Pier Paolo Cairo Ministero dellIstruzione Revisore dei conti
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Pier Paolo Cairo Ministero dell’Istruzione Revisore dei conti Nucleo di supporto SNV
PARTE I § Utilità e limiti della rendicontazione economico-finanziaria nelle pubbliche amministrazioni § Accountability: significato e valore con particolare riferimento alle PP. AA. Amministrazione pubblica e cultura del risultato: breve excursus storico Autonomia scolastica, valutazione e accountability. Il Sistema nazionale di valutazione: RAV e Pd. M in relazione al PTOF § §
PARTE II § § Il bilancio sociale: nozione, finalità e applicazione nel contesto delle istituzioni scolastiche Esempi di bilancio sociale e progetto di sperimentazione promosso da Fondazione per la scuola Compagnia San Paolo
� Rileva solo i fenomeni monetari (flussi in entrata ed uscita) mancando di evidenziare costi (utilità impiegate e cedute al processo produttivo) e risultati ottenuti in termini di servizi e soddisfacimento dei bisogni � Attenzione concentrata su funzione autorizzativa della spesa e de-focalizzata rispetto ad economicità della gestione, equilibrio economico, efficienza ed efficacia (da valutare ex post)
Sistema contabile mutuato dalle imprese che consente di rappresentare costi e proventi della gestione, nonché attività e passività patrimoniali aggregate secondo criteri che agevolano l’analisi di solvibilità/solidità dell’azienda � Negli enti pubblici i ricavi/proventi non sono tendenzialmente correlati all’output e il risultato economico non è l’obiettivo dell’azienda, quindi non è misura di performance rilevante � Possono essere utili indici di la solvibilità a breve termine (purché tengano conto dei vincoli di destinazione delle risorse), ma non è significativa l’analisi di solidità nel lungo termine (immobilizzazioni inalienabili e mancata rilevazione di asset quale la capacità di imposizione fiscale) �
�I costi dell’introduzione/utilizzo della CEP supererebbero in taluni casi i suoi potenziali benefici (es. nelle scuole mancano competenze su Cd. G e strumenti operativi; sono organizzazioni human-capital intensive) � Si può pensare ad una sistema di contabilità analitica che ripartisca le spese invece dei costi tra le diverse strutture e servizi
� Accountability esprime responsabilità per i risultati conseguiti da un’organizzazione nei confronti di uno o più portatori di interessi (stakeholder) � E’ emersa anche nel mondo della scuola l’esigenza di «rendicontare» , di dimostrare agli stakeholder in modo trasparente il livello quanti-qualitativo delle attività scolastiche nonché il ritorno educativo che la scuola è capace di assicurare valorizzando al meglio le risorse a disposizione (finanziarie, strumentali, umane, di contesto sociale)
Cittadini/ utenti Generazioni future Gruppi d’interesse Personale PP. AA. Fornitori/ finanziatori Aziende/ Sistema econ. Opinione pubblica Comunità locale e nazionale
� Studenti/famiglie � Il personale della scuola � Gli enti pubblici locali � Le associazioni e gli enti privati del territorio (in part. in ambito culturale e formativo) � Le imprese � L’amministrazione scolastica (Stato) � Le altre istituzioni scolastiche � I media locali � Etc.
� Prospettiva emersa negli ultimi decenni � Riforma delle PP. AA. (dagli anni ‘ 90 dello scorso secolo): Ø Ø Ø amministrazione e responsabilità «di risultato» (necessità di controllo non solo delle procedure formali ma anche della capacità di rispondere alle attese sociali) esigenza di efficienza ed efficacia dell’azione pubblica tramite organizzazione e gestione secondo moduli privatistico-aziendali; decentramento, autonomia, privatizzazione imprese pubbliche e rapporto di impiego pianificazione e controllo delle attività
� «Amministrativa» : ci si attende che la rendicontazione dei risultati generi competizione di confronto tra le organizzazioni, spronando performance più virtuose per «battere» la concorrenza e attrarre utenti ed eventualmente finanziamenti => implica trasparenza, forme diffuse di controllo ma può portare a violazioni, errori e comportamenti opportunistici => rischio che scuole migliorino propria reputazione e capacità di attrazione di studenti meritevoli, scuole peggiori entrino in un «circolo vizioso» di perdita progressiva di qualità e di risorse
� «Cooperativa» : nasce da esigenza di condivisione (volontaria e svincolata da schemi e procedure prestabilite) dei risultati generati dalle organizzazioni allo scopo di coinvolgere gli stakeholder nella coproduzione del servizio e trovare sinergie di risorse, competenze e programmi che possano portare ad un miglioramento della performance => istituti scolastici che non si fermano alla rendicontazione della performance, ma intraprendono un percorso di convinta apertura alla comunità locale
Cammino «difficile e incerto» � Legge 165/1958, art. 3: valutazione carriera dei docenti basata sul merito (concorso per merito, note di qualifica del preside per bloccare o anticipare scatti stipendiali dei docenti) � Anni Settanta: viene «cancellata» la valutazione, la carriera è in funzione dell’anzianità (salva valutazione su richiesta dell’interessato da parte del Comitato valutaz. servizio) � Anni Novanta: introdotta autonomia scolastica (legge 59/97; d. p. r. 275/99), ma libertà d’insegnamento costituzionalm. tutelata e resistenze a valutazione ( «complessità» servizio di istruzione) sottraggono la scuola a riforme su valutazione/controllo delle PP. AA. (esclusa attività didattica da d. lgs. 286/99) �
� Dà attuazione finalmente alla legge 10/2011 � Permette un allineamento dell’Italia agli altri Paesi europei sul piano della valutazione dei sistemi formativi pubblici � Risponde agli impegni assunti nel 2011 con l’UE consentendo l’accesso dell’Italia ai fondi strutturali 2014 -2020 � Introduce in via istituzionale la valutazione di sistema relativa alla performance organizzativa � Dà rilievo in modo particolare all’autonomia responsabile delle scuole e ai processi di autovalutazione e miglioramento del servizio offerto
1. Autovalutazione dell’istituzione scolastica � � � Analisi e verifica del proprio servizio attraverso dati forniti dal MIUR, rilevazione apprendimenti, elaborazioni INVALSI sul valore aggiunto Rapporto di autovalutazione Piano di miglioramento
2. Valutazione esterna � Individuazione INVALSI delle situazioni da sottoporre a verifica in base ad indicatori di efficacia/efficienza � Visite dei nuclei di valutazione esterna (ispettore + 2 esperti) � Ridefinizione da parte delle scuole dei piani di miglioramento in base agli esiti delle analisi dei nuclei
3. Azioni di miglioramento Definizione e attuazione da parte delle scuole degli interventi migliorativi anche con il supporto INDIRE
4. Rendicontazione sociale delle istituzioni scolastiche Pubblicazione e diffusione dei risultati raggiunti, attraverso indicatori e dati comparabili, in una dimensione di trasparenza, di condivisione e di promozione al miglioramento del servizio
STRUTTURA DEL RAV QUADRO DI RIFERIMENTO PER AUTOVALUTAZIONE Contesto e risorse Processi organizzativogestionali Processi didatticoeducativi Esiti degli studenti
DIMENSIONI E AREE DELLA VALUTAZIONE Contesto Processi • Popolazione scolastica • Territorio-cap. sociale • Risorse materiali • Risorse professionali • Educativi (curricolo, ambiente di apprendimento, inclusione, orientamento) • Gestionali (strategia, valorizzazione risorse, integrazione con territorio) Esiti • Risultati scolastici • Risultati prove standard • Competenze chiave • Risultati a distanza
� Ultima sezione del RAV: fase proattiva di carattere strategico per l’avvio del cambiamento allo scopo di migliorare la situazione esistente (prodromico al Piano di Miglioramento) � Individuazione delle priorità strategiche la scuola si prefigge nel lungo periodo necessariamente riferite agli esiti (fine ultimo) � Definizione dei traguardi di lungo periodo: risultati attesi verificabili e/o misurabili correlati alle priorità � Obiettivi di processo: attività operative da realizzare nel breve periodo (anno scolastico) in relazione ad una o più aree di processo per conseguire i traguardi stabiliti => stimola la riflessione sulle relazioni tra processi ed esiti
RENDICONTAZIONE SOCIALE Come dovrà configurarsi?
� BILANCIO SOCIALE: Documento da predisporre con cadenza periodica (solitam. annuale) col quale una organizzazione pubblica o privata rende conto volontariamente ai propri stakeholder delle attività, dei risultati e dell’impiego delle risorse, non limitandosi ai soli aspetti finanziari e contabili
DALLE LINEE GUIDA SULLA RENDICONTAZIONE SOCIALE NELLE AMMINISTRAZIONI PUBBLICHE - 2006 � Il bilancio sociale è rivolto a tutti quei soggetti pubblici e privati che direttamente o indirettamente sono interlocutori dell’Amministrazione o che sono comunque interessati alla sua azione. E’ necessario che, attraverso momenti di coinvolgimento e di partecipazione, la realizzazione del bilancio sociale conduca nel tempo al consolidamento di un dialogo permanente tra l’Ente e i suoi interlocutori, al fine di migliorare sia il processo di programmazione che il processo stesso di rendicontazione.
� Spiegare: far comprendere, rendere chiaro ciò che è oscuro e difficile � Giustificare: dimostrare la regolarità, la correttezza di ciò che è stato fatto � Raccontare: fare una descrizione accurata e dettagliata di quanto accaduto (interloquire e scambiare esperienze e conoscenze)
L’esperienza dei bilanci sociali nelle scuole
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