Suicidio tentato suicidio e autolesionismo non suicidario in

  • Slides: 36
Download presentation
Suicidio, tentato suicidio e autolesionismo non suicidario in età evolutiva

Suicidio, tentato suicidio e autolesionismo non suicidario in età evolutiva

definizione • Il suicidio è l’atto con cui una persona pone intenzionalmente fine alla

definizione • Il suicidio è l’atto con cui una persona pone intenzionalmente fine alla propria vita • Mancato suicidio: l’esito non è la morte per puro caso, il gesto dimostra un chiaro intento di uccidersi • Tentato suicidio è un comportamento messo in atto con almeno una certa intenzione di morire. • I comportamenti suicidari sono condotte o gesti pensati per attirare l’attenzione su di sè, piuttosto che per morire.

PDM – SCA 308 SUICIDARIETA’ L’IDEAZIONE SUICIDARIA ACCOMPAGNA UN CERTO NUMERO DI STATI MENTALI.

PDM – SCA 308 SUICIDARIETA’ L’IDEAZIONE SUICIDARIA ACCOMPAGNA UN CERTO NUMERO DI STATI MENTALI. Per comprendere le implicazioni nei bambini è importante poter comprendere il concetto individuale di morte. Per i bambini piccoli la morte è un evento reversibile; può essere associata la possibilità di incontrare una persona amata che è morta. Spesso nei bambini e adolescenti la morte è vista nei termini della tristezza e dolore e lutto delle persone che restano in vita (immaginare il proprio funerale); dunque come possibilità che gli permetterebbe di fare del male alle persone a loro legate. Può essere anche il modo per fuggire dolori e conflitti; per eliminare i propri sentimenti o difendersi da essi.

 • Nell’adolescente ci possono essere anche dinamiche più aggressive, sentite come intollerabili e

• Nell’adolescente ci possono essere anche dinamiche più aggressive, sentite come intollerabili e rivolte così verso se stessi. • I comportamenti suicidari possono verificarsi anche al di fuori della consapevolezza : come tanti incidenti della strada. • Meno probabile è che il suicidio sia considerato una scelta plausibile da chi comprende che la morte è un gesto definitivo e permanente. • In età adolescenziale abbiamo che il suicidio è praticato al doppio dei maschi rispetto alle femmine; mentre le femmine che tentano il suicidio sono 10 volte di più ( molto più frequenti i «gesti suicidiari» e l’uso di farmaci per i TS).

 • Tot Minori Suicidio 30 ( su 2986), TS 89 ( su 3289)

• Tot Minori Suicidio 30 ( su 2986), TS 89 ( su 3289)

RISCHIO SUICIDARIO La conseguenza più devastante di un disturbo depressivo, soprattutto in adolescenza, è

RISCHIO SUICIDARIO La conseguenza più devastante di un disturbo depressivo, soprattutto in adolescenza, è rappresentata dai suicidi tentati o completati. In età evolutiva i pensieri suicidari sono sperimentati nel 40 -80% dei soggetti depressi, i tentativi di suicidio nel 35%, mentre i suicidi completati sono rari.

FATTORI DI RISCHIO SUICIDARIO - età adolescenziale Sesso maschile tentativi precedenti - disturbo bipolare

FATTORI DI RISCHIO SUICIDARIO - età adolescenziale Sesso maschile tentativi precedenti - disturbo bipolare - depressione psicotica - disturbo di personalità - dipendenza da sostanze - comorbidità con disturbo della condotta - calo scolastico - familiarità - famiglie violente, impulsive, abuso familiare - relazioni patologiche - eventi vitali negativi

Segni premonitori possono essere: • verbalizzazione di voler morire, comportamenti autolesivi, irritabilità, ansia, panico,

Segni premonitori possono essere: • verbalizzazione di voler morire, comportamenti autolesivi, irritabilità, ansia, panico, • agitazione, aggressività autodiretta, impulsività, acatisia, estremo grado di euforia o • energia, accompagnate da eloquio accelerato, tendenza a porsi obiettivi irrealistici. • In genere forti stati affettivi negativi: rabbia, tristezza e vergogna; dovrebbero allarmare rispetto alla presenza di pensieri consci o inconsci di suicidio. I pattern affettivi possono includere sentimenti di impotenza e/o disperazione. Pensieri e fantasie sono strettamente connesse a questi sentimenti dolorosi

 • Gli stati somatici spesso seguono l’umore del ragazzo: per es. sintomi neurovegetativi,

• Gli stati somatici spesso seguono l’umore del ragazzo: per es. sintomi neurovegetativi, disturbi del sonno e dell’alimentazione. . • Le relazioni dei genitori e/o quelle con i pari di un ragazzo che ricorre al suicidio sono ovviamente insoddisfacenti. • Il ragazzo non si sente adeguatamente sostenuto né accudito rispettato né valorizzato. A volte i ragazzi che ricorrono al suicidio provocano reazioni ostili nelle altre persone.

 • Nel 80 -95 % dei suicidi in adolescenza è presente un disturbo

• Nel 80 -95 % dei suicidi in adolescenza è presente un disturbo psichico • Nel 50 -75 % dei giovani con comportamento suicidario è presente un Disturbo dell’Umore • Negli altri casi si ritrovano Disturbi del controllo degli impulsi in particolare disturbi della condotta e abuso di sostanze.

Valutazione diagnostica • Anamnesi con attenta valutazione del rischio valutazione psicopatologica • valutazione testistica

Valutazione diagnostica • Anamnesi con attenta valutazione del rischio valutazione psicopatologica • valutazione testistica • Valutazione del contesto ambientale • Diagnosi differenziale con pat. internistiche o altri quadri psicopatologici. • Progetto della presa in carico con trattamenti combinati : psichiatrico, psicoterapeutico, familiare , ambientale

Intervento post TS La presa in carico e successivo trattamento riduce il rischio della

Intervento post TS La presa in carico e successivo trattamento riduce il rischio della ripetizione dell’atto. Il 70 % dei ragazzi che giungono in Pronto Soccorso per un TS non ricevono un trattamento specialistico alla dimissione dall’ospedale ( Migliarese e coll. 2009) - Intervenire sulla crisi già durante l’ospedalizzazione, per creare un alleanza terapeutica con il ragazzo e con la famiglia - Drammatizzare l’evento valorizzando il messaggio che il TS ha comportato. - Ricovero come decompressione e messa in pausa dell’alta emotività espressa.

Autolesionismo non suicidario Il soggetto si infligge ripetutamente lesioni superficiali ma dolorose sulla superficie

Autolesionismo non suicidario Il soggetto si infligge ripetutamente lesioni superficiali ma dolorose sulla superficie corporea; con la finalità Il più delle volte di ridurre emozioni negative come tensione , ansia, autorimprovero e/o risolvere difficoltà interpersonali

Autolesionismo non suicidario (al di fuori del Dist Borderline) Criteri diagnostici A) Nell’ultimo anno

Autolesionismo non suicidario (al di fuori del Dist Borderline) Criteri diagnostici A) Nell’ultimo anno l’individuo, per 5 o più giorni, è stato impegnato in intenzionali atti auto-lesionistici danneggiando la superficie del suo corpo e provando una sorta di piacere nel procurarsi ferite, contusioni o dolore; tali atti non sono stati attuati per scopi socialmente sanciti (piercing, tatuaggi ecc…), ma con la convinzione che l’atto conduca solo ad un male fisico lieve o moderato. L’assenza dell’intento suicidario è confermata sia dalle affermazioni del paziente sia dai metodi utilizzati, che in questo caso non hanno potenziale letale.

B)L’atto intenzionale è associato ad almeno una aspettativa : 1 ottenere sollievo da uno

B)L’atto intenzionale è associato ad almeno una aspettativa : 1 ottenere sollievo da uno stato negativo 2 risolvere una difficoltà interpersonale 3 indurre una sensazione positiva C L’autolesività intenzionale è associata ad almeno uno dei seguenti sintomi 1. pensieri o sentimenti negativi, come depressione, ansia, tensione, rabbia, disagio generalizzato, autocritica, che si verificano nel periodo immediatamente precedente l’atto autolesionistico; 2. un periodo di preoccupazione prima di commettere l’atto relativo alla difficoltà di resistere a tale comportamento; 3. il forte desiderio di ricorrere all’autolesionismo è

Non Suicidal Self Injury (NSSI) Popolazione Generale Un fenomeno in espansione: Anni ‘ 90

Non Suicidal Self Injury (NSSI) Popolazione Generale Un fenomeno in espansione: Anni ‘ 90 -2000 1 - 4% (USA); 4. 6 - 6. 6% (UK ) Anni 2000 -2010 5 - 7, 3% (Whitlock, 2011)

Popolazione Adolescente Ampia fluttuazione di prevalenza 2000: 7 -14% (Muhelenkamp & Gutierrez, 2001 )

Popolazione Adolescente Ampia fluttuazione di prevalenza 2000: 7 -14% (Muhelenkamp & Gutierrez, 2001 ) 2007: 1323, 2 (Muhelenkamp & Gutierrez, 2007) 2013 : 13 -36% (Klonsky et al. , 2014; Zetterqvist, 2013) Eta d’esordio 12 -14 Dati recenti: progressiva anticipazione verso i 10 anni di vita (7 -8% dei casi) (Zetterqvist et al. 2014) Giovani adulti: 17 -19% Prevalenza Femminile significativamente maggiore di quella maschile ma alcuni dati risultano controversi

Modello Evidence-Based su NSSI premesse teoriche: L‘Autolesionismo e un metodo ripetutamente adottato perche’ funziona

Modello Evidence-Based su NSSI premesse teoriche: L‘Autolesionismo e un metodo ripetutamente adottato perche’ funziona con un effetto immediato (!) L’uso dell’attacco al corpo e funzionale l’NSSI e causato da comportamenti legati ad eventi precedenti e successivi l’atto” (Nock, 2010)

3 Principi: • Presenza di una Predisposizione genetica verso la disregolazione affettiva/cognitiva (Incremento del

3 Principi: • Presenza di una Predisposizione genetica verso la disregolazione affettiva/cognitiva (Incremento del rischio verso l’NSSI) • L’Autoaggressivita’ e agita perche’ e un metodo efficace per la regolazione emotiva o puo’ influenzare in modo desiderato l’ambiente circostante • Ruolo di Fattori Specifici che portano un soggetto a scegliere l’NSSI rispetto ad altri (modellazione sociale, autopunizione)

Ipotesi eziopatogenetiche: Modello Linehan (1993): AMBIENTE FAMILIARE INVALIDANTE che impedirebbe lo sviluppo di adeguate

Ipotesi eziopatogenetiche: Modello Linehan (1993): AMBIENTE FAMILIARE INVALIDANTE che impedirebbe lo sviluppo di adeguate capacita di regolazione emotiva. Modello di Fonagy et al. (2003): CAPACITA DI MENTALIZZAZIONE: Esperienze traumatiche nelle prime fasi dell’attaccamento ne ostacolano lo sviluppo creando i presupposti necessari alla comparsa delle condotte autolesive Modello di Nock (2004): FATTORI INTRAPERSONALI maggiori predittori dell’autolesion. FATTORI INTERPERSONALI precursori maggiormente implicati. Modello di Gratz e Roemer (2008):

Modello Teorico Integrato di Nock: ipotesi di Switch verso l’NSSI Fattori di vulnerabilita Specifici

Modello Teorico Integrato di Nock: ipotesi di Switch verso l’NSSI Fattori di vulnerabilita Specifici SOCIAL LEARNING HYPOTHESIS: comportamenti patologici (di emulazione o contagio) appresi dall’esterno (persone, mode, canzoni, programmi, internet. . . ) SELF-PUNISHMENT HYPOTHESIS: motivazione o necessita di autopunizione per sentimenti di rabbia unita al disprezzo verso se stessi e/o per eccessiva autocritica SOCIAL SIGNALING HYPOTHESIS: scarso sviluppo delle capacita comunicative nell’infanzia e scelta dell’agito come forma di comunicazione primitiva per mancato apprendimento o fallimento di quella tradizionale PRAGMATIC HYPOTESIS: strategia funzionale del self harmer scelta in base alla sua velocita ed efficacia nella regolazione dell’affettivita e della cognitivita PAIN ANALGESIA/OPIATE HYPOTHESIS: scarsa o assente percezione del dolore durante l’agito dettata da una bassa soglia del dolore e da un alto livello di oppiodi endogeni IMPLICIT IDENTIFICATION HYPOTHESIS l’attitudine all’influenzamento unita ad un processo di identificazione implicita del soggetto nella gestione

 • Il Four Factor Model of NSSI (FFM) (Nock , 2015) Modello integrato

• Il Four Factor Model of NSSI (FFM) (Nock , 2015) Modello integrato di sviluppo e mantenimento dell’NSSI basato sull’intenzionalita sottesa nell’atto autolesivo composto da 2 livelli: 1 AUTOMATICO-INTRAPERSONALE 2. SOCIALE-INTERPERSONALE l’NSSI e mantenuto da 4 distinti processi di rinforzo distribuiti lungo 2 dimensioni dicotomiche: NEGATIVO vs POSITIVO ANR (Automatic Negative Reinforcement) che soddisfa lo scopo di modulazione su emozioni e pensieri negativi APR (Automatic Positive Reinforcement) con un ruolo di stimolazione positiva (feeling generation) SNR (Social Negative Reinforcement) attivato dalla necessita di sfuggire determinate situazioni sociali o eludere le richieste ambientali SPR (Social Positive Reinforcement) con una funzione di richiesta di attenzione o di facilitazione rispetto all’accesso a particolari risorse (help-seeking behavior).

NSSI SEVERO RIPETITIVO E MULTIPLO associato al tipo Automatico (ANR/APR) La modalita automatica/intrapersonale spesso

NSSI SEVERO RIPETITIVO E MULTIPLO associato al tipo Automatico (ANR/APR) La modalita automatica/intrapersonale spesso sottende esperienze traumatiche e strutturazione di sintomi depressivi e dissociativi (Zetterqvist, 2014) Quando le due funzioni AUTOMATICA/INTRAPERSONALE e SOCIALE/ INTERPERSONALE si sommano aumenterebbe il rischio suicidario. Presenza esclusiva del tipo SOCIALE/INTERPERSONALE : NSSI IN FORMA PIU LIEVE con maggiore rappresentazione della dimensione ansiosa.

STUDIO NSSI inpatients Condotte autolesive significative: 70 adolescenti (42 F: 28 M) Eta :

STUDIO NSSI inpatients Condotte autolesive significative: 70 adolescenti (42 F: 28 M) Eta : 12 -19 Il 46, 1% dei pazienti avevano commesso almeno un tentativo di suicidio nei 12 mesi precedenti il ricovero I life-events negativi poco influenti sull’espressivita e sulla frequenza degli atti autolesivi Modalita e frequenze autolesive non influenzate dal genere

STUDIO NSSI inpatients I soggetti maggiormente a rischio per gravita degli atti (sia per

STUDIO NSSI inpatients I soggetti maggiormente a rischio per gravita degli atti (sia per tipologia che per numerosita’ delle ferite) si collocano nella fascia piu’ giovane del campione (13 -15 anni) Sintomi depressivi sono presenti nel 53, 8% nel campione con NSSI 2 adolescenti su 3 soddisfano la diagnosi di Disturbo Borderline di Personalita’ 1 su 3 soddisfa anche i criteri per il Disturbo Oppositivo. Provocatorio/Disturbo della Condotta

Assessment psicodiagnostico: strumenti K-SADS PL: screening per le condotte autolesive e i tentativi di

Assessment psicodiagnostico: strumenti K-SADS PL: screening per le condotte autolesive e i tentativi di suicidio Deliberate Self-Harm Inventory (DSHI) Repetitive Self. Harm Questionnaire (R-NSSI-Q) Diagnosi di Personalita : PID 5, SCID-II Inventario degli eventi stressanti e traumatici della vita (adattamento italiano del “Life Stressor Checklist-Revised”) Children’s Depression Inventory (CDI) Multi-Attitude Suicide Tendency Scale (MAST)

MAST- Multi-attitude Suicide Tendency Scale (Orbach, 1991) “self-report scale” di 30 items che esplora

MAST- Multi-attitude Suicide Tendency Scale (Orbach, 1991) “self-report scale” di 30 items che esplora l’atteggiamento verso la vita e la morte in adolescenza Dimensioni: 1. Attrazione per la vita 2. Repulsione per la vita 3. Attrazione per la morte 4. Repulsione per la morte (Utilita clinica nella valutazione del rischio suicidario confermata per 3 fattori su 4)

Dati “molto sensibili”… • Prevalenza annuale di Ideazione Suicidaria negli Adolescenti: 15% - 25%

Dati “molto sensibili”… • Prevalenza annuale di Ideazione Suicidaria negli Adolescenti: 15% - 25% nella popolazione generale • Previsioni di un Tentativo di suicidio tra gli Adolescenti: 1, 3% - 3, 8% nei maschi 1, 5% - 10, 1% nelle femmine (D. Cohen et al, 2015) • 1/3 dei soggetti NSSI presenterà condotte suicidarie

NSSI Intervento Modelli terapeutici evidence-based • *Emotion regulation Group Therapy (ERGT) • *Manual-Assisted Cognitive

NSSI Intervento Modelli terapeutici evidence-based • *Emotion regulation Group Therapy (ERGT) • *Manual-Assisted Cognitive Therapy (MACT) • Transference Focused Psychotherapy (TFP) • Schema Focused Therapy (SFT) • Mentalization Based Treatment (MBT- A) • * Dialectical Behavior Therapy (DBT) • * modelli di trattamento empiricamente validati la cui efficacia è stata dimostrata in studi sperimentali randomizzati e controllati (Randomized Control Trials, RCTs), con elevata validità interna e soddisfacimento di precisi criteri metodologici. • • Trattamenti Farmacologici Antipsicotici, stabilizzanti dell’umore, antidepressivi

PROSPETTIVE FUTURE Progetto NSSI 2. 0 è il flusso di informazioni relative all’NSSI e

PROSPETTIVE FUTURE Progetto NSSI 2. 0 è il flusso di informazioni relative all’NSSI e ai materiali online tra gli utenti. Un nuovo metodo di monitoraggio su larga scala (nel quadro concettuale di e-sanità e Web 2. 0) di attività online svolte da adolescenti NSSI su: consultazioni di siti web NSSI, creazione di portali dedicati che permettono il caricamento di video, chat e commenti, creazione di comunità virtuali. Uso dei metodi di ricerca "infodemiology" e "infoveillance“ (G. Eysenbach) utili ad elaborare un approccio promettente per la salute pubblica e la ricerca epidemiologica. L'UTENTE È AL TEMPO STESSO UN CONSUMATORE E UN PRODUTTORE ( PROSUMER) DEL CONTENUTO WEB

Progetto NSSI 2. 0 Accanto ai reali svantaggi e pericoli dei media: effetto “Virale"

Progetto NSSI 2. 0 Accanto ai reali svantaggi e pericoli dei media: effetto “Virale" contagioso su soggetti vulnerabili, fenomeno della "virtual cutting edge" ( adolescenti che utilizzano Internet per la comunicazione dei loro sentimenti ed esperienze NSSI-correlate), effetto “Werther" ( dovuto a mezzi di segnalazione impropri di avvenuti suicidi, soprattutto tra celebrità e vip), "fenomeno cyber-suicida" (tentato suicidio annunciato sui siti Internet, nei forum, blog o chat, prima della fatalità). Esistono VANTAGGI POTENZIALI dei MEDIA: l’NSSI 2. 0 è interattivo, dinamico e permette di utilizzare i siti web per scopi di prevenzione, monitoraggio, tecniche di auto-gestione e strategie di coping per l’NSSI.