Storia delle dottrine politiche tra storia filosofia e

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Storia delle dottrine politiche tra storia, filosofia e scienza (politica) Pensiero politico come pensiero

Storia delle dottrine politiche tra storia, filosofia e scienza (politica) Pensiero politico come pensiero concreto (legame con il mondo (non metafisico) Critica dell’esistente Costruzione, progetto (per un ordine migliore =/ dal presente

Storia delle dottrine politiche • Pensiero che esprime interessi, progetti, finalità, aspirazioni di soggettività

Storia delle dottrine politiche • Pensiero che esprime interessi, progetti, finalità, aspirazioni di soggettività (gruppi ) ben definiti • Sfide ed esigenze(di gruppi e della storia) • Dottrine (apparati intellettuali complessi ^ insieme di concetti =strutture categoriali (scheletro teorico) • Strutture concettuali e loro storia (trama del pensiero politico): p. antico, quello cristiano, umanesimo, utopia, razionalismo, illuminismo, liberalismo, la dialettica e le grandi ideologie (nazionalismo, socialismo, cattolicesimo politico, democrazia, repubblicanesimo, totalitarismo, )

I concetti e i problemi nella storia concetti? Es. conflitto e ordine , obbedienza,

I concetti e i problemi nella storia concetti? Es. conflitto e ordine , obbedienza, autorità, critica, legittimità, potere, libertà, giustizia, governo, rappresentanza, soggetti, istituzioni. C’è una tradizione? (nella storia o nel vocabolario (pubblico, privato bene comune, Stato? Rivoluzione? • Quale paradigma? Kuhn The strucure of Scientific Revolution (62) • Non vero/falso, ma quale azione (all’interno di quale paradigma? ) • Politica che aderisce alle discontinuità dell’esperienza storica ? • Testi al di fuori del tempo? O tradizioni con traiettorie intellettuali e retorico linguistiche? • ? Problemi? : istituzione della polis, impero romano, sfida del cristianesimo, mondo feudale, scoperta dell’America, rivoluzioni, irruzione delle masse, crisi dello Stato, globalizzazione •

Il presente e la storia (delle idee) • Non è presentare la corretta teoria,

Il presente e la storia (delle idee) • Non è presentare la corretta teoria, delle azioni umane, nella convinzione che vi sia una “sola natura”. • L’etica (e la politica? ) non è una scienza, ma un’arte, non un dispositivo di verità, ma di regole e di prescrizioni. • La cause non implicano la necessità o la coercizione • Il mondo è una unità dotata di senso? E la fede nella applicabilità della scienza? • Contrapposizione tra lo Stato centralizzato e burocratico (la Persia) e il modello democratico e partecipativo (Atene)=élites e maggioranza incompetente • Democrazia= governo dei politici di professione? Machiavelli a Gramsci • Da Repubblica di Platone a l’Utopia di Moro da Marx alla scienza politica del 900 amministrazione e discussione tecnica management sociale?

La riforma di Clistene 507 -8 a. C i 500 al controllo e gestione

La riforma di Clistene 507 -8 a. C i 500 al controllo e gestione della vita pubblica • • La riforma di Clistene: La costituzione degli Ateniesi, (Aristotele) pone al centro la vita pubblica, l’attività del cittadino. La politica è intesa come organizzazione sociale, non come religione laica, analogia rispetto all’ordine cosmico Lo spazio della politica come spazio dell’eguaglianza è ricavato attraverso l’esclusione (liberi e schiavi, uomini e donne), la tutela dello spazio privato e l’arricchimento era ciò che non poteva essere la preoccupazione dell’uomo libero-- obiettivo principale: la vita associata. Dalla virtù guerriera alla virtù civile … la politica e al suo interno la Giustizia, la legge e la filosofia, la saggezza, come le modalità in grado di dare risposta alla vita associata. Democrazia diretta e non filtrata che per i Romani = una ricetta per il caos. Per i Romani la libertà era una condizione legale che consentiva di vedere garantiti i propri diritti in tribunale, . Cittadinanza = tassazione e servizio militare. Civis sine suffragio era comunque un cittadino libero, ma un cittadino libero non poteva non possedere nulla. Restrizione nelle funzioni giurisdizionali e politiche.

Democrazia? Una persona= un voto? E l’influenza delle lobbyng? , dei mezzi di comunicazione?

Democrazia? Una persona= un voto? E l’influenza delle lobbyng? , dei mezzi di comunicazione? Delle campagne dei contributi elettorali? Il denaro nel neoliberalismo? • • • Oggi le classi più abbienti hanno maggior peso politico. (anche gli ateniesi erano guidati da uomini di “buona famiglia”). Ma anche “le organizzazioni”hanno peso. Il denaro ha un grande peso, ma non basta da solo. (Rousseau e il Contratto sociale). La tendenza dei ricchi a sovvertire le istituzioni repubblicane(pensiero del XVIII e XIX sec. )e del populismo americano. Usare la forza numerica come argine al potere dei ricchi (suffragio universale) Le regole che “governano” l’economia sono intangibili? entrarvi ? Sindacato. Quale differenza tra cittadino (attivo) e consumatore? E le donne? Contrasto tra élites e massa ? (Platone: contrasto tra statista-pastore che non si aspetta di essere giudicato dalle pecore) Come un’élite protegge e conserva la fedeltà dei molti. Moderne democrazie come sistema di identificazioni. (le primarie come sistema di identificazione di chi entra a far parte delle fila contrapposte.

Libertà ? Differenza tra libertà degli antichi e dei moderni • La libertà dei

Libertà ? Differenza tra libertà degli antichi e dei moderni • La libertà dei moderni come libertà di perseguire i propri interessi, letterari, economici, religiosi • Libertà della sfera politica, piuttosto che nella sfera politica. • Democrazie popolari? (Stati comunisti) Democrazie guidate? (dittature). In queste la partecipazione è grande (ma manca la possibilità delle alternative) • Responsabilità= garanzia di governo e di uno stato di diritto • Democrazia= uguaglianza sociale? O politica? • Nulla di nuovo sotto il sole? Non esattamente!Le rivoluzioni tecnologiche ci mettono davanti a due problemi siamo molto più capaci di uccidere e più capaci di vivere più a lungo. Più capaci di produrre (con un impatto distruttivo dell’ambiente). Quale politica? Gestire i problemi? Non fare confusione tra nomi (cognomi e parole) • Ma non per de-finire, ma per continuare a porre domande , discutere con gli autori, avere il piacere di leggere.

Dalle leggi degli dei , alla forza degli eroi, alle leggi degli uomini •

Dalle leggi degli dei , alla forza degli eroi, alle leggi degli uomini • Omero e la forza e il coraggio (onore dell’eroe) e il consiglio sun buoleuo βουλή, derivato dal verbo βουλεύω) era uno degli organi principali della politica ateniese. Aveva il compito di organizzare l'Ecclesia e di controllare il lavoro dei magistrati e dei nove arconti. (saggezza) • Da Esiodo a Eschilo –la giustizia • Da Themis (ordine e regola che va dal macrocosmo al microcosmo (dagli dei agli uomini), a Dike giustizia sociale- Il colpevole non macchia più con la sua colpa l’intero ghenos, ma si assume l responsabilità individuale Da : colpa, vendetta –colpa vendetta (Eschilo e l’Orestea /Agamennone ucciso da Clitennestra, vendicato da Oreste) Le Eumenidi: un tribunale umano (guidato da Atena) , • l’Areopago è il tribunale formato da soli cittadini. Le Erinni (dee della vendetta) cedono il posto ai nomoi che spostano il conflitto all’esterno della città • la hybris tracotanza (eroi) cede il posto alla misura, alla regola, all’organizzazione.

Le leggi • Le Leggi, però sono fragili e sottoposte continuamente all’eu-nomia (il buon

Le leggi • Le Leggi, però sono fragili e sottoposte continuamente all’eu-nomia (il buon governo) Solone (638_558. c. ). • Scontro tra pensiero democratico e cultura aristocratico oligarchica: Erodoto (500 a. C. ) e il logos tripoliticos: • Otane fatore della democrazia sostiene che questa ha il nome più bello: isonomia : tutti uguali di fronte alla legge, Megabizo sostiene l’ aristocrazia, Dario, il governo di uno solo. Critica della democrazia, dove i molti, incolti, farebbero i propri interessi, ma a danno del bene. • Eschilo 525 -456(a. C. ), ne. I Persiani, fa dire alla moglie di Dario: “Quale pastore sorveglia schiavi e signoreggia l’armata? ” mentre si informa della quantità e qualità delle forze nemiche. La risposta: “di nessun uomo si dichiarano servi, di nessun uomo sudditi”: • Il bene è il sapere e il filosofo Socrate-Platone non può amare la democrazia, la massa è guardata con distacco e disprezzo: la quantità è priva di qualità. Ma la libertà poteva produrre miracoli e la sconfitta dell’invasore

isonomia e isegoria • Euripide Le Supplici, l’araldo tebano chiede: chi governa Atene, chi

isonomia e isegoria • Euripide Le Supplici, l’araldo tebano chiede: chi governa Atene, chi è il sovrano? La risposta: “E’ una città libera dove il popolo (demos) regna a turno isonomia e isegoria (uguale parola) dopo diventerà = voto • Epitaffio fatto pronunciare da Tucidide a Pericle: alleanza della costituzione (politeia) democratica: = di fronte alla legge, coinvolgimento politico di tutte le classi sociali senza che la povertà sia un fattore discriminante, ciascuno può lavorare per sé e insieme per la città, discussione pubblica non è un danno per l’agire, ma premessa per l’azione corretta.

Una democrazia non rappresentativa • La democrazia ateniese non era rappresentativa, ma i magistrati

Una democrazia non rappresentativa • La democrazia ateniese non era rappresentativa, ma i magistrati erano estratti a sorte • Ostracismo, allontanava dalla città per 10 anni qualsiasi persona sgradita • Ekklesia, assemblea di tutti i cittadini maggiorenni che si riunia 40 volte l’anno, per deliberare sulla base dell’o. d. g. preparato dalla bulé (500 membri che oltre alle funzioni istruttorie aveva funzioni di governo) • I magistrati dovevano essere orientati e delle scelte politiche, amministrative e finanziarie rendere conto (logon didonai) • Le cariche erano a rotazione e brevi nel tempo// I tecnici, invece: Lo stratega, il responsabile militare, alle finanze pubbliche, erano eletti.

Tucidide: • • • Viviamo in un sistema di governo che non invidia le

Tucidide: • • • Viviamo in un sistema di governo che non invidia le leggi dei vicini, ma anzi siamo noi d’esempio, da imitare. Amministrata non nell’interesse dei pochi ma dei molti è democrazia, e, secondo le leggi, ciascuno ha pari diritti nelle dispute private, e per quanto riguarda la considerazione dei cittadini ognuno, secondo quanto si distingue in qualche campo. nell’amministrare le faccende pubbliche non è stimato per la classe sociale da cui proviene più che per il suo valore, né d’altronde la povertà, se si è in grado di fare qualcosa di buono per la città, è d’ostacolo a causa dell’oscurità del rango. Liberamente governiamo gli interessi pubblici e anche l’ostilità reciproca nell’ambito dei contatti quotidiani, senza adirarci con il vicino se fa qualcosa per il proprio piacere, e senza infliggerci molestie certo non passibili di punizione ma comunque spiacevoli a vedersi. Mentre conviviamo in privato senza offenderci, nelle faccende pubbliche non violiamo le leggi Amiamo infatti il bello con moderazione e il sapere senza debolezza; ci serviamo della ricchezza più come occasione per agire che come vanto nei discorsi, e ammettere la povertà non è vergogna per nessuno, ma non tentare di porvi rimedio coi fatti lo è assai di più. E negli stessi cittadini troviamo la cura per i propri affari privati insieme con quelli pubblici e la capacità di non disconoscere gli interessi della città pur rivolgendosi ciascuno alle proprie imprese: infatti siamo i soli a considerare colui che non si cura affatto di queste cose non una persona tranquilla, ma un incapace; a nostra volta giudichiamo e riflettiamo con attenzione sulle situazioni, ritenendo che i ragionamenti non siano dannosi per l’azione, bensì lo sia il non prepararsi in anticipo con il ragionamento prima di intraprendere nei fatti quanto è necessario

La critica alla democrazia • Senofonte La costituzione degli ateniesi , aristocratico che vede

La critica alla democrazia • Senofonte La costituzione degli ateniesi , aristocratico che vede nella democrazia una premeditata macchinazione per portare “la canaglia” al potere con il pericolo di una guerra civile permanente /stasis) dei cattivi contro i buoni. • Dominio del popolo sulle altre città e all’interno sui migliori per assecondare l’insaziabile voracità della massa • Un modo per dare visibilità a elementi peggiori. • la democrazia, quando degenera non è riformabile, può essere solo abbattuta. • Servitù e dispotismo, tirannide (eserciz. Arbitrario e dispotico del potere) adatta a governare uomini non avvezzi a vivere liberamente//

Le leggi (universali o positive? ) il diritto (razionale/universale o utilitaristico? ) • Quale

Le leggi (universali o positive? ) il diritto (razionale/universale o utilitaristico? ) • Quale legge per la città? Antigone (Sofocle) Contro Creonte (legge positiva ) Antigone (leggi più profonde, del sangue, religiose //leggi non scritte valide per sempre) • Convenzionalità del diritto (abilità discorsiva) I Sofisti. Non la natura fonda la giustizia, ma le convenzioni. Se fosse la natura la giustizia sarebbe l’utile del più forte. Con i sofisti la politica si svincola definitivamente dal sacro e si caratterizza come il campo della direzione razionale. • Primato della ragione, ma non come valori universali o universalizzabili, ma come utilizzo strumentale della stessa (Gorgia: la legge è artificio con cui i deboli si sono protetti dalle prevaricazioni dei più forti)

La potenza e il conflitto • Eliminato il mito e gli dei la storia

La potenza e il conflitto • Eliminato il mito e gli dei la storia si caratterizza come insieme di accadimenti che hanno al proprio centro la politica (la potenza delle forme politiche e simboliche). • Inscritto nella potenza è il conflitto (categ. centrale della politica secondo Tucidide) necessità nella politica. Guerra. La condotta politica ha una logica autonoma e immanente e il diritto è strumentale. • La potenza egemone deve proseguire sulla propria strada anche a costo di diventare tirannica e ingiusta. •

Alessandro Magno (dagli Archivi dell’Accademia Apollonica) • Adesso che le guerre stanno per finire

Alessandro Magno (dagli Archivi dell’Accademia Apollonica) • Adesso che le guerre stanno per finire vi auguro di vivere in concordia come un popolo unico, per il progresso comune. Considerate il mondo come vostro paese, con leggi giuste , che danno ai migliori di governare, indipendentemente dalla loro razza. Io non divido gli uomini come fanno taluni dalle idee settarie in greci e barbari. Non mi interessa l’origine dei cittadini oppure il loro luogo di nascita. Li classifico secondo un solo criterio: la virtù. Per me ogni cattivo greco è peggiore di un barbaro, ed ogni bravo straniero è greco. Se mai avrete delle differenze non ricorrete alle armi, ma risolvetele pacificamente. Non considerate dio come governatore austero, ma come padre comune appartenente a tutti; quindi il vostro comportamento dovrà essere simile a quello di veri fratelli nella stessa famiglia. Da parte mia vi considero tutti uguali, bianchi e mori e non vorrei che foste solo semplici cittadini, ma tutti partecipanti e soci veri e propri.

Platone La politica ha un ruolo egemonico, comanda sulle altre arti e consente di

Platone La politica ha un ruolo egemonico, comanda sulle altre arti e consente di applicare bene i risultati degli altri saperi perché è guidata dalla filosofia che conosce che cosa è il bene e quindi anche il bene della città. Preliminare rispetto alla politica è la fil. Assegna anche fini e ruoli ai cittadini: Ne La Repubblica : La giustizia, virtù politica per eccellenza, (contro Trasimaco: l’utile del più forte = di qualunque gruppo sociale, anche di una banda di malfattori. Socrate chiarisce risalendo alla genesi della città: luogo di bisogni molteplici, difficilmente realizzabili da individui isolati, divisione del lavoro(produttori in essi prevale il desiderio e il bisogno); poi i custodi(passione), guerrieri, tra questi gli arconti, i migliori (ragione filosofi-re). I governanti per essere senza interessi dovranno non avere qualunque tipo di proprietà privata: mogli e figli, famiglia, possessi impedirebbero di vedere e fare il bene dell’intero, non somma delle parti, ma pubblico opposto a privato. Giustizia coincide con la garanzia con cui vengono svolti i ruoli sociali e riportati all’unità. Possesso del vero che coincide col bene (e dà felicità). La giustizia coincide con la virtù che rende possibili le altre virtù, quindi può e deve ordinare la vita di tutti: è politica.

Platone • • • I filosofi conoscono il Vero e il Bene e quindi

Platone • • • I filosofi conoscono il Vero e il Bene e quindi hanno il dovere-diritto di governare la città, (Mito della caverna): è il mito fondativo della filosofia politica occidentale: la distinzione tra apparenza e essenza. I filosofi liberano dall’ignoranza, dall’errore e dall’opinione. Funzione di governo è spingere ognuno verso il ruolo che gli è proprio e tutelare l’intero corpo sociale. Bene e verità coincidono quando la filosofia è al governo. IL Bene è uno, il male è la pluralità, il molteplice. Quando la ragione viene meno nei governanti questi cedono al desiderio e divideranno le terre e le case e se ne attribuiranno la proprietà. Così l’uomo timocratico (che cerca gli onori ) favorirà il passaggio all’oligarchia ( una costituzione del genere sceglierà le cariche pubbliche per i più facoltosi e non per i più capaci, e renderà perenne il conflitto nella città. La corsa all’arricchimento sarà parallela all’abbandono dei valori morali. All’amore del lusso e delle ricchezze seguirà la rivoluzione dei poveri che , rifiutando qualunque autorità rifiuteranno anche le leggi e la libertà diventerà licenza e il popolo, in preda a un totale asservimento e spregiudicatezza cadrà schiavo della tirannide (il tiranno= belva tra gli uomini) Nel Politico, Il governante è come il medico e il nocchiero (la politica= fare il bene //necessità) Le leggi sono il segno della fragilità dell’umano che ha bisogno di leggi affinché la sua libertà e la democrazia non degenerino in anarchia. Nel Timeo il Demiurgo struttura l’ordine del cosmo come l’ordine di una città ben ordinata

Aristotele • • • • Ideale della koinonia pienezza e complessità di rapporti: maschile

Aristotele • • • • Ideale della koinonia pienezza e complessità di rapporti: maschile femminile, famiglia, comunità, villaggio, oikos= casa attività produttiva per eccellenza ; potere paterno e altre forme di potere (padrone) Il potere ruota intorno alla sfera economica che è quella della casa e non della ricchezza. Comprende relazioni tra marito e moglie, educazione, riproduzione della vita familiare. Il potere politico è invece un comando esercitato su liberi ed eguali. (presuppone quindi la compatibilità tra potere e libertà) Il potere deve dunque garantire la proprietà privata che è dei liberi (polemica con Platone) La città (pluralità e differenza _verticale- da garantire). La famiglia e la proprietà (private); in comune l’amicizia philia (comunità) La philia : da concetto etico a concetto politico (Etica Nicomachea : essa tiene unite le città e salvaguardia la concordia // Da temere è la stasis Bisogna dare definizioni diverse di cittadino a seconda delle costituzioni alle quali ci si riferisce: nella democrazia è chi partecipa alle cariche (cittadinanza non come un a priori), ma come pratica, forma di governo: regno, aristocrazia, politia (governare in vista del bene pubblico) degenerazioni: tirannide, oligarchia, democrazia. Differenza segue quasi un’analisi sociologica : se il potere è detenuto dai poveri: democrazia , dai ricchi oligarchia Quale il criterio di legittimità? Dipende dai punti di vista: per i ricchi è la ricchezza, per i molti è il numero, per. . L’ottimo stato è quello che dura di più (non ideale del buon governo, ma la prassi) La politica è una tecnica, è pratica e pratica è anche la contemplazione (virtù etiche e virtù dianoetiche – superiori- Il modello superiore non è quello dell’uomo contemplativo “la vita pratica non si esaurisce necessariamente nelle relazioni con gli altri, né pratici sono soltanto i pensieri rivolti all’azione, pratica è ogni contemplazione compiuta”(1325 b). Ideale pratico è quello dell’autosufficienza, politico quello dell’autarchia.