La Comunicazione Definizione di Comunicazione Interpersonale Comunicazione non
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La Comunicazione Definizione di Comunicazione Interpersonale Comunicazione non verbale Maria Vittoria Ballan per Facoltà di ingegneria 1
Lo stereotipo……. . n n Visione semplificata e largamente condivisa su un luogo, oggetto, avvenimento, gruppo, accomunati da determinate caratteristiche o qualità Concetto astratto e schematico Può essere : neutrale - positivo – negativo Caricatura o inversione di caratteristiche positive esasperate a punto tale da diventare detestabili o ridicole 2
Il decalogo del vero ingegnere n n n n Un vero ingegnere quando si guarda allo specchio vede…un laureato in ingegneria Se fuori è bello e ci sono 30 gradi rimane a casa a lavorare sul computer Ha un micio con il nome di uno scienziato Ride alle barzellette sui matematici ma non a quelle sugli ingegneri Traduce direttamente l’italiano in formato binario Sa derivare il flusso dell’acqua della vasca da bagno ed integrare il volume richiesto dagli ingredienti del pollo arrosto Assume come ipotesi di lavoro che un cavallo possa approssimarsi ad una sfera per semplificare i conti Considera qualsiasi altro corso non scientifico come troppo facile, banale ed inutile 3
Aspetti positivi e negativi dello stereotipo…………………. n Ci aiutano a gestire la complessità ( le esperienze “confermative” rafforzano ed implementano la “categorizzazione” ) Rischio della “sovrageneralizzazione” n Rischio della “profezia che si autoadempie” ( noi siamo ciò che pensiamo ma n anche ciò che gli altri pensano di noi ) 4
Stereotipi linguistici n n I termini “neutri” sono molto pochi Le “etichette” rischiano di far scattare immagini complessive non corrispondenti alla realtà “ QUESTO DEVE ESSERE IL BOSCO DOVE LE COSE NON HANNO NOME “ ( L. C. Alice nel paese delle meraviglie) 5
La comunicazione è…. n n n Dimensione psicologica costitutiva di ogni essere umano Una attività sociale Una risposta a bisogni di tipo fisico Contribuisce a formare e consolidare il nostro senso di identità E’ una attività prevalentemente cognitiva 6
Comunicare è ? INVIARE TRASMETTERE TRASFERIRE NOTIFICARE FAR SENTIRE FAR CONOSCERE PARTECIPARE UNIRE ? 7
“ Un tempo, neppure troppo lontano , si diceva comunicare con … mentre oggi si dice semplicemente e con stupefacente disinvoltura comunicare a… e non sembra sia necessario attendersi risposta “ ( Ferrarotti ) 8
Elementi di un processo comunicativo efficace n n n n n Consapevolezza Obiettivo Ruolo Chi è il nostro interlocutore? Storia della relazione Strumenti utilizzati Contesto Tempo Ascolto 9
Piani della comunicazione n Contenuto ( cosa si dice ) n Relazione ( come si dice ) 10
Il contenuto………… “ Sembra che una epidemia pestilenziale abbia colpito l’umanità nella facoltà che più la caratterizza, cioè l’uso della parola, una peste del linguaggio che si manifesta come perdita di forza conoscitiva e di immediatezza, come automatismo che tende a livellare l’espressione sulle formule più generiche, anonime, astratte, a diluire i significati, a smussare le punte espressive, a spegnere ogni scintilla che sprizzi dallo scontro delle parole con nuove circostanze “ ( Italo Calvino, “ Lezioni americane “ ) 11
SAPER ASCOLTARE… n ASCOLTARE IL PUNTO DI VISTA DELL’INTERLOCUTORE ANCHE SE E’ DIVERSO DAL PROPRIO n GUARDARE L’INTERLOCUTORE n NON PENSARE A COME RIBATTERE MENTRE TI STANNO ANCORA PARLANDO n NON GIUDICARE PRIMA DI AVER CAPITO n NON INTERROMPERE - LASCIA CHE L’ALTRO SVILUPPI IL PROPRIO PENSIERO n FARE DOMANDE PER AVERE ALTRE INFORMAZIONI, SE E’ NECESSARIO PER CAPIRE n FARE SINTESI PER VERIFICARE LA COMPRENSIONE n ASCOLTARE ATTIVAMENTE: - NON SALTUARIAMENTE - NON SUPERFICIALMENTE 12
Per essere ascoltati… “ Quando lasci i vestiti per casa invece di metterli a posto io mi innervosisco perché ho bisogno di più ordine negli spazi che condividiamo. Potresti, per favore, prendere le tue cose e metterle in camera tua? “ • • Osservazione dei fatti ( senza giudizi moralistici ) Espressione dei nostri bisogni e valori, su ciò che si sente Quale bisogno esiste all’origine dei nostri sentimenti Richieste precise e concrete 13
Vantaggi di un ascolto efficace -Abbassa il livello emotivo, riduce stress e tensioni -Fornisce informazioni - Aumenta l’autostima - Maggiore produttività - Riduce le incomprensioni, favorendo rapporti più profondi e soddisfacenti 14
Mediamente viene utilizzato solo il del potenziale di ascolto 25% 15
Non potresti solo ascoltare ? Quando ti domando d’ascoltarmi e tu cominci a darmi dei consigli, non fai quello che ti ho chiesto. Quando ti domando di ascoltarmi e inizi a dirmi perché non dovrei sentirmi in quel modo, calpesti i miei sentimenti. Quando ti chiedo d’ascoltarmi e tu credi di dover fare qualcosa per risolvere il mio problema, non mi aiuti, anche se può sembrare strano. 16
INTERFERENZA Fonte di trasmissione Destinatario Messaggio Veicolo di trasmissione Canale di comunicazione Strumento di ricezione 17
Qualche definizione n n n n Fonte di trasmissione: chi comunica Messaggio: oggetto della comunicazione Veicolo di trasmissione: mezzo usato per comunicare Canale: strada attraverso cui passa la comunicazione Strumento di ricezione: mezzo con il quale si raccoglie il messaggio Destinatario: persona alla quale indirizziamo il messaggio Interferenza: tutto ciò che ostacola la trasmissione e la ricezione di un messaggio 18
Come prevenire le interferenze? Visualizzare come arriverà il messaggio al destinatario n Esame preventivo di ogni singolo passaggio n Valutare la ricezione attraverso l’analisi del feedback n 19
Il feedback è……. n Risposta/reazione ad un messaggio n Informazione retroattiva 20
Il feedback può essere… Immediato n Differito n Coerente n Incoerente n Atteso n Inatteso n Disatteso n 21
Modelli teorici Codifica Emittente Decodifica Messaggio Ricevente Canale Disturbi Canale (Modello “ Matematico “- Shannon e Weaver) 22
(Modello Interattivo, adattato da Adler-Towne) Codifica Emittente Decodifica Messaggio Ricevente Canale Disturbi Canale Ricevente Decodifica Ambiente di A Messaggio Emittente Codifica Ambiente di B 23
(Modello Dialogico o Circolare) Codifica Emittente Decodifica Messaggio Ricevente Canale Disturbi Canale Ricevente Decodifica Feedback Emittente Codifica 24
La prima cosa da sapere sulla comunicazione è che. . . “NON SI PUÒ NON COMUNICARE”! (P. Watzlawick) 25
La pragmatica della Comunicazione Palo Alto – Watzlawick “Ci troviamo in presenza di un processo di Comunicazione tutte le volte che un comportamento di una persona o di un animale si impone all’attenzione di un’altra persona o animale” 26
………………… n Approccio sistemico ( insieme di elementi talmente n Un fenomeno resta inspiegabile fino a quando il campo di osservazione non è abbastanza ampio da includere il contesto in cui il fenomeno si verifica Funzione/Relazione Informazione/Retroazione n n in interazione fra di loro che una qualsiasi modificazione di uno di essi comporta una modificazione di tutti gli altri ) 27
I cinque assiomi della comunicazione 1. L’impossibilità di non comunicare. Il comportamento è comunicazione; non è possibile non avere un comportamento, quindi è impossibile non comunicare. 2. Livelli comunicativi di contenuto e di relazione. Ogni comunicazione ha un aspetto di contenuto (una notizia, una informazione, un dato…) e di relazione (un comando, un’istruzione, un avvenimento…) di modo che il secondo classifica il primo. 3. La punteggiatura della sequenza di eventi. La natura di una relazione dipende dalla punteggiatura delle sequenze di comunicazione tra i comunicanti (se si prende in considerazione il punto di vista dell’uno o quello dell’altro; es. : <<Lo picchio sempre perché lui si ubriaca>> - <<Bevo per dimenticare di avere una maglie isterica>>). 4. Comunicazione numerica e analogica. Il linguaggio digitale (digitale, verbale) ha una sintassi logica assai complessa e di estrema efficacia, ma manca di una semantica adeguata nel settore della relazione, ; il linguaggio analogico (il linguaggio non verbale) invece non ha alcuna sintassi adeguata per definire in un modo che non sia ambiguo la natura delle relazioni. 5. Interazione complementare e simmetrica. Tutti gli scambi di comunicazione sono simmetrici o complementari, a seconda che siano basati sull’uguaglianza o sulla differenza (da una parte rapporti paritetici, paritari, democratici, dall’altra rapporti fondati sulla autorità/subordinazione). . 28
Cosa può accadere…? E’ impossibile non comunicare : • • rifiuto della comunicazione accettazione della comunicazione squalifica della comunicazione utilizzazione del sintomo 29
Livelli comunicativi di contenuto e di relazione : • conferma • rifiuto • disconferma 30
La punteggiatura della sequenza di eventi: • uno dei comunicanti non ha lo stesso grado di informazione dell’altro • si hanno le stesse informazioni ma non si traggono le medesime conclusioni • si segue uno schema causa-effetto 31
Comunicazione numerica ed analogica : • interpretazione numerica del messaggio analogico del tutto incompatibile • utilizzo di un tipo di numerizzazione che consenta di mantenere l’opinione che si ha della natura della relazione 32
Interazione complementare e simmetrica : • escalation simmetrica • complementarità rigida 33
Qualche suggerimento … n Distinguere i fatti dalle inferenze n Usare gli eufemismi con parsimonia n Usare il linguaggio emotivo con moderazione n Evitare il linguaggio equivoco n Diffidare delle valutazioni statiche 34
Modalità di disconferma e squalifica della comunicazione ( Adler e Towne, 1990 ) n n n Risposte impenetrabili : rifiutarsi di rispondere ad una persona in una conversazione faccia a faccia, non rispondere ad una lettera , non richiamare una persona al telefono Risposte di interruzione : cominciare a parlare prima che l’altro abbia finito, dimostrare assenza di interesse per quanto sta dicendo Risposte irrilevanti : risposte non collegate a quanto qualcuno ha appena detto Risposte tangenziali : non si ignora la proposta del parlante ma la si utilizza come punto di partenza per introdurre un argomento completamente diverso Risposte ambigue : contengono messaggi con molteplici significati, l’interlocutore non sa bene cosa l’altro pensi Risposte incongruenti : contengono due messaggi uno dei quali ( quello non verbale ) è in contraddizione 35
Comunicazione non verbale “ Non mi fido delle parole perchè nascondono molto e rivelano poco di ciò che è realmente importante e significativo “ ( Freud ) 36
COMUNICAZIONE VERBALE PARAVERBALE NON VERBALE Il linguaggio Le caratteristiche extra verbali del linguaggio Il “linguaggio del corpo” Contenuto Relazione 37
Il linguaggio “digitale” n Il linguaggio DIGITALE (linguaggio del CONTENUTO) ha una SINTASSI logica complessa ed efficace, adatta a scambiarsi una gran massa di informazioni, ma manca di una SEMANTICA adeguata a definire il tipo di relazione esistente fra chi comunica. INFORMAZIONI E DATI 38
Il linguaggio “analogico” n Il linguaggio ANALOGICO (linguaggio della RELAZIONE) ha una SEMANTICA ricca e sofisticata, ma manca di una SINTASSI appropriata alla definizione non ambigua delle relazioni. EMOZIONI E ATTEGGIAMENTI INTERPERSONALI 39
La comunicazione non verbale : n sistema di comunicazione sociale complesso ed elaborato n strettamente legata ad un contesto n influenzata da fattori culturali (es: cultura giapponese, del silenzio e della distanza; cultura latina, della parola e della vicinanza ) n svolge svariate funzioni n utilizza canali autonomi e ben definiti 40
Funzioni della comunicazione non verbale n Esprimere emozioni n Comunicare atteggiamenti interpersonali n Presentare se stessi n Sostenere , modificare , completare , sostituire il discorso 41
Elementi della comunicazione non verbale n Le espressioni n La prossemica ( distanza – vicinanza fra gli individui ) n La postura n La gestualità n La prosodia ( elementi paralinguistici ) 42
Le espressioni del volto hanno la funzione di comunicare le emozioni e gli atteggiamenti interpersonali n Sopracciglia : forniscono un costante commento al discorso. n Sguardo : rivela soprattutto l’intensità dell’emozione. n Posizioni del capo, atteggiamento di labbra, bocca , mento : sostengono ed accompagnano il discorso. 43
La distanza interpersonale 44
Orientazione n Orientazione fianco a fianco : n Orientazione frontale : è utilizzata in situazioni indica un certo grado di intimità ed anche atteggiamenti cooperativi. più formali ed in cui si tende a stabilire un rapporto gerarchico, indica anche atteggiamenti competitivi. 45
La postura può riflettere: n Uno stato d’animo n Un atteggiamento n Il ruolo o status sociale n L’immagine che si ha del proprio corpo 46
GESTI E MOVIMENTI n Le gestualità è collegata al movimento n Esistono gesti spontanei, universali e innati, e gesti appresi, con un valore convenzionale tipico di un determinato background culturale, che assumono il loro significato in determinati contesti 47
USO DELLA VOCE n E’ il canale su cui si esercita un minor controllo n Rivela in modo più veritiero i reali stati emotivi e gli atteggiamenti interpersonali n Può diventare una delle caratteristiche di una persona ( sesso, età, provenienza geografica) 48
“ Con il tono giusto si può dire tutto, con quello sbagliato non si può dire nulla “ ( George Bernard Shaw ) 49
DIFFERENZE CULTURALI DELLA C. N. V. Comportamento Interpretazione italiana Interpretazione in altre culture si Generico accordo o comprensione di quello che viene detto In Giappone può indicare disaccordo ma timidezza nel manifestarlo Guardare dritto negli occhi mentre si ascolta Segno di franchezza ed attenzione In Estremo Oriente o nei paesi arabi fissare un uomo=sfida, una donna=proposta erotica. Sorridere ascolta mentre 50
…………………………. Comportamento Interpretazione italiana Interpretazione in altre culture In Cina segno di attenzione In Giappone ci si guarda di tanto in tanto ma mai durante un commiato Tenere gli occhi abbassati Segno di disattenzione In Giappone forma di rispetto per comunicare che l’attenzione è massima In molte culture euroasiatiche e africane rispetto del subordinato nei confronti di un superiore 51
…………………… Comportamento Interpretazione italiana Interpretazione in altre culture Alzare gli occhi al cielo unito ad un leggero click della lingua In Sicilia assume un significato di negazione Stesso significato in alcune aree del Mediterraneo orientale Muovere la testa ripetutamente da dx a sx Negazione In India, nello Sry Lanka “si” Muovere la testa dall’alto verso il basso “Si” Nello Sry Lanka “ No “ 52
………………………. Comportamento Interpretazione italiana Interpretazione altre culture in Mettere entrambe le mani in tasca Estrema informalità In Cina posizione non accettata, è offensiva In Turchia può portare al licenziamento Inchinarsi Usato solo in contesti ufficiali per esprimere rispetto e stima In Giappone esiste una tipologia estremamente variegata di inchini Stringere la mano in maniera molto decisa Dimostra sincerità e “virilità” In Oriente la stretta di mano è decisamente inusuale 53
………………………. Comportamento Interpretazione italiana Interpretazione in altre culture Usare la mano sinistra Nessun significato particolare, da evitare solo nella stretta di mano Nella cultura araba la mano sinistra è impura e quindi va considerata come inesistente Sollevare indice e medio della mano destra a “ V “ Segno di vittoria In Inghilterra “vittoria” se il dorso della mano è rivolto verso chi parla, un insulto se rivolto verso chi ascolta Tenere il pugno chiuso ed il pollice volto verso l’alto Ok, d’accordo ( di origine statunitense ) In Estremo Oriente significato minaccioso In Brasile “grazie” In Indonesia “dopo di te” 54
……………………… Comportamento Interpretazione italiana Interpretazione in altre culture Tenere pollice ed indice uniti a formare una O Ok, d’accordo Nei paesi slavi significato minaccioso Far oscillare dal basso verso l’alto la mano rivolta verso l’alto con le dita raccolte a grappolo “ Ma cosa dici? “ In Turchia significa “ ottimo, eccellente” soprattutto se rivolto ad una donna Colpire oscillando dal basso con la mano destra la sinistra tenuta ferma, tenendo le due mani a taglio “ fila via “ In Turchia significato decisamente volgare soprattutto se riferito ad una donna 55
…………………………. . Comportamento Interpretazione italiana Interpretazione in altre culture Mostrare il pugno con il polpastrello del pollice che sbuca tra indice e medio “ Ti ho rubato il naso”(detto ai bambini) In Turchia “ Vai a quel paese…” Stringere la mano a pugno rivolto verso l’alto, con l’avambraccio teso Invito a riassumere stringere, a In Turchia volgare insulto sessuale Accavallare le gambe Nessun particolare significato Nei paesi arabi vivono questo gesto come se si comunicasse disprezzo od invito ad andarsene 56
……………………… Comportamento Interpretazione italiana Togliersi le scarpe in presenza di altre persone Gesto maleducato irrispettoso Soffiarsi il naso E’ permesso discrezione ma Interpretazione in altre culture ed Nelle culture scandinave ed in quelle medio ed estremoorientali gesto naturale che indica relax e rispetto con In Giappone gesto irrispettoso e volgare(il muco viene tamponato con un fazzoletto) così come in Turchia( il muco viene inspirato, anche rumorosamente, ed inghiottito) 57
“ I mortali non sanno mantenere segreti. Se le loro labbra sono silenziose, spettegolano con le punta delle dita: il tradimento si fa strada attraverso ogni poro della pelle “ ( Freud ) 58
“Il linguaggio del corpo non è stato toccato dal progresso. Esso sopravvive come una meravigliosa reliquia del passato nel mezzo delle nostre città moderne a garanzia che in una fredda età delle macchine noi rimaniamo umani e caldi” (D. Morris) 59
La congruenza Da noi, cortesia e disponibilità verso la persona sono al primo posto Un messaggio è CONGRUENTE quando tutte e tre le componenti (VERBALE, PARAVERBALE e NON VERBALE) sono coerenti, cioè si accordano tra loro nell’esprimere il messaggio. 60
L’incongruenza Da noi, cortesia e disponibilità verso la persona sono al primo posto Un messaggio è INCONGRUENTE quando le tre componenti ( verbale , paraverbale , non verbale ) sono incoerenti, cioè sono in conflitto tra loro nell’esprimere il messaggio. 61
CONOSCERE I SIGNIFICATI DELLA COMUNICAZIONE NON VERBALE SERVE NON SERVE n per “ giocare allo psicologo” interpretando le intenzioni dell’interlocutore per imparare a controllare il proprio comportamento n per diventare consapevoli degli effetti che la nostra comunicazione produce negli altri n 62
Per concludere. . . RIDUCE LE CONSEGUENZE NEGATIVE PRODOTTE DA UNA SITUAZIONE CRITICA LA COMUNICAZIONE EFFICACE AUMENTA I VANTAGGI DI UNA SITUAZIONE FAVOREVOLE 63
Inoltre………… n FINALIZZATA n CONSAPEVOLE n CONTESTUALIZZATA LA COMUNICAZIONE EFFICACE CREA INTEGRAZIONE A …. . LIVELLO DELLA RELAZIONE n n EVITA CONFLITTI INUTILI 64
Sintetizzando , i livelli di lettura della comunicazione sono tre : n SINTATTICO : n SEMANTICO : n PRAGMATICO : riguarda gli effetti della comunicazione sui riguarda tutti quegli aspetti relativi alla trasmissione delle informazioni e perciò si parla di codifica, decodifica, canali, interferenza, proprietà statiche del linguaggio riguarda il significato dei simboli del messaggio. Uno scambio effettivo, una comunicazione efficace presuppone una convenzione non solo sintattica ma anche semantica comportamenti 65
Il buon comunicatore…. Entra in campo la totalità della persona con l’attivazione cosciente di tutte le sue facoltà 66
Tutto si impara, anche a comunicare… n Incompetenza inconscia: non conosciamo quello che non sappiamo. Esempio : vogliamo imparare a guidare la macchina. Non ne abbiamo alcuna esperienza n Incompetenza conscia: conosciamo quello che non sappiamo. Saliamo sulla macchina e cominciamo ad usare i comandi. Andiamo sicuramente a sbattere al primo o uno dei primi ostacoli n Competenza conscia: agiamo su quello che non sappiamo, andiamo a scuola guida. Facciamo il nostro esercizio, ripetendolo con grande attenzione e sforzo consapevole per acquisire la capacità richiesta n Competenza inconscia: non abbiamo bisogno di pensare se sappiamo. La capacità diventa automatica a livello inconscio. Sappiamo guidare senza neanche pensarci. Corriamo agevolmente lungo le strade del mondo 67
Per raggiungere i propri obiettivi. . . NELLA VITA PERSONALE(MA ANCHE PROFESSIONALE), QUINDI, È DETERMINANTE. . . 68
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