Le letterature romanze e la letteratura religiosa Lezioni

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Le letterature romanze e la letteratura religiosa Lezioni per il Master 1. 2017/2018 Prof.

Le letterature romanze e la letteratura religiosa Lezioni per il Master 1. 2017/2018 Prof. essa Triki Sandra Sabrina

L’uso scritto del volgare • Il passaggio importante dall’uso • questa finalità impone quindi

L’uso scritto del volgare • Il passaggio importante dall’uso • questa finalità impone quindi la parlato all’uso scritto del selezione del lessico, scegliendo volgare procede in due direzioni parole solenni (fuori dall’uso diverse e successive una all’altra: comune) comunque termini -testi con una finalità pratica lontani da ambiti semantici (testamenti, libri contabili…) popolari, quotidiani o volgari • solo successivamente assurge la ‘dignità’ della finalità letteraria.

Finalità letteraria • Si fa allora sempre più presente il bisogno di fissare la

Finalità letteraria • Si fa allora sempre più presente il bisogno di fissare la lingua in una regola per sottrarre il volgare alla flessibilità tipica di tutti gli idiomi orali. Si trattò, com’è evidente, di un’operazione culturale e linguistica complessa, portata avanti, ovviamente, da uomini di vasta cultura, da intellettuali padroni tanto del latino quanto del volgare, capaci di costruire morfo-sintatticamente la nuova lingua letteraria e di selezionarne un lessico

Lingua d’oil e lingua d’oc • La lingua d'oil discende dal Medioevo e prende

Lingua d’oil e lingua d’oc • La lingua d'oil discende dal Medioevo e prende spunto dall'originario ceppo linguistico gallo-romano. Si tratta del dialetto dal quale deriva l'attuale lingua francese, come per il dialetto fiorentino per l'italiano. Inoltre, la lingua d'oil era la lingua ufficiale nell'antica Gallia. Essa è nata in opposizione all'altra lingua, la lingua d'oc • La lingua d'oc, viene parlata in un grande territorio racchiuso sotto il nome di Occitania. Questa zona comprende il Sud della Francia, la porzione spagnola di Val D'Aran situata in Catalogna, il Principato di Monaco e le valli Occitane in Italia. Inoltre, la lingua d'oc viene parlata anche in altre zone del nostro Paese, come ad esempio in Calabria e nella località di Guardia Piemontese.

Trovatori nella tradizione provenzale La prima lingua a essere sperimentata nella produzione poetica fu

Trovatori nella tradizione provenzale La prima lingua a essere sperimentata nella produzione poetica fu il volgare della Francia meridionale, il provenzale (chiamato anche lingua d’oc, la parola òc deriva dal latino hoc) presente nelle corti e utilizzato dai cosiddetti “trovatori” (da trobar = comporre) per la composizione in versi e in prosa, tra la fine dell’XI e la fine del XIII secolo

L’amor cortese • In questa fase, i testi poetici erano accompagnati dalla musica (composta

L’amor cortese • In questa fase, i testi poetici erano accompagnati dalla musica (composta anch’essa dai medesimi poeti di corte), suonata di solito su strumenti a corda. Il tema centrale è l’amor cortese (perché, appunto, nato nella corte), o fin’amor, inteso come forma di elevazione spirituale del poeta che, attraverso l’esperienza di questo sentimento nei confronti di una donna talvolta inesistente, sempre idealizzata, innalza il suo spirito. Nei confronti della donna amata, il poeta/cantore ha un atteggiamento reverenziale, di adorazione, di lode, di amore silenzioso, di “servitù d’amore”, insomma.

La cultura cortigiana è basata sulla cavalleria, che soggiace a un codice rigido, pertanto

La cultura cortigiana è basata sulla cavalleria, che soggiace a un codice rigido, pertanto il patto di devozione che lega il poeta alla donna amata è completamente assimilabile al patto d’onore che lega il cavaliere al suo signore. Parimenti, il poeta si aspetta una ricompensa al suo amorevole servizio: lo sguardo della domina, della signora del suo cuore. • La forma metrica più usata è la canzone, caratterizzata da un complesso schema, in parte ripreso successivamente nella produzione di Petrarca. Dal punto di vista stilistico, la produzione dei trovatori prende essenzialmente due strade: quella del trobar clus (comporre chiuso, difficile, complesso) e quella del trobar leu (comporre leggero, giocoso, facile).

La produzione in lingua d’oil • Nel periodo immediatamente successivo, nel nord della Francia,

La produzione in lingua d’oil • Nel periodo immediatamente successivo, nel nord della Francia, in un volgare diverso, la cosiddetta lingua d’oil, si diffondono altri tipi di componimenti, che consistono soprattutto in canzoni di gesta e romanzi cavallereschi. Hanno come oggetto essenzialmente le avventure dei cavalieri, impegnati nella difesa del loro signore e della fede cristiana. Tra tutti, il testo in assoluto più famoso è la Chanson de Roland, del XII secolo • Le canzoni di gesta formano il cosiddetto ciclo carolingio, a fianco al quale si pone il ciclo bretone, che ha come oggetto essenzialmente le gesta avventurose, magiche e amorose di re Artù e dei cavalieri della tavola rotonda.

Anche a questo genere attingerà la letteratura rinascimentale italiana, soprattutto con autori come Boiardo,

Anche a questo genere attingerà la letteratura rinascimentale italiana, soprattutto con autori come Boiardo, Ariosto e Tasso, alcuni dei quali giungeranno alla mescolanza dei due cicli, innovando sensibilmente l’antica tradizione francese.

LA LETTERATURA RELIGIOSA Giotto, la predica agli uccelli , 1297 -1300, affresco della basilica

LA LETTERATURA RELIGIOSA Giotto, la predica agli uccelli , 1297 -1300, affresco della basilica superiore di Assisi

FRANCESCANI E DOMENICANI • Tra XIII e XIV secolo, nell’Italia centrale si sviluppa una

FRANCESCANI E DOMENICANI • Tra XIII e XIV secolo, nell’Italia centrale si sviluppa una letteratura in volgare di argomento religioso; si tratta di una nuova concezione religiosa • La Chiesa aveva diffuso per secoli l’idea di un Dio terribile e vendicatore, il cui giudizio eterno, inizialmente atteso per l’anno Mille, suscitava terrore. La novità della visione religiosa dei secoli successivi all’XI nasce dall’esigenza di rinnovare una Chiesa in cui i fedeli piano non si riconoscono più; • i nuovi ordini: francescano (fondato da Francesco d’Assisi, l’ordine dei cosiddetti frati minori) e domenicano (fondato da san Domenico, i cosiddetti predicatori) rinnovano profondamente la Chiesa.

 • Francesco invita i suoi fraticelli a lavorare, pregare, vivere, fianco a fianco

• Francesco invita i suoi fraticelli a lavorare, pregare, vivere, fianco a fianco con i più poveri, mettendosi al servizio dei propri fratelli con umiltà. E per essere a contatto con i fedeli più poveri si rendeva necessario un linguaggio che fosse comprensibile per tutti, un linguaggio nuovo rispetto al latino liturgico. • Ecco, quindi, svilupparsi la letteratura religiosa, consapevole scelta del volgare con finalità letteraria, che prende spesso la forma della lauda, una sorta di preghiera di lode a Dio o ai santi, da pronunciare in solitudine ma più spesso in modo corale

Il cantico di Frate sole o cantico delle creature • Laudato si’ mi’ Signore

Il cantico di Frate sole o cantico delle creature • Laudato si’ mi’ Signore per frate focu, • Altissimu, onnipotente, bon Signore. • per lo quale ennallumini la nocte, • tue so’ le laude la gloria e l’honore et onne benedictione. • ed ello è bello et iocundo et robustoso et forte. 4 • Ad te solo, Altissimu, se konfano. • Laudato si’ mi’ Signore per sora nostra matre terra, • et nullu homo ène dignu te mentovare. • la quale ne sustenta et governa, • Laudato sie mi’ Signore cum tucte le tue creature, • et produce diversi fructi con coloriti flori et herba. • spetialmente messor lo frate sole, • lo qual è iorno et allumini noi per lui. • Et ellu è bellu e radiante cum grande splendore: • de te, Altissimo, porta significatione. • Laudato si’ mi’ Signore per quelli ke perdonano per lo tuo amore • et sostengo infirmitate et tribulatione. • Beati quelli ke ‘l sosterrano in pace, • Laudato si’ mi’ Signore per sora luna e le stelle, • ka da te, Altissimo, sirano incoronati. • in celu l’ai formate clarite et pretiose et belle. • Laudato si’ mi’ Signore per sora nostra morte corporale, • Laudato si’ mi’ Signore per frate vento • da la quale nullu homo vivente pò skappare. • et per aere et nubilo et sereno et onne tempo, • Guai acquelli ke morranno ne le peccata mortali, • per lo quale a le tue creature dai sustentamento. • Laudato si’ mi’ Signore per sor’ aqua, • la quale è multo utile et humile et pretiosa et casta. • beati quelli ke trovarà ne le tue santissime voluntati, • ka la morte secunda nol farrà male. • Laudate et benedicete mi’ Signore et rengratiate • et serviateli cum grande humilitate.

È il testo poetico più antico della letteratura italiana di cui si conosca l'autore

È il testo poetico più antico della letteratura italiana di cui si conosca l'autore • Il Cantico è strutturato come una lode a Dio per la bellezza del creato, e mescola elementi della tradizione dell’Antico Testamento con espressioni linguistiche tipiche del volgare popolare del tempo. • Il discorso poetico passa così dalla lode iniziale a Dio alle bellezze del creato (secondo la sequenza dei vv. 5 -22: sole, luna, vento, acqua, fuoco, terra), fino alla celebrazione della morte (v. 27 • Si possono citare i frequentissimi latinismi (“laude”, v. 2; “mentovare”, v. 4; “tucte”, v. 5; “spetialmente”, v. 6; “significatione”, v. 9; “clarite er pretiose”, v. 11; “aere”, v. 13; “infirmitate”, v. 24; “tue sanctissime voluntati”, v. 30) • Ma ciò che costituisce la novità e il valore letterario del Cantico è la scelta deliberata di Francesco di utilizzare il volgare dell’area umbra, secondo una finalità ben precisa: celebrare Dio e la Natura con la lingua più “naturale” e spontanea di ogni uomo, come se il canto di lode coinvolgesse allo stesso modo tutte gli uomini e tutte le creature.

La prosa del Duecento

La prosa del Duecento

Resoconto di viaggio • • Nel XIII secolo, i comuni dell’Italia centro settentrionale rappresentano

Resoconto di viaggio • • Nel XIII secolo, i comuni dell’Italia centro settentrionale rappresentano i nuovi centri della vita sociale ed economica. La cultura feudale viveva una dimensione statica e immutabile sia dello spazio sia del tempo. Tranne i pellegrinaggi e le esigenze militari, niente portava il feudatario a spostarsi dal suo feudo, il monaco dal suo monastero, il servo dal luogo dove era nato. Al contrario, nella realtà urbana e mercantile il viaggio è fonte di ricchezza, per l’estendersi delle possibilità di scambi, e lo spazio acquista una dimensione precisa, misurabile ed esplorabile: è la dimensione entro cui si muovono realtà diverse che possono essere fonte di arricchimento non solo materiale. • In tal senso, il resoconto di viaggio (il testo più significativo è il Milione di Marco Polo) assume un ruolo molto importante: da un lato è un testo utile, quindi richiesto dal mercato, come fonte di informazione, dall’altro è il prodotto di un diverso modo di guardare la realtà, esaminata e interpretata in se stessa, con gli occhi di un osservatore che svolge un ruolo attivo nel documentare e valutare ciò che vede.

Cronaca e Novella • Tra XIII e XIV secolo, anche la dimensione • Novella

Cronaca e Novella • Tra XIII e XIV secolo, anche la dimensione • Novella • Per quanto riguarda la narrazione vera e propria, i primi temporale assume una prospettiva esempi in volgare compaiono intorno alla prima metà del diversa. Nel mondo rurale del feudo, il Duecento e creano i presupposti per la nascita di uno dei tempo coincide con i cicli immutabili della generi tra i più fortunati e longevi: la novella. Si possono individuare due linee di sviluppo. La prima s’ispira soprattutto Nel mondo mercantile, invece, il tempo è all’aneddotica degli exempla, dei fabliaux, della tradizione un elemento fondamentale per misurare i popolare orale ed è caratterizzata dalla narrazione variegata valori della produzione; nella realtà di motti di spirito, beffe, fatti curiosi e dall’intenzione morale comunale, è la dimensione entro cui si e didascalica, anche se si tratta di una morale sempre meno muovono le relazioni sociali e politiche, religiosa e sempre più pratica. Alla seconda linea di sviluppo appartengono narrazioni più ampie e complesse che si rifanno inserite all’interno di un corso di eventi alla novellistica araba e orientale, alla letteratura riconducibili all’agire umano, e non cavalleresca, al romanzo ellenistico, alla storiografia, con una provvidenziale, quindi controllabili e più spiccata vocazione per il puro intrattenimento. Spetterà a conoscibili. Questa esigenza fa rifiorire il Boccaccio, un secolo più tardi, il compito di codificare il genere della novella, fondendo insieme queste due linee nel genere della cronaca, già presente nel Decameron. Come per la cronaca e la relazione di viaggio, mondo greco e latino, che ora assume la per questo tipo di produzione gli elementi di funzione di memoria degli eventi essenziali anche permanenza e quelli di mutazione, rispetto ai numerosi di cui il cronachista è testimone. modelli cui attinge, rispondono perfettamente alle esigenze della nuova classe emergente cittadina.