ROMA 22 GIUGNO 2016 COMPORTAMENTI INDIVIDUALI AREA TEMATICA

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ROMA 22 GIUGNO 2016 COMPORTAMENTI INDIVIDUALI AREA TEMATICA 3. INNOVAZIONI E SPERIMENTAZIONI La statistica per la valutazione delle policy regionali E RELAZIONI SOCIALI IN TRASFORMAZIONE UNA SFIDA PER LA STATISTICA UFFICIALE INNOVAZIONI E SPERIMENTAZIONI 22 GIUGNO 2016 14. 30 | 16. 00 La statistica per la valutazione delle policy regionali Massimo Bianco | Regione Puglia

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ROMA 22 GIUGNO 2016 AREA TEMATICA 3. INNOVAZIONI E SPERIMENTAZIONI La statistica per la valutazione delle policy regionali La statistica a supporto delle politiche regionali Nell’ambito regionale, sino a qualche anno fa, l’impiego della statistica come supporto alla valutazione delle policy, era circoscritto soprattutto alla misurazione degli effetti delle politiche strutturali relative utilizzo dei fondi comunitari. Non mancava qualche eccezione (imputabile a norme specifiche oppure ad amministrazioni particolarmente “sensibili” al tema). 2

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ROMA 22 GIUGNO 2016 AREA TEMATICA 3. INNOVAZIONI E SPERIMENTAZIONI La statistica per la valutazione delle policy regionali Scarso utilizzo della statistica nella valutazione delle policy Quali le ragioni? üLa limitata “cultura statistica” delle amministrazioni con una conseguente difficoltà di gestione del dato; üLa considerazione del dato come vincolo e non come risorsa; üAssenza di rendicontazione all’interno della PA. 3

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ROMA 22 GIUGNO 2016 AREA TEMATICA 3. INNOVAZIONI E SPERIMENTAZIONI La statistica per la valutazione delle policy regionali Il cambiamento di rotta degli ultimi anni La scarsità di risorse, le esigenze di accountability e trasparenza, il diffondersi di modelli gestionali non autoreferenziali nelle PP. AA. spingono verso la valutazione delle politiche e soprattutto all'adozione di una gestione per obiettivi, in cui sia evidente il nesso fra risorse impiegate e risultati raggiunti nonché fra obiettivi previsti e risultati conseguiti. 4

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ROMA 22 GIUGNO 2016 AREA TEMATICA 3. INNOVAZIONI E SPERIMENTAZIONI La statistica per la valutazione delle policy regionali Il cambiamento nella PA: cosa succede? Sulla spinta di una serie di provvedimenti legislativi finalizzati ad innovare la PA, le amministrazioni pubbliche e in particolare le amministrazioni regionali si trovano a dover rendicontare verso l’esterno i risultati della propria attività. 5

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ROMA 22 GIUGNO 2016 AREA TEMATICA 3. INNOVAZIONI E SPERIMENTAZIONI La statistica per la valutazione delle policy regionali L’accountability Tali norme prevedono che le Amministrazioni Pubbliche misurino la loro performance e soprattutto diano conto dell'utilizzo delle risorse pubbliche e del grado di raggiungimento degli obiettivi prefissati. Si inizia a parlare maggiormente di indicatori, metodologie e fonti di dati (Naturalmente non basta solo una serie di norme per cambiare la PA). 6

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ROMA 22 GIUGNO 2016 AREA TEMATICA 3. INNOVAZIONI E SPERIMENTAZIONI La statistica per la valutazione delle policy regionali Gli effetti del cambiamento Cosa accade nelle pubbliche amministrazioni? ØDifficoltà nel mettere in piedi sistemi di rendicontazione delle proprie attività; Ø Parte la ricerca di dati per mettere in piedi indicatori in grado di dimostrare quanto si è bravi e/o dar conto della attività svolta. 7

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ROMA 22 GIUGNO 2016 AREA TEMATICA 3. INNOVAZIONI E SPERIMENTAZIONI La statistica per la valutazione delle policy regionali La ricerca del dato…dove trovare il dato? Øricorso a fonti amministrative interne alle stesse amministrazioni (con tutti i limiti del dato amministrativo e spesso della non oggettività dello stesso); Østatistica ufficiale (SISTAN-PSN); 8

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ROMA 22 GIUGNO 2016 AREA TEMATICA 3. INNOVAZIONI E SPERIMENTAZIONI La statistica per la valutazione delle policy regionali I nuovi fabbisogni informativi delle regioni Quali sono i dati e le informazioni di cui le regioni hanno bisogno per la programmazione e valutazione delle policy? 9

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ROMA 22 GIUGNO 2016 AREA TEMATICA 3. INNOVAZIONI E SPERIMENTAZIONI La statistica per la valutazione delle policy regionali Il D. Lgs. 27 ottobre 2009, n. 150 Attuazione della legge 4 marzo 2009, n. 15, in materia di ottimizzazione della produttività del lavoro pubblico e di efficienza e trasparenza delle pubbliche amministrazioni. Ogni amministrazione pubblica è tenuta a misurare ed a valutare la performance con riferimento all'amministrazione nel suo complesso e alle varie unità organizzative, finalizzando tale attività al miglioramento della qualità dei servizi offerti. Le amministrazioni pubbliche sviluppano, in maniera coerente con i contenuti e con il ciclo della programmazione finanziaria e del bilancio, il ciclo di gestione della performance, così articolato: … 10

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ROMA 22 GIUGNO 2016 AREA TEMATICA 3. INNOVAZIONI E SPERIMENTAZIONI La statistica per la valutazione delle policy regionali Il D. Lgs. 27 ottobre 2009, n. 150…l’articolazione del ciclo della performance a) definizione e assegnazione degli obiettivi che si intendono raggiungere, dei valori attesi di risultato e dei rispettivi indicatori; b) collegamento tra gli obiettivi e l'allocazione delle risorse; c) monitoraggio in corso di esercizio e attivazione di eventuali interventi correttivi; d) misurazione e valutazione della performance, organizzativa e individuale; e) utilizzo dei sistemi premianti, secondo criteri di valorizzazione del merito; f) rendicontazione dei risultati agli organi di indirizzo politico-amministrativo, ai vertici delle amministrazioni, nonché ai competenti organi esterni, ai cittadini, ai soggetti interessati, agli utenti e ai destinatari dei servizi. 11

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ROMA 22 GIUGNO 2016 AREA TEMATICA 3. INNOVAZIONI E SPERIMENTAZIONI La statistica per la valutazione delle policy regionali Gli obiettivi secondo il D. Lgs. 150/2009 Gli obiettivi sono: a) rilevanti e pertinenti rispetto ai bisogni della collettività, alla missione istituzionale, alle priorità politiche ed alle strategie dell'amministrazione; b) specifici e misurabili in termini concreti e chiari; c) tali da determinare un significativo miglioramento della qualità dei servizi erogati e degli interventi; e) commisurati ai valori di riferimento derivanti da standard definiti a livello nazionale e internazionale, nonché da comparazioni con amministrazioni omologhe; f) confrontabili con le tendenze della produttività dell'amministrazione con riferimento, ove possibile, almeno al triennio precedente. Il conseguimento degli obiettivi costituisce condizione per l'erogazione degli incentivi previsti dalla contrattazione integrativa. 12

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ROMA 22 GIUGNO 2016 AREA TEMATICA 3. INNOVAZIONI E SPERIMENTAZIONI La statistica per la valutazione delle policy regionali Il D. Lgs. 23 giugno 2011, n. 118 Disposizioni in materia di armonizzazione dei sistemi contabili e degli schemi di bilancio delle Regioni, degli enti locali e dei loro organismi Definisce che gli strumenti di programmazione delle regioni sono i seguenti: a) entro il 30 giugno di ciascun anno la Giunta regionale presenta al Consiglio il Documento di economia e finanza regionale (DEFR) per le conseguenti deliberazioni; b) la Nota di aggiornamento del DEFR, da presentare al Consiglio entro 30 giorni dalla presentazione della Nota di aggiornamento del DEF nazionale per le conseguenti deliberazioni e comunque non oltre la data di presentazione sul disegno di legge di bilancio; 13

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ROMA 22 GIUGNO 2016 AREA TEMATICA 3. INNOVAZIONI E SPERIMENTAZIONI La statistica per la valutazione delle policy regionali Il DEFR Il Documento di Economia e Finanza Regionale (DEFR): Ødescrive gli scenari economico-finanziari internazionali, nazionali e regionali, le politiche da adottare, gli obiettivi della manovra di bilancio regionale; Ø espone il quadro finanziario unitario regionale di tutte le risorse disponibili per il perseguimento degli obiettivi, della programmazione unitaria regionale, esplicitandone gli strumenti attuativi per il periodo di riferimento. 14

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ROMA 22 GIUGNO 2016 AREA TEMATICA 3. INNOVAZIONI E SPERIMENTAZIONI La statistica per la valutazione delle policy regionali Il DEFR: come si compone Oltre ad una prima parte contenente l’analisi di contesto dell’economia regionale e degli scenari previsivi, contiene: Ø l’analisi sulla situazione finanziaria regionale; Øla costruzione del quadro tendenziale di finanza pubblica della regione; Øla descrizione degli obiettivi strategici con particolare riferimento agli obiettivi e gli strumenti di politica regionale in campo economico, sociale e territoriale. 15

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ROMA 22 GIUGNO 2016 AREA TEMATICA 3. INNOVAZIONI E SPERIMENTAZIONI La statistica per la valutazione delle policy regionali Gli obiettivi del DEFR: le informazioni richieste DIPARTIMENTO O STRUTTURA Obiettivo strategico Descrizione obiettivo Missione Programma Azione i-esima Indicazione del Dipartimento o della struttura regionale Titolo dell'obiettivo strategico da perseguire nel triennio 2016 -2018 Descrizione esaustiva del suddetto obiettivo Dati contabili “ Assessorato di riferimento Eventuali altre strutture coinvolte Modalità di finanziamento Spesa corrente o di investimento Spesa previsionale del programma 2016 Spesa previsionale del programma 2017 Descrizione dell’ azione per il raggiungimento Spesa previsionale del programma 2018 dell'obiettivo strategico Strumenti e modalità di attuazione Risultati attesi nel triennio Risultati attesi 2016 Destinatari Indicatore Target 2016 16

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ROMA 22 GIUGNO 2016 AREA TEMATICA 3. INNOVAZIONI E SPERIMENTAZIONI La statistica per la valutazione delle policy regionali Gli effetti di tali cambiamenti Cresce la richiesta di dati territoriali disaggregati riferiti ai loro rispettivi territori e tempestivi sul contesto economico-produttivo, sul mondo del lavoro, nonché su tutte quelle variabili in grado di incidere sulle condizioni che influenzano i processi di sviluppo. Oggi le regioni legiferano ed intervengono direttamente in una serie di materie che impattano direttamente sui loro territori e sulla vita dei loro cittadini. Interessa capire qual’è l’impatto delle loro politiche! 17

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ROMA 22 GIUGNO 2016 AREA TEMATICA 3. INNOVAZIONI E SPERIMENTAZIONI La statistica per la valutazione delle policy regionali I nuovi fabbisogni statistici regionali e possibili strategie Le regioni hanno bisogno di dati nuovi ed informazioni tempestive e disaggregate territorialmente: quadri macroeconomici disaggregati che consentano loro di avere un quadro tendenziale da poter considerare nella programmazione della loro attività (scenari previsivi regionali). Ma dove reperire dati in un contesto di scarsità di risorse? 18

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ROMA 22 GIUGNO 2016 AREA TEMATICA 3. INNOVAZIONI E SPERIMENTAZIONI La statistica per la valutazione delle policy regionali Le possibili strategie: cosa fare e come Ø Da parte dell’ISTAT occorre favorire maggiormente la diffusione della cultura statistica soprattutto nei territori, attualmente caratterizzati da una diversa “sensibilità statistica”; ØUn più efficace e stretto coordinamento della funzione statistica verso le regioni, curando maggiormente le attività di condivisione ISTAT-regioni. 19

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ROMA 22 GIUGNO 2016 AREA TEMATICA 3. INNOVAZIONI E SPERIMENTAZIONI La statistica per la valutazione delle policy regionali Le possibili strategie: cosa fare e come farlo ØPuntare ancor più sull’utilizzo di fonti amministrative (Lungimiranza del D. lgs. 322/89: valorizzazione dei giacimenti informativi esistenti presso le PP. AA. ; possibilità di sviluppo della statistica non abbastanza sfruttata, in un contesto di scarsità di risorse). Lo sviluppo dell'open data, la diffusione dell‘ICT nella PA, l'articolazione territoriale del sistema statistico rappresentano degli stimoli e delle opportunità per poterlo fare. 20

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ROMA 22 GIUGNO 2016 AREA TEMATICA 3. INNOVAZIONI E SPERIMENTAZIONI La statistica per la valutazione delle policy regionali Le possibili strategie: cosa fare e come farlo ØSviluppare maggiormente l’informazione territoriale congiunturale (con più rilevazioni infra-annuali); Oggi le regioni per quanto riguarda le informazioni di tipo congiunturale possono contare su: rilevazione trimestrale sulle forze di lavoro e sulle esportazioni trimestrali regionali. 21

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ROMA 22 GIUGNO 2016 AREA TEMATICA 3. INNOVAZIONI E SPERIMENTAZIONI La statistica per la valutazione delle policy regionali Le possibili strategie: cosa fare e come Øintegrare maggiormente all'interno del sistema SISTAN-PSN gli enti pubblici detentori di fonti amministrative e di sistemi informativi al fine della garanzia del dato. 22

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ROMA 22 GIUGNO 2016 AREA TEMATICA 3. INNOVAZIONI E SPERIMENTAZIONI La statistica per la valutazione delle policy regionali L’utilità sociale della statistica Queste in estrema sintesi alcuni spunti da cui può trarre vantaggio l’intera statistica pubblica a beneficio soprattutto dei policy makers ma che accrescono il grado di consapevolezza dei cittadini nei confronti di chi li governa e di trasparenza dell’impiego delle risorse pubbliche (“concezione democratica della statistica ufficiale”). 23

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ROMA 22 GIUGNO 2016 AREA TEMATICA 3. INNOVAZIONI E SPERIMENTAZIONI La statistica per la valutazione delle policy regionali Grazie per l’attenzione m. bianco@regione. puglia. it 24