Direzione Nazionale Antimafia e Antiterrorismo Ruolo e competenze

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Direzione Nazionale Antimafia e Antiterrorismo Ruolo e competenze della DNA in tema di misure

Direzione Nazionale Antimafia e Antiterrorismo Ruolo e competenze della DNA in tema di misure di prevenzione patrimoniali e personali Desenzano del Garda 10 maggio 2019

Direzione Nazionale Antimafia e Antiterrorismo Le funzioni di coordinamento e impulso del Procuratore nazionale

Direzione Nazionale Antimafia e Antiterrorismo Le funzioni di coordinamento e impulso del Procuratore nazionale sono state estese ai procedimenti di prevenzione con il d. l. 23. 05. 2008 n. 92 conv. con mod. nella l. 24. 07. 2015 n. 125. L’art. 2, comma 1, lett. b) del d. l. 92/2008 ha inserito all’art. 371 -bis cod. proc. penale “in relazione ai procedimenti di prevenzione antimafia” La modifica legislativa ha inciso sulle attribuzioni del Procuratore nazionale indicate nell’art. 371 -bis rendendole applicabili anche in relazione ai procedimenti per l’applicazione delle misure di prevenzione.

Direzione Nazionale Antimafia e Antiterrorismo D. L. 18. 02. 2015 n. 7, conv. con

Direzione Nazionale Antimafia e Antiterrorismo D. L. 18. 02. 2015 n. 7, conv. con mod, L. 17. 04. 2015 n. 43 L’ESTENSIONE DELLE FUNZIONI DI COORDINAMENTO ED IMPULSO DEL PROCURATORE NAZIONALE AI PROCEDIMENTI PENALI PER I DELITTI INDICATI NELL’ART. 51, COMMA 3 QUATER C. P. P. E IN RELAZIONE AI PROCEDIMENTI DI PREVENZIONE ANTITERRORISMO.

Direzione Nazionale Antimafia e Antiterrorismo LA MODIFICA DELL’ART. 17 d. lgs. 159/2011 D. L.

Direzione Nazionale Antimafia e Antiterrorismo LA MODIFICA DELL’ART. 17 d. lgs. 159/2011 D. L. 18. 02. 2015 n. 7, conv. con mod, L. 17. 04. 2015 n. 43 L’ATTRIBUZIONE DELLA TITOLARITA’ DEL POTERE DI PROPOSTA PER L’APPLICAZIONE DI MISURE DI PREVENZIONE PATRIMONIALI AL PROCURATORE NAZIONALE. PUR ESSENDO DA TEMPO ATTRIBUITO AL PNA IL POTERE DI PROPOSTA DI PREVENZIONE PERSONALE L’AZIONE DI PREVENZIONE NON ERA STATO MAI ESERCITATO.

Direzione Nazionale Antimafia e Antiterrorismo L’estensione delle funzioni di coordinamento ed impulso ai procedimenti

Direzione Nazionale Antimafia e Antiterrorismo L’estensione delle funzioni di coordinamento ed impulso ai procedimenti di prevenzione e la titolarità del potere di proposta hanno determinato l’esigenza di individuare modelli operativi per rendere effettiva l’azione della DNA nel settore della prevenzione. Per la realizzazione di tale obiettivo la DNA si avvale di una struttura organizzativa che rappresenta il supporto operativo, tecnico e gestionale all’azione del Procuratore nazionale antimafia e antiterrorismo nel settore, il Servizio “Misure di Prevenzione personali e patrimoniali”. Una struttura centralizzata per il coordinamento degli aspetti organizzativi e operativi finalizzati alla promozione dell’applicazione delle misure di prevenzione

Direzione Nazionale Antimafia e Antiterrorismo LE FUNZIONI DI COORDINAMENTO E IMPULSO L’ ATTIVITÀ DELLA

Direzione Nazionale Antimafia e Antiterrorismo LE FUNZIONI DI COORDINAMENTO E IMPULSO L’ ATTIVITÀ DELLA DNA IN MATERIA DI PREVENZIONE SI FONDA SULLO STESSO MODELLO ADOTTATO PER L’ESERCIZIO DELLE FUNZIONI DI COORDINAMENTO E IMPULSO SVOLTE DAL PROCURATORE NAZIONALE CON RIFERIMENTO A PROCEDIMENTI PENALI PER UNO DEI REATI PREVISTI DALL’ART. 51 COMMA 3 BIS E 51 COMMA 3 QUATER COD. PROC. PEN.

Direzione Nazionale Antimafia e Antiterrorismo Il nucleo centrale delle attribuzioni della DNA, esteso anche

Direzione Nazionale Antimafia e Antiterrorismo Il nucleo centrale delle attribuzioni della DNA, esteso anche ai procedimenti di prevenzione antimafia, e successivamente, con l’art. 10 d. l. n. 7/2015 conv. in l. n. 43/2015, anche ai procedimenti di prevenzione antiterrorismo. , risulta dall’art. 371 -bis cod. proc. pen. cui fa testuale rinvio l’art. 103 del d. lgs. 159/2011. Il 1° co. dell’art. 371 -bis c. p. p. individua l’ambito di intervento del PNA, il 2° comma qualifica le funzioni stesse in termini «di impulso nei confronti dei procuratori distrettuali al fine di rendere effettivo il coordinamento delle attività giudiziarie, di garantire la funzionalità e l’impiego della polizia giudiziaria nelle sue diverse articolazioni e di assicurare la completezza e tempestività delle investigazioni» . Il potere-dovere di assicurare efficacia, continuità e tempestività dell’azione investigativa e giudiziaria – anche in materia di prevenzione si realizza attraverso una serie di attribuzioni, indicate al 3° co. dell’art. 371 -bis c. p. p. , attraverso le quali il procuratore nazionale svolge le funzioni di coordinamento e impulso.

Direzione Nazionale Antimafia e Antiterrorismo ESERCIZIO DELLE FUNZIONI DI COORDINAMENTO E IMPULSO CON RIFERIMENTO

Direzione Nazionale Antimafia e Antiterrorismo ESERCIZIO DELLE FUNZIONI DI COORDINAMENTO E IMPULSO CON RIFERIMENTO AI PROCEDIMENTI DI PREVENZIONE ANTIMAFIA E ANTITERRORISMO a) acquisizione di notizie e informazioni sulle indagini finalizzate alla formulazione della proposta di misura di prevenzione antimafia/antiterrorismo da parte del procuratore distrettuale o delle altre autorità proponenti; b) acquisizione di ogni altra notizia e informazione utile per il coordinamento di eventuali indagini collegate e/o convergenti - nell’ambito di procedimenti di prevenzione e/o procedimenti penali - in corso presso diverse direzioni distrettuali antimafia o diverse Procure distrettuali competenti in materia di terrorismo;

Direzione Nazionale Antimafia e Antiterrorismo c)individuazione dei casi di convergenza e/o sovrapposizione in cui

Direzione Nazionale Antimafia e Antiterrorismo c)individuazione dei casi di convergenza e/o sovrapposizione in cui si presenti l’esigenza di riunioni di coordinamento fra diverse direzioni distrettuali antimafia o diverse Procure distrettuali al fine di individuare condivise soluzioni per la prosecuzione delle attività di indagine e garantirne la completezza e la tempestività anche con riferimento ai profili di carattere patrimoniale; d) attività di elaborazione ed analisi di elementi informativi pervenuti alla DNA nell’ambito delle attività istituzionali volte all’esercizio del potere di impulso nei confronti delle DDA e delle Procure distrettuali in materia di terrorismo; e) individuazione dei casi che richiedano, per specifiche convergenze investigative e/o processuali, per la particolare complessità o comunque per assicurare la maggiore efficacia dell’azione di prevenzione, il diretto esercizio del potere di proposta attribuito al Procuratore nazionale con d. l. 18. 02. 2015 n. 7 conv. , con mod, dalla l. 17. 04. 2015 n. 43.

Direzione Nazionale Antimafia e Antiterrorismo L’APPLICAZIONE DI MAGISTRATI DELLA DNA AI PROCEDIMENTI DI PREVENZIONE

Direzione Nazionale Antimafia e Antiterrorismo L’APPLICAZIONE DI MAGISTRATI DELLA DNA AI PROCEDIMENTI DI PREVENZIONE PATRIMONIALE ART. 106 D. LGS. 159/2011 Anche se non espressamente previsto il riferimento contenuto nella norma ai poteri attribuiti al procuratore nazionale dall’art. 371 bis c. p. p. va interpretato come estensione del potere di applicazione a tutti i procedimenti prevenzione patrimoniali di competenza delle direzioni distrettuali antimafia e delle Procure distrettuali.

Direzione Nazionale Antimafia e Antiterrorismo L’APPLICAZIONE DI MAGISTRATI DELLA DNA AI PROCEDIMENTI DI PREVENZIONE

Direzione Nazionale Antimafia e Antiterrorismo L’APPLICAZIONE DI MAGISTRATI DELLA DNA AI PROCEDIMENTI DI PREVENZIONE PATRIMONIALE La limitazione legislativa ai procedimenti patrimoniali con esclusione della possibilità di applicazione ai procedimenti personali determina la paradossale conseguenza che nei procedimenti personali, avviati su proposta del PNA in materia di terrorismo, pur essendovi una ampia disponibilità da parte dell’Ufficio, il magistrato della DNA non potrà essere applicato a quel procedimento. L’omissione appare incomprensibile a fronte di una risalente attribuzione al PNA del potere di proposta personale, ancor prima dell’estensione delle funzioni di coordinamento ed impulso ai procedimenti di prevenzione attuata con il d. l. 23 maggio 2008 n. 92 conv. con mod. in L. 24 luglio 2008 n. 125 che ha integrato l’art. 371 bis cod. proc. pen.

Direzione Nazionale Antimafia e Antiterrorismo L’AMBITO D’INTERVENTO E L’EFFICACIA DELL’AZIONE DELLA DNA NEL SETTORE

Direzione Nazionale Antimafia e Antiterrorismo L’AMBITO D’INTERVENTO E L’EFFICACIA DELL’AZIONE DELLA DNA NEL SETTORE DELLA PREVENZIONE, È DIRETTAMENTE COLLEGATA ALL’EFFICACIA DELLE ATTIVITÀ DI COLLEGAMENTO INVESTIGATIVO VOLTE ALL’ACQUISIZIONE DI NOTIZIE E INFORMAZIONI SULLE INDAGINI PERSONALI E PATRIMONIALI FINALIZZATE ALLA FORMULAZIONE DELLA PROPOSTA DI MISURA DI PREVENZIONE ANTIMAFIA O ANTITERRORISMO

Direzione Nazionale Antimafia e Antiterrorismo La costante implementazione della banca dati centrale SIDDA-SIDNA, curata

Direzione Nazionale Antimafia e Antiterrorismo La costante implementazione della banca dati centrale SIDDA-SIDNA, curata dal Servizio misure di prevenzione, ha consentito alla DNA di acquisire un patrimonio informativo di eccezionale rilevanza che rappresenta un fondamentale supporto alle attività investigative svolte dalle direzioni distrettuali antimafia e dalle Procure distrettuali in materia di terrorismo nell’ambito dei procedimenti di prevenzione. L’inserimento di elementi informativi attinenti la prevenzione assicurato dal Servizio, è strumentale all’attività di analisi e di elaborazione di dati riguardanti il contrasto patrimoniale delle organizzazioni mafiose e il contrasto al terrorismo, sulle quali si fonda l’effettivo esercizio delle funzioni di coordinamento della DNA, e ancor di più, le funzioni d’impulso e l’esercizio diretto del potere di proposta del PNA con riferimento ai procedimenti di prevenzione.

Direzione Nazionale Antimafia e Antiterrorismo AL FINE DI ASSICURARE UNO STABILE RACCORDO TRA I

Direzione Nazionale Antimafia e Antiterrorismo AL FINE DI ASSICURARE UNO STABILE RACCORDO TRA I VARI SEGMENTI OPERATIVI CHE OPERANO ALL’INTERNO DELLA DNA E PER UNA PIÙ INTENSA COOPERAZIONE SINERGICA VOLTA A POTENZIARE I MECCANISMI DI CONDIVISIONE E CIRCOLAZIONE DELLE INFORMAZIONI E’ STATA REALIZZATA UNA PIATTAFORMA INFORMATICA DENOMINATA “PORTALE MP” COME AGILE STRUMENTO OPERATIVO E DI SUPPORTO PER IL PNA E TUTTI I MAGISTRATI DELL’UFFICIO, AI FINI DELLA PIÙ AMPIA CONOSCENZA E CIRCOLAZIONE DEI PROCEDIMENTI, DELLE INFORMAZIONI E DELLA ATTIVITÀ SVOLTE NEL SETTORE DELLA PREVENZIONE ANTIMAFIA E ANTITERRORISMO, ANCHE CON RIFERIMENTO ALLE ATTIVITÀ DELLE 26 PROCURE DISTRETTUALI.

Direzione Nazionale Antimafia e Antiterrorismo LA TITOLARITA’ DEL POTERE DI PROPOSTA PER L’APPLICAZIONE DI

Direzione Nazionale Antimafia e Antiterrorismo LA TITOLARITA’ DEL POTERE DI PROPOSTA PER L’APPLICAZIONE DI MISURE DI PREVENZIONE PERSONALI E PATRIMONIALI DEL PROCURATORE NAZIONALE

Direzione Nazionale Antimafia e Antiterrorismo L’ESERCIZIO DEL POTERE DI PROPOSTA IN MATERIA DI TERRORISMO

Direzione Nazionale Antimafia e Antiterrorismo L’ESERCIZIO DEL POTERE DI PROPOSTA IN MATERIA DI TERRORISMO Il primo intervento legislativo (d. l. 7/2015 conv, . L. 43/2015), l’originaria formulazione dell’art. 4, lett. d) d. lgs. 159/2011 ha esteso la categoria dei destinatari delle misure di prevenzione personali e patrimoniali anche a coloro che ………. lett. d) operanti in gruppi o isolatamente, pongano in essere atti preparatori, obiettivamente rilevanti, diretti a sovvertire l’ordinamento dello Stato, con la commissione di uno dei reati previsti dal capi I, titolo VI del libro II del codice penale o dagli artt. 284, 285, 286, 306, 438, 439, 605 e 630 dello stesso codice nonché alla commissione dei reati con finalità di terrorismo anche internazionale ovvero a prendere parte ad un conflitto in territorio estero a sostegno di un’organizzazione che persegue le finalità terroristiche di cui all’art. 270 sexies del codice penale.

Direzione Nazionale Antimafia e Antiterrorismo La legge di riforma del decreto legislativo 6. 09.

Direzione Nazionale Antimafia e Antiterrorismo La legge di riforma del decreto legislativo 6. 09. 2011 n. 159 (l. 17 ottobre 2017 n. 161) ha modificato l’art. 4, comma 1, lett. d) del medesimo decreto aggiornando la categorie dei destinatari delle misure di prevenzione in materia di terrorismo adottando la formula “agli indiziati di uno dei reati previsti dall’art. 51 comma 3 quater del codice di procedura penale”. In tal modo sono state superate le difficoltà connesse alla riconducibilità delle nuove manifestazioni di pericolosità del terrorismo internazionale alla originaria formulazione della norma ampliando l’effettiva operatività del sistema della prevenzione anche in materia di terrorismo.

Direzione Nazionale Antimafia e Antiterrorismo il Servizio misure di prevenzione assicura, attraverso i magistrati

Direzione Nazionale Antimafia e Antiterrorismo il Servizio misure di prevenzione assicura, attraverso i magistrati che ne fanno parte, una costante interazione con i magistrati delegati per le funzioni di collegamento investigativo con le Direzioni distrettuali antimafia e le Procure distrettuali per la materia del terrorismo, l’acquisizione di elementi informativi suscettibili di approfondimento ed utilizzo a fini di prevenzione. Il potenziamento dell’azione di prevenzione in materia di terrorismo è direttamente collegato all’operatività di altre articolazioni della DNA ed in particolare al Polo di interesse denominato “Contrasto patrimoniale alla criminalità organizzata e terroristica” e al Servizio “Contrasto giudiziario al terrorismo” oltre che alla valorizzazione degli elementi informativi acquisiti nello svolgimento delle attività di collegamento investigativo e delle attività dei molteplici settori di interesse della DNA.

Direzione Nazionale Antimafia e Antiterrorismo L’AMBITO DI INTERVENTO E I POTERI DEL PROCURATOTE NAZIONALE

Direzione Nazionale Antimafia e Antiterrorismo L’AMBITO DI INTERVENTO E I POTERI DEL PROCURATOTE NAZIONALE PER L’ESERCIZIO DEL POTERE DI PROPOSTA DI PREVENZIONE L’originaria formulazione dell’art. 17 d. lgs. 159/2011 “Nei confronti delle persone indicate all’art. 16 possono essere proposte………dal procuratore nazionale antimafia e antiterrorismo nell’esercizio delle funzioni previste dall’art. 371 bis cod. proc. pen…” L’art. 17 modificato dalla L. 17. 10. 2017 n. 161 “Nei confronti delle persone indicate all’art. 16 possono essere proposte………dal procuratore nazionale antimafia e antiterrorismo, dal questore o dal direttore della DIA…… ”

Direzione Nazionale Antimafia e Antiterrorismo L’art. 371 -bis cod. proc. pen. “In relazione ai

Direzione Nazionale Antimafia e Antiterrorismo L’art. 371 -bis cod. proc. pen. “In relazione ai procedimenti per i delitti di cui all’art. 51 comma 3 bis dispone della direzione investigativa antimafia e dei servizi centrali e interprovinciali delle forze di polizia e impartisce direttive intese a regolarne l’impiego a fini investigativi” L’art. 19 del d. lgs. 159/2011 “ I soggetti di cui all’art. 17, commi 1 e 2 procedono …. . ad indagini sul tenore di vita, sulle disponibilità finanziarie e sul patrimonio ……”

Direzione Nazionale Antimafia e Antiterrorismo LA SINERGIA E LA CONDIVISIONE CON I PROCURATORI DISTRETTUALI

Direzione Nazionale Antimafia e Antiterrorismo LA SINERGIA E LA CONDIVISIONE CON I PROCURATORI DISTRETTUALI COMPETENTI IN RELAZIONE AL DESTINATARIO DELLA PROPOSTA DI PREVENZIONE

Le esigenze di coordinamento – I protocolli d’intesa PROCURATORE DELLA REPUBBLICA PRESSO IL TRIBUNALE

Le esigenze di coordinamento – I protocolli d’intesa PROCURATORE DELLA REPUBBLICA PRESSO IL TRIBUNALE DEL CAPOLUOGO DEL DISTRETTO OVE DIMORA LA PERSONA PROCURATORE NAZIONALE ANTIMAFIA e ANTITERRORISMO (solo misure personali fino alla legge 17 aprile 2015 n. 43) QUESTORE DIRETTORE DIREZIONE INVESTIGATIVA ANTIMAFIA

Direzione Nazionale Antimafia e Antiterrorismo L’AMMINISTRAZIONE GIUDIZIARIA DEI BENI CONNESSI AD ATTIVITA’ ECONOMICHE IL

Direzione Nazionale Antimafia e Antiterrorismo L’AMMINISTRAZIONE GIUDIZIARIA DEI BENI CONNESSI AD ATTIVITA’ ECONOMICHE IL CONTROLLO GIUDIZIARIO INTERVENTO DELLA DNA

Direzione Nazionale Antimafia e Antiterrorismo La disciplina dettata dagli articoli 34 e 34 -bis

Direzione Nazionale Antimafia e Antiterrorismo La disciplina dettata dagli articoli 34 e 34 -bis del codice antimafia si pone in stretta connessione con il sistema della prevenzione amministrativa, in particolare l’art. 34 menziona espressamente gli accertamenti previsti dagli articoli 92 cod. antimafia e 213 del codice dei contratti pubblici di cui al decreto legislativo 18 aprile 2016, n. 50. L’informazione interdittiva antimafia si fonda o sulla sussistenza di una delle cause di decadenza, sospensione o divieto di cui all’art. 67 codice antimafia o dal tentativo di infiltrazione mafiosa (art. 84, comma 4 cod. antimafia) L’art. 92 d. lgs. 159/2011 disciplina il rilascio della informazione antimafia liberatoria previa verifica dell’insussistenza di una delle cause di decadenza, sospensione o divieto previste dall’art. 67 o di un tentativo di infiltrazione mafiosa previsti dal comma 4 dell’art. 84. L’art. 213 d. l. vo 18. 04. 2016 n. 50 disciplina i poteri di controllo e vigilanza sui contratti pubblici dell’ANAC.

Direzione Nazionale Antimafia e Antiterrorismo L’IMPLEMENTAZIONE DELLA BD SIDDA-SIDNA CON LE INFORMAZIONI ANTIMAFIA INTERDITTIVE

Direzione Nazionale Antimafia e Antiterrorismo L’IMPLEMENTAZIONE DELLA BD SIDDA-SIDNA CON LE INFORMAZIONI ANTIMAFIA INTERDITTIVE IL PROTOCOLLO D’INTESA CON L’ANAC IL MONITORAGGIO DEI PROCEDIMENTI (CONTROLLO GIUDIZIARIO VOLONTARIO) EX ART. 34 ANALISI ED ELABORAZIONE DEGLI ELEMENTI INFORMATIVI APPROFONDIMENTO INVESTIGATIVO COMMA 6

Direzione Nazionale Antimafia e Antiterrorismo LE ATTIVITA’ VOLTE AD ASSICURARE L’ESECUZIONE ALL’ESTERO DEI PROVVEDIMENTI

Direzione Nazionale Antimafia e Antiterrorismo LE ATTIVITA’ VOLTE AD ASSICURARE L’ESECUZIONE ALL’ESTERO DEI PROVVEDIMENTI DI SEQUESTRO E CONFISCA ADOTTATI NELL’AMBITO DI PROCEDIMENTI DI PREVENZIONE

Direzione Nazionale Antimafia e Antiterrorismo Gli ambiti operativi delle organizzazioni criminali sono proiettati su

Direzione Nazionale Antimafia e Antiterrorismo Gli ambiti operativi delle organizzazioni criminali sono proiettati su scenari internazionali ove la componente economica e finanziaria è divenuta strumentale all’accrescimento del potere criminale delle stesse. In un sistema nel quale le dinamiche patrimoniali e finanziarie trascendono i confini nazionali e le strutture criminali operano con criteri di razionalità imprenditoriale ed economica che prescindono dalle vicende giudiziarie dei singoli associati, conservando e sviluppando l’esercizio dei propri poteri criminali grazie alla forza economica/finanziaria/ imprenditoriale che esprimono, una efficace strategia di contrasto deve necessariamente incidere sulle basi economiche e cioè su quella rete di beni, rapporti, interessi che sono funzionali all’esercizio e al rafforzamento del potere criminale di qualsiasi matrice etnica. L’azione di contrasto deve adeguarsi alla natura transnazionale e alla dimensione economica che ha assunto il crimine organizzato.

Direzione Nazionale Antimafia e Antiterrorismo D. LGS. 15. 02. 2016 N. 35 ATTUAZIONE DELLA

Direzione Nazionale Antimafia e Antiterrorismo D. LGS. 15. 02. 2016 N. 35 ATTUAZIONE DELLA DECISIONE QUADRO 2003/577/GAI DEL CONSIGLIO RELATIVA ALL’ESECUZIONE DEI PROVVEDIMENTI DI BLOCCO DEI BENI E SEQUESTRO PROBATORIO Sostituita per il sequestro probatorio dalla Direttiva 2014/41 OIE D. LGS. 7. 08. 2015 N. 137 ATTUAZIONE DELLA DECISIONE QUADRO 2006/783/GAI DEL CONSIGLIO RELATIVA ALL’APPLICAZIONE DEL PRINCIPIO DEL RECIPROCO RICONOSCIMENTO DELLE DECISIONI DI CONFISCA IL REGOLAMENTO ADOTTATO DAL CONSIGLIO UE IL 6. 11. 2018 RELATIVO AL RECIPROCO RICONOSCIMENTO DEI PROVVEDIMENTI DI CONGELAMENTO E CONFISCA

Direzione Nazionale Antimafia e Antiterrorismo L’OSTACOLO PIU’ GRAVE E’ RAPPRESENTATO DALL’ASSENZA DI UN QUADRO

Direzione Nazionale Antimafia e Antiterrorismo L’OSTACOLO PIU’ GRAVE E’ RAPPRESENTATO DALL’ASSENZA DI UN QUADRO NORMATIVO OMOGENEO IN MATERIA DI CONFISCA NELLE LEGISLAZIONI INTERNE