PNSD 2015 Piano Nazionale Scuola Digitale Il Piano

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PNSD 2015 Piano Nazionale Scuola Digitale

PNSD 2015 Piano Nazionale Scuola Digitale

Il Piano Nazionale Scuola Digitale è stato ideato dal MIUR nell’ambito della L. 107

Il Piano Nazionale Scuola Digitale è stato ideato dal MIUR nell’ambito della L. 107 del 13 luglio 2015 con l’evidente intento di impedire che la scuola venga tagliata fuori dalla forte connotazione digitale che sta caratterizzando e cambiando in modo veloce la società attuale, anzi il progetto è quello di rendere la scuola protagonista del cambiamento della società

Obiettivi del PNSD: • • potenziamento delle infrastrutture di rete; potenziamento degli strumenti didattici

Obiettivi del PNSD: • • potenziamento delle infrastrutture di rete; potenziamento degli strumenti didattici laboratoriali necessari a migliorare la formazione e i processi di innovazione delle istituzioni scolastiche; adozione di strumenti organizzativi e tecnologici per favorire la governance, la trasparenza e la condivisione di dati; sviluppo delle competenze digitali degli studenti; • • formazione del personale amministrativo e tecnico per l’innovazione digitale nella amministrazione; valorizzazione delle migliori esperienze nazionali; formazione dei docenti per l’innovazione didattica e lo sviluppo della cultura digitale; definizione dei criteri per l’adozione dei testi didattici in formato digitale e diffusione di materiali didattici anche prodotti autonomamente dalle scuole.

azione #14 Un framework comune per le competenze digitali e l’educazione ai media degli

azione #14 Un framework comune per le competenze digitali e l’educazione ai media degli studenti • Il possesso delle competenze digitali è inquadrato come condizione essenziale per l’esercizio attivo della cittadinanza (digitale). • Si parla di didattica per competenze, abilitata dalle competenze digitali: è fondamentale in quanto attiva processi cognitivi, promuove dinamiche relazionali e induce consapevolezza. • Le competenze non si insegnano, si fanno acquisire. • Il paradigma su cui lavorare è la didattica per competenze, intesa come progettazione che mette al centro trasversalità, condivisione e cocreazione, e come azione didattica caratterizzata da esplorazione, esperienza, riflessione, autovalutazione, monitoraggio e valutazione. • Le tecnologie digitali intervengono a supporto di tutte le dimensioni delle competenze trasversali (cognitiva, operativa, relazionale, metacognitiva).

Fonte: World Economic Forum, New Vision for Education (2013)

Fonte: World Economic Forum, New Vision for Education (2013)

azione #17 Portare il pensiero logico-computazionale a tutta la scuola primaria… e all’infanzia e

azione #17 Portare il pensiero logico-computazionale a tutta la scuola primaria… e all’infanzia e alla secondaria di primo grado Progetto PROGRAMMARE IL FUTURO: dare la possibilità ad ogni alunno di scuola primaria di completare almeno un corpus di 10 ore annuali di pensiero logico e computazionale: www. programmailfuturo. it Si può fare molto di più: SCRATCH…

azione #28: un ANIMATORE DIGITALE in ogni scuola non ha un ruolo di supporto

azione #28: un ANIMATORE DIGITALE in ogni scuola non ha un ruolo di supporto tecnologico ma è… UNA FIGURA CHE COORDINA LA DIFFUSIONE DELL’INNOVAZIONE A SCUOLA E LE ATTIVITA’ DEL PNSD

IL PIANO NAZIONALE SCUOLA DIGITALE DEVE ESSERE DECLINATO ALL’INTERNO DEL PTOF (Piano Triennale dell’Offerta

IL PIANO NAZIONALE SCUOLA DIGITALE DEVE ESSERE DECLINATO ALL’INTERNO DEL PTOF (Piano Triennale dell’Offerta Formativa) di ogni scuola anche per accedere ai PON

IN CHE MODO LA SCUOLA PUO’ RINNOVARSI E RENDERSI PROTAGONISTA DEL CAMBIAMENTO? modificando l’approccio

IN CHE MODO LA SCUOLA PUO’ RINNOVARSI E RENDERSI PROTAGONISTA DEL CAMBIAMENTO? modificando l’approccio didattico: alunno protagonista dell’apprendimento anche attraverso un uso consapevole, creativo e non passivo e sterile, delle nuove tecnologie. sperimentando nuove prassi: didattica innovativa, innovativa più stimolante, più consona agli stili di vita dei «nativi digitali» digitali

Le tecnologie digitali… • permettono la personalizzazione del lavoro per ogni alunno e pongono

Le tecnologie digitali… • permettono la personalizzazione del lavoro per ogni alunno e pongono attenzione ai diversi stili di apprendimento degli allievi; • offrono la possibilità di fare ricerche in molteplici fonti e di condividere i contenuti in tempo reale; • prevengono il senso d’inadeguatezza degli alunni e quindi la dispersione scolastica; • incrementano la motivazione e il coinvolgimento degli alunni; • consentono una maggiore facilità di comprensione degli argomenti poiché l’alunno interagisce con i contenuti in maniera più funzionale alle conoscenze; • permettono il riutilizzo del materiale «digitale» ; • trasformano i dispositivi in oggetti di apprendimento; • presuppongono un nuovo ruolo dell’insegnante: è mediatore; • agiscono sul modo di pensare che diventa… pensiero computazionale!

Considerazioni sull’utilizzo delle nuove tecnologie… • l’insegnante deve far utilizzare con dimestichezza e spirito

Considerazioni sull’utilizzo delle nuove tecnologie… • l’insegnante deve far utilizzare con dimestichezza e spirito critico le tecnologie dell’informazione e della comunicazione (TIC) incoraggiando l’apprendimento collaborativo, favorendo l’esplorazione, la scoperta e il gusto per la ricerca di nuove conoscenze e privilegiando il problem solving; • non bisogna mai perdere di vista la relazione umana; a scuola infatti si impara a diventare uomini, a crescere, a “convivere” civilmente e a relazionarsi con gli altri, compagni e professori; • le nuove tecnologie non possono e non devono sostituirsi alle persone che le utilizzano, sono uno strumento e non un fine; devono incoraggiare il coinvolgimento degli studenti e arricchirne l’esperienza, e costituire possibilmente anche un valido aiuto per studenti diversamente abili o con difficoltà di apprendimento; per il docente non devono essere un ostacolo o un nemico, ma un valido alleato nel lavoro quotidiano con gli studenti: il loro uso deve essere semplice, agevole, anche alla portata di chi con gli strumenti informatici ha poca dimestichezza; • i docenti quindi non devono stravolgere il loro nostro modo di fare lezione, ma pensare di innovarlo dal punto di vista del “canale comunicativo”. La tecnologia può migliorare i metodi tradizionali di apprendimento, ma non potrà mai sostituire il contatto umano.

GRAZIE Alessandra Giovagnoli Scuola primaria Pezzani – IC 1 San Lazzaro di Savena

GRAZIE Alessandra Giovagnoli Scuola primaria Pezzani – IC 1 San Lazzaro di Savena