IL FASCISMO DOPO LA PRIMA GUERRA MONDIALE IL

IL FASCISMO

DOPO LA PRIMA GUERRA MONDIALE, IL GOVERNO ITALIANO SI TROVO' DI FRONTE A MOLTI PROBLEMI DA AFFRONTARE: -RICONVERTIRE LA PRODUZIONE INDUSTRIALE A SCOPI PACIFICI

-AFFRONTARE LE RICHIESTE DEGLI OPERAI CHE CHIEDEVANO MIGLIORI CONDIZIONI LAVORATIVE E LA LORO PARTECIPAZIONE DIRETTA ALLA DIREZIONE DELLE IMPRESE, SU MODELLO DELLA RUSSIA -AFFRONTARE LE RICHIESTE DEI CONTADINI CHE CHIEDEVANO ANCH'ESSI UNA RIFORMA AGRARIA

-FRONTEGGIARE ANCHE LA RICHIESTA DELLE DONNE CHIEDEVANO DI PARTECIPARE ATTIVAMENTE ANCH'ESSE ALLA VITA SOCIALE

I NAZIONALISTI INOLTRE RITENEVANO CHE L'ITALIA CON I TRATTATI DI PACE AVESSE OTTENUTO UNA VITTORIA MUTILATA; RESTAVANO APERTE LA QUESTIONE DELLA DALMAZIA E QUELLA DI FIUME, CITTA' ISTRIANA RIVENDICATA SIA DALL'ITALIA CHE DALLA JUGOSLAVIA

NEL 1919 IL POETA GABRIELE D'ANNUNZIO SI MISE A CAPO DI UN ESERCITO DI VOLONTARI E OCCUPO' LA CITTA'. IL PARLAMENTO DOVETTE REAGIRE CON LA NEL 1920 GIOLITTI FIRMO' IL TRATTATO DI RAPALLO CHE RICONOBBE LA CITTA' COME STATO LIBERO E INDIPENDENTE. NEL 1924 I NUOVI GOVERNANTI DIPLOMAZIA

IN QUESTO CLIMA ENTRARONO ANCHE IN CAMPO NUOVI PARTITI POLITICI: NEL 1919 IL PARTITO POPOLARE FONDATO DA DON LUIGI STURZO

NEL 1921, DOPO UNA LUNGA SERIE DI SCIOPERI E OCCUPAZIONE DELLE FABBRICHE, NACQUE DA UNA SCISSIONE DEL PARTITO SOCIALISTA, IL PARTITO COMUNISTA ITALIANO, GUIDATO DA GRAMSCI E BORDIGA. IL MOVIMENTO ADERI' ALLA TERZA INTERNAZIONALE

NEL 1919 BENITO MUSSOLINI, CHE ERA STATO ESPULSO QUALCHE ANNO PRIMA DAL PARTITO SOCIALISTA, FONDO' I FASCI DI COMBATTIMENTO, DAI QUALI NACQUE NEL 1921 IL PARTITO FASCISTA. IL PROGRAMMA DI QUESTO MOVIMENTO ERA PIUTTOSTO VAGO: MODERNIZZARE IL PAESE PERSEGUENDO IL BENE DELLA PATRIA E RIPORTANDO FINALMENTE L'ORDINE.

ANCHE IL GOVERNO RITENNE DI POTERSI AVVALERE DI MUSSOLINI A QUESTO SCOPO; LE SQUADRE D'AZIONE IMPERVERSAVANO CON LE LORO SPEDIZIONI PUNITIVE CONTRO LE CAMERE DEL LAVORO E I PARTITI DI SINISTRA

NELL'OTTOBRE DEL 1922 MUSSOLINI APPROFITTO' DI UN MOMENTO DI CRISI POLITICA PER MARCIARE SU ROMA PER COSTRINGERE IL CAPO DEL GOVERNO LUIGI FACTA ALLE DIMISSIONI. IL RE NON OPPOSE RESISTENZA E IL CAPO DEL PARTITO FASCISTA DIVENNE ANCHE IL NUOVO CAPO DEL GOVERNO.

NEL 1924 GIACOMO MATTEOTTI DENUNCIO' ALCUNE ILLEGALITA' ELETTORALI CHE AVEVANO PORTATO AL POTERE IL FASCISMO E VENNE PER QUESTO ASSASSINATO. DI FRONTE ALL'INDIGNAZIONE DEI DEPUTATI DELL'OPPOSIZIONE, IL RE ANCORA UNA VOLTA NON PRESE POSIZIONE E PERMISE

FURONO SCIOLTI I PARTITI E LA ASSOCIAZIONI SINDACALI, FU SOPPRESSA LA LIBERTA' DI STAMPA, DI PAROLA E DI ASSOCIAZIONE. GLI OPPOSITORI FURONO PERSEGUITATI CON OGNI

UN REGIME SIMILE PUO' QUINDI ESSERE DEFINITO TOTALITARIO: I FASCISTI CERCARONO INFATTI DI CONTROLLARE SIA LA VITA PUBBLICA CHE LA VITA PRIVATA DEGLI ITALIANI, REPRIMENDO OGNI TIPO DI DISSENSO E UTILIZZANDO OGNI MEZZO DI PROPAGANDA PER PROMUOVERE I LORO OBIETTIVI.

IL PARLAMENTO FU QUINDI PRIVATO DI OGNI POTERE REALE E FU ISTITUITO IL GRAN CONSIGLIO DEL FASCISMO, FORMATO DA DIRIGENTI NOMINATI DIRETTAMENTE DA MUSSOLINI, CON IL COMPITO DI CONSIGLIARE IL GOVERNO SULLE DECISIONI DA PRENDERE. FU ISTITUITO UNA MILIZIA VOLONTARIA PER LA SICUREZZA NAZIONALE, UN ESERCITO PERSONALE DEL DUCE A LUI COMPLETAMENTE FEDELE.

FU SOPPRESSA LA LIBERTA' DI STAMPA E FU CREATO UN MINISTERO DELLA CULTURA POPOLARE CON IL COMPITO DI DECIDERE SUL RILIEVO MAGGIORE O MINORE DA DARE ALLE NOTIZIE.

GRAZIE ANCHE A UN'INTENSA PROPAGANDA SU RADIO E GIORNALI, SI ARRIVO' A CONTROLLARE OGNI ASPETTO DELLA VITA DEI CITTADINI FIN DA QUANDO ERANO PICCOLI. LA SCUOLA FU AMPIAMENTE RIFORMATA (RIFORMA GENTILE) E FU INTRODOTTO UN RIGIDO CONTROLLO SULL'INSEGNAMENTO, CON L'ADOZIONE DEL LIBRO DI TESTO UNICO E L'OBBLIGO PER TUTTI I DIPENDENTI PUBBLICI DI GIURARE FEDELTA' AL REGIME

SI IMPOSE L'USO DELLA LINGUA ITALIANA IN TUTTI GLI UFFICI PUBBLICI, CON UN'ITALIANIZZAZIONE FORZATA DELLE MINORANZE LINGUISTICHE. I GIOVANI VENNERO EDUCATI AL PATRIOTTISMO E ALLA VITA MILITARE, LE GIOVANI ALLA VITA DOMESTICA. TUTTI I BAMBINI E GLI ADOLESCENTI FURONO INSERITI NELL'OPERA NAZIONALE BALILLA (ONB)

NEL 1929 MUSSOLINI FIRMO' I PATTI LATERANENSI CON LA CHIESA CATTOLICA: ROMA FU RICONOSCIUTA COME CAPITALE D'ITALIA E IN CAMBIO LO STATO ITALIANO CEDEVA ALLA CHIESA UN PICCOLO TERRITORIO, LA CITTA' DEL VATICANO. IL CATTOLICESIMO FU RICONOSCIUTO COME RELIGIONE UFFICIALE DELLO STATO, MA LA CHIESA ACCETTO' DI NOMINARE SOLO VESCOVI CHE AVESSERO IL CONSENSO DEL GOVERNO.

OVVIAMENTE IL “DUCE” TENTO' ANCHE DI MODERNIZZARE L'ITALIA SOTTO IL PROFILO ECONOMICO: FAVORI' LA PRODUZIONE DI MERCI ITALIANE SCORAGGIANDO LE IMPORTAZIONI, COSTRUENDO NUOVE AUTOSTRADE E CITTA'. GRANDE IMPORTANZA RIVESTI' LA POLITICA AGRARIA, CARATTERIZZATA DALLA BATTAGLIA DEL GRANO: FU STABILITO CHE L'ITALIA DOVESSE RAGGIUNGERE L'AUTOSUFFICIENZA ALIMENTARE AUMENTANDO LA PRODUZIONE DI FRUMENTO PER EVITARE L'IMPORTAZIONE DAGLI STATI UNITI E

FURONO BONIFICATE NUMEROSE REGIONI PALUDOSE, AD ESEMPIO QUELLE DELLE PALUDI PONTINE, DOVE SORSERO NUOVE CITTA' COME LATINA

I SINDACATI PERO' FURONO SCIOLTI E SOSTITUITI DA CORPORAZIONI, CHE AVEVANO IL COMPITO DI INTERVENTIRE PER PACIFICARE EVENTUALI CONFLITTI TRA DATORI DI LAVORO E LAVORATORI

IL REGIME MISE IN ATTO UNA FORTE PROPAGANDA PER CONVINCERE GLI ITALIANI -UN PO' SCETTICI- CHE ERA GIUSTO CREARE UN VASTO IMPERO COLONIALE. NEL 1935 L'ITALIA DICHIARO' GUERRA ALL'ETIOPIA, STATO INDIPENDENTE RICCO DI RISORSE NATURALI. LE TRUPPE ITALIANE GUIDATE DAL GENERALE PIETRO BADOGLIO ENTRARONO IN ADDIS ABEBA E IL 9 MAGGIO 1936 VITTORIO EMANUELE III ASSUNSE IL TITOLO DI IMPERATORE D'ETIOPIA.

DI FRONTE A QUESTO, LA SOCIETA' DELLE NAZIONI IMPOSE SOLO DELLE SANZIONI ECONOMICHE. MUSSOLINI NON SI FECE ABBATTERE E PERSEGUENDO L'AUTARCHIA – CIOE' L'AUTOSUFFICIENZA IN CAMPO ECONOMICO- STRINSE RAPPORTI SEMPRE PIU' FORTI CON LA GERMANIA

IN SEGUITO A QUESTO, NEL 1938 FURONO PROMULGATE LE LEGGI RAZZIALI, IN SEGUITO A UNA TENDENZA ANTIEBRAICA CHE ERA ANDATA DIFFONDENDOSI DI PARI PASSO AD UN'ESALTAZIONE DELLA RAZZA ITALIANA

GLI EBREI FURONO ESCLUSI DALLE SCUOLE, DALLE UNIVERSITA', DA MOLTE PROFESSIONI, FU LORO PROIBITO DI FREQUENTARE LUOGHI ED ASSOCIAZIONI FREQUENTATE DAI NON EBREI E DI SPOSARE CITTADINI ARIANI. MOLTI FURONO COSTRETTI A EMIGRARE O A NASCONDERE LA LORO IDENTITA'. TALE SEGREGAZIONE FU PURTROPPO PRATICATA ANCHE NELLE COLONIE DELL'AFRICA ORIENTALE