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ISTITUTO SUPERIORE SCIENZE RELIGIOSE ALL’APOLLINARE Fede, religiosità e media Andate in tutto il mondo

ISTITUTO SUPERIORE SCIENZE RELIGIOSE ALL’APOLLINARE Fede, religiosità e media Andate in tutto il mondo e predicate il Vangelo (Mc 16, 15) ELABORATO DI GAMBACORTA PAOLA N. MATRICOLA 50/20313/BSS

IL PANORAMA DELLA COMUNICAZIONE � L’uomo per sua natura è un essere comunicante, immerso

IL PANORAMA DELLA COMUNICAZIONE � L’uomo per sua natura è un essere comunicante, immerso in un flusso continuo di relazioni interpersonali. � La comunicazione ha la capacità di creare ponti, di favorire l’incontro e l’inclusione, e rendere più ricca la società creando nuovi modelli di comunicazione che toccano anche la Chiesa. � Non è possibile parlare di pastorale oggi senza riflettere sulla comunicazione digitale. � La sfida della pastorale è quella di vivere le parole, la comunicazione, la verità di sempre, in tutti gli ambiti di relazione costruiti dai media digitali, con un linguaggio che ne faccia cogliere la novità.

� Pier Cesare Rivoltella, fondatore e direttore del Centro di Ricerche sull’Educazione ai Media,

� Pier Cesare Rivoltella, fondatore e direttore del Centro di Ricerche sull’Educazione ai Media, all’Informazione e alla Tecnologia presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, riguardo la comunicazione educativa, individua quattro dimensioni. � Queste dimensioni aiutano a riassumere la storia dell’educazione, individuano e permettono di incasellare delle buone prassi capaci di produrre strumenti e proposte che promuovono una “pastorale dell’incontro”. � L’idea è quella di individuare all’interno delle attuali comunità frastagliate, iniziative che aiutano ad uscire dalla logica dell’isolamento e fare rete, così da creare legami e garantire vicinanza e prossimità.

Le quattro dimensioni 1. la dimensione informativa 2. la dimensione relazionale 3. la dimensione

Le quattro dimensioni 1. la dimensione informativa 2. la dimensione relazionale 3. la dimensione esplorativa 4. la dimensione partecipativa

1. La dimensione informativa � Comunicare indica rendere noto, informare qualcuno di qualcosa, ricevere

1. La dimensione informativa � Comunicare indica rendere noto, informare qualcuno di qualcosa, ricevere e trasmettere contenuti. � Nell’ambito specifico della religione, comunicare vuol dire rispondere a un progetto che ha origine in Dio, trasmettere contenuti di verità rivelata. � Sebbene questo processo sia dono di Dio necessita di linguaggi umani per raggiungere il destinatario e sprigionare la sua potenza creatrice e rigenerativa.

� Questa prima dimensione che riguarda l’informazione ha come obiettivo la trasmissione e lo

� Questa prima dimensione che riguarda l’informazione ha come obiettivo la trasmissione e lo scambio. � Questi aspetti sono rintracciabili nell’esperimento della diocesi Padova, diretta da don Marco Sanavio col nome di: “Un attimo di pace”. � Questa buona pratica cura l’aspetto teologico, rende accessibile a tutti le riflessioni e mira a voler ripensare l’uso dei gruppi Whats. App e dei canali Telegram, dove è possibile prendere visione di messaggi multimodali (immagini, testi e audio) che accompagnano la riflessione. � Offre anche particolari “Attimi di pace” con la possibilità di fare esperienze concrete sul territorio con mostre artistiche guidate, l’ascolto di concerti e proiezioni.

2. La dimensione relazionale � Attraverso incontri interpersonali la vita ci offre molte occasioni

2. La dimensione relazionale � Attraverso incontri interpersonali la vita ci offre molte occasioni per relazionarci. � Per comunicare nel modo migliore, possiamo rivolgere lo sguardo a Gesù. � Gesù «nel comunicarsi manifesta sempre rispetto per coloro che ascoltano, insegna la comprensione della loro situazione e dei loro bisogni, spinge alla compassione per la loro sofferenza e alla risoluta determinazione nel dire loro quello che hanno bisogno di sentire, senza inganno e manipolazione» . � Con l’incarnazione Dio e l’uomo sono in comunicazione diretta e abitano le stesse coordinate spazio-temporali. � La Trinità è dialogo e esistenza relazionale che include l’alterità, modello per riconoscere la comunione nella diversità.

� Questa seconda dimensione relazionale, si trova ben espressa nell’esperienza: “Cresciuti in oratorio” promossa

� Questa seconda dimensione relazionale, si trova ben espressa nell’esperienza: “Cresciuti in oratorio” promossa da FOM e ODL � In una piattaforma visibile a tutti, chiunque ha esperienze di crescita e di vita di fede, può condividere video musicali, video di racconti, articoli per testimoniare come l’oratorio ha segnato il proprio percorso di vita. � Tra i testimonial di questo progetto che unisce giovani e adulti: Giacomo � Giacomo Poretti attesta che l’oratorio è stato il luogo del suo esordio in teatro e ha chiesto ai ragazzi di raccontare con parole, immagini e video le esperienze speciali vissute all’oratorio. Il video è stato poi presentato a Venezia nei giorni della 74 mostra Internazionale dell’arte cinematografica. � Il musicista Davide Van de Sfroos, attraverso questa iniziativa, invita le band degli oratori a inviargli il video di una loro canzone. Il cantante stesso seleziona i tre gruppi vincitori del laboratorio musicale, che si esibiranno come apripista al suo concerto a San Siro. Poretti.

3. La dimensione esplorativa � La comunicazione oggi ha assunto una diversa presenza e

3. La dimensione esplorativa � La comunicazione oggi ha assunto una diversa presenza e importanza perché intreccia la vita personale e sociale. � La terza dimensione definita esplorativa si propone di ripensare e rendere attuali i propri talenti, guardando all’espressività che caratterizza la famiglia umana e lo stile di vita delle persone che oggi vivono in un contesto perennemente “connesso”. � Ci dice Benedetto XVI che i media sono diventati un paradigma imprescindibile nell’attuale società, tanto che ormai è quasi impossibile immaginare l’esistenza dell’uomo senza di essi. � La Chiesa per rimanere fedele al suo mandato deve abbracciare la cultura e la comunicazione digitale che gli uomini abitano.

� La terza dimensione ci spinge a indagare e scoprire tutti gli aspetti della

� La terza dimensione ci spinge a indagare e scoprire tutti gli aspetti della ricca esperienza intorno a noi. Questo nella prassi è l’esperienza che muove l’idea paolina di “Cantalavita” � Si tratta di un sito dove si vive uno spazio cattolico on line molto ricco di contenuti e proposte. Il percorso multimodale offre: Vangelo della domenica, con una riflessione e una preghiera per viverlo, correlato da immagini significative, video-catechesi e proposte di adorazione da utilizzare nei diversi gruppi. � C’è anche una seconda pagina, a cura di Suor Mariangela Tassielli: “Giovani & Vangelo” rivolta ai giovani, dove prevalgono spot, frasi brevi, vicine alle logiche comunicative dei giovani. � Sempre per i giovani digitali è disponibile un’altra sezione: “Attività INRETE”, curata dalla laica paolina Dalia Mariniello che fornisce spunti per laboratori con gli adolescenti da declinare con aspetti della vita offline, il tutto arricchito con una canzone, un brano per una riflessione e un’attività da svolgere in rete. � Interessante è il tg nato e realizzato dai ragazzi di Scampia per favorire la cultura del bello e della legalità.

4. La dimensione partecipativa � La parola comunicare nella sua etimologia indica l’azione di

4. La dimensione partecipativa � La parola comunicare nella sua etimologia indica l’azione di mettere in comune o partecipare in modo intimo di qualcosa o qualcuno. � Papa Francesco dice che comunicare bene ci aiuta a conoscerci meglio, a superare i muri tra di noi se si è disposti non solo a dare ma anche a ricevere gli uni dagli altri. � Non basta essere connessi ma c’è bisogno che questa sia accompagnata da incontri veri, che sia non solo una rete di fili, ma un luogo abitato da persone: ricco di umanità. � Non è la tecnologia a creare una comunicazione autentica ma il cuore dell’uomo e la capacità di usare gli strumenti disponibili.

� Per quando riguarda la prassi di questa dimensione, importante è l’esperienza sul territorio

� Per quando riguarda la prassi di questa dimensione, importante è l’esperienza sul territorio di Novara denominato “Esponiamoci-Scatti di comunità”, diretta dal suo ideatore don Marco Rondonotti, che ha l’obiettivo di creare e promuovere legami tra le persone che appartengono allo stesso territorio � Nello specifico questa riconnessione al senso di appartenenza alla parrocchia avviene col cercare di aumentare la conoscenza tra le persone che vi abitano e la conoscenza dei bisogni presenti, così da stimolare risposte e soluzioni condivise. � I parrocchiani sono coinvolti e chiamati a scattare due foto che rappresentano: una la situazione attuale “come vivo la comunità” e l’altra “la comunità che vorrei”, utilizzando il metodo del Photovoice. Tutte le foto vengono postate sulla pagina Facebook della parrocchia e ognuno può partecipare con un like alla coppia di foto preferite. � Questo permette di valutare insieme alla comunità le iniziative da valorizzare e quelle che occorre modificare, cercando anche i modi per farlo.

Per concludere…. � La comunicazione crea e consolida la comunione, la comunità ecclesiale comunica

Per concludere…. � La comunicazione crea e consolida la comunione, la comunità ecclesiale comunica perché è comunione e attraverso essa amplia gli orizzonti di tante persone. Con la partecipazione e l’appartenenza a un gruppo, la Chiesa stessa vive di questa comunione che scaturisce dalla comunicazione. � Non si può affermare che l’uso dei media sufficiente per creare comunità solide, ma rappresenta una feconda opportunità, perché attraverso essi la comunità si raccoglie, resta unita, trova uno spazio per il rilancio.

Grazie

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