territorio come sistema locale Sociologia del territorio Tre

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territorio come sistema locale Sociologia del territorio

territorio come sistema locale Sociologia del territorio

Tre diversi livelli del sistema locale (A. Pichierri): 1 - area omogenea, confini, omogeneita

Tre diversi livelli del sistema locale (A. Pichierri): 1 - area omogenea, confini, omogeneita misurabile Unita di intervento Spazio 2 - specificita ambientali, economiche, culturali, Un’identita collettiva (senso di appartenenza, rappresentazione condivisa) Luogo 3 - Attore collettivo relazioni fra attori, soggetto sociale organizzato • (regolazione, governance: le decisioni che investono il sistema risultano dall’interazione tra una pluralita di attori)

Tre diversi livelli di analisi del sistema territoriale (A. Pichierri): 1 - sociografico: area

Tre diversi livelli di analisi del sistema territoriale (A. Pichierri): 1 - sociografico: area omogenea, spazio, confini e popolazioni 2 - territorio in se : livello delle specificita ambientali, economiche, culturali, identita e appartenenze territoriali, rappresentazione condivisa 3 - territorio per se : attore collettivo, livello delle relazioni e interazioni fra attori, soggetto socialeorganizzato: regolazione, governance

Tre diversi livelli di sistema locale territoriale (A. Pichierri): q Un livello sociografico (livello

Tre diversi livelli di sistema locale territoriale (A. Pichierri): q Un livello sociografico (livello atlantizzabile) delimitato da confini e separato rispetto a un sistema più vasto, sia dal punto di vista fisico che dal punto di vista storico: sistemi naturali, confini fisici, ambientali, popolazioni, regioni storiche, confini amministrativi. Questo livello caratterizzato dai confini esiste anche perché spesso, ma non sempre, oggetto di politiche e interventi: Regioni, Provincie, Comunità Montane, Gal, Comuni q“A un primo livello, che possiamo definire come sociografico, il sistema locale viene definito secondo caratteristiche permettono di delimitare analiticamente i confini che lo separano da un ambiente territoriale piu vasto, indipendentemente dalla consapevolezza e dagli atteggiamenti delle persone che vi risiedono. Le caratteristiche e i confini vengono individuati sulla base di interessi di ricerca o di policy. ” (Pichierri)

Un secondo livello di sistema territoriale è dato dall’esistenza di fattori originari, • di

Un secondo livello di sistema territoriale è dato dall’esistenza di fattori originari, • di specificità, economiche, culturali (per es. sistemi agrari: cascina latifondo; sistemi urbani: città barocche, medioevali; agroalimentari…. qdi identità collettive: “sistema locale per sé”, che si caratterizza per appartenenza consapevole, in qualche maniera riconosciuta anche all’esterno. q. Il ‘senso di appartenenza’ e un dato difficilmente misurabile, ma non percio meno reale e credo che tutti concordino sul fatto che, quando esiste, esso e una forza sociale di prim’ordine. . una situazione non e piu la stessa dopo che quel senso di appartenenza e intervenuto. Esso e una forza aggiuntiva rispetto alle condizioni strutturali che lo consentono e magari lo suscitano. ” (Becattini)

q. Le specificità sono frutto di un lungo processo di adattamento umano a un

q. Le specificità sono frutto di un lungo processo di adattamento umano a un determinato territorio: gli uomini costruiscono paesaggi, beni architettonici, ma selezionano anche specie animali e vegetali uniche, le uniche possibili, non intercambiabili. q. Vantaggi comparati: i beni specifici ambientali, artistici, agroalimentari di cui godono i territori costituiscono risorse per lo sviluppo perché essendo beni non riproducibili permettono di difendersi dalla concorrenza. NB: tutti i territori presentano specificità, tuttavia risorse e saperi spesso sono poco conosciuti e non valorizzati, sono spesso dispersi

q. I progetti non si pongono mai dall’esterno, ma devono fare emergere il per

q. I progetti non si pongono mai dall’esterno, ma devono fare emergere il per sé di quelle regioni in termini di identità territoriale. In questo senso è possibile affermare che le esperienze progettuali servono a rafforzare il “per sé dei luoghi”, sia verso l’interno che verso l’esterno q. Il carattere antropizzato dei luoghi è fonte di identificazione di piccole e grandi differenze che possono pesare sulle dinamiche dello sviluppo, come forme di ancoraggio a risorse specifiche (C. Donolo)

q. Esiste poi un terzo livello: il territorio si pone come soggetto di sviluppo,

q. Esiste poi un terzo livello: il territorio si pone come soggetto di sviluppo, come attore collettivo, come complessa interazione fra attori, diventa un sistema locale. Non è solo un territorio geograficamente definito, con una sua identità e le sue specificità, ma anche un’amalgama territoriale di economia e società che mette in rete specificità e soggetti, che in tempi successivi evoca, cerca e si afferma con una sua rappresentanza politica (governance). q. Ossia un percorso di auto-costituzione come soggetto e attore unitario, strutturato socialmente, effettivamente abilitato a decisioni e capace di strategie. In questo senso si indirizzano le azioni di distretto

L’assunzione del territorio come oggetto e soggetto di sviluppo fa emergere la centralità e

L’assunzione del territorio come oggetto e soggetto di sviluppo fa emergere la centralità e la specificità delle azioni di sviluppo locale e territoriale: • Si può valorizzare l’ambiente, fare uso intelligente dei beni culturali, valorizzare le produzioni agro-alimentari solo se si migliorano le capacità di coordinamento • Non c’è nessun soggetto privato che da solo possa valorizzare il territorio in questa chiave • Non c’è nessun soggetto pubblico che possa farlo da solo • Se agissero come singoli potrebbe essere persino inutile • L’integrazione progettuale e lo stare in rete costituisce la precondizione per uno sviluppo locale durevole.

q. Il modo di leggere, di pensare la dimensione locale è centrale in qualsiasi

q. Il modo di leggere, di pensare la dimensione locale è centrale in qualsiasi progetto di sviluppo. Esso si presta ad usi sociali, politici e culturali assai diversi. q. Pensare il territorio e lo sviluppo non è solo un'operazione di ingegneria economico sociale, ma assume e genera visioni d’insieme che hanno a che fare con modi specifici di costruzione di rapporti e identità locali e regionali.

Approcci L’azione progettuale che si voglia rapportare alla dimensione locale dello sviluppo metodologicamente attrezzata

Approcci L’azione progettuale che si voglia rapportare alla dimensione locale dello sviluppo metodologicamente attrezzata deve evitare due approcci, due rischi, che contraddicono l’assunzione del territorio come articolazione interconnessa dei tre livelli: qla mitizzazione della tradizione e delle appartenenze locali come naturalmente (e solo esse) capaci di produrre agire comunitario, solidarietà tra gli individui, regolazione sociale basata sul consenso. L'identità territoriale costituisce in questo caso l'insieme dei caratteri che servono a definire una comunità e i suoi individui in contrapposizione con altre comunità ed altri valori. È un approccio che esalta un localismo autarchico che tende a proteggere un microcosmo in una chiusura difensiva, per la Sardegna su connottu, l’esaltazione della cultura della diversità, della cultura resistenziale; ql’esaltazione della modernizzazione come strumento per superare l'arretratezza, considera la tradizione e le appartenenze locali tradizionali un ostacolo allo sviluppo. Una modernizzazione così intesa è stata essa stessa elemento di freno allo sviluppo.

Approccio territorialista Accanto a queste due rappresentazioni, apparentemente contrapposte, in realtà entrambe improntate ad

Approccio territorialista Accanto a queste due rappresentazioni, apparentemente contrapposte, in realtà entrambe improntate ad azioni dall’alto molto simili, è andata facendosi strada un'attenzione alla dimensione territoriale intesa come • dimensione materiale e culturale, • in parte esistente ma in gran parte da costruire. Una dimensione territoriale attenta • alle risorse e ai saperi frutto del lento stratificarsi delle relazioni tra popolazione e territorio, • all’integrazione dei saperi dispersi da mettere in rete • all'interconnessione sociale: reti sociali, capitale sociale, meccanismi di regolazione non scritti: il sistema locale come attore collettivo.

Filone di indagine e intervento sullo sviluppo locale che, a partire dagli anni Settanta,

Filone di indagine e intervento sullo sviluppo locale che, a partire dagli anni Settanta, pone in risalto • la dimensione spaziale e territoriale (quindi locale) come variabile esplicativa dei processi di crescita (le tre Italie, i Distretti di Bagnasco) • l’importanza della configurazione socioculturale endogena ereditata dal passato per spiegare le diverse modalità regionali e locali di ingresso nei percorsi di sviluppo (G. Becattini, G. Bianchi, 1982). • centralità originaria delle economie delle regioni storiche caratterizzano la realtà italiana e regionale delle “società locali originarie” (Sabel, 1989): specifici modi di produzione, sistemi di relazione (familiari e di parentela), situazione culturale ed ambientale della comunità o di aree omogenee come fattori per la comprensione dei distinti sistemi territoriali e delle capacità locali di adattamento ai mutamenti provenienti dall’esterno.

q. Le ricerche sulle dinamiche sociali dello sviluppo locale focalizzano l’analisi non solo sulla

q. Le ricerche sulle dinamiche sociali dello sviluppo locale focalizzano l’analisi non solo sulla compresenza in uno stesso territorio di specifiche economie, ma soprattutto sui processi di integrazione e interconnessione sociale, su quella che Becattini ha individuato come “la comunità delle persone”: il sitema è attore sociale collettivo. q. N. B. Il che significa che l’ economia funziona perché gli attori sono tra loro interrelati, anche da rapporti fondati sulla conoscenza, l’appartenenza, la condivisione di identità. q. Ecco perché il corso parla di “tracce di comunità”

Fattori sociali delle sviluppo nella progettazione delle azioni di sviluppo locale q. Se si

Fattori sociali delle sviluppo nella progettazione delle azioni di sviluppo locale q. Se si accetta questo assunto della dimensione sociale dello sviluppo emerge: il ruolo dei fattori non economici e del contesto istituzionale, il ruolo del capitale umano e soprattutto la portata del capitale sociale e della fiducia che possono considerarsi le precondizioni immancabili dei progetti di sviluppo locale. q. Ne deriva che nelle politiche e pratiche di sviluppo locale (Progetti integrati, Patti Territoriali, Progetti pilota, etc. ) particolare attenzione dovrebbe essere data alla combinazione degli interventi strutturali con le dinamiche sociali. q. In quest’ottica, le azioni sul sociale e le metodologie in grado di sostenere i processi di empowerment favorevoli allo sviluppo di capitale sociale (progettazione partecipata, tavoli sociali, animazione allo sviluppo etc. ) dovrebbero integrarsi nel progetto e non avere un ruolo esornativo e rituale.

q Per avere successo e non essere ulteriore occasione di spesa improduttiva e assistenziale,

q Per avere successo e non essere ulteriore occasione di spesa improduttiva e assistenziale, l’intervento a sostegno dello sviluppo locale debba essere qintegrato qconcertato qpartecipato