Unit 5 LAlto Medioevo Lezione 9 IL MONDO

  • Slides: 17
Download presentation
Unità 5 | L’Alto Medioevo Lezione 9 IL MONDO MEDIEVALE M. Lunari, Tempo e

Unità 5 | L’Alto Medioevo Lezione 9 IL MONDO MEDIEVALE M. Lunari, Tempo e civiltà, volume 2 © Zanichelli editore 2018

Il Medioevo: la periodizzazione • Convenzionalmente si fa iniziare con la caduta dell’impero romano

Il Medioevo: la periodizzazione • Convenzionalmente si fa iniziare con la caduta dell’impero romano (476) e terminare con la scoperta dell’America (1492). • Si divide in Alto e Basso Medioevo. Oggi gli storici sono concordi nel sostenere che la rottura tra mondo antico e mondo medioevale si verificò nel VI secolo, quando le strutture cittadine e amministrative romane vennero meno. M. Lunari, Tempo e civiltà, volume 2 © Zanichelli editore 2018 2

Il Medioevo: epoca buia o di fervore culturale? La visione tradizionale La visione odierna

Il Medioevo: epoca buia o di fervore culturale? La visione tradizionale La visione odierna Fu un periodo buio e oscuro. Fu un periodo di grandi trasformazioni. Fu dominato dalla superstizione e dall’ignoranza. Nasce dall’incontro tra la civiltà latina e le popolazioni germaniche. Fu un’epoca contrassegnata dalla povertà e dalla violenza. Da questo incontro nascono le attuali culture nazionali. M. Lunari, Tempo e civiltà, volume 2 © Zanichelli editore 2018 3

La mentalità medioevale Nel Medioevo si impose una percezione pessimistica della vita. • Il

La mentalità medioevale Nel Medioevo si impose una percezione pessimistica della vita. • Il mondo era ritenuto inospitale, fonte di angosce e paure; • Si credeva che le selve fossero popolate da creature mostruose e ostili; • Fenomeni naturali come le eclissi o le comete erano considerati segni nefasti. • Carestie e terremoti erano considerate flagelli con i quali Dio puniva l’uomo per i suoi peccati. • Sulla base dell’Apocalisse di San Giovanni si pensava che la fine del mondo e il giorno del giudizio universale fossero prossimi. M. Lunari, Tempo e civiltà, volume 2 © Zanichelli editore 2018 4

La mentalità medioevale L’uomo era considerato un peccatore, sempre pronto a soccombere alla tentazione,

La mentalità medioevale L’uomo era considerato un peccatore, sempre pronto a soccombere alla tentazione, quindi: • l’esistenza terrena era considerata meno importante della vita ultraterrena; • la vita era un periodo di prova in cui dimostrare la saldezza della propria fede; • i valori mondani dovevano essere disdegnati; • la vita morigerata dei monaci divenne un modello per tutta la società. M. Lunari, Tempo e civiltà, volume 2 © Zanichelli editore 2018 5

La mentalità medioevale La femminilità era considerata negativamente: le donne erano uno strumento col

La mentalità medioevale La femminilità era considerata negativamente: le donne erano uno strumento col quale il demonio induceva in peccato gli uomini ed erano considerate incapaci di difendersi dalle tentazioni. Pertanto le donne: • in ogni fase della loro vita erano sottoposte alla sorveglianza di un uomo (padre, marito o fratello); • dovevano evitare il contatto con gli estranei; • dovevano essere sempre impegnate così da evitare l’ozio e la tentazione. Una donna accusata di adulterio viene punita a bastonate. Immagine tratta da un manoscritto del XIII secolo. (Londra, British Library) M. Lunari, Tempo e civiltà, volume 2 © Zanichelli editore 2018 6

L'Europa, un continente spopolato • Durante l’Alto Medioevo l’Europa occidentale si spopolò, passando da

L'Europa, un continente spopolato • Durante l’Alto Medioevo l’Europa occidentale si spopolò, passando da 32 milioni di abitanti ai 18 del VII secolo. • In Italia la popolazione diminuì del 66%. • Le città si svuotarono: Roma passò da un milione a 25. 000 abitanti e le città più popolose raggiungevano a stento i 50. 000 abitanti. M. Lunari, Tempo e civiltà, volume 2 © Zanichelli editore 2018 7

L'Europa, un continente spopolato In molte regioni i campi furono abbandonati e i boschi

L'Europa, un continente spopolato In molte regioni i campi furono abbandonati e i boschi e le foreste si espansero. Le selve divennero una fonte di sostentamento: fornivano selvaggina, noci, castagne e legna. I boschi erano anche luogo di pascolo per pecore, capre e maiali. La raccolta delle ghiande in una foresta. Miniatura del XIII secolo) del Maestro di Ermengaut. (Madrid, Biblioteca dell’Escorial) M. Lunari, Tempo e civiltà, volume 2 © Zanichelli editore 2018 8

La crisi dei commerci • Alla decadenza delle città si accompagnò una contrazione dei

La crisi dei commerci • Alla decadenza delle città si accompagnò una contrazione dei commerci, dovuta alle difficoltà economiche e ai trasporti divenuti sempre più insicuri e costosi. • I commerci non sparirono del tutto: rimasero in vita i commerci su media distanza, i mercati locali e gli scambi legati a beni fondamentali (come il sale) continuarono ed essere in attività. • La crisi dei commerci favorì l’autoconsumo; si diffuse anche la pratica del baratto, che sostituì sempre più spesso i pagamenti in denaro. Scena di commercio in una miniatura tratta dall’Enciclopedia dell’Universo di Rabano Mauro, XI secolo (Montecassino, Abbazia) M. Lunari, Tempo e civiltà, volume 2 © Zanichelli editore 2018 9

Dalla villa romana alla curtis Il calo demografico portò a una diminuzione della manodopera

Dalla villa romana alla curtis Il calo demografico portò a una diminuzione della manodopera che costrinse i proprietari terrieri a modificare la gestione delle proprietà. Dalla villa rustica romana si evolse la curtis, divisa in Dominicato: insieme di appezzamenti gestito dal proprietario tramite i suoi schiavi e le corvées; ospitava granai, frantoi e macine. Massaricio: insieme di piccoli lotti (mansi) affidati a coloni o affittati a contadini liberi, in cambio di un tributo in denaro, in natura e di alcune giornate di lavoro (dette corvées). Per i latifondisti diminuzione dei costi: i lavoratori dipendenti erano pochi, mentre per i periodi più intensi dell’anno si poteva contare sui coloni e contadini liberi. M. Lunari, Tempo e civiltà, volume 2 © Zanichelli editore 2018 10

La crisi dei poteri statali Nell’Alto Medioevo venne meno il concetto di uno Stato

La crisi dei poteri statali Nell’Alto Medioevo venne meno il concetto di uno Stato che riusciva a governare su un determinato territorio e su tutti i suoi residenti. La crisi del potere statale portò alla moltiplicazione dei centri di potere. I proprietari terrieri cominciarono ad esercitare poteri pubblici: sui loro terreni riscuotevano le tasse, amministravano la giustizia, garantivano l’ordine pubblico e la difesa militare. La riscossione delle tasse da parte del signore locale, miniatura del XIII secolo Questi centri di potere operavano al di fuori di ogni controllo. M. Lunari, Tempo e civiltà, volume 2 © Zanichelli editore 2018 11

La nuova classe dirigente EPOCA IMPERIALE ROMANA SOCIETÀ ALTOMEDIOEVALE ai vertici della società c’era

La nuova classe dirigente EPOCA IMPERIALE ROMANA SOCIETÀ ALTOMEDIOEVALE ai vertici della società c’era un’èlite colta Il ceto dominante era costituito da un’aristocrazia guerriera (spesso analfabeta). in questo gruppo venivano selezionati i funzionari dello Stato. Il suo potere si basava sul possesso fondiario e sulla forza militare. M. Lunari, Tempo e civiltà, volume 2 © Zanichelli editore 2018 12

La Chiesa si sostituisce allo Stato Di fronte alla crisi delle istituzioni, la Chiesa

La Chiesa si sostituisce allo Stato Di fronte alla crisi delle istituzioni, la Chiesa si trovò a dover svolgere i compiti di governo spettanti allo Stato. In particolare i vescovi dovettero: coordinare la vita civile organizzare la difesa militare amministrare la giustizia Di fatto i vescovi si trovarono a governare le città altomedioevali. M. Lunari, Tempo e civiltà, volume 2 © Zanichelli editore 2018 13

Le origini del monachesimo • Il monachesimo si diffuse, dal III secolo, specialmente in

Le origini del monachesimo • Il monachesimo si diffuse, dal III secolo, specialmente in Oriente. • I primi monaci erano eremiti che vivevano isolati dedicandosi al digiuno e alla penitenza. • Dal IV secolo si sviluppò il monachesimo cenobitico: gruppi di monaci vivevano in uno stesso monastero sotto la guida di un abate. • La vita di ogni monastero era disciplinata da un testo – detto regola – che imponeva ai monaci l’isolamento dal mondo, la rinuncia ai beni mondani, la castità e l’obbedienza all’abate. • Alcune regole furono adottate da più monasteri. M. Lunari, Tempo e civiltà, volume 2 © Zanichelli editore 2018 14

San Benedetto e l’ordine benedettino • In Occidente il monachesimo si diffuse a partire

San Benedetto e l’ordine benedettino • In Occidente il monachesimo si diffuse a partire dal IV secolo soprattutto nella sua forma comunitaria. • Un ruolo fondamentale venne svolto da San Benedetto (ca. 480 -547), che nel 529 fondò il monastero di Montecassino. • Per la nuova comunità San Benedetto scrisse una regola, oggi nota come regola benedettina. • Pur derivando da regole preesistenti, la regola benedettina presentava alcuni elementi di profonda novità. • La regola benedettina introduceva il principio dell’ora et labora (prega e lavora): i monaci dovevano unire alla preghiera il lavoro manuale. • Per San Benedetto grazie al lavoro i monaci avrebbero evitato i rischi di cadere in tentazione connessi all’ozio. M. Lunari, Tempo e civiltà, volume 2 © Zanichelli editore 2018 15

San Benedetto e l’ordine benedettino • Grazie all’attenzione data al lavoro i monasteri divennero

San Benedetto e l’ordine benedettino • Grazie all’attenzione data al lavoro i monasteri divennero importanti centri di produzione e punti di riferimento economico e politico per le popolazioni delle campagne circostanti. • Nei monasteri nacquero degli scriptoria nei quali gli amanuensi copiavano i codici: i monasteri divennero centri di produzione culturale. • In breve tempo il monachesimo benedettino si diffuse in tutta l’Europa occidentale. 16

Il monopolio ecclesiastico sulla cultura I monasteri diventano centri di produzione culturale. Gli unici

Il monopolio ecclesiastico sulla cultura I monasteri diventano centri di produzione culturale. Gli unici a essere alfabetizzati erano i chierici. Monopolio della Chiesa sulla cultura altomedioevale. Trasformazione dei generi letterari. Scomparsa della poesia lirica, del teatro e dell’autobiografia. M. Lunari, Tempo e civiltà, volume 2 © Zanichelli editore 2018 Nascita dell’agiografia con intenti edificanti. Scarsa attenzione per le scienze matematiche e naturali. 17