I NEURONI SPECCHIO i Il nostro sistema nervoso

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I NEURONI SPECCHIO

I NEURONI SPECCHIO

i Il nostro sistema nervoso è composto da cellule particolari chiamate neuroni. Queste hanno

i Il nostro sistema nervoso è composto da cellule particolari chiamate neuroni. Queste hanno un corpo cellulare in grado di creare una catena di comunicazione e segnali. I neuroni parlano tra loro generando dei potenziali d’azione.

Rizzolatti e colleghi si stupirono davanti la scoperta di una nuova classe neuronale, ma

Rizzolatti e colleghi si stupirono davanti la scoperta di una nuova classe neuronale, ma attraverso vari esperimenti, capirono che effettivamente il modo più semplice di capire un’azione non risiede in un sofisticato apparato cognitivo che incamera l’informazione tramite gli organi di senso e procede con il confrontare l’evento con le esperienze archiviate in memoria, ma è un meccanismo che presenta una base biologica, molto più semplice. Inizialmente questa classe neuronale fu scoperta nei primati

Esperienza nei primati Gli esperimenti vertevano sull’analisi delle arie motorie della scimmia, in particolare

Esperienza nei primati Gli esperimenti vertevano sull’analisi delle arie motorie della scimmia, in particolare sull’aria F 5, dalla quale si notò che non rappresentava il movimento, ma un atto motorio TECNICA DELLA REGISTRAZIONE DEI SINGOLI NEURONI

L’osservazione delle azioni fatte da altri genera nel cervello dell’osservatore reazioni simili a quelle

L’osservazione delle azioni fatte da altri genera nel cervello dell’osservatore reazioni simili a quelle della gente. Questo processo circolare dall’io all’azione o dall’azione all’io ha come conseguenza una rappresentazione che può essere condivisa da due o più persone. Questi nuovi dati hanno cambiato il punto di vista tradizionale del Sistema motorio come Sistema esecutivo - Marc Jeannerod

Dai primati all’uomo Dopo diverse esperienze sui primati Rizzolatti e colleghi si posero la

Dai primati all’uomo Dopo diverse esperienze sui primati Rizzolatti e colleghi si posero la domanda sull’uomo. Utilizzando metodi differenti (PET, Fmri, EEG) notarono che le stesse aree dei primati interessavano anche l’uomo con un’unica differenza il primato riconosce solo l’azione tralasciando i passaggi quindi la finezza di essa. I neuroni specchio interessano non solo le aree di codifica dell’azione, ma anche aree emozionali, di codifica visiva, uditiva: 1) area premotoria 2) amigdala 3) giro del cingolo 4) insula

Il meccanismo MIRROR non è prerogativa delle aree cerebrali coinvolte nella rappresentazione motoria dell’azione,

Il meccanismo MIRROR non è prerogativa delle aree cerebrali coinvolte nella rappresentazione motoria dell’azione, ma contraddistingue alcuni centri come l’insula l’amigdala e il cingolo coinvolti nella produzione di risposte motorie e viscerali che caratterizzano specifiche reazioni emotive. Il meccanismo mirror consentirebbe di catturare le componenti intrinseche dell’azione osservata a cominciare dai possibili scopi a cui essa sarebbe diretta. Quindi parliamo di un meccanismo GLOBALE di comprensione

Siamo esseri nati per comunicare e relazionarci Una persona è in grado di capire

Siamo esseri nati per comunicare e relazionarci Una persona è in grado di capire l’altra senza affidarsi a dei processi logici inferenziali IO CAPISCO L’ALTRO COME FOSSI IO I neuroni specchio ci fanno entrare in relazione con l’altro ci permettono di comprenderlo dall’interno, cioè di capire la finalità di una sua azione, o di provare la medesima sensazione. Per comprendere appieno si deve avere una conoscenza diretta, cioè averla sperimentata dentro di noi. Se cosi non fosse il meccanismo MIRROR non si attiverà e dovremmo ricorrere ad altre risorse interne come può essere il linguaggio.

L’EMPATIA è uno spazio condiviso non solo di processi e rappresentazioni ma anche di

L’EMPATIA è uno spazio condiviso non solo di processi e rappresentazioni ma anche di esperienze. EMPATIA L’ESPRESSIONE DELLE EMOZIONI E’ FONDAMENTALE POICHE’ RAPPRESENTA UN SEGNALE SOCIALE Io provo empatia quando i miei neuroni sono nello stesso stato dell’altro, quindi: Io sono in rapporto con un tu c’è una base innata di interesse verso l’altro Questa empatia si può tradurre in piccoli gesti sociali: È l’esperienza emotiva dell’interazione che viene identificata non gli oggetti.

Le invarianze del mondo degli oggetti non vanno quindi viste esclusivamente come caratteristiche intrinseche

Le invarianze del mondo degli oggetti non vanno quindi viste esclusivamente come caratteristiche intrinseche del mondo fisico, ma come il risultato dell’interazione peculiare con organismi agenti. Possiamo così definire il concetto di visione (e per traslazione anche quello delle altre modalità sensoriali) in un modo completamente nuovo. Da un lato, i processi sensoriali costituiscono il presupposto dell’azione, ma contemporaneamente sono anche parte dell’azione.

Daniel Stern ci avvicinerà al concetto di vitality form che rappresentano la caratteristica dell’azione

Daniel Stern ci avvicinerà al concetto di vitality form che rappresentano la caratteristica dell’azione con una coloritura emotiva. Per entrare nello specifico: Movimento, tempo, forma, spazio, intenzione/direzionalità sono i parametri in grado di descrivere quelle che definisce Le Forme Vitali. Le caratteristiche sopra riportate sono amodali, difatti non descrivono mai il “cosa”, ma hanno a che fare con il “come”. queste caratteristiche sono il fulcro della fenomenologia percettiva umana, la forma più irriflessiva e precoce che l’uomo dispone per conoscere e valutare. Esse sono ciò che precede il mondo dell’informazione e che dunque coincidono con il nostro modo implicito di elaborare il mondo sin dai primi istanti dell’esistenza.

Vitality form Le forme vitali servono per un mio rapportarmi al mondo circostante, tramite

Vitality form Le forme vitali servono per un mio rapportarmi al mondo circostante, tramite queste funzioni io riesco ad aggettivare azioni quotidiane: «mi ha stetto la mano in modo energico» «aveva un sorriso accennato» Vedo me stesso come un sistema di interconnessione tra cervello e corpo che interagisce con uno specifico ambiente popolato da sistemi simili al mio, cervello corpo. Rappresenta una sorta di linguaggio universale

fenomenologia e neuroscienze Vedere l’oggetto significa SIMULARE automaticamente cosa faremmo con quell’oggetto cioè SIMULO

fenomenologia e neuroscienze Vedere l’oggetto significa SIMULARE automaticamente cosa faremmo con quell’oggetto cioè SIMULO UN AZIONE POTENZIALE; in altre parole io entro in comunicazione con quel «come» attraverso la conoscenza, ma non la conoscenza generica di un azione o un oggetto che porterebbe alla descrizione di esso stesso, ma con una conoscenza diretta, cioè io chiarifico come l’oggetto si rapporta alla mia verità. Husserl sottolinea come il Leib, cioè il corpo vivo, o ‘corpo proprio’, rappresenti il fondamento costitutivo di ogni percezione, inclusa quella sociale. Oggi, grazie alla ricerca neuroscientifica, sappiamo perché.

Questo tipo di impostazione ci consente di ridefinire la triade percezione, azione e cognizione

Questo tipo di impostazione ci consente di ridefinire la triade percezione, azione e cognizione in un’ottica nuova, e, soprattutto, in un’ottica compatibile con un’accezione ‘incarnata’, situata nel corpo, dei processi cognitivi, in linea di principio affine alla visione offerta dalla fenomenologia.

 «I neuroni specchio saranno per la psicologia ciò che il DNAè stato per

«I neuroni specchio saranno per la psicologia ciò che il DNAè stato per la biologia»