SICUREZZA ANTINCENDIO NELLA PROGETTAZIONE DI UN ORGANISMO OSPEDALIERO

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SICUREZZA ANTINCENDIO NELLA PROGETTAZIONE DI UN ORGANISMO OSPEDALIERO 3 A PARTE TRIESTE 28 FEBBRAIO

SICUREZZA ANTINCENDIO NELLA PROGETTAZIONE DI UN ORGANISMO OSPEDALIERO 3 A PARTE TRIESTE 28 FEBBRAIO 2002 C. T. A. Alberto MAIOLO - Funzionario Tecnico del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco

LINEA GUIDA MINISTERO INTERNO INGLESE (1980) In Inghilterra prima dell’emanazione della norma che di

LINEA GUIDA MINISTERO INTERNO INGLESE (1980) In Inghilterra prima dell’emanazione della norma che di seguito analizzeremo negli aspetti salienti, ci si trovava in una situazione simile a quella in cui si trova oggi l’Italia, con stabili cioè che possedevano ben pochi requisiti di sicurezza e che male si sarebbero prestati a soddisfare requisiti stroppo restrittivi. E’ interessante allora analizzare come si è deciso di “sanare” la situazione attraverso l’emanazione di una LINEA GUIDA abbastanza flessibile.

RESISTENZA AL FUOCO

RESISTENZA AL FUOCO

* E’ possibile scendere a 30 minuti ma i percorsi devono essere ridotti o

* E’ possibile scendere a 30 minuti ma i percorsi devono essere ridotti o devono essere posti sistemi di protezione attiva ** Eccetto un vano ascensore contenuto all’interno del vano scala *** Eccetto la porta di un WC che non presenta carico d’incendio

REAZIONE AL FUOCO (N. B. : il sistema di valutazione è diverso da quello

REAZIONE AL FUOCO (N. B. : il sistema di valutazione è diverso da quello italiano) - CL. 1 Indica che devono essere seguite le norme del British standard 476 parte 7 - CL. 0 Indica che devono essere seguite le norme del Regolamento edilizio: Gruppo inorganico (mattoni, cemento, gesso, ceramica, intonaco) è accettabile in tutti i locali.

Gruppo cellulosico non trattato con ritardanti la fiamma è accettabile solo in piccole aree,

Gruppo cellulosico non trattato con ritardanti la fiamma è accettabile solo in piccole aree, al massimo di mq. 20 e comunque per non più di metà della stanza. Non è accettabile a soffitto. Gruppo cellulosico trattato con ritardanti la fiamma è accettabile per muri e soffitti di piccole dimensioni. Lana di vetro è accettabile in tutti i locali. Resine sintetiche sono accettate solo a scopo decorativo e su superfici limitate Fogli di carta (tranne le carte da muro spesse) sono accettate ovunque solo a ridosso di materiali inorganici. Carte da muro spesse sono accettabili solo in piccole aree, al massimo di mq. 20 e comunque per non più di metà della stanza. Non sono accettabili a soffitto. Il mobilio in legno può essere mantenuto solo se trattato con vernici ritardanti la fiamma.

COMPARTIMENTAZIONE La compartimentazione dell’edificio deve avvenire in modo tale da creare aree protette che

COMPARTIMENTAZIONE La compartimentazione dell’edificio deve avvenire in modo tale da creare aree protette che consentano l’esodo in orizzontale verso aree non interessate dal fuoco e situate sullo stesso piano. VIE DI ESODO I fattori che devono essere considerati nella valutazione delle vie di esodo variano da caso, pertanto i requisiti progettuali di tali percorsi devono essere considerati di volta in volta. DEGENZE Ovunque praticabile devono essere compartimentate rispetto alle restanti parti dell’edificio. La dimensione dell’area protetta deve essere limitata in modo tale che la distanza da qualunque punto dell’area protetta verso o una porta di un’area protetta adiacente o un’uscita finale verso una scala protetta non ecceda rispettivamente i m. 30 ed i m. 60.

Il numero di posti letto di un’area protetta non dovrebbe eccedere i 20, nel

Il numero di posti letto di un’area protetta non dovrebbe eccedere i 20, nel caso di terapia intensiva, ed i 40 nelle altre aree di degenza.

Esistono poi delle distanze dei percorsi di esodo diverse a seconda del rischio per

Esistono poi delle distanze dei percorsi di esodo diverse a seconda del rischio per aree non protette (ad esempio per stanze interne usate per degenza o per altre destinazioni). Nella linea guida britannica il percorso di esodo è suddiviso in tre fasi: la prima è interna ai locali, la seconda porta fino all’uscita di piano, mentre la terza porta dalla scala fino all’uscita finale (esterna all’edificio)

VIE DI ESODO Fase 1: Percorso all’interno delle stanze e delle degenze.

VIE DI ESODO Fase 1: Percorso all’interno delle stanze e delle degenze.

Ubicazione delle uscite. L’angolo tra le direzioni d’uscita deve essere maggiore di 45°.

Ubicazione delle uscite. L’angolo tra le direzioni d’uscita deve essere maggiore di 45°.

Fase 2: Percorso dalle stanze e dalle sezioni degenza fino ad una uscita su

Fase 2: Percorso dalle stanze e dalle sezioni degenza fino ad una uscita su scala. - L’esodo deve essere possibile in più di una direzione. - I corridoi e le partizioni che costituiscono un corridoio cieco devono possedere requisiti di resistenza al fuoco (compreso le porte di tutti gli ambienti, eccetto i locali igienici). - La larghezza di un corridoio principale deve essere non inferiore a m. 1, 20 - I corridoi di lunghezza superiore ai m. 30 devono essere compartimentati con pareti resistenti al fuoco.

Nella linea guida britannica le scale devono essere sempre protette. Nel caso di edifici

Nella linea guida britannica le scale devono essere sempre protette. Nel caso di edifici a due o più scale, i corridoi non possono essere lunghi più di m. 60. Nel caso di corridoi più lunghi di m. 30, si deve però suddividere il corridoio stesso in tratti lunghi non più di m. 30 attraverso l’installazione di porte a prova di fumo.

Fase 3: Percorso lungo le scale e fino ad una uscita finale. E’ consigliabile

Fase 3: Percorso lungo le scale e fino ad una uscita finale. E’ consigliabile disporre di due o più scale. La presenza di una unica scala è considerata soddisfacente solo se: - ogni piano servito non supera i mq. 200 - non ci sono più di tre piani oltre il piano terra - le degenze non sono collocate oltre il primo piano - l’accesso alla scala da qualsiasi stanza avviene tramite due porte resistenti al fuoco Larghezza delle scale: deve essere consentito l’esodo in verticale dei pazienti dalle aree protette. Va comunque considerata ai fini del dimensionamento la particolare tecnica di esodo prevista. La larghezza delle scale deve essere commisurata alla sufficiente capacità di esodo dei presenti in caso di incendio, tenendo in considerazione (cioè non computandola) che una scala potrebbe essere resa inagibile a causa dell’incendio.

Protezione delle scale: tutte le scale devono essere protette nei confronti del rischio incendio.

Protezione delle scale: tutte le scale devono essere protette nei confronti del rischio incendio. Qualora il percorso di esodo richieda di dover attraversare una scala per poterne raggiungere un’altra, per inutilizzabilità della prima, deve essere realizzato un by-pass attraverso porte intercomunicanti e resistenti al fuoco che danno su stanze adiacenti.

Nella linea guida britannica è sempre richiesta la protezione dei vani scala, indipendentemente che

Nella linea guida britannica è sempre richiesta la protezione dei vani scala, indipendentemente che appartengano alle vie di esodo. Le scale aperte infatti costituiscono, in caso di incendio, il principale veicolo di propagazione del fumo.