto normativo di riferimento – INTERPRETAZIONE GIURIDICA 4

Le fonti del drafting “Regole e raccomandazioni sulla formulazione tecnica dei testi legislativi”(Gazzetta Ufficiale

Le fonti del drafting “Regole e raccomandazioni sulla formulazione tecnica dei testi legislativi”(Gazzetta Ufficiale 29 maggio 1986, n. 123, suppl. ord. ), adottate sotto forma di “Circolare” dalle Presidenze delle Camere (Circolari del 28 febbraio 1986) e della Presidenza del Consiglio dei Ministri (Circolare del 26 febbraio 1986), e successivi aggiornamenti (2001) “Guida alla redazione dei testi normativi”, adottata dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri con CIRCOLARE 2 maggio 2001, n. 1/1. 1. 26/10888/9. 92 Altre fonti non normative Manuale “Regole e suggerimenti per la redazione dei testi normativi”, adottato dall’Osservatorio Legislativo Interregionale nel 2002 5

Lo stile delle disposizioni Affinchè il precetto normativo sia efficace ed autorevole come “ordine”,

Lo stile delle disposizioni Affinchè il precetto normativo sia efficace ed autorevole come “ordine”, le disposizioni devono essere: 1. Formulate in forma precettiva 2. Brevi e sintetiche 3. Chiare 4. Precise nella individuazione e regolazione della fattispecie giuridica 5. Univoche e coerenti sul piano terminologico 6

1. LA FORMA PRECETTIVA Distinzione tra norme: a)Prescrittive L’ordinanza è succintamente motivata. Se è

1. LA FORMA PRECETTIVA Distinzione tra norme: a)Prescrittive L’ordinanza è succintamente motivata. Se è pronunciata in udienza, è inserita nel processo verbale; se è pronunciata fuori dell’udienza, è scritta in calce al processo verbale oppure in foglio separato, munito della data e della sottoscrizione del giudice o, quando questo è collegiale, del presidente (Codice di procedura civile, art. 134) Da intendersi come: «L’ordinanza deve essere succintamente motivata. Se è pronunciata in udienza, deve essere inserita nel processo verbale; se è pronunciata fuori dell’udienza, deve essere scritta in calce al processo verbale» b)Costitutive o dispositive L’Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro (Art. 1 Cost. ) 7

1. LA FORMA PRECETTIVA Norme PRESCRITTIVE e REGOLATIVE (espressione di un obbligo, un permesso

1. LA FORMA PRECETTIVA Norme PRESCRITTIVE e REGOLATIVE (espressione di un obbligo, un permesso o un divieto) Art. 190, commi 2 e 3 - Codice della strada OBBLIGO: I pedoni, per attraversare la carreggiata, devono servirsi (MA: si poteva anche semplicemente dire: “si servono”) degli attraversamenti pedonali, dei sottopassaggi e dei sovrapassaggi. PERMESSO: Quando questi non esistono, o distano più di cento metri dal punto di attraversamento, i pedoni possono attraversare la carreggiata solo in senso perpendicolare, con l'attenzione necessaria ad evitare situazioni di pericolo per sé o per altri. DIVIETO: È vietato ai pedoni attraversare diagonalmente le intersezioni; è inoltre vietato attraversare le piazze e i larghi al di fuori degli attraversamenti pedonali, qualora esistano, anche se sono a distanza superiore a quella indicata nel comma 2. 8

1. LA FORMA PRECETTIVA IRRILEVANZA DELLE MOTIVAZIONI In Italia NON esiste l’obbligo di motivazione

1. LA FORMA PRECETTIVA IRRILEVANZA DELLE MOTIVAZIONI In Italia NON esiste l’obbligo di motivazione per le leggi. Alcuni atti normativi (decreti legge, decreti legislativi, regolamenti), nonché i principali atti normativi dell’Unione europea (regolamenti, direttive, decisioni) sono preceduti da PREMESSE. Attenzione tuttavia all’uso frequente da parte del legislatore italiano delle cosiddette “norme programmatiche”. Es. (La Regione Lazio) riconosce i diritti della famiglia quale società naturale fondata sul matrimonio e la sostiene nell’adempimento della sua funzione sociale (Art. 7, comma 2 St. Lazio) Corte costituzionale (sent. n. 372, 378 e 379 del 2004): «alle enunciazioni in esame, anche se materialmente inserite in un atto-fonte, non può essere riconosciuta alcuna efficacia giuridica, collocandosi esse precipuamente sul piano dei convincimenti espressivi delle diverse sensibilità politiche presenti nella comunità regionale al momento dell'approvazione dello statuto» Potenziale contrasto con la tesi del magis ut valeat formulata da Vezio Crisafulli 9

2. BREVITA’ E SINTETICITA’ Brevità rispetto alla formulazione stilistica Ciascuna disposizione deve recare una

2. BREVITA’ E SINTETICITA’ Brevità rispetto alla formulazione stilistica Ciascuna disposizione deve recare una indicazione puntuale degli elementi essenziali della fattispecie giuridica (soggetto, predicato verbale, oggetto) + eventuali elementi eventuali (presupposti, condizioni o deroghe) Sinteticità del linguaggio Preferenza per un linguaggio asciutto, evitando il ricorso ad aggettivi o avverbi che non aggiungono nulla all’imperatività della disposizione 10

2. BREVITA’ Preferenza per un ordine delle parole disposto secondo la sequenza soggetto +

2. BREVITA’ Preferenza per un ordine delle parole disposto secondo la sequenza soggetto + verbo + oggetto diretto + oggetti indiretti. Il minore deve rispetto e obbedienza al tutore. Egli non può abbandonare la casa o l’istituto al quale è stato destinato, senza il permesso del tutore (Codice civile, art. 352) MA: talora possono essere anteposti gli elementi circostanziali e di tempo come informazioni di «inquadramento» : Quando il minore è moralmente o materialmente abbandonato o è allevato in locali insalubri o pericolosi, oppure da persone per negligenza, immoralità, ignoranza o per altri motivi incapaci di provvedere all’educazione di lui, la pubblica autorità, a mezzo degli organi di protezione dell’infanzia, lo colloca in luogo sicuro, sino a quando si possa provvedere in modo definitivo alla sua protezione (Codice civile, art. 403) 11

2. BREVITA’ (elementi eventuali) CONDIZIONI § Ipotesi al verificarsi della quale si determina una

2. BREVITA’ (elementi eventuali) CONDIZIONI § Ipotesi al verificarsi della quale si determina una determinata conseguenza giuridica (‘SE’) Chiunque determina altri al suicidio o rafforza l'altrui proposito di suicidio, ovvero ne agevola in qualsiasi modo l'esecuzione, è punito, se il suicidio avviene, con la reclusione da cinque a dodici anni. Art. 580 Codice Penale § In senso lato, indica i requisiti richiesti perché si determini una determinata conseguenza giuridica. regole che pongono condizioni NECESSARIE, ma non sufficienti Il Governo deve avere la fiducia delle due Camere, Costituzione, art. 94, comma 1 regole che pongono condizioni SUFFICIENTI È senatore di diritto e a vita, salvo rinunzia, chi è stato Presidente della Repubblica, Costituzione, art. 59, comma 1 condizioni ALTERNATIVE e CUMULATIVE L'ingresso nel territorio dello Stato è consentito allo straniero in possesso di passaporto valido o documento equipollente e del visto d'ingresso, d. lgs. 25. 07. 1998, n. 286, art. 4, comma 1 12

2. BREVITA’ (elementi eventuali) CONDIZIONI possono essere enumerate; in tale ipotesi è necessario chiarire

2. BREVITA’ (elementi eventuali) CONDIZIONI possono essere enumerate; in tale ipotesi è necessario chiarire se l’elenco è tassativo o esemplificativo Hanno l'obbligo di iscrizione al servizio sanitario nazionale e hanno parità di trattamento e piena uguaglianza di diritti e doveri rispetto ai cittadini italiani per quanto attiene all'obbligo contributivo, all'assistenza erogata in Italia dal servizio sanitario nazionale e alla sua validità temporale: a) gli stranieri regolarmente soggiornanti che abbiano in corso regolari attività di lavoro subordinato o di lavoro autonomo o siano iscritti nelle liste di collocamento; b) gli stranieri regolarmente soggiornanti o che abbiano chiesto il rinnovo del titolo di soggiorno, per lavoro subordinato, per lavoro autonomo, per motivi familiari, per asilo politico, per asilo umanitario, per richiesta di asilo, per attesa adozione, per affidamento, per acquisto della cittadinanza, d. lgs. 25. 07. 1998, n. 286, art. 4, co. 1 talora sono desumibili solo in chiave interpretativa Le leggi e i regolamenti divengono obbligatori nel decimoquinto giorno successivo a quello della loro pubblicazione, salvo che sia altrimenti disposto, art. 10 Preleggi al Codice Civile 13

2. BREVITA’ (elementi eventuali) CAUSA Modo regressivo: corrisponde alla relazione causale propriamente detta (indicando,

2. BREVITA’ (elementi eventuali) CAUSA Modo regressivo: corrisponde alla relazione causale propriamente detta (indicando, ad es. , la motivazione partendo dal risultato) – uso di poiché, dato che, per il fatto che e simili: Chiunque cagiona la morte di un uomo, col consenso di lui, è punito con la reclusione da sei a quindici anni. (…) Si applicano le disposizioni relative all'omicidio se il fatto è commesso: 1) contro una persona minore degli anni diciotto; 2) contro una persona inferma di mente, o che si trova in condizioni di deficienza psichica, per un'altra infermità o per l'abuso di sostanze alcooliche o stupefacenti; 3) contro una persona il cui consenso sia stato dal colpevole estorto con violenza, minaccia o suggestione, ovvero carpito con inganno. (art. 579 Codice Penale – omicidio del consenziente) Modo progressivo: introduce una relazione di tipo consecutivo (ad es. quando si ricavano le conseguenze da un comportamento o da una situazione di fatto)- uso di quindi, perciò, dunque e simili (che però di regola sono sottintesi) Chiunque cagiona ad alcuno una lesione personale, dalla quale deriva una malattia nel corpo o nella mente, è punito con la reclusione da sei mesi a tre anni (art. 582 Codice Penale - lesioni) 14

2. BREVITA’ (elementi eventuali) Deroghe: Richiedono una estrema precisione nella formulazione giuridica D. lgs.

2. BREVITA’ (elementi eventuali) Deroghe: Richiedono una estrema precisione nella formulazione giuridica D. lgs. 25. 07. 1998, n. 286 - Articolo 35 (Assistenza sanitaria per gli stranieri non iscritti al Servizio sanitario nazionale) 1. Per le prestazioni sanitarie erogate ai cittadini stranieri non iscritti al servizio sanitario nazionale devono essere corrisposte, dai soggetti tenuti al pagamento di tali prestazioni, le tariffe determinate dalle regioni e province autonome ai sensi dell'articolo 8, commi 5 e 7, del decreto legislativo 30 dicembre 1992, n. 502, e successive modificazioni. 4. Le prestazioni di cui al comma 3 sono erogate senza oneri a carico dei richiedenti qualora privi di risorse economiche sufficienti, fatte salve le quote di partecipazione alla spesa a parità con i cittadini italiani (esempio di deroga nella deroga) 5. L'accesso alle strutture sanitarie da parte dello straniero non in regola con le norme sul soggiorno non può comportare alcun tipo di segnalazione all'autorità, salvo i casi in cui sia obbligatorio il referto, 15 a parità di condizioni con il cittadino italiano.

2. SINTETICITA’ • Evitare il ricorso all’aggettivo “tutti” quando non vi sono soggetti o

2. SINTETICITA’ • Evitare il ricorso all’aggettivo “tutti” quando non vi sono soggetti o elementi esclusi dalla fattispecie (alcune eccezioni in Cost. ; es. art. 3 “Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge” • Non si utilizzano espressioni deittiche di tipo temporale e spaziale (insieme eterogeneo di forme linguistiche – avverbi, pronomi, verbi – per interpretare le quali occorre necessariamente fare riferimento ad alcune componenti della situazione in cui sono prodotti. Es. “oggi io mangio qui con te e con lei”) • Evitare l’utilizzo di nomi alterati, esclamazioni, interiezioni, avverbiali valutativi e in generale espressioni che riguardano il dominio dell’emotività; • Evitare le interrogative dirette, interrogative retoriche e forme di discorso diretto, purché non si tratti di citazioni di formule, come nei giuramenti 16

2. SINTETICITA’ Attenzione a: costruzioni desuete (es. provvede a che); perifrasi (es. : sia

2. SINTETICITA’ Attenzione a: costruzioni desuete (es. provvede a che); perifrasi (es. : sia diretta a realizzare > realizzi); tecnicismi ambigui (es. : soggetti a specifico provvedimento autorizzativo opportunamente regolamentato); marcatezze sintattiche (es. anteposizione dell'aggettivo al nome - presente legge -; e dell'avverbio al verbo - contestualmente indichi); sovrabbondanza di passivi e di subordinate implicite (es. secondo quanto previsto dall'art. 3); ambiguità (es. l'impersonale "si provvede", spesso non è chiaro a chi si riferisce); il participio presente con valore verbale (incidenti sulle); nominalizzazioni (es. situazioni giuridiche oggetto di disciplina > che sono disciplinate). 17

3. CHIAREZZA Interpretazione nel senso “reso palese dal significato proprio delle parole” – art.

3. CHIAREZZA Interpretazione nel senso “reso palese dal significato proprio delle parole” – art. 12 preleggi c. c. ) ATTENZIONE a)all’uso della PUNTEGGIATURA: Strada vicinale (o poderale o di bonifica): strada privata fuori dai centri abitati pubblico (Codice della strada, art. 3, comma 52) ad uso L’assenza della virgola potrebbe provocare un’interpretazione errata ( «centri abitati ad uso pubblico» ), evitata solo grazie all’applicazione del principio di pertinenza b)All’uso della DOPPIA NEGAZIONE, di regola vietato La questione di legittimità costituzionale di una legge o di un atto avente forza di legge della Repubblica, rilevata d’ufficio o sollevata da una delle parti nel corso di un giudizio e non ritenuta dal giudice manifestamente infodata è rimessa alla Corte costituzionale per la sua decisione (art. 1, comma 1 legge cost. 9 febbraio 1948, n. 1) 18

3. CHIAREZZA ATTENZIONE c)all’uso delle CONGIUNZIONI: o. Disgiuntiva assoluta (aut aut): si ripete la

3. CHIAREZZA ATTENZIONE c)all’uso delle CONGIUNZIONI: o. Disgiuntiva assoluta (aut aut): si ripete la disgiunzione “o” due volte o. Disgiuntiva relativa (vel vel): evitare l’uso di e/o; si ricorre a “ovvero” Es. I genitori di bambini di età inferiore ai tre anni possono presentare al municipio di residenza istanza di iscrizione del proprio figlio all’asilo nido territorialmente competente o istanza di erogazione del contributo economico sostitutivo (meglio sarebbe stato scrivere “o” – “o”, anche se il contesto stesso rende chiaro che si tratta di una disgiunzione assoluta) 19

4. PRECISIONE Individuazione puntuale: • Dei fatti giuridici oggetto di regolazione • Degli effetti

4. PRECISIONE Individuazione puntuale: • Dei fatti giuridici oggetto di regolazione • Degli effetti correlati • Delle situazioni giuridiche attive o pasive derivanti Codice civile, Art. 143 (Diritti e doveri reciproci dei coniugi) Con il matrimonio il marito e la moglie acquistano gli stessi diritti e assumono i medesimi doveri. Dal matrimonio deriva l'obbligo reciproco alla fedeltà, all'assistenza morale e materiale, alla collaborazione nell'interesse della famiglia e alla coabitazione. Entrambi i coniugi sono tenuti, ciascuno in relazione alle proprie sostanze e alla propria capacità di lavoro professionale o casalingo, a contribuire ai bisogni della famiglia. 20

5. UNIVOCITA’ E UNIFORMITA’ TERMINOLOGICA Coerenza, non contraddittorietà e omogeneità terminologica delle disposizioni, all’interno

5. UNIVOCITA’ E UNIFORMITA’ TERMINOLOGICA Coerenza, non contraddittorietà e omogeneità terminologica delle disposizioni, all’interno dello stesso atto normativo e tra atti normativi diversi. Es. Art. 1, comma 1 D. lgs. 25. 07. 1998, n. 286 (Testo unico delle disposizioni concernenti la disciplina dell' immigrazione e norme sulla condizione dello straniero) Il presente testo unico, in attuazione dell'articolo 10, secondo comma, della Costituzione, si applica, salvo che sia diversamente disposto, ai cittadini di Stati non appartenenti all'Unione europea e agli apolidi, di seguito indicati come stranieri. • Il termine “stranieri” è utilizzato nell’intero testo unico sull’immigrazione ad indicare solo ed esclusivamente le categorie dei cittadini di Stati non appartenenti all’Unione europea e agli apolidi • Rinvii della legislazione successiva a quella definizione di “stranieri” 21

5. UNIVOCITA’ E UNIFORMITA’ TERMINOLOGICA Ricorso alla tecnica delle “definizioni” all’inizio dell’atto. Es. Art.

5. UNIVOCITA’ E UNIFORMITA’ TERMINOLOGICA Ricorso alla tecnica delle “definizioni” all’inizio dell’atto. Es. Art. 2, Direttiva 2003/86/CE del Consiglio, del 22 settembre 2003 Ai fini della presente direttiva, si intende per: a) "cittadino di un paese terzo": chiunque non sia cittadino dell'Unione ai sensi dell'articolo 17, paragrafo 1, del trattato; b) "rifugiato": il cittadino di un paese terzo o l'apolide cui sia riconosciuto lo status di rifugiato ai sensi della convenzione di Ginevra relativa allo status dei rifugiati del 28 luglio 1951, modificata dal protocollo di New York del 31 gennaio 1967; (…) 22

5. UNIVOCITA’ E UNIFORMITA’ TERMINOLOGICA Evitare: • l’uso di sinonimi (si utilizza sempre lo

5. UNIVOCITA’ E UNIFORMITA’ TERMINOLOGICA Evitare: • l’uso di sinonimi (si utilizza sempre lo stesso termine per indicare un dato concetto, anche se produce ripetizioni) • l’uso di termini stranieri (a meno che non siano entrati nell’uso della lingua italiana e non abbiano sinonimi di uso corrente nella lingua italiana. Es. “Internet”, “web”) • l’uso di forme verbali, pronominali e aggettivali di prima e seconda persona, singolare e plurale (si ricorre a formule impersonali del tipo: «Chiunque, con denuncia, querela, richiesta o istanza [. . . ] diretta all’autorità giudiziaria o ad un’altra Autorità che a quella abbia obbligo di riferirne. . . » : Codice penale, art. 368) 23

UNIFORMITA’ DEI TEMPI VERBALI Il modo verbale della norma giuridica è l’INDICATIVO PRESENTE, che

UNIFORMITA’ DEI TEMPI VERBALI Il modo verbale della norma giuridica è l’INDICATIVO PRESENTE, che esprime il comando Evitare: • Il ricorso all’indicativo futuro (anche se l’azione è posticipata nel tempo) • Il ricorso al congiuntivo (che rende ipotetico il precetto); es. , per indicare una condizione non si usa “qualora + congiuntivo” ma “se + indicativo” • L’utilizzo del gerundio (sostituito da una frase a sé stante oppure da “se + indicativo”) • La forma passiva e il “si” passivante 24

UNIFORMITA’ DEI TEMPI VERBALI Attenzione: • All’uso dei verbi servili associati ad una posizione

UNIFORMITA’ DEI TEMPI VERBALI Attenzione: • All’uso dei verbi servili associati ad una posizione di OBBLIGO (deve, ha l’obbligo di, è tenuto a), di per sé non necessari (l’imperatività si trae dalla forza giuridica dell’atto; il ricorso ai verbi servili rischia di creare dubbi interpretativi) Ai fini della comunicazione allo straniero dei provvedimenti concernenti l'ingresso, il soggiorno e l'espulsione, gli atti sono tradotti, anche sinteticamente, in una lingua comprensibile al destinatario (D. lgs. 25. 01. 1998, n. 286, art. 2, comma 6) (Da intendersi come “devono”) Lo straniero presente nel territorio italiano e' comunque tenuto all'osservanza degli previsti dalla normativa vigente (D. lgs. 25. 01. 1998, n. 286, art. 2, comma 4) (Da intendersi come “clausola” finale di rinvio agli ulteriori obblighi previsti dalla vigente) obblighi normativa 25

UNIFORMITA’ DEI TEMPI VERBALI Attenzione: • All’uso del servile “potere” ad indicare una FACOLTA’

UNIFORMITA’ DEI TEMPI VERBALI Attenzione: • All’uso del servile “potere” ad indicare una FACOLTA’ che può essere espressa con l’indicativo presente Lo straniero regolarmente soggiornante partecipa alla vita pubblica locale (D. lgs. n. 286, art. 2, comma 4) 25. 01. 1998, (il “partecipa” non significa “deve” ma “può” partecipare) Talora, il ricorso al “può” serve ad esprimere non una facoltà, ma un un comportamento doveroso in presenza di determinate circostanze L'ingresso nel territorio dello Stato e' consentito allo straniero in possesso di passaporto valido o documento equipollente e del visto d'ingresso, salvi i casi di esenzione, e puo' avvenire, salvi i casi di forza maggiore, soltanto attraverso i valichi di frontiera appositamente istituiti (D. lgs. 25. 01. 1998, n. 286, art. 4, comma 1) (da intendersi come “deve” avvenire attraverso i varchi di frontiera) 26

UNIFORMITA’ DEI TEMPI VERBALI Forme verbali tipiche del linguaggio normativo (a) participi presenti usati

UNIFORMITA’ DEI TEMPI VERBALI Forme verbali tipiche del linguaggio normativo (a) participi presenti usati con valore verbale (diritti spettanti a, norme regolanti il processo, fatto costituente reato); (b) participi passati anteposti al nome (dolosa preordinazione); 27

RINVII NORMATIVI INTERNI: -Ai fini del rinvio ad un articolo del medesimo atto normativo

RINVII NORMATIVI INTERNI: -Ai fini del rinvio ad un articolo del medesimo atto normativo ovvero ad un comma del medesimo articolo NON serve precisare “della presente legge” ovvero “del presente articolo”, a meno che nell’articolo o nel comma non vi siano altri rinvii normativi che rischiano di produrre confusione Qualora sussistano i presupposti per l'adozione del provvedimento di espulsione ai sensi dell'articolo 13, comma 1 del decreto-legge 27 luglio 2005, n. 144, convertito, con modificazioni, dalla legge 31 luglio 2005, n. 155, ovvero dell’articolo 5, comma 7 -bis della presente legge, il provvedimento di espulsione e' adottato sentito lo Stato membro che ha rilasciato il permesso di soggiorno o altra autorizzazione e l'allontanamento e' eseguito con destinazione fuori del territorio dell'Unione europea. -Citare i commi e gli articoli sempre con il numero cardinale di riferimento (evitare l’uso delle espressioni “precedente” e “successivo”) 28

RINVII NORMATIVI ESTERNI: -Gli atti normativi devono essere citati nel seguente formato: tipo di

RINVII NORMATIVI ESTERNI: -Gli atti normativi devono essere citati nel seguente formato: tipo di atto (legge, decreto legislativo, etc. ), data (giorno, mese, anno) di promulgazione/emanazione, numero (legge 20 gennaio 2016, n. 12); per i decreti legge, devono essere indicati anche gli estremi della legge di conversione (decreto legge …. , convertito dalla legge …) -Dopo la prima citazione, è possibile ricorrere ad un formato sintetico (numero dell’atto e anno: es. legge n. 12/2016) -Per indicare singoli enunciati, si ricorre all’indicazione dell’articolo, del comma e della partizione (es: lettera a) o del periodo (indicato con il numero ordinale; es: al secondo periodo dell’art. 1, comma 1 della legge 20 gennaio 2016, n. 12) -Per i riferimenti agli atti dell’Unione europea, si utilizza il seguente formato: Direttiva 2014/67/UE del Parlamento europeo e del Consiglio del 15 maggio 2014 (concernente. . . ) 29

ABROGAZIONE E NOVELLAZIONE Per modificare una o più disposizioni vigenti: 1) Si possono NOVELLARE

ABROGAZIONE E NOVELLAZIONE Per modificare una o più disposizioni vigenti: 1) Si possono NOVELLARE tali disposizioni, modificandone il contenuto Sostituzione di un articolo: 1. L'articolo 2 della legge 28 febbraio 1986, n. 41 (titolo della legge, se si tratta della prima citazione), è sostituito dal seguente: "Art. 2 (Rubrica dell'articolo) [solo se gli articoli dell'atto modificato recano rubriche]. 1. (Testo dell'articolo, i cui commi vanno sempre numerati anche se gli articoli dell'atto modificato non recano commi numerati) 2. …. “ NB: usare “dopo l’articolo x è inserito il seguente: …” 2) Si può introdurre direttamente nell’atto legislativo di modifica la nuova disciplina, ABROGANDO esplicitamente le disposizioni vigenti con essa incompatibili (evitare l’abrogazione TACITA) Abrogazione di un articolo: 1. L'articolo 1 (rubrica dell'articolo al posto del titolo della legge, se quest'ultimo non è significativo, come accade per le leggi finanziarie) della legge 28 febbraio 1986, n. 41 , è abrogato. Abrogazione finale: 1. Sono o restano abrogate le seguenti disposizioni: a) legge x (titolo della legge); b) art. w e comma k dell'articolo v della legge y (modificativi della legge x); 30 NB: usare “la parola y è soppressa”

LA FORMULAZIONE E VOTAZIONE DEGLI EMENDAMENTI

LA FORMULAZIONE E VOTAZIONE DEGLI EMENDAMENTI

SOPPRESSIVI SOSTITUTIVI AGGIUNTIVI Integralmente Parzialmente Art. 1. Sopprimerlo • Art. 1. Sopprimere il comma

SOPPRESSIVI SOSTITUTIVI AGGIUNTIVI Integralmente Parzialmente Art. 1. Sopprimerlo • Art. 1. Sopprimere il comma 1 • Art. 1. Al comma 1, sopprimere la lettera a) Integralmente Parzialmente Art. 1. Sostituirlo con il seguente: «xyz» Art. 1. Al comma 1, lett. a), sostituire le parole da: xxx fino alla fine del capoverso con le seguenti: yyy Di articoli Di parole, commi, Art. 1. Aggiungere il seguente: ART. 1 -bis 1. xxx 2. yyy • Art. 1. Al comma 1, lettera a), dopo le parole: xxx, inserire le seguenti: yyy • Art. 1. Al comma 1, dopo la lettera a) , aggiungere la seguente: a-bis) xxx 32

Un’ulteriore “classe”: gli emendamenti PREMISSIVI L’ “articolo premissivo” è una proposta emendativa finalizzata a

Un’ulteriore “classe”: gli emendamenti PREMISSIVI L’ “articolo premissivo” è una proposta emendativa finalizzata a premettere un articolo all’inizio del testo, prima dell’art. 1). 01. 103 Stefano ESPOSITO Approvato (*) All'articolo 1, premettere il seguente: «Art. 01 (Elezione della Camera dei deputati) 1. La presente legge, mediante le necessarie modificazioni al testo unico delle norme per l'elezione della Camera dei deputati e le altre disposizioni in diretta correlazione con le medesime modificazioni, stabilisce: : a) le liste dei candidati sono presentate in 20 circoscrizioni elettorali suddivise nell'insieme in 100 collegi plurinominali, fatti salvi i collegi uninominali nelle circoscrizioni Valle d'Aosta e Trentino-Alto Adige, per le quali sono previste disposizioni particolari; b) in ciascuna lista i candidati sono presentati in ordine alternato per sesso, i capolista dello stesso sesso non eccedono il sessanta per cento del totale in ogni circoscrizione, nessuno può essere candidato, in più collegi, neppure di altra circoscrizione, salvo i capolista nel limite di dieci collegi; c) l'elettore può esprimere fino a due preferenze, per candidati di sesso diverso tra quelli che non sono capolista; d) i seggi sono attribuiti su base nazionale con il metodo dei quozienti interi e dei più alti resti; e) accedono alla ripartizione dei seggi le liste che ottengono, su base nazionale, almeno il tre per cento dei voti validi, salvo quanto stabilito ai sensi della letteraa); f) sono attribuiti comunque 340 seggi alla lista che ottiene, su base nazionale, almeno il 40 per cento dei voti validi o, in mancanza, a quella che prevale in un turno di ballottaggio tra le due con il maggior numero di voti, esclusa ogni forma di collegamento tra liste o di apparentamento tra i due turni di votazione; g) sono proclamati eletti, fino a concorrenza dei seggi che spettano a ciascuna lista in ogni circoscrizione, dapprima, i capolista nei collegi, quindi i candidati che hanno ottenuto il maggior numero di preferenze; h) i collegi elettorali sono determinati con decreto legislativo da emanare entro il termine e secondo i principi e i criteri direttivi stabiliti dalla presente legge; i) la Camera dei deputati è eletta secondo le disposizioni della presente legge a decorrere dal 1º luglio 2016» . 33

Ancora sulle “classi” di emendamenti Le predette “classi” di emendamenti non devono essere considerate

Ancora sulle “classi” di emendamenti Le predette “classi” di emendamenti non devono essere considerate rigidamente in base ai criteri tecnico-formale, in quanto ciascuna proposta emendativa deve essere valutata per gli effetti prodotti nel merito: - Emendamenti sostitutivi possono includere una parte soppressiva, una parte modificativa e una parte aggiuntiva - Un emendamenti aggiuntivo di una negazione o un emendamento soppressivo di una disposizione derogatoria propongono modifiche opposte alla natura formale del dispositivo - Un Emendamento aggiuntivi di singole parole può produrre un effetto analogo a quello di un emendamento soppressivo di singole parole 34

Sull’ordine di votazione degli emendamenti Reg. Cam. – art. 87 3. Qualora siano stati

Sull’ordine di votazione degli emendamenti Reg. Cam. – art. 87 3. Qualora siano stati presentati più emendamenti ad uno stesso testo, essi sono posti ai voti cominciando da quelli che più si allontanano dal testo originario: prima quelli interamente soppressivi, poi quelli parzialmente soppressivi, quindi quelli modificativi e infine quelli aggiuntivi. Gli emendamenti ad un emendamento sono votati prima di quello principale. Reg. Sen. – art. 102 2. Qualora siano stati presentati più emendamenti ad uno stesso testo, sono posti ai voti prima i soppressivi e poi gli altri, cominciando da quelli che più si allontanano dal testo originario e secondo l'ordine in cui si oppongono, si inseriscono o si aggiungono ad esso. Quando è presentato un solo emendamento soppressivo di un intero articolo, si pone ai voti il mantenimento del testo. 35

Sull’ordine di votazione degli emendamenti Gli emendamenti sono votati PRIMA degli articoli cui si

Sull’ordine di votazione degli emendamenti Gli emendamenti sono votati PRIMA degli articoli cui si riferiscono REGOLA DI BASE: gli emendamenti sono votati seguendo la successione delle partizioni testuali a cui essi sono riferiti NEL CASO di più emendamenti rivolti a uno stesso inciso testuale: ordine di derivazione aristotelica e benthamiana fondato sul principio di non contraddizione emendamenti soppressivi emendamenti sostitutivi emendamenti aggiuntivi ALL’INTERNO di ciascuna classe: ordine derivante dalla “lontananza” della proposta rispetto al testo in discussione (prima gli emendamenti più “distanti” dal testo del ddl) QUALORA fosse impossibile misurare il grado di differenziazione tra più proposte rispetto al testo di riferimento: si ricorre all’ordine di presentazione Casi particolari: - gli “articoli aggiuntivi” sono votati DOPO la votazione dell’articolo - gli “articoli premissivi” sono votati con precedenza rispetto a tutte le proposte soppressive, sostituve o aggiuntive riferite all’articolo 1. 36

Il principio di non contraddizione Regola del ne bis in idem: PRECLUSIONE: non possono

Il principio di non contraddizione Regola del ne bis in idem: PRECLUSIONE: non possono essere esaminate le proposte contrastanti con precedenti votazioni, che quindi decadono (in quanto “precluse”). Il voto su di esse non può svolgersi in quanto la volontà del collegio risulta già essersi formata in senso difforme ASSORBIMENTO: le proposte che risultassero integralmente contenute in una precedente deliberazione sono da ritenersi implicitamente approvate (in quanto “assorbite”) Es. Esito della votazione dell’em. premissivo Esposito 01. 103 (*) A seguito dell'approvazione dell'emendamento 01. 103, gli emendamenti elencati all'Allegato B risultano preclusi. I subemendamenti riferiti agli emendamenti riportati in tale elenco sono parimenti preclusi. 37

I subemendamenti Seguono regole di formulazione e presentazione analoghe a quelle degli emendamenti principali

I subemendamenti Seguono regole di formulazione e presentazione analoghe a quelle degli emendamenti principali NON sono ammissibili subemendamenti interamente soppressivi dell’emendamento (la sua votazione coincide con quella sull’emendamento) né subemendamenti interamente sostitutivi (che consentirebbero di aggirare il termine per la presentazione degli emendamenti) Sono votati prima dell’emendamento cui sono riferiti secondo l’ordine applicabile agli emendamenti Es. Un subemendamento aggiuntivo è votato prima dell’emendamento sostitutivo cui si riferisce (perché ciò che alla fine è posto in votazione è il testo dell’emendamento, come subemendato) 38