progettazione progettare progetto progettazione progettazione fra due poli

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progettazione • progettare, progetto, progettazione • progettazione fra due poli: – quello della razionalità,

progettazione • progettare, progetto, progettazione • progettazione fra due poli: – quello della razionalità, del prodotto, della causalità lineare, – quello dell’incertezza, del processo, della causalità circolare, • progettazione, valutazione, • un esempio.

1. progettare 2. progetto 3. progettazione

1. progettare 2. progetto 3. progettazione

Progettare La radice etimologica del termine progettare richiama il latino pro, davanti, iacere, gettare,

Progettare La radice etimologica del termine progettare richiama il latino pro, davanti, iacere, gettare, ed esprime il gettare avanti, “pro-iacere”, atto del gettare avanti. un senso oramai ampiamente condiviso di progettare: • pensare, ideare qualcosa e studiare il modo di realizzarla (Garzanti) • ideare qualcosa e studiare in rapporto alle possibilità e ai modi di attuazione (Devoto, Oli, 1987)

Progettare La definizione del progettare mette in evidenza tre dimensioni fondamentali: • Il presente:

Progettare La definizione del progettare mette in evidenza tre dimensioni fondamentali: • Il presente: ideazione • Il futuro: avvio dell’attività e relativa valutazione • Il passato: il vissuto che fa scaturire l’ideazione Le dimensioni di presente e futuro sono evidenti, meno evidente appare il legame con la dimensione del passato. “L’azione dell’ideare, e del pensare […] nasce [……] sulle informazioni di cui l’individuo dispone, che sono state acquisite in un tempo precedente attraverso strumenti diversi quali l’interazione con altri e con le cose, lo studio, l’osservazione, l’esperienza concreta, e hanno costituito il bagaglio di risorse che consentono la relazione e l’incontro con il mondo. Per fare un progetto è dunque necessario allacciarsi al bagaglio conoscitivo ed esperenziale acquisito nel passato dal singolo attore coinvolto nel progettare, e al significato che tali esperienze hanno per ciascuno. ” 2 2. W. Brandani, M. Tomisich, La progettazione educativa, Carocci, Roma, 2006

Progetto “Il progetto come ponte che si colloca nello spazio della mancanza, con lo

Progetto “Il progetto come ponte che si colloca nello spazio della mancanza, con lo scopo di eliminarla o di iniziare a diminuirla” 3 “Un progetto struttura un sistema di azioni che provocano un cambiamento” 3 “Un cambiamento che partendo da una situazione data (ciò che c’è) tende verso uno stato desiderato” 3 3. P. Cattaneo, E. Marotta, A. Tartarelli, La progettazione formativa nella scuola, La Tecnica della scuola, Catania, 2004

1 Prima di costruire un progetto occorre domandarsi: quale è il problema? problem finding

1 Prima di costruire un progetto occorre domandarsi: quale è il problema? problem finding Progetto quando è stata individuata la risposta occorre descrivere il problema (posizionamento del problema); l’attività di problem posing consiste nel concettualizzare un problema, mediante una riflessione sulla situazione problematica individuata. 2 3 Idea progettuale problem posing se il problema è ”………”, allora per affrontarlo l’idea progettuale è “…. ” P. Cattaneo, E. Marotta, A. Tartarelli, La progettazione formativa nella scuola, La Tecnica della scuola, Catania, 2004

Progetto • l’individuazione del problema porta con sé l’individuazione dei bisogni; • questi possono

Progetto • l’individuazione del problema porta con sé l’individuazione dei bisogni; • questi possono essere sottoposti a dei vincoli • nell’esplicitazione del progetto si deve tener conto delle risorse disponibili bisogni vincoli risorse P. Cattaneo, E. Marotta, A. Tartarelli, La progettazione formativa nella scuola, La Tecnica della scuola, Catania, 2004

Progetto Esempi di vincoli: 1. riferiti ai fruitori del progetto • non è possibile

Progetto Esempi di vincoli: 1. riferiti ai fruitori del progetto • non è possibile uscire dall’aula • non sono possibili rientri pomeridiani (quando non lo sono) • le attività possibili sono solo quelle scolastiche • ………………. 2. riferiti agli operatori • occorre sviluppare il progetto nell’orario di servizio 3. riferiti agli spazi, luoghi • la sala riunione può essere utilizzata solo a giorni alterni • ……………… P. Cattaneo, E. Marotta, A. Tartarelli, La progettazione formativa nella scuola, La Tecnica della scuola, Catania, 2004

Progetto Un possibile errore: • Non valutare bene il contesto e confonderlo con il

Progetto Un possibile errore: • Non valutare bene il contesto e confonderlo con il problema da risolvere Es. Uno studente rimane isolato, é scontroso, . . Analizzando si scopre che i suoi genitori sono separati, … hanno problemi economici, …… Questo è il contesto. Non si può costruire un progetto pensando di aiutare economicamente la famiglia, oppure costringere i genitori a riappacificarsi. Probabilmente occorrerà studiare un progetto per creare un ambiente adeguato affinché lo studente possa sentirsi accettato. P. Cattaneo, E. Marotta, A. Tartarelli, La progettazione formativa nella scuola, La Tecnica della scuola, Catania, 2004

Progetto Desiderio ed immaginazione 1. Si progetta perché si desidera cambiare 2. Occorre immaginare

Progetto Desiderio ed immaginazione 1. Si progetta perché si desidera cambiare 2. Occorre immaginare il cambiamento 3. A volte occorre ‘uscire dagli schemi’ • se si vuole far lavorare gli studenti in gruppo occorre pensare a sistemazioni irregolari, rumori più rumorosi, ………. • se si vuole che gli studenti imparino ad argomentare, discutere, sostenere le proprie idee occorre immaginare situazioni di dibattito anche vivaci che siano diverse dalle lezioni di tipo trasmissivo • …………. P. Cattaneo, E. Marotta, A. Tartarelli, La progettazione formativa nella scuola, La Tecnica della scuola, Catania, 2004

Progetto

Progetto

Gli obiettivi dovrebbero • fornire un’idea chiara di ciò che si intende realizzare; •

Gli obiettivi dovrebbero • fornire un’idea chiara di ciò che si intende realizzare; • essere tali da permettere di valutare il loro raggiungimento; • essere realizzabili con le risorse a disposizione del progetto; • riferirsi al contesto in cui sarà realizzato il progetto; • essere raggiunti entro un periodo di tempo prestabilito.

Gruppo di progetto 5 Progetto • un progetto può essere il frutto di un

Gruppo di progetto 5 Progetto • un progetto può essere il frutto di un lavoro individuale o di gruppo; • i criteri con i quali si formano i gruppi sono molteplici; comunque occorre essere in grado di lavorare anche con coloro che non ci siamo scelti; • andare d’accordo, avere le stesse idee, condividere un rapporto empatico*, non è prerequisito necessario per lavorare bene; • le équipe rappresentano un fatto organizzativo e le persone sono aggregate su criteri estranei alla logica del “buon rapporto”. La fatica del lavorare in gruppo viene addebitata proprio al fatto che le persone non si sono scelte; • può anche accadere di far parte di un gruppo “ideale” ma si tratta di un caso fortunato; possiamo affermare che le caratteristiche auspicate come prerequisiti dovrebbero diventare risultati ottenuti attraverso il processo di lavoro comune. *(empatia: capacità di immedesimarsi in un’altra persona, di calarsi nei suoi pensieri e stati d’animo), 5. P. Cattaneo, E. Marotta, A. Tartarelli, La progettazione formativa nella scuola, La Tecnica della scuola, Catania, 2004

Il diagramma esprime una sequenza di azioni. Si legge: Progettazione • dall’alto verso il

Il diagramma esprime una sequenza di azioni. Si legge: Progettazione • dall’alto verso il basso • da sinistra verso destra • dal basso verso l’alto progettazione problema progetto bisogni vincoli risorse problem finding ridef. obiettivi valutazione struttura risultati attesi problem posing idea progettuale, obiettivi fase 1 fase 2 fase 3 dove la singola fase n

Progettazione fase obiettivi fase contenuti tempi luoghi attività materiali metodologie risultati attesi di f.

Progettazione fase obiettivi fase contenuti tempi luoghi attività materiali metodologie risultati attesi di f.

Progettazione • obiettivi di fase: ciascuna fase è propedeutica alla successiva; • possono essere

Progettazione • obiettivi di fase: ciascuna fase è propedeutica alla successiva; • possono essere previste delle attività di ‘sostegno’, comunque occorrerebbe raggiungere gli obiettivi della fase, che concorrono al raggiungimento di quelli del progetto

Progettazione si ok? fase 1 si fase 2 no ok? fase …. no si

Progettazione si ok? fase 1 si fase 2 no ok? fase …. no si ripetiz? no percorso integrativo fase X fase Y fase. . ancora

Progettazione si si ok? fase X fase Y ok? fase …. no no si

Progettazione si si ok? fase X fase Y ok? fase …. no no si ripetiz? no percorso integrativo fase X 1 fase X 2 fase. . quindi

Progettazione modello di progettazione lineare*, basato su un’organizzazione sequenziale degli interventi dove * quello

Progettazione modello di progettazione lineare*, basato su un’organizzazione sequenziale degli interventi dove * quello appena presentato

Progettazione la vita di un progetto si concretizza: • nella realizzazione preventiva e particolareggiata*

Progettazione la vita di un progetto si concretizza: • nella realizzazione preventiva e particolareggiata* del modello del progettazione progetto • nello sviluppo delle attività previste nelle varie fasi • nel monitoraggio del progetto • nella diffusione del progetto * anche degli eventuali percorsi integrativi

Un passo in avanti Progettazione • quanto visto fino ad ora confina la progettazione

Un passo in avanti Progettazione • quanto visto fino ad ora confina la progettazione esclusivamente ad una fase precedente alla fase di attuazione del progetto • l’attuazione del progetto avviene secondo quanto programmato nella struttura (sequenza di fasi) del progetto stesso

Progettazione progetto bisogni vincoli risorse risultati attesi obiettivi struttura fase 1 fase 2 fase

Progettazione progetto bisogni vincoli risorse risultati attesi obiettivi struttura fase 1 fase 2 fase 3 fase 4 fase 5 La realizzazione di un progetto avviene attraverso lo sviluppo delle sue fasi ma

Progettazione Durante la realizzazione può rendersi necessario apportare delle modifiche si ok? fase 1

Progettazione Durante la realizzazione può rendersi necessario apportare delle modifiche si ok? fase 1 si fase 2 ok? fase …. no no si ripetiz? no ri-progettazione e esecuzione della fase si ripro gettaz? no progettazione percorso integrativo fase X fase Y fase. . ancora

Progettazione • Abbiamo riprogettato una fase ma, nello sviluppo del progetto, si può avere

Progettazione • Abbiamo riprogettato una fase ma, nello sviluppo del progetto, si può avere la necessità di progettare percorsi alternativi che ristrutturano lo sviluppo di tutto progetto.

Progettazione Durante la realizzazione è possibile apportare delle modifiche al percorso si ok? fase

Progettazione Durante la realizzazione è possibile apportare delle modifiche al percorso si ok? fase 1 si fase 2 ok? fase …. no no si ripetiz? no si ripro gettaz? ri-progettazione e esecuzione di una macro fase che sostituisce la fase 1 e la fase 2 no progettazione percorso integrativo fase X fase Y fase. . ancora

Progettazione • potendo ri-progettare durante lo svolgimento: – non esistono percorsi rigidamente predefiniti –

Progettazione • potendo ri-progettare durante lo svolgimento: – non esistono percorsi rigidamente predefiniti – esistono diversi percorsi per diversi attori e situazioni Si passa da una rigida struttura del tipo: fase 1 Fase 2 fase 3 fase 4 fase 5 Ad una più flessibile: fase 6 fase 7 fase 8

Progettazione Dove non si stabilisce una sequenza rigida delle fasi, ma esistono delle unità

Progettazione Dove non si stabilisce una sequenza rigida delle fasi, ma esistono delle unità che si combinano in vario modo per raggiungere gli obiettivi del progetto (ovvio che deve esserci una coerenza fra le varie unità)

progettazione dal testo “Cerri R, L’evento didattico, Carocci, Roma, 2008” cap. 3

progettazione dal testo “Cerri R, L’evento didattico, Carocci, Roma, 2008” cap. 3

progettazione • “la progettazione, o azione del progettare atti educativi, è sostanzialmente un’azione o

progettazione • “la progettazione, o azione del progettare atti educativi, è sostanzialmente un’azione o serie di azioni a livello virtuale, volta a preparare, a organizzare l’azione didattica propriamente detta; […] funge da guida agli atti educativi, dall’inizio fino al loro compimento. ” • “è un qualcosa in potenza che si prefigge di guidare l’azione nel migliore modo possibile fino alla conclusione. ” I virgolettati, se non diversamente indicato, sono relativi al testo “L’evento didattico”, Cerri, Carocci, Roma, 2008

 • • Progettazione fra due poli razionalità incertezza prodotto processo causalità: lineare retroattiva

• • Progettazione fra due poli razionalità incertezza prodotto processo causalità: lineare retroattiva ancora …. • progettazione-valutazione I virgolettati, se non diversamente indicato, sono relativi al testo “L’evento didattico”, Cerri, Carocci, Roma, 2008

progettazione • “ogni possibile definizione, anche generica, di progettazione, ogni sua interpretazione e reale

progettazione • “ogni possibile definizione, anche generica, di progettazione, ogni sua interpretazione e reale modalità di svolgimento si colloca entro un continuum ideale fra due estremi: ” razionalità incertezza

progettazione • • una progettazione per il versante razionalità, comporta prevedere ipotesi e prefigurazioni

progettazione • • una progettazione per il versante razionalità, comporta prevedere ipotesi e prefigurazioni di intervento tessute in un ordine razionale che si trasformano nell’impostazione di un piano preciso e articolato, che include tutti gli elementi necessari per la successiva fase esecutiva. Secondo questa impostazione la realizzazione deve essere precisa, certa, ordinata, scandita con rigida organizzazione, solo così si può raggiungere un traguardo certo, già precisamente identificato; questo dettagliato piano di intervento costituisce un manuale tecnico che guida tutto il processo esecutivo. razionalità • una progettazione sul versante incertezza si confronta con un piano del possibile ed abbandona quello della certezza verso uno scopo predeterminato; “formulare un progetto significa delineare anche in modo piuttosto vago un proposito, un desiderio, una meta difficile da mettere in pratica”. Il piano del progetto è pieno di punti interrogativi, di possibilità da verificare durante l’esecuzione dello stesso; non ingabbia, non impone, non prefigura rigidamente, ma prefigura su linee di probabilità incertezza

progettare significa anticipare mentre per il razionalista invece, per l’incerto • è tutto previsto

progettare significa anticipare mentre per il razionalista invece, per l’incerto • è tutto previsto ed esplicitato nel manuale tecnico sino ai minimi termini perché solo cosi il successo è sicuro; occorre prevedere e calcolare gli eventuali rischi, solo così si possono superare quando si incontreranno. • il riconoscere che nello sviluppo del progetto ci potrebbero essere situazioni non prevedibili nel piano prefigurato, che quindi non si saprebbe, in quanto non previste, come risolvere lasciando spazio al non saper decidere, impone “un libero protendersi in avanti, incondizionato”, aperto, però vigile ad assumere strategie alternative

In definitiva, l’estremo dell’incertezza in campo educativo (dal testo in adozione) • “aiuta a

In definitiva, l’estremo dell’incertezza in campo educativo (dal testo in adozione) • “aiuta a riconoscere i caratteri di problematicità, complessità, imprevedibilità dei fatti educativi: progettare in educazione comporta l’assunzione di responsabilità per scegliere una direzione, per impostare un’analisi, più o meno razionalizzata, più o meno flessibile, a fronte delle incertezze dell’evento educativo e in vista delle sue finalità. ”

mentre quello della razionalità • “aiuta a cogliere l’intenzionalità della progettazione in quanto processo

mentre quello della razionalità • “aiuta a cogliere l’intenzionalità della progettazione in quanto processo di acquisizione di consapevolezza: grazie alla progettazione, ogni agire educativo si concretizza; da vaga volontà di porsi un obiettivo […], esso acquista una forma, una struttura, genera un processo, semmai perfettibile, ma non sarà qualificabile come consapevole e professionale atto didattico se privo di intenzionalità, senza iniziativa in qualche modo organizzata; come una nave senza timone, come uno spettacolo senza regia. ”

sembra • che da un lato si dica che non si può progettare perché

sembra • che da un lato si dica che non si può progettare perché l’agire didattico deve riconoscere l’imprevedibilità e la complessità dei fatti educativi e, dall’altro, non si riconosca quella imprevedibilità e quella complessità e si riduca l’agire didattico ad una applicazione di qualcosa costruito rigidamente in precedenza;

invece • occorre posizionarsi su un polo che raccoglie entrambe le istanze: quella di

invece • occorre posizionarsi su un polo che raccoglie entrambe le istanze: quella di progettare i fatti educativi come consapevole e professionale atto didattico che non può essere cioè “privo di intenzionalità, senza iniziativa in qualche modo organizzata; come una nave senza timone, come uno spettacolo senza regia”, tuttavia con la forte consapevolezza dei caratteri di problematicità, complessità, imprevedibilità di quei fatti che porta ad assumere il profilo di un professionista pronto ad accogliere le istanze di variazione che si incontrano e a saper loro rispondere.

Allora, il progetto è un burattinaio che guida i suoi burattini? oppure

Allora, il progetto è un burattinaio che guida i suoi burattini? oppure

può essere interpretato da attori che hanno autonomia ma che, comunque, debbono seguire una

può essere interpretato da attori che hanno autonomia ma che, comunque, debbono seguire una sceneggiatura? oppure

può essere re-interpretato dall’attore? • l’attore non recita con una trama ed un’azione scenica

può essere re-interpretato dall’attore? • l’attore non recita con una trama ed un’azione scenica rigidamente prestabilite, • sa recitare cogliendo la situazione scenica e riconsegnando un più profondo senso di verità

una visione sistemica • Pensando al progetto (risultato della progettazione), possiamo considerarlo come risultato

una visione sistemica • Pensando al progetto (risultato della progettazione), possiamo considerarlo come risultato e/o come processo. Quindi, il continuum fra razionalità e incertezza razionalità incertezza • si trasforma in quello fra struttura e processo struttura processo

la dimensione strutturale È spostata sulla rappresentazione degli elementi e delle loro relazioni; è

la dimensione strutturale È spostata sulla rappresentazione degli elementi e delle loro relazioni; è una foto del sistema complessivo con le sue componenti in un ordine prestabilito, tutte al loro posto; è una foto e, in quanto tale, statica. progettazione problema { problema, progetto, valutazione } { problem finding, problem posing, idea progettuale} progetto { (bisogni, vincoli, risorse), idea progettuale, obiettivi, struttura, strumenti, risultati, ruoli, documentazione } struttura { insieme di fasi } { ob. fase, tempi, luoghi, materiali, contenuti, attività, modalità di lavoro, risul. fase, recupero} fase. .

la dimensione processuale • “bada ad osservare il sistema nei suoi cambiamenti, nel suo

la dimensione processuale • “bada ad osservare il sistema nei suoi cambiamenti, nel suo passare da uno stato all’altro”, nel tempo; quindi è più spostata sull’esecuzione del processo

dal punto di vista strutturale • “la progettazione ha il dovere di tenere presenti

dal punto di vista strutturale • “la progettazione ha il dovere di tenere presenti gli elementi necessari, ‘gli ingredienti’ indispensabili per ‘confezionare’ un progetto o più semplicemente, i paragrafi che una documentazione progettuale deve trattare ai fini della presentazione del progetto, della sua organizzazione, realizzazione, valutazione. • […] ogni progetto […] tenta di rispondere alle domande: – perché svolgere quel progetto? – cosa proporre agli utenti, quali attività? – in che modo, con quali strategie? – come compiere una valutazione? ”

dal punto di vista processuale • durante lo sviluppo del progetto saranno ripetute “più

dal punto di vista processuale • durante lo sviluppo del progetto saranno ripetute “più volte quelle domande per cogliere i cambiamenti di stato della struttura-progetto, tanto più se apparterranno a stili progettuali più aperti, più flessibili, più disposti a modificare le decisioni assunte, a riformulare le risposte date a inizio percorso. ”

causalità • I due estremi si iscrivono a due differenti interpretazioni di causalità razionalità

causalità • I due estremi si iscrivono a due differenti interpretazioni di causalità razionalità incertezza causalità lineare causalità circolareretroattiva

 • lineare: – enunciazione risultato; – tali nessi sono definiti prima dell’avvio del

• lineare: – enunciazione risultato; – tali nessi sono definiti prima dell’avvio del percorso didattico, difficilmente se ne discostano fino alla fine dello stesso percorso; – una volta scelti e formulati determinati obiettivi, saranno prefissati certi contenuti, azioni, modalità di lavoro, forme di valutazioni (senza revisioni in itinere); – rigida relazione fra atti di insegnamento e atti di apprendimento: necessariamente ad un atto dell’insegnante consegue un esito di apprendimento nell’alunno.

 • circolare-retroattiva – i fattori coinvolti nella progettazione sono interdipendenti, intrecciati con gli

• circolare-retroattiva – i fattori coinvolti nella progettazione sono interdipendenti, intrecciati con gli altri come concausa dell’evento didattico, parte attiva dell’apprendimento; sono fattori appartenenti: • all’ambito didattico, ma anche • alla vita privata del soggetto, alle relazioni affettive e sociali, al territorio; – gli obiettivi sono influenzati e da questi fattori e rimodellati da eventi dipendenti da questi;

ancora !!! • “la progettazione accompagna le attività didattiche nel loro svolgersi: – se

ancora !!! • “la progettazione accompagna le attività didattiche nel loro svolgersi: – se si accentua la razionalità, le interpreta come una sequenza di eventi […], come una procedura rigida, stabilita all’inizio e con scarsa se non nulla possibilità di deviare dai binari prestabiliti; [è una guida rigorosa] – se l’accento è spostato verso l’incertezza […], l’attività didattica [è interpretata] nel suo imprevedibile avvicendarsi di fasi, nei suoi avanti e indietro, nelle sue ricorsività, nel suo diramarsi in strade impreviste, fino […] a perseguire obiettivi non immaginati. ” [è una guida sensibile, flessibile]

comunque percorso anche lo stile di progettazione più razionale e rigido, prevede delle ‘crepe’

comunque percorso anche lo stile di progettazione più razionale e rigido, prevede delle ‘crepe’ nel percorso del processo per realizzare degli aggiustamenti situazione di partenza e prospettive di progettazione percorso esito finale

in definitiva • le enunciazioni iniziali assumono la dimensione di ipotesi e la progettazione

in definitiva • le enunciazioni iniziali assumono la dimensione di ipotesi e la progettazione assume la caratteristica di processo incoativo (esprime l’inizio, l’avvio dell’azione) creazioni invenzioni situazione di partenza e prospettive di progettazione percorso e. f. …………. esito finale: non mere ripetizioni o reazioni determinate

dal testo Il rapporto con le istanze di azione e valutazione: evoluzione della definizione

dal testo Il rapporto con le istanze di azione e valutazione: evoluzione della definizione di progettazione(progettazione-valutazione)

Abbiamo più volte ripetuto esistono due sviluppi per la progettazione: – uno di carattere

Abbiamo più volte ripetuto esistono due sviluppi per la progettazione: – uno di carattere razionalizzante/astratto, rispondente “a una esigenza di ordine concettuale, per scandire una sequenza; in tal caso parlare di progettazione significa concentrarsi sul momento introduttivo dedicato al pensare, al prefigurare, all’ipotizzare, all’impostare, prima dell’agire vero e proprio; – “Un secondo maggiormente dinamico, orientato alla problematicità e alla complessità; […] se è vero che ogni riflessione deve pur attribuire un ordine espositivo, un criterio di priorità alle proprie idee, altrimenti cesserebbe di svolgere la propria funzione chiarificatrice, è anche vero che fermarsi ai parametri sequenziali, come il prima e il dopo, in didattica può conferire eccessiva staticità a concetti e azioni, rischiando di ignorare o trascurare la complessità dell’atto educativo, qualificato invece come dinamico, imprevedibile, unico. ”

 • “pertanto con progettazione intendiamo si, un momento dedicato al pensare prima di

• “pertanto con progettazione intendiamo si, un momento dedicato al pensare prima di […] agire, un’anticipazione, un’azione virtuale, ma vogliamo anche introdurre un significato di progettazione più esteso e comprensivo l’intero atto educativo, dalla sua prima impostazione alla sua conclusione. ”

… dotata di forte marcatura progettualemetodologica-valutativa progettazione Un qualunque evento didattico vive di progettazione,

… dotata di forte marcatura progettualemetodologica-valutativa progettazione Un qualunque evento didattico vive di progettazione, valutazione

importante • l’agire didattico “può partire indifferentemente da qualsiasi vertice della triangolazione, in questo

importante • l’agire didattico “può partire indifferentemente da qualsiasi vertice della triangolazione, in questo caso parte dal vertice della progettazione. […]. • così la progettazione diventa fattore nonché motore di genesi, sviluppo, compimento dell’azione didattica, come pure può essere concepita quale fattore e motore di valutazione; • a loro volta, azione e valutazione rappresentano motori, fattori di genesi, sviluppo, completamento della progettazione. ”

Solo progettazione?

Solo progettazione?

Solo progettazione? • È l’agire del professionista dell’educazione “che stabilisce tutte le sue mosse

Solo progettazione? • È l’agire del professionista dell’educazione “che stabilisce tutte le sue mosse future a priori, che esaurisce l’intenzione progettuale in quella fase, generalmente iniziale, quando l’evento educativo è ancora tutto in fieri […]. In quel momento, egli decide se e che cosa farà, perché lo farà, quando lo farà. • Tale interpretazione è limitativa: può trascurare elementi derivanti dall’azione, scaturenti durante l’azione, come pure ciò che emerge dalla valutazione; • [ribadisce] l’efficacia dell’evento progettuale posto a inizio percorso, quale momento indispensabile, dichiarativo di intenti […]. ”

Progettazione e azione?

Progettazione e azione?

Progettazione e azione • La progettazione “considera nel suo definirsi anche le implicazioni dell’azione

Progettazione e azione • La progettazione “considera nel suo definirsi anche le implicazioni dell’azione didattica, cioè lascia aperture, lascia alcune zone quasi definite, o non definite, accetta una condizione di provvisorietà, considera possibilità, alternative, imprevisti; in una parola tiene conto della complessità dell’evento didattico, concependo azione e progettazione come un processo, un continuum senza risoluzione che coinvolge diverse componenti, umane e no […], diverse influenze, che possono generare strade e situazioni diverse da quelle ipotizzate in partenza [che non perdono, comunque, di valore; solo che le nuove tracce], acquistano maggiore importanza perché una volta superato un adeguato vaglio critico, diventano le vie migliori per raggiungere il soddisfacimento delle finalità educative; a differenza delle prime sono emerse cammin facendo e godono perciò di una congrua rispondenza ai fatti e ai vissuti. ”

Progettazione e azione progettazione iniziale progettazione durante l’azione ? ? ? Durante lo sviluppo

Progettazione e azione progettazione iniziale progettazione durante l’azione ? ? ? Durante lo sviluppo si possono avere deviazioni, riprogettazioni rispetto alla progettazione iniziale

Progettazione, valutazione

Progettazione, valutazione

Progettazione, valutazione • “[…] massima estensione della mentalità progettuale, che considera come oggetto di

Progettazione, valutazione • “[…] massima estensione della mentalità progettuale, che considera come oggetto di progettazione ogni elemento della triade progettazione-valutazione. ” • “Ecco la valutazione come fattore di progettazione: con i risultati che propone […], la valutazione diventa fonte di rinnovamento e di rifondazione della progettazione stessa. ” • “[…] la valutazione offre elementi di conferma o smentita verso la progettazione-ipotesi di lavoro e propone tematiche da affrontare, le modifiche da apportare, le strategie da abbandonare in un nuovo ciclo progettuale. ”

Didattica • La didattica è un complesso di saperi teoricopratici, scienza contemporaneamente autonoma e

Didattica • La didattica è un complesso di saperi teoricopratici, scienza contemporaneamente autonoma e strettamente collegata alla pedagogia, • dotata di una forte marcatura progettuale, metodologica, valutativa, • la cui consapevolezza critica, assunta quale guida dell’agire educativo, • trasforma in azione la riflessione sui processi educativi e culturali per ritornare ad essa in un circolo dove l’una continuamente rinvia all’altra.

Esempio: il tappeto delle meraviglie (progettare lo sviluppo psicomotorio) • per indicare lo sviluppo

Esempio: il tappeto delle meraviglie (progettare lo sviluppo psicomotorio) • per indicare lo sviluppo del bambino nei primi anni di vita si parla generalmente di sviluppo psicomotorio in quanto esistono – una forte relazione tra organizzazione motoria e sviluppo intellettivo e – l'ipotesi di un rapporto parallelo tra sviluppo psichico e motorio. • nello spazio di 12/14 mesi il bambino conquista la prensione e la deambulazione

 • Prensione intorno al quinto/sesto mese che poi si stabilizza nei mesi successivi

• Prensione intorno al quinto/sesto mese che poi si stabilizza nei mesi successivi (ad esempio alla prima capacità di afferrare un oggetto, si accompagnerà quella successiva di posarlo e poi, in seguito, di lanciarlo); • la deambulazione si conquista in tempi successivi: prima la capacità di stare in piedi (intorno all’ottavo/nono mese, anche se aiutati), poi dagli undici mesi in avanti il bambino (dapprima se aiutato) riesce a stare in piedi e a deambulare; G. Cappuccio, Progettare percorsi educativo-didattici al nido, edizioni junior

 • Gli schemi psicomotori della prensione e della deambulazione sono fondamentali perché sono

• Gli schemi psicomotori della prensione e della deambulazione sono fondamentali perché sono strumenti di grande importanza per la conoscenza della realtà: – la prensione permette di avvicinare a sé gli oggetti e di esplorarli; – la deambulazione permette di avvicinare se stessi agli oggetti (percorrendo lo spazio che ci separa da essi, girando loro intorno per osservarli da varie prospettive, scoprendo altri oggetti) (Guido Petter, 1992) • gli schemi della deambulazione e della prensione si combinano: il bambino riesce a camminare tenendosi afferrato alla mano dell’adulto, si mette ritto aggrappandosi a sostegni. G. Cappuccio, Progettare percorsi educativo-didattici al nido, edizioni junior

 • Gran parte dello sviluppo psicomotorio del primo anno di vita è dedicato

• Gran parte dello sviluppo psicomotorio del primo anno di vita è dedicato all’acquisizione di un controllo sui movimenti del corpo; • riuscire a controllare il proprio corpo è importante per il bambino per parecchi motivi; da una persona completamente dipendente nei movimenti, egli diventa, nel giro di pochi mesi, relativamente indipendente, capace di raggiungere da solo gli oggetti, di prendere coscienza delle distanze e del tempo necessario a percorrerle, di avvicinarsi alle persone che ama, di sottrarsi alle sensazioni spiacevoli (Oliverio Ferraris, 1996) G. Cappuccio, Progettare percorsi educativo-didattici al nido, edizioni junior

 • Il nuovo stato, oltre a renderlo meno dipendente dall’adulto, gli infonde sicurezza,

• Il nuovo stato, oltre a renderlo meno dipendente dall’adulto, gli infonde sicurezza, fattore essenziale per un sereno sviluppo psichico; • se riesce a camminare senza appoggio, egli può muoversi senza sentirsi continuamente in pericolo; e poiché il senso di fiducia è generalizzabile, lo trasferisce anche ad altri settori della sua vita. Al contrario, bambini che hanno difficoltà motorie possono mostrarsi esitanti e timorosi di fronte alle situazioni nuove e aver bisogno di essere rassicurati (Oliverio Ferraris, 1996). G. Cappuccio, Progettare percorsi educativo-didattici al nido, edizioni junior

 • Manipolando, succhiando, rigirando in bocca, osservando gli oggetti, i bambini […] fanno

• Manipolando, succhiando, rigirando in bocca, osservando gli oggetti, i bambini […] fanno scoperte importanti relative al peso, alle dimensioni, alle forme, alla consistenza, al rumore, all’odore, […] si concentrano per lungo tempo sviluppando capacità attentive; • per cogliere le qualità delle cose e i fenomeni delle realtà, per elaborare spiegazioni e fare le prime discriminazioni, i bambini si basano sui dati che provengono dai loro sensi: vista, udito, tatto, gusto, olfatto. G. Cappuccio, Progettare percorsi educativo-didattici al nido, edizioni junior

 • Partendo da questi presupposti analizziamo un percorso (Il tappeto delle meraviglie) per

• Partendo da questi presupposti analizziamo un percorso (Il tappeto delle meraviglie) per sviluppare la sensorialità e la percezione in bambini di età compresa fra gli 8 e i 12 mesi • Il modello di riferimento, per sviluppare l’esperienza Il tappeto delle meraviglie, è il cestino dei tesori di Elinor Goldschimied (1996) (http: //it. wikipedia. org/wiki/Elinor_Goldschmied ). • Il cestino dei tesori, contenente materiali diversi, adatti per essere proposti ai bambini più piccoli (dai 6/7 mesi in poi, fino alla deambulazione) del nido è presentato da Elinor Goldscmhied nel libro Persone da zero a sei anno. Crescere e lavorare nell’ambiente del nido (L’esperienza , tratta da G. Cappuccio, Progettare percorsi educativo-didattici al nido, edizioni junior, fa riferimento a bambini di questa età).

IL CESTINO DEI TESORI ELINOR GOLDSCHMIED • Rappresenta una possibilità di apprendimento per il

IL CESTINO DEI TESORI ELINOR GOLDSCHMIED • Rappresenta una possibilità di apprendimento per il bambino: • stimola la coordinazione occhio – mano – bocca [gli oggetti vengono toccati, presi, portati alla bocca, esplorati e così facendo i bambini sviluppano l’abilità di muovere le mani e di coordinarle con lo sguardo]; • offre una ricchezza di esperienze sensoriali attraverso oggetti collocati alla portata del bambino [gli oggetti vengono toccati, esplorati]; • sviluppa capacità di scoperta attenzione e concentrazione; • sviluppa la capacità di scegliere.

IL CESTINO DEI TESORI INDICAZIONI PER L’USO 1. non inferiore a 35 cm diametro

IL CESTINO DEI TESORI INDICAZIONI PER L’USO 1. non inferiore a 35 cm diametro e 10 -25 altezza, fondo piatto, senza manici, resistente, fianchi diritti; 2. bambino seduto a fianco; 3. deve essere continuamente rinnovato; 4. manutenzione e cura degli oggetti (lavarli, spolverarli);

Oggetti di uso quotidiano o rintracciabili in tutte le case • Oggetti che stimolino:

Oggetti di uso quotidiano o rintracciabili in tutte le case • Oggetti che stimolino: – TATTO: consistenza forma peso, – OLFATTO: varietà di odori, – GUSTO: ambito limitato ma possibile; i materiali offrono sapori diversi, – UDITO: squilli tintinnii scoppiettii scricchiolii, – VISTA: colore forma lunghezza lucentezza

IL CESTINO DEI TESORI OGGETTI: TIPOLOGIA OGGETTI NATURALI • pigne, conchiglie, piume, tappi sughero,

IL CESTINO DEI TESORI OGGETTI: TIPOLOGIA OGGETTI NATURALI • pigne, conchiglie, piume, tappi sughero, spugna naturale OGGETTI MATERIALI NATURALI • vari tipi di spazzolini (denti scarpe unghie ), pennelli, pennellesse, pennelli da barba (tutti in setola naturale), piccoli cestini, calzascarpe di osso, anelli di osso, …. OGGETTI IN LEGNO • cucchiai, ciotole, mollette, bucato, nacchere, sonagli, portauovo, …. . OGGETTI IN METALLO • cucchiai, chiavi, campanelli, grossi anelli tende, • scatole di latta, contenenti riso, fagioli, pezzi catena , …. OGGETTI IN PELLE TESSUTO PELO • borsellino pelle, pallina di pelliccia, tappo vasca con catena, • sacchetti di stoffa, pallina tennis, ……. CARTA CARTONE • scatole cartone, cilindri cartone varie dimensioni, carta oleata, ……. Ovviamente saranno scelti oggetti delle dovute dimensioni

Lo scopo • del cestino dei tesori è quello di fornire ai bambini una

Lo scopo • del cestino dei tesori è quello di fornire ai bambini una varietà di oggetti di uso comune pensati per stimolare il tatto, l’olfatto, l’udito, la vista, il gusto e la motricità, oggetti che vogliono contrastare la tendenza diffusa di proporre ai più piccoli oggetti, scarsamente interessanti, quasi sempre di plastica, che non soddisfano la loro curiosità.

 • Il tappeto delle meraviglie può costituire uno strumento che fornisce una ricca

• Il tappeto delle meraviglie può costituire uno strumento che fornisce una ricca varietà di oggetti comuni, scelti per stimolare tutti i sensi, garantendo una ricchezza di esperienza ai piccoli e consentendo agli stessi di limitare le frustrazioni dovute all’incapacità di raggiungere gli oggetti desiderati nello spazio circostante.

progetto L’attività mira a far conseguire i seguenti obiettivi: – obiettivi generali: • esplorare

progetto L’attività mira a far conseguire i seguenti obiettivi: – obiettivi generali: • esplorare gli oggetti presenti sul tappeto, • sviluppare le capacità sensoriali, • sviluppare la motricità delle mani; – obiettivi specifici: • identificare i vari tipi di materiali presenti sul tappeto, • discriminare gli oggetti presenti sul tappeto, • scegliere un oggetto e manipolarlo, • spostarsi da un oggetto all’altro.

Obiettivi generali • I benefici di medio e lungo termine al raggiungimento dei quali

Obiettivi generali • I benefici di medio e lungo termine al raggiungimento dei quali il progetto contribuirà; • Costituiscono la formulazione operativa dei traguardi raggiungibili e quindi adeguati all’età degli allievi (bambini); • questi obiettivi non vengono raggiunti esclusivamente tramite il (un) progetto ma anche con il contributo di altri interventi o progetti. Essi sono attinenti a diversi aspetti (della crescita). E’ importante sottolineare come il progetto non sia responsabile di raggiungere questi risultati, ma ne favorisca il raggiungimento o, meglio, provi a favorire il raggiungimento.

Obiettivi specifici • Per obiettivi specifici si intendono quegli obiettivi che tutti insieme portano

Obiettivi specifici • Per obiettivi specifici si intendono quegli obiettivi che tutti insieme portano al raggiungimento di un obiettivo generale o, in un'altra accezione, delle specificazioni più di dettaglio dell’obiettivo generale; • hanno il compito di fornire una chiara idea delle attività che saranno realizzate e dei loro risultati; • gli obiettivi specifici indicano le conoscenze, le abilità e le competenze che il progetto mira a sviluppare; • Indicano i traguardi di una sequenza didattica, si posizionano sul piano concreto di attuazione, sono descrivibili i maniera operativa con maggiore concretezza di quelli generali; sono maggiormente osservabili nelle manifestazioni esterne degli allievi (bambini)

progetto • • destinatari: bambini di 8/12 mesi modalità di sviluppo: – inizialmente i

progetto • • destinatari: bambini di 8/12 mesi modalità di sviluppo: – inizialmente i bambini vengono spinti ai vari oggetti, muovendoli, facendo rumore con essi e gioendo usandoli; in questo modo i bambini hanno modo di prendere confidenza e sperimentare gli oggetti presenti sul tappeto; – successivamente i bambini sperimentano da soli il prendere gli oggetti che desiderano, di osservarli di manipolarli, esplorarli con i loro sensi, – l’educatore in questa fase osserva, senza intervenire; – la sezione è liberata da altri oggetti/giochi che possono distrarre i bambini dall’attività proposta; – il tappeto è posto al centro della stanza con tutti gli oggetti intorno, in questo modo tutti gli oggetti possono essere raggiunti; • tempi: due volte alla settimana, per sei settimane, ogni volta per trenta minuti.

 • Valutazione: – al termine gli educatori riportano i dati delle osservazioni ed

• Valutazione: – al termine gli educatori riportano i dati delle osservazioni ed altra documentazione in report finali per poter rilevare i progressi dei bambini e le eventuali modifiche da apportare all’esperienza.

 • grazie, arrivederci

• grazie, arrivederci