La partizione della Critica della ragion pura Kant

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La partizione della Critica della ragion pura Kant porta la ragione di fronte al

La partizione della Critica della ragion pura Kant porta la ragione di fronte al «tribunale» della ragione stessa, dove la ragione appare come giudice e giudicato al tempo stesso Dottrina degli elementi Dottrina del metodo Mette in luce, isolandole, le forme a-priori e si divide in Chiarisce l’uso degli elementi, ovvero il metodo della conoscenza Estetica (da Aisthesis= sensazione) trascendentale* studia la sensibilità e le sue forme a-priori (spazio, su cui si fonda la geometria e tempo, su cui si fonda l’aritmetica) Logica trascendentale* Studia il pensiero discorsivo e si divide in Analitica (o logica della verità) studia l’intelletto e le sue forme a-priori (le categorie, su cui si fonda la Fisica) Dialettica (o logica dell’apparenza) studia la ragione e le sue forme a-priori (le idee, su cui si fonda la Metafisica) «Chiamo trascendentale ogni conoscenza che si occupi, in generale, non tanto di oggetti quanto del nostro modo di conoscere gli oggetti, nella misura in cui questo deve essere possibile a-priori»

Caratteristiche del criticismo kantiano Il criticismo o la filosofia trascendentale è → la scienza

Caratteristiche del criticismo kantiano Il criticismo o la filosofia trascendentale è → la scienza che indaga il nostro modo di conoscere i fenomeni, il sistema filosofico che si occupa della valutazione critica dei principi che strutturano e sovrintendono il processo di conoscenza. Secondo la definizione kantiana trascendentale è →ogni conoscenza che si occupa del nostro modo di conoscenza degli oggetti, delle condizioni universali soggettive di possibilità del sapere.

 • Kant comincia con il prendere in esame i caratteri della conoscenza scientifica,

• Kant comincia con il prendere in esame i caratteri della conoscenza scientifica, modello di sapere rigoroso. • La scienza consta (principalmente) di giudizi (proposizioni) che hanno due caratteristiche: – sono universali e necessari; – sono accrescitivi del sapere (“fecondi”).

 • Kant distingue due tipi di giudizio: – analitico: il predicato è contenuto

• Kant distingue due tipi di giudizio: – analitico: il predicato è contenuto nel soggetto e può ricavarsi per analisi da esso: “ogni corpo è esteso” (l’estensione è compresa nel concetto di corpo). – sintetico: il predicato non è implicito nel soggetto, ma vi aggiunge qualcosa di nuovo: “qualche corpo è pesante” (gli antichi pensavano che esistessero anche corpi leggeri).

I giudizi scientifici sono analitici? I giudizi analitici – sono formulabili a priori, cioè

I giudizi scientifici sono analitici? I giudizi analitici – sono formulabili a priori, cioè senza consultare l’esperienza; – quindi sono universali e necessari. – Però non aumentano il sapere, lo esplicitano. • Perciò non sono quelli scientifici (la scienza ne fa uso ma non progredisce grazie ad essi).

I giudizi scientifici sono sintetici? • I giudizi sintetici – sono fecondi (il predicato

I giudizi scientifici sono sintetici? • I giudizi sintetici – sono fecondi (il predicato esprime una conoscenza nuova rispetto al soggetto) – però se sono a posteriori (come, ad es. : “alcuni corpi sono pesanti”) – non sono universali e necessari (non posso ricavare nulla di necessario dall'esperienza). • Perciò non sono quelli scientifici.

Sintetici a priori • I giudizi scientifici dovranno essere: – sintetici e quindi fecondi;

Sintetici a priori • I giudizi scientifici dovranno essere: – sintetici e quindi fecondi; – ma a priori e quindi universali e necessari. • Tali sono, secondo Kant, – quelli matematici (“ 7 + 5 = 12”); – geometrici: (“la retta è la distanza più breve tra due punti”); – fisici: (“la massa è costante attraverso tutte le trasformazioni”)

Il fondamento • I giudizi analitici si basano sui principi logici di identità e

Il fondamento • I giudizi analitici si basano sui principi logici di identità e di non contraddizione. • I giudizi sintetici a posteriori derivano la loro validità dall’esperienza. • I giudizi sintetici a priori non si basano sui principi della deduzione, né sull’esperienza: su cosa si fondano?

Copernico e Kant • Come Copernico cercò di spiegare i movimenti celesti affermando che

Copernico e Kant • Come Copernico cercò di spiegare i movimenti celesti affermando che non era il sole a ruotare attorno alla terra, ma la terra attorno al sole, • così Kant propone di spiegare la conoscenza affermando che non è il soggetto che deve adattarsi all’oggetto ma è l’oggetto che si adatta al soggetto conoscente, alle leggi che esso vi pone.

Quando Galilei fece rotolare le sue sfere su di un piano inclinato, con un

Quando Galilei fece rotolare le sue sfere su di un piano inclinato, con un peso scelto da lui stesso, e Torricelli fece sopportare all’aria un peso, che egli stesso sapeva di già uguale a quello di una colonna d’acqua conosciuta […] fu una rivelazione luminosa per tutti gli investigatori della natura. Essi compresero che la ragione vede solo ciò che lei stessa produce secondo il proprio disegno, e che […] deve essa […]costringere la natura a rispondere alle sue domande; e non lasciarsi guidare da lei, per dir così, colle redini; perché altrimenti le nostre osservazioni, fatte a caso e senza un disegno prestabilito, non metterebbero capo a una legge necessaria, che pure la ragione cerca e di cui ha bisogno. È necessario dunque che la ragione si presenti alla natura avendo in una mano i princìpi, secondo i quali soltanto è possibile che fenomeni concordanti abbiano valore di legge, e nell’altra l’esperimento, che essa ha immaginato secondo questi princìpi: per venire, bensì, istruita da lei, ma non in qualità di scolaro che stia a sentire tutto ciò che piaccia al maestro, bensì di giudice, che costringa i testimoni a rispondere alle domande