IL MITO DI ORFEO ED EURIDICE Confronto tra

  • Slides: 25
Download presentation
IL MITO DI ORFEO ED EURIDICE Confronto tra il mito nella canzone “Euridice” di

IL MITO DI ORFEO ED EURIDICE Confronto tra il mito nella canzone “Euridice” di Roberto Vecchioni e il mito Nel IV libro delle “Georgiche” di Virgilio

INTRODUZIONE IL MITO DI ORFEO ED EURIDICE Orfeo era un famoso musicista che con

INTRODUZIONE IL MITO DI ORFEO ED EURIDICE Orfeo era un famoso musicista che con la sua musica e la sua poesia riusciva ad incantare tutti. Egli amava soltanto una donna, Euridice, che presto divenne sua sposa. Un giorno Euridice fu morsa da un serpente e morì. Orfeo decise di scendere nell'Ade per cercare di strapparla dal regno dei morti. Con la sua musica riuscì persino a convincere gli degli inferi. Ottenne, quindi, di ricondurre Euridice alla vita a condizione di non girarsi e guardarla durante il viaggio verso la terra. Durante il viaggio, Orfeo si girò e subito Euridice scomparve. In seguito Orfeo decise di andare a vivere in posti isolati e deserti e non amò mai più nessuna donna oltre a Euridice.

IL TESTO DI VIRGILIO

IL TESTO DI VIRGILIO

Virgilio inserisce il mito di Orfeo ed Euridice alla fine del IV libro delle

Virgilio inserisce il mito di Orfeo ed Euridice alla fine del IV libro delle Georgiche utilizzando la tecnica alessandrina dell’ékphrasis ( incastro). Infatti questo libro inizialmente tratta dell’apicoltura e della bugonìa, ovvero della nascita delle api dai cadaveri dei buoi. Virgilio scrive le Georgiche per esaltare il labor. Crede, infatti, che il lavoro nobiliti l’uomo ed è per questo che vorrebbe una società fondata proprio sul labor, in accordo anche con le ideologie dell’imperatore Augusto.

In particolare, il libro parla di Aristeo, un apicoltore, un uomo impegnato nel labor.

In particolare, il libro parla di Aristeo, un apicoltore, un uomo impegnato nel labor. Un giorno si innamora di Euridice, che è già sposata con Orfeo. Mentre Aristeo cerca di prenderla, scappa e viene morsa da un serpente. Dunque, avendo provocato la morte di Euridice, anche Aristeo è stato colto dal furor.

A questo punto Virgilio contrappone Aristeo ad Orfeo. Infatti, se è vero che entrambi

A questo punto Virgilio contrappone Aristeo ad Orfeo. Infatti, se è vero che entrambi sono stati presi dal furor, è anche vero che solo Aristeo alla fine è ritornato al labor, quindi all’ordine. Egli, infatti, si è pentito e, dopo aver fatto un sacrificio, ha potuto continuare il suo labor di apicoltore. Orfeo, invece, dopo essere stato preso dal furor, non è più tornato all’ordine e alla tranquillità. Quindi, mentre Aristeo ha riconosciuto i propri errori, si è pentito e ha rispettato il volere degli dei, riottenendo ciò che aveva perso, Orfeo non si pente, ha superato i limiti disobbedendo al volere degli dei e per questo è condannato ad una morte violenta e solitaria.

STRUTTURA DELLA CANZONE “EURIDICE” DI VECCHIONI La canzone può essere divisa in tre parti,

STRUTTURA DELLA CANZONE “EURIDICE” DI VECCHIONI La canzone può essere divisa in tre parti, scandite anche a livello musicale da un tempo di Valzer, cioè formato da tre note.

Nella prima parte Orfeo è determinato a scendere negli Inferi per riportare con sé

Nella prima parte Orfeo è determinato a scendere negli Inferi per riportare con sé Euridice, che rappresenta la vita. “e canterò, canterò finchè avrò fiato, finchè avrò voce di dolcezza e rabbia gli uomini … aggrappati alla vita che se ne va ”

Nella seconda parte, “dopo aver vinto il cielo e battuto l'inferno. . . ”,

Nella seconda parte, “dopo aver vinto il cielo e battuto l'inferno. . . ”, notiamo l’indecisione di voltarsi o meno. Orfeo, infatti, considera le conseguenze. A livello musicale, questa indecisione è sottolineata da una proposta (mediante i timpani) e da una risposta (mediante gli archi). “basterà che mi volti e la lascio alla notte, la lascio all'inverno. . . ”

Nell’ultima parte, invece, Orfeo decide di voltarsi, in quanto “le carezze sue di ieri

Nell’ultima parte, invece, Orfeo decide di voltarsi, in quanto “le carezze sue di ieri … non saranno mai più quelle” e lui vuole continuare a vivere e ad amare perché “tutto quello che si piange non è amore”. Infatti Orfeo ha circa vent’anni e avere sempre con sé la presenza di Euridice, che è morta, significa vivere costantemente nell’angoscia. Euridice gli ricorderebbe il suo futuro, la morte, la stessa morte che lui già è riuscito a vincere. La variazione di pensiero in Orfeo è enfatizzata anche dalla variazione del ritmo e dal fatto che all’inizio gli strumenti usati sono le viole, mentre alla fine le arpe. “e io, io adesso, nessun altro, dico che è finita”

ELEMENTI A CONFRONTO • Argomento • Risposta della natura • Esaltazione della poesia •

ELEMENTI A CONFRONTO • Argomento • Risposta della natura • Esaltazione della poesia • Presenza di alcune donne

 Entrambi gli autori non si soffermano a descrivere il mito nel dettaglio, ma

Entrambi gli autori non si soffermano a descrivere il mito nel dettaglio, ma analizzano, in particolare, il motivo per cui Orfeo abbia scelto di girarsi.

Secondo Virgilio, e anche secondo la tradizione, Orfeo si sarebbe girato a causa di

Secondo Virgilio, e anche secondo la tradizione, Orfeo si sarebbe girato a causa di un momento di follia, a causa del furor, cioè della passione d’amore che porta gli uomini lontano dalla salvezza. “cùm subita ìncautùm demèntia cèpit àmantem, ìgnoscènda quidèm, scirènt si ignòscere mànes. ” “quando una improvvisa follia prese l’incauto amante, una follia da perdonare certamente, se i Mani sapessero perdonare. ”

Invece, a stravolgere tutta la tradizione, riprendendo i “Discorsi di Leucò” di Cesare Pavese,

Invece, a stravolgere tutta la tradizione, riprendendo i “Discorsi di Leucò” di Cesare Pavese, è Roberto Vecchioni con la sua canzone. Secondo lui, infatti, Orfeo si sarebbe girato volontariamente. “perché lei adesso è morta e là fuori ci sono la luce e i colori” “le carezze sue di ieri … non saranno mai più quelle … e nel mondo, su, là fuori … s'intravedono le stelle”

 Altro elemento in comune è la risposta della natura alla morte di Euridice.

Altro elemento in comune è la risposta della natura alla morte di Euridice. In entrambi i casi la natura soffre ed è come se, con la morte di Euridice, fosse a lutto.

In Vecchioni, la natura, come anche Orfeo all’inizio della canzone, è talmente dispiaciuta della

In Vecchioni, la natura, come anche Orfeo all’inizio della canzone, è talmente dispiaciuta della morte di Euridice che i fiori non spuntano nemmeno a maggio. “e nei campi di maggio, da quando è partita, non cresce più un fiore. . . ”

In Virgilio, invece, la natura prende vita con le urla delle ninfe dei boschi

In Virgilio, invece, la natura prende vita con le urla delle ninfe dei boschi (le driadi) e i pianti dei monti. “At chorus aequalis Dryadum clamore supremos implerunt montis; flerunt Rhodopeiae arces altaque Pangaea et Rhesi Mauortia tellus atque Getae atque Hebrus et Actias Orithyia. ” “Le driadi mandarono ai monti grida di pianto, piangevano le vette del Rodope e gli altri Pangei, e la terra di Marzia di Reso e l’Ebro e i Geti e l’Attica Oritia”

 Presente in entrambi i testi è anche l’esaltazione della poesia, che ha tanto

Presente in entrambi i testi è anche l’esaltazione della poesia, che ha tanto potere da salvare dalla morte.

In Virgilio troviamo l’affermazione secondo cui l’unica cosa in grado di sconfiggere la morte

In Virgilio troviamo l’affermazione secondo cui l’unica cosa in grado di sconfiggere la morte è la poesia. In questo modo, oltre ad esaltare la poesia in sé, si autoesalta in quanto poeta. “mùlcentèm tigrès et agèntem càrmine quèrcus” “addolcendo le tigri e trascinando le querce con il canto”

In Vecchioni l’esaltazione della poesia e, quindi, anche del canto, è evidente. Infatti il

In Vecchioni l’esaltazione della poesia e, quindi, anche del canto, è evidente. Infatti il cantautore ripete undici volte la parola “canterò”. “e canterò finchè tu piangerai, canterò finchè tu perderai, canterò finchè tu scoppierai, e me la ridarai indietro”

 La presenza di alcune donne sebbene sia un elemento in comune, assume significati

La presenza di alcune donne sebbene sia un elemento in comune, assume significati diversi in entrambi gli autori.

In Virgilio, le donne presenti sono le madri dei Ciconi che si sentono disprezzate

In Virgilio, le donne presenti sono le madri dei Ciconi che si sentono disprezzate da parte di Orfeo a causa del dono di fedeltà ad Euridice che, sebbene sia morta, continua a mantenere. Queste donne, infatti, faranno a pezzi il cadavere di Orfeo, gettando la sua testa in un fiume e spargendo i resti del suo cadavere nei campi. Inoltre, “mentre l’anima fuggiva”, la testa di Orfeo nel fiume Ebro continuerà a gridare il nome di Euridice. “Ciconùmmàtres dìscerptùm latòs iuvenèm sparsère per àgros” “le madri dei Ciconi … dispersero nei vasti campi il giovane fatto a pezzi. ”

In Vecchioni, invece, la presenza delle ragazze indica l’inizio di una nuova vita per

In Vecchioni, invece, la presenza delle ragazze indica l’inizio di una nuova vita per Orfeo. In Vecchioni, quindi, diversamente da Virgilio, abbiamo un lieto fine per Orfeo. “e ragazze sognanti mi aspettano a danzarmi il cuore”

REALIZZATO DA MARIA ANGELA DE LUCA IV D

REALIZZATO DA MARIA ANGELA DE LUCA IV D