ANCA articolazione prossimale dellarto inferiore orientare larto in

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ANCA § articolazione prossimale dell’arto inferiore § orientare l’arto in tutte le direzioni dello

ANCA § articolazione prossimale dell’arto inferiore § orientare l’arto in tutte le direzioni dello spazio § 3 gradi di libertà. § enartrosi §Rapporto tra testa del femore e acetabolo (cavità articolare dell’anca)

GRADI di LIBERTA’ § Piano frontale § Asse antero-posteriore § Movimenti di abduzione-adduzione §

GRADI di LIBERTA’ § Piano frontale § Asse antero-posteriore § Movimenti di abduzione-adduzione § Piano sagittale § Asse trasversale § Movimenti di flesso-estensione § Piano orizzontale § Asse verticale § Movimenti di rotazione esterna ed interna

Articolazaione coxofemorale § Grande stabilità § Lussazione rara § Minore ampiezza di movimento §

Articolazaione coxofemorale § Grande stabilità § Lussazione rara § Minore ampiezza di movimento § Funzione: § Sostegno del peso § locomozione

Movimento di Flessione § Avvicina la superficie della coscia al torace § 2 fattori

Movimento di Flessione § Avvicina la superficie della coscia al torace § 2 fattori influenzano l’ampiezza della flessione § Movimento attivo/passivo § Ginocchio esteso/flesso (mm ischiocrurali) § § Flessione attiva – ginocchio esteso 90° “ ginocchio flesso 120° Flessione passiva – ginocchio esteso 120° “ ginocchio flesso 145° § Flessione passiva e simultanea di anche e ginocchia Contatto del tronco con le cosce x basculamento del bacino posteriormente in seguito a appianamento dell’iperlordosi

Movimento di Estensione § Arto inferiore spostato posteriormente al piano frontale § L’ampiezza dell’estensione

Movimento di Estensione § Arto inferiore spostato posteriormente al piano frontale § L’ampiezza dell’estensione influenzata dal del legamento ileo -femorale § 2 fattori influenzano l’ampiezza della flessione § § § Movimento attivo/passivo Ginocchio esteso/flesso (mm ischiocrurali) Estensione attiva – ginocchio esteso 20° “ – ginocchio flesso 10° Estensione passiva – ginocchio esteso 20° “ - ginocchio flesso 30° § L’estensione è aumentata per il basculamento in basso ed in avanti del bacino iperlorodsi lombare

Movimento di Abduzione § Porta l’arto in fuori lo allontana dal piano di simmetria

Movimento di Abduzione § Porta l’arto in fuori lo allontana dal piano di simmetria del corpo § L’abduzione di un’anca si accompagna sempre all’abduzione dell’anca controlaterale per basculamento del bacino tramite l’inclinazione di una linea ideale passante per le fossette lombari § Misura ROM § arto abdotto / piano di simmetria del corpo § Arto abdotto / arto controlaterale

Movimento di Abduzione § Movimento massimo di abduzione § arto abdotto / piano di

Movimento di Abduzione § Movimento massimo di abduzione § arto abdotto / piano di simmetria del corpo 45° § Arto abdotto / arto controlaterale 90° § In appoggio monopodalico l’abduzione dell’arto a 45° provoca un’inclinazione del bacino sul lato portante di 45° ed il rachide compensa l’inclinazione del bacino con una curva convessa sul lato portante

Movimento di Abduzione § L’abduzione è limitata da: § Legamento ileo-femorale e pubo-femorale §

Movimento di Abduzione § L’abduzione è limitata da: § Legamento ileo-femorale e pubo-femorale § collo femorale contro il ciglio cotiloideo § Abduzione estrema negli atleti § Attiva 120° - 130° § Passiva 180° es. spaccata frontale § Non è abduzione pura § Basculamento in avanti del bacino § Iperlordosi lombare § Insieme di abduzione e flessione

Movimento di Adduzione § Porta l’arto in dentro e lo avvicina al piano di

Movimento di Adduzione § Porta l’arto in dentro e lo avvicina al piano di simmetria del corpo § NON ESISTE un movimento puro di adduzione dalla posizione di riferimento § Movimento di adduzione relativa § Si parte da una posizione di abduzione § Movimento di adduzione combinata § Combinata alla estensione dell’anca § Combinata alla flessione dell’anca

Movimento di Adduzione § Movimento di adduzione combinata § § Adduzione di un’anca /

Movimento di Adduzione § Movimento di adduzione combinata § § Adduzione di un’anca / abduzione della controlaterale Con una inclinazione del bacino Incurvamento del rachide Es. in piedi con gambe divaricate e il peso del corpo su un arto § Angolo di abduzione > angolo di adduzione § Posizione seduta: adduzione flessione extrarotaione Questa è la posizione più instabile dell’anca

Movimento di Rotazione § Posizione eretta o supina § Extrarotazione punta piede verso fuori

Movimento di Rotazione § Posizione eretta o supina § Extrarotazione punta piede verso fuori § Intra “ “ dentro § Posizione prona o seduta (detende i leg. Ileo e pubofemorali) § Gamba flessa sulla coscia ad angolo retto § Gamba inclinata in fuori intrarotazione § “ “ in dentro extrarotazione § Intrarotazione 30° - 40° § Extrarotazione 60°

Movimento di Rotazione § Dipende dall’angolo di antiversione del collo femore § Fisiologica nell’infanzia

Movimento di Rotazione § Dipende dall’angolo di antiversione del collo femore § Fisiologica nell’infanzia § Bambino angolo >> § Cammino piede verso l’interno e piede piatto § Patologica § § § Bambini con abitudini posturali sbagliate Es. sedersi x terra fra i talloni con ginocchia flesse Grande plasticità bambino esagerata antiversione § Correzione con posizione yoga

Movimento di Circonduzione § Combinazione di movimenti elementari attorno ai 3 assi § Descrive

Movimento di Circonduzione § Combinazione di movimenti elementari attorno ai 3 assi § Descrive nello spazio un cono con vertice nel centro dell’articolazione § Il cono di circonduzione non è regolare § Le sue ampiezze non sono uguali in tutte le direzioni dello spazio

Rapporti articolari § Enartrosi § Superifici sferiche § La testa femorale : 2/3 di

Rapporti articolari § Enartrosi § Superifici sferiche § La testa femorale : 2/3 di una sfera § Al centro si incorciano i 3 assi § Orizzontale § Verticale § Antero-posteiore § Cavità glenoidea accoglie la testa femore § Semisfera § Ricoperta da un cercine cotiloideo

Testa del Femore § Anglo di inclinazione: 125° § asse del collo del femore

Testa del Femore § Anglo di inclinazione: 125° § asse del collo del femore (è obliquo- in alto, in dietro, in avanti) § Asse diafisario § Angolo di declinazione o antiversione: 10° - 30° § asse del collo del femore § Piano frontale (passante x il centro della testa)

Cavità Cotiloidea § Cavità cotiloidea è orientata § in fuori § in basso §

Cavità Cotiloidea § Cavità cotiloidea è orientata § in fuori § in basso § in avanti § Linea immaginaria dell’orientamento del cotile con l’asse orizzontale forma un angolo di 30° - 40° § Angolo di Wiberg 30° (linea passante per il cotile e l’asse anteroposteriore) § Parte superiore del cotile deborda dalla testa

Rapporti Superfici Articolari § Diverso orientamento dei 2 capi articolari: § Testa del femore

Rapporti Superfici Articolari § Diverso orientamento dei 2 capi articolari: § Testa del femore (in alto, in dentro, in avanti) § Cavità glenoide (in fuori, in basso, in avanti) § La parte antero-posterire della cartilagine rimane scoperta § Coincidenza superfici articolari § Flessione 90° § Abduzione leggera § Extrarotazione leggera § Corrisponde alla posizione quadrupede

Architettura del Femore e del Bacino § RISCHIO FRATTURA COLLO § Il peso del

Architettura del Femore e del Bacino § RISCHIO FRATTURA COLLO § Il peso del corpo dalla testa del femore è trasmesso alla diafisi attraverso il collo femorale (braccio di leva) § In stazione eretta l’asse meccanico che unisce le 3 articolazione lascia all’esterno l’asse di forza femorale frattura del collo del femore § Struttura tipica delle lamelle di osso spongioso

Architettura del Femore § LAMELLE OSSO SPONGIOSO 4 fasci § Fascio arciforme § Corticale

Architettura del Femore § LAMELLE OSSO SPONGIOSO 4 fasci § Fascio arciforme § Corticale esterna della diafisi parte inferiore corticale cefalica § Fascio cefalico § Corticale interna della diafisi e corticale inferiore collo parte superiore corticale cefalica § Fascio trocanterico § Corticale interna della diafisi grande trocnatere § Fibre corticali parallele al grande trocantere

Rischio fratture - osteoporosi § Il fascio arciforme e il fascio cefalico Formano una

Rischio fratture - osteoporosi § Il fascio arciforme e il fascio cefalico Formano una struttura solida che interessa la testa e la parte inferiore della corticale del collo § Il fascio arciforme e il fascio trocanterico Formano una struttura solida che la parte superiore della corticale del collo § Fra queste 2 strutture esiste una parte meno solida a rischio di fratture e l’osteoporosi la rende ancora più fragile

Struttra del Bacino § Struttura ad anello chiuso § trasmette le sollecitazioni verticale del

Struttra del Bacino § Struttura ad anello chiuso § trasmette le sollecitazioni verticale del rachide alle 2 articolazioni coxo-femorale § Travate sacro-cotiloidee § Travate sacro-ischiatiche

Articolazione coxofemorale § Il rapporto fra le due superfici è reso idoneo dal labbro

Articolazione coxofemorale § Il rapporto fra le due superfici è reso idoneo dal labbro che amplia la superficie articolare rendendola idonea ad accogliere la testa del femore e a contenere l’articolazione stessa

Cercine Cotiloideo § Anello fibrocartilagineo § Inserito sul ciglio cotiloideo § Aumenta la profondità

Cercine Cotiloideo § Anello fibrocartilagineo § Inserito sul ciglio cotiloideo § Aumenta la profondità della cavità

Articolazione coxofemorale § Al centro della cavità glenoidea è presente una depressione chiamata fossa

Articolazione coxofemorale § Al centro della cavità glenoidea è presente una depressione chiamata fossa dell’acetabolo che accoglie il legamento rotondo che si inserisce sulla fovea capitis del femore portando una maggiore stabilità all’articolazione

Legamento Rotondo § § § Benderella fibrosa Scarso ruolo meccanico Importatne ruolo nella vacolarizzazione

Legamento Rotondo § § § Benderella fibrosa Scarso ruolo meccanico Importatne ruolo nella vacolarizzazione § Branca posteriore dell’arteria otturatoria § Arteria del legamento rotondo

Capsula Articolare § Manicotto cilindrico § fra l’osso iliaco e l’estremità sup. femore §

Capsula Articolare § Manicotto cilindrico § fra l’osso iliaco e l’estremità sup. femore § Rinforzata da potenti legamenti § Superficie anteriore: § Legamento ileo-femorale § Fascio ileo-pertrocanterico § Fascio ileo-piccolo trocantere § Legamento pubo-femorale § Superficie posteriore: § Legamento ischio-femorale

Legamenti e flesso-estensione § § § Ipotesi uomo quadrupede Flessione di anca i legamenti

Legamenti e flesso-estensione § § § Ipotesi uomo quadrupede Flessione di anca i legamenti sono detesi Estensione di anca i legamenti si detendono § Posizione di riferimento: in piedi § i legamenti sono moderatamente tesi

Legamenti e intra-extrarotazione § Rotazione esterna: § La linea intertrocanterica si allontana dal ciglio

Legamenti e intra-extrarotazione § Rotazione esterna: § La linea intertrocanterica si allontana dal ciglio cotiloideo § leg. Ileo-pertrocanterico teso § pubo-femorale teso § Lig. Ischio-femorale deteso § Rotazione interna: § leg. Ileo-pertrocanterico deteso § pubo-femorale deteso § Lig. Ischio-femorale teso

Legamenti e Adduzione-Abduzione § Adduzione: § Leg. Ileo-pertrocanterico si tende § Leg ischio-femorale lieve

Legamenti e Adduzione-Abduzione § Adduzione: § Leg. Ileo-pertrocanterico si tende § Leg ischio-femorale lieve tensione § Leg ischio-femorale si rilascai § Abduzione: § Leg. pubofemorale si tende § Leg ischio-femorale si tende § Gli altri si detendono

Fattori di Coattazione § Testa del femore premuta nella cavità glenoidea § dalla forza

Fattori di Coattazione § Testa del femore premuta nella cavità glenoidea § dalla forza di reazione (direzione ascendente) § che si oppone al peso del corpo (direzione discendente) § Contatto fra le 2 superfici: 2 fattori § Pressione Atmosferica: § Positiva all’esterno § Negativa all’interno § Legamenti e Muscoli § Anteriormente predominanza di leg. Robusti § Posteriormente predominanza muscoli

Muscoli Flessori dell’Anca § Situati davanti al piano frontale passante per il centro dell’articolazione

Muscoli Flessori dell’Anca § Situati davanti al piano frontale passante per il centro dell’articolazione § Tutti passano al davanti dell’asse di flesso-estensione § Principali: § Ileo-psoas § Sartorio § Retto anteriore § Tensore della fascia lata

Muscoli dell’arto inferiore § ILEOPSOAS plesso lombare e nervo femorale § E’ formato dal

Muscoli dell’arto inferiore § ILEOPSOAS plesso lombare e nervo femorale § E’ formato dal grande psoas (facce laterali della XXI T e delle prime 4 L § e dal muscolo iliaco (labbro interno cresta iliaca- due spine iliache anteriori- fossa iliaca- ala del sacro) § Si uniscono per inserirsi sul femore

ileopsoas § AZIONE: 1. Flette la coscia sul bacino adducendola e ruotandola esternamente 2.

ileopsoas § AZIONE: 1. Flette la coscia sul bacino adducendola e ruotandola esternamente 2. : flette il tronco e lo inclina dal proprio lato prendendo punto fisso sul femore

Muscoli anteriori della coscia § M. SARTORIO nervo femorale AZIONE: 1. Flette la coscia

Muscoli anteriori della coscia § M. SARTORIO nervo femorale AZIONE: 1. Flette la coscia sul bacino 2. Flette la gamba sulla coscia 3. Può abdurre e ruotare all’esterno la coscia

Muscoli anteriori della coscia § M. QUADRICIPITE FEMORALE nervo femorale E’ composta da quattro

Muscoli anteriori della coscia § M. QUADRICIPITE FEMORALE nervo femorale E’ composta da quattro 1. 2. 3. 4. fasci: Retto femorale Vasto laterale Vasto mediale Vasto intermedio

Retto Anteriore § Potente flessore: § La sua azione dipende dal grado di flessione

Retto Anteriore § Potente flessore: § La sua azione dipende dal grado di flessione del ginocchio § + efficace a ginocchio flesso § Importante nella marcia (fase di avanzamento) § Flette l’anca § Estende il ginocchio

Muscoli anteriori della coscia § TENSORE DELLA FASCIA ALATA § AZIONE: 1. Stabilizza il

Muscoli anteriori della coscia § TENSORE DELLA FASCIA ALATA § AZIONE: 1. Stabilizza il bacino 2. Abduce la coscia 3. Flette coscia

Flessione Anca muscoli accessori § § Pettineo: >> adduttore Medio adduttore: partecipa alla flessione

Flessione Anca muscoli accessori § § Pettineo: >> adduttore Medio adduttore: partecipa alla flessione Retto interno fasci anteriori del piccolo e medio gluteo

Muscoli Flessori dell’Anca § Si distinguono in 2 gruppi: 1. Flessori – Abduttori –

Muscoli Flessori dell’Anca § Si distinguono in 2 gruppi: 1. Flessori – Abduttori – Intrarotatori 1. Fasci anter. Medio e piccolo gluteo 2. Tensore della fascia lata 2. Flessori – Adduttori – Extrarotatori 1. Ileo-psoas 2. Pettineo 3. Medio Adduttore

Muscoli Estensori dell’Anca § Situati dietro al piano frontale passante per il centro dell’articolazione

Muscoli Estensori dell’Anca § Situati dietro al piano frontale passante per il centro dell’articolazione § 2 gruppi in base alla sede di inserzione § estremità superiore del femore § In prossimità del ginocchio § Prinicpali: § Grande gluteo bicipite § Ischiocrurali semitendinoso semimembranoso § Terzo adduttore

Muscoli estensori § GRANDE GLUTEO Nervo gluteo iinferiore Azione: 1. estende e ruota lateralmente

Muscoli estensori § GRANDE GLUTEO Nervo gluteo iinferiore Azione: 1. estende e ruota lateralmente il femore facendo punto fisso sul femore: 2. mantiene la stazione eretta e 3. favorisce la deambulazione

ischiocrurali § Sono muscoli biarticolari § Efficacia dipende dalla posizione del ginocchio § L’estensione

ischiocrurali § Sono muscoli biarticolari § Efficacia dipende dalla posizione del ginocchio § L’estensione ginocchio facilita l’estensione il loro lavoro di estensione dell’anca

MM med. e post. della coscia M. BICIPITE FEMORALE Nervo tibiale e peroniero AZIONE.

MM med. e post. della coscia M. BICIPITE FEMORALE Nervo tibiale e peroniero AZIONE. 1. Estende la coscia 2. Flette la gamba

MM Med. e post. della coscia § M. SEMITENDINOSO § Nervo tibiale AZIONE: 1.

MM Med. e post. della coscia § M. SEMITENDINOSO § Nervo tibiale AZIONE: 1. Estende la coscia 2. Flette la gamba 3. Adduce e ruota internamente la gamba

MM med. e post. della coscia M. SEMIMEMBRANOSO § Nervo tibiale AZIONE: 1. Estende

MM med. e post. della coscia M. SEMIMEMBRANOSO § Nervo tibiale AZIONE: 1. Estende la coscia 2. Flette la gamba 3. Adduce e ruota intern. la gamba

Muscoli Estensori dell’Anca § § 1. Azioni secondarie di abduzione / adduzione Asse antero-posteriore

Muscoli Estensori dell’Anca § § 1. Azioni secondarie di abduzione / adduzione Asse antero-posteriore YY’ MM passanti al di sopra dell’asse YY’ 1. 2. 3. Fasci più alti del grande gluteo Fasci posteriori del medio e piccolo gluteo Determinano abduzione 2. MM passanti al di sotto dell’asse YY’ 1. 2. 3. 4. Ischiocrurali Grande gluteo Adduttori (al di dietro del piano frontale) Determinano adduzione

Movimento Puro § Contrazione antagonista sinergica equilibrata fra i diversi gruppi muscolari che provocano

Movimento Puro § Contrazione antagonista sinergica equilibrata fra i diversi gruppi muscolari che provocano il movimento. § Es. estensione senza componente adduttoria o abduttoria tutti i muscoli estensori devono contrarsi § Ciò vale per tutti i movimenti

Muscoli Estensori dell’Anca § Stabilizzano il bacino sul piano anteroposteriore § Il bacino bascula

Muscoli Estensori dell’Anca § Stabilizzano il bacino sul piano anteroposteriore § Il bacino bascula in avanti il CG passa davanti all’articolazione dell’anca e i mm si attivano per raddrizzarlo § Nella deambulazione il movimento di estensione dell’arto è dovuto solo agli ischiocrurali. § Nella corsa il grande gluteo è in primo paino

Muscoli Abduttori dell’Anca § Situati al di fuori del piano sagittale passante per il

Muscoli Abduttori dell’Anca § Situati al di fuori del piano sagittale passante per il centro dell’articolazione § Mm principali § Medio gluteo § Piccolo gluteo § Tensore della fascia lata § piriforme

Muscoli Abduttori dell’Anca § Medio gluteo nervo gluteo superiore AZIONE: 1. Abduce il femore

Muscoli Abduttori dell’Anca § Medio gluteo nervo gluteo superiore AZIONE: 1. Abduce il femore e lo ruota esternamente 2. Inclina lateralmente il bacino prendendo punto fisso sul femore

Muscoli Abduttori dell’Anca § Piccolo gluteo Nervo gluteo superiore AZIONE: 1. Abduce e ruota

Muscoli Abduttori dell’Anca § Piccolo gluteo Nervo gluteo superiore AZIONE: 1. Abduce e ruota il femore 2. Inclina omolateralmente il bacino prendendo punto fisso sul femore

Muscoli Abduttori dell’Anca § PIRIFORME collaterale plesso sacrale § AZIONE: 1. Ruota lateralmente il

Muscoli Abduttori dell’Anca § PIRIFORME collaterale plesso sacrale § AZIONE: 1. Ruota lateralmente il femore 2. Stabilizzatore dell’articolazione coxofemorale

Muscoli Abduttori dell’Anca § Azione secondaria di flessione – estensione, ciò dipende dalla posizione

Muscoli Abduttori dell’Anca § Azione secondaria di flessione – estensione, ciò dipende dalla posizione dei mm rispetto ad un piano frontale § Mm situati al davanti – flessione – intrarot § Tensore della fascia lata § Fasci anteriori del medio gluteo § Quasi totalità del piccolo gluteo § MM situati al di dietro – estensione - extrarot § Fasci posteriori del piccolo e medio gluteo § Fasci abduttori del grande gluteo

Equilibrio Trasversale del Bacino § Appoggio bilaterale § Contrazione simultanea degli adduttori e abduttori.

Equilibrio Trasversale del Bacino § Appoggio bilaterale § Contrazione simultanea degli adduttori e abduttori. § Il bacino è stabile in posizione asimmetrica § Appoggio unilaterale § L’equilibrio è assicurato solamente dagli abduttori del lato portante

Muscoli Adduttori dell’Anca § Situati all’interno del piano sagittale passante per il centro dell’articolazione

Muscoli Adduttori dell’Anca § Situati all’interno del piano sagittale passante per il centro dell’articolazione § Visti posteriormente formano un ventaglio lungo tutta la lunghezza del femore § Mm responsabili del movimento: § Grande adduttore

Muscoli Adduttori dell’Anca GRANDE ADDUTTORE § Nervo otturatore e ischiatico § AZIONE: 1. Adduce

Muscoli Adduttori dell’Anca GRANDE ADDUTTORE § Nervo otturatore e ischiatico § AZIONE: 1. Adduce 2. Ruota estern la coscia

Muscoli Adduttori dell’Anca § Retto interno § Semimebranoso – Semitendinoso – bicipite femorale §

Muscoli Adduttori dell’Anca § Retto interno § Semimebranoso – Semitendinoso – bicipite femorale § Grande gluteo (quasi totalità) § Quadrato del femore § Pettineo § Otturatore interno § Otturatore estenro

Muscoli Adduttori dell’Anca § GRANDE GLUTEO Nervo gluteo iinferiore Azione: 1. estende e ruota

Muscoli Adduttori dell’Anca § GRANDE GLUTEO Nervo gluteo iinferiore Azione: 1. estende e ruota lateralmente il femore facendo punto fisso sul femore: 2. mantiene la stazione eretta e 3. favorisce la deambulazione

Muscoli Adduttori dell’Anca § QUADRATO DEL FEMORE Ramo collaterale del plesso sacrale AZIONE: 1.

Muscoli Adduttori dell’Anca § QUADRATO DEL FEMORE Ramo collaterale del plesso sacrale AZIONE: 1. Ruota lateralmente il femore 2. Stabilizza l’articolazione dell’anca

Muscoli Adduttori dell’Anca § M. PETTINEO § Nervo femorale AZIONE 1. Adduce 2. Flette

Muscoli Adduttori dell’Anca § M. PETTINEO § Nervo femorale AZIONE 1. Adduce 2. Flette 3. Ruota esternamente la coscia

Muscoli Adduttori dell’Anca § OTTURATORIO INTERNO nervo otturatorio interno AZIONE: 1. 2. Ruota lateralmente

Muscoli Adduttori dell’Anca § OTTURATORIO INTERNO nervo otturatorio interno AZIONE: 1. 2. Ruota lateralmente il femore Stabilizza l’articolazione coxofemorale

Muscoli Adduttori dell’Anca OTTURATORIO ESTERNO nervo otturatorio AZIONE: 1. Ruota lateralmente il femore 2.

Muscoli Adduttori dell’Anca OTTURATORIO ESTERNO nervo otturatorio AZIONE: 1. Ruota lateralmente il femore 2. Stabilizza l’articolazione dell’anca

MM. med. e post. della coscia § M. GRACILE nervo otturatorio AZIONE: 1. Adduce

MM. med. e post. della coscia § M. GRACILE nervo otturatorio AZIONE: 1. Adduce la coscia 2. Flette e ruota medialmente la gamba

MM med. e post. della coscia § M. ADDUTTORE LUNGO § NERVO OTTURATORIO AZIONE:

MM med. e post. della coscia § M. ADDUTTORE LUNGO § NERVO OTTURATORIO AZIONE: 1. Adduce 2. Ruota estern la coscia

MM med. e post. della coscia § M. ADDUTTORE BREVE § NERVO OTTURATORIO AZIONE:

MM med. e post. della coscia § M. ADDUTTORE BREVE § NERVO OTTURATORIO AZIONE: 1. Adduce 2. Ruota estern la coscia

Muscoli Adduttori dell’Anca § Azione secondaria di flessione – estensione. § Dipende dalla sede

Muscoli Adduttori dell’Anca § Azione secondaria di flessione – estensione. § Dipende dalla sede della loro inserzione superiore rispetto al piano frontale § Dietro sulla branca ischio-pubica i mm sono estensori § Fasci inferiori del grande adduttore § Terzo adduttore § Mm posteriori della coscia § Davanti sono flessori § Pettineo § Piccolo e medio adduttore § Fascio superiore del medio adduttore § Retto interno

Muscoli Rotatori dell’Anca § § Rotatori interni: Tensore della fascia lata Piccolo gluteo Medio

Muscoli Rotatori dell’Anca § § Rotatori interni: Tensore della fascia lata Piccolo gluteo Medio gluteo

Muscoli Rotatori dell’Anca § GEMELLI Rami collaterali del plesso sacrale § AZIONE: 1. Ruotano

Muscoli Rotatori dell’Anca § GEMELLI Rami collaterali del plesso sacrale § AZIONE: 1. Ruotano lateralmente il femore 2. Stabilizzano l’articolazione coxofemorale

INDICAZIONI ALL’INTERVENTO § FRATTURA DEL FEMORE § MEDIALE: § SOTTOCAPITATA § MESOCERVICALE § LATERALE:

INDICAZIONI ALL’INTERVENTO § FRATTURA DEL FEMORE § MEDIALE: § SOTTOCAPITATA § MESOCERVICALE § LATERALE: § BASICERVICALE § PERTROCANTERICA § SOTTOTROCNATERICA

INDICAZIONI PROTESI TOTALE § § § Artrite Spondilite anchilosante Necrosi avascolare - Dopo frattura

INDICAZIONI PROTESI TOTALE § § § Artrite Spondilite anchilosante Necrosi avascolare - Dopo frattura o lussazione - idiopatica § § § Tumore osseo Malattia dei cassoni Malattie degenerative articolari - artrosi § Displasia congenita dell’anca

INDICAZIONI PROTESI TOTALE § Protesi d’anca fallita § Frattura o lussazione - Acetabolo -

INDICAZIONI PROTESI TOTALE § Protesi d’anca fallita § Frattura o lussazione - Acetabolo - Estremo prossimale del femore § § § Fusione o pseudoartrosi d’anca Osteomielite Epifisiolisi femorale Emofilia Nefropatie § Tubercolosi

FRATTURE DI FEMORE § FRATTURE MEDIALI: § ENDOPROTESI (SOSTITUZIONE DI UNO SOLO DEI DUE

FRATTURE DI FEMORE § FRATTURE MEDIALI: § ENDOPROTESI (SOSTITUZIONE DI UNO SOLO DEI DUE CAPI ARTICOLARI – STELO E TESTA OMERALE)

FRATTURE DI FEMORE § FRATTURE LATERALI: § MEZZI DI SINTESI (CHIODI DI ENDER –

FRATTURE DI FEMORE § FRATTURE LATERALI: § MEZZI DI SINTESI (CHIODI DI ENDER – PLACCA E VITI – CHIDO GAMMA BLOCCATO)

ARTROSI AFFEZIONE DEGENERATIVA CRONICA A CARICO DELLE STRUTTURE OSSEE E DELLE COMPONENTI ARTICOLARI (CARTILAGINE,

ARTROSI AFFEZIONE DEGENERATIVA CRONICA A CARICO DELLE STRUTTURE OSSEE E DELLE COMPONENTI ARTICOLARI (CARTILAGINE, SINOVIA, CAPSULA).

ARTROSI § Classificazione 1. Artrosi Primaria o Idiopatica; 2. Artrosi Secondaria a Fattori Locali

ARTROSI § Classificazione 1. Artrosi Primaria o Idiopatica; 2. Artrosi Secondaria a Fattori Locali e Generali ed a Eventi Traumatici.

EZIOLOGIA § FORME PRIMARIE: § sconosciuta § FORME SECONDARIE: § ETÀ (aumenta con l'età

EZIOLOGIA § FORME PRIMARIE: § sconosciuta § FORME SECONDARIE: § ETÀ (aumenta con l'età dopo i 50 anni) § SESSO (sotto i 50 anni maschi; femmine sopra i 50 anni § METABOLISMO (artrosi associata ad obesità, ipertensione, diabete) § GENETICA (ereditarietà autosomica dominante nell'artrosi generalizzata)

EPIDEMIOLOGIA § ricopre il 9, 4 % di tutte le patologie § E’ la

EPIDEMIOLOGIA § ricopre il 9, 4 % di tutte le patologie § E’ la causa più frequente di invalidità transitoria o permanente nella popolazione italiana.

Meccanismo patogenetico § alterazione biochimica degenerativa della composizione della sostanza fondamentale (ex. proteoglicani) della

Meccanismo patogenetico § alterazione biochimica degenerativa della composizione della sostanza fondamentale (ex. proteoglicani) della cartilagine articolare.

Meccanismo patogenetico § patogenesi dell'artrosi come un difetto di biosintesi dei proteoglicani da parte

Meccanismo patogenetico § patogenesi dell'artrosi come un difetto di biosintesi dei proteoglicani da parte del condrocita (elemento vivente della cartilagine preposto alla sintesi ed al catabolismo della sostanza fondamentale).

Anatomia patologica § Alterazioni cartilaginee (colorito giallastro delle articolazioni; assotigliamento e fissurazioni; ulcerazioni, che

Anatomia patologica § Alterazioni cartilaginee (colorito giallastro delle articolazioni; assotigliamento e fissurazioni; ulcerazioni, che possono mettere a nudo l'osso subcondrale) § Osteofiti marginali (cercini ossei a becco) § Osteosclerosi subcondrale (addensamento di tessuto osseo nelle zone di maggiore carico alternato a quadri di rarefazioni ossee "cavità pseudocistiche o geodi") § Alterazioni della membrana sinoviale e della capsula artricolare.

Caratteristiche generali § Gruppo eterogeneo di condizioni acomunate da patologie e condizioni radiiografiche simili

Caratteristiche generali § Gruppo eterogeneo di condizioni acomunate da patologie e condizioni radiiografiche simili § Perdita focale di cartilagine articolare all’interno di una articolazione sinoviale accompagnata da una reazione ipertrofica nell’osso subcondrale e nel margine articolare

Caratteristiche generali § Evidenza radiografica di restringimento dello spazio articolare, sclerosi subcondrale, formazione di

Caratteristiche generali § Evidenza radiografica di restringimento dello spazio articolare, sclerosi subcondrale, formazione di cisti e osteofiti marginali § Frequente correlata all’età, con chiari schemi di coinvolgimento di mani, anche , ginocchia e articolazioni interspinose del rachide

Caratteristiche generali § CARATTERISTICHE CLINICHE § dolore articolare durante l’uso, § rigidità delle articolazioni

Caratteristiche generali § CARATTERISTICHE CLINICHE § dolore articolare durante l’uso, § rigidità delle articolazioni dopo un periodo di inattività § perdita di articolarità (ROM)

SINTOMI § Dolore durante l’attività § Rigidità dopo inattività (che permane di solito per

SINTOMI § Dolore durante l’attività § Rigidità dopo inattività (che permane di solito per circa 30 minuti) § Perdita di movimento (difficoltà nello svolgere alcuni compiti) § Senso di insicurezza e instabilità § Limitazioni funzionali e handicap

SEGNI § Punti dolenti alla pressione intorno al margine articolare § Edema duro del

SEGNI § Punti dolenti alla pressione intorno al margine articolare § Edema duro del margine articolare § Scrosci e crepiti articolari (rumore di crepitio o blocchi) § Modesta infiammazione § Movimenti limitati e dolenti § Rigidità articolare § Instabilità (evidente distruzione ossea o articolare)

CLINICA § Il quadro sintomatologico della patologia artrosica è dominato da un dolore di

CLINICA § Il quadro sintomatologico della patologia artrosica è dominato da un dolore di tipo gravativo che § insorge generalmente all'inizio del movimento, § raggiunge un acme al carico massimo dell'articolazione, § cessa con il riposo ed il calore o la sottrazione al carico. Esso è costante ed ingravescente anche se con il movimento cede.

QUADRO CLINICO § La malattia è alternata da § periodi di remissione e §

QUADRO CLINICO § La malattia è alternata da § periodi di remissione e § periodi di riacutizzazione della sintomatologia.

CLINICA § RIGIDITÀ si manifesta al mattino "al risveglio" e si risolve dopo qualche

CLINICA § RIGIDITÀ si manifesta al mattino "al risveglio" e si risolve dopo qualche movimento di flesso-estensione.

CLINICA § L'artrosi dell'anca si manifesta clinicamente con coxalgia che si accentua con lo

CLINICA § L'artrosi dell'anca si manifesta clinicamente con coxalgia che si accentua con lo sforzo, e zoppia. § L'irradiazione del dolore è all'inguine alla faccia interna della coscia ed al ginocchio; § Limitazione dei movimenti di flessione, estensione, rotazione interna, rotazione esterna, abduzione ed adduzione.

ALTERAZIONI RADIOLOGICHE § Diminuzione della rima articolare, per degenerazione e assotigliamento della cartilagine §

ALTERAZIONI RADIOLOGICHE § Diminuzione della rima articolare, per degenerazione e assotigliamento della cartilagine § Sclerosi dell'osso subcondrale § Cavità geodiche § Osteofiti articolari (accumulo di materiale catabolico che favorisce il precipitare di sali di calcio) § Progressiva deformazione dei contorni articolari, per fenomeni regressivi (ulcerazioni della cartilagini) e fenomeni produttivi (osteofiti) § Anchilosi ossea subtotale e totale

ARTROSI § ENDOPROTESI (SOSTITUZIONE DI UNO SOLO DEI DUE CAPI ARTICOLARI – STELO E

ARTROSI § ENDOPROTESI (SOSTITUZIONE DI UNO SOLO DEI DUE CAPI ARTICOLARI – STELO E TESTA OMERALE) § ARTROPROTESI (SOSTITUZIONE DELL’INTERA ARTICOLAZIONE: CAVITA ACETABOLARE E TESTA FEMORALE)

ARTROSI § IGIENE POSTURALE: § DIMINUZIONE DEL PESO CORPOREO § UTILIZZO DI AUSILI PER

ARTROSI § IGIENE POSTURALE: § DIMINUZIONE DEL PESO CORPOREO § UTILIZZO DI AUSILI PER DISTRIBUIRE IL CARICO § ESERCIZI DI MOBILIZZAZIONE PASSIVA E ATTIVA DELL’ARTICOLAZIONE

TERAPIA dell’ARTROSI § TERAPIA CON ANTINFIAMMATORI NON FANS § TERAPIA CON GLUCOSAMMINA X IL

TERAPIA dell’ARTROSI § TERAPIA CON ANTINFIAMMATORI NON FANS § TERAPIA CON GLUCOSAMMINA X IL MANTENIMENTO DELLA CARTILAGINE PRESENTE § TERAPIA FISICA ANTALGICA § TERAPIA RIABILITATIVA

Esercizi per pazienti NON sottoposti a protesi § Da supino: § Rotazione intra ed

Esercizi per pazienti NON sottoposti a protesi § Da supino: § Rotazione intra ed extra dell’arto inferiore

Esercizi per pazienti NON sottoposti a protesi § Da supino § Sforbiciate contro resistenza

Esercizi per pazienti NON sottoposti a protesi § Da supino § Sforbiciate contro resistenza

Esercizi per pazienti NON sottoposti a protesi § Da supino § Elevazione dell’arto teso

Esercizi per pazienti NON sottoposti a protesi § Da supino § Elevazione dell’arto teso

Esercizi per pazienti NON sottoposti a protesi § Da supino § Elevazione del ginocchio

Esercizi per pazienti NON sottoposti a protesi § Da supino § Elevazione del ginocchio al petto

Esercizi per pazienti NON sottoposti a protesi § Sul fianco: § Accavallamenti delle ginocchia

Esercizi per pazienti NON sottoposti a protesi § Sul fianco: § Accavallamenti delle ginocchia

Esercizi per pazienti NON sottoposti a protesi § Sul fianco: § Calci laterali

Esercizi per pazienti NON sottoposti a protesi § Sul fianco: § Calci laterali

Esercizi per pazienti NON sottoposti a protesi § In piedi: § Elevazione dell’arto sul

Esercizi per pazienti NON sottoposti a protesi § In piedi: § Elevazione dell’arto sul paino sagittale § Elevazione dell’arto sul piano frontale

CONTROINDICAZIONI alla protesi d’anca § Controindicazioni assolute: § Infezione in fase acuta dell’articolazione §

CONTROINDICAZIONI alla protesi d’anca § Controindicazioni assolute: § Infezione in fase acuta dell’articolazione § Infezione sistemica o sepsi § Articolazione neuropatica § Tumore maligno che non consente un’adeguata fissazione dell’impianto

CONTROINDICAZIONI alla protesi d’anca § Controindicazioni relative: § Infezione localizzata, in particolare vescica, cute,

CONTROINDICAZIONI alla protesi d’anca § Controindicazioni relative: § Infezione localizzata, in particolare vescica, cute, torace o altre localizzazioni. § Muscolatura abduttoria assente o insufficiente § Deficit neurologico progressivo § Qualsiasi processo che distrugga rapidamente l’osso § Pazienti che richiedono procedure urologiche importanti es. resezione transuretrale della prostata

Norme da eseguire prima del ricovero § Essere provvisti di un numero di telefono

Norme da eseguire prima del ricovero § Essere provvisti di un numero di telefono di un familiare o di un amico § Fare installare un rialzo per il water nel bagno del paziente durante il suo ricovero

Norme da eseguire prima del ricovero § Durante la degenza in ospedale: § Vestiti

Norme da eseguire prima del ricovero § Durante la degenza in ospedale: § Vestiti al ginocchio § Biancheria intima comoda § Portare vestiti usati più frequentemente x far pratica dopo alcuni giorni dall’intervento nella vestizione § Portare scarpe senza stringhe

Norme da eseguire prima del ricovero § Consigli per la convalescenza a casa: §

Norme da eseguire prima del ricovero § Consigli per la convalescenza a casa: § Misurare l’altezza del letto § Misurare l’altezza del water e sistemare la carta igienica in modo da non compiere movimenti di rotazione per prenderla § Misurare l’altezza della poltrona § Sistemare adeguatamente le provviste in cucina deve essere evitata un’eccessiva flessione dell’anca con carico moderato

Accertamenti in fase preoperatoria § Ematochimici: emocromo completo, elettroforesi sieroproteica, proteine totali, azotemia, creatininemia,

Accertamenti in fase preoperatoria § Ematochimici: emocromo completo, elettroforesi sieroproteica, proteine totali, azotemia, creatininemia, bilirubinemia, sodiemia, potassiemia, pseudocolinesterasi creatininfosfochinasi (CPK), AST (s. GOT), ALT (s. GPT), tempo di protrombina, tempo di tromboplastina parziale, esame delle urine. - Gruppo sanguigno (solo per interventi di sostituzione protesica) -ECG - Radiografia del torace

TERAPIA § La sera prima dell’intervento inizia la profilassi anitbiotica e antitrombotica § Al

TERAPIA § La sera prima dell’intervento inizia la profilassi anitbiotica e antitrombotica § Al paziente verrà sottoposto per accettazione un modulo di consenso per l'intervento, per l'anestesia e per eventuali trasfusioni di sangue.

Artrosi Riabilitazione preintevento § Istruire sulle operazioni da adottare per prevenire le lussazioni §

Artrosi Riabilitazione preintevento § Istruire sulle operazioni da adottare per prevenire le lussazioni § Istruzioni sui trasferimenti § Per entrare ed uscire dal letto § Sedia § Restrizioni sull’altezza della sedia: evitare sedie basse. Si insegna a guardare il soffitto mentre si siede per evitare di inclinare in avanti il tronco § Evitare di incrociare le gambe sedendosi § Alzarsi da una sedia: prima scivolare sul bordo della sedia e poi alzarsi

Artrosi Riabilitazione preintevento § Uso di una comoda rialzata: § il sedile amovibile è

Artrosi Riabilitazione preintevento § Uso di una comoda rialzata: § il sedile amovibile è sistemato sulla poltrona inclinato, con la parte dietro, al fine di aiutare la persona ad alzarsi. § Il sedile rialzato va installato al domicilio prima dell’intervento

Artrosi Riabilitazione preintevento § DEAMBULAZIONE: § deambulatore § In scarico § Carico sfiorante §

Artrosi Riabilitazione preintevento § DEAMBULAZIONE: § deambulatore § In scarico § Carico sfiorante § Carico parziale progressivo § stampelle § In scarico § Carico sfiorante § Carico parziale progressivo

Artrosi Riabilitazione preintevento § ESERCIZI: § Rinforzare la muscolatura § Mantenere o aumentare il

Artrosi Riabilitazione preintevento § ESERCIZI: § Rinforzare la muscolatura § Mantenere o aumentare il ROM articolare attivo e passivo § Mostrare ciò che verrà fatto il primo giorno § Passaggi posturali § Trasferimenti letto - Wc

FASE POSTOPERATORIA § Al termine dell'intervento l'arto operato, avvolto in apposite bende elastiche è

FASE POSTOPERATORIA § Al termine dell'intervento l'arto operato, avvolto in apposite bende elastiche è posto in una ferula di posizione § Sulla ferita verrà posta una borsa del ghiaccio. § Dalla coscia fuoriescono due tubicini di drenaggio che verranno rimossi dopo 2 giorni.

FASE POSTOPERATORIA § RISCHIO: LUSSAZIONE § Endoprotesi: maggiore rischio di lussazione § Artroprotesi: minore

FASE POSTOPERATORIA § RISCHIO: LUSSAZIONE § Endoprotesi: maggiore rischio di lussazione § Artroprotesi: minore rischio di lussazione

FASE POSTOPERATORIA § PROTESI CEMENTATE: § Caricare secondo tolleranza con un deambulatore per almeno

FASE POSTOPERATORIA § PROTESI CEMENTATE: § Caricare secondo tolleranza con un deambulatore per almeno 6 settimane § Poi utilizzare una stampella nella mano controlaterale per 4 -6 mesi

FASE POSTOPERATORIA § PROTESI NON CEMENTATE: § Deambulazione con carico sfiorante usando un deambulatore

FASE POSTOPERATORIA § PROTESI NON CEMENTATE: § Deambulazione con carico sfiorante usando un deambulatore per 6 -8 settimane § Poi utilizare un bastone nella mano controlaterlae per un periodo di 4 -6 mesi

FASE POSTOPERATORIA § La carrozzina può essere utile percorrere lunghe distanze, evitare una flessione

FASE POSTOPERATORIA § La carrozzina può essere utile percorrere lunghe distanze, evitare una flessione eccessiva dell’anca, oltre i 80° § Bisogna assicurarsi che i poggiapiedi siano sufficientemente lunghi. § Sistemare un cuscino triangolare sul sedile della carrozzina, con il lato più spesso posteriormente , per evitare una flessione eccessiva dell’anca.

Riabilitazione postoperatoria § Cuscino di abduzione § A letto mettere un cuscino di abduzione

Riabilitazione postoperatoria § Cuscino di abduzione § A letto mettere un cuscino di abduzione per gli arti inferiori § Per evitare una lussazione della protesi. § Il cuscino non permette una flessione eccessiva del ginocchio e dell’anca § Da utilizzare mentre si dorme o si riposa a letto per un periodo di 5 -6 settimane

Riabilitazione postoperatoria § § Controllo temperatura Controllo drenaggio Controllo fascia elastica Minzione spontanea §

Riabilitazione postoperatoria § § Controllo temperatura Controllo drenaggio Controllo fascia elastica Minzione spontanea § Rimozione catetere § Ginnastica vescicale § Regolarizzazione dell’evacuazione con § lassativi § sondina rettale § Clistere

Riabilitazione postoperatoria § Riabilitazione per l’uso del bagno § Agevolare l’uso del bagno con

Riabilitazione postoperatoria § Riabilitazione per l’uso del bagno § Agevolare l’uso del bagno con assistenza e con l’uso di un alza-water § Insegnare i trasferimenti in bagno quando il paziente è in grado di camminare per 3 -4 metri fuori dalla stanza § Usare sempre un sedile per la comoda di rialzo

Riabilitazione postoperatoria § AUSILI: Il terapista occupazionale procurerà gli ausili e lui stesso o

Riabilitazione postoperatoria § AUSILI: Il terapista occupazionale procurerà gli ausili e lui stesso o l’infermiere e istruirà il paziente circa le attività assistite della vita quotidiana § Raccoglitore o infilacalze per aiutare a prendere gli oggetti sul pavimento o per infilare i calzini e collant § Utilizzare il calzascarpe per infilare scarpe o pantofole chiuse

Riabilitazione postoperatoria § ISTRUZIONI PER I TRASFERIMENTI § Dal letto alla sedia § Evitare

Riabilitazione postoperatoria § ISTRUZIONI PER I TRASFERIMENTI § Dal letto alla sedia § Evitare di chinarsi in avanti per alzarsi dalla sedia o dal letto § Prima far scivolare le anche in avanti fino al bordo anteriore della sedia, poi cominciare ad alzarsi § Non incrociare le gambe quando ci si volta dalla posizione supina a quella seduta sul letto § Assistere il paziente fino a quando non è in grado di effettuare trasferimenti sicuri

Riabilitazione postoperatoria § TRASFERIMENTI § Bagno § Usare un alza-water con assistenza § Continuare

Riabilitazione postoperatoria § TRASFERIMENTI § Bagno § Usare un alza-water con assistenza § Continuare l’assistenza finché non è in grado di effettuare trasferimenti sicuri

Riabilitazione postoperatoria § TRAINING PER LE SCALE § Il buono sale in paradiso §

Riabilitazione postoperatoria § TRAINING PER LE SCALE § Il buono sale in paradiso § L’arto “buono” o non operato sale per primo il gradino § Il cattivo scende all’inferno § L’arto “cattivo” od operato scende per primo il gradino

Riabilitazione postoperatoria § Trasferimenti verso casa § Insegnare al paziente a viaggiare sul sedile

Riabilitazione postoperatoria § Trasferimenti verso casa § Insegnare al paziente a viaggiare sul sedile posteriore di un auto a 4 porte, reclinare o sistemare il sedile in maniera confortevole, ponendo uno o due cuscini sotto la testa o le spalle per evitare di affossarsi § Evitare di sedersi nel modo consueto (anca flessa oltre i 90°) per evitare una lussazione posteriore in caso di frenata improvvisa

Riabilitazione postoperatoria § Trasferimenti verso casa § Per chi non ha un auto a

Riabilitazione postoperatoria § Trasferimenti verso casa § Per chi non ha un auto a 4 porte, sedersi sul sedile anteriore con due cuscini e lo schienale reclinato (ridurre al minimo la flessione d’anca) § Seguire questi principi per 6 settimane, finche non sia raggiunta la stabilizzazione dei tessuti molli

Riabilitazione postoperatoria § Trasferimenti verso casa § È possibile cominciare a guidare 6 settimane

Riabilitazione postoperatoria § Trasferimenti verso casa § È possibile cominciare a guidare 6 settimane dopo l’intervento § Rivedere le precauzioni da adottare e le istruzioni insieme al paziente

Riabilitazione postoperatoria § Progredire con li esercizi di Abduzione dell’anca fin quando il paziente

Riabilitazione postoperatoria § Progredire con li esercizi di Abduzione dell’anca fin quando il paziente non è in grado di deambulare normalmente

Istruzione per il ritorno a domicilio § Indicazioni sulla sedia: § deve avere braccioli.

Istruzione per il ritorno a domicilio § Indicazioni sulla sedia: § deve avere braccioli. § deve essere alta almeno 70 cm, inclusa l’imbottitura, dall’alto del cuscino a terra. § Se siete particolarmente alti, vi servirà una sedia più alta o se siete bassi più bassa. § Se non avete una sedia con i braccioli potreste chiederne una in prestito. § Se la vostra sedia deve essere alzata potreste farvi realizzare delle prolunghe per le gambe della sedia.

Istruzione per il ritorno a domicilio § Come sedersi: § Camminate verso la sedia,

Istruzione per il ritorno a domicilio § Come sedersi: § Camminate verso la sedia, giratevi lentamente. § Quando sentite che il retro delle vostre gambe tocca il cuscino, avanzate la gamba operata davanti a voi § Sorreggetevi ai braccioli e portando il peso sulle braccia e sull’arto non operato, sedetevi lentamente.

Istruzione per il ritorno a domicilio § Come alzarsi: § Con l’arto operato dritto,

Istruzione per il ritorno a domicilio § Come alzarsi: § Con l’arto operato dritto, spostate il peso sull’arto non operato e spingetevi in alto con le braccia. § Ristabilite l’equilibrio e riprendete il vostro bastone o le vostre stampelle

Istruzione per il ritorno a domicilio § Il letto: § Il vostro letto deve

Istruzione per il ritorno a domicilio § Il letto: § Il vostro letto deve essere alto almeno 70 cm, dal materasso al pavimento. § Dovete posizionarlo in modo tale che possiate muovervi agevolmente nel salire e scendere dallo stesso § in modo tale che possiate salire prima con la gamba non operata e poi tirare su quella operata.

Istruzione per il ritorno a domicilio § Come salire e scendere dal letto: §

Istruzione per il ritorno a domicilio § Come salire e scendere dal letto: § Per salire sul letto posizionatevi dal lato della gamba operata. § Sedetevi sul letto e spingetevi indietro fino a poggiarvi con sicurezza prima di girarvi verso l’estremità del letto. § Fate la stessa procedura al contrario per scendere dal letto. § Non dormite sul lato operato per le prime 6 settimane dopo l’operazione

Istruzione per il ritorno a domicilio § Come sollevare le coperte: § Un piumino

Istruzione per il ritorno a domicilio § Come sollevare le coperte: § Un piumino o una trapunta sono più facili da muovere piuttosto che delle coperte. § Se non c’è nessuno che sistemi le coperte: § a portata di mano un bastone per potersi aiutare a sollevare le coperte e a spostarle sul lato opposto prima di alzarsi. § Per rifare il letto e cambiare le lenzuola farvi aiutare da qualcuno per le prime settimane

Istruzione per il ritorno a domicilio § Rapporti § La normale attività sessuale può

Istruzione per il ritorno a domicilio § Rapporti § La normale attività sessuale può essere ripresa quando il paziente si sentirà pronto § L’unica accortezza: inizialmente dovrà stare supino ed evitare le torsioni. § Nel dubbio parlare con il medico.

Istruzione per il ritorno a domicilio § Fare il bagno: § Aspettare almeno 6

Istruzione per il ritorno a domicilio § Fare il bagno: § Aspettare almeno 6 settimane, o il tempo che suggerisce vostro medico, prima di fare un bagno da soli.

Istruzione per il ritorno a domicilio § Lavarsi: § Il paziente necessita di aiuto

Istruzione per il ritorno a domicilio § Lavarsi: § Il paziente necessita di aiuto per lavarsi i piedi e tagliarsi le unghie degli stessi nelle prime 6 settimane dopo il vostro ritorno a casa. § Aiutare il paziente a provvedere ed a organizzarsi per queste necessità prima di lasciare l’ospedale.

Istruzione per il ritorno a domicilio § Usare la toilette: § Necessità di alzare

Istruzione per il ritorno a domicilio § Usare la toilette: § Necessità di alzare il water per le prime settimane dal ritorno a casa. § E’ possibile acquistare l’accessorio necessario nelle sanitarie più attrezzate.

Istruzione per il ritorno a domicilio § Sedersi e alzarsi dalla toilette: § Se

Istruzione per il ritorno a domicilio § Sedersi e alzarsi dalla toilette: § Se il water rialzato del pz ha la possibilità di avere dei braccioli comportarsi come quando si siede ed alza dalla sua poltrona. § Se il suo water rialzato non ha braccioli, dovrà utilizzare il sostegno del suo bracciolo o delle sue stampelle durante la sua convalescenza. § Poggiate una stampella dal lato non operato e tenete l’altro con l’altra mano dal lato operato. § Sostenendo il vostro peso con l’aiuto della stampella e con la gamba operata tesa davanti a voi, poggiate la mano libera del lato non operato sul bordo del water e sedetevi lentamente. § Per alzarvi eseguite tutte le operazioni descritte al contrario.

Istruzione per il ritorno a domicilio § Pulizie igieniche: § Istruite il paziente a

Istruzione per il ritorno a domicilio § Pulizie igieniche: § Istruite il paziente a dover effettuare torsioni per raggiungere la carta igienica, § utilizzando la mano del lato non operato, § non piegandosi in modo esagerato.

Istruzione per il ritorno a domicilio § Vestirsi – Abbigliamento: § Gli abiti del

Istruzione per il ritorno a domicilio § Vestirsi – Abbigliamento: § Gli abiti del pz dovranno essere a portata di mano, § non dovrà piegarsi per prenderli, § per cui prima dell’intervento sistemarli in modo da utilizzare gli scomparti ed i cassetti dell’armadio che sono alla altezza della vita o più in alto. § Quando ritornerà a casa deve usare scarpe basse e comode. § Se preferisce scarpe con le stringhe , § si consiglierà di sostituirle con delle stringhe elastiche per rendere più facile da indossare.

Istruzione per il ritorno a domicilio § Come vestirsi: § Raggruppare i vestiti che

Istruzione per il ritorno a domicilio § Come vestirsi: § Raggruppare i vestiti che vuole indossare e metterli sul letto vicino al pz, prima di iniziare a vestirsi. § In ospedale verranno suggeriti gli appositi accorgimenti da adottare, iniziando dal basso, 1. sedetevi sul letto o su una sedia per vestirvi 2. indossate la biancheria intima aiutandovi a tirarla su con il manico del vostro bastone

Istruzione per il ritorno a domicilio § Vestirsi: 3. iniziate dalla gamba operata 4.

Istruzione per il ritorno a domicilio § Vestirsi: 3. iniziate dalla gamba operata 4. esistono in commercio degli apparecchi che possono esservi di aiuto nell’indossare calze e calzini 5. infilate la scarpa della gamba non operata mentre siete seduti 6. alzatevi in piedi e appoggiandovi ad un mobile indossate l’altra scarpa 7. appoggiate il bastone e sorreggetevi al mobile per assumere una posizione stabile 8. spingete delicatamente il piede della gamba operata dentro la scarpa aiutandovi se necessario, con il bastone o con un calzascarpe

Istruzione per il ritorno a domicilio § Spogliarsi: § Utilizzate la stessa procedura al

Istruzione per il ritorno a domicilio § Spogliarsi: § Utilizzate la stessa procedura al contrario per le scarpe

Restrizioni delle attività domestiche e della vita quotidiana § Valutare l’ambiente domestico e le

Restrizioni delle attività domestiche e della vita quotidiana § Valutare l’ambiente domestico e le attività quotidiane in funzione degli ostacoli alla riabilitazione § Predisporre a domicilio le attrezzature necessarie § Valutare se esistono barriere alla mobilità § Istruire un programma di esercizi a domicilio realisticamente eseguibile

Istruzione per il ritorno a domicilio § A casa – in cucina § Al

Istruzione per il ritorno a domicilio § A casa – in cucina § Al momento della prenotazione per l’intervento consigliare al pz di fare la spesa prima di operarsi in modo da avere già il cibo in casa al suo ritorno. § Se ha un surgelatore, consigliare di surgelate alcuni piatti già pronti

Istruzione per il ritorno a domicilio § A casa – in cucina: § Consigliare

Istruzione per il ritorno a domicilio § A casa – in cucina: § Consigliare di stipare il contenuto del frigorifero in modo da raggiungere con più facilità i generi di primo consumo senza doversi piegare § Può essere utile avere un carrello a portata di mano per spostare il cibo.

Istruzione per il ritorno a domicilio § A casa: § Consigliare al pz di

Istruzione per il ritorno a domicilio § A casa: § Consigliare al pz di sedersi il più possibile per effettuare le faccende dopo l’operazione. § In cucina è utile avere una sedi alta almeno 70 cm per esempio se sta preparando delle pietanze

Istruzione per il ritorno a domicilio § Lavori pesanti: § I lavori pesanti come

Istruzione per il ritorno a domicilio § Lavori pesanti: § I lavori pesanti come portare pesi o fare le pulizie dovrebbero essere lasciati ad altri. § farsi aiutare da qualcuno per fare la spesa, fare il bucato e preparare i pasti. § Non passare l’aspirapolvere. § Non fare il letto. § Non lavare i pavimenti. § Non sollevare pesanti cesti di biancheria.

Istruzione per il ritorno a domicilio § Giardinaggio: § Quando il pz riprenderà a

Istruzione per il ritorno a domicilio § Giardinaggio: § Quando il pz riprenderà a fare del giardinaggio dopo almeno 8 – 12 settimane dal suo intervento, deve evitare di § piegarsi troppo, § fare delle torsioni o sollevare pesi e nelle prime settimane § evitare anche di zappare. § E’ preferibile flettere le ginocchia piuttosto che piegarsi

USARE LA MACCHINA § Parcheggiare la macchina: § Controllare che la macchina sia parcheggiata

USARE LA MACCHINA § Parcheggiare la macchina: § Controllare che la macchina sia parcheggiata distante dal marciapiede in modo che il pz sia sullo stesso livello della macchina quando deve salire. § Insegnare a posizionare il sedile più indietro possibile e leggermente reclinato.

USARE LA MACCHINA § Entrare e Uscire dalla macchina: § Utilizzare gli stessi accorgimenti

USARE LA MACCHINA § Entrare e Uscire dalla macchina: § Utilizzare gli stessi accorgimenti di quelli effettuati per entrare ed uscire dal letto. § Entrare delicatamente nell'’auto e abbassarsi lentamente fino a sedersi. § Poi sollevarsi delicatamente per accomodarsi sul sedile tenendo tesa la gamba operata. § Accomodatevi sul sedile lentamente sistemando bene il piede della gamba operata. § Un telo di plastica sul sedile potrà essere d’aiuto x scivolare più facilmente mentre il pz si sistema. § Per uscire dall’auto eseguire gli stessi movimenti a ritroso.

USARE LA MACCHINA § Il paziente non potrà guidare per un periodo di 6

USARE LA MACCHINA § Il paziente non potrà guidare per un periodo di 6 mesi

DA RICORDARE § Da ricordare al pz che § La protesi d’anca è concepita

DA RICORDARE § Da ricordare al pz che § La protesi d’anca è concepita per togliere il dolore, restituire la mobilità e in molti casi ripristinare la parità di lunghezza degli arti per migliorare la capacità di movimento.

DA RICORDARE § Esercizi: § Camminare, poco ma di frequente è un buon esercizio,

DA RICORDARE § Esercizi: § Camminare, poco ma di frequente è un buon esercizio, ma evitare salite e discese o sentieri scoscesi.

Esercizi che sottopongono a stress articolare § § § Cyclette ++ Sci ++ Scalata

Esercizi che sottopongono a stress articolare § § § Cyclette ++ Sci ++ Scalata ++ § In tutti questi movimenti si ha una flessione importante dell’anca oltre ad un importante carico

Esercizi che non sottongono l’articolazione a stress § § § Cicloergometro a braccio Vogatore

Esercizi che non sottongono l’articolazione a stress § § § Cicloergometro a braccio Vogatore Corso in acqua con salvagente

DA RICORDARE § Non piegatevi: § Se vi cade qualcosa non inchinatevi per raccoglierla,

DA RICORDARE § Non piegatevi: § Se vi cade qualcosa non inchinatevi per raccoglierla, aiutatevi con il bastone.

DA RICORDARE § Un’anca artificiale non è identica ad una naturale e deve essere

DA RICORDARE § Un’anca artificiale non è identica ad una naturale e deve essere trattata con cautela. § Nei primi mesi, l’articolazione deve ristabilirsi dall’operazione. § Si devono prendere precauzioni particolari per i primi 6 – 12 mesi dopo l’intervento per evitare la lussazione dell’anca stessa.

Prevenire Complicanze Postoperatorie § La possibilità di complicanze post operatorie sono molto basse. §

Prevenire Complicanze Postoperatorie § La possibilità di complicanze post operatorie sono molto basse. § Complicanze serie come le infezioni, hanno una incidenza molto bassa, meno del 2%. § Tuttavia, come per tutti gli interventi, i pazienti sottoposti da un intervento di artroprotesi possono presentare il rischio di qualche complicazione – la maggior parte delle quali può risolversi con facilità.

INFEZIONE § L’infezione si può presentare nella ferita o nell’area attorno all’ articolazione. Può

INFEZIONE § L’infezione si può presentare nella ferita o nell’area attorno all’ articolazione. Può essere diagnosticata già in ospedale, dopo il ritorno a casa o dopo anni.

INFEZIONE § Dopo l’intervento, i pazienti vengono sottoposti ad una terapia antibiotica per prevenire

INFEZIONE § Dopo l’intervento, i pazienti vengono sottoposti ad una terapia antibiotica per prevenire le infezioni.

INFEZIONE § Per il resto della loro vita, i pazienti possono dover assumere antibiotici

INFEZIONE § Per il resto della loro vita, i pazienti possono dover assumere antibiotici prima di sottoporsi anche ad interventi di minore importanza perché ciò aiuta a ridurre la possibilità che si presentino infezioni nell’area dell’articolazione artificiale.

TROMBI § Il pericolo che si formino dei trombi deriva da fattori diversi ,

TROMBI § Il pericolo che si formino dei trombi deriva da fattori diversi , inclusa la minore mobilità del paziente, che riduce la circolazione sanguigna. Ci sono vari modi per ridurre la possibilità di formazione di trombi

PREVENZIONE TROMBOSI § Anticoagulanti (medicinali che fluidificano il sangue), § calze elastiche migliorano la

PREVENZIONE TROMBOSI § Anticoagulanti (medicinali che fluidificano il sangue), § calze elastiche migliorano la circolazione del sangue nelle gambe, § pressoterapia (gambali di plastica che si gonfiano per stimolare la circolazione nelle gambe) § tenere sollevate le gambe per evitare il ristagno del sangue § camminare

PREVENZIONE TROMBOSI § tenere sollevate le gambe per evitare il ristagno del sangue §

PREVENZIONE TROMBOSI § tenere sollevate le gambe per evitare il ristagno del sangue § Mobilizzazione passiva e attiva del collopiede in flessione dorsale e plantare (questo movimento provoca una contrazione dei muscoli della gamba che favorisce il ritorno venoso) § camminare

CONGESTIONE POLMONARE § La polmonite è un rischio che si può presentare dopo interventi

CONGESTIONE POLMONARE § La polmonite è un rischio che si può presentare dopo interventi importanti. Per evitare la congestione polmonare ai pazienti vengono insegnati una serie di esercizi respiratori.

6 -12 settimane § § § § Non fare il bagno se non assistiti

6 -12 settimane § § § § Non fare il bagno se non assistiti Non guidare Non fare giardinaggio Non fare torsioni Non accavallare le gambe Dormire supini Seduti alla giusta altezza § Non avere fretta