Aspetti finanziari della gestione Alessandro Mechelli alessandro mechelliuniroma

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 • Aspetti finanziari della gestione Alessandro Mechelli alessandro. mechelli@uniroma 2. it A. A.

• Aspetti finanziari della gestione Alessandro Mechelli alessandro. mechelli@uniroma 2. it A. A. 2020/2021 1

IL FABBISOGNO DI FINANZIAMENTO: UN QUADRO GENERALE 2 Concetto Quantità di mezzi finanziari necessari

IL FABBISOGNO DI FINANZIAMENTO: UN QUADRO GENERALE 2 Concetto Quantità di mezzi finanziari necessari per acquisire i fattori della produzione fino alla vendita dei prodotti Causa Sfasamento temporale tra uscite (per costi) che precedono le entrate (per ricavi) Momenti del suo calcolo q nella fase di impianto dell’azienda q nella fase del suo funzionamento Individuazione del tipo di fabbisogno • Fabbisogno durevole stabile • Fabbisogno durevole variabile • Fabbisogno temporaneo Individuazione delle fonti di copertura q Capitale permanente q Passivo consolidato q Passivo corrente Correlazione tra tipo di fabbisogno e tipo di fonte di finanziamento Fabbisogno durevole stabile Capitale permanente Fabbisogno durevole variabile Passivo consolidato Fabbisogno temporaneo Passivo corrente

CORRELAZIONE TRA FABBISOGNO E FONTI DI COPERTURA Immobilizzazioni Correlazione tra investimenti /Fabbisogno e Investimenti

CORRELAZIONE TRA FABBISOGNO E FONTI DI COPERTURA Immobilizzazioni Correlazione tra investimenti /Fabbisogno e Investimenti che determinano un Fabbisogno durevole stabile Risorse investite in FFS e FFR che non possono assolutamente essere distolte dall’attuale destinazione senza pregiudicare l’equilibrio economico Es. FFS, Crediti, Scorte monetarie necessarie Investimenti che determinano un Fabbisogno durevole variabile Es. FFR 3 Forme di copertura Capitale permanente (Cap. proprio + Debiti v/Forn. fisiologici) Passivo Consolidato (Es. Mutui Pass. )

CORRELAZIONE TRA FABBISOGNO E FONTI DI COPERTURA Disponibilità Correlazione tra investimenti /Fabbisogno Risorse investite

CORRELAZIONE TRA FABBISOGNO E FONTI DI COPERTURA Disponibilità Correlazione tra investimenti /Fabbisogno Risorse investite in investimenti che non sono indispensabili per il processo produttivo e 4 Forme di copertura Investimenti che determinano un Fabbisogno temporaneo Es. Scorte monetarie eccedenti quelle necessarie, investimenti in Bot prontamente recuperabili Passivo Corrente (Es. Debiti c/c)

CARATTERI DEL FABBISOGNO FINANZIARIO E DELLE FONTI DI COPERTURA Tipo di fabbisogno Finanziario Forme

CARATTERI DEL FABBISOGNO FINANZIARIO E DELLE FONTI DI COPERTURA Tipo di fabbisogno Finanziario Forme di copertura del fabbisogno finanziario DUREVOLE STABILE IMMOBILIZZAZIONI DISPONI BILITA’ q Rimanenze di fattori a fecondità semplice e di prodotti (per la parte necessaria ad evitare interruzioni del processo produttivo, cd «scorte di ferro» ) q Crediti di funzionamento fisiologicamente necessari per dare sbocco ai prodotti q Disponibilità monetarie indispensabili per spese di minimo importo q Partecipazioni strategiche (di controllo o di collegamento) Capitale permanente q Capitale di rischio, al netto della quota destinata a dividendi q Debiti v/fornitori fisiologici DUREVOLE VARIABILE q Investimenti in fattori a fecondità ripetuta q Crediti di finanziamento (hp con recupero graduale nel tempo) q q Passivo consolidato q Debiti di finanziamento per le parti che scadono oltre l’anno TEMPORANEO Investimenti speculativi Scorte FFS eccedenti il livello minimo Scorte monetarie eccedenti il minimo FFR e Crediti per la parte recuperabile entro l’anno q q Passivo a breve Deb. v/forn. eccedenti la parte fisiologica Debiti formalmente a breve (c/c passivi) Quota utile destinata a dividendi Quota debiti a md/lg termine in scadenza 5

Correlazione tra investimenti e fonti di finanziamento ITER DA SEGUIRE 6 PER L’IMPOSTAZIONE E

Correlazione tra investimenti e fonti di finanziamento ITER DA SEGUIRE 6 PER L’IMPOSTAZIONE E LA SOLUZIONE DEL PROBLEMA I Passo: Classificazione degli investimenti in relazione alla loro importanza per l’esecuzione dei processi produttivi d’impresa II Passo: Classificazione degli investimenti in relazione al tipo di fabbisogno che essi determinano III Passo: Suddivisione delle fonti di copertura in relazione al vincolo di restituzione IV Passo: Correlazione tra tipo di fabbisogno e fonti di copertura Immobilizzazion i Risorse indispensabili per l’attività d’impresa Disponibilità Risorse non indispensabili per l’attività d’impresa Immobilizzazion i Disponibilità • • Immob. che determinano un fab. durevole stabile Immobi. che determinano un fab. durevole variabile Causano fabbisogno temporaneo Capitale permanente Passivo consolidato Passivo corrente Fabbisogno durevole stabile Capitale permanente Fabbisogno durevole variabile Passivo consolidato Fabbisogno temporaneo Passivo corrente

COMPONENTI LOGICHE DEL CAPITALE CLASSIFICATE IN RELAZIONE ALLA FUNZIONE CHE RIVESTONO NEL SISTEMA PRODUTTIVO

COMPONENTI LOGICHE DEL CAPITALE CLASSIFICATE IN RELAZIONE ALLA FUNZIONE CHE RIVESTONO NEL SISTEMA PRODUTTIVO D’IMPRESA INVESTIMENTI Disponibilità liquide immediate FONTI Debiti di funzionamento Ricavi anticipati Capitale circolante lordo CCL Capitale fisso AF Crediti di funzionamento Scorte di ffs e prodotti Debiti di finanziamento ff ripetuta materiali Ff ripetuta immateriali Passività presunte Crediti di finanziamento Partecipazioni Capitale di proprietà Passivo corrente

Una diversa nozione di Capitale Circolante Accanto alla configurazione di capitale circolante (e conseguentemente

Una diversa nozione di Capitale Circolante Accanto alla configurazione di capitale circolante (e conseguentemente di capitale fisso) delineata nella precedente slide esiste un’ulteriore configurazione di capitale circolante netto Secondo questa diversa configurazione – ampiamente utilizzata nelle analisi finanziarie – la distinzione tra attivo fisso e circolante è fatta in relazione al tempo necessario perché un componete di capitale dia origine a un flusso monetario in entrata o in uscita

Le fonti di finanziamento aziendale, che danno luogo agli investimenti, possono essere esterne e

Le fonti di finanziamento aziendale, che danno luogo agli investimenti, possono essere esterne e interne. Le fonti esterne sono rappresentate da debiti e/o da incrementi di Cap. Soc e non danno luogo ad Autofinanziamento; le fonti interne invece sono rappresentate unicamente da eccedenze di ricavi sui costi di periodo e danno luogo al fenomeno dell’autofinanziamento. + Debiti Non danno luogo ad Autofinanziamento • Esterne + Cap. Soc Fonti di Finanziamento aziendale Eccedenza di ricavi su costi di periodo • Interne • In senso lato • In senso stretto dà luogo ad autofinanziamento Utili conseguiti al 31/12 Utili risparmiati (utili – dividendi da distribuire nell’esercizio successivo) 9

Incremento di investimenti + Cassa e/o altri valori attivi PER EFFETTO DI Incremento delle

Incremento di investimenti + Cassa e/o altri valori attivi PER EFFETTO DI Incremento delle fonti di finanziamento Aumento di Capitale sociale (Finanz. nti di origine esterna) Aumento di Debiti (Finanz. nti di origine esterna) Ricavi ( o anche di Utile d’esercizio) (Risorse di origine interna) Spiegazione del fenomeno Non è dovuto ad autof. nto È dovuto ad autof. nto 10

Caratteristiche dell’autofinanziamento • E’ un fenomeno di natura economica in quanto deriva dall’eccedenza di

Caratteristiche dell’autofinanziamento • E’ un fenomeno di natura economica in quanto deriva dall’eccedenza di ricavi sui costi di periodo. Autofinanziamento o Capitale di origine interna: • Presenta risvolti di natura finanziaria in quanto i valori corrispondenti all’Autof. alimentano nuovi investimenti evitando così di ricorrere a nuovi debiti e/o aumenti di Capitale Sociale. CARATTERISTICHE • E’ un fenomeno continuo, incessante, perché aumenta e si consolida ogni qual volta i ricavi superano i costi. 11

Componenti dell’autofinanziamento: approccio semplificato Struttura rielaborata del reddito di periodo Ricavi di Costi di

Componenti dell’autofinanziamento: approccio semplificato Struttura rielaborata del reddito di periodo Ricavi di Costi di competenza Consumi ffs. per realizzare la prod. venduta € 30. 000 Acquisti, stipendi, altri costi (Fitti passivi, Energia elettr. , Telefono, ecc. ) R I Flussi di ricavi, corrispondenti ai Cffs. , da reimpiegare immediatamente per acquisire di nuovo tali fattori, necessari per continuare l’attività produttiva. Non danno luogo ad autofinanziam. Utile di periodo € 1. 000 V I € 31. 000 Nuova ricchezza prodotta che riesce dall’economia dell’impresa con la distribuzione dei dividendi Nuova ricchezza prodotta che rimane stabilmente nell’economia dell’impresa perché non distribuita ma collocata nelle riserve Area autof. durevole A Area autof. temporaneo Capit. autogenerato C Utile destinato a dividendo (€ 700) Utile destinato a riserva (€ 300) 12

Componenti dell’autofinanziamento Struttura rielaborata del reddito di periodo Ricavi di Costi di competenza Consumi

Componenti dell’autofinanziamento Struttura rielaborata del reddito di periodo Ricavi di Costi di competenza Consumi ffs. per realizzare la prod. venduta € 30. 000 Perdite future presunte € 100 Costi futuri presunti € 50 Utile di periodo € 450 C Flussi di ricavi, corrispondenti ai Cffr. , da reimpiegare al momento del loro acquisto (per ipotesi tra 5 anni), per cui nel frattempo (5 anni) danno luogo ad autofinanziam. temporaneo A Idem per FFR con la differenza che il loro effetto è più limitato, ossia fino al momento della perdita effettiva e nei limiti di essa V I flussi di ricavi corrispondenti generano autof. temporaneo, fino al momento in cui si verifica l’evento e nei limiti di esso I Nuova ricchezza prodotta che riesce dall’economia dell’impresa con la distribuzione dei dividendi € 31. 000 Utile destinato a dividendo (€ 350) Utile destinato a riserva (€ 100) Nuova ricchezza prodotta che rimane stabilmente nell’economia dell’impresa perché non distribuita ma collocata nelle riserve Area autof. durevole Capit. autogenerato Consumi di ffr. € 400 (Ammort. ) I Area autof. temporaneo Capit. rigenerato Acquisti, stipendi, altri costi (Fitti passivi, Energia elettr. , Telefono, ecc. ) R Flussi di ricavi, corrispondenti ai Cffs. , da reimpiegare immediatamente per acquisire di nuovo tali fattori, necessari per continuare l’attività produttiva. Non danno luogo ad autofinanziam. 13

Autofin. nto nel suo aspetto finanziario: Metodi di calcolo • Metodo diretto (o sintetico)

Autofin. nto nel suo aspetto finanziario: Metodi di calcolo • Metodo diretto (o sintetico) Consente di individuare l’entità complessiva dell’Autofinanziamento A = R - CFFS • Metodi Reddituali • Metodo indiretto (o analitico) • Metodi Patrimoniali Metodo diretto (o sintetico) Consente di individuare l’entità nonché gli elementi costitutivi dell’Autofinanziamento A = U + CFFR + PFP + Cfp Consente di individuare l’entità nonché l’effetto dell’autofin. , dato dall’incremento degli invest. ti al netto di nuovi debiti e/o incrementi di capitale sociale A = Itn – Itn-1 –(Dtn-1) - (Ctn-1) 14

Esemplificazione A Supponiamo che nell’esercizio n-1 si sia costituita la società Alfa S. p.

Esemplificazione A Supponiamo che nell’esercizio n-1 si sia costituita la società Alfa S. p. A. , con capitale sociale pari a € 200. 000, costituito interamente da denaro. Durante l’esercizio n sono avvenute le seguenti operazioni: • acquisto di merci per complessivi € 150. 000, regolamento in denaro; • vendita di merci per complessivi € 200. 000, regolamento in denaro. Si presenta di seguito il Conto economico della società Alfa S. p. A. al 31 dicembre dell’esercizio n, da cui è possibile calcolare l’autofinanziamento con il metodo reddituale diretto. Nel nostro caso l’autofinanziamento è pari a € 50. 000 ed è rappresentato dall’utile di esercizio che è uno dei fattori dell’autofinanziamento inteso nella fattispecie reddituale. Più in particolare (metodo reddituale indiretto): A = U + CFFR + PFP + CFP A = 50. 000 (U) + 0 (CFFR) + 0 (PFP) + 0 (CFP) A = 50. 000 15

Calcoliamo ora l’autofinanziamento nella sua accezione finanziaria. Ricorriamo, al riguardo, al metodo patrimoniale diretto,

Calcoliamo ora l’autofinanziamento nella sua accezione finanziaria. Ricorriamo, al riguardo, al metodo patrimoniale diretto, che fa riferimento allo Stato patrimoniale del periodo n-1 e n, che indica i seguenti valori: A = (In – In-1) - (D n – D n-1) - (C n – C n-1) A = (250. 000 – 200. 000) – (0 -0) – (200. 000 -200. 000) A = 50. 000 Conclusioni: • l’autofinanziamento da un punto di vista patrimoniale, che costituisce la causa dell’autofinanziamento, è rappresentato nel Conto economico ed ammonta a € 50. 000, pari all’importo dell’utile di esercizio; • l’autofinanziamento nella sua accezione finanziaria, sempre pari a € 50. 000, è rappresentato nello Stato patrimoniale e l’abbiamo ricavato ricorrendo al metodo patrimoniale diretto. 16

Esemplificazione B Riprendendo i dati dell’esercitazione precedente, supponiamo che durante l’esercizio n siano avvenute

Esemplificazione B Riprendendo i dati dell’esercitazione precedente, supponiamo che durante l’esercizio n siano avvenute le seguenti operazioni: • acquisti di merci per complessivi € 150. 000, regolamento in denaro; • vendite di merci per complessivi € 200. 000, regolamento in denaro; • acquisto di un automezzo, al termine dell’esercizio n-1, adibito al trasporto delle merci vendute, del valore di € 100. 000; regolamento in denaro. Si tenga inoltre presente che al 31 Dicembre la società ha contabilizzato: • consumi di FFR per € 10. 000; • costi futuri presunti per € 15. 000 per una garanzia rilasciata sulle merci vendute. Si presenta, di seguito, il Conto economico della società Alfa S. p. A. al 31 dicembre dell’esercizio n, da cui è possibile calcolare l’autofinanziamento con il metodo reddituale diretto. 17

Con il metodo reddituale indiretto, l’autofinanziamento si calcola per somma algebrica dei fattori costitutivi

Con il metodo reddituale indiretto, l’autofinanziamento si calcola per somma algebrica dei fattori costitutivi lo stesso autofinanziamento. Più in particolare: A = U + CFFR + + PFP + CFP A = 25. 000 (U) + 10. 000 (CFFR) + 0 (PFP) + 15. 000 (CFP) A = 50. 000 Calcoliamo ora l’autofinanziamento nella sua accezione finanziaria. Ricorriamo, al riguardo, al metodo patrimoniale diretto, che fa riferimento allo Stato patrimoniale del periodo n-1 e n, in cui gli impianti sono rettificati indirettamente da un fondo ammortamento, iscritto nella sezione di destra di tale prospetto. Per cui: A = (Itn – Itn-1) – (Dtn – Dtn-1) – (Ctn – Ctn-1) A = (250. 000 – 200. 000) – (0 -0) – (200. 000 -200. 000) A = 50. 000 18

Esemplificazione C Questa ipotesi C presenta una variante rispetto alle precedenti ipotesi A e

Esemplificazione C Questa ipotesi C presenta una variante rispetto alle precedenti ipotesi A e B, rappresentata dal fatto che il regolamento degli acquisti di FFS avviene a debito, mentre il regolamento delle vendite avviene a credito. La particolarità di questa ipotesi è rappresentata dal fatto che l’autofinanziamento come fenomeno finanziario (sempre pari a € 50. 000 come nelle precedenti ipotesi A e B) non è rappresentato da valori monetari (come nelle ipotesi A e B) ma da valori non monetari (crediti v/clienti). Si dice, in questi casi, che l'Autofinanziamento nasce già investito. A = (In – In-1) - (D n – D n-1) - (C n – C n-1) A = (400. 000 – 200. 000) – (150. 000 -0) – (200. 000 -200. 000) A = 50. 000 19

A) Completamente da denaro, in questo caso A = cash flow, come nell’esercitazione A

A) Completamente da denaro, in questo caso A = cash flow, come nell’esercitazione A e B Valori che costituiscono l’autofinanziamento nella sua accezione finanziaria B) Completamente da valori differenti dal denaro (es. crediti verso clienti, merci, ecc. ), come nell’esercitazione C. In questo caso si dice che l’autofinanziamento nasce già investito C) In parte da denaro, in parte da valori differenti dal denaro 20