LE CONCEZIONI DELLA REALT NELLA FILOSOFIA ANTICA ARISTOTELE

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LE CONCEZIONI DELLA REALTÀ NELLA FILOSOFIA ANTICA: ARISTOTELE E IL RAZIONALISMO ANTICO E: L

LE CONCEZIONI DELLA REALTÀ NELLA FILOSOFIA ANTICA: ARISTOTELE E IL RAZIONALISMO ANTICO E: L E T O T S I R A A C I S I F A T E AOM M I R P FIA O S O L I LA F 1 - I PRINCIPI PRIMI PER COMPRENDERE RAZIONALMENTE LA REALTÀ 2 - L’ESSERE IN QUANTO TALE 3 – LA SOSTANZA SOVRASENSIBILE Raffaello Sanzio, Aristotele nella Scuola di Atene

1 - I PRINCIPI PRIMI PER COMPRENDERE RAZIONALMENTE LA REALTÀ Compito delle scienze: conoscere

1 - I PRINCIPI PRIMI PER COMPRENDERE RAZIONALMENTE LA REALTÀ Compito delle scienze: conoscere i diversi aspetti della realtà Compito della filosofia prima: conoscere i principi primi: a – validi per ogni aspetto della realtà b – concetti universali in grado di comprendere le cose particolari METAFISICA (oltre la fisica): oggetto non qualche singola cosa ma l’essere delle cose in generale Dove cercare i concetti universali? Nell’analisi delle operazioni che compiamo per comprendere le singole cose, la realtà Le quattro operazioni per comprendere la realtà A – definizione dell’identità di ogni cosa B – comprensione della trasformazione delle cose C – la classificazione in relazione alle altre cose D – l’individuazione delle cause delle trasformazioni delle cose G. De Chirico, Mistero e malinconia di una strada 1914

A – DEFINIZIONE DELL’IDENTITÀ DI OGNI COSA PENSARE: no reminiscenza esperienza (rapporto sensibile con

A – DEFINIZIONE DELL’IDENTITÀ DI OGNI COSA PENSARE: no reminiscenza esperienza (rapporto sensibile con le cose) + attività della mente La rappresentazione interiore delle cose NO: materie di cui la cosa è composta SI: l’insieme delle caratteristiche della materia di cui la cosa è composta (disposizione nello spazio, colore, struttura …) Un esempio: un foglio di carta perde le sue La sintesi aristotelica: caratteristiche peculiari se strappato in pezzettini Forma idee di Platone (ma immanente, la forma non anche se la materia di cui è composta continua ad esiste separatamente dalla materia, ma solo all’interno esistere, d’altra parte senza la carta non ci sarebbe delle cose reali ) il foglio Materia filosofi della città Forma e entità sovrasensibili OGGETTI = MATERIA di cui sono composti + FORMA l’organizzazione unitaria della materia La priorità della forma: 1 – cambiando la forma cambia l’identità della cosa 2 – ciò che viene rappresentato nella mente è la forma Oggetto = unità di materia e forma La forma come immanente e non trascendente

B - COMPRENSIONE DELLA TRASFORMAZIONE DELLE COSE IL DIVENIRE DELLE COSE: tutte le cose

B - COMPRENSIONE DELLA TRASFORMAZIONE DELLE COSE IL DIVENIRE DELLE COSE: tutte le cose di cui abbiamo esperienza mutano, divengo passando dallo stato attuale ad un altro Un esempio: un seme può germogliare e dare origine a una nuova pianta, marcire, diventare cibo per altri viventi. Non può dare origine a una pianta di specie diversa. Delle possibilità reali la realizzazioni di una di esse esclude tutte quelle che non sono più compatibili Per comprendere il divenire delle cose occorre considerare ciascuna cosa in: L’essere delle cose non è, in ciascun momento, interamente in ATTO = ciò che la cosa è ora atto poiché esso è in parte in potenza POTENZA = ciò che la cosa può diventare Universo = attualizzazione delle cose tendente a esprimere pienamente le loro potenzialità Materia e Potenza / Forma e atto La materia non ha forma ma potenzialmente può averle tutte Materia = pura potenzialità Atto la materia assume una determinata forma La priorità dell’atto: per passare dalla potenza all’atto vi deve essere già qualcosa in atto l’universo non ha origine

C – LA CLASSIFICAZIONE IN RELAZIONE ALLE ALTRE COSE LA CLASSIFICAZIONE DELLE COSE: ciascuna

C – LA CLASSIFICAZIONE IN RELAZIONE ALLE ALTRE COSE LA CLASSIFICAZIONE DELLE COSE: ciascuna cosa per essere compresa va classificata rispetto alle altre cose Per classificare qualcosa occorre distinguere tra: SOSTANZA = ciò che se non ci fosse renderebbe la cosa qualcosa di diverso ACCIDENTE = ciò che variando non modifica l’essenza della cosa Un esempio: appartengono alla sostanza dell’uomo essere un vivente, il pensiero o il parlare, sono accidenti l’età, il sesso, il colore della pelle o dei capelli La priorità della sostanza: per classificare ciascun ente occorre far riferimento alle sue caratteristiche sostanziali

D – L’INDIVIDUAZIONE DELLE CAUSE DELLE TRASFORMAZIONI DELLE COSE: ciò che determina le cose

D – L’INDIVIDUAZIONE DELLE CAUSE DELLE TRASFORMAZIONI DELLE COSE: ciò che determina le cose ad essere ciò che sono le condizioni che è necessario ammettere per spiegare le cose e le loro trasformazioni LE QUATTRO CAUSE: CAUSA MATERIALE: la materia di cui la cosa è fatta CAUSA FORMALE: la forma che rende quella materia una certa cosa e non un’altra CAUSA EFFICIENTE: ciò che ha determinato la cosa ad essere ciò che è CAUSA FINALE: il fine a cui ciascuna cosa tende Prioritaria

D – L’INDIVIDUAZIONE DELLE CAUSE DELLE TRASFORMAZIONI DELLE COSE IL FINALISMO: per comprendere le

D – L’INDIVIDUAZIONE DELLE CAUSE DELLE TRASFORMAZIONI DELLE COSE IL FINALISMO: per comprendere le cose occorre individuare il loro scopo, il loro fine L’ANALOGIA UOMO - NATURA: L’UOMO agisce in vista degli SCOPI che la sua MENTE ha prefissato In NATURA ogni organo ha per l’organismo uno SCOPO ben preciso ogni vivente svolge una funzione necessaria al tutto RIFIUTO DI IPOTIZZARE UNA MENTE DIVINA CHE DECIDA GLI SCOPI perché: - non abbiamo prove - soluzione troppo antropomorfa IL FINE DI CIASCUNA COSA: ciascuna cosa tende ad esplicitare al meglio le potenzialità che possiede Fine interno e non esterno (vedi Platone) La dignità delle singole cose

2 - L’ESSERE IN QUANTO TALE Compiti delle scienze: conoscere ciascuna parte dell’essere Compiti

2 - L’ESSERE IN QUANTO TALE Compiti delle scienze: conoscere ciascuna parte dell’essere Compiti della filosofia prima: conoscere l’essere in quanto essere Come studiare l’essere in quanto tale? Attraverso il linguaggio perché: a - il linguaggio costituisce l’ambito comune di ogni sapere b - il sapere, che si esprime con il linguaggio, conosce in modo esauriente il mondo c - struttura della realtà e struttura del linguaggio sono omogenee I MODI CON CUI POSSIAMO PARLARE DI UNA COSA, di ciascuna cosa possiamo dire: C A T E G O R I E 1 – di che cosa si tratta SOSTANZA Pietro è un uomo 2 - qualità possiede QUALITÀ di bell’aspetto 3 – descriverla quantitativamente QUANTITÀ alto un metro e ottanta 4 – metterla in relazione con le altre cose RELAZIONE vive con Maria 5 – delle azione che compie AGIRE sta scrivendo 6 – degli effetti che subisce SUBIRE sta prendendo il sole 7 – del luogo dove si trova DOVE sulla spiaggia 8 – collocarla nel tempo QUANDO oggi 9 – ciò che gli appartiene AVERE porta gli occhiali da sole 10 – la posizione in cui si trova GIACERE sta seduto Pensiero = Linguaggio = Realtà

2 - L’ESSERE IN QUANTO TALE Le categorie: i modi con cui possiamo parlare

2 - L’ESSERE IN QUANTO TALE Le categorie: i modi con cui possiamo parlare di una cosa LA PRIORITÀ DELLA SOSTANZA: 1 –sussistenza autonoma, per dire qualsiasi cosa di una cosa occorre che ci sia 2 – esprime l’essenza della cosa, mentre le altre categorie esprimono delle caratteristiche ESSERE = SOSTANZA LA DOPPIA NATURA DELLE CATEGORIE Le categorie sono contemporaneamente: 1 - strumenti concettuali-linguistici che organizzano il nostro pensiero leggi del pensiero = 2 – modi essere della realtà, caratteristiche strutturali della realtà leggi della realtà Pensiero = Linguaggio = Realtà conoscenza vera

3 - LA SOSTANZA SOVRASENSIBILE La struttura razionale delle cose (le idee di Platone)

3 - LA SOSTANZA SOVRASENSIBILE La struttura razionale delle cose (le idee di Platone) non è fuori dalle cose ma è una componente delle cose MA (in accordo con Platone) LA REALTÀ NON SI ESAURISCE NELLE COSE CHE CI RIVELANO I SENSI PERCHÉ OCCORRE ACCETTARE LE CONCLUSIONI DELLA RAGIONE DERIVABILI DAI PRINCIPI PRIMI CHE ESSA ACCETTA AMMETTENDO UNA REALTÀ SOVRASENSIBILE Cosa ci costringe ad ammettere la ragione? Che una cosa sia materia o forma, potenza o atto dipende dal punto di osservazione: il bambino è potenza rispetto all’adulto, ma è atto rispetto al feto. Per non pensare le catene potenza /atto e materia / forma come infinite occorre ammettere: inizio potenza pura + materia prima non preceduta da un atto fine atto puro atto senza potenza + del tutto priva di determinazioni forma pura = sostanza sovrasensibile = Dio forma senza materia Luca della Robbia, Platone e Aristotele

3 - LA SOSTANZA SOVRASENSIBILE DIMOSTRAZIONI ESISTENZA DI DIO E LE CARATTERISTICHE DI DIO

3 - LA SOSTANZA SOVRASENSIBILE DIMOSTRAZIONI ESISTENZA DI DIO E LE CARATTERISTICHE DI DIO Dimostrazioni fondate sulla necessità di evitare la regressione all’infinto. potenza atto Dio atto puro Dio forma pura materia forma movimento: ogni cosa mossa presuppone qualcosa che la muove Dio motore immobile cause: ogni effetto presuppone una causa Dio causa prima non causata Dio sostanza sovrasensibile eterno, ingenerabile, incorruttibile Dio perfezione massima pensiero che pensa se stesso Dio causa finale Dio non manca di nulla, non vuole nulla le cose tendono a Dio non tende a nulla rapporto Dio-mondo unidirezionale Il legame tra sostanze sovrasensibili e mondo fisico Dio come motore immobile mette in moto le intelligenze celesti che mettono in moto le sfere celesti Rappresentazione cosmologica tolemaica Raffaello Sanzio, Primo moto (1508)

3 - LA SOSTANZA SOVRASENSIBILE IL DIO DI ARISTOTELE E IL DIO CRISTIANO Cristianesimo

3 - LA SOSTANZA SOVRASENSIBILE IL DIO DI ARISTOTELE E IL DIO CRISTIANO Cristianesimo Aristotele Necessità razionale No persona perché: - non ha volontà non mancandogli nulla - è amato dagli altri esseri ma non ama l’uomo non è peccatore Non è separato dall’universo, trova posto all’inizio e alla fine della catena degli eventi Non interviene nel mondo, la sua azione si limita a trasmettere il moto Persona - dotata di volontà - ama l’uomo è peccatore Trascendentale Interviene direttamente nella mondo e nella storia dell’uomo

LE CARATTERISTICHE DELLA VISIONE DELLA REALTÀ DI ARISTOTELE IL REALISMO La realtà coincide con

LE CARATTERISTICHE DELLA VISIONE DELLA REALTÀ DI ARISTOTELE IL REALISMO La realtà coincide con il mondo di cui abbiamo esperienza 1 - Interessa per la natura Non esiste un’altra dimensione più autentica come voleva Platone IL RAZIONALISMO Gli strumenti concettuali-linguistici che organizzano il nostro pensiero coincidono con i modi essere della realtà, le caratteristiche strutturali della realtà Luca della Robbia, Platone e Aristotele NATURALISMO 2 – Ciò che l’esperienza ci attesta va giustificato GIUSTIFICAZIONISMO 3 – Aristotele filosofo del senso comune La ragione umana è in grado di elaborare una conoscenza vera, e di conoscere il mondo così come esso è