U d A Scopriamo il nostro territorio Gli

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U. d. A. «Scopriamo il nostro territorio» Gli elaborati della Classe 1°B Italiano A.

U. d. A. «Scopriamo il nostro territorio» Gli elaborati della Classe 1°B Italiano A. S. 2017/2018

Le nostre fiabe

Le nostre fiabe

La dolce fiaba del «mirinello»

La dolce fiaba del «mirinello»

Tanti e tanti anni fa, nel magnifico castello ducale di Torremaggiore, ridente paesino del

Tanti e tanti anni fa, nel magnifico castello ducale di Torremaggiore, ridente paesino del Tavoliere delle Puglie, viveva un bellissimo principe, amante della scienza. Un giorno il padre lo chiamò in disparte e gli disse che ormai era ora di lasciare i suoi esperimenti, per dedicarsi all’amministrazione del castello e alla vita politica. Il principe contrariato e molto amareggiato si ritirò nella sua stanza. Passarono i giorni, ma non riusciva ad abituarsi alla noiosa vita di corte. Così un mattino salì sul suo cavallo e si addentrò per le stradine tortuose del borgo. Qui incontrò una fanciulla di nome Carlotta, con lunghi capelli biondi e modi assai gentili e cortesi, che andava a prendere l’acqua alla fontana della piazzetta. Intuendo che quel bellissimo ragazzo, dagli occhi neri come carbone e ardenti come fiamma viva, si trovava in difficoltà, gli offrì ospitalità nella sua piccola casetta, dove viveva con la nonna, dopo la morte dei genitori. Nei giorni successivi ella si accorse che il giovanotto aveva il desiderio di ritornare al suo castello per chiedere scusa al padre del suo comportamento ribelle, ma non trovava il coraggio di affrontarlo. Carlotta lo convinse dandogli una bottiglietta, contenente un liquore scuro e prezioso, il “mirinello”, ricavato dalla ciliegia di Santa Lucia, da portare al genitore in segno di riconciliazione. Il principe si preparò per il ritorno. Cammina cammina sulla strada incontrò una strega che gli sbarrò il passo. Lui, stranamente, non si arrese e per addolcirla le offrì un sorso del succo delizioso. La vecchia, sedotta da quella bontà, lo lasciò proseguire. Finalmente riuscì ad arrivare al castello. Il re subito lo ricevette con grande commozione: quasi aveva le lacrime agli occhi nel rivederlo! Il figlio gli corse incontro e lo abbracciò; per farsi perdonare, gli consegnò subito il liquido rosso della fanciulla del borgo. Il padre ne bevve subito un bicchierino e rimase favorevolmente sorpreso dal suo sapore sfizioso. Immediatamente ordinò che venisse portata al castello la ragazza insieme alla nonna. Di lì a qualche giorno si celebrarono le nozze dei due giovani e a tutti gli invitati fu offerta una bevanda speciale: il “mirinello ” di Torremaggiore. Da allora vissero tutti felici, contenti e, perché no anche un po’ …ebbri. Lucia Matullo

La corona magica

La corona magica

C’era una volta un principe che viveva in un castello. Nei suoi pressi si

C’era una volta un principe che viveva in un castello. Nei suoi pressi si trovava una villa, dove il giovane era solito fare lunghe passeggiate. In essa vi erano una fontana di bronzo, dei fiori rarissimi e un albero secolare che, secondo le credenze popolari, portava fortuna. Un giorno il principe stava uscendo per recarsi in villa quando sentì una voce che gli sussurrò: « Ehi, non toccare né la fontana né i fiori né l’albero, perché non è vero quello che si dice. C’è una maledizione che li avvolge tutti…» . All’istante Un orco lo rapì e lo portò lungo le vie del Codacchio, dopo averlo imprigionato in una gabbia , su un calesse trainato da due cavalli neri. Il principe scaltro riuscì a rubare la chiave, mentre il mostro dormiva, e scappò fino all’arco di Borrelli. Qui trovò una dolce vecchietta, in realtà strega malefica, che gli chiese in prestito la corona per specchiarsi, ma gliela rubò e disse: << Se vuoi indietro la tua stupida corona, dovrai superare due prove: la prima consiste nell’arrampicarsi sull’arco e suonare la campana, la seconda nello scavalcare e trovare un antico manuale di formule magiche>>. Il principe riuscì in tutte e due, la strega gli restituì la corona, ma per dispetto distrusse la villa. Cammina cammina il principe arrivò alla porta di Uguccione. Qui trovò una bellissima fanciulla che gli disse di aver visto una persona distruggere la villa. Il principe, preso dalla rabbia, si recò tra le macerie dove la strega stava bruciando l’albero secolare, gli lanciò addosso la sua corona e la vecchia, pluff, si dissolse per sempre. La storia si conclude con le nozze tra il principe e la fanciulla che poi insieme ricostruirono la villa e vissero per sempre felici e contenti. Rosa Costantino

La fanciulla rapita

La fanciulla rapita

Nel castello Ducale di Torremaggiore vivevano una fanciulla, un principe e una strega ;

Nel castello Ducale di Torremaggiore vivevano una fanciulla, un principe e una strega ; quest’ultima abitava nelle segrete, senza che nessuno lo sapesse. Lei non voleva che i due dovessero stare insieme perché si era innamorata del principe. Una notte uscì dal suo rifugio e andò nella stanza dove essi dormivano. Aprì la porta furtivamente, fece bere alla ragazza un sedativo che lei stessa aveva preparato e la chiuse in un sacco di tela. Durante il tragitto la ragazza si svegliò, si spaventò e pensò come lasciare indizi per farsi ritrovare. Alla Porta di Uguccione seminò una scarpetta, all'arco di Borrelli una ciocca di capelli. Il principe la mattina si svegliò e non vide la sua amata. Notò delle impronte di terriccio, tipico dei sotterranei, sul pavimento lindo e pinto, dietro una scia lunga che portava fuori dal castello. Il principe la seguì, arrivò alla porta di Uguccione e vide la scarpetta; andò più avanti fino all'Arco di Borrelli, ma il portone era chiuso. Tornò indietro e vide un biglietto con su scritto: ” Se la tua fanciulla vuoi trovare nei cinque vicoli devi cercare”. Il principe controllò in tutti i vicoli, ma non la vide. Quindi prese un bastone a terra e ruppe la serratura del portone. Trovò la ciocca dei capelli della principessa. Andò nella vicino alla statua del leone. Aveva sentito dire che nei paraggi c'era una stanza sotterranea; quindi cercò di capire come accedervi. Mentre osservava il leone, si appoggiò su uno dei suoi occhi. All’improvviso si aprì una botola enorme. Scese le scale e intravide la principessa legata ad una colonna; la slegò, chiamò le guardie e fece rinchiudere la strega in prigione. Ritornati al castello vissero per sempre felici e contenti. Fernando De Cesare

La metamorfosi

La metamorfosi

Un re ed una regina, tanti e tanti anni fa, abitavano nel castello di

Un re ed una regina, tanti e tanti anni fa, abitavano nel castello di Torremaggiore. La strega del luogo divenne ancora più cattiva quando nacque il figlio del re. Il giorno in cui si celebrava il battesimo del bimbo, apparve in tutta la sua malvagità e catturò il re per buttarlo in fondo ad un burrone. Dopo un po' di tempo la regina si ammalò e affidò il proprio figlio ad una bellissima fanciulla che era di età qualche anno più grande del principino. Quando questi diventò maggiorenne, seppe che il proprio padre era ormai morto e così, per vendicarlo, andò in cerca della strega cattiva, nonostante la fanciulla avesse tentato di trattenerlo. Mentre passava per le stradine del “Codacchio”, il centro di Torremaggiore, trovò una spada che, all’apparenza, sembrava normale, ma che, in realtà, aveva poteri magici. Appena la impugnò apparvero all’improvviso, come in un sogno, i suoi genitori e si rivide con loro quando era piccolino: ciò lo fece commuovere fin quasi alle lacrime. Con gli occhi ancora lucidi continuò il suo viaggio alla ricerca della perfida strega. Arrivato all’arco di “Borrelli” trovò un enorme masso che gli bloccava la strada. Si fece coraggio, con la spada magica lo spezzò in due parti e continuò il suo cammino di ricerca. Giunto alla porta di “Uguccione” apparve un guerriero mandato dalla donna crudele. Dopo un duello all’ultimo sangue, riuscì a sconfiggerlo. Cammina cammina arrivò nei pressi della dimora della strega. Quando la trovò, inaspettatamente, accanto a lei vide una fanciulla, anch’essa rapita dalla megera. Ci fu una lotta furibonda: la strega scatenò tutte le sue magìe, ma il principe, grazie all'aiuto della spada , riuscì a sconfiggerla. Quasi per miracolo essa si trasformò in una fata buona e gentile che organizzò addirittura le nozze tra il principe e la bella fanciulla. Il matrimonio fu celebrato nella villa di Torremaggiore, in una calda giornata d'estate, sotto la frescura degli alberi, tra gli spruzzi della fontana, situata proprio all'ingresso, e il tepore del sole che faceva capolino dai rami frondosi degli alberi. Quel giorno meraviglioso rimase per sempre impresso nei loro cuori. Da allora in poi il principe e la fanciulla vissero per sempre felici e contenti. Alessandro Di Matteo

Il succo verde smeraldo

Il succo verde smeraldo

C’ERA UNA VOLTA UN PRINCIPE DI NOME RAIMONDO, INNAMORATO DI UNA GIOVANE FANCIULLA DAI

C’ERA UNA VOLTA UN PRINCIPE DI NOME RAIMONDO, INNAMORATO DI UNA GIOVANE FANCIULLA DAI GRANDI OCCHI VERDI, COME LO SMERALDO. IL SUO DESIDERIO ERA QUELLO DI POTERLE COSTRUIRE UN CASTELLO, DOVE VIVERE INSIEME FELICI PER SEMPRE. MA LA PRINCIPESSA ERA AMATA ANCHE DA UN ORCO CATTIVO CHE IMPEDIVA IN TUTTI I MODI LA COSTRUZIONE DEL MANIERO, SPERANDO DI IMPEDIRE COSI’ AI DUE GIOVANI DI VIVERE INSIEME. DI GIORNO GLI OPERAI LO COSTRUIVANO, DI NOTTE L’ORCO LO DISTRUGGEVA. IL PRINCIPE NON SAPEVA PIU’ COSA FARE , TENTAVA IN TUTTI I MODI DI REALIZZARE IL SUO SOGNO, MA LA FURIA DELL’ORCO ERA INCONTENIBILE. UN GIORNO ARRIVO’ IN PAESE UN GIOVANE MERCANTE: VENDEVA UNO STRANO LIQUIDO DI COLORE VERDE CHIARO CHE PIACQUE TANTO ALLA PRINCIPESSA. IL MERCANTE RACCONTO’CHE SI TRATTAVA DI UN PRODOTTO DELLA SUA TERRA , IL SUCCO PRELIBATO DI UN FRUTTO CHIAMATO OLIVA. LA SUA TERRA: UN POSTO MAGICO, DOVE SPLENDE SEMPRE IL SOLE E GLI UOMINI SONO FELICI. LA PRINCIPESSA RIMASE COSI’ AFFASCINATA DA QUESTO RACCONTO CHE DESIDERO’ ARDENTEMENTE DI POTERLA VISITARE. FU COSI’ CHE IL PRINCIPE DECISE DI PARTIRE CON LEI PER QUEI LUOGHI FAVOLOSI. VIAGGIARONO MESI E MESI. FINALMENTE GIUNSERO NEL PAESE DEL MERCANTE E SE NE INVAGHIRONO FOLLEMENTE. AMARONO SUBITO IL CALORE DEL SOLE, IL PROFUMO DEI FIORI EIL GUSTO PRELIBATO DEI PRODOTTI DELLA TERRA. ALLORA IL PRINCIPE DE SANGRO DECISE DI COSTRUIRE QUI IL SUO CASTELLO, LONTANO DALL’ ORCO, PER VIVERE FELICE E CONTENTO INSIEME ALLA SUA AMATA. FRANCESCO D’ETTORRES

Il manto del gatto

Il manto del gatto

C’era una volta un bel principe che viveva nel castello ducale di Torremaggiore ,

C’era una volta un bel principe che viveva nel castello ducale di Torremaggiore , un piccolo borgo costituito da Villa , Codacchio , Arco di Borrelli , Porta di Uguccione, circondato da mura difensive. Di lui, che era molto grazioso e garbato, fin da piccino, una strega provò a conquistare il suo cuore , ma dopo lunghi ed estenuanti tentativi, avendo ricevuto rifiuti su rifiuti gli fece un incantesimo. Il giovane non poteva uscire dal castello , altrimenti sarebbe diventato un gatto. Il sortilegio sarebbe svanito solo se una fanciulla lo avesse baciato prima del cambio del manto per la quarta volta. Per i felini la perdita del manto avviene due volte l’anno (in autunno e in primavera), quindi il tempo per liberarsi del maleficio era di due anni. Inizialmente il principe stava bene nel suo castello , ma col passare del tempo cresceva in lui il bisogno di uscire e fare nuove conoscenze. Un bel giorno varcò la soglia del castello, ma appena fu in strada si trasformò in un bruttissimo gatto dal pelo lungo e maculato. Cominciano così le sue passeggiate nei borghi. Con l’andare dei giorni conosce altri gatti , ma viene accolto con molta diffidenza perché nuovo del posto e anche molto brutto; tuttavia per il suo buon cuore e per la sua simpatia riesce a fare amicizia. I suoi amici gatti diventano anche suoi confidenti, a loro racconta dell’incantesimo e cerca di farsi benvolere dalle persone del borgo antico. Tra queste ce n’è una molto bella: si tratta di una fanciulla che adora giocare con i gatti e prendersi cura di loro. Intanto le stagioni passano ed è già al secondo cambio manto. Passano anche i giorni e tra le fusa e la capacità di farsi amare, entra nel cuore della fanciulla. Un giorno , mentre il principe gatto passeggiava per il Codacchio incrociò i due grossi cani della strega che lo presero in giro per la sua bruttezza e lo aggredirono prima che cambiasse il manto per la quarta volta. I suoi amici felini accorsero in suo aiuto e riuscirono a portarlo dalla fanciulla. Lei vedendolo in quelle condizioni pianse e cominciò a curarne le ferite. Col passare del tempo la fanciulla si accorge che in realtà quel gatto non è poi cosi brutto come sembra e col suo modo di fare è riuscito a conquistare tutti. Un bel giorno, dalla gioia di rivederlo in ottima forma, gli scoccò un grosso bacio proprio sul muso. Pluff! Immediatamente il gatto ridiventò un bel principe e la strega malefica morì. Guardò negli occhi la fanciulla e le chiese di sposarlo. Da quel momento vissero per sempre felici e contenti. PIERO ANGELORO

Le nostre poesie

Le nostre poesie

Il paese bello

Il paese bello

Nel mio paese bello C’è un gran castello , Da Federico II di Svevia

Nel mio paese bello C’è un gran castello , Da Federico II di Svevia fu abitato, La prima volta che lo visitai rimasi abbagliato. Nel mio paese bello C’è il monumento della Madonna della Fontana, Che si erge su una piazza Di una tale bellezza Che elimina ogni tristezza. Nel mio paese bello c’è il Codacchio con i suoi «vichi» Davvero molto antichi: È proprio il centro storico vero Alto alto come un cero. Loris Compagnone

Torremaggiore

Torremaggiore

Su una collina Sorge una cittadina: Si chiama Torremaggiore Ed ha un gran valore.

Su una collina Sorge una cittadina: Si chiama Torremaggiore Ed ha un gran valore. Rosso il pomodoro Verde l’olio Bianco il vino D’oro le spighe: Questi sono i suoi prodotti Preziosi come lingotti. Claudia Carola Coppola

Che splendore la mia Torremaggiore

Che splendore la mia Torremaggiore

Oh, quanto è bella Torremaggiore: Per me viverci è proprio un onore! Al centro

Oh, quanto è bella Torremaggiore: Per me viverci è proprio un onore! Al centro del mio paese c’è un castello, Brilla prezioso come un gioiello. C’è innanzitutto l’ arco di «Borrelli» Con i suoi abitanti davvero belli. C’è poi la Villa Comunale Dall’ aspetto principesco, come un parco reale. C’ è ancora la porta di «Uguccione» Forte e imponente come un leone. C’è infine un grande parco verde, la pineta Che per noi ragazzi è l’agognata meta. E’Torremaggiore famosa per il suo «Mirinello» , Un liquore rosso e pazzerello, Dolce e succulento Da desiderarne… «cento» . Avete visto che splendore La mia Torremaggiore? ! Alessandro Di Matteo

Pane, vino e…peranzana Il mio paese è Torremaggiore E molte persone usano il trattore.

Pane, vino e…peranzana Il mio paese è Torremaggiore E molte persone usano il trattore. Sorge maestoso su una collina: In passato suonava la sirena ogni mattina! Il patrono è San Sabino, E si produce pane, vino e… Olio di peranzana, Molto richiesto dalla Toscana. Svetta imponente un grandioso castello Sul punto più alto di questo ameno paesello! Fernando De Cesare

La sambuca

La sambuca

Il nostro castello Ha un grande cancello. Ci viveva un duca A cui piaceva

Il nostro castello Ha un grande cancello. Ci viveva un duca A cui piaceva la sambuca. Esso sorge su un colle Alto e un po’ folle. Rebecca Testa

Un grande passato

Un grande passato

Io vivo in una cittadina Davvero molto carina Si chiama Torremaggiore E vi morì

Io vivo in una cittadina Davvero molto carina Si chiama Torremaggiore E vi morì un imperatore. Il suo centro antico ha conservato Immagini e storia di un grande passato Duchi e principi Per i vicoli del Codacchio Han camminato E molti conti e contesse lo hanno popolato. A chiudere e a proteggere il piccolo borgo, C’erano mura ed archi tutt’attorno Per schivare i pericoli di giorno. Torremaggiore ha, infine, un castello «fatato» Che molti principi hanno abitato. In una delle sue stanze nacque un pargolo famoso: Raimondo de Sangro è il suo nome assai misterioso Enzo Tomaselli

Raimondello

Raimondello

Raimondello Nel mio paesino viveva un bambino Di nome Raimondello dal viso paffutello. Del

Raimondello Nel mio paesino viveva un bambino Di nome Raimondello dal viso paffutello. Del suo castello ho sentito parlare Fin quando non mi sono voluto avventurare. Esso è situato in mezzo al paese Offre a noi continue sorprese! Giada Pia Morrone

Il maniero

Il maniero

Io vivo in un paesello Dove c’ è un castello Torremaggiore l’ han chiamato

Io vivo in un paesello Dove c’ è un castello Torremaggiore l’ han chiamato Nel tempo si è sviluppato Il maniero è stato perlustrato E grandi ricchezze c’ han trovato Federico II lo ha costruito E da cemento e mattoni È costituito De Angelis Alessandro

Il monumento

Il monumento

Il castello Ducale di Torremaggiore È un monumento di grande valore: Con la sua

Il castello Ducale di Torremaggiore È un monumento di grande valore: Con la sua torre merlata e imponente Crea attorno un clima avvvolgente Una larga scalinata fatta di mattoni Porta ai magazzini e alle prigioni Con le sue mura ha protetto tutti quanti Respingendo ogni nemico in pochi istanti Rosa Costantino

Dolce sgomento

Dolce sgomento

Nel mio paesino di importanza mondiale C’è un castello altrettanto regale. Qui abitarono due

Nel mio paesino di importanza mondiale C’è un castello altrettanto regale. Qui abitarono due illustri casate Ma quella dei de Sangro fu magnate! Caratteristico è del Codacchio il frastuono con tutti i suoi vicoli avvolti da un suono! Tra tante storie leggende e miti antichi Campeggia il principe Raimondo, Conosciuto in tutto il mondo. Il nostro storico monumento Genera in tutti i visitatori… Un dolce «sgomento» Francesca Pia Cucinello

classe 1^B

classe 1^B