Sociologia del Mercato del lavoro DOVE SI PERDONO

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Sociologia del Mercato del lavoro DOVE SI PERDONO E SI CREANO I POSTI DI

Sociologia del Mercato del lavoro DOVE SI PERDONO E SI CREANO I POSTI DI LAVORO? Maria Concetta Ambra Dipartimento di Scienze Sociali ed Economiche Sapienza Università di Roma Mariaconcetta. ambra@uniroma 1. it

Crisi e innovazione • Le crisi distruggono posti di lavoro ma ne creano anche

Crisi e innovazione • Le crisi distruggono posti di lavoro ma ne creano anche nuovi • Metà anni settanta: crisi occupazione nel settore manifatturiero e crescita occupazione nel settore dei servizi ad alta intensità di lavoro qualificato (economia dell’appropriatezza) ovvero fornitura di beni e servizi «appropriati» nel tempo e nel luogo in cui sono richiesti dal mercato • Quali vie di uscita dalla crisi del 2008 -2013? • Vanno osservate le variazioni dell’occupazione per settore economico e per livello di qualificazione

Una terziarizzazione distorta? • La crisi 2008 -2013 ha continuato ad influire sul processo

Una terziarizzazione distorta? • La crisi 2008 -2013 ha continuato ad influire sul processo di de-industrializzazione, accelerando la riduzione dell’occupazione nel settore della manifattura e nelle costruzioni. • In questi settori dove l’innovazione tecnologica permette di risparmiare lavoro è più accesa la concorrenza dei paesi emergenti dove si sono concentrati i maggiori investimenti industriali delle grandi società multinazionali. • Inoltre l’industria italiana è più esposta alla concorrenza internazionale perché è più specializzata in produzioni a bassa tecnologia e poco innovativa.

Una terziarizzazione distorta? • Al contrario aumenta l’occupazione nel settore della sanità e dei

Una terziarizzazione distorta? • Al contrario aumenta l’occupazione nel settore della sanità e dei servizi sociali e diminuisce quella nella pubblica amministrazione, anche per influenza delle politiche di austerity, tagli alla spesa pubblica e blocco del turn over. • Si riducono anche gli occupati nell’istruzione e nei servizi alle imprese. • Cresce l’occupazione nei servizi alle famiglia (lavoro domestico) e nell’assistenza alle persone anziane. • Crescono quindi le occupazioni con minori potenzialità di innovazione scientifica, tecnologica e culturale.

Confronto con la Germania • In Germania sono cresciute le occupazioni nei servizi del

Confronto con la Germania • In Germania sono cresciute le occupazioni nei servizi del terziario avanzato (servizi alle imprese, settore dell’informazione e della comunicazione e dell’istruzione). • Questo dipende dal fatto che la Germania ha investito sull’innovazione. • L'Italia invece ha accresciuto i posti disponibili in un terziario arretrato.

Una via bassa alla crescita? • Quando si esaminano i posti di lavoro è

Una via bassa alla crescita? • Quando si esaminano i posti di lavoro è importante osservare non solo i settori economici ma anche il livello di qualificazione professionale dei lavoratori. • In questo caso si valuta l’area di specializzazione, la funzione e il grado di autonomia e responsabilità nello svolgimento del lavoro. • Inizio anni 90 i paesi europei sono stati studiati in base alla qualità dell’occupazione creata. • L'Italia presentava una qualità decisamente inferiore agli altri paesi europei, per la minore percentuale di lavoratori in occupazioni intellettuali e qualificate.

Una «polarizzazione asimmetrica» ? • Dal 1995 al 2008 l’Italia recupera rispetto agli altri

Una «polarizzazione asimmetrica» ? • Dal 1995 al 2008 l’Italia recupera rispetto agli altri paesi perché aumentano gli occupati ad elevata qualificazione e nell’area del lavoro non manuale. • Dal 2004 però crescono anche le occupazioni elementari…. . Quindi? Si può parlare di una tendenza verso una polarizzazione asimmetrica? • Si ha una polarizzazione asimmetrica quando si verifica un forte aumento delle professioni qualificate accompagnato da un minore ma significativo aumento delle occupazioni manuali meno qualificate

Confronto Italia vs Germania • Secondo Reyneri (2013), [Si veda il grafico 8. 2

Confronto Italia vs Germania • Secondo Reyneri (2013), [Si veda il grafico 8. 2 a pag. 88] dal 2008 al 2012 in Italia sono cresciute le occupazioni elementari, seguite da quelle degli addetti a vendite e servizi personali e da quelle impiegatizie, mentre si sono ridotte sia quelle operaie (specializzati e qualificati) sia quelle più qualificate (dirigenti e intellettuali). • Invece in Germania dal 2010 al 2012 sono cresciute maggiormente le occupazioni qualificate seguite da quelle tecniche e dagli addetti alle vendite e ai sevizi personali e sono invece diminuite quelle degli operai qualificati e specializzati, quelle impiegatizie e quelle più elementari

Andamento 2007/2018 delle occupazioni in Italia per qualifica professionale Professione 2011 2007 2018 Qualificate

Andamento 2007/2018 delle occupazioni in Italia per qualifica professionale Professione 2011 2007 2018 Qualificate e tecniche 8. 461 8. 170 Impiegati e addetti al commercio e servizi 5. 994 7. 064 Operai e artigiani 6. 200 5. 217 Personale non qualificato 1. 991 2. 525 22. 894 23. 215 Totale (incluse Forze Armate)

Andamento occupazioni in Italia per qualifica

Andamento occupazioni in Italia per qualifica

Una via bassa alla decrescita! • In Italia non si presenta il rischio di

Una via bassa alla decrescita! • In Italia non si presenta il rischio di una «via bassa alla crescita» , ovvero di uno sviluppo economico fondato su produzioni a bassa innovazione tecnologica e ad elevata intensità di lavoro poco qualificato • …ma si è innescato il rischio di una «via bassa alla decrescita» , ovvero un percorso di contrazione dell’occupazione che penalizza in modo più accentuato le occupazioni più qualificate e invece favorisce la crescita di lavori meno qualificati (come quelli nei servizi alle famiglie)