Tour di Eulero Lezione n 4 Algoritmi Avanzati

  • Slides: 15
Download presentation
Tour di Eulero Lezione n° 4 Algoritmi Avanzati a. a. 2011/2012 Prof. ssa Rossella

Tour di Eulero Lezione n° 4 Algoritmi Avanzati a. a. 2011/2012 Prof. ssa Rossella Petreschi

Tour di Eulero Dato un grafo G, un Tour di Eulero (TDE) su G

Tour di Eulero Dato un grafo G, un Tour di Eulero (TDE) su G è un ciclo (cammino chiuso) che passa su ogni arco una e una sola volta. Non tutti i grafi ammettono un tour di Eulero, quelli in cui ogni nodo ha grado pari si. Dato un albero T = (V, E) è possibile costruire un grafo G = (V, E') con E' = (v, u), (u, v) : (u, v) E }. h f e c b h e g c b i a f d g i a d Per ogni nodo di G, il numero di archi entranti è uguale al numero di archi uscenti, quindi G contiene un circuito euleriano. AA 2011 -2012 2

La funzione TDE Il TDE è una sequenza ciclica di tutti gli archi del

La funzione TDE Il TDE è una sequenza ciclica di tutti gli archi del grafo costruita a partire da un qualunque nodo. Ad esempio: (c, i)(i, a)(a, d)(d, a)(a, i)(i, g)(g, i)(i, c)(c, f)(f, c)(c, h)(h, e)(e, h)(h, c)(c, b)(b, c) Per semplicità si può scrivere il TDE come: c i a d a i g i c f c h e h c bc Si può vedere il TDE come una funzione che, per ogni arco, identifica il successore nel tour: TDE(c, i) = (i, a) TDE(i, a) = (a, d) TDE(a, d) = (d, a) TDE(d, a) = (a, i) TDE(a, i) = (i, g) h f e c b ecc… g i a AA 2011 -2012 d 3

Costruzione della funzione TDE Affinché tutti gli archi siano visitati, è fondamentale che, per

Costruzione della funzione TDE Affinché tutti gli archi siano visitati, è fondamentale che, per ogni nodo v, fra l’apparizione nel tour dell’arco entrante (u, v) e quella dell’arco uscente (v, u) siano presenti tutti gli archi relativi alla visita di tutti gli altri nodi adiacenti a v. Per garantire questa condizione è sufficiente considerare un ordinamento ciclico degli adiacenti di ogni nodo. Se si entra in v con l’arco (u, v) se ne esce seguendo il successore di u in tale ordinamento: TDE(u, v) = (v, nextv(u)) dove nextv(u) identifica il nodo che segue u tra gli adiacenti di v. AA 2011 -2012 4

Come costruire il TDE Vogliamo ora calcolare su una PRAM-EREW il TDE: a partire

Come costruire il TDE Vogliamo ora calcolare su una PRAM-EREW il TDE: a partire da un albero (rappresentato come elenco di archi), si vuole una struttura che permetta di identificare efficientemente il successore di ogni arco nel tour. Utilizziamo delle liste di adiacenza cicliche con un informazione addizionale: per ogni arco (u, v) manteniamo un puntatore all’arco (v, u). In questo modo, dato l’arco (u, v) (nella lista di adiacenza di u), si potrà facilmente accedere all’arco (v, u) e quindi al suo successore nella lista di adiacenza di v. AA 2011 -2012 5

Struttura dati per il TDE h e f c b g i a (e,

Struttura dati per il TDE h e f c b g i a (e, h) (h, c) (c, f) (c, b) (c, i) (i, g) (a, i) d a d b c c b d a e h f c g i h e c i a g i i f h c (a, d) AA 2011 -2012 6

Passo 1 Il processore i-esimo costruisce il reciproco dell’arco i-esimo e imposta opportunamente i

Passo 1 Il processore i-esimo costruisce il reciproco dell’arco i-esimo e imposta opportunamente i puntatori. (e, h) (h, c) (c, f) (c, b) (c, i) (i, g) (a, i) (a, d) AA 2011 -2012 (h, e) (h, c) (c, h) (c, f) (f, c) (c, b) (b, c) (c, i) (i, c) (i, g) (g, i) (a, i) (i, a) (a, d) (d, a) 7

Passo 2 Si ordina lessicograficamente il vettore degli archi. Nota: se nell’eseguire l’ordinamento si

Passo 2 Si ordina lessicograficamente il vettore degli archi. Nota: se nell’eseguire l’ordinamento si spostassero realmente i dati in memoria tutti i puntatori agli archi reciproci verrebbero perduti. Per ovviare a questo problema la soluzione più semplice è quella di calcolare la sequenza ordinata degli indici che si userà poi per accedere al vettore come se fosse ordinato. AA 2011 -2012 (a, d) (a, i) (b, c) (c, b) (c, f) (c, h) (c, i) (d, a) (e, h) (f, c) (g, i) (h, c) (h, e) (i, a) (i, c) (i, g) 8

Passo 3 Si creano le liste di adiacenza circolari per ogni nodo nella seguente

Passo 3 Si creano le liste di adiacenza circolari per ogni nodo nella seguente maniera: • si divida la lista in blocchi dallo stesso primo nodo dell’arco; • per ogni arco si imposti il puntatore al successivo nel blocco; • l’ultimo arco di ogni blocco punti al primo. Tempo parallelo per la costruzione della struttura dati: Passo 1: costante Passo 2: tempo per l’ordinamento Passo 3: costante AA 2011 -2012 (a, d) (a, i) (b, c) (c, b) (c, f) (c, h) (c, i) (d, a) (e, h) (f, c) (g, i) (h, c) (h, e) (i, a) (i, c) (i, g) 9

Radicare l’albero Input: Tour di Eulero (TDE) di un albero non radicato T, dato

Radicare l’albero Input: Tour di Eulero (TDE) di un albero non radicato T, dato per liste di adiacenza. Output: Cammino di Eulero (CDE) di T radicato in r e T rappresentato tramite vettore di padri. Algoritmo: Sia v un qualunque adiacente di r, si spezza il TDE ponendo TDE (v, r) = 0. Ora, per distinguere, in ogni arco, un nodo padre e un nodo figlio, si assegna valore 1 ad ogni arco del cammino di Eulero ottenuto e si calcolano le somme prefisse S su tali valori. Si avrà p(w) = v sse S(v, w) < S(w, v) Nota: se analizziamo l'orientamento dato, vediamo che esso segue una visita di tipo DFS, ma ciò non vuol dire che abbiamo realizzato una DFS in parallelo che è anzi uno di quei problemi che restano inerentemente sequenziali. AA 2011 -2012 10

Calcolo di funzioni elementari Per calcolare le funzioni elementari su alberi radicati (dati in

Calcolo di funzioni elementari Per calcolare le funzioni elementari su alberi radicati (dati in input con il loro CDE) adoperiamo il seguente schema. Considerando, per ogni vertice v, l’arco discendente (p(v), v) e l’arco ascendente (v, p(v)): • si assegni, a seconda del problema in considerazione, un valore agli archi ascendenti e un valore agli archi discendenti; • si eseguano le somme prefisse sulla sequenza di valori che si ottiene seguendo il Cammino di Eulero; • a seconda del problema, si dia una funzione di lettura della soluzione. AA 2011 -2012 11

Visita in postorder Fatto: nella numerazione in postorder (FS, …, FD, R), ogni nodo

Visita in postorder Fatto: nella numerazione in postorder (FS, …, FD, R), ogni nodo v viene numerato quando la sua visita è completata, ovvero quando, con la tecnica del backtrack, si torna al padre p(v). Dato il CDE di un albero T radicato in r, per ottenere la numerazione dei nodi in postorder sfruttando il Fatto, assegniamo valore +1 ad ogni arco (v, p(v)) che risale dal figlio al padre e valore 0 ad ogni arco (p(v), v) che scende dal padre al figlio. Sulla sequenza così ottenuta eseguiamo poi le somme prefisse ottenendo S. La numerazione in postorder è data da: v r Post(v) = S(v, p(v)) v=r Post(v) = n Riprendendo l’albero precedentemente visto, consideriamolo radicato in h (per chiarezza riportiamo solo il primo nodo di ogni arco nel CDE). CDE h e h c b c i a d a i g i c f c 0 1 0 0 0 1 1 S 0 1 1 1 2 2 3 4 4 5 6 6 7 8 v a b c d e f g h i Post 4 2 8 3 1 7 5 9 6 AA 2011 -2012 12

Discendenti di un nodo Fatto: Sia dato un albero T con i nodi numerati

Discendenti di un nodo Fatto: Sia dato un albero T con i nodi numerati in postorder. Il numero dei nodi nel sottoalbero radicato in un nodo v (incluso) è dato dalla differenza tra il massimo ed il minimo valore che i nodi in Tv hanno nella numerazione, ovvero è dato dalla differenza del numero di nodi visitati prima di ritornare a p(v) e il numero di nodi visitati prima di raggiungere v. Con la numerazione in postorder il massimo valore in Tv è esattamente quello di Post(v) mentre il minimo può essere trovato in corrispondenza dell’arco (p(v), v). Il numero di discendenti della radice è |Tr| = n per ogni altro nodo il valore è |Tv| = S(v, p(v)) - S(p(v), v) CDE h e h c b c i a d a i g i c f c 0 1 0 0 0 1 1 S 0 1 1 1 2 2 3 4 4 5 6 6 7 8 v a b c d e f g h i |Tv| 2 1 7 1 1 9 4 AA 2010 -2011

Visita in preorder Fatto: nella numerazione in preorder (R, FS…. FD), ogni nodo v

Visita in preorder Fatto: nella numerazione in preorder (R, FS…. FD), ogni nodo v viene numerato la prima volta che viene incontrato durante la visita, ovvero quando si arriva a v dal padre p(v). Dato il CDE di un albero T radicato in r, per ottenere la numerazione dei nodi in preorder sfruttando il Fatto, assegniamo valore 0 ad ogni arco (v, p(v)) che risale dal figlio al padre e valore +1 ad ogni arco (p(v), v) che scende dal padre al figlio. Sulla sequenza così ottenuta eseguiamo poi le somme prefisse. La numerazione in preorder è data da: v=r Pre(v) = 1 v r Pre(v) = S(p(v), v) +1 Riprendendo l’esempio abbiamo: CDE h e h c b c i a d a i g i c f c 1 0 1 1 1 0 0 S 1 1 2 3 3 4 5 6 6 6 7 7 7 8 8 8 v a b c d e f g h i Pre 6 4 3 7 2 9 8 1 5 AA 2011 -2012 14

Livello di un vertice Fatto: Il livello di un nodo è quello del padre

Livello di un vertice Fatto: Il livello di un nodo è quello del padre aumentato di 1, ovvero quello di un figlio diminuito di 1. Per calcolare il livello di ciascun nodo nell’albero assegniamo valore +1 ad ogni arco discendente e valore -1 ad ogni arco ascendente. Eseguite le somme prefisse, si ha: v=r l(v) = 0 v r l(v) = S(p(v), v) Riprendendo l’esempio abbiamo: CDE h e h c b c i a d a i g i c f 1 -1 1 1 1 -1 -1 S 1 0 1 2 3 4 3 3 2 2 1 2 v a b c d e f g h i l(v) 3 2 1 4 1 2 3 0 2 AA 2011 -2012 1 c 0