Lezione VII La regola LA REGOLA IL PARADOSSO

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Lezione VII La regola

Lezione VII La regola

LA REGOLA IL PARADOSSO DELLA REGOLA Ludwig Wittgenstein, 1889 -1951 Ricerche filosofiche, 1953 Il

LA REGOLA IL PARADOSSO DELLA REGOLA Ludwig Wittgenstein, 1889 -1951 Ricerche filosofiche, 1953 Il significato di un’espressione risiede nel suo uso conforme a regole

LA REGOLA PER OBBEDIRE E FAR OBBEDIRE La maestra di scuola non si informa

LA REGOLA PER OBBEDIRE E FAR OBBEDIRE La maestra di scuola non si informa quando interroga un allievo, né informa quando insegna una regola di grammatica o di calcolo. In-segna, dà ordini, comanda. Gli ordini del professore [. . . ] non derivano da significati originari, non sono la conseguenza di informazioni [. . . ] la macchina dell’insegnamento obbligatorio non comunica informazioni, ma impone al bambino coordinate semiotiche attraverso le basi duali della grammatica (maschile-femminile, singolare-plurale. . . ) G. Deleuze – F. Guattari, Mille piani (1980)

LA REGOLA UN’ARTE NASCOSTA “Il concetto di cane indica una regola, secondo cui la

LA REGOLA UN’ARTE NASCOSTA “Il concetto di cane indica una regola, secondo cui la mia capacità di immaginazione può tracciare universalmente la figura di un animale quadrupede, senza essere ristretta ad un’unica figura particolare, offertami dall’esperienza […]. Questo schematismo del nostro intelletto […] è un’arte nascosta nelle profondità dell’anima umana” (I. Kant, Critica della ragione pura).

LA REGOLA LO SCOLARO RECALCITRANTE Torniamo ora al nostro esempio. Ora - giudicando in

LA REGOLA LO SCOLARO RECALCITRANTE Torniamo ora al nostro esempio. Ora - giudicando in base ai criteri correnti - lo scolaro padroneggia la successione dei numeri naturali. Adesso gli insegnamo a scrivere anche altre successioni di numeri cardinali e lo portiamo al punto in cui, per esempio, a comandi della forma "Aggiungi n" ("+n") scriverà successioni della forma: 0, n, 2 n, 3 n, ecc; al comando "Aggiungi 1" ("+1") scriverà la successione naturale dei numeri. Avevamo fatto i nostri esercizi e le nostre prove per stabilire la sua comprensione sul campo dei numeri fino a mille. Ora invitiamo lo scolaro a continuare una successione (per esempio, la progressione aritmetica di ragione 2) oltre il mille, - e lui scrive: 1000, 1004, 1008, 1012. Gli diciamo: "Guarda che cosa fai!" - Non ci comprende. Diciamo: "Dovevi aggiungere sempre due; guarda come hai incominciato la successione!" - Risponde: "Sì. Ma non è giusto? Pensavo di dover fare così". -Oppure supponi che dica, indicando la successione: "Eppure ho continuato alla stessa maniera!" - Non ci servirebbe a nulla il replicare: "Ma non vedi dunque … ? ", - e ripetergli le vecchie spiegazioni e i vecchi esempi. - In un caso del genere potremmo forse dire: Quest’uomo è portato per natura a comprendere il nostro ordine, con le relative spiegazioni, come se fosse stato formulato così: "Aggiungi sempre 2 fino a 1000, 4 da 1000 a 2000, 6 da 2000 a 3000, ecc. ".

LA REGOLA I CANDIDATI Mentali, Privati, Soggettivi o Oggettivi Teoretici “E’ come se in

LA REGOLA I CANDIDATI Mentali, Privati, Soggettivi o Oggettivi Teoretici “E’ come se in un solo istante potessimo afferrare tutto quanto l’impiego della parola”

LA REGOLA INVENZIONE A DUE VOCI “Achille aveva raggiunto la Tartaruga e si era

LA REGOLA INVENZIONE A DUE VOCI “Achille aveva raggiunto la Tartaruga e si era seduto comodamente sulla sua corazza…” (A) Cose che sono uguali alla stessa cosa sono uguali tra di loro (B) I due lati di questo triangolo sono cose che sono uguali alla stessa cosa … (Z) I due lati di questo triangolo sono uguali tra di loro ► Se A e B sono vere, Z deve essere vera

LA REGOLA FORMA DI VITA

LA REGOLA FORMA DI VITA

LA REGOLA LINGUAGGI PRIVATI “Che ragione abbiamo di dire che S è il segno

LA REGOLA LINGUAGGI PRIVATI “Che ragione abbiamo di dire che S è il segno di una sensazione? Sensazione è infatti una parola del linguaggio comune a noi tutti, non di un linguaggio che io soltanto posso comprendere. L’uso di questa parola richiede dunque una giustificazione che sia compresa da tutti. […] Filosofando, si arriva ad un punto in cui l’unica espressione che ci si vorrebbe ancora concedere è un suono inarticolato – Ma solo in un determinato gioco linguistico […] un suono del genere è un’espressione” (§ 261).

LA REGOLA PARADIGMI In che modo posso seguire una regola? – Se questa non

LA REGOLA PARADIGMI In che modo posso seguire una regola? – Se questa non è una domanda riguardante le cause, è una richiesta di giustificare il fatto che, seguendo la regola, agisco così. Quando ho esaurito le giustificazioni, arrivo allo strato di roccia, e la mia vanga si piega. Allora, sono disposto a dire: “Ecco, agisco proprio così”. (§ 217)

LA REGOLA LINGUAGGI PRIVATI “Ciò che chiamiamo seguire una regola è forse qualcosa che

LA REGOLA LINGUAGGI PRIVATI “Ciò che chiamiamo seguire una regola è forse qualcosa che potrebbe essere fatto da un sol uomo? ” (§ 199). “Potrebbe esserci aritmetica se chi calcola non concordasse? Se esistesse solo un uomo, potrebbe costui calcolare? Potrebbe seguire una regola? Queste domande sono simili alla domanda: se esistesse un solo uomo, potrebbe costui intraprendere un’attività commerciale? ” – Osservazioni sulla filosofia della matematica, VI, § 45.