Comunicazione Organizzativa Intelligenza emotiva Prof Adolfo Braga UNIVERSITA
Comunicazione Organizzativa Intelligenza emotiva Prof. Adolfo Braga UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI TERAMO Facoltà Scienze della Comunicazione Corso di Laurea in “Scienze della Comunicazione” a. a. 2020 -2021
Daniel Goleman e l’intelligenza emotiva • Il nostro cervello assegna all’amigdala una funzione fondamentale di “sentinella delle emozioni” • Cos’è l’amigdala? • un insieme di strutture tra loro interrelate, a forma di mandorla che si trova sopra il tronco cerebrale, prossima alla parte inferiore del sistema limbico • è specializzata nella gestione e valutazione delle nostre passioni, assumendo la funzione di una sorta di archivio della memoria emozionale • assume la funzione di depositaria di ricordi legati all’emotività e che prescindono la pura razionalità della neocorteccia, divenendo risposte quasi automatiche eludono a priori la piena consapevolezza
Ruolo dell’amigdala • L’amigdala svolge un ruolo mnemonico fondamentale: raccoglie un repertorio di emozioni e reazioni che vanno a installarsi nel nostro inconscio, pronte però a emergere con estrema velocità in caso di necessità • L’ippocampo, altra zona del cervello, ha come funzione quella di comprendere e archiviare gli schemi percettivi, più che generare risposte emotive. Restituisce i dettagli del contesto, i puri fatti, mentre l’amigdala trattiene gli aspetti emotivi • Quando l’amigdala viene stimolata, i ricordi si imprimono ancora più stabilmente nella memoria a lungo termine • Quanto più intenso è il risveglio dell’amigdala, tanto più forte è l’impressione del ricordo • il cervello ha effettivamente due sistemi mnemonici, uno per i fatti ordinari e l’altro per quelli che hanno una valenza emozionale
Sviluppare l’emotività • Mettere in funzione l’amigdala • associare al ricordo una risposta fisiologica precisa • generare una maggiore attivazione della corteccia cerebrale • I metodi tradizionali basati sulla ripetizione dei concetti appresi non fanno altro che stimolare l’ippocampo, con una risposta funzionale di minor efficienza • Utilizzare sempre l’EMAICE nei processi di memorizzazione, concentrandosi soprattutto sul CE di Coinvolgimento Emotivo • L’elaborazione di dati coscientemente accessibili necessita della trasformazione dei singoli frammenti acquisiti che consentono un’attività associativa specifica: ad esempio di ricordare un’immagine in associazione ad un luogo e uno stimolo visivo inerente
Processi associativi multimodali • Le aree di rilievo che coordinano i processi associativi multimodali sono costituite in gran parte dal complesso dell’Ippocampo • l’apprendimento, e con esso la ritenzione a lungo termine, sono preferenzialmente volti ad eventi in grado di evocare un’attivazione del sistema limbico (ovvero cervello emotivo)
Tecnica di memorizzazione • La capacità di visualizzare immagini mentali può essere assimilata proprio a quella di un regista cinematografico • Compito: pensare, allestire, fotografare e proiettare le immagini di un set • Inserire esagerazione, movimento, associazione inusuale e coinvolgimento emotivo significa elaborare un vero e proprio film per trasformare un’idea in un’immagine che rispetti canoni ben definiti, in parte simili aggiustamenti necessari a un set che sta per essere immortalato su pellicola • Nel linguaggio comune diciamo «farsi un film» proprio per indicare questo processo di costruzione mentale
Lavoro sulle immagini mentali (1) • Se ci imbattiamo in termini astratti, non immediatamente riconducibili a qualche tratto figurativo, come ad esempio emozioni, ragionamenti e giudizi, la nostra mente cerca ugualmente di tradurli nelle immagini che, a seconda della nostra esperienza e della nostra cultura, meglio si prestano ad articolare i contenuti del discorso • Il lavoro sulle immagini mentali diventa più consapevole soprattutto quando il nostro ragionamento subisce qualche, arresto, qualche intoppo di senso e, per riparare lo strappo, abbiamo necessità di rincorre alla costruzione di immagini guida • Un termine astratto come “priorità” subirà un processo di visualizzazione più logico • bisogno di escogitare un’immagine che, secondo il nostro personale punto di vista, simboleggi quel concetto • mentre un termine che indica un oggetto concreto come “sedia” sarà visualizzato più rapidamente in modo istintivo
Lavoro sulle immagini mentali (2) • Non si verifica mai la stessa visualizzazione da parte di persone diverse, perché ognuno di noi tenderà a ricondurre il concetto alla propria personale esperienza, che per definizione non può essere identica a nessun’altra • Con il passare del tempo, una serie di immagini mentali si sedimenta nella memoria a lungo termine e finisce per costruire il nostro personale “abbecedario simbolico • Non è possibile ragionare senza l’ausilio di immagini che supportino i nostri pensieri • L’immaginazione ci consente di visualizzare anche concetti a elevato grado di astrazione, in quanto ogni idea può essere ricondotta a una sua rappresentazione di tipo figurativo • Gli alti sensi forniranno certamente un apporto (suoni, odori, sapori, sensazioni tattili, emozioni), ma lo strumento principale del pensiero restano le immagini • Il pensare per immagini è un tratto comune a tutti gli individui, nessuno escluso • Ognuno di noi, senza rendersene conto, ha la vocazione del regista, quantomeno a livello mentale • La memoria si comporta esattamente nello stesso modo del pensiero “in presa diretta”, ossia archivia ogni genere di ricordo sotto forma di immagini
Lavoro sulle immagini mentali (3) • La visione rinforza i processi di memorizzazione • I processi di memorizzazione stimolano l’uso della visione come strumento indispensabile e veloce per l’apprendimento e la memoria • La visione, che di per sé implica un’integrazione spaziale, comporta anche processi di attivazione limbica, i quali conferiscono all’informazione un contenuto emotivo caratteristico della integrazione temporale • Quando dobbiamo memorizzare qualsiasi informazione dobbiamo trasformarla in un’immagine, che in seguito scomparirà, attraverso l’uso consapevole dell’informazione • Le immagini non devono risultare generiche o neutre, ma devono essere proprio quelle che la mente suggerisce • Il coinvolgimento emotivo da esse suscitato le imprimerà profondamente nella memoria, stimolando l’amigdala
Distinzione tra creazione logica e creazione istintiva • Il modo in cui visualizziamo dipende in larga misura anche dall’idea di partenza • Il principio generale è che dovete utilizzare la prima immagine che vi viene in mente • Con la pratica si accorcia il tempo di costruzione logica dell’immagine e si utilizza sempre più il metodo istintivo • Si risparmia tempo durante la memorizzazione • Si sfrutta al meglio i suggerimenti intuitivi della mente, che sono in assoluto i più efficaci
Rimuovere le immagini negative • I nostri meccanismi inconsci tendono a rimuovere tutte le immagini negative, fastidiose, che ispirano sensazioni sgradevoli • Le immagini serene, buffe, allegre, divertenti hanno invece molto più persistenza nella memoria, in quanto vengono attivate reazioni di rigetto da parte della mente • Le immagini esagerate, in movimento e associate in modo inusuale richiamano la nostra attenzione
La metafora (1) • il sistema della metafora è da intendersi come una strategia di trasformazione in immagini che rimandino simbolicamente alle parole/concetti da memorizzare • Generalmente questo accade quando il concetto è astratto e non è dunque riconducibile all’immagine stessa • La trasformazione metaforica non segue regole precise, in quanto ognuno di noi ha il proprio background culturale e la propria forma mentis • «Allegria» non è un concetto rappresentabile in sé, ma diventa molto chiaro se ci figuriamo una persona che ride e che ha un’espressione felice • «Democrazia» potrebbe essere tradotto con un seggio elettorale (il vostro) in cui andate a votare • «Amore» con il viso radioso del partner • «Buono» con il vostro piatto preferito
La metafora (2) • La metafora è il secondo grande sistema di visualizzazione, che copre praticamente ogni altra possibilità esclusa dall’immagine stessa • La tensione inibisce le nostre abilità mentali, specialmente quelle che hanno bisogno di una certa dose di immaginazione e intuito • Esistono parole che non sono immediatamente riconducibili “all’immagine stessa” né a una qualche metafora • Si tratta di quei casi in cui i termini non disegnano un concetto fisico e nemmeno una categoria astratta facilmente traducibile in metafora
Principi basilari della mnemonica • Trasmessi al mondo romano e alle epoche successive dai più importanti maestri di retorica • Cicerone fu il più eminente • egli era solito affermare che l’uomo da considerarsi saggio era colui che, forte degli insegnamenti del passato, sapeva capire il presente e prendere provvedimenti per il futuro • Per divulgare l’arte del ricordo, nel De Oratore Cicerone si ispirò agli insegnamenti di Simonoide • necessità di individuare nella mente dei luoghi (loci), di creare le immagini dei fatti o concetti che si intendono memorizzare e di collocare tali immagini nei suddetti luoghi • i latini avevano ragione: nomen est omen, “il nome è il destino” • Pensate, al contrario, al fastidio che proviamo quando qualcuno, salutandoci, sbaglia il nostro nome e cognome o, peggio ancora, quando ce lo troviamo storpiato in una mail a noi indirizzata • lo viviamo inevitabilmente come una mancanza di rispetto, una disattenzione stridente, che ci mal dispone immediatamente
Le neuroattivazioni • Ricordare perfettamente i nomi e i cognomi delle persone incontrate anche solo una volta costituisce un vantaggio incredibile, in quanto favorisce in maniera determinante i rapporti • Molte trattative, molti contratti, molte occasioni si giocano proprio sull’aspetto relazionale • Sbagliare un nome, a volte, può significare persino vanificare tutto lo sforzo fatto e perdere un’importante opportunità commerciale
Memoria naturale come ricostruzione dell’intero processo logico legato a un’informazione • Scrivere una lista è il nostro modo per semplificare le cose • I singoli elementi elencati ci serviranno poi per ricostruire tutto quel che sta dietro • Gli elenchi ci vengono in aiuto (al pari della memoria), dandoci la possibilità di creare una sorta di trascrizione stenografica di quello che dobbiamo fare • Mettere letteralmente in fila le cose ci aiuta a distrarci tra mille cose da fare ogni giorno
Memorizzare i numeri • Il sistema più efficace per memorizzare i numeri è quello di trasformarli in immagini • L’utilizzo è una parte fondamentale del processo di memorizzazione, perché consente all’ immagine di sparire e all’informazione di sedimentarsi nella memoria a lungo termine • Quando decidete di memorizzare nuove parole straniere bisogna procedere per insiemi tematici: ad esempio, tutti i vocaboli relativi al mangiare, alle indicazioni stradali, alle professioni, e così via • Questo accorgimento serve a immagazzinare con ordine le nuove informazioni, favorendone quindi l’apprendimento • Si imparano molte più cose di una lingua straniera entrandoci in contatto diretto che in qualunque altro modo • Il mondo in cui viviamo è fatto non solo da parole o lettere, ma anche di numeri e cifre • Esiste un vero e proprio “codice della realtà” fatto di cifre che vengono elaborate, mescolate, scambiate, aggiornate, calcolate, ridefinite
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