Comunicazione e potere I Con chi e comunica

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Comunicazione e potere I. Con chi e comunica la politica? Con la caduta dell'Ancien

Comunicazione e potere I. Con chi e comunica la politica? Con la caduta dell'Ancien Regime, al rapporto sovrano-sudditi si affiancano altre modalità di rapporto possibili tra governanti e governati. I cittadini diventano: un popolo da istruire; una massa da dominare; un pubblico da persuadere. II. L'opinione pubblica Dall'illuminismo all'affermazione dello stato borghese, dal totalitarismo alle democrazie consumistiche contemporanee; quale ruolo assume l'opinione pubblica nel rapporto tra politica e cittadini? III. Individuo e "massa" Azione delle comunicazioni di massa a livello individuale e/o collettivo? Modalità di ricezione di gruppo (ristretto o allargato) e fruizione individuale, determinismo vs segmentazione e contestualizzazione dei prodotti mediatici

I. Dal popolo alla folla Dopo la rivoluzione francese nascono nuove unità spirituali, come

I. Dal popolo alla folla Dopo la rivoluzione francese nascono nuove unità spirituali, come quelle di popolo e nazione, in cui sono decisive la codificazione di riti e la rielaborazione "mitica" dei grandi eventi Violenta opposizione alle culture e simbologie su cui si reggeva il vecchio potere politico, scalzate dalla nuova cultura rivoluzionaria Attenzione alla folla e alle sue azioni collettive e ricezione dei messaggi Funzione civile (educativa) dell'arte, finalizzata all'utilità pubblica, tramite utilizzo massiccio di simboli e invenzione di nuove ritualità (v. arte di stato durante i totalitarismi)

Psicologia delle masse - Gustave Le Bon (Psicologia delle folle): uniformazione degli individui che

Psicologia delle masse - Gustave Le Bon (Psicologia delle folle): uniformazione degli individui che mettendo da parte le loro caratteristiche e opinioni personali danno vita alla "massa psicologica", "una creatura provvisoria, composta di elementi eterogenei saldati insieme per un istante [. . . ]". Nella massa prevalgono le passioni primordiali: "Isolato, era forse un individuo colto, nella massa è un istintivo, e dunque un barbaro". - Sigmund Freud (Psicologia delle masse e analisi dell'Io): nella massa l'individuo ricade in uno stadio precedente allo sviluppo psichico, è simile ai primitivi e ai bambini; le masse si lasciano influenzare dal carisma del capo, anche senza argomenti razionali; sono fondamentalmente reazionarie: "la pulsione gregaria produce come effetto la falsa uguaglianza nella massa totalmente assoggettata al capo". L'uomo non è un animale che vive in gregge, piuttosto "in un'orda guidata da un capo supremo". (v. Darwin sulla forma originaria della società umana)

Gestione razionale delle masse Caratteri permanenti e primordiali decisivi per il controllo delle masse

Gestione razionale delle masse Caratteri permanenti e primordiali decisivi per il controllo delle masse – sfondo del totalitarismo: la massa ha "sete di sottomissione" (Le Bon) George L. Mosse (La nazionalizzazione delle masse): i rituali pubblici ridefiniscono lo spazio pubblico e l'unità mistico/etnica della nazione; nel nazismo"estetizzazione della politica" tramite restaurazione di riti arcaici che si pongono al di sopra delle fratture politiche della società moderna Adolf Hitler (Mein Kampf): "Ogni propaganda deve essere popolare, il suo livello spirituale deve essere commisurato alle capacità ricettive dei più piccini tra coloro a cui ci si rivolge. Perciò il suo livello spirituale deve essere posto tanto più in basso, quanto più grande sia la massa di gente su cui si vuole agire".

Potere e capitalismo Max Weber (Economia e società): due protagonisti della società moderna: l'imprenditore,

Potere e capitalismo Max Weber (Economia e società): due protagonisti della società moderna: l'imprenditore, capitalista disciplinato, razionale e dedito al suo compito grazie a qualità etiche particolari; il duce/uomo politico, che introduce cambiamenti secondo la logica inversa del carisma – dote personale la cui affermazione avviene attraverso forme plebiscitarie; elemento sovversivo del potere burocratico e amministrativo, rivoluzionario e irrazionale, potenziale fondamento di stato totalitario Forme di potere e legittimazione - razionale / burocratico – ordinamenti impersonali e potere legale - tradizionale – sacralità delle tradizioni che invalidano l'autorità - carismatico – dedizione alle qualità straordinarie di una sola persona. Il suo gruppo di potere è di carattere emozionale e fiduciario- potere straordinario che rovescia le regole passate (in bene o male)

La politica come professione (Weber) Professionalizzazione legata all'affermarsi dello spirito del capitalismo e al

La politica come professione (Weber) Professionalizzazione legata all'affermarsi dello spirito del capitalismo e al costituirsi di una società fondata su regole razionalmente definite e condivise. Conflitto tra affermazione del capo carismatico e rispetto delle norme di legge e valorizzazione delle competenze (principio razionale-burocratico) Tradizione occidentale del demagogo, a partire dal modello ateniese. Ma gli "uomini nuovi" costruiscono la propria immagine attraverso un rapporto magico/irrazionale con le masse, utilizzando la potenza dei nuovi mezzi di comunicazione di massa: radio, cinema, televisione Forme più moderne di organizzazione di partito: "figlie della democrazia, del diritto elettorale delle masse, della necessità di conquistarle e di organizzarle, dello sviluppo della più assoluta unità di direzione e della più rigida disciplina" (Il lavoro intellettuale come professione) Il capo è demagogo perchè la struttura delle masse è tale che la sua funzione non può essere esercizio della ragione, ma ricerca degli effetti di persuasione, di eccitamento di una struttura psicologica e sociale essenzialmente primitiva (ibid. )

Marxismo e comunicazione Le teorie di ispirazione marxista si basano su una relazione diretta

Marxismo e comunicazione Le teorie di ispirazione marxista si basano su una relazione diretta tra proprietà economica e disseminazione dei messaggi per legittimare un certo tipo di sistema di potere e di relazioni tra le classi (es. concentrazione della proprietà dei mezzi di comunicazione) Scuola di Francoforte (Adorno, Horkheimer, Habermas, Oppenheimer. . ) – i mass media sono una minaccia al valore critico e sovversivo dell'arte – l'estensione dei criteri mercato nella sfera della cultura produce un'"industria culturale" che porta alla schiavitù del consumismo, e può tendere a degenerare in regimi totalitari Herbert Marcuse (One-dimensional Man, 1964) - la crescita della produzione capitalistica subordina la cultura alla creazione di nuova domanda e minaccia l’individualità e la creatività tramite la «manipolazione delle esigenze reali» . Il tardo capitalismo promuoverebbe, attraverso l’industria del divertimento e della disinformazione, un’ideologia del consumismo che genera bisogni falsi, i quali funzionano come meccanismi di controllo dei consumatori. L'esistenza dei media è funzionale al mantenimento dell'intero sistema di produzione e controllo.

II. La sfera pubblica è l'insieme delle opinioni personali espresse in pubblico o qualcosa

II. La sfera pubblica è l'insieme delle opinioni personali espresse in pubblico o qualcosa di più? Dal XV sec. , con la diffusione della stampa periodica e la comparsa di nuovi spazi di socialità appare sempre più chiaro il verificarsi di un fenomeno per descrivere il quale è necessaria l'invenzione di termini nuovi, quali "pubblicità", "public spirit", "general opinion“ Uno stile inedito di comunicazione che si afferma tra i privati cittadini borghesi, in polemica con lo stile cortigiano. L’opinione pubblica è l’attività razionale di un pubblico capace di giudizio

La registrazione terminologica ufficiale dell’espressione public opinion avviene nel 1781 nell’Oxford Dictionary Contributo essenziale

La registrazione terminologica ufficiale dell’espressione public opinion avviene nel 1781 nell’Oxford Dictionary Contributo essenziale alla definizione del concetto di opinione pubblica viene dall’Illuminismo – pubblico da educare, considerare e interpellare Basi teoriche: Kant - idea di pubblicità - prima apertura virtuale alla comunicazione pubblica - non si identifica col semplice dire qualcosa di fronte a tutti: in situazioni di disparità di potere, il dominante può permettersi di annunciare quello che vuole senza trarne nessuna conseguenza per lui negativa Si tratta piuttosto di un carattere strutturale che ha a che vedere con la trasparenza e la possibilità di una circolazione delle idee senza disparità

Kant inverte il principio hobbesiano auctoritas non veritas facit legem (Il Leviatano) e rivendica

Kant inverte il principio hobbesiano auctoritas non veritas facit legem (Il Leviatano) e rivendica alla sola ragione il fondamento del potere Per Kant la sfera pubblica è lo spazio simbolico in cui le persone private fanno uso pubblico della loro ragione contro il potere assolutistico Il potere conquistato dall'opinione pubblica rappresenta per i pensatori illuministi la fine del regno della coercizione e della violenza e l'avvento del governo per mezzo dell'argomentazione e della persuasione Il pubblico dell'epoca dei Lumi rivendica la possibilità di un'opinione illuminata, capace di superare le visioni particolaristiche e giungere ad una chiara percezione dell'interesse generale A cominciare dalla fine dell'Ottocento cominciano a consolidarsi forti dubbi sulle qualità intrinsecamente positive dell’opinione pubblica Autori come Alexis de Tocqueville e John Stuart Mill affermano l'opinione è soggetta al dominio di una sua specifica forza coercitiva interna

Alexis de Tocqueville (Democrazia in America, 1835): Nel governo dell'opinione pubblica è implicato un

Alexis de Tocqueville (Democrazia in America, 1835): Nel governo dell'opinione pubblica è implicato un dominio della massa e della mediocrità sulle minoranze "Se il vostro scopo non è quello di creare virtù eroiche, ma abitudini tranquille; se preferite i vizi ai delitti […] se, anziché agire in seno a una società brillante, vi basta vivere in mezzo a una società prospera […] allora livellate le condizioni e costituite il governo della democrazia". "La democrazia è il potere di un popolo informato". Ma: "Confesso di non sentire per la libertà di stampa quell'amore completo e istantaneo che si prova per le cose sovranamente buone per natura. Io l'amo assai più in considerazione dei mali che essa impedisce che dei beni che produce". Da strumento di emancipazione l'opinione pubblica, non più emanazione del pubblico di privati colti del Settecento, ma di una massa amorfa e indifferenziata, sembra divenire strumento d'integrazione piuttostoche di critica sociale Nello stato toalitario va in crisi il ruolo che l'opinione pubblica svolgeva nella società liberale, venendo meno la sua funzione di contrappeso rispetto agli altri poteri. Rapporto diretto leader-massa senza contrappesi

Habermas e la "sfera pubblica" È il luogo dove "something approaching public opinion can

Habermas e la "sfera pubblica" È il luogo dove "something approaching public opinion can be formed" (2004, p. 351). Un luogo caratterizzato da tre dimensioni: accesso universale, dibattito razionale, indifferenza per il ceto sociale Secondo Habermas questi tre requisiti non sono realizzati nelle democrazie europee; l'opinione pubblica è soggetta alla manipolazione delle élites Nella società dell’industria culturale e dei consumi la stessa formazione delle opinioni è direttamente influenzata dagli interessi economici ormai strattamente collegati con il potere politico. Sfera pubblica e neoliberismo: Michael Hardt e Antonio Negri, basandosi sulle ultime teorie di Michel Foucault, ipotizzano che la distinzione tra pubblico e privato basata sul possesso di beni materiali nella società capitalistica venga a cadere nella società neoliberista attuale, dove l'economia è collegata alla creazione di significato e reti di conoscenza – esempio dei commons: valore economico non più basato sul possesso esclusivo, ma potenzialità collettive Sfera pubblica e web 2. 0: le sfere pubbliche virtuali sono molte e differenziate per argomento, talvolta esclusive e autoreferenziali - nessun controllo centrale – nessun impegno verso la società nel suo insieme – ma possibili influenze

III. Dalla folla allo spettatore: effetti o gratificazioni? Dal rapporto tra politico/demagogo e folla

III. Dalla folla allo spettatore: effetti o gratificazioni? Dal rapporto tra politico/demagogo e folla al rapporto impersonale mediato che raggiunge contemporaneamente una moltitudine di individui Harold Lasswell - Scuola di Chicago - propaganda necessaria alla democrazia per mantenere i cittadini in accordo con le decisioni prese dalla classe politica. Comunicazione (Power and personality, 1948): modello a cinque componenti: «Chi dice cosa a chi attraverso quale canale con quale effetto» mittente / messaggio / ricevente / canale / effetto -> ricerca di dati effetti sui riceventi efficaci attraverso determinati canali - fine anni '60/inizio '70: mittenti e riceventi non utenti statici ma performers affermazione della teoria degli usi e delle gratificazioni – emergenza di fattori che ridimensionano l'influenza dei media sul pubblico – contesto sociale e variabili individuali – esame dei processi di confezionamento dei messaggi Curran, Gurevitch e Woollacott (1977): "Most academic students of media were first attracted to the subject by the belief that the mass media constitute a powerful and important source of influence; they spend most of their working lives apparently discovering that it is not" Gli effetti non vengono negati, ma vanno indagati considerando molte variabili

Il mezzo è il messaggio? Harold Innis (Anni Trenta, Scuola di Toronto) – pioniere

Il mezzo è il messaggio? Harold Innis (Anni Trenta, Scuola di Toronto) – pioniere del filone poi definito del "riduzionismo tecnologico", che evidenzia la connessione tra i supporti tecnologici utilizzati per la comunicazione e i processi cognitivi che si mettono in atto. Es. : senza la carta e quindi i giornali e i libri, non sarebbe mai potuta nascere l’economia moderna. Studio del peso che i vari supporti della comunicazione hanno sulla nascita delle diverse forme di organizzazione economica e politica. Marshall Mc. Luhan: ". . per quanto riguarda le sue conseguenze pratiche, il medium è il messaggio. [. . . ] in altre parole le conseguenze individuali e sociali di ogni medium, cioè di ogni estensione di noi stessi, derivano dalle nuove proporzioni introdotte nelle nostre questioni personali da ognuna di tali estensioni o da ogni nuova tecnologia". (Gli strumenti del comunicare, 1967) Per Mc. Luhan non ha senso porre l'accento sugli usi dei media: "potremmo dire allo stesso modo: 'le armi da fuoco in sè stesse non sono nè buone nè cattive: è il modo in cui sono usate che ne determina il valore'" (ibid. ) "Gli effetti della tecnologia non si verificano infatti al livello delle opinioni o dei concetti, ma alterano costantemente, e senza incontrare resistenza, le reazioni sensoriali o le forme di percezione" (ibid. ). Mezzi di comunicazione caldi (ad alta definizione / bassa partecipazione) – es. radio - e freddi (bassa definizione / alto grado di partecipazione e completamento) – es. telefono. Effetti diversi: media caldo= specializzazione, frammentazione (es. introduzione di tecnologie specializzate in culture tribali);

Encoding/decoding e approccio etnografico Dal determinismo tecnologico al determinismo testuale (Mac Cabe e Stephen

Encoding/decoding e approccio etnografico Dal determinismo tecnologico al determinismo testuale (Mac Cabe e Stephen Heath – GB anni '70 intorno alla rivista cinematografica "Screen"); studio di come le rappresentazioni filmiche costruiscono per gli spettatori modi precisi di guardare e conoscere. Funzione ideologica del linguaggio filmico borghese (reale ovvio e indiscutibile: riproduzione dell'ordine sociale) vs rivoluzionario Stuart Hall – Centro di Birmingham: Codifica e Decodifica nel discorso televisivo (1973) – lo spettatore legge il messaggio utilizzando propri quadri interpretativi; "i codici di codifica e decodifica possono non essere perfettamente simmetrici". Tutti i testi sono, entro certi limiti, polisemici – incontro interdiscorsivo. Più che percezione del tutto personale e privata, tre posizioni di lettura: - Codice dominante: lettura conforme al significato prescelto nella codifica - Codice negoziato: ammette eccezioni alla regola nel contesto di azione - Codice oppositivo: rifiuto della codificazione dominante, critica / contestazione David Morley (anni '70 -'80) attenzione sulle scelte spontanee del pubblico e sulla fruizione in contesto naturale, cioè domestico, invece che simulato. Enfasi delle variabili culturali e del piacere soggettivo nel consumo dei media (es studio sulle soaps - Dallas)

La ricomparsa del potere dei media Media imperialism. Anni '60 -'70: da Herbert Schiller

La ricomparsa del potere dei media Media imperialism. Anni '60 -'70: da Herbert Schiller a Armand Mattelart, Noam Chomsky: gli Stati Uniti influenzano lo sviluppo dei mezzi di comunicazione nel resto del mondo fornendo e gestendo contenuti e infrastrutture (soprattutto nei paesi più deboli) per mantenere un controllo politico e militare Anni '80 deregulation dei media statali e abbattimento dei costi delle tecnologie: sviluppo di più poli di produzione e dei media (es sud est asiatico, India, Brasile). Flussi di comunicazione non più unidirezionali, dominanza politica Usa non più incontrastata, modello di ricezione ipodermica insufficiente. I temi dell'imperialismo culturale tornano alla ribalta negli ultimi anni con gli effetti dell'economia neoliberista nel campo delle comunicazioni. Invece che agli stati, l'egemonia è ora in mano a grandi corporation che impongono standard comunque occidentali (soft news, infotainment, dipendenza dagli sponsor locali) Rimane comunque importante considerare i "rapporti di forza simbolici e materiali" (Mattelart, 1991) in gioco nei sistemi di comunicazione, sebbene non sia probabilmente sufficiente un solo modello per spiegarli. Lo sviluppo delle comunicazioni in sè non garantisce sviluppo democratico e pluralismo; la comunicazione è qualcosa che in alcuni casi serve ancora “a fare la guerra" (Mattelart) e la possibilità di avere visibilità mediatica non è affatto garantita a chi non ha potere (persone, culture, nazioni)

Un compromesso possibile tra "usi e gratificazioni" e potere dei media? Il dibattito sull'uso

Un compromesso possibile tra "usi e gratificazioni" e potere dei media? Il dibattito sull'uso e sugli effetti dei mezzi di comunicazione continua ad alternare fasi di analisi basate sull'economia politica (es. media imperialism) e uso dei media come strumento di politica estera a teorie con enfasi ottimistica sulla reinterpretazione locale e individuale dei messaggi Morley (2006): per il fatto che il sistema abbia più centri non vuol dire che non esistano più periferie – rimane la distinzione tra aree del mondo prevalentemente produttrici e altre prevalentemente consumatrici di significati È possibile uscire dalla dicotomia tra uso attivo e passivo dei media, tra usare il mezzo di comunicazione o esserne usati? Esiste la comunicazione senza potere? Azione e reazione continua tra utente e tecnologia: cyberspace, reti informatiche, social networks