Mostre a Capodimonte 2019 Stefano Causa curatore della

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Mostre a Capodimonte 2019

Mostre a Capodimonte 2019

Stefano Causa curatore della mostra • Fabre racconta, in una lingua non troppo diversa,

Stefano Causa curatore della mostra • Fabre racconta, in una lingua non troppo diversa, una vicenda di metamorfosi incessanti; di materiali che mutano destinazione e funzione; una storia di sangue e umori corporali, inganni e trappole del senso; pietre preziose, coralli e scarabei, usciti a pioggia dai residuati di una tomba egizia, frammenti di armature, sequenze di numeri e citazioni dalle Scritture, dentro un universo centrifugo di segni… che, talvolta, diventa un sottobosco nel quale calarsi con i pennellini di uno specialista fiammingo di nature morte.

Jan Fabre, The Devilish Love for Death, 2019, corallo rosso, pigmenti, polimeri

Jan Fabre, The Devilish Love for Death, 2019, corallo rosso, pigmenti, polimeri

Jan Fabre, Golden Human Brain with Angel Wings, 2011, bronzo silicato, oro 24 carati,

Jan Fabre, Golden Human Brain with Angel Wings, 2011, bronzo silicato, oro 24 carati, Nero Assoluto

Pontormo, Scena di Sacrificio, 1520 circa, tempera su tela

Pontormo, Scena di Sacrificio, 1520 circa, tempera su tela

Jan Fabre, Telling the Passion of Art and Christ, 1958, Matita HB e sangue

Jan Fabre, Telling the Passion of Art and Christ, 1958, Matita HB e sangue su carta

 • Artista visivo, creatore teatrale, performer e autore, Jan Fabre (Anversa, 1958) è

• Artista visivo, creatore teatrale, performer e autore, Jan Fabre (Anversa, 1958) è una delle figure più innovative nel panorama dell’arte contemporanea internazionale. Curioso per natura e influenzato dalle ricerche di un altro Fabre, l’entomologo Jean-Henri (1823 -1915), già da giovanissimo scopre il mondo degli insetti e di altre piccole creature. Alla fine degli anni settanta, mentre studia all’Istituto di arti decorative e all’Accademia reale di Belle arti di Anversa, inizia a esplorare la possibilità di introdurre il corpo umano nelle sue ricerche, nelle performance e nelle azioni sceniche. • Il linguaggio visivo di Jan Fabre vive all’interno di un mondo peculiare, popolato di corpi la cui esistenza è un costante esercizio di equilibrio sulla linea sottile tra la vita e la morte. • La metamorfosi e la continua interazione tra animale e umano e tra umano e animale sono concetti chiave del suo canone visivo

 • Caravaggio Napoli • 12 aprile-14 luglio 2019 • Museo e Real Bosco

• Caravaggio Napoli • 12 aprile-14 luglio 2019 • Museo e Real Bosco di Capodimonte Sala Causa

 • L'allestimento, a cura di COR arquitectos con Flavia Chiavaroli e il progetto

• L'allestimento, a cura di COR arquitectos con Flavia Chiavaroli e il progetto grafico dello Studio Sonnoli, disegna le sale evocando le insulae della città napoletana, fatta di vicoli, scorci prospettici, di materia e stratificazione; ambienti che dialogano tra di loro e dove i dipinti sono gli unici protagonisti della mise-en scène drammatica che consente un contatto intimo con le opere esposte. l riscontro visivo tra le opere raccolte in Sala Causa permette riflessioni e chiarimenti immediati sul legame tra l'artista e la città, evidenziato ancor più da un "diario", che racchiude una dettagliata crono-biografia riorganizzando le conoscenze letterarie e documentarie (edite e inedite) del periodo. • Le sale-insulae si percorrono nell'ombra e nella penombra attraverso porte, scorci di finestre, architravi, passaggi scuri, dove continui rimandi permettono di confrontare le varie opere su diversi piani visivi. Attraverso il bookshop, infine, si accede alla sala video-mutimedia dove, per mezzo delle tecnologie di Google Art, è possibile investigare nel dettaglio la superficie dei dipinti. In chiusura anche un filmato a cura di Matteo Pedicini che racconta i 18 mesi di Caravaggio a Napoli.